Piero Meroni. Il diacono. Segno di rinnovamento della Chiesa presenza nella famiglia e nella vita della società

Transcript

1 A10 587

2

3 Piero Meroni Il diacono Segno di rinnovamento della Chiesa presenza nella famiglia e nella vita della società

4 Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) isbn I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: maggio 2010

5 A mia moglie Lidia, per i suoi preziosi consigli e il costante sostegno

6

7 È Lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Ef 4,11-13

8

9 Indice 11 Prefazione di Sergio Ubbiali 15 Introduzione 19 Capitolo I Le origini del diaconato 1.1. Il diaconato nella Sacra Scrittura 1.2. Il percorso storico iniziale del ministero diaconale 1.3.Il diaconato nei Padri della Chiesa d Oriente e d Occidente 1.4. Celibi e coniugati per il ministero ordinato 57 Capitolo II Dal consolidamento del diaconato ordinato al progressivo svuotamento della sua specificità caritativa 2.1. Il declino e la scomparsa del diaconato permanente Il ministero delle diaconesse 73 Capitolo III Il diaconato secondo il Magistero della Chiesa nei Concili Lateranensi e di Trento e secondo i Riformatori 3.1. Gli interventi del Magistero della Chiesa sul diaconato nei Concili Lateranensi e nel Concilio di Trento La riflessione dei Riformatori Lutero, Zwingli e Calvino sull identità e ministero del diacono 85 Capitolo IV La fase successiva al concilio di Trento sino al pontefice Pio XII e al Concilio Vaticano II 4.1. La riflessione teologica successiva al Concilio di Trento sino al Magistero del pontefice Pio XII 4.2. Il ripristino del diaconato permanente con il Concilio Vaticano II 9

10 10 Il diacono 95 Capitolo V L ecclesiologia del Concilio Vaticano II e il Magistero dei pontefici Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sul diaconato 5.1. L ecclesiologia del Concilio Vaticano II e il diaconato 5.2. Il Magistero del pontefice Paolo VI sul diaconato permanente 5.3.Il Magistero del pontefice Giovanni Paolo II sul diaconato permanente 5.4. Il Magistero del pontefice Benedetto XVI sul diaconato permanente 123 Capitolo VI Le norme del Codice di Diritto canonico circa il diaconato e il coordinamento delle figure ministeriali e dei gradi del sacramento dell Ordine 6.1. Il diaconato permanente secondo il Codice di Diritto canonico 6.2. Le figure ministeriali, i gradi dell Ordine e la sacramentalità del diaconato 145 Capitolo VI La spiritualità diaconale per i vari stati di vita e secondo la lex credendi e la lex orandi della celebrazione dell ordinazione diaconale 7.1. La spiritualità del diacono, il matrimonio cristiano e il celibato per il Regno di Dio 7.2.La lex credendi nella lex orandi della celebrazione liturgica De ordinatione diaconorum 163 Capitolo VII La grazia sacramentale del ministro ordinato diacono nella riflessione teologica post conciliare 8.1. La grazia sacramentale del diacono in riferimento all esercizio della diaconia della Parola, della Liturgia e della Carità 177 Conclusione 181 Appendice 199 Bibliografia

11 Prefazione Il ministero del diaconato: problema (sempre) aperto «Il ministero del diaconato costituisce una sfida per la coscienza e la prassi della Chiesa», l assunto, facilmente condivisibile, spiega perché il volume pubblicato da Piero Meroni a conclusione degli studi per ottenere il titolo di Magistero in Scienze religiose 1 sia da considerarsi non solo di grande interesse ma pure di forte importanza. La rassegna, sempre puntuale e ben documentata, che l Autore fornisce, è d aiuto per quel lavoro di scavo riflessivo e di decisione pastorale, che nella Chiesa occorre saper compiere. La sempre maggior capillarità della presenza dei diaconi nelle Chiese locali interpella sia la riflessione teologica sia la prassi ecclesiale; se ciò accade è perché la realtà stessa del diaconato sembra rimanere troppo spesso immersa in un clima di profonda incertezza. Quale sia l identità specifica per il diacono, quali le originali funzioni alle quali rivolgerne l azione, quale radicamento possegga nel sacramento del Battesimo e nel sacramento dell Ordine, sono alcune delle questioni ancora non chiuse nel dibattito, che pure nei de- 1. Piero Meroni ha ottenuto il titolo grado accademico di Magistero in Scienze religiose presso la Pontificia Università della Santa Croce, Facoltà di Teologia, Istituto Superiore di Scienze Religiose, Roma, nella sessione dell anno Gli Statuti sono stati approvati dalla Congregazione per l Educazione Cattolica in data 10 giugno 1998 e il Titolo conferito è indicato nel punto 4.3 dell Intesa stipulata in data 14 dicembre 1985 tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro dell Istruzione, Università e Ricerca, con durata del piano di studi cinque anni e numero trentasei esami. 11

12 12 Il diacono cenni scorsi ha conosciuto interventi invero sostanziali. In un proprio recente documento, pubblicato solo dopo anni di ricerche e di approfondimenti, anche la Commissione Teologica Internazionale «ha rivolto la propria attenzione su tali problemi per chiarirli grazie a una migliore conoscenza sia delle fonti storiche e teologiche, sia della vita attuale della Chiesa». La Commissione ha pensato del tutto appropriato fissare l imprescindibile punto d avvio per i discorsi sul ministero del diaconato nel rimando alla vicenda personale di Gesù il Cristo. In effetti qualunque mossa la Chiesa realizzi nel corso del tempo è (ancora meglio deve essere) promossa in radicale ubbidienza alla vicenda personale di Gesù, a come i primi credenti l hanno accolta e tramandata fino a noi. È il quadro, al quale la Commissione fa appello, quando nell espressione, con la quale il documento esordisce, afferma come «per attuare l aggiornamento della Chiesa, il Concilio Vaticano II ha cercato, nelle sue origini e nella sua storia, ispirazione e mezzi per annunciare e rendere presente in maniera più efficace il mistero di Gesù Cristo». Il rinnovamento conciliare va giudicato un episodio in sé considerevole ed è all interno di questo decisivo programma di rinnovamento che trova spazio la fervida apertura verso la restituzione al nostro tempo del ruolo attivo del diaconato. Così è fra le «ricchezze della Chiesa» che «si trova il ministero del diaconato, del quale i testi del Nuovo Testamento rendono testimonianza; tale ministero ha reso importanti servizi alla vita delle comunità cristiane soprattutto ai tempi della Chiesa primitiva». Il compito e il significato del diaconato non sono stati stabiliti né vengono ora (ri)stabiliti assecondando il semplice arbitrio del nostro tempo, dunque poiché si farebbe appello a qualche mera urgenza o necessità, alla quale dare una risposta soddisfacente. L esplicito sorgere e diffondersi del diaconato costituisce un autentico segno della fedeltà da parte della Chiesa al proprio unico Signore. L analisi della decisione della Chiesa primitiva andrà allora ripresa a fondo, più a

13 Capitolo II Dal consolidamento del diaconato ordinato al progressivo svuotamento della sua specificità caritativa 2.1. Il declino e la scomparsa del diaconato permanente Le ragioni determinanti del progressivo declino del diaconato permanente sono state molteplici e di varia natura. Fin dall inizio del IV secolo, i diaconi ebbero sempre più problemi per integrarsi armoniosamente nella gerarchia ecclesiale. Questa difficoltà indica i mutamenti del ministero diaconale, ai quali non sono estranee le vicissitudini della storia della Chiesa. Tali cambiamenti hanno condotto progressivamente ad uno svuotamento di tale ministero, riducendolo a semplice tappa verso l ordinazione presbiterale. Il diaconato, che si era affermato durante gli anni , nel contesto di una Chiesa in espansione, dal IV al VII secolo si va svuotando di ogni contenuto funzionale per trasformarsi in tappa ritualizzata di carriera clericale. La conversione di Costantino e, soprattutto, le relazioni privilegiate che hanno fatto del cristianesimo la religione dell Impero 1, hanno accentuato la strutturazione del clero sul modello gerarchizzato dei potenti e dei funzionari civili. L antico presbiterio si disloca e l ideale 1. Editto di Tessalonica del

14 58 Il diacono di una Eucaristia presieduta del vescovo circondato dal presbiterio, assistito dai diaconi, diventa sempre meno possibile. Il vescovo, che all inizio del III secolo era il solo grande presbitero, deve delegare i suoi poteri a presbiteri che da quel momento tendono a dimenticare il carattere essenzialmente collegiale della loro funzione. La struttura clericale di comunione, basata sul vescovo, presbiteri e diaconi, tende a trovare una presentazione più lineare, subordinando nettamente ai sacerdotes (cioè ora vescovi e presbiteri) i leviti (diaconi e suddiaconi). Le cause determinanti del progressivo declino del diaconato permanente sono state molteplici e di varia natura, e sostanzialmente si possono ricondurre alle seguenti problematiche: i conflitti tra diaconi e presbiteri; la sacerdotalizzazione del ministero e la moltiplicazione delle parrocchie; la moltiplicazione dei servizi caritativi offerti al di fuori del diaconato; l imposizione della legge di continenza. Circa i conflitti tra diaconi e presbiteri, occorre, innanzitutto, osservare che per la maggior parte dei teologi risulta, oggi, chiaro che i Sette istituiti dai Dodici all inizio del libro degli Atti degli Apostoli 2 non devono essere considerati come i primi diaconi. Tuttavia, una tradizione molto antica ha visto in questa istituzione quella dei primi diaconi. Ireneo verso il 185 parla di Stefano come del primo tra essi 3. Cipriano ed Agostino ritengono che i diaconi sono stati istituiti in quel momento dagli apostoli 4. Giovanni Crisostomo, tuttavia, contesta questa opinione Cfr. At Cfr. Ireneo, Adv. Haer., ; ; Cfr. A. Quacquarelli (a cura di), I Padri Apostolici, p Cfr. ivi, p. 61.