CONVEGNO NAZIONALE Infanzia Diritti - Istruzione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONVEGNO NAZIONALE Infanzia Diritti - Istruzione"

Transcript

1 CONVEGNO NAZIONALE Infanzia Diritti - Istruzione Le nostre proposte per un percorso educativo di qualità Roma, 10 Aprile 2015 sala Da Feltre Relazione Arianna Lazzari, EU - Early Childhood Education & Care Team ricercatrice Università di Bologna Politiche per l'infanzia e servizi in Europa Note di accompagnamento alla presentazione delle slides Prima di cominciare il mio intervento vorrei ringraziare gli organizzatori del convegno per avermi dato la possibilità di presentare in questa sede il lavoro che stiamo portando avanti a livello Europeo come gruppo tematico sull educazione e cura dell infanzia. A tale gruppo di lavoro - coordinato da Nora Milotay della DG EAC- ho preso parte in qualità di ricercatrice esperta sul tema dei servizi per l infanzia. Dato che la maggior parte delle ricerche e dei documenti di orientamento politico prodotti all interno di tale gruppo sono stati redatti in lingua inglese, risultano essere scarsamente accessibili ad un pubblico più vasto all interno dei singoli contesti nazionali. Invece ritengo importante - soprattutto in un momento storico come questo in cui i servizi per l infanzia stanno tornando al centro del dibattito educativo e politico italiano nella prospettiva dei diritti dei bambini potersi avvalere del contributo offerto dalle ricerche e dale politiche Europee in quest ambito. La Rete Europea per l Infanzia, istituita dalla Commissione in seguito all emanazione delle Raccomandazioni del Consiglio e formata da esperti provenienti da tutti i paesi EU coordinati da P. Moss (la referente per l Italia era P. Ghedini) ha provato ad affermare una visione più ampia, in cui i servizi per l infanzia non fossero solo visti come un diritto delle madri lavoratrici, ma primariamente come espressione del diritto dei bambini in quanto cittadini europei a ricevere cure ed educazione adeguate e a partecipare attivamente ai processi decisionali all interno degli stessi. Nel 1996 la Rete per l Infanzia della Commissione Europea ha definito 40 obiettivi di qualità relativi ai servizi per l infanzia che gli Stati membri avrebbero dovuto raggiungere nei successivi dieci anni (obiettivi che rimandano alle finalità educative, alla formazione e alle condizioni di lavoro del personale, alla partecipazione delle famiglie ). 1

2 Tuttavia è venuta a mancare la volontà politica, a livello Europeo, di perseguire obiettivi così ambiziosi anche se fortemente condivisi dal gruppo di esperti che avevano preso parte alla Rete e ai tavoli di lavoro. A livello politico è dunque stato privilegiato un approccio di tipo meramente quantitativo - legato all espansione dell offerta di servizi (BARCELLONA TARGETS, 2002) piuttosto che un approccio mirato alla qualificazione dei servizi a partire da assunti condivisi. In particolare, in alcuni paesi si sta creando un circolo vizioso per cui in seguito a tagli ingenti della spesa pubblica si è assiste a una drastica riduzione dei servizi per l infanzia o al deterioramento della loro qualità, con inevitabili ripercussioni sull inasprimento delle disuguaglianze sociali. Ci si è dunque resi conto che in assenza di una visione politica coerente e di lungo periodo - che mettesse al centro i bambini e i loro diritti le politiche educative e sociali promosse dalla Commissione Europea sarebbero state destinate a fallire. Per questa ragione, a partire dalla seconda metà degli anni 2000, vengono commissionati una serie di studi mirati ad analizzare il contributo dei servizi per l infanzia sullo sviluppo cognitivo e socio-emotivo dei bambini, così come sull inclusione sociale e la riduzione delle disuguaglianze. Questi studi, per la maggior parte reperibili sul sito della commissione in inglese (tranne il primo Educazione e Cura della prima infanzia in Europa: ridurre le disuguaglianze sociali e culturali che è scaricabile in italiano sul sito di Eurydice) dimostrano che i servizi per l infanzia possono rivestire un ruolo cruciale nel promuovere il successo formativo e ridurre le disuguaglianze sociali sul lungo periodo. Tali evidenze di ricerca derivano da studi pedagogici, psicologici, sociologici e persino economici condotti sia in abito internazionale che in ambito nazionale, all interno dei vari stati membri. In Italia meritano di essere ricordati a tal riguardo gli studi della Fondazione Agnelli Esiti scolastici e comportamentali, famiglia e servizi per l infanzia (Del Boca, 2010) che arriva alle conclusioni che solo servizi di alta qualità garantiscono il pieno sviluppo di ogni bambino, anche compensando iniziali disuguaglianze legate al contesto di provenienza dei bambini. Tali studi, dimostrano infatti che i servizi per l infanzia possono giocare un ruolo cruciale nel ridurre l abbandono scolastico e nel garantire benessere (sia sul piano sociale che economico) alle generazioni future solo ad alcune condizioni: Qualificazione e accessibilità diventano dunque le principali priorità dell agenda politica europea nel settore dell educazione pre-scolare, segnando una vera e propria svolta, come attestato dalla Comunicazione del 2011: Educazione e cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori Riprendendo il noto slogan di Bruno Ciari il diritto allo studio comincia a tre anni, oggi si potrebbe affermare che il diritto all educazione e alla cura dei cittadini più giovani dell unione europea comincia ben prima, a partire dal loro primo ingresso nei servizi. 2

3 In seguito alla Comunicazione del 2011 viene dunque istituito un gruppo di lavoro formato da esperti provenienti da 25 paesi con l obiettivo di stilare una serie di principi e linee guida per la qualificazione dell offerta di servizi per l infanzia in ambito europeo, tenendo conto del fatto che i contesti socio-economici e politici in cui tali principi dovrebbero trovare applicazione sono molto diversi tra loro (basti pensare a realtà molto diverse tra loro come quella inglese, svedese e italiana). Per questa ragione il gruppo di lavoro ha adottato il metodo di coordinamento aperto, che si basa sull apprendimento reciproco tra pari e sulla definizione di obiettivi comuni da raggiungere a partire da una visone negoziata e condivisa di qualità. Tale DOCUMENTO dunque può essere utilizzato o almeno così ci auspichiamo per facilitare processi di cambiamento a partire dal basso (POLICY ADVOCACY) ORIENTANDO LE SCELTE DEI DECISORI POLITICI a diversi livelli da quello locale (all Università di Bologna lo abbiamo adottato come strumento per la formazione dei pedagogisti in servizio) a quello regionale (come sta succedendo nella regione delle Fiandre in Belgio, dove tale documento sarà presentato il mese prossimo in una conferenza dedicata agli amministratori locali) o persino a livello nazionale (es. proposte di legge di iniziativa popolare). Il documento propone dunque una visione condivisa di qualità, fondata su assunti pedagogici che sono rintracciabili nella tradizione europea che caratterizza i servizi per l infanzia come connotati da: > IL BAMBINO AL CENTRO: visto come soggetto competente e protagonista dei processi di apprendimento (co-creatore di conoscenze, in costante interazione con il gruppo dei pari, con gli adulti e con la realtà che lo circonda) >L ADULTO INCORAGGIANTE educatore o insegnante - che sostiene attivamente le esperienze di apprendimento dei bambini a partire dalle loro iniziative spontanee e dai loro interessi, coinvolgendoli nei processi decisionali E SISTEMA COMPETENTE che ne promuove la crescita professionale continua >L APPROCCIO OLISTICO: solo se cura ed educazione sono interconnesse contribuiscono al pieno sviluppo delle potenzialità di ciascun bambino >LA PARTECIPAZIONE DEI GENITORI nella progettualità educativa e IL RISPETTO/VALORIZZAZIONE della DIVERSITA socio-culturale Da questi assunti emerge una VISIONE CONDIVISA e NEGOZIATA di qualità, che affonda le sue radici nei 40 obiettivi promossi dalla Rete Europea per l Infanzia (1996) e che si evolve in funzione dei nuovi bisogni emergenti di bambini e famiglie. A partire di tali presupposti, questo documento delinea dunque una serie di PRINCIPI CONDIVISI che implicano un ATTUAZIONE DIVERSIFICATA da contesto a contesto, in funzione delle diverse condizioni sociali e dei valori/aspirazioni condivise che li caratterizzano. Al di là dei contenuti, uno dei punti di forza del documento è proprio la forte condivisione di principi pedagogici che sono ripresi dalle tradizioni educative presenti 3

4 nei diversi paesi europei all interno di una visione comune che è frutto di un lungo processo di negoziazione e partecipazione dal basso. In tal senso, i principi enunciati nel documento non intendono essere prescrittivi, ma piuttosto intendono affrontare alcune questioni cruciali di cui è necessario tener conto quando si parla di qualificazione dei servizi, offrendo inoltre l opportunità di attingere al ricco patrimonio di esperienze educative realizzate nei diversi paesi dell Unione Europea. In tal senso, le cinque macro-aree di implementazione (vedi slide) rappresentano le componenti irrinunciabili della qualità educativa e sono tra loro reciprocamente interdipendenti. Pur non avendo in questa sede il tempo per illustrare per intero il documento, ritengo comunque opportuno riportare nella presentazione tutti i principi enunciati nel Quality Framework in quanto una traduzione del documento in italiano non è al momento disponibile (si trova solo in inglese, francese e tedesco). La formazione iniziale di per se non è sufficiente a garantire il costante miglioramento delle pratiche educative all interno dei servizi, deve dunque essere accompagnata da iniziative sistematiche di formazione in servizio (che possono includere attività di tutoraggio, COORDINAMENTO PEDAGOGICO, supervisione,...) che promuovano il costante miglioramento delle pratiche attraverso il confronto collegiale e la valorizzazione delle competenze di ognuno (COMPRESENZA come opportunità per progettualità aperta e flessibile, che diversifica le proposte educative sulla base dei bisogni e degli interessi espressi dai bambini). In questa prospettiva le azioni di monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi non devono sottostare a logiche di accountability quanto piuttosto promuovere il miglioramento costante delle pratiche educative nel primario interesse dei bambini e delle loro famiglie, a partire da una logica partecipativa. In questo senso il documento riporta come esempio di buona pratica proprio un esperienza italiana, che è stata realizzata dal gruppo di ricerca coordinato da Tullia Musatti del CNR proprio nella città di Roma (dal e che ha coinvolto più di 120 nidi). Tale esperienza propone un modello di valutazione formativa che si fonda sull analisi condivisa della documentazione delle esperienze di apprendimento e di socializzazione dei bambini all interno dei nidi e vede i coordinatori pedagogici, le educatrici e i genitori come protagonisti dei processi di cambiamento. Quali sono dunque le prospettive che tale documento può aprire nel contesto italiano? Per sua tradizione, la scuola dell infanzia si pone come SNODO CRUCIALE per ripensare la CONTINUITA EDUCATIVA sia in senso VERTICALE (in un ottica di raccordo con nido e scuola primaria), sia in senso ORIZZONTALE (relativamente agli aspetti della gestione sociale e della collaborazione inter-istituzionale con servizi sociosanitari presenti sul territorio). In questo modo, la scuola dell infanzia nel contesto italiano può offrire l opportunità per RILANCIARE LA CRESCITA DEI SERVIZI PER L INFANZIA ALL INTERNO DI UN SISTEMA INTEGRATO 0-6 che li rafforzi sia sul PIANO CULTURALE che su quello EDUCATIVO, SOCIALE E POLITICO. 4

5 Proprio in quest ottica come UNIBO abbiamo appena finito di scrivere un progetto insieme a partner Sloveni, Belgi e Inglesi candidato per i finanziamenti Erasmus+ che, se approvato, partirà a settembre

Convegno nazionale Infanzia, diritti, istruzione. I servizi educativi per l infanzia: l il quadro di riferimento Europeo

Convegno nazionale Infanzia, diritti, istruzione. I servizi educativi per l infanzia: l il quadro di riferimento Europeo Convegno nazionale Infanzia, diritti, istruzione I servizi educativi per l infanzia: l il quadro di riferimento Europeo Dr. Arianna Lazzari Gruppo di lavoro tematico sull educazione e cura dell infanzia

Dettagli

Un quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l infanzia Principi chiave ed evidenze di ricerca

Un quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l infanzia Principi chiave ed evidenze di ricerca Un quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l infanzia Principi chiave ed evidenze di ricerca Dr. Arianna Lazzari Dipartimento di Scienze dell Educazione Università di Bologna

Dettagli

L evoluzione dei servizi per l infanzia: sfide e prospettive con uno sguardo all Europa

L evoluzione dei servizi per l infanzia: sfide e prospettive con uno sguardo all Europa Educare nel cambiamento. Esperienze di futuro nei servizi educativi per la prima infanzia Rimini, 22 marzo 2018 L evoluzione dei servizi per l infanzia: sfide e prospettive con uno sguardo all Europa Dr.

Dettagli

L educazione per l infanzia come bene comune.

L educazione per l infanzia come bene comune. L educazione per l infanzia come bene comune. I contributi delle educatrici. Lucia Balduzzi & Arianna Lazzari Dipartimento di Scienze dell Educazione Università di Bologna Il contesto Anni 70 Origini dei

Dettagli

Comune di Venezia Direzione Sviluppo Organizzativo e Strumentale

Comune di Venezia Direzione Sviluppo Organizzativo e Strumentale Comune di Venezia Direzione Sviluppo Organizzativo e Strumentale file:///userfile:///users/claudia/movies/imovie%20theater.theater/archives%20servizi Educativi %2024FDB7CE-F199-4900-9EEB-D3BF747F37AB/%20Progetti%20aggiornati

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò

Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò (approvato dal Consiglio comunale il 14 gennaio 2013, con deliberazione n. 1) CAPO I IL CENTRO PRIMA INFANZIA Floridò Art. 1 - Istituzione Art. 2- Finalità del

Dettagli

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO -

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO - AMBIENTAMENTO PROGETTO EDUCATIVO COLLEGIALITA FORMAZIONE DOCUMENTAZIONE SPAZI- AMBIENTE PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO

Dettagli

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Analisi del bisogno L idea guida di questo progetto è l attivazione di un Doposcuola per creare un luogo e uno spazio che accolga bambini e genitori

Dettagli

La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche

La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Consiglio Nazionale delle Ricerche Regione Emilia-Romagna Corso di formazione per

Dettagli

Quanti sono i servizi educativi per i bambini da 0 a 6 anni? La scuola dell infanzia per i bambini da 3 a 6 anni. Gran Bretagna.

Quanti sono i servizi educativi per i bambini da 0 a 6 anni? La scuola dell infanzia per i bambini da 3 a 6 anni. Gran Bretagna. Malta Francia Belgio Danimarca Islanda Spagna Gran Bretagna Italia Norvegia Germania Paesi Bassi Svezia Estonia Lussemburgo Portogallo Slovenia Ungheria Lettonia Austria Bulgaria Irlanda Romania Repubblica

Dettagli

Città educativa: Rete Infanzia Treviso

Città educativa: Rete Infanzia Treviso Città educativa: Rete Infanzia Treviso La città educativa Rete Infanzia sarà promossa a Treviso nell ambito del progetto RICE: Rete internazionale delle Città educative, Diretto dal Prof. J. P. Pourtois

Dettagli

CON I NOSTRI OCCHI. Premesso che

CON I NOSTRI OCCHI. Premesso che ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA RICASOLI Via Ricasoli, 30 10153 TORINO Tel. 011.889166 Fax 011.883959 Cod. meccanografico: TOIC87600L - C.F. 97718910017 e-mail: ic.viaricasoli@tiscali.it ISTITUTO COMPRENSIVO

Dettagli

Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n del 1925.

Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n del 1925. Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n. 2277 del 1925. Istituzione dell Opera Nazionale Maternità e Infanzia, obiettivo primario la difesa e il potenziamento

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Assessorato al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro Assessorato all agricoltura,

Dettagli

ASILO NIDO «PULCINO» SELVAZZANO DENTRO

ASILO NIDO «PULCINO» SELVAZZANO DENTRO ASILO NIDO «PULCINO» SELVAZZANO DENTRO E faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete

Dettagli

1. La Carta dei servizi finalità e principi

1. La Carta dei servizi finalità e principi 1. La Carta dei servizi finalità e principi 1. La Carta dei servizi finalità e principi La Carta dei servizi educativi 0-3, realizzata attraverso un percorso di costruzione partecipata tra genitori, educatori,

Dettagli

Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria

Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria Concorso Scuola dell infanzia e primaria 2019 Tabella di corrispondenza tra argomenti del programma ed il Manuale EdiSES per la Scuola dell'infanzia e Primaria Il decreto che regola il concorso per il

Dettagli

VERSO IL POLO EDUCATIVO CITTADINO. - FASE 2 - (marzo ottobre 2015)

VERSO IL POLO EDUCATIVO CITTADINO. - FASE 2 - (marzo ottobre 2015) VERSO IL POLO EDUCATIVO CITTADINO - FASE 2 - (marzo ottobre 2015) Gruppi di lavoro (marzo maggio 2015) I 3 GRUPPI DI LAVORO 1. Gruppo «Struttura»: analizza gli ostacoli ti tipo strutturale che riguardano

Dettagli

PROGETTO ERASMUS KA2 Un buon inizio per tutti: sostenere le transizioni in una prospettiva di continuità educativa. Soggetti coinvolti

PROGETTO ERASMUS KA2 Un buon inizio per tutti: sostenere le transizioni in una prospettiva di continuità educativa. Soggetti coinvolti PROGETTO ERASMUS KA2 Un buon inizio per tutti: sostenere le transizioni in una prospettiva di continuità educativa ITALIA Soggetti coinvolti Università di Bologna, Direzione Didattica di Vignola SLOVENIA:

Dettagli

P.E.I Progetto educativo di Istituto.

P.E.I Progetto educativo di Istituto. Integra il Piano dell Offerta Formativa Contiene le scelte educative, organizzative delle risorse e gli strumenti a disposizione dell Istituzione scolastica Costituisce un impegno per l intera comunità

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

Dettagli

EmozionAbile: diversamente uguali" MACRO TEMA: INTERCULTURA PER UNA SCUOLA SENZA FRONTIERE

EmozionAbile: diversamente uguali MACRO TEMA: INTERCULTURA PER UNA SCUOLA SENZA FRONTIERE ISTITUTO COMPRENSIVO Don Milani LANCIANO VIA NAPOLI 83-66034 LANCIANO - TEL. 0872/713427 (Centralino) 717140 (Dirigente) e-mail: chic839002@istruzione.it - sito internet: http://www.iclanciano2donmilani.it

Dettagli

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2015/2016

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2015/2016 RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2015/2016 Termine entro il quale viene comunicato alle famiglie il calendario degli

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Istituto Comprensivo De Andreis Milano a.s.2014/15 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado. La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi

Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado. La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi Progetto Continuità Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi due eredità durevoli : Le radici e le ali: le une per non

Dettagli

CURRICULUM VITAE Di Morena Garattoni

CURRICULUM VITAE Di Morena Garattoni CURRICULUM VITAE Di Morena Garattoni COGNOME NOME Garattoni Morena DATA DI NASCITA 12/04/1961 LUOGO DI NASCITA Rimini PROV RN RESIDENTE A Bellaria Igea Marina PROV RN CAP 47813 VIA Orazio N. 36/a CODICE

Dettagli

Istituto Comprensivo Statale Maria Montessori Cardano al Campo. Scuola dell infanzia Bruno Munari a.s Quale scuola?

Istituto Comprensivo Statale Maria Montessori Cardano al Campo. Scuola dell infanzia Bruno Munari a.s Quale scuola? Istituto Comprensivo Statale Maria Montessori Cardano al Campo Scuola dell infanzia Bruno Munari a.s. 13-14 14 Quale scuola? LA SCUOLA DELL INFANZIA La scuola dell infanzia riconosce come connotati essenziali

Dettagli

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 71 del 18/09/2017. Pag.

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 71 del 18/09/2017. Pag. PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI NONCHÉ PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Dettagli

MODELLO PER IL CURRICULUM VITAE

MODELLO PER IL CURRICULUM VITAE MODELLO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Borghi Mirella Data di nascita 10/04/1954 Qualifica Amministrazione Incarico attuale CCNL REGIONI E AUTONOMIE LOCALI -DIRIGENTI COMUNE DI RAVENNA

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA Il progetto è volto a riconsiderare la scuola come spazio in cui intrecciare relazioni,

Dettagli

LE POLITICHE EUROPEE PER L ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. Valentina Curzi Roma 5 novembre 2015 Seminario per gli operatori dei CPI

LE POLITICHE EUROPEE PER L ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. Valentina Curzi Roma 5 novembre 2015 Seminario per gli operatori dei CPI LE POLITICHE EUROPEE PER L ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Valentina Curzi Roma 5 novembre 2015 Seminario per gli operatori dei CPI CONTESTO GIURIDICO Trattato FUE (artt. 165 e 166) principio di

Dettagli

I GIORNI DELLA LETTURA 20, 21, 22 APRILE 2009

I GIORNI DELLA LETTURA 20, 21, 22 APRILE 2009 CIRCOLO DIDATTICO ALDA COSTA Via Previati, 31-44100 Ferrara tel. 0532\205756 fax 0532\241229 Email: feee017001@istruzione.it PROGETTO LETTURA I GIORNI DELLA LETTURA 20, 21, 22 APRILE 2009 CIRCOLO DIDATTICO

Dettagli

Piano formativo

Piano formativo Piano formativo 2013-2014 La formazione in servizio, per sua natura, si connota con la funzione di affiancare il lavoro dei singoli o dei gruppi nella pratica quotidiana e si pone come uno spazio e un

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO. Sezione Primavera

PROGETTO EDUCATIVO. Sezione Primavera PROGETTO EDUCATIVO Sezione Primavera 1 INDICE: Premessa pag. 3 Progetto Educativo pag. 4 Organizzazione pag. 5 Giornata tipo pag. 6 2 2 PREMESSA La Sezione Primavera rappresenta una nuova possibilità a

Dettagli

L offerta formativa. IPSAR Petronio Piano Offerta Formativa 2013/2014 Presentazione del Pof pag 1 di 7 a cura della funzione strumentale area 1

L offerta formativa. IPSAR Petronio Piano Offerta Formativa 2013/2014 Presentazione del Pof pag 1 di 7 a cura della funzione strumentale area 1 3 L offerta formativa Ipsar Petronio Pof.2013/2014 Presentazione del Pof pag 1 di 7 a cura della funzione strumentale area 1 Obiettivi formativi Promuovere lo sviluppo dell'identità competente e dell'autostima

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA MATTEOTTI SEDRIANO (MI) Via Matteotti, 8 C.M. MIIC Tel. 02/ Fax 02/

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA MATTEOTTI SEDRIANO (MI) Via Matteotti, 8 C.M. MIIC Tel. 02/ Fax 02/ ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA MATTEOTTI 20018 SEDRIANO (MI) Via Matteotti, 8 C.M. MIIC865006 Tel. 02/90 23 572 Fax 02/90 22 420 e-mail: miic865006@istruzione.it posta certificata.: miic865006@pec.istruzione.it

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO

PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO 1 La scuola dell infanzia San Michele Arcangelo è una scuola paritaria, parrocchiale, di ispirazione cattolica. Essa è un luogo di incontro e di crescita di persone. Persone

Dettagli

#ChiedoAsilo: Idee e proposte per la sostenibilità dei servizi a gestione diretta

#ChiedoAsilo: Idee e proposte per la sostenibilità dei servizi a gestione diretta #ChiedoAsilo: Idee e proposte per la sostenibilità dei servizi a gestione diretta Il diritto all'educazione e alla cura comincia alla nascita: per un'alternativa ai tagli indiscriminati 31 marzo 2016 (Sala

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO PIANO DI MIGLIORAMENTO 2015-16 PRIORITA TRAGUARDI OBIETTIVI DI PROCESSO AREA ESITI: RISULTATI SCOLASTICI Sviluppo di un curricolo verticale e continuo in ogni disciplina; Diminuire la variabilità tra le

Dettagli

PROGETTO INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI.

PROGETTO INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI. PREMESSA PROGETTO INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI. La diversità è caratteristica peculiare di ogni alunno. Con questa consapevolezza ogni docente, di sostegno e/o curricolare, accoglie i suoi alunni

Dettagli

CHI SIAMO. Per la SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO. a.s

CHI SIAMO. Per la SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO. a.s CHI SIAMO Il Consultorio UCIPEM Cremona-Fondazione ONLUS è stato fondato nel 1975 da un gruppo di Soci attenti alle problematiche della persona e della famiglia. (Carta dei servizi del Consultorio, 2018)

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI

PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI NONCHÉ PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Dettagli

Ruolo della Provincia nella promozione del coordinamento pedagogico statale Copparo-Tresigallo

Ruolo della Provincia nella promozione del coordinamento pedagogico statale Copparo-Tresigallo PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO NELLE SCUOLE DELL INFANZIA STATALI (triennio scolastico 2007/2008, 2008/2009 e 2009/2010) Premessa Ruolo della Provincia nella promozione

Dettagli

Workshop L EDUCAZIONE PRESCOLARE DA 0-6 ANNI: L APPROCCIO TOSCANO 29 settembre SALA A, Fortezza da Basso

Workshop L EDUCAZIONE PRESCOLARE DA 0-6 ANNI: L APPROCCIO TOSCANO 29 settembre SALA A, Fortezza da Basso Workshop L EDUCAZIONE PRESCOLARE DA 0-6 ANNI: L APPROCCIO TOSCANO 29 settembre 2017 -SALA A, Fortezza da Basso I Centri comunali dell infanzia 0-6 a cura di Lilia Bottigli Responsabile Direzione e Coordinamento

Dettagli

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2014/2015

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2014/2015 RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno 2014/2015 ACCOGLIENZA AL NIDO Termine entro il quale viene comunicato alle famiglie

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTO ANNO SCOLASTICO 2017/2018. Il progetto si svolgerà in orario curriculare e si svolgerà tra DICEMBRE - MAGGIO

SCHEDA DI PROGETTO ANNO SCOLASTICO 2017/2018. Il progetto si svolgerà in orario curriculare e si svolgerà tra DICEMBRE - MAGGIO SCHEDA DI PROGETTO ANNO SCOLASTICO 2017/2018 TITOLO: PASITO SE APRENDE MEJOR Scuola PRIMARIA Plesso CIRIELLO-MARTELLI-PRAMPOLINI Classi/ alunni coinvolti 5 Responsabile del progetto IVAN MARTELLONI TIPOLOGIA

Dettagli

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO , E

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO , E ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2019-20, 2020-21 E 2021-22 IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA la Legge n. 59 del 1997, che ha introdotto

Dettagli

TEMPI SUPPLEMENTARI. Corso di formazione. Percorsi di accompagnamento allo studio fra scuola e territorio. Area Education & Social Work

TEMPI SUPPLEMENTARI. Corso di formazione. Percorsi di accompagnamento allo studio fra scuola e territorio. Area Education & Social Work Corso di formazione TEMPI SUPPLEMENTARI Percorsi di accompagnamento allo studio fra scuola e territorio Area Education & Social Work FORMAZIONE PERMANENTE CENTRO STUDI E RICERCHE SULLE POLITICHE DELLA

Dettagli

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 73 del 16/09/2016. Pag.

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 73 del 16/09/2016. Pag. PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI NONCHÉ PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Dettagli

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 03/11/2016

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 03/11/2016 Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1246 SEDUTA DEL 03/11/2016 OGGETTO: Art. 1 comma 181, lett. e) Legge 13 luglio 2015 n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione

Dettagli

PROGETTO ORIENTAMENTO

PROGETTO ORIENTAMENTO Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale di Francavilla di Sicilia Via Napoli, 2 Francavilla di Sicilia(Me) Telefono 0942 981230 c.f.96005620834 c.u.ufal7m

Dettagli

VERSO UNA GRAMMATICA DELLA QUALITÀ

VERSO UNA GRAMMATICA DELLA QUALITÀ VERSO UNA GRAMMATICA DELLA QUALITÀ Ottobre 2015 Nell ambito del percorso partecipato Crescere 0-6 1, è emerso un notevole interesse rispetto al tema della qualità dei servizi educativi. In seguito a ciò,

Dettagli

Unità Operativa Educazione e Promozione alla Salute U.O.E.P.S.A. Resp.le Dr. Alfonso Nicita SALUTE

Unità Operativa Educazione e Promozione alla Salute U.O.E.P.S.A. Resp.le Dr. Alfonso Nicita SALUTE Unità Operativa Educazione e Promozione alla Salute U.O.E.P.S.A. Resp.le Dr. Alfonso Nicita SCUOLA & SALUTE Programma di attività per la Promozione della Salute nella Scuola 2017-2018 Presentazione L Unità

Dettagli

PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI

PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019 Premessa La crescita del Paese e del suo capitale umano richiede un sistema educativo di qualità che guardi allo sviluppo professionale del personale della

Dettagli

STORIE DI IERI E DI OGGI

STORIE DI IERI E DI OGGI Direzione Didattica I Circolo Marsciano Progetto triennale Scuole dell'infanzia NOI... SULLA TERRA TANTO TEMPO FA VIAGGIO NELL ARTE a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 STORIE DI IERI E DI OGGI a.s. 2019-20 PREMESSA

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Istituto Comprensivo De Andreis Milano a.s.2016/17 A. Rilevazione dei BES presenti a.s. 2016/17: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 61 minorati vista 2 minorati udito 1 Psicofisici

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO N.SPEDALIERI DAMMI LA MANO.CAMMINIAMO INSIEME!

CIRCOLO DIDATTICO N.SPEDALIERI DAMMI LA MANO.CAMMINIAMO INSIEME! CIRCOLO DIDATTICO N.SPEDALIERI ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROGETTO CONTINUITA DAMMI LA MANO.CAMMINIAMO INSIEME! Il progetto continuità nasce dall esigenza di garantire al bambino un percorso formativo organico

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le

Dettagli

INCLUSIONE SCOLASTICA

INCLUSIONE SCOLASTICA INCLUSIONE SCOLASTICA DIRETTIVA DEL 27 DICEMBRE 2012 CIRCOLARE MINISTERIALE N. 8 DEL 6/03/2013 STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE

Dettagli

Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti:

Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti: Programma provinciale annuale AS 2008/2009 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento

Dettagli

Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola

Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola Paolo Seclì Università di Modena e Reggio Emilia Dip. di Educazione e Scienze Umane

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ARTENA A.S.2017/2018

ISTITUTO COMPRENSIVO ARTENA A.S.2017/2018 ISTITUTO COMPRENSIVO ARTENA A.S.2017/2018 Elaborato ai sensi: delle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 dell allegato n. 2 D.M. n. 139 del 22 AGOSTO 2007 delle Indicazioni

Dettagli

(culturale pedagogico didattico) Scuola dell Infanzia Paritaria e Convenzionata

(culturale pedagogico didattico) Scuola dell Infanzia Paritaria e Convenzionata (culturale pedagogico didattico) Scuola dell Infanzia Paritaria e Convenzionata Scuola Materna Gen. Adriano Thaon di Revel Via Lombardore, 27-10154 Torino Tel./fax 011.85.10.35 e-mail: info@maternathaondirevel-torino.it

Dettagli

ACCOGLIENZA CONTINUITA' E ORIENTAMENTO

ACCOGLIENZA CONTINUITA' E ORIENTAMENTO Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO GIANNI RODARI Via Niobe, 52 00118 ROMA C.F. 97028710586 Tel/fax 06 79810110 Tel. 06 79896266 e-mail: RMIC833007@ISTRUZIONE.IT

Dettagli

NIDO D INFANZIA, EDUCATRICI/EDUCATORI, BAMBINI E BAMBINE, FAMIGLIE

NIDO D INFANZIA, EDUCATRICI/EDUCATORI, BAMBINI E BAMBINE, FAMIGLIE NIDO D INFANZIA, EDUCATRICI/EDUCATORI, BAMBINI E BAMBINE, FAMIGLIE Il profilo professionale dell educatore di nido: Quali competenze dovrebbe possedere l educatore di nido? Competenze pedagogiche, psicologiche,

Dettagli

Individuare criteri di osservazione e valutazione condivisi per le competenze chiave di cittadinanza;

Individuare criteri di osservazione e valutazione condivisi per le competenze chiave di cittadinanza; PIANO DI MIGLIORAMENTO 1) Competenze chiave e di cittadinanza Sviluppo delle competenze sociali degli alunni nel curricolo verticale di istituto. Elaborazione di strumenti condivisi di osservazione e valutazione

Dettagli

Via G. B. Casti, RIMINI Tel. e Fax: 0541/ Casella Pec:

Via G. B. Casti, RIMINI Tel. e Fax: 0541/ Casella Pec: CIRCOLO DIDATTICO STATALE 6 di RIMINI Via G. B. Casti, 13-47923 RIMINI Tel. e Fax: 0541/386037-380363 e-mail: rnee01500n@istruzione.it - Casella Pec: rnee01500n@pec.istruzione.it Sito Web: scuole.rimini.com/cd6rimini.gov.it

Dettagli

Comune di Fucecchio ACCORDO

Comune di Fucecchio ACCORDO ACCORDO TRA I COMUNI DELLA ZONA DEL VALDARNO INFERIORE COMUNE DI SAN MINIATO COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOTTO COMUNE DI FUCECCHIO COMUNE DI MONTOPOLI IN VALDARNO AI SENSI

Dettagli

Piano Formazione Docenti

Piano Formazione Docenti ITES Polo Commerciale Pitagora Amministrazione Finanza e Marketing Sistemi Informativi Aziendali Relazioni Internazionali per il Marketing Turismo Percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Alternanza Scuola lavoro

PROTOCOLLO D INTESA. Alternanza Scuola lavoro PROTOCOLLO D INTESA tra Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Verona e Ufficio per l Ambito Territoriale VII Verona dell Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Alternanza Scuola

Dettagli

«Scuola dell infanzia: i primi 50 anni» Seminario Regionale Pescara 5 aprile 2018

«Scuola dell infanzia: i primi 50 anni» Seminario Regionale Pescara 5 aprile 2018 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo - Direzione Generale «Scuola dell infanzia: i primi 50 anni» Seminario Regionale Pescara 5 aprile 2018

Dettagli

(Atto d Indirizzo del Dirigente scolastico con riferimento all articolo 1, comma 1-4, legge 107/2015)

(Atto d Indirizzo del Dirigente scolastico con riferimento all articolo 1, comma 1-4, legge 107/2015) STAR BENE A SCUOLA o valorizzare le eccellenze o realizzare una scuola intesa come laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza

Dettagli

LICEO STATALE ENRICO MEDI

LICEO STATALE ENRICO MEDI Prot. 640 Del 02/02/2019 ACCORDO DI RETE CITTADINANZA ATTIVA E COSTITUZIONE VISTO l art. 21 della Legge n. 59 del 15 marzo 1997; VISTO l art. 7 del D.P.R. n. 275 dell 8 marzo 1999 (Regolamento dell autonomia

Dettagli

Regolamento di funzionamento dell Organismo di Coordinamento Gestionale e Pedagogico della Zona Educativa Pisana

Regolamento di funzionamento dell Organismo di Coordinamento Gestionale e Pedagogico della Zona Educativa Pisana Regolamento di funzionamento dell Organismo di Coordinamento Gestionale e Pedagogico della Zona Educativa Pisana (ai sensi del DPGR 41R/2013, art. 8) Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento, nel quadro

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA REGIONE CALABRIA ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA E REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE La Regione Calabria, nella

Dettagli

IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI

IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I R O M A 3 7 M A G G I O 2 0 1 0 A N N U N Z I AT A B A R T O L O M E I di cosa

Dettagli

L educazione dei bambini e la prospettiva 0-6 anni

L educazione dei bambini e la prospettiva 0-6 anni L educazione dei bambini e la prospettiva 0-6 anni Le buone pratiche dei servizi Istituto degli innocenti 31 maggio 2011 RETE SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA 0-6 ANNI SERVIZI EDUCATIVI 0-3 ANNI Nidi d infanzia

Dettagli

Con le famiglie. La staffetta con le famiglie: un esperienza di continuità educativa orizzontale

Con le famiglie. La staffetta con le famiglie: un esperienza di continuità educativa orizzontale Con le famiglie La staffetta con le famiglie: un esperienza di continuità educativa orizzontale La Staffetta delle famiglie rappresenta il voler mettere in atto qualcosa di straordinario. In realtà tutto

Dettagli

La continuità educativa 0-60

La continuità educativa 0-60 La continuità educativa 0-60 La continuità è prevista negli ordinamenti nelle Indicazioni nazionali che riprendono quasi totalmente i contenuti degli Orientamenti del 1991 Temi essenziali del raccordo

Dettagli

Scuola Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II Napoli a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II Napoli a.s. 2017/2018. Piano Annuale per l Inclusione Scuola Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II Napoli a.s. 2017/2018 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità Rilevazione dei BES presenti: n n n n Infanzia Primaria

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA PRIMARIA IC GORLE

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA PRIMARIA IC GORLE PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA PRIMARIA IC GORLE A.S. 2018-2019 INTRODUZIONE Il PROGETTO ACCOGLIENZA della scuola Primaria di Gorle viene pensato e proposto dai docenti con la convinzione che l'accoglienza

Dettagli

50 anni Buon compleanno Scuola dell Infanzia. I Nidi d Infanzia una storia parallela

50 anni Buon compleanno Scuola dell Infanzia. I Nidi d Infanzia una storia parallela Politiche Educative Scolastiche e Giovanili 50 anni Buon compleanno Scuola dell Infanzia I Nidi d Infanzia una storia parallela Rosanna Zerbato - Responsabile Pedagogica Nidi e Scuole dell Infanzia - Comune

Dettagli

Scuola dell Infanzia- Scuola primaria

Scuola dell Infanzia- Scuola primaria Nido- Scuola dell Infanzia Scuola dell Infanzia- Scuola primaria PREMESSA Nel territorio del Comune di San Giovanni in Persiceto, si realizzano da anni iniziative di continuità che vedono interessati gli

Dettagli

ISTITUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI

ISTITUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI ISTITUZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI Cosa si intende realizzare? SI INTENDE promuovere un sistema integrato di educazione e di istruzione con la

Dettagli

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO CAPITOLO 4 4.9 Con l emanazione del DPR 80/2013 e della legge 107/2015 si sta delineando un compiuto sistema di valutazione finalizzato alla qualificazione del servizio scolastico, alla valorizzazione

Dettagli

«METODI DI STUDIO E APPRENDIMENTO»

«METODI DI STUDIO E APPRENDIMENTO» FACOLTÀ DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE PROGETTO DI FORMAZIONE: «METODI DI STUDIO E APPRENDIMENTO» Prof. Mario Comoglio Dr.sse: Francesca Napoletano Roberta Pontri Anno 2011 2 PROGETTO DI FORMAZIONE: «METODI

Dettagli

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno scolastico 2016/2017

RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno scolastico 2016/2017 RISULTATI DELLA QUALITA DEI SERVIZI Carta dei Servizi Sistema Educativo Integrato dei Servizi ai bambini di 0/6 anni Anno scolastico 2016/2017 Termine entro il quale viene comunicato alle famiglie il calendario

Dettagli

AREA 1 - CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

AREA 1 - CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE PREMESSA Il Gruppo Staff di Istituto, riunitosi il 28 giugno 2019 presso i locali della scuola primaria di Palena, ha esaminato le relazioni finali degli incarichi delle figure di sistema e dei progetti

Dettagli

PUNTO 2.1 ODG ATTIVAZIONE DEI TAVOLI ISTITUZIONALI OPERANTI NEGLI AMBITI CTSS PC AREA MINORI -

PUNTO 2.1 ODG ATTIVAZIONE DEI TAVOLI ISTITUZIONALI OPERANTI NEGLI AMBITI CTSS PC AREA MINORI - PUNTO 2.1 ODG ATTIVAZIONE DEI TAVOLI ISTITUZIONALI OPERANTI NEGLI AMBITI CTSS PC AREA MINORI - PROPOSTA DI CONTINUITÀ DEL COORDINAMENTO UVM ex ACCORDO DGR 1102/2014 1 Si segnala la necessità di proseguire

Dettagli

GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE

GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE Facilitare il passaggio tra i diversi ordini di scuola favorendo una più ampia inclusione di tutti gli alunni, nel rispetto delle specificità delle esigenze Coordinare e condividere

Dettagli

OCSE EDUCATION AT A GLANCE 2009 UNO SGUARDO SUGLI INSEGNANTI ITALIANI: poco retribuiti, senza progressione di carriera e feedback sul lavoro svolto

OCSE EDUCATION AT A GLANCE 2009 UNO SGUARDO SUGLI INSEGNANTI ITALIANI: poco retribuiti, senza progressione di carriera e feedback sul lavoro svolto A.P.E.F. report OCSE EDUCATION AT A GLANCE 2009 UNO SGUARDO SUGLI INSEGNANTI NI: poco retribuiti, senza progressione di carriera e feedback sul lavoro svolto L indagine OCSE del 2009 fotografa il disagio

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione a.s Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Piano Annuale per l Inclusione a.s Parte I analisi dei punti di forza e di criticità ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE U. FLORIANI Scuola Infanzia - Primaria - Secondaria 1 grado Via E. Pozza, 12-36076 Recoaro Terme (VI) - Tel. 0445/75056 - Fa 0445/75174 C.M. VIIC848004 C. F. 85001410241 e

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. I Ufficio scolastico regionale della Basilicata (di seguito denominato USR Basilicata)

PROTOCOLLO D INTESA. tra. I Ufficio scolastico regionale della Basilicata (di seguito denominato USR Basilicata) MIUR.AOODRBA.REGISTRO UFFICIALE(I).0002677.23-04-2018 PROTOCOLLO D INTESA tra I Ufficio scolastico regionale della Basilicata (di seguito denominato USR Basilicata) e "MATHESIS" - Società Italiana di Scienze

Dettagli

I.I.S. G. QUARENGHI DI SUBIACO - A.S.2014-15

I.I.S. G. QUARENGHI DI SUBIACO - A.S.2014-15 I.I.S. G. QUARENGHI DI SUBIACO - A.S.2014-15 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Gli esperti Ismu Mariagrazia Santagati Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Ruolo e funzioni - Garanti del contenuto che qualifica il Progetto Interculture - sulla base dell assunzione e della condivisione

Dettagli

ACCORDO DI RETE ex art 7 D.P.R. 275/99

ACCORDO DI RETE ex art 7 D.P.R. 275/99 Ministero dell istruzione, dell Università e della ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la toscana Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca ACCORDO DI RETE ex art 7 D.P.R. 275/99 tra gli ISTITUTI SCOLASTICI

Dettagli

La continuità fra scuole di ordini differenti

La continuità fra scuole di ordini differenti La continuità fra scuole di ordini differenti La continuità è fondamentale in un istituto comprensivo. Ai docenti permette di conoscere i bambini con cui avranno a che fare. Ai genitori permette di conoscere

Dettagli

LABORATORI UST IV AT DI BRESCIA

LABORATORI UST IV AT DI BRESCIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA UFFICIO IV - AMBITO TERRITORIALE DI BRESCIA CORSO REGIONALE DI FORMAZIONE PER DOCENTI REFERENTI

Dettagli