Il mercato del lavoro in Toscana

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1 Il mercato del lavoro in Maggio 2009 A cura del Centro Studi Confindustria

2 Glossario Forza lavoro: comprende le persone occupate e quelle in cerca di occupazione Occupati: persone di 15 anni e più che, nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi, oppure se durante l assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi. Persone in cerca di occupazione: persone non occupate tra 15 e 74 anni che: hanno effettuato almeno un azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive all intervista, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro. Tasso di attività: rapporto forza lavoro e popolazione di 15 anni e più Tasso di inattività: rapporto tra popolazione non forza lavoro e popolazione di 15 anni e più Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e la forza lavoro Tutti i dati raccolti dall Istat sono stati elaborati dal Centro Studi di Confindustria - 1 -

3 Il mercato del lavoro in Italia La popolazione in Italia nel 2008 è cresciuta rispetto al 2007 di circa 457 mila unità raggiungendo, in termini assoluti, 59,3 milioni. Gli aumenti più consistenti hanno interessato il totale della forza lavoro che, rispetto al 2007, ha registrato un incremento complessivo di circa 369 mila unità grazie, in particolare, all entrata di circa 264 mila donne. Struttura della popolazione in Italia - Dati in migliaia 2008 Peso nel 2008 Differenza assoluta 2008 su 2007 Maschi ,7% 6,7 Occupati Femmine ,6% 176,1 Forza lavoro Persone in cerca Totale Totale ,4% 182,9 Maschi 820 2,8% 98,0 Femmine 872 2,9% 87,9 Totale ,9% 185,9 Maschi ,6% 104,7 Femmine ,5% 264,0 Totale ,3% 368,7 Maschi ,4% 115,3 Femmine ,5% -27,5 Non forza lavoro Totale ,7% 87,7 Maschi ,0% 220,0 Femmine ,0% 236,5 Popolazione Totale ,0% 456,5 Andando ad analizzare il tasso di attività (il rapporto tra forza lavoro e popolazione) per età e sesso si osserva che i valori più alti dell indicatore si raggiungono, ovviamente, tra i 25 e i 55 anni con un picco, sia per i maschi che per le femmine, nella fascia anni. Diverso il comportamento tra i due sessi nelle classi di età adiacenti: le donne tra i anni raggiungo il secondo valore più alto dell indicatore mentre gli uomini sembrano più attivi tra i anni. Questo supporta due possibili interpretazioni: gli uomini entrano più tardi nel mercato del lavoro e vi restano più a lungo mentre le donne prima alla forza lavoro ma, nel tempo, sono costrette a uscirne probabilmente per poter dedicarsi alla famiglia. Nella fascia di età si registra infatti la maggior differenza tra il tasso di attività maschile e femminile (31 punti percentuali)

4 Tasso di attività per sesso e classe di età e + Totale Anni Totale Maschi Femmine Nel 2008 il numero di occupati (24,4 milioni) è cresciuto in termini assoluti rispetto al 2007 di circa 183 mila persone. Gli aumenti più rilevanti (259,9 migliaia) interessano i servizi che nel 2008 hanno assorbito circa il 66,5% degli occupati totali. In calo rispettivamente di circa 28 mila e 63 mila unità gli occupati in agricoltura e nell industria in senso stretto mentre sono aumentati di 14 mila unità gli occupati nelle costruzioni. Occupati in Italia per settore di attività e posizione - Dati in migliaia Peso 2008 Differenza assoluta 2008 su 2007 Agricoltura Dipendenti 425 2,4% -17,4 Indipendenti 470 7,9% -10,9 Totale 895 3,8% -28,3 Industria Totale Industria in senso stretto Costruzioni Dipendenti ,5% -14,2 Indipendenti ,4% -34,5 Totale ,7% -48,7 Dipendenti ,4% -35,5 Indipendenti ,3% -27,6 Totale ,3% -63,0 Dipendenti ,2% 21,2 Indipendenti ,1% -6,9 Totale ,4% 14,3 Dipendenti ,0% 310,5 Servizi Indipendenti ,7% -50,6 Totale ,5% 259,9 Dipendenti ,0% 278,8 Totale Indipendenti ,0% -95,9 Totale ,0% 182,9-3 -

5 Quota di occupati in Italia per settore 3,8% 21,3% 6,5% 8,4% Agricoltura Costruzioni Industria in S.Stretto Servizi Distinguendo gli occupati per tipologia contrattuale, tempo determinato - tempo indeterminato, emergono due considerazioni: una positiva l altra meno. La prima è la costante superiorità, della percentuale di assunzioni a tempo indeterminato la seconda invece riguarda il continuo, seppur lieve, incremento della quota di contratti a tempo determinato che infatti dal 2004 ad oggi ha recuperato circa 2 punti percentuali. Andamento % dell'occupazione per tipologia contrattuale 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 11,8% 12,3% 13,1% 13,2% 13,3% 88,2% 87,7% 86,9% 86,8% 86,7% Indeterminato Determinato - 4 -

6 Numero di occupati per tipologia contrattuale -Dati in migliaia Indeterminato Determinato -Asse secondario- Anche per il settore dell industria in senso stretto risultano vere le considerazioni fatte a livello generale: netta prevalenza degli occupati a tempo indeterminato (che però a partire dal 2006 stanno leggermente diminuendo) e costante crescita di quelli a tempo determinato. Andamento % dell'occupazione per tipologia contrattuale -Industria in s.stretto- 100% 90% 80% 7,9% 7,7% 8,8% 9,1% 9,6% 70% 60% 50% 40% 92,1% 92,3% 91,2% 90,9% 90,4% 30% 20% 10% 0% Indeterminato Determinato - 5 -

7 Numero di occupati per tipologia contrattuale - Industria in s. stretto - -Dati in migliaia Indeterminato Determinato -Asse secondario

8 Il mercato del lavoro regionale Scendendo più nel dettaglio, e quindi analizzando l andamento del tasso di occupazione e disoccupazione a livello regionale nel 2008, si osserva che la regione con il maggior livello di occupazione è l Emilia Romagna mentre quella all ultimo posto è la Campania. La si colloca in settima posizione superando alcune delle regioni nostre competitors (Marche e ) e la media nazionale (65,4% il dato toscano contro il 58,8% nazionale). Tale risultato trova giustificazione nel positivo andamento del tasso di occupazione maschile che infatti solleva il dato regionale compensando le negative perfomance del gentil sesso (40,3% contro il 44,9% dell Emilia Romagna). Tasso di occupazione per regione (2008) 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Emilia Romagna Trentino Valle d'aosta Umbria Friuli Marche Liguria Lazio Abruzzo Italia Molise Sardegna Basilicata Puglia Calabria Tasso di occupazione per sesso Sicilia Campania 58,3 Marche 58,1 40,4 41,1 42,6 63,3 Maschi 59,0 40,3 41,8 63,6 Femmine 44,9 62,6 Emilia Romagna - 7 -

9 L analisi del tasso di disoccupazione colloca la nostra regione in decima posizione leggermente sopra la medie regionale (+5% contro il 6,8% dell Italia) ma comunque in posizione svantaggiata rispetto alle altre regioni del nord. Il dato più preoccupante riguarda l indicatore al femminile che infatti si attesta in a 7,3% contro il 4,3% dell Emilia Romagna, il 4,8% della e il 5,2% del Tasso di disoccupazione per regione (2008) 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Sicilia Campania Sardegna Calabria Puglia Basilicata Molise Lazio Italia Abruzzo Liguria Umbria Marche Friuli Valle d'aosta Emilia Romagna Trentino Tasso di disoccupazione per sesso 6,3 Marche 5,7 3,9 4,0 3,0 4,8 Maschi 2,3 3,3 2,4 5,2 Femmine 7,3 4,3 Emilia Romagna Analizzando i settori di attività si nota invece una singolare omogeneità a livello territoriale: in tutte le regioni italiane il settore con maggior numero di occupati è quello dei servizi (questo è in linea con i risultati nazionali visti precedentemente). La regione che primeggia per numero di occupati nel settore dei servizi è il Lazio (79,7%) mentre, le Marche (57,4%) e il (57,6%), registrano le quote più basse. Secondo settore per importanza è l industria in senso stretto: 33,8% la quota di occupati nelle Marche, 27,8% il corrispondente dato della, 31,3% la percentuale in e infine 26,5% il - 8 -

10 risultato in Friuli Venezia Giulia. L agricoltura resta il settore con le quote di occupazione più basse; solo in alcune regioni del sud la percentuale di occupati nel settore agricolo approssima quella delle costruzioni: Calabria (9,1% agricoltura e 10,3% costruzioni), Basilicata (7,8% agricoltura e 10,6% costruzioni), Puglia (8,5% agricoltura e 9,7% costruzioni), Molise (7,9% agricoltura e 11,2% costruzioni), e Sicilia (7,5% agricoltura e 10,2% costruzioni). I grafici sottostanti evidenziano le specifiche percentuali di occupazione per macro settori nelle singole regioni: La, anche per il peso che rappresenta sul totale dato occupazionale (18,6%), risulta la regione con la percentuale più alta di occupati in quasi tutti i settori: 24,3% nell industria in senso stretto, 17,3% nelle costruzioni e 17,5% nei servizi. Si colloca in terza posizione per il livello di occupazione nel settore agricolo (8,9%); ed Emilia Romagna seguono la nel settore dell industria in senso stretto (13,5% e 10,6% rispettivamente). Il è in II posizione anche per il settore delle costruzioni (9,1%); Il Lazio si colloca ai primi posti in termini di occupazione nei servizi (11,5%) e nelle costruzioni (8,7%). Sicilia e Puglia dominano per il livello di occupazione in agricoltura

11 Percentuale di occupati per regione Puglia 5,5% Campania 7,2% Basilicata 0,8% Calabria 2,5% Sicilia 6,3% Sardegna 2,6% 8,1% Valle d'aosta/vallée d'aoste 0,2% 18,6% Molise 0,5% Trentino-Alto Adige Abruzzo 2,0% 2,2% Lazio 9,2% 9,6% Marche 2,8% Umbria 1,6% 6,7% Emilia-Romagna 8,5% Friuli-Venezia Giulia Liguria 2,2% 2,8%

12 Occupazione regionale - Agricoltura - Sicilia Altro 12,3% 29,7% Puglia 12,2% Occupazione regionale - Industria in senso stretto - Marche 4,5% Altro 20,2% 24,3% Lazio 5,2% 6,8% 7,6% Campania 8,4% Emilia Romagna 8,8% 8,9% 4,9% Campania 5,1% 7,2% 9,8% 13,5% Emilia Romagna 10,6% Occupazione regionale - Costruzioni - Occupazione regionale - Servizi - Altro 7,6% 17,3% 9,1% 6,8% Lazio 8,7% Sicilia Emilia Campania 7,6% Romagna 7,9% 7,2% 7,7% 6,7% Altro 26,2% Sicilia 7,0% 7,6% 17,5% Lazio 11,5% 8,0% Campania 7,7% Emilia Romagna Soffermandoci sul confronto con le altre principali regioni del nord la primeggia per occupati nei servizi e costruzioni. Il primato dell industria in senso stretto spetta invece alle Marche seguita dal e dalla. Marche 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Quote di occupati per settore Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Emilia Romagna

13 In termini di tipologia contrattuale (occupati a tempo determinato sul totale dipendenti) per settore di attività economica la, tra le regioni scelte per il benchmarking, risulta quella con la maggior stabilità mentre la, complessivamente, si colloca in penultima posizione (solo nelle Marche si registra una quota più alta). A livello settoriale la nostra regione detiene il primato in negativo nelle costruzioni mentre nei servizi e nell industria in senso stretto le cose sembrano andare leggermente meglio. Quote di occupati a tempo determinato per settore 16% 14% 12% Marche 10% 8% 6% 4% 2% 0% Industria in senso stretto Costruzione Servizi Totale Emilia Romagna Analizzando l occupazione per orario di lavoro, ovvero scomponendo l occupazione in tempo pieno e parziale, notiamo una certa omogeneità tra tutte le regioni con una netta superiorità dell occupazione a tempo pieno; la Basilicata risulta la regione con la maggior percentuale di occupati a tempo pieno (89%) mentre il Trentino Alto Adige risulta quello con il maggior numero di part-time (18,6%). Occupazione regionale per tipologia contrattuale 100% 90% 80% 13,5% 12,4% 14,8% 18,6% 16,2% 16,1% 16,7% 12,9% 15,8% 15,4% 14,2% 15,3% 14,0% 11,2% 11,3% 11,5% 11,0% 13,1% 13,1% 16,0% 14,3% 70% 60% 50% 40% 86,5% 87,6% 85,2% 81,4% 83,8% 83,9% 83,3% 87,1% 84,2% 84,6% 85,8% 84,7% 86,0% 88,8% 88,7% 88,5% 89,0% 86,9% 86,9% 84,0% 85,7% 30% 20% 10% 0% Valle Trentino-Alto Friuli-Venezia Liguria Emilia- Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA T.Pieno T.Parziale

14 Passando all analisi dell occupazione per titolo di studio notiamo che in tutte le regioni le percentuali più alte interessano i possessori di licenza media o di un diploma e questo testimonia che il livello di occupazione non si muove di pari passo con il grado di istruzione: la percentuale di occupati laureati è ovunque abbastanza bassa e comunque inferiore al 23%; solo il Lazio si avvicina mentre la regione più lontana è la Valle d Aosta (13,2%). La, in questo contesto, segue un trend leggermente diverso dai principali competitors (,, Emilia Romagna, Marche e ): supera le altre regioni quando si parla di basso livello di istruzione (licenza elementare e media), si posiziona al secondo posto (dopo ) per laurea e infine si colloca in ultima posizione per occupazione diplomata. Occupati per titolo di studio ITALIA Sardegna Sicilia Calabria Basilicata Puglia Campania Molise Abruzzo Lazio Marche Umbria Emilia- Liguria Friuli- Trentino- Valle 6,6% 9,1% 9,5% 10,0% 8,5% 9,7% 9,5% 7,6% 5,2% 4,1% 6,4% 4,3% 8,3% 6,8% 4,5% 3,7% 5,1% 6,0% 5,3% 6,7% 5,6% 31,7% 7,6% 38,9% 3,4% 34,6% 2,4% 30,2% 3,1% 29,9% 6,0% 36,0% 3,9% 34,5% 3,7% 32,0% 4,4% 31,3% 5,2% 24,8% 5,2% 31,7% 6,7% 28,1% 7,8% 33,0% 5,2% 30,1% 9,4% 26,2% 8,0% 30,4% 11,7% 32,8% 12,4% 33,5% 17,1% 31,5% 10,4% 39,6% 7,4% 33,0% 9,6% 43,1% 37,1% 34,2% 37,1% 39,1% 39,9% 34,7% 35,8% 38,9% 40,6% 39,9% 43,6% 36,5% 36,8% 40,8% 38,9% 35,5% 29,7% 35,4% 33,2% 35,7% 17,0% 14,4% 16,4% 17,7% 15,8% 15,8% 16,4% 17,1% 17,7% 22,9% 15,3% 16,3% 17,1% 16,9% 20,4% 15,2% 14,1% 13,7% 17,3% 13,2% 16,1% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Licenza elementare Licenza media Diploma 2-3 anni Diploma 4-5 anni Laurea breve, laurea, dottorato Concludiamo la nostra analisi regionale con lo studio sul numero di persone in cerca di occupazione per titolo di studio e per esperienza. Nel confronto con le altre regine del nord la primeggia per quota di disoccupati con licenza elementare e laurea; più fortunati i titolari di un diploma che infatti con il 34,4% raggiungono la quota più bassa tra le regioni analizzate. Fatte queste premesse possiamo quindi concludere che la, in un panorama nazionale caratterizzato da scarsa capacità di sfruttare talenti, sembra in parte distinguersi dalle altre regioni. Ma potrebbe fare di più: ci sono ancora molti disoccupati con alto titolo di studio che aspettano di poter entrare nel mondo del lavoro per offrire il loro prezioso contributo. Discorso analogo per i disoccupati con esperienza relativamente ai quali la risulta tra le realtà italiane con la quota più alta (oltre l 82% contro una media italiana del 70%)

15 Persone in cerca di occupazione per titolo di studio 60% 50% 40% Marche 30% 20% Licenza elementare 10% Licenza media 0% Diploma Laurea breve, laurea, dottorato Emilia Romagna Quote di persone in cerca di occupazione con esperienza Marche 83% 82% 81% 80% 79% 78% 77% 76% 75% Emilia Romagna

16 Il mercato del lavoro toscano Il 2008 in ha segnato un ulteriore crescita, seppur di modesta entità, in termini di popolazione: rispetto al 2007 si registra infatti un + 36 mila in termini assoluti. I maggiori aumenti hanno riguardato la forza lavoro femminile (+23 mila) che però, in termini percentuali, continua a sottostare al dato maschile (56% la forza lavoro maschile contro il 44% di quella femminile). Struttura della popolazione in - Dati in migliaia Peso nel 2008 Differenza assoluta 2008 su 2007 Maschi ,1% 13,6 Occupati Femmine ,6% 14,2 Forza lavoro Persone in cerca Totale Non forza lavoro Popolazione Totale ,1% 27,8 Maschi 31 1,7% 5,0 Femmine 53 2,8% 9,0 Totale 84 2,3% 14,0 Maschi ,9% 18,6 Femmine ,3% 23,2 Totale ,4% 41,8 Maschi ,1% -2,2 Femmine ,7% -3,1 Totale ,6% -5,2 Maschi ,0% 16,4 Femmine ,0% 20,1 Totale ,0% 36,6 Andando ad analizzare il dato della forza lavoro negli anni si osserva come questa variabile, se escludiamo il 2007, abbia seguito un percorso di crescita costantemente superiore al dato della popolazione grazie, in particolare, al contributo dell occupazione. La riduzione registrata nel 2007 trova infatti giustificazione nel brusco calo avutosi nelle persone in cerca di occupazione mentre gli occupati hanno continuato il loro costante percorso di crescita. Caratteristico anche l andamento altalenante della non forza lavoro: in leggera flessione nel 2006 e nel 2008 e in crescita negli altri anni

17 Evoluzione della struttura della popolazione toscana -Numero indice 2004= Forza lavoro Non forza lavoro Popolazione Evoluzione della struttura della forza lavoro toscana -Numero indice 2004= Occupati Persone in cerca Forza Lavoro Tot. La serie storica dei tassi di occupazione e disoccupazione supportano quando detto sopra. Il tasso di occupazione negli anni è stato caratterizzato da un lieve ma costante incremento determinato, per lo più, dalla positiva performance del gentil sesso che, passando dal 52,9% del 2004 al 56,2% del 2008, ha anche ridotto le distanze dall indicatore dell altro sesso

18 L analisi del tasso di disoccupazione dimostra però che le donne alla ricerca di occupazione continuano ad essere ancora molte e, nonostante l illusione del 2007, nel 2008 la situazione è tornata sugli stessi livelli del 2004 (7,3%). Tasso di occupazione in Occup.TOT. Occup.Maschile Occup.Femminile Tasso di disoccupazione in ,5 7,5 6,5 5,5 4,5 3,5 2,5 1,5 Disoccup.TOT. Disoccup.Maschile Disoccup.Femminile A livello settoriale, più della metà degli occupati toscani opera nel settore dei servizi (quasi il 66%). Secondo settore per livello di occupazione è quello dell industria in senso stretto dove trova impiego circa il 23% della popolazione toscana

19 Quota di occupati in per settore Agricoltura; 3,0% Industria in senso stretto ; 22,7% Servizi; 65,8% Costruzioni; 8,5% Se andiamo ad analizzare la ripartizione settoriale degli occupati negli anni osserviamo alcuni lievi spostamenti. I servizi restano il principale comparto e addirittura la loro consistenza risulta cresciuta di circa 1,5 punti percentuali dal 2004 ad oggi. Significativo incremento anche per le costruzioni passate dal 7,6% del 2004 all attuale 8,5%. Processo inverso per l industria in senso stretto (1,5 punti percentuali in meno in particolare in seguito alla caduta del 2006) e per l agricoltura che in questi cinque anni si è ridotta di un punto percentuale. Occupazione per Settori % 90% 80% 70% 60% 64,3 65,0 66,8 65,7 65,8 50% 40% 30% 20% 10% 0% 7,6 8,0 7,9 8,9 8,5 24,2 23,1 21,4 22,1 22,7 4,0 3,9 3,9 3,2 3,0 Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi

20 Interessante anche l analisi per sesso e tipologia contrattuale: tempo pieno o parziale. Nel 2008 si osserva infatti una situazione opposta tra le due categorie di lavoratori: circa il 65% degli uomini ha un occupazione a tempo pieno mentre per le donne circa il 78% ha un assunzione part-time. Percentuale di occupazione per orario 100% 80% 22,2% 60% 77,8% 40% 66,4% 20% 0% Maschi 33,6% Femmine T.Pieno T.Parziale Scendendo più nel dettaglio e, andando a verificare la ripartizione degli occupati toscani per titolo di studio, si evidenzia che, a livello complessivo la percentuale degli occupati in possesso di una laurea o di un dottorato (17,1%) è inferiore sia agli occupati diplomati (5,2%) sia, e soprattutto, agli occupati con licenza media (33,0%). La situazione appare più critica per i maschi che infatti solo nel 13,3% dei casi possiede una laurea. Occupati in per titolo di studio Media 2008 Maschi 9,2% 37,9% 4,8% 34,8% 13,3% Licenza elementare Licenza media Femmine 7,0% 26,5% 5,7% 38,7% 22,1% Diploma 2-3 anni Diploma 4-5 anni Laurea breve, laurea, dottorato Totale 8,3% 33,0% 5,2% 36,5% 17,1% 0% 20% 40% 60% 80% 100%

21 Il mercato del lavoro provinciale Anche nel dettaglio provinciale rimane vera la netta superiorità dell occupazione maschile rispetto a quella femminile e, contemporaneamente, il più elevato tasso di disoccupazione femminile rispetto a quello maschile. Il dato più interessante da evidenziare è rappresentato dal picco di disoccupazione femminile registrato nella provincia di Massa Carrara (16,8 contro 5,4, il dato maschile). Tasso di occupazione provinciale - Maschile e Femminile - 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 Massa Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato Femmine Maschi Tasso di disoccupazione provinciale - Maschile e Femminile - 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Massa Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato Maschi Femmine Analizzando invece la struttura della popolazione provinciale per condizione lavorativa possiamo notare che vi è una quasi perfetta uguaglianza tra persone occupate e non forza lavoro e questo è vero

22 in quasi tutte le province; per quanto riguarda invece le persone in cerca di lavoro le realtà peggiori sembrano Massa Carrara e Prato dove le percentuali di disoccupati sono lievemente più alte (4,9% e 3,8% rispettivamente). Struttura della popolazione di 15 anni e oltre per condizione e provincia Siena 49,5% 2,1% 48,5% Prato Pistoia 50,4% 48,2% 3,8% 2,2% 45,8% 49,6% Pisa Massa Carrara Lucca 50,8% 43,4% 46,0% 2,4% 4,9% 2,3% 46,8% 51,6% 51,7% Occupati Persone in cerca Non forze di lavoro Livorno Grosseto 45,8% 49,2% 2,5% 2,3% 51,8% 48,5% Firenze Arezzo 51,7% 50,5% 2,4% 2,6% 45,9% 46,9% 0% 20% 40% 60% 80% 100% In termini di tasso di occupazione nel 2008 la provincia che ha segnato la miglior perfomance è Firenze con ben il 69% seguita da Siena (67,5%) e da Arezzo (66,8%). Le province peggiori sono state Massa Carrara (58,2%) e Livorno (61,2%). Questo andamento risulta più chiaro se viene analizzato anche il tasso di disoccupazione infatti le province con il maggiore tasso di disoccupazione risultano essere: Massa Carrara (10,2%) e Prato (7%). Tra quelle con minor tasso di disoccupazione primeggia Siena con il 4%

23 Tasso occupazione per provincia ,0 70,0 60,0 69,0 67,5 66,8 66,5 66,3 65,4 64,2 63,4 61,5 61,2 58,2 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Tasso disoccupazione per provincia ,0 10,0 10,2 8,0 7,0 6,0 4,0 5,1 5,0 4,9 4,8 4,6 4,4 4,4 4,3 4,0 2,0 0,0 Massa Prato Livorno Arezzo Lucca Pisa Grosseto Firenze Pistoia Siena Firenze Siena Arezzo Pisa Grosseto Prato Pistoia Lucca Livorno Massa Carrara

24 Per concludere analizziamo, provincia per provincia, l andamento dei tassi di occupazione/disoccupazione nel tempo. P.S. In tutti i grafici riportati sotto, i due tassi sono riportati su due scale diverse: il tasso di occupazione ( )sulla scala di sinistra mentre quello di disoccupazione ( ) su quella di destra. Massa Carrara: dal 2006 notiamo una progressiva riduzione del tasso di occupazione e un incremento del tasso di disoccupazione. Tassi di occupazione e disoccupazione 61,0 60,0 59,0 58,0 57,0 56,0 55,0 54,0 53,0 11,0 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 Lucca: anche per Lucca il 2006 segna una nettissima inversione di tendenza; nel 2007 e nel 2008 infatti, il tasso di disoccupazione subisce un impennata mentre l occupazione si riduce anche se rallenta la sua discesa nel Tassi di occupazione e disoccupazione -Massa Carrara- -Lucca- 65,0 64,0 63,0 62,0 61,0 60,0 59,0 58,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Pistoia: situazione differente è invece quella di Pistoia dove il tasso di occupazione dal 2005 al 2008 ha subito una sensibile riduzione che sembra orientata a riportare l indicatore sui livelli del Fortunatamente anche il tasso di disoccupazione negli ultimi due anni sembra decisamente più contenuto

25 Tassi di occupazione e disoccupazione 67,0 66,0 65,0 64,0 63,0 62,0 61,0 60,0 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 Firenze: positive le dinamiche occupazionali della provincia di Firenze. L occupazione si muove su un sentiero di costante crescita mentre la disoccupazione ha subito una positiva contrazione nel periodo ritornando però sui livelli del 2006 nell ultimo anno disponibile. Tassi di occupazione e disoccupazione 71,0 69,0 67,0 65,0 63,0 61,0 59,0 57,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Livorno: in costante crescita (se escludiamo il 2007) il tasso di occupazione della provincia di Livorno che, negli ultimi due anni, ha anche assistito ad un ridimensionamento della disoccupazione. Tassi di occupazione e disoccupazione -Pistoia- -Firenze- -Livorno- 62,0 60,0 58,0 56,0 54,0 52,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0-24 -

26 Pisa: a Pisa il tasso di disoccupazione, dopo un brusco calo dal 2005 al 2006, è tornato a crescere nell anno successivo mantenendosi costante dal 2007 al L andamento dell occupazione invece, è sostanzialmente positivo con un unica e lieve flessione dal 2005 al Tassi di occupazione e disoccupazione 67,0 66,0 65,0 64,0 63,0 62,0 61,0 60,0 59,0 58,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Siena: i due tassi in questa provincia seguono un processo perfettamente speculare caratterizzato da una forte crescita di occupazione dal 2004 al 2005 (flette invece la disoccupazione), una lieve riduzione dal 2005 al 2006 (cresce la disoccupazione), un ulteriore salita dal 2006 al 2008 (la disoccupazione si riduce nel 2007 per poi salire di nuovo nell ultimo anno). Tassi di occupazione e disoccupazione -Pisa- -Siena- 70,0 68,0 66,0 64,0 62,0 60,0 58,0 56,0 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Arezzo: andamento altalenante per il tasso di disoccupazione aretino con brusche crescite e decrescite. Situazione positiva invece quella relativa al tasso di occupazione costantemente crescente dal 2004 al

27 Tassi di occupazione e disoccupazione 68,0 66,0 64,0 62,0 60,0 58,0 56,0 5,4 5,2 5,0 4,8 4,6 4,4 4,2 4,0 Prato: anche a Prato l andamento dell occupazione e disoccupazione ha seguito un trend piuttosto ballerino. Il 2005 è stato un anno positivo per gli occupati (il tasso è passato dal 63,5% del 2004 al 65,7% del 2005) e negativo per i disoccupati la cui perfomance migliore sembra quella del 2007 (5,1% contro il 7,0% del 2008). Tassi di occupazione e disoccupazione 66,0 65,5 65,0 64,5 64,0 63,5 63,0 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 Grosseto: Situazione positiva per la provincia di Grosseto sia in termini di occupazione, cresciuta costantemente dal 2004 al 2008, sia in termini di disoccupazione salita, ma solo leggermente, dal 2007 al Tassi di occupazione e disoccupazione -Arezzo- -Prato- -Grosseto- 68,0 66,0 64,0 62,0 60,0 58,0 56,0 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0-26 -

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