La politica dell entrata
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- Elisa Abbate
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1 La politica dell entrata Le entrate dello Stato si classificano in: 1.Entrate tributarie: rappresentano la parte più consistente delle entrate statali e sono costituite da: Imposte=sono prelievi obbligatori effettuati dallo Stato a carico di tutti i cittadini per finanziare i servizi pubblici indivisibili (quei beni che tutti domandano (domanda collettiva e non individuale) e che lo Stato non può offrire solo al singolo ma all intera collettività. Esempi:giustizia, sicurezza, ordine pubblico, relazioni con l estero. Sono i beni pubblici). Tasse=corrispettivi richiesti dallo Stato per la prestazione di servizi pubblici forniti su richiesta di singoli cittadini (es.ticket sanitari, tasse scolastiche, etc.) Contributi=sono prelievi obbligatori nei confronti di cittadini che ottengono un beneficio personale dal servizio pubblico (es. pensioni). 2. Entrate extratributarie: redditi provenienti da attività d imprese gestite dallo Stato (tabacchi, trasporto urbano) e dalle lotterie. 3. Entrate patrimoniali: derivano da vendite o da affitto di immobili e dalla riscossione di prestiti. 4. Entrate per accensione di prestiti: derivano dall emissione di titoli del debito pubblico (BOT, BTP, CCT). In questo modulo analizzeremo i tributi e in particolare, le imposte che rappresentano la parte principale delle entrate tributarie. Ma a cosa servono le Entrate pubbliche? 1. Le entrate pubbliche hanno lo scopo di coprire le uscite pubbliche. Ad esempio le imposte servono per finanziare i beni e servizi indivisibili; 2. Permettono di assicurare Equità attraverso politiche di redistribuzione dei redditi; 3. Stabilizzare l economia (es. in periodi di crisi si riducono le imposte per sostenere la domanda); 1
2 4. Incentivare lo sviluppo economico: ridurre la pressione fiscale di alcune attività o aree geografiche di cui si vuole stimolare lo sviluppo; Negli Stati moderni i tributi possono essere istituiti, modificati o aboliti soltanto dalla Legge. Si tratta del principio di Legalità. In Italia ciò viene sancito dall articolo 23 della Costituzione che afferma che nessuna prestazione può essere imposta se non in base alla Legge. 1. Il presupposto e gli elementi dell imposta. Il presupposto è l atto o il fatto al verificarsi del quale sorge l obbligo di pagare l imposta. Ad esempio, il presupposto per l imposta sui redditi (IRPEF e IRES) è il possesso del reddito; il presupposto per l IVA è la cessione di beni e servizi da parte di imprese, artisti o liberi professionisti, il presupposto per ICI (imposta comunale sui beni immobili) è il possesso di beni immobili. Gli elementi dell imposta sono i soggetti (attivo e passivo) la base imponibile e l aliquota. Il soggetto attivo è la Pubblica Amministrazione che ha il potere di applicare l imposta. Ad esempio nel caso dell IRPEF è lo Stato; nel caso dell ICI è il comune, nel caso dell IRAP (imposta sulle attività produttive) è la regione. Il soggetto passivo è la persona fisica o giuridica obbligata a pagare l imposta. Il soggetto passivo è chiamato contribuente. La base imponibile è l oggetto su cui si calcola l imposta. Esempio, la base imponibile per l IRPEF è il reddito complessivo del contribuente; la base imponibile dell ICI è il valore degli immobili posseduti dal contribuente; la base imponibile dell IVA è il valore (prezzo) dello scambio. L aliquota è la percentuale della base imponibile destinata all imposta; (ad esempio un aliquota del 10% sui redditi comporta che il 10% del reddito è rappresentato dall imposta), secondo la formula: Imposta = (aliquota X base imponibile)/100 Vi ricordate come si calcolava l IVA nel caso delle vendite in partita doppia? Es. l azienda vende merci per euro. L IVA è del 20%. IVA =(20 X 10000)/100= 2000 euro. 2
3 2. Classificazione delle imposte Esistono diversi modi per classificare le imposte. A.Imposte dirette e imposte indirette Sono imposte che colpiscono immediatamente il possesso del reddito e del patrimonio. Es. l IRPEP e IRES sono imposte dirette perché si applicano nel momento in cui si percepisce un reddito. ICI è un imposta diretta sul patrimonio perché si applica nel momento in cui possiedo beni immobili. 1. Imposte indirette Sono imposte che colpiscono il reddito e il patrimonio attraverso le loro manifestazioni indirette e cioè quando sono consumati o trasferiti. Es. IVA è un imposta indiretta in quanto colpisce il reddito quando viene consumato: maggiore infatti è il mio reddito più acquisti effettuerò e più IVA pagherò. Altre imposte indirette sono quelle che colpiscono il reddito e il patrimonio quando viene trasferito come le imposte sulle successioni e sulle donazioni. B. Imposte reali e personali 1. Le imposte reali colpiscono il reddito e il patrimonio senza tenere conto della situazione personale, famigliare ed economica del contribuente. Es. IVA: se acquisto un abito al prezzo di 200 euro, pago l IVA di 40 euro indipendentemente dalla mia situazione personale e famigliare (numero figli a carico, spese mediche, ecc.) 2. Le imposte personali colpiscono il reddito e il patrimonio tenendo conto della situazione personale, famigliare ed economica del contribuente. Es. IRPEF : a parità di reddito, paga meno il contribuente con più figli a carico e con maggiori spese sanitarie. C. Imposte generali e imposte speciali 1.Le imposte speciali colpiscono solo una specifica categoria di redditi, di beni o attività. Es. un imposta che colpisce solo i redditi da capitale. 2.Le imposte generali colpiscono invece tutti i redditi, con la stessa aliquota. Es. IRPEF colpisce tutti i redditi percepiti dal contribuente. Quali redditi? 3
4 REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE (redditi che derivano da un rapporto di lavoro subordinato) REDDITI DA LAVORO AUTONOMO (redditi che derivano dall esercizio di arti e professioni es. artisti, avvocati, commercialisti, ecc) REDDITI Di IMPRESA (sono i profitti delle imprese) REDDITI FONDIARI (redditi derivanti dal possesso di terreni e fabbricati come gli affitti) REDDITI da CAPITALE (redditi provenienti da investimenti finanziari come gli interessi maturati sui titoli posseduti) REDDITI DIVERSI (es. premi e vincite). Quando il contribuente effettua la Dichiarazione dei Redditi, necessaria per calcolare la base imponibile per il pagamento dell IRPEF, deve inserire tutti i redditi che ha percepito nel corso dell anno. Sull ammontare complessivo dei redditi, verrà pagata l IRPEF. D. Imposte proporzionali, progressive e regressive La distinzione dipende dall aliquota. 1. Le imposte sono proporzionali quando l aliquota è costante cioè non varia al variare della base imponibile. Es. supponiamo che l imposta si applichi con aliquota costante del 10%: chi ha 1000 paga il 10% cioè 100 chi ha 2000 paga il 10% cioè 200. L IVA è un imposta proporzionale in quanto se acquisto un vestito spendendo 200 euro (base imponibile )l aliquota è del 20%, se acquisto due vestiti spendendo 400 euro (base imponibile) l aliquota è ancora del 20%. 2. Le imposte sono regressive quando l aliquota si riduce al crescere della base imponibile. Es: chi ha 1000 paga il 10% cioè 100 chi ha 2000 paga il 8% cioè
5 3. Le imposte sono progressive quando l aliquota aumenta al crescere della base imponibile. Es: chi ha 1000 paga il 10% cioè 100 chi ha 2000 paga il 12% cioè 240. Esistono diversi modi per attuare la progressività delle imposte: per progressione continua, per deduzione e per scaglioni. Progressività continua: quando l aliquota cresce ad ogni minimo aumento della base imponibile, secondo una determinata formula matematica. Progressività per deduzione: Quando i redditi hanno la medesima aliquota ma la base imponibile viene ridotta di un ammontare costante (deduzione). Es: Al reddito viene applicata una deduzione di 1000 euro e un aliquota del 10%. reddito deduzione reddito-deduzione aliquota Imposta A % 0 B % 100 C % 200 Si può dimostrare che, anche se l aliquota è costante, l imposta è progressiva. Dimostrazione (facoltativa): Imposta= (aliquota X Base imponibile) / 100 Dalla formula, si ottiene che: aliquota = (Imposta/ base imponibile) x 100 Nel caso B aliquota= (100/2000) x 100= 5% Nel caso C aliquota= (200/3000) x 100= 6, 67% Quindi di fatto l aliquota effettiva cresce con il reddito. Progressività per scaglioni (molto importante perché si applica all IRPEF). Consiste nel dividere il reddito in classi (scaglioni): a cui corrispondono aliquote via via crescenti. Es IRPEF: Scaglioni di reddito aliquote 5
6 Fino a % Da a % Da a % Da a % Da % Calcolo IRPEF : si prende il reddito e lo si divide nelle varie classi. Per ciascuna classe si calcola l imposta. L imposta dovuta è la somma delle imposte delle diverse classi. Es. reddito di Divido il reddito nelle diverse classi: 1 classe aliquota 23% imposta= classe aliquota 29% imposta= classe 0 4 classe 0 5 classe 0 totale reddito totale imposta 6350 Es. reddito di Divido il reddito nelle diverse classi: 1 classe aliquota 23% imposta= classe aliquota 29% imposta= classe 2000 aliquota 31% imposta=620 4 classe 0 5 classe 0 totale reddito totale imposta 8130 Es. reddito di Divido il reddito nelle diverse classi: 1 classe aliquota 23% imposta= classe aliquota 29% imposta= classe 3600 aliquota 31% imposta= classe 7400 aliquota 39% imposta= classe 0 totale reddito totale imposta
7 Una volta calcolo il totale dell imposta (IRPEF LORDA), si sottraggono le detrazioni che spettano al contribuente in base alla situazione personale e famigliare. La differenza determina l IRPEF (IRPEF NETTA) da versare allo STATO IRPEF è quindi un imposta diretta, personale, generale, progressiva per scaglioni: è diretta perchè colpisce immediatamente il reddito è personale perché tiene conto della situazione personale e famigliare del contribuente è generale perché colpisce tutti i redditi percepiti dal contribuente (da lavoro, fondiari, di impresa, da capitale, diversi) è progressiva per scaglioni perché si calcola dividendo il reddito in classi a cui corrispondono aliquote via via crescenti. Da cosa dipende il grado di progressività di un imposta? Perché in alcuni Stati le imposte sono molto progressive e in altre nazioni, lo sono meno? La risposta è da cercare nell idea di equità di quello Stato. Con riferimento all equità esistono due principali principi: 1.Il principio del sacrificio 2.I principi della capacità contributiva Principio del sacrificio L imposta comporta un sacrificio per il contribuente perché riduce il suo reddito e il suo patrimonio. L imposta è equa se tutti i cittadini sopportano lo stesso sacrificio. Ma ciò significa che le imposte devono essere progressive. Per comprendere perché facciamo il seguente esempio: A guadagna in un anno e B Se l aliquota è il 10% per entrambi allora A paga 1000 e B paga Ma rinunciare a 1000 per A comporta un maggior sacrificio che per B rinunciare a euro. 7
8 Di conseguenza, B deve pagare più di euro, per sopportare lo stesso sacrificio di A, cioè l aliquota per B deve essere maggiore del 10%. Principio della capacità contributiva Ogni individuo deve pagare le imposte in base alla sua capacità contributiva cioè alle sue possibilità economiche. Ciò significa che le imposte devono essere progressive: Se A guadagna all anno, potrà permettersi di pagare solo 1000 euro di imposta. Al contrario B che guadagna all anno ha una maggiore capacità contributiva, ad esempio di euro. I principi del sacrificio e della capacità contributiva richiedono imposte progressive. Da questi due principi consegue che: 1. Chi dispone di mezzi appena sufficienti per vivere ovvero non ha capacità contributiva = esenzione dei redditi minimi 2. I redditi più elevati hanno maggiore capacità contributiva e quindi devono essere colpiti da aliquote più alte (discriminazione quantitativa) 3. è necessario tenere conto delle condizioni personali e famigliari del contribuente 4. poiché i redditi da lavoro denotano minore capacità contributiva rispetto agli altri redditi, le aliquote su questi redditi devono essere inferiori (discriminazione qualitativa). Il principio della capacità contributiva è stato adottato dal Sistema tributario italiano. Esso è contenuto nella Costituzione italiana, all art. 53, che afferma Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. 3. I principi del sistema tributario italiano Quali sono i principi che sono alla base del nostro sistema tributario? Alcuni li abbiamo già visti. 8
9 Principio della Legalità: i tributi possono essere istituiti, modificati o aboliti soltanto dalla Legge.. In Italia ciò viene sancito dall articolo 23 della Costituzione che afferma che nessuna prestazione può essere imposta se non in base alla Legge. Principio dell uniformità (di equità): Ogni individuo deve pagare le imposte in base alla sua capacità contributiva cioè alle sue possibilità economiche Contenuto nell 53, che afferma Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Principio dell universalità: Tutti coloro che beneficiano dei servizi dello Stato e hanno capacità contributiva devono pagare i tributi. Cosa si intende per tutti?: i cittadini, coloro che risiedono nel territorio coloro che non risiedono se nel territorio svolgono attività che siano presupposto di imposta. Il principio è contenuto nel art 2. Costituzione la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell uomo.e richiede l adempimento dei doveri inderogabili e nell art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla Legge.. 4. Gli effetti economici delle imposte Diversi sono gli effetti economici delle imposte. Le imposte possono avere effetti sul ciclo economico (es. in crisi economica la riduzione delle imposte stimola la domanda e quindi la produzione) e sulla crescita. Inoltre permettono di attuare obbiettivi di equità e di eliminare le inefficienze del mercato (es. un imposta sull inquinamento riduce l esternalità negativa). In questo paragrafo ci concentriamo sugli effetti che le imposte hanno sul comportamento economico del contribuente. 9
10 La reazione del contribuente all introduzione di una nuova imposta è quella di evitare o almeno alleggerire il peso del prelievo. Ciò può dar luogo a diversi tipi di comportamento: A) L evasione: si tratta di una via illecita adottata per sottrarsi all imposta che consiste nel nascondere in tutto o in parte la base imponibile su cui si calcola l imposta. B) L elusione: quando il contribuente adotta vie lecite per evitare il carico fiscale (es. cambia residenza); C) Rimozione: quando il contribuente cerca di ridurre o rimuovere la base imponibile lavorando ad esempio di meno. Per non pagare l IVA devo ridurre i consumi. D) Traslazione: quando il contribuente cerca di trasferire l imposta ad altri soggetti. Ad esempio, supponiamo che un impresa sia gravata da una nuova imposta. Cosa può fare? Può aumentare i prezzi dei propri prodotti: cioè trasferire l imposta ai consumatori (traslazione in avanti). In alternativa, può chiedere sconti ai propri fornitori (traslazione all indietro). 10
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