COMUNE DI BAGNO A RIPOLI

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1 COMUNE DI BAGNO A RIPOLI Provincia di Firenze (D.Lgs 152/2006 e s.m.i. - L.R. 20/2006 e s.m.i. - D.P.G.R. 08/09/2008, n. 46/R) Regolamento per la disciplina delle procedure relative al rilascio delle autorizzazioni allo scarico di competenza comunale stabilite dalla L.R. 20/2006 e s.m.i. Approvato con Deliberazione del C.C. n. 8 del 29/01/2013

2 SOMMARIO CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Finalità ed oggetto del Regolamento Art. 2 Definizioni Art. 3 Autorizzazione allo scarico CAPO II SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E ASSIMILABILI A DOMESTICHE Art. 4 Modalità di presentazione e contenuto della domanda Art. 5 Modalità di istruttoria della domanda di autorizzazione Art. 6 Parere tecnico preventivo Art. 7 Disposizioni transitorie per gli scarichi esistenti Art. 8 Modalità di controllo dei rinnovi taciti delle autorizzazioni Art. 9 Sanzioni CAPO III SCARICO, NELLA CONDOTTA BIANCA DELLA PUBBLICA FOGNATURA SEPARATA, DELLE ACQUE METEORICHE DI PRIMA PIOGGIA (AMPP) PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI O STABILIMENTI CHE SVOLGANO ATTIVITA' CHE COMPORTANO OGGETTIVO RISCHIO DI TRASCINAMENTO, NELLE ACQUE METEORICHE, DI SOSTANZE PERICOLOSE O DI SOSTANZE IN GRADO DI DETERMINARE EFFETTIVI PREGIUDIZI AMBIENTALI. ART. 10 Disciplina generale CAPO IV NORME FINALI Art. 11 Allegati Art. 12 Entrata in vigore Allegato A - DISPOSIZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ED ASSIMILABILI A DOMESTICHE Allegato B Allegato C Allegato D

3 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - Finalità ed oggetto del Regolamento 1. Il presente Regolamento disciplina le procedure relative al rilascio delle autorizzazioni allo scarico di competenza comunale stabilite dalla L.R. 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare: a) le procedure relative al rilascio delle autorizzazioni allo scarico, non in pubblica fognatura, di acque reflue domestiche e/o assimilabili alle domestiche; b) le procedure relative al rilascio delle autorizzazioni allo scarico, nella condotta bianca della pubblica fognatura separata, di acque meteoriche di prima pioggia (AMPP) provenienti da insediamenti o da stabilimenti che svolgano attività che comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali individuate dal D.P.G.R. 08 settembre 2008, n. 46/R - Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento. Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente regolamento valgono le definizioni contenute nel Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni, nella L.R. 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento e successive modifiche ed integrazioni, e nel D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R - Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento. 2. Inoltre, si precisa che: a) con il termine decreto si intende il Decreto Legislativo 03 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni; b) con il termine legge regionale si intende la L.R. 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento e successive modifiche e integrazioni; c) con il termine regolamento regionale si intende il D.P.G.R. 08 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento ; d) per autorizzazione si intende l atto amministrativo rilasciato dall'amministrazione Comunale che consente sia l'attivazione dello scarico, non in pubblica fognatura, delle acque reflue domestiche e/o assimilabili a domestiche, sia l'attivazione dello scarico, nella condotta bianca della pubblica fognatura separata, di acque meteoriche di prima pioggia (AMPP) derivanti da insediamenti o da stabilimenti che svolgano attività che comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali individuate dal D.P.G.R. 08 settembre 2008, n. 46/R - Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento. e) per scarico, non in pubblica fognatura si intende lo scarico, su suolo o in acque superficiali, derivante da insediamento o stabilimento ubicato al di fuori delle zone servite da pubblica fognatura (così come definite all'art. 17 del vigente Regolamento del servizio idrico integrato di Publiacqua S.p.A.) o per il quale l allacciamento alla pubblica fognatura risulti impedito da ostacoli di carattere geomorfologico, naturalistico o antropico e/o da comprovate difficoltà tecniche, tali da imporre costi non sopportabili.

4 Art. 3 Autorizzazione allo scarico 1. Tutti gli scarichi, non in pubblica fognatura, di acque reflue domestiche e/o assimilabili a domestiche (comprese le acque reflue derivanti dagli impianti di filtrazione delle piscine), e tutti gli scarichi, nella condotta bianca della pubblica fognatura separata, di acque meteoriche di prima pioggia (AMPP) provenienti da insediamenti o da stabilimenti che svolgano attività che comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali individuate dal regolamento regionale, devono essere autorizzati con un atto formale rilasciato dall'amministrazione Comunale ai sensi dell art. 124 del decreto e degli artt. 4 e 8 della legge regionale. 2. L autorizzazione deve essere ottenuta prima dell'attivazione dello scarico e costituisce atto indispensabile per la presentazione delle attestazioni di abitabilità e/o agibilità, qualora dovute ai sensi della vigente normativa in materia edilizia, riferite all'insediamento od allo stabilimento da cui ha origine lo scarico medesimo. 3. Nel caso di scarichi derivanti da insediamenti o stabilimenti interessati da interventi di tipo edilizio sottoposti a Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA) è possibile richiedere l'autorizzazione all'amministrazione Comunale prima della presentazione della correlata pratica edilizia. 4. L'autorizzazione viene rilasciata al titolare dell'attività da cui origina lo scarico. Nel caso in cui lo scarico derivi da un immobile residenziale la titolarità dell'autorizzazione fa capo al proprietario dell'immobile o al titolare di un diritto reale o personale di godimento sullo stesso, oppure all'amministratore condominiale, oppure al presidente/legale rappresentante di un eventuale consorzio. 5. Una singola autorizzazione può riguardare più titolari che effettuano uno scarico comune (es. il caso di un insediamento costituito da un'unica unità immobiliare avente più proprietari, oppure il caso di un insediamento costituito da più unità immobiliari con diversi proprietari le cui acque reflue confluiscono tutte in un medesimo scarico), fermo restando quanto stabilito dall'art. 124, comma 2, del decreto. 6. Il soggetto a cui viene rilasciata l'autorizzazione è tenuto a conservare copia della stessa, a conoscere le condizioni e prescrizioni in essa contenute, ed a comunicare per iscritto all'ufficio comunale competente ogni eventuale variazione che intervenga nella situazione di fatto autorizzata. 7. La comunicazione inerente l'eventuale variazione del titolare cui l'autorizzazione si riferisce deve essere sottoscritta anche dal nuovo titolare subentrante e deve essere notificata all'ufficio comunale competente entro 30 (trenta) giorni dal subentro. 8. Per gli insediamenti e/o gli stabilimenti soggetti ad interventi di ristrutturazione edilizia (es. cambio di destinazione d'uso, ampliamento, ecc.) da cui derivi uno scarico avente caratteristiche qualitative e/o quantitative diverse da quelle dello scarico preesistente, deve essere richiesta una nuova autorizzazione. 9. L'autorizzazione è valida per quattro anni decorrenti dalla data del rilascio. 10. Le autorizzazioni allo scarico, non in pubblica fognatura, di acque reflue domestiche e/o assimilabili a domestiche, in base a quanto previsto dall'art. 14, comma 1, del regolamento regionale, alla scadenza, sono tacitamente rinnovate con le medesime condizioni e prescrizioni

5 qualora le caratteristiche qualitative e quantitative dello scarico non risultino modificate rispetto a quelle autorizzate. 11. Per il rinnovo delle autorizzazioni allo scarico, nella condotta bianca della pubblica fognatura separata, di acque meteoriche di prima pioggia (AMPP) provenienti da insediamenti o da stabilimenti che svolgano attività che comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali individuate dal regolamento regionale, si osservano le disposizioni riportate all'art. 124, comma 8, del decreto. CAPO II - SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E ASSIMILABILI A DOMESTICHE Art. 4 Modalità di presentazione e contenuto della domanda di autorizzazione 1. La domanda di autorizzazione deve essere presentata dai soggetti aventi titolo mediante l'apposita modulistica (Allegato B al presente regolamento) approvata e resa disponibile dall'amministrazione Comunale, reperibile presso l Ufficio Relazioni col Pubblico e sul sito internet del Comune. 2. In particolare: a) nel caso di scarichi di acque reflue domestiche, la domanda di autorizzazione deve essere presentata in formato cartaceo al responsabile del Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile; b) nel caso di scarichi di acque reflue assimilabili a domestiche, derivanti da insediamenti o stabilimenti ove vengono svolte attività commerciali e di produzione di beni o servizi, la domanda di autorizzazione è di competenza dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune e deve essere presentata in formato digitale all'indirizzo di posta certificata: comune.bagno-a-ripoli@postacert.toscana.it. Il SUAP provvede ad inoltrare tale domanda al Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile, per quanto di competenza, nell'ambito del procedimento unico ai sensi del D.Lgs 112/98 e s.m.i. e del D.P.R. 447/98 e s.m.i., D.Lgs 59/2010 e D.P.R. 160/2010 e s.m.i. 3. Nel caso di procedimenti di competenza SUAP l'imposta di bollo per le richieste di autorizzazione può essere assolta mediante comunicazione scritta del codice identificativo della marca da bollo, o apponendo la marca sul modello in originale che deve poi essere scannerizzato ed inviato in formato.pdf. 4. Per ogni domanda di autorizzazione il richiedente è tenuto a versare presso la Tesoreria Comunale una somma pari ad 53,90 a titolo di deposito quale condizione di procedibilità della domanda stessa ai sensi dell'art. 5 del regolamento regionale. L'Amministrazione Comunale provvede all'aggiornamento triennale di detta somma, mediante apposito atto della G.M., sulla base dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo. 5. Nel caso di procedimenti di competenza SUAP il richiedente è tenuto, altresì, a versare, a titolo di diritti di istruttoria, la somma di 60,00 effettuando il pagamento o sul c/c postale n intestato al Comune di Bagno a Ripoli - servizio di Tesoreria Bagno a Ripoli (FI) o tramite il sistema di pagamenti on line del Comune di Bagno a Ripoli. 6. Per gli scarichi aventi potenzialità superiore a 100 abitanti equivalenti (A.E.) sono previste ulteriori somme da versare a copertura delle spese per la consulenza tecnica dell'arpat, stabilite sulla base delle tariffe per le prestazioni ARPAT fissate dalla Regione Toscana, e comunicate al

6 richiedente congiuntamente alle modalità di effettuazione del pagamento. 7. Nella domanda di autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, di acque reflue domestiche e/o assimilabili a domestiche, il richiedente deve indicare: a) i propri dati anagrafici e di residenza; b) le informazioni utili all identificazione dell'insediamento o dello stabilimento da cui avrà origine lo scarico e l ubicazione del medesimo; c) la potenzialità stimata dello scarico in abitanti equivalenti (A.E.); d) il sistema di approvvigionamento idrico per l'insediamento o lo stabilimento; e) il recettore dello scarico e le relative informazioni utili ad individuarne la localizzazione; f) le modalità di trattamento delle acque reflue domestiche o assimilabili alle domestiche; g) il nominativo ed i dati anagrafici del tecnico professionista incaricato della progettazione del sistema impiantistico; h) i riferimenti dell'eventuale pratica edilizia correlata alla domanda, riguardante l'impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue; 8. Alla domanda devono essere allegati: a) copia dei documenti di identità del richiedente e del tecnico professionista incaricato; b) l'attestazione di versamento della somma dovuta a titolo di deposito quale condizione di procedibilità della domanda, di cui al comma 4 del presente articolo; c) l'attestazione di versamento della somma indicata al comma 5 del presente articolo (solo nel caso di procedimenti di competenza SUAP); 9. Oltre alla documentazione di cui sopra, alla domanda devono essere allegati, in duplice copia, anche i seguenti elaborati, firmati e timbrati da tecnici abilitati secondo le specifiche competenze attribuite dagli ordinamenti professionali vigenti, e controfirmati dal richiedente: a) estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, aggiornato, in cui siano indicati: - l'insediamento o lo stabilimento da cui avrà origine lo scarico (se già esistente), o l'eventuale posizionamento previsto dello stesso nella relativa particella catastale (se di nuova realizzazione); - la particella catastale interessata dallo scarico (nel caso di scarico su suolo) o il punto di scarico nel corpo idrico superficiale recettore (nel caso di scarico in acque superficiali); - le eventuali fonti di approvvigionamento idrico potabile, sia pubbliche che private, presenti nella zona d'interesse (dovrà in tal caso essere verificato ed attestato il rispetto delle distanze, fra esse ed il punto di scarico, previste dalle norme specifiche); - il confine della proprietà (qualora l'impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue interessi anche terreni di altra proprietà, occorre acquisire apposito atto di assenso del legittimo proprietario che si accolla la servitù); b) relazione tecnica, che contenga: - una descrizione sommaria dell'insediamento o dello stabilimento da cui avrà origine lo scarico (se trattasi di scarico assimilabile al domestico dovrà essere precisato il tipo attività svolta, tra quelle previste dalla vigente normativa, che comporta l'origine dello scarico medesimo); - i motivi per i quali non è stato richiesto l'allacciamento alla pubblica fognatura per l'impianto progettato a servizio dell'insediamento o dello stabilimento; - l'indicazione della potenzialità dello scarico in abitanti equivalenti (A.E.) ed il relativo prospetto di calcolo analitico; - la descrizione delle modalità scelte per il trattamento delle acque reflue e la descrizione delle caratteristiche (con dati di dimensionamento) di tutti gli elementi facenti parte dell'impianto, supportata da schede tecniche e/o certificazioni rilasciate da ditte specializzate; - le disposizioni per una corretta gestione dell'impianto; - l'indicazione del recettore dello scarico; c) elaborato grafico riferito allo stato di progetto, in scala opportuna, nel quale siano rappresentati in pianta: - l'insediamento o stabilimento ed i relativi locali interni dai quali avrà origine lo scarico;

7 - il percorso della rete fognaria interna all'insediamento o stabilimento; - il percorso completo della rete di tubazioni esterna all'insediamento o stabilimento, adibita allo smaltimento delle acque reflue, fino al punto di scarico, ed il posizionamento di tutti gli elementi di trattamento; - il percorso completo della rete di tubazioni esterna all'insediamento o stabilimento adibita all'allontanamento e smaltimento delle acque meteoriche; d) relazione geologica/idrogeologica (solo nel caso di scarico su suolo, o in fosso campestre non classificabile come corpo idrico superficiale e non recapitante in reticolo idrico superficiale, o in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per oltre 120 giorni l'anno), nella quale siano riportate: - le valutazioni sulla natura e sulla permeabilità del terreno interessato dallo scarico, tali da giustificare la scelta della tipologia di smaltimento; - le indicazioni progettuali di dimensionamento dell'impianto di trattamento/smaltimento in funzione delle caratteristiche del terreno; - le tecniche e gli accorgimenti da adottare per evitare l'inquinamento di falde acquifere eventualmente ivi presenti; - la dichiarazione in merito all'avvenuta verifica dell'assenza di qualunque condotta, serbatoio od altra opera destinata al servizio di acqua potabile nel raggio di mt. 30 dal sistema predisposto per lo smaltimento su suolo, o dal punto in cui i reflui verranno a contatto col suolo stesso; - la dichiarazione in merito all'avvenuta verifica dell'assenza di fonti di approvvigionamento idrico ad uso acquedottistico nel raggio di mt. 200 dal sistema predisposto per lo smaltimento su suolo, o dal punto in cui i reflui verranno a contatto col suolo stesso; - la capacità idraulico-recettiva, auto-depurativa e di assorbimento del recettore (qualora lo scarico avvenga in fosso campestre non classificabile come corpo idrico superficiale e non recapitante in reticolo idrico superficiale, o in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per oltre 120 giorni l'anno); e) richiesta di deroga in merito alla tipologia di impianto proposta, così come previsto al punto 3 dell'allegato 3 al regolamento regionale (solo nel caso in cui la tipologia impiantistica risulti diversa da quelle elencate nella Tabella 2 dell'allegato 3 al regolamento regionale ovvero non corrisponda alla taglia dimensionale per la quale è raccomandato); f) Programma di Manutenzione e Gestione di cui all'allegato 3, Capo 2, del regolamento regionale (solo nel caso di impianti aventi potenzialità superiori a 100 abitanti equivalenti). 10. Nel caso di scarichi con potenzialità superiore a 100 abitanti equivalenti, ovvero in tutti i casi ove è necessario acquisire il parere di ARPAT, gli elaborati elencati al comma 9 del presente articolo devono essere prodotti in triplice copia, ed è fatto obbligo per i gestori degli impianti di dichiarare il rispetto delle disposizioni del programma di manutenzione e gestione di cui all Allegato 3, Capo 2 del regolamento regionale. 11. Gli allegati elencati al comma 9 del presente articolo, devono essere presentati in unica copia in formato digitale qualora la domanda di autorizzazione sia di competenza dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune. Art. 5 Modalità di istruttoria della domanda di autorizzazione 1. Il procedimento amministrativo è avviato dall'ufficio comunale competente a seguito della ricezione della domanda di autorizzazione completa e si conclude con un provvedimento espresso di autorizzazione o di diniego entro 90 giorni da tale data, salvo quanto previsto dall'art. 15, comma 1, della legge regionale 23 luglio 2009, n. 40 Legge di semplificazione e riordino normativo Il responsabile del procedimento osserva gli obblighi e garantisce il rispetto degli adempimenti

8 previsti dalla L. 241/90 e successive modifiche ed integrazioni. 3. La completezza formale delle domande è condizione necessaria per la procedibilità delle stesse e per procedere alla relativa fase istruttoria. 4. Nel corso della fase istruttoria, qualora venga ravvisata la necessità di richiedere chiarimenti, precisazioni o ulteriori informazioni in merito a quanto presentato, non attestati in documenti già in possesso dell Amministrazione Comunale o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni, o nel caso in cui venga ravvisato che la documentazione presentata (o parte di essa) non è conforme alla vigente normativa, il responsabile del procedimento avvisa il richiedente, con invito ad integrare o regolarizzare la documentazione presentata entro un congruo termine. In tali casi, il termine utile per la conclusione del procedimento viene interrotto, per una sola volta, fino alla data di presentazione della documentazione integrativa richiesta. Nel caso in cui le integrazioni richieste non vengano presentate entro il termine stabilito, in assenza di validi motivi addotti dal richiedente, l'amministrazione Comunale può emettere un provvedimento di diniego dell'autorizzazione. 5. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione, viene verificata la conformità dei sistemi impiantistici progettati per il trattamento e lo smaltimento delle acque reflue alle disposizioni relative allo scarico sul suolo e nei corpi idrici di cui all'allegato 5 del decreto. 6. La conformità dei sistemi impiantistici alle disposizioni relative allo scarico sul suolo e nei corpi idrici di cui all'allegato 5 del decreto è data dal rispetto delle condizioni riportate all art. 18, comma 2, del regolamento regionale, e delle disposizioni dell'allegato A al presente regolamento. 7. Eventuali e motivate richieste di deroga rispetto alle condizioni riportate all'art. 18, comma 2, del regolamento regionale ed alle disposizioni di cui all'allegato A al presente regolamento, vengono valutate, caso per caso, dall'ufficio comunale competente che stabilisce se la soluzione tecnica proposta in deroga sia comunque da ritenersi idonea. 8. Per gli scarichi con potenzialità superiore a 100 abitanti equivalenti, l'amministrazione Comunale, ferma restando la verifica di cui al comma 3 del presente articolo, si avvale della consulenza tecnica dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) competente per territorio a cui viene richiesto un parere tecnico specifico, con oneri a carico del titolare dello scarico. 9. Il parere dell'arpat può essere acquisito anche per scarichi con potenzialità inferiore a 100 AE, su espressa indicazione motivata da parte del responsabile del procedimento, ogni qual volta sia ravvisata, in fase istruttoria, la necessità di avvalersi delle specifiche competenze dell ARPAT per valutare nel merito la congruità della soluzione tecnica proposta se non contemplata dal presente regolamento comunale, dalla legge regionale e dal regolamento regionale. In tali casi, il responsabile del procedimento avvisa il richiedente, chiede contestualmente il pagamento dei diritti ARPAT, e l'eventuale presentazione di un'ulteriore copia degli allegati. 10. Nel caso in cui la soluzione tecnica proposta non sia considerata idonea, la domanda viene respinta con specifico provvedimento motivato. L'ufficio comunale competente provvede alla preventiva comunicazione di rigetto dell'istanza ex art. 10-bis della L. 241/90 e successive modifiche ed integrazioni ed al richiedente viene assegnato un termine di 10 giorni, che decorre dalla data di ricevimento della comunicazione, per presentare per iscritto le proprie osservazioni. 11. Nel caso di idoneità della soluzione tecnica proposta per lo scarico, l ufficio comunale competente provvede al rilascio dell'autorizzazione.

9 12. L'autorizzazione fa specifico riferimento alla documentazione tecnica allegata alla domanda e contiene condizioni generali e prescrizioni particolari inerenti la gestione dello scarico a cui il titolare deve attenersi. 13. Nel rispetto di quanto stabilito dall'art. 10, comma 2, del regolamento regionale, copia dell'autorizzazione rilasciata viene trasmessa all'arpat. Art. 6 Parere tecnico preventivo 1. Su specifica istanza del titolare dell'attività da cui avrà origine lo scarico è ammessa la richiesta di parere preventivo, in merito alle modalità di scarico ed alla tipologia di trattamento delle acque, corredata della necessaria documentazione elencata all'art. 4, comma 9, del presente regolamento. 2. All'atto della presentazione dell'istanza di parere tecnico preventivo di cui al precedente comma, il richiedente è tenuto a versare all'amministrazione Comunale, a copertura delle spese di istruttoria, una somma pari a quella indicata all'art. 4, comma 4, del presente regolamento. Art. 7 Disposizioni transitorie per gli scarichi esistenti 1. Tutti gli scarichi esistenti, non autorizzati, devono essere regolarizzati sulla base delle disposizioni del presente regolamento entro due anni dall'entrata in vigore dello stesso. 2. Per la regolarizzazione degli scarichi esistenti, non autorizzati, derivanti da impianti di trattamento/smaltimento conformi alle condizioni dettate dal Regolamento Regionale, è necessario presentare al Comune apposita domanda di autorizzazione. 3. La domanda di autorizzazione di cui al precedente comma 2 deve essere presentata dai soggetti aventi titolo, mediante l'apposita modulistica (Allegato C al presente regolamento) resa disponibile dall'amministrazione Comunale, reperibile presso l Ufficio Relazioni col Pubblico e sul sito internet del Comune, secondo le modalità ed indicazioni riportate all'art. 4, commi 2, 3, 4, 5, 6 del presente regolamento. 4. La domanda di autorizzazione deve contenere: a) i dati anagrafici e di residenza del titolare dello scarico; b) le informazioni utili all identificazione dell'insediamento o dello stabilimento da cui ha origine lo scarico e l ubicazione del medesimo; c) la data di attivazione dello scarico; d) la potenzialità dello scarico in abitanti equivalenti (A.E.); e) il sistema di approvvigionamento idrico dell'insediamento o dello stabilimento; f) il recettore dello scarico e le relative informazioni utili ad individuarne la localizzazione; g) la tipologia impiantistica posta a servizio dell'insediamento o dello stabilimento per il trattamento delle acque reflue domestiche o assimilabili alle domestiche; h) l'indicazione del titolo abilitativo edilizio a suo tempo acquisito per la realizzazione dell'impianto di trattamento/smaltimento acque reflue; 5. Alla domanda devono essere allegati: a) copia del documento di identità del richiedente; b) l'attestazione di versamento della somma dovuta a titolo di deposito quale condizione di procedibilità della domanda, di cui all'articolo 4, comma 4, del presente regolamento;

10 c) l'attestazione di versamento della somma indicata all'articolo 4, comma 5, del presente regolamento (solo nel caso di procedimenti di competenza SUAP); d) una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, a firma del richiedente e di un tecnico professionista incaricato, che attesti che l impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue, è stato realizzato a regola d'arte, è stato mantenuto in efficienza mediante interventi di manutenzione periodica ed è conforme alle vigenti disposizioni dettate dal Regolamento Regionale. 6. La completezza formale della domanda presentata è condizione necessaria per il rilascio dell'autorizzazione. 7. Per gli scarichi con potenzialità superiore a 100 abitanti equivalenti l'amministrazione Comunale si avvale della consulenza tecnica dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) competente per territorio a cui viene richiesto un parere tecnico specifico, con oneri a carico del titolare dello scarico. 8. L autorizzazione viene rilasciata con specifico atto a firma del responsabile dell'ufficio comunale competente e contiene condizioni generali e prescrizioni particolari, inerenti la gestione dello scarico, alle quali il titolare deve attenersi. 9. Nel rispetto di quanto stabilito dall'art. 10, comma 2, del regolamento regionale, copia dell'autorizzazione rilasciata viene trasmessa all'arpat. 10. Per la regolarizzazione degli scarichi esistenti, non autorizzati, derivanti da impianti di trattamento/smaltimento non conformi a quanto indicato dal Regolamento Regionale, è necessario presentare al Comune un apposito progetto finalizzato all'adeguamento degli impianti stessi alle vigenti disposizioni dettate dal regolamento regionale oltre che dal presente regolamento. In tali casi, l'adeguamento degli impianti è vincolato all'espletamento di tutte le procedure previste dalla normativa vigente in materia edilizia, e comporta l'obbligo di richiedere una nuova autorizzazione allo scarico nel rispetto delle procedure indicate all'art. 4 del presente regolamento. Art. 8 Modalità di controllo dei rinnovi taciti delle autorizzazioni 1. Il Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile, avvalendosi anche del Corpo di Polizia Municipale e/o dell ARPAT, provvede al periodico controllo a campione del permanere dei requisiti previsti per il rinnovo tacito dell'autorizzazione, di cui all articolo 3 comma 10 del presente regolamento. Art. 9 Sanzioni 1. L effettuazione di uno scarico non autorizzato, oppure non corrispondente a quanto previsto nell atto di autorizzazione, o senza osservarne le relative condizioni e prescrizioni, è punita ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente.

11 CAPO III - SCARICO, NELLA CONDOTTA BIANCA DELLA PUBBLICA FOGNATURA SEPARATA, DELLE ACQUE METEORICHE DI PRIMA PIOGGIA (AMPP) PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI O STABILIMENTI CHE SVOLGANO ATTIVITA' CHE COMPORTANO OGGETTIVO RISCHIO DI TRASCINAMENTO, NELLE ACQUE METEORICHE, DI SOSTANZE PERICOLOSE O DI SOSTANZE IN GRADO DI DETERMINARE EFFETTIVI PREGIUDIZI AMBIENTALI. Art. 10 Disciplina generale 1. I soggetti aventi titolo a presentare la domanda di autorizzazione sono i titolari delle attività indicate nella tabella 5, dell'allegato 5 al regolamento regionale. 2. La domanda di autorizzazione è di competenza dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune e deve essere presentata, in formato digitale, all'indirizzo di posta certificata comune.bagno-a-ripoli@postacert.toscana.it, utilizzando la modulistica predisposta (Allegato D al presente regolamento) e resa disponibile dall'amministrazione Comunale, reperibile sul sito internet del Comune. L'imposta di bollo per le domande di autorizzazione può essere assolta mediante comunicazione scritta del codice identificativo della marca da bollo, o apponendo la marca sul modello in originale che deve poi essere scannerizzato ed inviato in formato.pdf. 3. Il SUAP provvede ad inoltrare le domande presentate al Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile, per quanto di competenza, nell'ambito del procedimento unico ai sensi del D.Lgs 112/98 e s.m.i. e del D.P.R. 447/98 e s.m.i., D.Lgs 59/2010 e D.P.R. 160/2010 e s.m.i. 4. All'atto della presentazione della domanda il richiedente è tenuto a versare la somma di 60,00 per la copertura delle spese istruttorie effettuando il pagamento o sul c/c postale n intestato al Comune di Bagno a Ripoli - servizio di Tesoreria Bagno a Ripoli (FI) o tramite il sistema di pagamenti on line del Comune di Bagno a Ripoli. 5. Il richiedente è tenuto, altresì, a versare ulteriori somme per la consulenza tecnica di ARPAT, stabilite sulla base delle tariffe per le prestazioni ARPAT fissate dalla Regione Toscana, e comunicate al richiedente congiuntamente alle modalità di effettuazione del pagamento. 6. Nella domanda di autorizzazione allo scarico, il richiedente deve indicare: a) i propri dati anagrafici e di residenza; b) la localizzazione del tratto di condotta fognaria bianca nella quale è previsto lo scarico; c) le informazioni utili all identificazione dell'insediamento o dello stabilimento da cui avrà origine lo scarico e l ubicazione del medesimo; d) la tipologia di attività svolta, tra quelle elencate nella Tabella 5 dell'allegato 5 al regolamento regionale; e) la potenzialità stimata dello scarico in volume; 7. Alla domanda devono essere allegati: a) copia dei documenti di identità del richiedente e del tecnico professionista incaricato; b) copia dell'attestazione di versamento della somma di cui al comma 4 del presente articolo; b) un estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, aggiornato, con indicati l'ubicazione dell'insediamento o dello stabilimento da cui avrà origine lo scarico ed il punto di scarico nella condotta fognaria bianca; c) il piano di prevenzione e gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti (AMD) contenente la documentazione elencata al Capo 2 dell'allegato 5 al regolamento regionale, a cura di tecnico professionista incaricato.

12 8. Il procedimento amministrativo è avviato dall'ufficio comunale competente a seguito della ricezione della domanda di autorizzazione completa e si conclude con un provvedimento espresso di autorizzazione o di diniego entro 90 giorni da tale data. 9. La completezza formale della domanda è condizione necessaria per la procedibilità della stessa e per l'avvio della relativa fase istruttoria. 10. Ai fini della fase istruttoria dei procedimenti, le modalità di trattamento delle AMPP ritenute idonee sono quelle indicate dal regolamento regionale. 11. L'ufficio comunale competente, ai fini delle valutazioni di propria competenza, si avvale della consulenza tecnica dell'arpat secondo quanto indicato dalla legge regionale. 12. L'autorizzazione viene rilasciata dall'ufficio comunale competente a seguito dell'acquisizione del parere favorevole di ARPAT, e contiene condizioni generali e prescrizioni particolari, inerenti la gestione dello scarico, alle quali il titolare deve attenersi. CAPO IV NORME FINALI Art. 11 Allegati 1. L'Allegato A al presente regolamento contiene disposizioni tecniche per la progettazione degli impianti di trattamento delle acque reflue domestiche o assimilabili a domestiche derivanti da insediamenti o stabilimenti ubicati al di fuori delle zone servite da pubblica fognatura (così come definite all'art. 17 del vigente Regolamento del servizio idrico integrato di Publiacqua S.p.A.) o per i quali l allacciamento alla pubblica fognatura risulti impedito da ostacoli di carattere geomorfologico, naturalistico o antropico e/o da comprovate difficoltà tecniche, tali da imporre costi non sopportabili. Tale allegato costituisce parte integrante del regolamento medesimo. 2. Gli Allegati B, C e D al presente regolamento costituiscono i moduli mediante i quali presentare le domande di autorizzazione. La loro modifica è sempre possibile con atto dirigenziale. Art Entrata in vigore 1. Il presente Regolamento entra in vigore 30 giorni dopo la sua pubblicazione all'albo Pretorio Comunale.

13 Allegato A DISPOSIZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE ED ASSIMILABILI A DOMESTICHE. 1. Gli impianti da adibire al trattamento delle acque reflue domestiche ed assimilabili a domestiche devono essere progettati: a) nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato 2, Capo 2, del regolamento regionale, nel caso di scarico sul suolo; b) nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato 3, Capo 1, del regolamento regionale, nel caso di scarico in corpi idrici superficiali. 2. Ogni sistema impiantistico deve essere dotato di un apposito pozzetto sgrassatore per il trattamento preventivo delle acque reflue saponose. Tale pozzetto deve avere capacità utile complessiva pari a mc. 0,05 per ogni abitante equivalente, con un minimo assoluto di mc. 0, Gli impianti devono essere progettati in modo tale che le acque reflue saponose, in uscita dal pozzetto sgrassatore, siano convogliate nella terza camera della vasca settica tricamerale, oppure in apposito pozzetto di raccordo assieme alle acque reflue nere provenienti da vasche settiche bicamerali o di tipo Imhoff. 4. Per il dimensionamento e l'ubicazione delle vasche settiche bicamerali e tricamerali, e di quelle di tipo Imhoff, si fa riferimento a quanto stabilito dall'allegato 2, Capo 2 del regolamento regionale. In ogni caso, tali vasche devono essere collocate ad una distanza non inferiore a mt. 1 dalle fondazioni dell'edificio. 5. Ogni sistema impiantistico deve essere dotato di appositi pozzetti, da posizionare dopo gli elementi d'impianto adibiti al trattamento (sia primario che secondario) delle acque reflue, che consentano l'ispezione e la verifica del corretto funzionamento del sistema stesso, oltre che le ordinarie e straordinarie operazioni di manutenzione e pulizia, ed il prelievo di campioni. 6. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 2, comma 1, lett. a) della legge regionale, e dall'allegato 2, Capo 1, lett. b), c) e d) del regolamento regionale, nei casi di nuovi impianti da progettare, è possibile determinare in modo empirico il numero di abitanti equivalenti (A.E.), necessario ai fini del dimensionamento degli impianti stessi, facendo riferimento ai seguenti parametri: 1 A.E. ogni 35 mq di superficie utile lorda (o frazione), come definita dal Regolamento Edilizio Comunale (oppure 1 A.E. ogni 100 mc di volume calcolato secondo i criteri stabiliti dal vigente Regolamento Edilizio, o 1 A.E. ogni vano utile) negli edifici adibiti a civile abitazione; 1 A.E. ogni due posti letto in edifici alberghieri, case di riposo e simili; 1 A.E. ogni cinque posti mensa in ristoranti e trattorie; 1 A.E. ogni due posti letto in attrezzature ospedaliere; 1 A.E. ogni cinque addetti in edifici destinati a uffici, esercizi commerciali, industrie o laboratori; 1 A.E. ogni cinque posti alunno in edifici scolastici o istituti di educazione diurna; 4 A.E. ogni W.C. installato per musei, teatri, impianti sportivi e in genere per tutti gli edifici adibiti ad uso diverso da quelli in precedenza indicati. Nel caso siano disponibili più dati, ai fini del dimensionamento dell'impianto di trattamento reflui, si deve considerare il numero di A.E. maggiore tra quelli calcolati.

14 Allegato B Spazio riservato al protocollo Spazio per marca da bollo PRATICA N. DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI A DOMESTICHE ai sensi del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e della L.R. 20/2006 e s.m.i. [ ] Al Responsabile del Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile [ ] Al Responsabile del S.U.A.P. del Comune di Bagno a Ripoli Piazza della Vittoria, Bagno a Ripoli (FI) [ ] Il/La sottoscritto/a: [ ] I sottoscritti: COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL

15 A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A in qualità di:

16 [ ] proprietario [ ] comproprietari [ ] amministratore condominiale [ ] legale rappresentante della Società/presidente del Consorzio (*) [ ] titolare dell'impresa individuale (*) [ ] ALTRO (specificare) (*) DENOMINAZIONE o RAGIONE SOCIALE SEDE LEGALE COMUNE VIA /PIAZZA PARTITA IVA FAX PROPRIETA' (SE DIVERSA DAL RICHIEDENTE) COG/DENOMINAZIONE NATO/A IL A (Luogo di nascita) PARTITA IVA RESIDENTE A/CON SEDE A

17 CHIEDE/CHIEDONO ai sensi dell'art. 124 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e dell'art. 4 della L.R. 20/2006 e s.m.i. il rilascio dell'autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, di acque reflue classificabili come: [ ] domestiche [ ] assimilabili a domestiche (N. della Tabella 1 dell'allegato 2 al D.P.G.R. 08/09/2008, n. 46/R) provenienti da: [ ] insediamento residenziale (costituito da n. unità abitative) [ ] immobile adibito a ubicato/a in territorio comunale di Bagno a Ripoli, LOCALITA' VIA / PIAZZA FOGLIO DI MAPPA PARTICELLA SUB. Consapevole/i che l art.76 del D.P.R. n.445 del prevede sanzioni penali in caso di dichiarazione mendace e che l amministrazione ha l obbligo di provvedere alla revoca del beneficio eventualmente ottenuto dal richiedente in caso di falsità DICHIARA/NO che 1) si tratta di: [ ] un nuovo scarico [ ] una variazione quali-quantitativa di uno scarico già autorizzato (con aut. n. del ) 2) la potenzialità stimata dello scarico è pari a n. abitanti equivalenti (A.E.) 3) l'approvvigionamento idrico per l'immobile da cui avrà origine lo scarico è garantito da: [ ] acquedotto comunale

18 [ ] fonte sotterranea ad uso privato (pozzo, sorgente) 4) le acque reflue saranno scaricate: [ ] su suolo (Foglio di mappa n. particella n. ) [ ] in fosso campestre non classificabile come corpo idrico superficiale e non recapitante in reticolo idrico superficiale [ ] in corpo idrico superficiale significativo (DENOMINAZIONE: ) [ ] in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per meno di 120 giorni l'anno (DENOMINAZIONE: ) [ ] in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per più di 120 giorni l'anno (DENOMINAZIONE: ) 5) le modalità di trattamento delle acque reflue saranno le seguenti: Trattamento primario mediante [ ] N. pozzetti sgrassatori (per le sole acque saponose) [ ] N. fosse settiche bicamerali [ ] N. fosse settiche tricamerali [ ] N. fosse settiche di tipo Imhoff [ ] altro Trattamento secondario mediante [ ] subirrigazione [ ] subirrigazione con drenaggio [ ] fitodepurazione sub superficiale HF (flusso orizzontale) [ ] fitodepurazione sub superficiale VF (flusso verticale) [ ] filtro percolatore [ ] impianto biologico a fanghi attivi [ ] ALTRO 6) il tecnico professionista incaricato della progettazione dell'impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue è:

19 COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) CON STUDIO A ISCRITTO AL COLLEGIO/ALL'ORDINE DELLA PROVINCIA DI AL NUMERO 7) i riferimenti della pratica edilizia correlata alla presente domanda, riguardante l'impianto di trattamento/smaltimento acque reflue a servizio dell'immobile, sono i seguenti: NUMERO PRATICA EDILIZIA TIPOLOGIA PRATICA EDILIZIA: [ ] Denuncia inizio attività [ ] Segnalazione certificata inizio attività [ ] Permesso di costruire [ ] Variante finale (art. 142 della L.R. 01/2005 e s.m.) [ ] Accertamento di conformità in sanatoria (art. 140 della L.R. 01/2005 e s.m.) [ ] ALTRO - di allegare la seguente documentazione obbligatoria: DICHIARA/NO inoltre: a) copia dei documenti di identità del richiedente (o dei richiedenti) e del tecnico professionista che ha progettato l'impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue; b) attestazione di versamento della somma dovuta a titolo di deposito quale condizione di procedibilità della domanda, pari ad 53,90; c) (solo nel caso di procedimenti di competenza SUAP) attestazione di versamento della somma dovuta a titolo di diritti di istruttoria SUAP, pari ad 60,00;

20 - di allegare, inoltre, [ ] in unica copia in formato digitale (se la domanda è presentata al SUAP) [ ] in duplice copia originale (se la domanda è presentata al Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile) [ ] in triplice copia originale (se la domanda è presentata al Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile e lo scarico ha una potenzialità superiore a 100 A.E.) i seguenti elaborati, firmati e timbrati da tecnici abilitati secondo le specifiche competenze attribuite dagli ordinamenti professionali vigenti, e controfirmati dal richiedente (o dai richiedenti): a) estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, aggiornato, con indicati: - l'insediamento o lo stabilimento da cui avrà origine lo scarico (se già esistente), o l'eventuale posizionamento previsto dello stesso nella relativa particella catastale (se di nuova realizzazione); - la particella catastale interessata dallo scarico (nel caso di scarico su suolo), o il punto di scarico nel corpo idrico superficiale recettore (nel caso di scarico in acque superficiali); - le eventuali fonti di approvvigionamento idrico potabile, sia pubbliche che private, presenti nella zona d'interesse (dovrà in tal caso essere verificato ed attestato il rispetto delle distanze minime, fra esse ed il punto di scarico, previste dalle norme specifiche); - il confine della proprietà (qualora l'impianto di trattamento/smaltimento delle acque reflue interessi terreni di altra proprietà, occorre acquisire apposito atto di assenso del legittimo proprietario che si accolla la servitù); b) relazione tecnica, che contenga: - una descrizione sommaria dell'insediamento o dello stabilimento da cui avrà origine lo scarico (se trattasi di scarico assimilabile al domestico dovrà essere precisato il tipo attività svolta, tra quelle previste dalla vigente normativa, che comporta l'origine dello scarico medesimo); - i motivi per i quali non è stato richiesto l'allacciamento alla pubblica fognatura per l'impianto progettato a servizio dell'insediamento o dello stabilimento; - l'indicazione della potenzialità dello scarico in abitanti equivalenti (A.E.) ed il relativo prospetto di calcolo analitico; - la descrizione delle modalità scelte per il trattamento delle acque reflue e la descrizione delle caratteristiche (con dati di dimensionamento) di tutti gli elementi facenti parte dell'impianto, supportata da schede tecniche e/o certificazioni rilasciate da ditte specializzate; - le disposizioni per una corretta gestione dell'impianto; - l'indicazione del recettore dello scarico; c) elaborato grafico riferito allo stato di progetto, in scala opportuna, nel quale siano rappresentati in pianta: - l'insediamento o lo stabilimento ed i relativi locali interni dai quali avrà origine lo scarico; - il percorso della rete fognaria interna all'insediamento o stabilimento; - il percorso completo della rete di tubazioni esterna all'insediamento/stabilimento, adibita allo smaltimento delle acque reflue, fino al punto di scarico, ed il posizionamento di tutti gli elementi di trattamento; - il percorso completo della rete di tubazioni esterna all'insediamento o stabilimento adibita all'allontanamento e smaltimento delle acque meteoriche; d) relazione geologica/idrogeologica (solo nel caso di scarico su suolo, o in fosso campestre non classificabile come corpo idrico superficiale e non recapitante in reticolo idrico superficiale, o in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per oltre 120 giorni l'anno), nella quale siano riportate: - le valutazioni sulla natura e sulla permeabilità del terreno interessato dallo scarico, tali da giustificare la scelta della tipologia di smaltimento; - le indicazioni progettuali di dimensionamento dell'impianto di trattamento/smaltimento in funzione delle caratteristiche del recettore; - le tecniche e gli accorgimenti da adottare per evitare l'inquinamento di falde acquifere eventualmente ivi presenti; - la dichiarazione in merito all'avvenuta verifica dell'assenza di qualunque condotta, serbatoio od altra opera destinata al servizio di acqua potabile nel raggio di mt. 30 dal sistema predisposto per lo smaltimento su suolo, o dal punto in cui i reflui verranno a contatto col suolo stesso; - la dichiarazione in merito all'avvenuta verifica dell'assenza di fonti di approvvigionamento idrico ad uso acquedottistico nel raggio di mt. 200 dal sistema predisposto per lo smaltimento su suolo, o dal punto in cui i reflui verranno a contatto col suolo stesso; - la capacità idraulico-recettiva, auto-depurativa e di assorbimento del recettore (qualora lo scarico avvenga in fosso campestre non classificabile come corpo idrico superficiale e non recapitante in reticolo idrico superficiale, o in corpo idrico superficiale non significativo avente portata nulla per oltre 120 giorni l'anno);

21 e) richiesta di deroga in merito alla tipologia di impianto proposta, così come previsto al punto 3 dell'allegato 3 al regolamento regionale (solo nel caso in cui la tipologia impiantistica risulti diversa da quelle elencate nella Tabella 2 dell'allegato 3 al regolamento regionale ovvero non corrisponda alla taglia dimensionale per la quale è raccomandato); f) programma di Manutenzione e Gestione di cui all'allegato 3, Capo 2, del regolamento regionale (solo nel caso di impianti aventi potenzialità superiori a 100 abitanti equivalenti). DATA FIRMA DEL RICHIEDENTE FIRMA DEL RICHIEDENTE FIRMA DEL RICHIEDENTE FIRMA DEL RICHIEDENTE

22 Allegato C Spazio riservato al protocollo Spazio per marca da bollo PRATICA N. DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI A DOMESTICHE (PER SCARICO ESISTENTE) ai sensi del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e della L.R. 20/2006 e s.m.i. [ ] Al Responsabile del Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile [ ] Al Responsabile del S.U.A.P. del Comune di Bagno a Ripoli Piazza della Vittoria, Bagno a Ripoli (FI) [ ] Il/La sottoscritto/a: [ ] I sottoscritti: COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL

23 A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A COG NATO/A IL A (Luogo di nascita) RESIDENTE A in qualità di:

24 [ ] proprietario [ ] comproprietari [ ] amministratore condominiale [ ] legale rappresentante della Società/presidente del Consorzio (*) [ ] titolare dell impresa individuale (*) [ ] ALTRO (specificare) (*) DENOMINAZIONE o RAGIONE SOCIALE SEDE LEGALE COMUNE VIA /PIAZZA PARTITA IVA FAX PROPRIETA' (SE DIVERSA DAL RICHIEDENTE) COG/DENOMINAZIONE NATO/A IL A (Luogo di nascita) PARTITA IVA RESIDENTE A/CON SEDE A

25 CHIEDE/CHIEDONO ai sensi dell'art. 124 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e dell'art. 4 della L.R. 20/2006 e s.m.i., il rilascio di apposita autorizzazione, al fine di regolarizzare lo scarico esistente (così come definito dall'art. 74, comma 1, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i.), non in pubblica fognatura, di acque reflue classificabili come: [ ] domestiche [ ] assimilabili a domestiche (N. della Tabella 1 dell'allegato 2 al D.P.G.R. 08/09/2008, n. 46/R) provenienti da: [ ] insediamento residenziale (costituito da n. unità abitative) [ ] immobile adibito a ubicato/a in territorio comunale di Bagno a Ripoli, LOCALITA' VIA / PIAZZA FOGLIO DI MAPPA PARTICELLA SUB. Consapevole/i che l art.76 del D.P.R. n.445 del prevede sanzioni penali in caso di dichiarazione mendace e che l amministrazione ha l obbligo di provvedere alla revoca del beneficio eventualmente ottenuto dal richiedente in caso di falsità DICHIARA/NO che 1) lo scarico sopra indicato è in esercizio dal (indicare l'anno) 2) la potenzialità stimata dello scarico è pari a n. abitanti equivalenti (A.E.) 3) l'approvvigionamento idrico per l'immobile da cui proviene lo scarico è garantito da: [ ] acquedotto comunale [ ] fonte sotterranea ad uso privato (pozzo, sorgente) 4) le acque reflue sono scaricate:

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI A DOMESTICHE

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI A DOMESTICHE Allegato B Spazio riservato al protocollo Spazio per marca da bollo PRATICA N. DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO, NON IN PUBBLICA FOGNATURA, DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI A DOMESTICHE

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