LE PROSPETTIVE PER L AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA
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- Feliciano Simoni
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1 LE PROSPETTIVE PER L AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA 1. Le nuove prospettive per l agricoltura provinciale L agricoltura provinciale, nei prossimi anni, dovrà affrontare numerosi cambiamenti e trasformazioni circa il quadro di riferimento delle politiche nazionali, comunitarie ed internazionali. Si faranno, infatti, sentire gli effetti concreti della revisione a medio termine della PAC, dell allargamento dell Unione Europea e dell accelerazione dei negoziati WTO. E quindi necessario analizzare per tempo questi nuovi scenari che avranno un impatto notevole nel medio e lungo periodo. In generale, però, si può già sottolineare che tutti questi cambiamenti porteranno ad una maggiore concorrenza nell agricoltura sia verso l interno che verso l esterno. Allo stesso tempo si verificheranno numerose pressioni per una tendenziale riduzione dei prezzi che richiederà, agli agricoltori della provincia, la capacità di mantenere e sviluppare i redditi e i livelli occupazionali. Le produzioni agricole della provincia, in particolar modo quelle erbacee e frutticole, saranno sottoposte a forti processi di concorrenza che richiederanno il perseguimento di precise politiche rivolte alla qualità delle produzioni, ma anche e soprattutto all organizzazione dell offerta. La soluzione migliore sarebbe quella di acquisire maggior potere contrattuale non solo all interno delle singole filiere, ma, più in generale, nei rapporti con i consumatori. La revisione di medio termine della PAC, dopo la sua prima presentazione da parte della Commissione nel luglio del 2002, ha subito sostanziali modifiche anche in relazione agli accordi definitivi sull allargamento a dieci nuovi paesi dell Unione, e soprattutto a causa della decisione di mantenere inalterato il quadro di sostegno finanziario all agricoltura fino al Le ultime proposte presentate dalla Commissione nel gennaio del 2003 ridimensionano la portata della revisione a medio termine della PAC, sia per la minore incisività (progressione) del passaggio dei finanziamenti dal sostegno dei mercati e dei redditi verso misure a favore dello sviluppo rurale e delle imprese, sia per la maggiore diluizione nel tempo delle revisioni previste. Occorrerà comunque attendere la versione definitiva, prevista per la prossima estate, per dare una valutazione complessiva della revisione a medio termine e del suo impatto sull agricoltura provinciale. L agricoltura provinciale deve quindi prepararsi a sfruttare sempre di più le misure strutturali legate alla presentazione di piani di sviluppo aziendale e progetti di sviluppo rurali e di ecocompatibilità. Le proposte di revisione a medio termine della PAC formulate dalla Commissione nel Gennaio 2003 possono essere brevemente sintetizzate 1
2 soffermandoci sulle principali novità. Le misure più innovative riguardano l introduzione del disaccoppiamento (decoupling) o pagamento unico per azienda, che rende l aiuto al reddito delle aziende indipendente dalla produzione. Tale aiuto viene calcolato in base ai finanziamenti diretti percepiti dalle aziende relativamente a tutti i sostegni in vigore ( seminativi, carni bovine, prodotti lattiero-caseari, ecc.) ricevuti nel triennio L erogazione dei finanziamenti sarà però soggetta al rispetto della cosi detta condizionalità ecologica (cross-compliance), che prevede il rispetto di norme ambientali e misure per la salute e benessere degli animali, ma anche di norme per la sicurezza delle condizioni di lavoro e della qualità degli alimenti. Per stimolare l applicazione di tali norme verrà finanziato un sistema di consulenza aziendale (o audit aziendale) in grado di fornire consigli sull applicazione delle norme ed alcuni esempi di buona prassi da seguire nel processo produttivo. Questo sistema sarà però obbligatorio solo per le aziende che ricevono un aiuto unico superiore ai euro, o con un fatturato di oltre euro, mentre le altre saranno libere di scegliere se adottarlo o meno. Un aspetto rilevante della riforma a medio termine riguarda l applicazione di un sistema di decrescenza o degressività (degression) e la modulazione degli aiuti in modo tale da reperire delle risorse finanziarie da trasferire sia alla riforma di alcune OCM, sia al secondo pilastro della PAC per lo sviluppo rurale. Le ultime proposte della Commissione prevedono un esenzione di queste misure per quelle aziende con un contributo unico inferiore ai euro e che quindi continuano a percepire gli aiuti nella stessa misura precedente. Invece, secondo tale sistema per quelle aziende con aiuti da a euro, il finanziamento diminuisce dall 1% nel 2006 fino ad un massimo del 12,5% nel Inoltre, per le aziende con oltre euro di aiuti diretti la riduzione percentuale ha una progressione leggermente superiore (dall 1% al 19% sempre dal 2007 al 2013). Le previsioni della Commissione indicano che l applicazione della decrescenza produrrà nel 2013 oltre milioni di euro di risparmi, che verranno destinati per milioni (44%) allo sviluppo rurale e per milioni (56%) alle riforme dei mercati agricoli. La ripartizione dei fondi per lo sviluppo rurale verrà fatta fra i Paesi membri in base a diversi criteri che comprendono la SAU, il lavoro agricolo, ma anche il Pil pro capite. In considerazione della grande importanza che la politica di sostegno ai seminativi ha nella provincia di Bologna, con oltre 31 milioni di euro di aiuti per oltre ettari interessati, l applicazione della riforma avrà un effetto maggiore proprio a livello provinciale, rispetto a quello regionale. I grandi beneficiari, ovvero coloro che ricevono più di euro e che ricevono complessivamente oltre 20 milioni di euro (66%), saranno quelli interessati alla riforma. L attuazione di un aiuto unico e la modulazione 2
3 ridurranno col tempo i finanziamenti all agricoltura provinciale, mettendo a disposizione fondi per misure strutturali La riforma di medio termine prevede anche molti cambiamenti delle attuali OCM (Organizzazioni Comuni di Mercato) che interessano in particolare le produzioni agricole della provincia. Molti di questi cambiamenti saranno collegati all applicazione del premio unico per azienda (disaccoppiamento) relativo ai seminativi, riso e zootecnia. Di seguito viene proposta una sintesi di alcune novità negli OCM. Seminativi. La Commissione ha proposto una riduzione del 5% del prezzo di intervento del grano che, così facendo, a partire dal 2004/05 scenderebbe a 95,35 /t, con un conseguente aumento dei pagamenti diretti a 66 /t rispetto agli attuali 63 /t e che andrebbero a far parte del pagamento unico per azienda, con la conseguente abolizione delle maggiorazioni mensili. Per le colture proteiche verrà mantenuto l attuale pagamento supplementare, ma sarà trasformato in nuovo aiuto complementare pari a 55,57 /ha (corrispondenti a 9,5 /t moltiplicati per le rese medie di riferimento delle regioni). Questo aiuto sarà corrisposto entro il limite di una nuova superficie massima garantita di 1,4 milioni di ettari. Il supplemento specifico per il frumento duro, attualmente pari a 344,5 /ha nelle aree tradizionali e 138,9 /ha nelle aree semi-tradizionali, subirà alcune rilevanti modifiche nei limiti della superficie massima garantita ( ha delle aree tradizionali e solo ha nelle aree semitradizionali). Nelle aree tradizionali il supplemento sarà ridotto a 250 /ha, al contrario, tale supplemento per quelle semi-tradizionali verrà azzerato. Viene introdotto un nuovo premio di 40 nelle aree di produzione tradizionali al fine di favorire l uso di sementi certificate di varietà selezionate, che dovranno rispettare i criteri di qualità previsti per la produzione di semola e di pasta. Nel settore delle patate da fecola la proposta della Commissione prevede un pagamento ai produttori che per una metà confluirà nell aiuto unico per azienda e per l altra rimarrà un pagamento specifico a tale coltura, mentre verrà abolito il prezzo minimo. L aiuto per i foraggi essiccati sarà ripartito tra i produttori e l industria trasformazione. L aiuto diretto ai produttori (dotazione di 160 milioni di euro) verrà compreso nell aiuto unico, tenendo conto dei quantitativi nazionali garantiti, mentre per quattro anni verrà mantenuto un regime di aiuto unico semplificato per l industria con finanziamento decrescente che partirà da 33 /t nel 2004/05. La modifica degli OCM delle sementi prevede l integrazione dell aiuto nel pagamento unico per azienda; esso sarà calcolato moltiplicando il numero di tonnellate che hanno beneficiato del sostegno per l importo stabilito dall art.3 del Reg.(CE) n.2358/71. Non sono state previste modifiche per il lino e la canapa destinati alla produzione di fibre, che sono entrate a far parte dell OCM seminativi solo a partire dal 2001/02. 3
4 Prodotti lattiero caseari. La Commissione ha proposto di prolungare fino al 2014/15 il regime delle quote ed anticipare di un anno le decisioni contenute in Agenda Il taglio previsto del 15% dei prezzi sarà compensato dai pagamenti diretti e dall aumento delle quote e sarà accompagnato da un taglio asimmetrico del prezzo pari a 3,5% annuo per il latte scremato in polvere e al 7% in meno annuo per il burro per un periodo di 5 anni. Le riduzioni di prezzo saranno accompagnate da un incremento dell 1% delle quote e da un rispettivo aumento dei pagamenti, che entreranno a far parte nel pagamento unico per azienda. E stato inoltre fissato un livello massimo per gli acquisti all intervento per il burro pari a tonnellate; una volta superato tale limite gli acquisti avverranno tramite una procedura di gara. Carni bovine. La Commissione ha evidenziato come il mercato della carne bovina, dopo le crisi della BSE e dell afta epizootica, abbia riassorbito in gran parte la crisi, con una ripresa del consumo, della produzione e delle esportazioni. Rimangono però alcuni problemi, come il complicato sistema di aiuti per capo, la tendenza a non scoraggiare la produzione intensiva, e la presenza di esportazioni di animali vivi sussidiata. La Commissione propone il disaccoppiamento di tutti i premi attualmente in vigore, ed un rafforzamento della condizionalità ecologica comprensiva di misure di gestione territoriale, la promozione della qualità e sostegno a favore di una produzione che rispetti maggiormente l ambiente, e la concessione di una sovvenzione proprio all esportazione di animali vivi. I terreni riservati al pascolo permanente alla data del 31 dicembre 2002 devono essere mantenuti tali secondo le buone pratiche agricole. Colture energetiche. La Commissione ha deciso di introdurre una politica di settore per i biocarburanti; è stato previsto di fissare un aiuto di 45 /ha a favore di queste colture, con l obbligo però da parte dei produttori di stipulare un contratto con il trasformatore, entro i limiti della superficie massima garantita pari a mila ettari fissata per l Unione dei 15, senza però proporre una ripartizione per Stato membro. Ortofrutta. L OCM ortofrutta viene mantenuto sostanzialmente inalterato con sole modifiche per il comparto della frutta in guscio. L agricoltura provinciale risentirà in modo marcato dei cambiamenti nelle politiche relative ai seminativi, ma anche dell attuazione dell OCM ortofrutta. L attuazione di attività alternative, comprese quelle delle colture energetiche, dovrà affiancarsi alla politica della qualità e della compatibilità ambientale nelle tecniche di produzione. 4
5 2. Le prospettive dell allargamento dell Unione europea. Le prospettive dell allargamento dell Unione europea a dieci nuovi Paesi sancito nel vertice di Copenaghen del dicembre 2002 riguardano molteplici aspetti economici e sociali, ma hanno nell agricoltura una dei settori più sensibili. Infatti, l allargamento influisce sia sulle prospettive finanziarie degli aiuti all agricoltura, sia sull evoluzione futura dei singoli mercati agricoli, con forti ripercussioni non solo sulle produzioni e sui prezzi agricoli, ma anche sui fattori di competitività e concorrenza. I finanziamenti previsti per l agricoltura dei nuovi Paesi membri passano da circa 1,9 miliardi di euro nel 2004 a 3,7 miliardi nel 2005 fino a quasi 4,2 miliardi di euro nel Mentre i pagamenti previsti per lo sviluppo rurale sono consistenti fin dal momento dell ingresso (1,5 miliardi nel 2004 e 1,8 miliardi nel 2006), i pagamenti diretti agli agricoltori aumenteranno gradualmente partendo nel 2004 per raggiungere nel 2013 il livello presenti negli attuali paesi. L erogazione dei pagamenti diretti verrà effettuato come pagamento unico ed ad essi non verranno applicate le misure previste dalla revisione di medio termine della PAC. Le misure per lo sviluppo rurale, come abbiamo detto, sono consistenti fin dal periodo con oltre 5,1 miliardi di euro, mentre complessivamente per i Fondi strutturali saranno messi a disposizione 21,9 miliardi di euro. Lo sforzo previsto per lo sviluppo rurale e più in generale per le politiche strutturali (regionali e di coesione) dovrebbero accelerare i ritmi di sviluppo economico nei nuovi Paesi membri determinando una spinta considerevole anche per l ammodernamento dell agricoltura. Infatti, lo sviluppo dell agricoltura dei nuovi paesi dipenderà non soltanto degli aiuti previsti a favore dell agricoltura e dello sviluppo rurale, ma anche e soprattutto dai ritmi di sviluppo dell economia in generale, che saranno determinanti nell introduzione del progresso tecnologico e dello sviluppo della competitività dell agricoltura. Gli elevati saggi di crescita di questi nuovi paesi membri negli ultimi anni (+ 4-5% all anno), fanno presupporre un più rapido avvicinamento verso i redditi degli altri paesi membri. L allargamento dell Unione fa assumere una nuova dimensione all agricoltura europea e con essa ai problemi di politica agricola che dovremo affrontare nei prossimi anni. Bastano poche informazioni per evidenziare questa nuova realtà. Come rilevato ampiamente nel rapporto Il sistema agroalimentare dell Emilia-Romagna l allargamento comporterà un aumento della popolazione di oltre 170 milioni di persone (comprese circa 95 milioni di Turchia, Romania e Bulgaria). L aumento del PIL sarà invece molto inferiore al 7,5% di quello dell Unione a 15 paesi. Infatti il PIL pro capite dei nuovi paesi membri è inferiore al 35% di quello medio della Ue-15 (Tab. 5.1). 5
6 L importanza del settore agricolo risulta particolarmente rilevante nei nuovi paesi membri. La loro superficie agricola è circa l 80% di quella dell Ue, ma il valore aggiunto di questi paesi è appena il 25% (sempre considerando i 13 paesi interessati). I livelli di produttività sono quindi molto inferiori in termini di intensità produttiva della terra. I divari sono per molti aspetti ancora più rilevanti se riferiti alla manodopera agricola che nei paesi candidati si aggira attorno al 27% dell occupazione totale (Tab. 5.2). Tabella Principali indicatori economici dei nuovi paesi membri dell Unione europea. Popolazi one Superficie PIL* PIL* PIL procapite Disoccupa PAESI (.000) (km 2 ) (milioni di (milioni Tasso ) PPA) (PPA- zione (%) occupazio Ue=100) ne** Bulgaria ,0 51, ,2 40,8 Cipro ,5 12,9 86 4,9 67,3 Rep.Ceca ,0 135,5 59 8,8 55,5 Estonia ,5 12, ,2 52,3 Ungheria ,3 115,1 51 6,6 45,9 Lettonia ,7 15, ,2 50,2 Lituania ,2 27, ,6 55,3 Malta ,9 4,9 56 6,5 44,7 Polonia ,0 342, ,3 49,6 Romania ,0 117,3 23 7,0 60,9 Slovacchia ,9 58, ,1 49,7 Slovenia ,5 31,0 69 6,9 53,6 Turchia ,4 397,5 26 6,6 48,9 Paesi candidati , , ,9 51,9 UE , , ,2 62,3 Il superamento dei divari esistenti avverrà in mordo più o meno rapido, non solo in base ai ritmi di sviluppo economico, come abbiamo già sottolineato, ma anche dal processo di integrazione delle agricolture europee, e soprattutto dalle capacità di utilizzare le risorse per il sostegno dei redditi degli agricoltori e dei mercati agricoli, nonché dello sviluppo rurale messe a disposizione dall Unione europea. Il progressivo superamento dei divari accentuerà la concorrenza e la competitività delle agricolture di questi paesi, prima delle produzioni di tipo continentale e successivamente di quelle più tipiche delle produzioni mediterranee. La provincia di Bologna per il suo carattere di cerniera, con produzioni sia continentali che di tipo mediterraneo, dovrà guardare attentamente alle trasformazioni in atto nelle agricolture dei nuovi paesi e tenere sotto 6
7 monitoraggio l evoluzione e l impatto dell allargamento sulle sue produzioni. Naturalmente, se la concorrenza si eserciterà relativamente alle sue produzioni agricole più rilevanti, vanno considerati anche gli aspetti Tab Paesi candidati e Unione europea: il settore agricolo (2000) SAU (.000 ha) % sulla SAU Valore aggiunto (milioni ) % sul PIL Occupati (.000) % sul totale occupati Bulgaria , (a) 15,8* ,3 Cipro ,5 329(b) 3,5* 14 9,2 Rep. Ceca , , ,4 Estonia , ,7 32 7,4 Ungheria , (b) 3,9* 227 4,8 Lettonia , , ,5 Lituania , , ,6 Malta 12 38,1 78 2,0 3 1,9 Polonia , (b) 2,9* ,8 Romania , , ,8 Slovacchia , , ,7 Slovenia , ,9 81 9,9 Turchia , (b) 11,2* 9.149* 34,9* PC , ,9* * 27,8* UE , ,0* ,3 Fonte: Rapporto sul Sistema agroalimentare dell Emilia-Romagna 2000, F:Angeli ed 2001 positivi determinati dallo sviluppo di una crescente domanda alimentare che può venire da questi paesi all aumentare del reddito complessivo e pro capite. In particolare, la posizione di Bologna nei confronti dei Paesi Peco può far intravedere dei vantaggi in termini di scambi commerciali. Nel 2002, infatti, mentre le importazioni di prodotti dell agricoltura si sono fermate a poco più di 5 milioni di euro, le esportazioni verso i Paesi Peco hanno raggiunto i 15,5 milioni di euro. Di rilievo sono, invece le importazioni di prodotti di origine animale con quasi 6,5 milioni di euro (nel 2002), che è di poco inferiore al valore delle stesse importazioni dall Unione Europea 7
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