Il consiglio dell oratorio - gruppo di coordinamento
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- Alberto Abbate
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1 Scheda 6 P arte cipare e valutare n el consiglio de ll oratorio L'oratorio-centro giovanile (OCG) è ritenuto da molte chiese locali un elemento caratteristico della propria pastorale giovanile, integrato armonicamente con altre istituzioni e iniziative. L'efficacia educativa è dovuta alla sua capacità di rinnovarsi di fronte a bisogni giovanili sempre nuovi e diversi in ogni contesto e periodo storico. In molte parti gli OCG si sono collegati in organizzazioni diocesane e confederazioni regionali, creando un ambito pastorale con una prassi comune. Uno degli elementi che ne segnano l efficacia è la presenza di un consiglio dell oratorio o gruppo di coordinamento. La presente scheda ha l obiettivo di stimolare la costituzione del consiglio dell oratorio-gruppo di coordinamento oppure di migliorarne l azione al fine di promuevere la qualità delle proposte, assicurare un ampio coinvolgimento, favorire il compito strategico della valutazione. Il consiglio dell oratorio - gruppo di coordinamento Il consiglio dell oratorio rappresenta il luogo privilegiato di comunione, di discernimento e confronto dell OCG. È costituito dai rappresentanti dei vari gruppi che operano nell ambiente educativo. Il criterio rappresentativo suggerisce di individuare alcune persone che garantiscano una reale rappresentatività di tutti gli ambiti di vita dell OCG. Il numero dei componenti può essere variabile, in riferimento alle dimensioni e complessità dell opera. Tuttavia è importante che sia un gruppo abbastanza limitato così da facilitare il dialogo, il confronto e le decisioni. Compiti collaborare con il/la responsabile dell OCG, per facilitare l attuazione del progetto educativo, adeguandolo alle esigenze del contesto ed individuandone le tappe per una sua reale attuazione; occuparsi del coordinamento, della comunicazione e dell informazione tra i vari gruppi operanti nell OCG; essere attento alle necessità strutturali ed economiche valutare il progetto educativo coordinare le attività, ma anche sognare. Deve avere quindi un compito profetico per equilibrare ideale e reale.
2 Ieri a Valdocco I verbali delle Conferenze capitolari, le relazioni delle adunanze, le conferenze mensili e il diario di don Lazzero ( ) testimoniano la presa in esame a Valdocco di problemi concreti come la disciplina e l organizzazione della convivenza. Si parlava e si discuteva di tutto: orari di lavoro, di studio, di scuole serali e diurne, di attività ricreative, di canto, di musica, di teatro, di manifestazioni religiose, della preghiera quotidiana, della vita delle associazioni giovanili [ ] Gli incontri degli educatori erano abbastanza regolari e molte volte i membri del capitolo superiore o del capitolo della casa si riunivano insieme a insegnanti e assistenti, che erano tra gli educatori più giovani, per richiamare i tratti caratteristici del sistema educativo. Dal punto di vista organizzativo si progettavano molteplici attività, se ne discutevano gli esiti, ci si confrontava sugli inconvenienti, sui limiti emersi. In concreto questi raduni erano per gli educatori che vi partecipavano una scuola pratica, spazio di confronto, di riflessione sulla prassi educativa, luogo formativo in cui si consolidava l identità personale e professionale di ciascun educatore. Cf M. Borsi, La formazione a partire dall esperienza a Valdocco ( ), in Salesianum 72 (2010) 488. Condizioni che permettono di funzionare bene: stabilire in anticipo delle date di incontro; inviare l ordine del giorno per prepararsi; stilare un verbale dell incontro per informare tutti; Il consiglio dell oratorio è un organismo pensato per dare efficacia all OCG. Nel nostro ambiente educativo se ne comprende l importanza? Funziona Quali con regolarità? passi si potrebbero fare per migliorarne l azione a tutti i livelli?
3 Migliorare la partecipazione Per migliorare la partecipazione il consiglio dell oratorio è chiamato a promuovere nuovi atteggiamenti e una diversa mentalità pastorale. È necessario passare: Il coordinamento per la comunione Il coordinamento è una modalità di conduzione che tende a coinvolgere le persone secondo un procedimento circolare, in modo tale da favorire lo scambio di risorse e l espressione della creatività nella comunione. dalla passività, dal conformismo, dal sempre si è fatto cosi, alla ricerca di vere risposte alle necessità dei/delle giovani del proprio contesto; dal considerare come protagonisti dell OCG solo alcuni - quelli che sanno, frequentano, i migliori a credere che molti, se opportunamente sollecitati, possono dare un contributo e fare qualcosa; dall organizzare attività con quelli che sono Riuscire a coordinarsi d accordo con noi, al coinvolgimento degli indifin modo armonico ferenti, dei poco motivati attraverso il dialogo e garantisce la sinergia di l apertura; tutte le risorse attorno da un coinvolgimento che cerca semplicemente al comune progetto. di inserire gli altri nei propri schemi istituzionali al Ogni persona che rispetto della diversità, perché le persone sono svolge un servizio di più importanti delle strutture di coordinamento; coordinamento non da una pastorale delle attività a quella in cui si opera da sola, ma si privilegiano processi personali e di gruppo; muove in un sistema da uno stile relazionale che mette al centro il ricco di interazioni, successo, l efficienza, a quello che privilegia la nello stile della comunione, la significatività evangelica; corresponsabilità. dalla responsabilità delegata unicamente alla direttrice, al direttore dell oratorio, al consiglio Cf Perché abbiano vita e dell oratorio, alla corresponsabilità che implica la vita in abbondanza. Linee orientative della distribuzione di ruoli e di compiti al maggior missione educativa numero possibile di persone; delle FMA, n Tra gli elementi appena indicati per promuovere la partecipazione e la corresponsabilità nell ambiente educativo quali interpellano di più il gruppo? Quali difficoltà si sperimentano rispetto alla corresponsabilità? partecipazione e alla
4 Il compito della valutazione Valutare un azione pastorale Uno dei compiti più importanti a cui è chiamato il consiglio dell oratorio è valutare l efficacia delle proposte. La valutazione è un tema che spesso è eluso, difficilmente si valutano i processi che si mettono in atto. Manca in realtà una cultura della valutazione. La valutazione obbliga a rendere più espliciti gli obiettivi, facilitando forme di controllo da parte di tutta la comunità educante. Valutare mette di fronte al fatto che la maggior parte degli interventi, per come sono fatti, non sono valutabili (obiettivi indistinti, mal formulati, mere intenzioni). La valutazione di un azione pastorale trova la sua motivazione teologica nella logica dell incarnazione. Essa getta un ponte tra il divino e l umano e fa sì che la carità, che è l identità stessa di Dio (Dio è amore) anche l educazione è una forma di carità diventi segno distintivo, in qualche modo sacramentale, del singolo credente e dell insieme della comunità cristiana. La presenza del Risorto può così realizzarsi nella nostra umanità: sguardo, gesto, parola, azione. Se è questa la via che il Signore ha scelto per rendersi presente nella storia (la nostra umanità), valutare diventa un prendere sul serio l incarnazione. Nel valutare un azione pastorale non valutiamo l azione di Dio, ma quanto la nostra azione comunitaria lascia trasparire qualcosa dell umanità del Risorto La valutazione rende reale l affermazione che soggetto dell azione è la comunità. Essa è così in grado di favorire la visibilità e la presa di coscienza dei problemi, di alimentare processi partecipativi, e facilitare l esercizio di una responsabilità diffusa. Cf G. Tacconi, Si può valutare la vita oratoriana?, in Note di Pastorale Giovanile L OCG offre molteplici iniziative educative e propone itinerari di iniziazione alla fede, di consolidamento e di approfondimento che spesso risultano poco efficaci. Dove si fermano i processi che mette in atto? Qual è la natura dei problemi? Gli obiettivi che si propone di raggiungere tengono conto dei soggetti, di ciò che avviene, dei processi? Le attività che realizza, intercettano i bisogni, sono significative per i soggetti? Qual è il rapporto tra risultati attesi e risultati raggiunti (almeno per quanto è dato di conoscere)?
5 Cosa valutare nella vita di un OCG Ecco alcuni ambiti da tenere presenti per impostare una valutazione che produca cambiamento Struttura Processi * sistema delle responsabilità * ruoli * assetto organizzativo * coordinamento * spazi e attrezzature * risorse impiegate (umane, finanziarie, di tempo ) I progetti * andamento * modifiche rispetto ai progetti iniziali * relazioni tra i soggetti * relazioni con l esterno * strategie di superamento dei problemi che si sono presentati Risultati * grado di realizzazione degli obiettivi * indicatori di cambiamento (es.: maggiore condivisione, partecipazione, minore conflittualità ) * efficienza (costi/benefici) * efficacia (raggiungimento dei risultati) * impatto sulla comunità cristiana e sul contesto sociale Attori * atteggiamenti (stili di comunicazione) * significatività dei risultati per i vari attori * cambiamento del modo di porsi dei soggetti all interno e all esterno della realtà * formazione * tipo di valutazione messa in atto possono essere valutati, preventivamente alla loro attivazione, innanzitutto analizzando a quale modello si ispirano: quale il modello teologico e antropologico di riferimento, quale l orizzonte (progetto pastorale in chiave educativa o progetto pastorale in chiave di annuncio e testimonianza); verificando in quale misura modello di riferimento, costruzione degli obiettivi e dei risultati attesi, sistema di verifica e valutazione sono fra loro coerenti (ad esempio, il livello di coinvolgimento dei soggetti nella definizione degli obiettivi è coerente col modello di coordinamento e di animazione?); individuando le risorse disponibili, ma anche i rischi e gli ambiti di criticità. Quali difficoltà sperimenta il gruppo rispetto alla cultura della valutazione? C è qualcosa che impedisce di mettersi in discussione?
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