1) PROCEDIMENTO VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (V.I.A.)
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- Domenico Fadda
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1 Italcementi S.p.A. : la situazione della procedura amministrativa incardinata presso la Provincia di Bergamo e la situazione del precedente accordo firmato nel Di seguito viene fatta una cronologia di quanto è stato fatto dai Comuni e Parco Adda Nord, suddivisa tra: a) tavolo procedimento VIA, che vede coinvolti i Comuni di Calusco d Adda, Imbersago, Paderno d Adda, Robbiate, Solza, Verderio e successivamente il Comune di Terno d Isola e la Comunità dell Isola Bergamasca; b) tavolo Protocollo di Intesa, che vede coinvolti i Comuni di Calusco d Adda, Carvico, Cornate d Adda, Imbersago, Medolago, Robbiate, Sotto il Monte, Verderio, Villa d Adda e il Parco Adda Nord, che hanno coinvolto in modo diversificato i vari Enti. Solo i Comuni di Calusco d Adda, Imbersago, Robbiate e Verderio sono stati coinvolti su entrambi i tavoli. 1) PROCEDIMENTO VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (V.I.A.) La richiesta è stata presentata alla Provincia di Bergamo da Italcementi S.p.A. il Appena si è venuto a conoscenza (in ritardo) dell avvio del procedimento VIA, i Comuni di Imbersago, Paderno d Adda, Robbiate, Solza e Verderio hanno presentato istanza di partecipazione al procedimento stesso, ai sensi dell art. 9 della Legge n. 241/1990, e si sono aggiunti al Comune di Calusco d Adda che in quanto sede dello stabilimento Italcementi S.p.A. è partecipante di diritto alla Conferenza di Servizi. La prima sessione della Conferenza di Servizi per procedura VIA è stata tenuta il giorno (ai Comuni suddetti e al Comune di Calusco d Adda si è aggiunto il Comune di Terno d Isola). In data i comuni di Cornate d Adda, Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Robbiate, Solza, Verderio hanno inviato alla Provincia di Bergamo di un documento con il quale sono state avanzate osservazioni e richieste riguardanti: 1) raccordo ferroviario; 2) limitazione tipologie di materiali classificati CSS da impiegare; 3) studio impatto ambientale (SIA); 4) limiti emissioni nelle fasi transitorie; 5) protocollo di sperimentazione; 6) coinvolgimento ARPA e ASL della Provincia di Lecco; 7) certificazione ambientale dei processi e dei controlli; 8) installazione di ulteriori stazioni di monitoraggio; 9) attivazione Osservatorio ambientale previsto dall art. 8 della L.R n. 5; 10) benefici pubblici territoriali; 11) atto autorizzativo prescrizioni e condizioni. Con determinazione n. 47 del , su mandato e con costi a carico dei Comuni di Cornate d Adda, Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Robbiate, Solza, Verderio, il Parco Adda Nord ha affidato l incarico all Ing. Roberto Carrara del servizio di consulenza tecnico-scientifica per formulare proposte per il contenimento dell impatto sull atmosfera del progetto Italcementi da presentare nel procedimento VIA/AIA. Vista la complessità della materia e i vari soggetti coinvolti, si è deciso di coinvolgere gli Enti pubblici competenti sulla materia. A) Incontro in Regione con l Assessore Regionale all Ambiente Claudia Terzi, il a cui abbiamo sottoposto i seguenti punti:
2 1) quale politica pianificatoria dei rifiuti e utilizzo di questi ultimi come combustibile solido secondario nei cementifici; filiera e disponibilità sul territorio; 2) limiti di emissione, deroghe; 3) attivazione dell Osservatorio ambientale sulla base di quanto previsto dall art. 8 della L.R n. 5; 4) stato di attuazione e verifiche di quanto previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. X/1266 del Approvazione delle linee guida per la componente salute pubblica degli studi di impatto ambientale ai sensi dell art. 12, comma 2, del regolamento regionale n. 5, che prevedeva una fase sperimentale di 12 mesi, con possibilità di rivedere le linee guida al fine di adeguarsi in conseguenza di eventuali criticità applicative che dovessero evidenziarsi; 5) potenziamento dello SME Sistema di Monitoraggio delle Emissioni, coinvolgendo l ARPA Regionale in modo che le misure in tempo reale siano affidabili, non lascino dubbi sulla veridicità, assenza di manipolazione, con sistemi di controllo direttamente collegati con ARPA regionale (come già fatto con alcuni inceneritori lombardi Amsa, Silea, Holcim - con uno SME parallelo; dal tutti gli inceneritori hanno due tipi di trasduttori di cui 1 viene utilizzato per inviare i dati delle emissioni direttamente ad ARPA regionale); Controllo delle emissioni di diossine: lo SME non è in grado di monitorare in tempo reale perché prevede una tecnica di campionamento con ampolle per durata di almeno 15 giorni; chi fa il controllo: 6) abbattimento limiti di emissione dei NOx. Il limite degli inceneritori è di 200 mg/nm3, mentre per i cementifici è 500 mg/nm3 per quelli che hanno introdotto innovazioni di processo (mentre rimane il limite di 800 mg/nm3 per chi non ha fatto innovazioni). Farlo tramite legge? Per deroghe? Fissando valori obiettivo come per gli inceneritori? Abbattimento di emissioni di NOx mediante la tecnica SCR (Riduzione Catalitica Selettiva, iniezione di ammoniaca in un letto di catalizzatore che consente l abbattimento sino al 95 %) o SNCR (Riduzione Catalitica Non Riduttiva (con riduzione tra il 60 e l 80 %); è una tecnica molto costosa; 7) emissioni fuggitive; prevedere limiti nell AIA per le fasi transitorie (art. 7, comma 7, D. Lgs. N. 59/2005); 8) indagini epidemiologiche sul territorio; coinvolgimento delle ASL di Bergamo, Lecco e Monza); 9) traffico automezzi; raccordo ferroviario. B) Incontro con il Direttore Generale ASL di Bergamo, dott.ssa Azzi Mara, in data , con la quale abbiamo affrontato i seguenti punti: 1) valutazione degli impatti legati all inquinamento cronico sul territorio interessato dalle ricadute di emissioni atmosferiche, con particolare attenzione alle sostanze cancerogene (metalli pesanti, diossine, ecc.), acidificanti (HCl, H 2 S, ecc.); 2) indagini epidemiologiche sul territorio; 3) studio tossicologico che correli i dati tossicologici con il livello di esposizione al fine di stimare il rischio derivante dall esposizione a sostanze tossiche e/o cancerogene. Su questi tre punti, visti i territori coinvolti di diverse Province, pur consapevoli della competenza dell ASL di Bergamo in fase di Conferenza di Servizi per la VIA e per l AIA, è stata sollecitata la collaborazione e un coordinamento tra l ASL di Bergamo e l ASL di Lecco (e se possibile anche con l ASL di Monza e Brianza visto che è coinvolto anche il Comune di Cornate d Adda) in relazione alle procedure, ai rilievi, ai controlli delle emissioni, alle analisi epidemiologiche, agli studi tossicologici per la parte che compete all ASL. Inoltre sui seguenti successivi punti si è auspicato una condivisione dell ASL di Bergamo, in sede di Conferenza di Servizi, degli obiettivi che come Sindaci intendiamo perseguire: 2
3 4) abbattimento limiti di emissione dei NOx. Il limite degli inceneritori è di 200 mg/nm3, portato poi, come valore obiettivo a 80 mg/nm3 in Lombardia, mentre per i cementifici è 500 mg/nm3; 5) abbattimento di emissioni di NOx mediante la tecnica SCR (Riduzione Catalitica Selettiva, iniezione di ammoniaca in un letto di catalizzatore che consente l abbattimento sino al 95 %) o SNCR (Riduzione Catalitica Non Selettiva - con riduzione tra il 60 e l 80 %); 6) emissioni fuggitive: prevedere limiti nell AIA per le fasi transitorie (art. 7, comma 7, D. Lgs. N. 59/2005); 7) attivazione dell Osservatorio ambientale sulla base di quanto previsto dall art. 8 della L.R n. 5; 8) potenziamento dello SME Sistema di Monitoraggio delle Emissioni, coinvolgendo l ARPA Regionale in modo che le misure in tempo reale siano affidabili, non lascino dubbi sulla veridicità, assenza di manipolazione, con sistemi di controllo direttamente collegati con ARPA regionale (come già fatto con alcuni inceneritori lombardi Amsa, Silea, Holcim - con uno SME parallelo; dal tutti gli inceneritori hanno due tipi di trasduttori di cui 1 viene utilizzato per inviare i dati delle emissioni direttamente ad ARPA regionale). Controllo delle emissioni di diossine: lo SME non è in grado di monitorare in tempo reale perché prevede una tecnica di campionamento con ampolle per durata di almeno 15 giorni. C) Incontro con Presidente della Provincia di Bergamo il D) Richiesta incontro al Direttore Generale ASL di Bergamo in data In data la dott.ssa Mara Azzi risponde non dando la disponibilità ad un nuovo incontro, rimandando il tutto alla Conferenza di Servizi. E) Incontro con la Provincia di Bergamo del Gli esiti degli incontri con ASL, Regione, Provincia e le risposte date da Italcementi S.p.A., con il suo documento integrativo datato , al documento del sottoscritto dai Comuni di Cornate d Adda, Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Robbiate, Solza, Verderio, ha portato: 1) da una parte ad inviare in data alla Provincia di Bergamo un documento sottoscritto dai Sindaci dei Comuni di Cornate d Adda, Imbersago, Merate, Paderno d Adda, Robbiate, Solza, Verderio in cui sono state avanzate valutazioni, rilievi e richieste in relazione al documento integrativo di Italcementi riguardanti: a) limiti delle emissioni nelle fasi transitorie; b) limitazione tipologie di materiali classificati CSS da impiegare; c) studio impatto ambientale (SIA), con la esplicita richiesta di uno studio epidemiologico; d) protocollo di sperimentazione; e) allegare piano di monitoraggio ambientale, con la previsione di ulteriori controlli da parte di ARPA, su richiesta dei Comuni, con costi a carico di Italcementi; f) attivazione Osservatorio ambientale, art. 8 della L.R n. 5 g) integrazione degli elaborati presentati in sede di procedura VIA con la valutazione degli impatti legati all inquinamento cronico del territorio interessato dalle ricadute di emissioni atmosferiche, con particolare attenzione alle sostanze cancerogene (metalli pesanti, diossine, ecc.), e acidificanti (HCl, ecc.) rispetto al tempo di vita dell impianto; descrizione dei due scenari con e senza l autorizzazione ad utilizzare le tonnellate, secondo la massima pressione ambientale e quindi con i CSS più impattanti; h) raccordo ferroviario; i) installazione di ulteriori stazioni di monitoraggio; j) certificazioni ambientali, dei processi e dei controlli; k) benefici pubblici territoriali; l) atto autorizzativo prescrizioni e condizioni
4 2) dall altra parte a riflettere quali fossero le iniziative da attivare e le decisioni da prendere in relazione a quanto stava avvenendo sull altro tavolo di confronto aperto tra i Comuni che avevano sottoscritto il Protocollo di Intesa del e Italcementi S.p.A. F) Diversi incontri tra i Comuni: a) 15/04/2015; b) 01/09/2015; c) 16/10/2015; d) 18/11/2015: e) 28/12/2015. G) Seconda sessione della Conferenza di Servizi sul procedimento VIA in data Studio tossicologico fatto con la supervisione e la validazione del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell Università di Pavia. 2) TAVOLO DEL PROTOCOLLO DI INTESA Ci sono stati 7 incontri tra i soli Comuni e 4 incontri con Italcementi. 1) Con Italcementi: a) 30/03/2015; b) 04/09/2015 (a seguito del documento inviato il ); c) 20/11/2015; d) 08/01/2016 2) Tra i Comuni / Parco Adda Nord: a) ; b) 23/09/2015; c) 20/11/2015 (prima della riunione con Italcementi S.p.A.); d) 08/01/2016 (prima della riunione con Italcementi S.p.A.); e) 20/01/2016; f) 10/02/2016. Documento Protocollo di Intesa dopo l incontro del con Italcementi S.p.A. Dopo i suddetti incontri / confronti, al termine di una difficile e complicata negoziazione con Italcementi S.p.A. è stata definita una versione del Protocollo che ha lasciato ampi margini di perplessità e di dubbi tra molti Comuni circa la sua sottoscrizione. E incentrato principalmente su queste questioni: a) il non utilizzo di fanghi industriali; b) per i fanghi biologici da depuratori pubblici, si rimanda ad uno studio di fattibilità, con l obiettivo che il contenuto complessivo di metalli refrattari e semivolatili immessi nel forno tendenzialmente non dovrà superare il contenuto degli stessi, mediamente riscontrato nel coke di petrolio a parità di contenuto calorico (mg/mj); c) l applicazione per le tipologie di rifiuti dei limiti di cui alla norma UNI considerati maggiormente cautelativi; d) una particolare attenzione alle concentrazioni di mercurio; 4
5 e) la definizione di protocolli analitici per monitorare la qualità dei CSS con priorità nel controllo di cloro, cromo, mercurio, nickel, vanadio; f) la definizione di una soglia minima del potere calorifico dei CSS al fine del contenimento dei mezzi di trasporto; g) il capitolo sull approvvigionamento del CSS (qualità, filiera corta, ecc.) f) le tematiche emissive riguardanti i seguenti punti: 1) calibrare i nuovi limiti emissivi anche alla luce dei risultati conseguiti nell ultimo quinquennio di esercizio; 2) previsione di un sistema di valori obiettivo all emissione degli inquinanti dal forno di cottura del clinker espressi come flusso di massa (da riferire ad un certo periodo temporale) basati cioè sulla concentrazione media attesa e seguito delle emissioni riscontrate nell esercizio; 3) ridefinizione prestazioni emissive NOx, con procedure definite nel protocollo di sperimentazione; 4) limite emissivo di 300 mg/nm3 di NOx entro 3 anni indipendentemente dai quantitativi di CSS utilizzati; 5) sistema catalitico abbattimento ossidi di azoto (SCR), con predisposizione del progetto esecutivo e la realizzazione dell impianto SCR in relazione alla percentuale di sostituzione calorica; 6) protocollo di sperimentazione; 7) contenimento emissioni su componenti accessorie del ciclo produttivo, prioritariamente al contenimento delle dispersioni di polveri a bassa quota che si generano da varie fasi del ciclo produttivo; g) raccordo ferroviario e sistema dei trasporti; h) Osservatorio Ambientale Territoriale della Comunità dell Isola Bergamasca; i) monitoraggio degli interventi attuativi del Protocollo.
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