IVA Autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie

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1 IVA Autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie Roma, 26 Gennaio 2011 Circolare N Confindustria Fisco, Finanza e Welfare Il Direttore Elio Schettino Premessa Come noto, l art. 27 del DL n. 78/2010[1], dando anticipata applicazione ai principi espressi dal Regolamento UE n. 904/2010 del 7 ottobre scorso, ha introdotto alcune disposizioni di contrasto a possibili frodi in materia di IVA, con riguardo alle operazioni intra-comunitarie. In particolare, tale norma ha subordinato la possibilità di effettuare operazioni intracomunitarie per i soggetti passivi IVA al rilascio di una specifica autorizzazione da parte dell Agenzia delle Entrate. Più nello specifico, per i soggetti che hanno presentato dichiarazione di inizio attività a decorrere dal 31 maggio 2010, la norma subordina la possibilità di effettuare operazioni intracomunitaria alla espressione di apposita indicazione in tal senso nel modello di dichiarazione[2], con facoltà, tuttavia, per l Agenzia delle Entrate di adottare entro 30 giorni dalla data di attribuzione della partita IVA un provvedimento di diniego all effettuazione di dette operazioni. Le modalità di diniego o di revoca dell autorizzazione al compimento di tali operazioni sono demandate ad un provvedimento del Direttore dell Agenzia. Con riferimento alle partite IVA già attribuite anteriormente alla data del 31 maggio 2010, giorno di entrata in vigore del decreto legge n. 78/2010, è previsto che, con Provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate, siano stabilite le modalità e i criteri di inclusione delle partite IVA interessate dalle misure di controllo, ai fini del loro inserimento nella banca dati delle partite IVA comunitarie (VIES), che deve essere tenuta aggiornata dai singoli Stati membri. Con Provvedimenti del Direttore dell Agenzia delle Entrate n. 2010/ e n. 2010/ del 29 dicembre 2010 sono state dettate le modalità attuative della disposizione del DL n. 78/2010. Il primo Provvedimento disciplina le modalità di diniego o revoca dell autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie, mentre il secondo stabilisce i criteri e le modalità di inclusione delle partite IVA nell archivio informatico dei soggetti autorizzati a porre in essere operazioni intra-comunitarie. In attesa di più complete chiarimenti circa le corrette modalità di adempimento del presente obbligo, nonché delle conseguenze in caso di inadempimento, l Agenzia delle Entrate, come auspicato da Confindustria, ha fornito alcune primissime indicazioni con Comunicato stampa del 26 gennaio 2010 (di seguito allegato). Dichiarazione di volontà a porre in essere operazioni intra-comunitarie Soggetti che presentano la dichiarazione di inizio attività dal 31 maggio Secondo il Provvedimento n. 2010/188376, i soggetti che intraprendono l esercizio di un impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione, devono presentare la dichiarazione di inizio attività ai fini IVA direttamente all Agenzia delle Entrate[3]. In tale dichiarazione di inizio attività deve essere espressa l eventuale volontà di porre in essere operazioni intra-comunitarie[4] mediante la compilazione

2 del campo Operazioni intra-comunitarie del Quadro I dei modelli AA7 (utilizzati da soggetti diversi dalle persone fisiche) o AA9 (usati da imprese individuali e lavoratori autonomi)[5]. Con riferimento ai soggetti che presentano dichiarazione di inizio attività a partire dal 31 maggio 2010 e fino al 28 febbraio 2011, il Provvedimento specifica che entro la data del 28 febbraio 2011, dall archivio dei soggetti autorizzati alle operazioni intra-comunitarie sono esclusi: i soggetti che hanno presentato la dichiarazione di inizio attività a partire dal 31 maggio 2010 senza manifestare, secondo le modalità sopra menzionate, la volontà di porre in essere operazioni intra-comunitarie ovvero quelli che, in mancanza di tale manifestazione di volontà, non hanno comunque posto in essere nel secondo semestre 2010 operazioni intra-comunitarie e adempiuto agli obblighi di presentazione dei relativi elenchi riepilogativi. Ne discende che i soggetti che presentano dichiarazione di inizio attività a partire dal 31 maggio 2010 e fino al 28 febbraio 2011 non sembrano obbligati a presentare specifiche dichiarazioni di volontà qualora abbiano presentato elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie (di beni ceduti o acquistati ovvero di servizi ceduti o acquistati) nel corso del secondo semestre In caso contrario, qualora intendano porre in essere operazioni intra-comunitarie, i soggetti menzionati[6] possono richiedere l inclusione nell archivio dei soggetti autorizzati alle operazioni intra-comunitarie presentando direttamente ad un Ufficio dell Agenzia delle Entrate apposita istanza con cui dichiarare tale intenzione. Soggetti già titolari di partita IVA anteriormente al 31 maggio 2010 I soggetti titolari di partita IVA in data anteriore al 31 maggio 2010, invece, secondo il Provvedimento, possono: dichiarare la volontà di porre in essere operazioni intra-comunitarie mediante apposita istanza da presentare direttamente ad un ufficio dell Agenzia delle Entrate; comunicare, con le stesse modalità, la volontà di retrocedere da tale opzione, che decorre dalla data di acquisizione dell apposita istanza da parte dell Agenzia. Secondo il Comunicato dell Agenzia delle Entrate del 26 gennaio 2010 l adempimento può essere fatto anche inviando una raccomandata, insieme alla copia fotostatica di un documento di identità, all ufficio competente per le attività di controllo. Pertanto, quanto alle modalità, di presentazione dell istanza, valgono gli stessi criteri applicabili alla presentazione della dichiarazioni di inizio attività (modelli AA7 o AA9), ovvero: direttamente (anche a mezzo di persona appositamente delegata) ad uno qualsiasi degli uffici dell Agenzia delle entrate, a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente; a mezzo servizio postale e mediante raccomandata, allegando copia fotostatica di un documento di identificazione del dichiarante, da inviare ad uno qualsiasi degli uffici dell Agenzia delle entrate, a prescindere dal domicilio fiscale del contribuente. In tal caso è da ritenere che i trenta giorni necessari all Agenzia delle Entrate per la fase istruttoria decorrano dalla data di ricevimento della stessa da parte dell ufficio. In ogni caso, entro la data del 28 febbraio 2011, dall archivio dei soggetti autorizzati alle operazioni intra-comunitarie sono esclusi coloro che hanno presentato la dichiarazione di inizio attività ai fini IVA prima del 31 maggio 2010 e che non abbiano presentato elenchi riepilogativi delle cessioni di beni, delle prestazioni di servizi e degli acquisti intra-comunitari di beni e servizi negli anni 2009 e 2010, o che pur avendoli presentati non abbiano adempiuto agli obblighi dichiarativi IVA per il Pertanto, con riferimento ai contribuenti già titolari di partita IVA anteriormente al 31 maggio 2010, al fine di poter maturare i requisiti per essere iscritti nell archivio dei soggetti autorizzati a compiere operazioni intra-comunitarie, è sufficiente aver adempiuto all obbligo di presentazione della dichiarazione annuale IVA relativa al 2009, nonché aver presentato almeno un elenco riepilogativo di transazioni intracomunitarie[7] in almeno uno dei due anni 2009 o 2010.

3 L omessa presentazione della dichiarazione IVA per il 2009, anche nel caso in cui il contribuente abbia presentato elenchi riepilogativi, impedisce l inclusione nell archivio dei soggetti autorizzati. Il contribuente privo dei requisiti appena indicati potrà in qualsiasi momento richiedere l inclusione nell archivio dei soggetti autorizzati. In tal caso, entro trenta giorni dalla ricezione della dichiarazione di volontà a porre in essere operazioni intra-comunitarie, l Agenzia verifica che i dati forniti siano completi ed esatti ed effettua una valutazione preliminare degli stessi dati e del rischio. In caso di esito negativo, la struttura dell Agenzia competente per le attività di controllo ai fini dell imposta sul valore aggiunto, entro i suddetti trenta giorni, emana provvedimento di diniego. Pertanto, i soggetti privi dei requisiti per essere autorizzati automaticamente alla possibilità di effettuare operazioni intra-comunitarie e che sono interessati ad essere autorizzati a porle in essere, devono considerare la possibilità di una interruzione della facoltà di effettuare operazioni intra-comunitarie per un periodo di 30 giorni, che decorrono dalla data di presentazione della richiesta di autorizzazione stessa[8]. Gli elementi che vengono valutati al fine di emanare il provvedimento di diniego sono: mancanza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dal D.P.R. n. 633/1972, che comportano la cessazione d ufficio della partita IVA; mancanza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dal D.P.R. n. 633/1972 e dalla normativa collegata legittimanti l inclusione nell archivio informatico dei soggetti autorizzati a porre in essere operazioni intra-comunitarie; analisi del rischio della posizione del contribuente (vedi successivo par ); riscontro circa l esattezza e la completezza dei dati forniti per la identificazione ai fini dell IVA a norma dell articolo 214 della Direttiva 2006/112, effettuato anche con riferimento ai criteri individuati con il Regolamento (UE) del 7/10/2010, n. 904; verifica delle seguenti situazioni: soggetto identificato ai fini dell IVA che abbia dichiarato di non esercitare più la propria attività economica, come definita all articolo 9 della Direttiva 2006/112/CE, o per il quale l Amministrazione finanziaria abbia ritenuto che non eserciti più l attività economica; soggetto che abbia dichiarato dati falsi per un identificazione IVA o non abbia comunicato eventuali cambiamenti dei propri dati tali che, se l amministrazione tributaria ne fosse stata a conoscenza, avrebbe rifiutato l identificazione ai fini IVA o avrebbe cessato d ufficio la partita IVA; riscontro di gravi inadempimenti relativi agli obblighi dichiarativi IVA nei cinque periodi d imposta precedenti a quello in corso alla data di presentazione della dichiarazione di volontà; precedente coinvolgimento in frodi fiscali del titolare della ditta individuale, del rappresentante legale, degli amministratori o dei soci del soggetto richiedente l autorizzazione; altri elementi a disposizione dell Amministrazione finanziaria rappresentativi di criticità e di rischio. Criteri e modalità di inclusione nell archivio informatico dei soggetti autorizzati Ai sensi del Provvedimento n. 2010/188381, la valutazione per autorizzare i soggetti passivi ad effettuare operazioni intra-comunitarie sarà fondata su: elementi di rischio relativi alla tipologia e alle modalità di svolgimento dell attività operativa, finanziaria, gestionale, nonché ausiliaria da parte del soggetto richiedente l autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie; elementi di rischio relativi alla posizione fiscale del soggetto richiedente l autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie; in particolare, omissioni e/o incongruenze nell adempimento degli obblighi di versamento o dichiarativi; elementi di rischio riconducibili al titolare della ditta individuale, al rappresentante legale, agli amministratori, ai soci del soggetto richiedente l autorizzazione ad effettuare operazioni intra-comunitarie;

4 elementi di rischio relativi a collegamenti con soggetti direttamente e/o indirettamente coinvolti in fenomeni evasivi. Viene, inoltre, effettuata una verifica sulla esattezza e completezza dei dati dichiarati dai soggetti titolari di partita IVA. Al 31 giorno dalla manifestazione di volontà da parte del soggetto di porre in essere operazioni intra-comunitarie, in mancanza di diniego, la posizione viene inserita nell archivio VIES. Il contribuente, pertanto, dalla stessa data, potrà constatare l avvenuta inclusione della propria posizione nell archivio, verificando nei sistemi di interrogazione telematica delle partite IVA comunitarie la validità del numero di identificazione IVA attribuitogli. Tramite apposita istanza, da presentarsi direttamente alla struttura dell Agenzia competente per le attività di controllo ai fini dell IVA nei 30 giorni dalla iniziale manifestazione di volontà, il contribuente potrà richiedere la non inclusione nel suddetto archivio. Efficacia e impugnazione dei provvedimenti di diniego e revoca Il provvedimento di diniego può essere emesso entro 30 giorni dalla data in cui il contribuente ha espresso la volontà di porre in essere operazioni intra-comunitarie. In assenza di provvedimento di diniego, al trentunesimo giorno il soggetto viene inserito nell archivio dei soggetti autorizzati I provvedimenti di revoca comportano l esclusione dall archivio VIES. I provvedimenti di diniego e revoca sono impugnabili dinanzi alle Commissioni tributarie territorialmente competenti ai sensi del D.Lgs. n. 546/1992 entro 60 giorni dalla data di notificazione, da eseguirsi anche a mezzo posta ai sensi della L. n. 890/1982. Controlli nei confronti dei soggetti inclusi nell archivio Il Provvedimento n. 2010/ indica che, nei confronti dei soggetti inclusi nell archivio informatico dei soggetti autorizzati, sono effettuati controlli più approfonditi entro 6 mesi dalla ricezione della dichiarazione di volontà. I soggetti passivi che non effettuano operazioni intra-comunitarie e che desiderano presentare specifica richiesta di autorizzazione, devono pertanto, prestare attenzione a questo elemento, per valutare l opportunità o meno di procedere con la richiesta. Come evidenziato dall Agenzia delle Entrate con il Comunicato stampa del 26 gennaio 2010, infatti l inserimento nell archivio VIES comporta il monitoraggio specifico della posizione da parte dell Agenzia: ove inutilmente effettuato, potrebbe depotenziare l efficacia dello strumento per il contrasto delle frodi intracomunitarie, cui è specificamente finalizzato. A seguito dei controlli effettuati secondo gli elementi precedentemente menzionati, l eventuale esclusione dall archivio è effettuata con provvedimento di revoca emesso dalla struttura dell Agenzia competente per le attività di controllo ai fini dell IVA ed è subordinata ad una ulteriore valutazione della posizione del contribuente. Sono inoltre previsti controlli periodici delle posizioni registrate nel VIES, in base ai criteri di valutazione del rischio. Gli esiti di tali verifiche potranno essere utilizzati per l avvio dell attività di controllo o per l emanazione di un provvedimento di revoca della registrazione nell archivio. L esclusione potrà essere effettuata, comunque, sulla base di elementi, emersi nell ambito dell ordinaria attività di controllo. Dal 1 febbraio 2011 operatori autorizzati on-line Si evidenzia, infine, che secondo quanto reso pubblico dall Agenzia delle Entrate con Comunicato stampa del 26 gennaio, dal 1 febbraio prossimo sarà disponibile sul sito Internet dell Agenzia delle entrate, un servizio che permetterà di consultare preventivamente l'elenco delle partite IVA che, alla data del 30 gennaio 2011, risulteranno in possesso dei requisiti per essere incluse nel VIES. Questi operatori, pertanto, non dovranno chiedere di essere inclusi nell archivio, dato che vi rientreranno automaticamente a partire dalla fine di febbraio.

5 [1] Tale disposizione ha appartato alcune modifiche all art. 35 del DPR n. 633/72. [2] Mediante compilazione del campo Operazioni intra-comunitarie del Quadro I dei modelli AA7 o AA9, di inizio attività. [3] Ovvero al Registro delle imprese, mediante la Comunicazione Unica di cui all articolo 9 del decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2007, se tenuti a tale adempimento. [4]Di cui al titolo II capo II del decreto legge 30 agosto 1993, n [5]Per gli enti non commerciali non soggetti passivi IVA la dichiarazione di volontà a porre in essere questo genere di transazione è realizzata mediante la selezione della casella C del Quadro A del modello AA7. [6] Ovvero colore che presentano dichiarazione di inizio attività a partire dal 31 maggio 2010 e fino al 28 febbraio [7] Il contribuente deve aver presentato alternativamente almeno l elenco riepilogativo delle cessioni di beni, degli acquisti di beni, delle prestazioni di servizi rese, delle prestazioni di servizi ricevuti (ovviamente, queste ultime due tipologie riferite all anno 2010). [8] Tale indicazione si ricava dalle motivazioni ai Provvedimenti citati, secondo cui in linea con quanto enunciato nella relazione illustrativa al d.l. n. 78 del 2010, contestualmente al ricevimento della dichiarazione di volontà, sarà sospesa la soggettività attiva e passiva delle operazioni intra-comunitarie anche attraverso la loro esclusione dall archivio dei soggetti autorizzati alle operazioni intra-comunitarie sino al trentesimo giorno successivo alla data di attribuzione all interessato del numero di partita IVA.