La ragione e il cuore

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1 La ragione e il cuore

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3 Loretta Marcon La ragione e il cuore Saggi leopardiani

4 Prima edizione: marzo 2014 ISBN Cleup sc Coop. Libraria Editrice Università di Padova via G. Belzoni 118/3 Padova (t ) Tutti i diritti di traduzione, riproduzione e adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (comprese le copie fotostatiche e i microfilm) sono riservati. Impaginazione di Cristina Marcato. Grafica di copertina di Massimo Maltauro.

5 Indice Nota dell autrice 7 Relazioni e affetti nell Epistolario di Giacomo Leopardi 11 Dolore e lutto in Leopardi. Tra esperienze di vita ed esperienze di lettura 43 La famiglia Leopardi e la Compagnia di Gesù. L origine di un rapporto e ciò che i Gesuiti scrissero intorno alla morte di Giacomo Leopardi 93 Bibliografia generale 141

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7 Nota dell autrice La pura ragione e la matematica non hanno sensorio alcuno [ ] alla sola immaginazione ed al cuore spetta il sentire e quindi conoscere ciò ch è poetico, però ad essi soli è possibile ed appartiene l entrare e il penetrare addentro ne grandi misteri della vita [ ]. I più profondi filosofi, i più penetranti indagatori del vero, e quelli di più vasto colpo d occhio, furono espressamente notabili e singolari anche per la facoltà dell immaginazione e del cuore. G. Leopardi, Zib del Il titolo della miscellanea esplicita il metodo pascaliano cui ci siamo ispirati per la lettura delle pagine leopardiane. Nel volume sono riuniti tre brevi saggi, due dei quali inediti. Il terzo (che apre la raccolta) è stato pubblicato in precedenza sulla Rivista «Scuola e Cultura» nel mese di aprile Con il contributo Relazioni e affetti nell Epistolario di Giacomo Leopardi, partendo dall analisi sociologica che considera scrupolosamente forme allocutive e appellativi usati nel periodo storico in cui visse Leopardi, ci siamo proposti di considerare alcune lettere dell Epistolario nel loro valore di testimonianza. In questo senso, pur muovendo da un livello che considera i nudi dati, ci siamo soffermati a valutare la presenza di un secondo livello che potesse rivelare, attraverso la lettura di particolari lettere, quella che il Moroncini chiamava l «indole morale» dell uomo. Questo approccio ci ha consentito di rilevare in Leopardi la presenza di una tensione tra l obbligo di attenersi agli usi e alle consuetudini del tempo e il desiderio-bisogno di valicarlo in nome del sentimento. Ciò risulta evidente soprattutto nel carteggio con i familiari, ma anche in quello dedicato ai rapporti esterni. Infatti, in certe lettere e dedicatorie si nota una certa presa di distanza dalle consuetudini formali, come nel caso del rapporto con Pietro Giordani. Caso a parte è quello che riguarda il legame con Antonio Ranieri che 7

8 appare deformato a causa dell assenza delle lettere di quest ultimo, dallo stesso distrutte. Anche i rapporti epistolari con Teresa Malvezzi e Fanny Targioni Tozzetti si sono rivelati interessanti e utili ad approfondire ulteriormente la personalità di Leopardi. Il secondo saggio, Dolore e lutto in Leopardi. Tra esperienze di vita ed esperienze di lettura, rappresenta una sorta di continuità con i nostri lavori precedenti basati sulle affinità tra Giacomo Leopardi e le grandi figure bibliche di Giobbe e di Qohélet, nella considerazione che il dolore rappresenta tanta parte della poesia e della meditazione di Leopardi. Pur considerando che l esperienza del dolore, proprio perché individuale, rimane irripetibile e mai confrontabile, ci siamo avvicinati ad alcuni pensieri di Leopardi incentrati sulla sofferenza che deriva dalla morte e conseguentemente dal lutto. Il percorso non è apparso semplice poiché il tema risulta strettamente connesso ad argomenti filosofici e religiosi tra i quali il più importante, presente in Leopardi, è quello dell immortalità dell anima. Argomento a sua volta intrecciato alla questione del materialismo leopardiano che per tanti critici è un dato ormai acquisito. Lungi dalla presunzione di esaurire un tema vastissimo e assai delicato, ci siamo interrogati sul quando, quanto e come i pensieri sul dolore che deriva dal lutto e dalla morte siano stati il risultato di esperienze dirette e/o di osservazioni personali di Leopardi e quanto incisero invece, nelle sue note, le opere dei materialisti francesi. Infine, se le sue riflessioni manifestino una ferma convinzione o se invece lascino spazio al dubbio. L ultimo contributo, La famiglia Leopardi e la Compagnia di Gesù, intende completare le ricerche effettuate per il libro Un giallo a Napoli. La seconda morte di Giacomo Leopardi (Napoli, Guida, 2012). Nelle vicende legate alla conversione e alla morte del Poeta, si incontrano i nomi di diversi gesuiti (rimasti anonimi fino ad oggi) che, a volte contraddicendosi a vicenda, scrissero sull argomento oltre che sullo stesso pensiero leopardiano. Fu soprattutto P. Carlo Curci, il fondatore de «La Civiltà Cattolica», che ebbe un ruolo rilevante nella querelle sorta a ridosso della scomparsa 8

9 del Poeta. In questa disputa entrarono, tra gli altri, la famiglia Leopardi, Antonio Ranieri e soprattutto Vincenzo Gioberti. Ci è parsa così utile un indagine volta a ricostruire il rapporto esistente fin dalle origini tra la Compagnia di Gesù e la famiglia di Giacomo. Un legame che fu molto profondo e che continuò nel tempo. Un nutrito carteggio testimonia, ad esempio, il rapporto che Monaldo Leopardi, padre del Poeta, mantenne con Joannes Philippe Roothaan, Generale della Compagnia fin dal

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