DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI REPARTI DI DEGENZA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI REPARTI DI DEGENZA"

Transcript

1 FATEBENF.FRATELLI E Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. Rcv.O Pag. I di 20 SOMMARIO 1. Introduzione 2 2. Scelta del metodo 4 3. Finalità della valutazione 5 4. Punti importanti di attenzione 5 5. La raccolta dei dati 6 6. Specifiche del metodo AA.A.P.O. 7. Valutazione dei Fattori (FC - FS - FA - FF - Famb) Applicazione delle semplificazioni al metodo 9. Interpretazione dell'indice di esposizione sintetico MAPO 10. Esiti della valutazione 11. Interventi di miglioramento attuati e da attuare 12. Sopralluoghi nei luoghi di lavoro ai sensi dell'art. 25 comma 11 del D.Lgs. 81/2008 e s.mi. 13. Sorveglianza sanitaria Nota: Documento già esistente Emissione: Settembre 2003 Aggiornamenti: Novembre 2005 Febbraio 2007 Emissione Prima emissione Sistema Gestione Qualità Aggiornamento intero documento Distribuzione Controllata Redazione ASPP-I.P: Sig.ra Paola Caruso ASPP-TL: Sig.ra Simona Forti RSPP: Sig.ra Sonia Cavenago Consulente SPP: Doli. Enrico Giudici Verifica RQ SPP: Sig.ra Sonia Cavenago Consulente SPP: Doli. Enrico Giudici Approvazione RSPP: Sig.ra Sonia Cavenago 0>. LOVJ^.1 rjor-, Sistema Sanitario Regione Lombardia

2 Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. DVR 04 Pag. 2 di Introduzione Il presente documento costituisce l'aggiornamento del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi dell'art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Nel corso della prossima riunione periodica il presente documento sarà esaminato da: > > > Datore di lavoro Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Medico competente Rappresentanti lavoratori per la sicurezza In ambito ospedaliero, ed in particolare nella ns. azienda, le operazioni che comportano una movimentazione manuale dei carichi (MMC) sono di norma effettuate nelle attività assistenziali, nelle attività di ricezione e distribuzione delle merci e dei farmaci, e nelle aree tecniche per lo smaltimento di rifiuti e per le manutenzioni. Anche il personale sanitario occasionalmente, può effettuare operazioni di MMC, movimentando saltuariamente piccoli contenitori destinati allo smaltimento. Il loro peso, di norma, è contenuto entro i 5 kg. Lo spostamento di grosse quantità di materiali, di arredi o strumentazioni varie viene effettuato principalmente da incaricati di ditte esterne o da operatori dei Servizi Tecnici. Evitare la MMC cosi come previsto da titolo VI del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., per eliminare conseguentemente il rischio derivante da tale attività, risulta assai difficoltoso anzi in alcuni casi risulta proprio impossibile. Tuttavia l'attività di prevenzione, basata sulla valutazione analitica del rischio, ha come scopo la sua minimizzazione, mediante l'introduzione di ausili congrui, procedure adeguate, programmi di formazione degli addetti e l'esercizio della sorveglianza sanitaria. In merito al processo di Valutazione dei Rischi, per la movimentazione manuale dei pazienti va evidenziata l'impossibilità di utilizzare altre metodologie consolidate per la movimentazione manuale di oggetti, quale ad esempio quella del NIOSH. Occorre, infatti, differenziare la valutazione dei rischi per la movimentazione manuale di carichi inanimati e di tipo "industriale", (farmacia, magazzini, aree tecniche) dalla valutazione del rischio da movimentazione presente nei reparti/servizi diretti all'assistenza ove il carico da movimentare è costituito dai pazienti. Dall'Analisi Statistica degli Infortuni Aziendali degli ultimi anni, si è evidenziata l'importanza assunta dal fenomeno, si veda il grafico "Distribuzione frequenza assoluta infortuni da Movimentazione manuale dei pazienti" dal 2002 al 2010). Infatti, già nel 2007 essendo il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) certificato con la Norma UNI EN ISO 9001 aveva trattato la problematica con una Non Conformità Maggiore e Azione Correttiva (NC 05/2008 e AC 05/2008) che si allega alla presente valutazione.

3 FATEBENEFRATELLIE Rev.O Pag. 3 di 20 Gli studi biomeccanici hanno evidenziato come la movimentazione manuale dei pazienti comporti un carico discale superiore ai valori definiti tollerabili (circa 275 Kg nelle femmine e 400 Kg nei maschi), infatti, il carico max agente sui dischi lombari durante il sollevamento da seduto a stazione eretta di un paziente di 73 Kg è pari a 641 Kg; il carico medio sul disco L5/S1 nei trasferimenti letto/carrozzina è pari a 448 Kg ed un carico max di 800 Kg per un paziente non collaborante di 80 Kg. Inoltre in alcune manovre viene superato anche il valore di carico di rottura delle unità disco-vertebra pari a circa 580 Kg nei maschi e 400 Kg nelle femmine. Il rischio da movimentazione manuale dei pazienti si correla anche a: > > entità della disabilità del paziente; tipo di operazione di movimentazione effettuata;» frequenza giornaliera delle attività di sollevamento; > grado di formazione degli operatori; inadeguatezza dei letti o assenza di attrezzature (ausili per il sollevamento dei pazienti).

4 FATEBENEFRATELLIE Pag. 4 di Scelta del metodo Tra i metodi di valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi derivanti dalla letteratura o proposti da organismi internazionali e tra i più utilizzati nel mondo del lavoro vi è il M.A.P.O. "Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati", per la valutazione degli indici di rischio derivanti dalla movimentazione manuale dei pazienti. Il metodo MAPO consente di valutare gli aspetti organizzativi e strutturali degli ambienti ospedalieri ma non fornisce una misura del rischio da carico biomeccanico per singolo lavoratore o per le varie operazioni che devono essere effettuate durante l'attività. Nell'ambito della valutazione del rischio da movimentazione manuale dei pazienti non è applicabile il metodo NIOSH a causa dei limiti imposti e le variabili considerate nello stesso metodo. Nel corso del 2002 il SPP ha deciso di sperimentare l'adozione del metodo M.A.P.O. ritenendolo un metodo relativamente semplice, che poteva fornire importanti indicazioni sia per indirizzare le iniziative di prevenzione, nelle scelte di priorità che nel merito del tipo di interventi richiesti (organizzativi, di sussidiazione strumentale, formativi). A sostegno di questa scelta furono considerati i contenuti e le motivazioni espresse nell'articolo pubblicato sulla rivista "La medicina del lavoro" Med. Lav. 1999; 90, 2: "Valutazione dell'esposizione ad attività di movimentazione manuale dei pazienti nei reparti di degenza: metodi, procedure, indice di esposizione (MAPO) e criteri di classificazione" di O. Menoni, M.G. Ricci, D. Panciera, E. Occhipinti. Mediante l'applicazione di questo strumento è stato possibile mettere in relazione le differenti esposizioni al rischio per il personale, rispetto alle condizioni rilevate nei diversi reparti dell'azienda. In buona sostanza, si tratta di una valutazione di tipo ambientale (vedi cap. 4 punto a). A distanza di 9 anni si riconferma la scelta operata per l'utilizzo del metodo.

5 Pag. 5 di Finalità della valutazione In generale, obiettivo primario dell'analisi resta la tutela della salute del personale addetto alla movimentazione dei pazienti. Questa finalità viene perseguita mediante tutte quelle azioni preventive che in azienda possono essere messe in atto, dal miglioramento delle dotazioni, alla formazione degli addetti, all'adeguamento strutturale degli ambienti finanche all'eventuale ricollocazione degli addetti per i quali siano stati espressi giudizi di idoneità limitata. Occorre ricordare che il metodo MAPO, costituisce un valido supporto per indirizzare i soggetti responsabili ad effettuare le scelte più opportune. Così, operata la valutazione, al fine di orientare meglio le decisioni nella fornitura e distribuzione di ausili per la movimentazione si sono proposti alcuni interventi di prevenzione calibrati sulla base di simulazioni che sfruttano l'algoritmo di calcolo del metodo stesso. 4. Punti importanti di attenzione Per una corretta interpretazione della valutazione occorre formulare alcune importanti precisazioni: a. il metodo MAPO è stato studiato espressamente per la valutazione nei reparti ospedalieri di degenza; b. Il metodo MAPO è stato applicato per la prima volta anche nel reparto di Pediatria nonostante la tipologia di pazienti (da pochi mesi sino a 18 anni di etàjche possono essere ricoverati. Il metodo è stato applicato sui pazienti che hanno peso corporeo maggiore/uguale a 20 Kg e che devono essere movimentati; e. per poterlo applicare nel contesto del reparto di Medicina Riabilitativa sulle attività riferite alla sola categoria delle "Fisioterapiste" si sono dovute apportare delle necessarie semplificazioni. Tali semplificazioni hanno già permesso l'utilizzo del metodo anche ad altre situazioni ambientali quali: sale operatorie in generale, servizi diagnostici o terapeutici che non prevedono degenza; d. le semplificazioni vengono dichiarate ed illustrate nel dettaglio nel capitolo 8 di questo documento; e. come tutte le valutazioni dei rischi di tipo ambientale, anche la presente, quando colloca il rischio nella fascia più bassa, non garantisce una sicurezza incondizionata del lavoratore. Ciò almeno per una duplice motivazione: il "rischio" non è mai riconducibile ad una probabilità di accadimento pari a "zero". > il danno è legato anche ad aspetti soggettivi quali, ad esempio, la diversa

6 Rcv. 0 Pag. 6 di 20 costituzione fisica degli operatori, la condizione di autosufficienza dei pazienti ed peso, il rispetto delle procedure e l'uso corretto delle attrezzature fornite. loro f. per la determinazione degli indici MAPO medio e MAPO massimo, gli algoritmi utilizzati sono stati implementati mediante un programma di calcolo elaborato in Excel ; 5. La raccolta dei dati La raccolta dei dati utilizzati per ilcalcolo e la valutazione è avvenuta mediante: incontri con i coordinatori (Infermieri, Fisioterapisti) dei seguenti reparti: Medicina1 - Medicina Riabilitativa - Ortopedia - Pediatria che negli ultimi due anni hanno subito variazioni di sede per la spiegazione del metodo; sopralluoghi effettuati nell'ottobre del 2011, per la rilevazione dei fattori ambientali svolti dal SPP in presenza dei coordinatori, con la compilazione di apposita check list; sopralluoghi nei reparti c/o l'u.o. Ortopedia, U.O. Medicina Riabilitativa nei mesi di luglio e agosto del c.a.; Interviste ai Coordinatori dei seguenti reparti: Cardiologia e UCC - Medicina Urgenza - Urologia - Dialisi e Nefrologia - Neurochirurgia - Medicina Pneumologica - Chirurgia - Psichiatria - Oncologia - Hospice - SAR - ORL/Chirurgia Plastica - Oculistica 1-2- Day Surgery per l'eventuale aggiornamento delle schede preesistenti pur in assenza di variazione di sede e/o attività; schede compilate dai coordinatori infermieristici dei reparti individuati con l'indicazione del n degli addetti alla movimentazione, del n degli addetti formati e del n dei pazienti per tipologia; Schede compilate dalla coordinatrice delle Fisioterapiste con l'indicazione del n. degli addetti alla movimentazione, del n. degli addetti formati e del n. dei pazienti per tipologia. Questa rilevazione è stata effettuata per un periodo di 2 settimane nel mese di ottobre 2011 (dal 10/10/2011 al 14/10/2011 e dal 17/10/2011 al 21/10/2011.

7 Ari. 28 D.Lgs. 81 aprile 2008 e s.m.i. Pag. 7 di Specifiche del metodo M.A.P.O. Scopo dell'introduzione dell'indice "MAPO", è quello di valutare analiticamente, mediante la formula matematica di seguito riportata, i dati raccolti nelle modalità descritte nel precedente paragrafo: MAPO = (NC/Op x FS + PC/Op x FA) x FC x Famb x FF Dove: NC/Op = rapporto tra pazienti Non collaborati ed operatori presenti nei tre turni PC/Op = rapporto tra pazienti parzialmente NON collaboranti ed operatori presenti nei tre turni FS = fattore sollevatori FA = fattore ausili minori FC = fattore carrozzine FF = fattore formazione Famb = fattore ambiente Per totalmente NON collaborante (NC) si intende il paziente non in grado di utilizzare gli arti superiori ed inferiori e che pertanto nelle operazioni di trasferimento deve essere completamente sollevato, mentre per parzialmente collaborante (PC) si intende il paziente che ha residue capacità motorie e che viene pertanto solo parzialmente sollevato. Nell'espressione matematica indicata, MAPO, i rapporti: NC/Op e PC/Op sono un dato di primaria importanza che tiene conto mediamente della frequenza dei sollevamenti, e/o spostamenti richiesti agli operatori durante l'attività di assistenza a seconda della tipologia del paziente. Tali rapporti pongono in relazione il numero di pazienti mediamente presenti che devono essere spostati o sollevati con il numero di operatori presenti nelle 24 ore nel reparto; è preferibile infatti stimare il carico indotto dalla presenza di pazienti a partire da valori standard di riferimento (n medio di trasferimenti/die/paziente) piuttosto che registrare gli effettivi spostamenti/trasferimenti effettuati. Questi, infatti, risentono troppo di aspetti relativi alla qualità dell'assistenza. Questi rapporti sono ponderati in relazione ai fattori: "sollevatori", "ausili minori", gli altri fattori: "carrozzine", "ambiente", "formazione", agiscono come moltiplicatori del livello generale di esposizione.

8 FATEBENEFRATELLIE Pag. 8 di 20 Nel modello di calcolo il fattore "sollevatore" (FS) risulta essere moltiplicatore o demoltiplicatore solo per i pazienti "NON collaboranti", mentre il fattore "ausili minori" (FA) è relativo solo ai pazienti "parzialmente collaboranti"; gli altri fattori, "ambiente", "carrozzine", "formazione" sono correlati sia ai pazienti "NON collaboranti" sia a quelli "parzialmente collaboranti". 7. Valutazione dei Fattori (FC - FS - FA - FF - Famb) Fattore Carrozzine (FC) Dotazione di attrezzature carrozzine e/o comode, se ne rileva il numero totale e si valuta lo stato di manutenzione, la frenabilità, la rimovibilità dei braccioli e dei poggia piedi, l'altezza dello schienale e la larghezza totale. La valutazione dei requisiti ergonomici è effettuata attribuendo ad ogni carrozzina individuata un valore pari ad 1 per l'assenza di ognuno dei requisiti di cui sopra, attraverso la somma dei punteggi di ogni carrozzina per il numero di carrozzine si ottiene il punteggio globale e quindi il punteggio medio che rappresenta la congruità ergonomica di tutte le carrozzine - comode presenti. Siassegna quindi il FC come indicato nella tabella sottostante Punteggio 1-1,33 1,34-2,66 2,67-4 Sufficienza numerica No Si No Si No Si Valore FC 1 0,75 1,5 1, Fattore sollevatori (FS) Solleva-pazienti manuali o elettrici, se ne rileva la disponibilità numerica, il tipo, le caratteristiche degli accessori, la loro adeguatezza all'ambiente ed alla tipologia del paziente, nonché il loro stato di manutenzione. La valutazione coniuga due aspetti, la sufficienza numerica (1 sollevatore ogni 8 pazienti "NON collaboranti") e l'adeguatezza alle esigenze di reparto. Il valore di FS varia da 0,5 a 4. Caratteristiche del sollevatore Valore di FS presenti + sufficienti + adeguati 0.5 Insufficienti o inadeguati 2 assenti o inadeguati + insufficienti 4

9 Pag. 9 di 20 Fattore Ausili minori (FA) Ausili minori, si rileva la dotazione di "teli ad alto scorrimento", "cintura ergonomica", tavolette o rulli per ausiliare alcune operazioni di movimentazione. Si considerano presenti quando la dotazione di reparto comprende un scorrimento più almeno due degli altri tre citati. telo ad alto Ausili minori Valore di FA presenti + sufficienti 0,5 assenti o insufficienti 1 Inoltre, si rileva la presenza di barelle doccia, vasca o doccia attrezzata, sedile sollevatore per vasca fissa o altri ausili utilizzati per le operazioni di igiene del paziente. Fattore Formazione del personale (FF) Il metodo rileva l'eventuale formazione del personale in particolare la somministrazione di corsi adeguati di addestramento e la fornitura di materiale informativo. Si assegna un valore di 0,75 al fattore formazione laddove tale attività sia stata effettuata con le seguenti caratteristiche: corso teorico e pratico di circa 4 ore; esercitazione pratica sull'utilizzazione corretta delle attrezzature. Laddove la formazione sia stata limitata alla semplice somministrazione di informativo, il fattore formazione è stato posto pari a I. materiale Laddove non sia stata somministrata alcun tipo di formazione, il fattore formazione è stato posto pari a 2. Fattore Ambiente (Famb) Il "fattore ambiente" tiene conto delle caratteristiche degli ambienti in funzione della movimentazione dei pazienti: 1. Bagni per igiene personale: Nei locali destinati all'igiene del paziente si rileva la presenza della vasca o della doccia, la larghezza della porta di accesso, e modalità di apertura, gli spazi liberi e l'eventuale presenza di ingombri per l'utilizzazione di carrozzine o ausili; 2. Servizi igienici: per i bagni con utilizzo del WC, si rileva l'altezza del WC, la presenza di maniglioni, lo spazio laterale a disposizione del WC, la larghezza della porta di accesso, e modalità di apertura, gli spazi liberi e l'eventuale presenza di ingombri per l'utilizzazione di carrozzine o ausili.

10 Pag. 10 di Camere di degenza: si rileva la distanza tra letti o tra letto e parete, la distanza tra il fondo del letto e la parete della camera, la presenza di eventuali ingombri che riducono lo spazio stesso; le caratteristiche dei letti (altezza libera presente sotto il letto, altezza del materasso dal suolo, presenza di ruote, caratteristiche delle spondine, comandi di regolazione) presenza di poltrone utilizzate da pazienti non autosufficienti e altezza del piano sedile. Nella tabella sottostante si riportano i punteggi attribuiti alle caratteristiche strutturali rilevate nei bagni, nei servizi igienici, nelle camere di degenza. Caratteristiche strutturali Punteggi Bagni per igiene paziente Spazio libero inadeguato all'utilizzo degli ausili 2 Porta di larghezza inferiore a 85 cm 1 Ingombri non rimovibili 1 Servizi igienici Spazio libero inadeguato all'uso delle carrozzine 2 Porta di larghezza inferiore a 85 cm 1 Altezza WC inferiore a 50 cm 1 Assenza di maniglioni laterali al WC 1 Spazio laterale al WC inferiore a 80 cm 1 Camere di degenza Distanza tra letti e pareti inferiore a 90 cm 2 Spazio a fondo letto inferiore a 120 cm 2 Inqombri non rimovibili 1 I Letto inadequato, necessario sollevamento parziale 1 Spazio libero tra letto e pavimento inferiore a 15 cm 2 Poltrone per pazienti di altezza inferiore a 50 cm 0,5 I valori del fattore ambiente variano da 0,75 a 1,5, tali fattori sono attribuiti in base al punteggio medio di inadeguatezza calcolato per le tre tipologie di ambiente: bagni, servizi igienici, camere di degenza.

11 FATEBENEFRATELLIE Pag. Il di 20 Valori attribuiti al fattore Ambiente Grado di inadeguatezza Bassa Media Alta Punteggio medio ambiente 0-6,16 6,17-12,33 12,34-18,5 Fattore ambiente 0,75 1,25 1,5 Si osserva che il contributo massimo al punteggio di inadeguatezza ambientale è pari a 18,5 ed è formato dai seguenti contributi: Punteggio di inadeguatezza delle camere di degenza 8.5 Punteggio di inadeguatezza dei bagni con WC 6,0 Punteggio di inadeguatezza dei bagni per l'igiene 4,0 8. Applicazione delle semplificazioni al metodo Come detto ampiamente in precedenza, il metodo MAPO è stato sviluppato per la valutazione del rischio da movimentazione dei pazienti nei reparti di degenza. Così, per poterlo utilizzare sulle attività delle fisioterapiste si sono dovute apportare delle opportune semplificazioni. Tali semplificazioni, che di seguito vengono chiaramente esplicitate oltre che per dovuta correttezza anche per criteri di trasparenza, altro non fanno che permettere l'utilizzo del metodo su questa particolare attività. Pertanto, considerato che l'attività del fisioterapista è svolta prevalentemente presso le palestre della Riabilitazione ma anche presso i reparti di degenza dell'ospedale con l'uso di carrozzine ed ausili minori, sempre presenti ed in numero sufficiente, e raramente mediante sollevatori (in quanto il paziente NC ricoverato presso il reparto non viene movimentato), si è ritenuto di utilizzare la medesima equazione matematica di cui al paragrafo 6, imponendo uguale ad 1 il fattore ambiente, fattore che tiene conto oltre che della morfologia delle camere di degenza anche dei servizi sanitari, in quanto è pressoché ininfluente ai fini della valutazione del rischio mirata all'attività del fisioterapista. Per una valutazione dell'attività propria del fisioterapista, effettuata dal Medico competente si rimanda al paragrafo 12 del presente documento.

12 OFIALMICO DVR 04 Rev.O Pag. 12 di Interpretazione dell'indice di esposizione sintetico MAPO La definizione dell'indice di esposizione MAPO avviene su tre fasce di gravità in base alle quali vengono definite le azioni ritenute necessarie per la riduzione del rischio. Quanto espresso è sintetizzato nella seguente rappresentazione grafica. INDICE MAPO Rischio praticamente trascurabile 1.51 ^5 Rischio non rilevante Esposizione che può comportare un aumento delle patologie a carico del rachide lombosacrale >5 Rischio significativo Esposizione tanto più significativa quanto più il valore dell'indice aumenta Azioni richieste Attivazione della formazione Sorveglianza sanitaria Programmazione degli interventi di bonifica a medio e lungo termine Attivazione della formazione Sorveglianza sanitaria specifica Attuazione degli interventi di bonifica a breve termine Seguendo la prescrizione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. si ritiene opportuno inserire tra le azioni richieste l'attivazione della formazione anche nella fascia verde di rischio.

13 Rcv.O Pag. 13 di Esiti della valutazione La tabella n. 1 e il relativo grafico riportati di seguito permettono il confronto dei dati "Indice MAPO MEDIO e MAPO MAX" contenuti nell'aggiornamento della valutazione del 2007, valutati nel corso di sopralluoghi effettuati nel 2006, con i dati ottenuti in quest'ultimo aggiornamento. TABELLA N. 1 Indice MAPO MEDIO e MAPO MAX Reparto Indice Medio 2006 Indice Medio 2011 Indice MAX 2006 Indice MAX 2011 Cardiologia 1,73 0,31 4,2 0,73 Cardiologia UCC 0,38 0,28 0,63 0,47 Chirurgia 1e e Vasc. 1,3 0,24 2,81 0,49 Day Surgery 0,83 1 6,67 Hospice 0,32 0,32 0,53 0,53 Medicina 1 1,17 0,45 2,25 0,54 Medicina d'urgenza 1,13 0,24 1,43 0,48 Medicina Pneumo 1,75 1,62 2,81 2,64 Medicina Riabilitativa 0,87 0,5 1,48 0,6 Nefrologia Dialisi 1,75 0,11 2,8 0,18 Neurochirurgia 1,03 0,76 1,88 1,29 Oculistica 1 e 2 0,1 0,13 0,5 0,67 Oncologia 0,08 0,04 0,47 0,44 Ortopedia 5,21 0,38 6, Otorino - Chirurgia Plastica 0,08 0,08 0,56 0,56 Pediatria / 0,4 / 0,54 Psichiatria 0,22 0,38 0,97 1,69 SAR 0,13 0,16 0,2 0,22 Urologia 0,73 0,43 2,71 1,64

14 FATEBENEFRATELLIE Pag. 14 di 20 TABELLA INDICI MEDIO E MAX ANNI 2006 E 2011 DEGENZE FBF-OFT» o e o o - n n Pirxjice medio 06 Oirdìce medio 11 Dindicemax05 O indice max 11 Ti fi Lai k jdll l l f[ l.3,..^ ^ > f t» T é '//'"VS/SS* "J $ I o-lr ]JD norf frrsjr* <r<rjr J.n-m Ili «y t / Jt f * ^ VALUTAZIONE PER LA U.O. DI PEDIATRIA Differentemente della precedente valutazione si è effettuato il sopralluogo negli ambienti di lavoro dell'u.o. Pediatria. Come indicato al paragrafo 4 viene eseguita la valutazione mediante il metodo MAPO solo per i pazienti che hanno peso corporeo superiore ai 20Kg. Inoltre le camere di degenza sono predisposte per ricoverare il bambino e un genitore pertanto le camere a 4 letti ricoverano solo due pazienti. Si riassumono comunque le seguenti considerazioni espresse anche sulla base dei dati forniti sia dalla Coordinatrice del reparto che dalla Coordinatrice delle Fisioterapiste: 1. Il numero complessivo di carrozzine in dotazione è sufficiente (n. 5) di cui tre nuove. 2. Non sono disponibili ausili maggiori per la movimentazione, ma dai dati ricevuti non si evidenzia la necessità di fornire sollevapazienti al reparto. 3. Non sono disponibili ausili minori per la movimentazione, pertanto risulta necessario dotare il reparto degli ausili minori riportati nella tabella N Gli ausili minori dovranno essere utilizzati da tutto il personale del reparto e dovranno essere messi a disposizione delle fisioterapiste.

15 Pag. 15 di Interventi di miglioramento attuati e da attuare Con riferimento alle azioni intraprese si vedano le tabelle N. 2 e 3 sotto riportate. TABELLA N. 2 PROVVEDIMENTI FORMATIVI ESTRATTO MAPO Occorre rafforzare l'attività di formazione realizzata con il coinvolgimento degli operatori della S.C. di Riabilitazione (medici e non medici) in qualità di docenti e addestratori. A tal fine il Servizio di Prevenzione e Protezione ha formalizzato una proposta all'ufficio Formazione con nota n 05/2007/MB/as del Occorre predisporre e distribuire nuovo materiale informativo e didattico sul tema specifico della prevenzione dei rischi derivanti da movimentazione. Provvedimenti attuati Formazione sul campo: "Addestramento all'uso degli ausili per la movimentazione dei pazienti". Il corso è stato attivato nel 2008 con l'obiettivo di fare acquisire: - abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di: posture corrette e riconoscimento delle posture dannose. - abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di: trasferimento di pazienti con l'utilizzo di ausili minori e maggiori. Il Responsabile scientifico del corso è il Direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa, i docenti sono l'aspp-ip e la Coordinatrice delle Fisioterapiste. La metodologia è l'insegnamento delle tecniche pratiche per la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche in particolare le rachialgie, durante la mobilizzazione del paziente attraverso esercitazioni pratiche per l'uso degli ausili minori e maggiori. I discenti coinvolti sono tutti i lavoratori addetti alla movimentazione dei pazienti Infermieri, Fisioterapisti, OSS/OTA, Tecnici Radiologia, Ostetriche. Per non interferire con le attività assistenziali, è affidato ai Preposti insieme ai docenti il compito di organizzare la partecipazione ai corsi del proprio personale fino all'assolvimento dell'obbligo formativo per tutti gli addetti. materiale didattico predisposto dai docenti, è fornito in forma cartacea a tutti i discenti durante il corso. N.B.: dalla metodologia di valutazione dell'indice MAPO risulta che un'adeguata formazione del personale addetto, comprensiva di un buon addestramento pratico, consente di ridurre sensibilmente il rischio da Movimentazione Manuale dei Pazienti, riducendo almeno di un quarto gli stessi indici di esposizione consentendo in alcuni casi di rientrare entro un valore di rischio definito "praticamente trascurabile" (Indice minore di 1,5) o "non rilevante" (indice compreso tra 1,51 e 5). Pertanto, il SPP in collaborazione con il Direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa e con la S.S. Formazione è impegnato nella prosecuzione della formazione interna permanente, che eroga i corsi in materia comprensivi di parte teorica e di addestramento pratico.

16 Pag. 16 di 20 - Il carattere permanente dell'attività di formazione deve essere evidenziato maggiormente manifestando la sua obbligatorietà sancita dal D.Lgs. 626/94. - Occorre predisporre e distribuire nuovo materiale informativo e didattico sul tema specifico della prevenzione dei rischi derivanti da movimentazione. In particolare, in ambito di formazione sono stati effettuati i seguenti Corsi di aggiornamento dedicati ai fisioterapisti e al personale sanitario dell'u.o. Medicina Riabilitativa: Gestione del paziente allettato (per tutti) - La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) - Tecniche di movimentazione e sollevamento del paziente (per tutti) Red Cord 1 livello: Utilizzo Apparecchiatura Red Cord studiata per diminuire i carichi di lavoro (peso) durante il trattamento riabilitativo (solo per fisioterapisti) - La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) - Red Cord 2 livello: Utilizzo Apparecchiatura Red Cord studiata per diminuire i carichi di lavoro (peso) durante il trattamento riabilitativo (solo per fisioterapisti) - Nel novembre 2008 è stata emessa la PRAOS 92 "Movimentazione Manuale dei Pazienti" redatta dal RSPP e dal direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa; approvata dal Direttore Generale. - L'acronimo PRAOS indica una Procedure Aziendale di Sicurezza recepita dal Sistema Gestione Qualità, rappresenta la nuova impostazione delle Procedure di Sicurezza già emanate dal SPP e deliberate/autorizzate dal Datore di Lavoro. Costituisce regolamento interno per la sicurezza. La PRAOS 92 definisce le modalità corrette attraverso le quali il personale addetto all'assistenza operante nella nostra azienda può concretamente ridurre i rischi nelle attività specifiche che prevedono la movimentazione dei pazienti. La procedura è stata trasmessa in forma controllata con firma di ricevuta e con lettera di accompagnamento (Prof. n 164/08/MB/as) del 02/12/2008 a tutti i Dirigenti e Preposti. - A novembre 2009 è stata predisposta la PAGINA WEB DEL SPP con l'informazione N 5 dedicata a Dirigenti e Preposti con la seguente tematica: IMPIEGO CORRETTO DEGLI AUSILI PER LA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

17 Ari. 28 D.Lgs. 81 aprile 2008 e s.m.i. Pag. 17 di 20 TABELLA N. 3 ACQUISTO DI ATTREZZATURE E DI AUSILI REPARTO n cinture ergonomiche n teli solleva pazienti (10 maniglie) n teli antlatrho a rullo (mls. piccola) n teli antiatrrto a rullo (mls. grande) n tavolette In plastica n transfer disc n solleva pazienti Ortopedia Richiesto 2 Richiesto 2 Richiesto 2 Medicina Pneumologica Richiesto 2 Nefrologia Dialisi Fornilo 1 Fornilo 1 Fornilo 1 utilizzo del Cardiologia UCC Richiesto 3 Fornito 3 Richieslo 2 Richiesto 2 sollevatore della SAR o del PS Chirurgia 1e e Vose. Richiesto 2 Richieslo 2 Richiesto 2 Medicina 1 Richieslo 1 Richieslo 2 utilizzo del Medicina d'urgenza Richiesto 2 sollevatore della SAR o del PS utilizzo del Neurochirurgia Richieslo 2 sollevatore della SAR o del PS Medicina Riabilitativa Richiesto 2 Richiesto 4 Fornito 4 Urologia Richiesti 1 Richiesto 2 Hospice SAR Richieslo 1 Oncologia Richieslo 1 Dalla tabella si evidenza che la proposta di acquisti di ausili, contenuta nella revisione precedente del presente documento, è stata espletata.

18 Rev.O Pag. 18 di 20 Per garantire che le specifiche attrezzature fornite risultino efficaci nella prevenzione occorre che: i dirigenti e i preposti incoraggino gli operatori ad utilizzare gli ausili "correttamente" ogni volta che è necessario, in modo da evitare una movimentazione manuale potenzialmente rischiosa. Inoltre l'uso degli stessi, e in particolare dei sollevatori, non deve essere percepito come una "perdita di tempo"; i dirigenti e i preposti stimolino gli operatori a partecipare ai corsi di addestramento e verifichino l'effettiva partecipazione; i lavoratori partecipino ai corsi di addestramento programmati e usino gli ausili "correttamente" secondo l'addestramento ricevuto; gli ausili siano mantenuti in piena efficienza; gli ausili minori siano immagazzinati in luoghi visibili e facilmente accessibili, ovvero "a portata di mano" degli operatori, ad esempio trasportandoli sui carrelli con i quali si effettuano "i giri" delle cure igieniche; gli ausili minori presenti nei reparti siano sempre a disposizione delle Fisioterapiste durante l'espletamento delle loro attività c/o le varie degenze; Con riferimento alle azioni da attuare si vedano le tabelle N. 4 e 5 sotto riportate. TABELLA N. 4 PROVVEDIMENTI FORMATIVI Dalla valutazione effettuata risulta necessario: proseguire nell'attività di formazione con addestramento pratico, dando la priorità nel corso del 2012 ai seguenti reparti di degenza: - Day Surgery, - Psichiatria, -Oculistica ORL - Chirurgia Plastica. Proseguire nella formazione con addestramento pratico nel corso del 2012 e 2013 in modo da completare l'addestramento del personale dei restanti reparti analizzati in questa valutazione. TABELLA N. 5 ACQUISTO DI ATTREZZATURE E DI AUSILI Dalla valutazione effettuata per i seguenti reparti risulta necessario acquistare: Day Surgery: - n. 2 telo antiattrito rotante su se stesso, - n. 1 telo antiattrito a rullo (mis. piccola), Pediatria: - n. 1 telo antiattrito rotante su se stesso. - n. 1 cinture ergonomiche (mis. piccola). - n. 1 cinture ergonomiche (mis. media).

19 DVR 04 Pag. 19 di Sopralluoghi nei luoghi di lavoro ai sensi dell'art.25 comma 11 del D.Lgs. 81/2008 e s.mi. Si recepiscono i seguenti verbali dei sopralluoghi e i relativi protocolli di sorveglianza sanitaria effettuati dal Medico Competente e trasmessi al Servizio di Prevenzione e Protezione: U.O. Oftalmico, U.O. Urologia, U.O. ORL, U.O. Chirurgia, U.O. Oncologia. Inoltre si recepisce la relazione datata 15/04/2011 del Medico Competente sulla "Sperimentazione di rilevazione dei carichi di lavoro delle Fisioterapiste della U.O. Medicina Riabilitativa durante l'attività svolta nei reparti collaterali". Dalla relazione del Medico competente si evidenzia che: Pazienti NON autosuffìcienti: la percentuale di pazienti non autosufficienti trattati in media giornalmente varia tra il 7% e il 17% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti non autosufficienti compreso tra 0,5e 0.7inferiore quindi a un paziente al giorno rispettando ampiamente la limitazione presente nel giudizio di idoneità che indicava come la movimentazione di questo tipo di pazienti dovesse essere svolta solo in modo occasionale; Pazienti PARZIALMENTE autosuffìcienti: La percentuale di pazienti parzialmente autosufficienti trattatiin media giornalmente varia tra il Ì9% e il 29% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti parzialmente autosufficienti inferiore a due. La movimentazione effettuata in coppia ha permesso, anche nei passaggi da supino a seduto e da seduto in piedi, il mantenimento dei carichi gravanti suidischi intervertebrali degli operatori entro livelli di sicurezza; Pazienti autosuffìcienti: La percentuale di pazienti autosufficienti trattati in media giornalmente varia tra il 59% e il 71% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti autosufficienti compreso tra 2 e 4. Il tipo di ausilio maggiormente utilizzato per questo tipo di pazientiè stato il GAB.

20 DVR 04 Rcv.O Pag. 20 di Sorveglianza sanitaria Si recepisce la Relazione sanitaria annuale basata sulle informazioni relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori della A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico sottoposti a sorveglianza sanitaria, ai sensi dell'art 40 e dell'allegato 3B del D. Lgs. 81/2008. presentata dal Medico Competente in sede di Riunione Periodica per la Prevenzione e Protezione dai Rischi (ART. 35 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) svoltasi nell'aprile del c.a. Nella relazione a pag. 5 sezione Idoneità parziali rischi da movimentazione manuale dei carichi/pazienti si recita: " Nella nostra azienda durante l'anno 2010 su un totale di 1013 persone visitate, 59 sono risultate parzialmente idonee rispetto al rischio da movimentazione dei carichi, si tratta di una percentuale del 5.8% in linea con i dati presenti in letteratura che riportano nelle aziende ospedaliere una percentuale di prescritti per movimentazione variabile tra il6%e il 12% a seconda della tipologia dei reparti ". Per meglio comprendere l'analisi svolta dal Medico Competente si allega la relazione al presente documento. Come per tutti i documenti di valutazione dei rischi anche la presente valutazione è trasmessa in copia al Medico Competente per l'attività di sorveglianza sanitaria così come indicato dal comma 2 b) dell'art. 168 e dall'allegato XXXI del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

Movimentazione manuale dei pazienti nei reparti/servizi del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico che non prevedono il regime di ricovero

Movimentazione manuale dei pazienti nei reparti/servizi del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico che non prevedono il regime di ricovero DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Pag. 1 di 16 Movimentazione manuale dei pazienti nei reparti/servizi del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico che non prevedono il regime di ricovero Nota:

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE ED ASSISTENZA PAZIENTI OSPEDALIZZATI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE ED ASSISTENZA PAZIENTI OSPEDALIZZATI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE ED ASSISTENZA PAZIENTI OSPEDALIZZATI Azienda Sede BLUCAR COMUNE DI SALERNO Indirizzo: Via Diaz 18 Datore di lavoro Rossi Paolo Responsabile Servizio

Dettagli

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA (ISTITUTI GERIATRICI E RSA) 1.

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA (ISTITUTI GERIATRICI E RSA) 1. SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA (ISTITUTI GERIATRICI E RSA) 1. COLLOQUIO DATI AZIENDALI RESIDENZA: REPARTO: CODICE REPARTO : NUMERO

Dettagli

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA 1. COLLOQUIO DATI AZIENDALI

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA 1. COLLOQUIO DATI AZIENDALI SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA 1. COLLOQUIO DATI AZIENDALI OSPEDALE : REPARTO : CODICE REPARTO : NUMERO LETTI : NUMERO MEDIO GIORNI

Dettagli

1. COLLOQUIO. Nº OPERATORI CHE EFFETTUANO MMP: segnare il numero complessivo di operatori per ogni profili professionale.

1. COLLOQUIO. Nº OPERATORI CHE EFFETTUANO MMP: segnare il numero complessivo di operatori per ogni profili professionale. SCHEDA COMPLETA PER LA RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI SERVIZI DI PRONTO SOCCORSO OSPEDALE : PRONTO SOCCORSO : Codice 1. COLLOQUIO data Nº OPERATORI CHE EFFETTUANO MMP: segnare

Dettagli

RLS E GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI

RLS E GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI Chi Siamo? RLS E GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI Siamo dipendenti pubblici che lavorano nella Fondazione Ca Granda Ospedale Policlinico di Milano in Clinica del Lavoro Dipartimento di Medicina

Dettagli

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI PAZIENTI

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI PAZIENTI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI PAZIENTI L indice MAPO non è ancora perfettamente validato ma può fornire importanti indicazioni sia per indirizzare le iniziative di prevenzione, nelle

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

LA GESTIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO IN UNA AZIENDA SANITARIA. Ing. Emiliano Bazzan Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

LA GESTIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO IN UNA AZIENDA SANITARIA. Ing. Emiliano Bazzan Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione LA GESTIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO IN UNA AZIENDA SANITARIA Ing. Emiliano Bazzan Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione PREMESSA LA PROBLEMATICA IN DISCUSSIONE NELL INCONTRO E

Dettagli

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio Nicola Magnavita Strumenti ergonomici Per la raccolta di rifiuti e materiale sporco si devono usare carrelli reggisacco del tipo illustrato a

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

ESERCITAZIONE SULL APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN REPARTO DI DEGENZA

ESERCITAZIONE SULL APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN REPARTO DI DEGENZA U.O. CEMOC - EPM Dipartimento di di Medicina Preventiva e del Lavoro Clinica del Lavoro - VIA SAN BARNABA,8 - MILANO epmsegreteria@tiscali.it Tel Tel 02 0250320156 Fax Fax 02 025032 0150 epmospedali@tiscali.it

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

Piano Mirato di Prevenzione

Piano Mirato di Prevenzione Da restituire entro il 31 marzo 2016 per posta o mail a: ASL di Como - Dipartimento di Prevenzione Medica Servizio Prevenzione Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Via Castelnuovo, 1 22100 Como (CO) e-mail:

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Datore di Lavoro Direzione RSPP Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Ufficio Ragioneria (Ufficio Personale) Ufficio Segreteria

1. DISTRIBUZIONE Datore di Lavoro Direzione RSPP Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Ufficio Ragioneria (Ufficio Personale) Ufficio Segreteria Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Gestione dei documenti e del 06/05/2013 1. DISTRIBUZIONE Datore

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Titolo del pag. 1 di 6 Titolo del I N D I C E 1. SCOPO 2. GENERALITÀ 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. LISTA DI DISTRIBUZIONE 5. DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO 6. SELEZIONE DEL PERSONALE 7. ITER DI INSERIMENTO

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) di Giampiero Mercuri Responsabile tecnico di certificazione CNIM rubrica Certificazione Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) SECONDA PARTE: lo Stage 2 di Certificazione

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Via Messina 829 95126 Catania

Via Messina 829 95126 Catania REGIONE SICILIANA Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Riferimento Regionale di III Livello per l Emergenza Ufficio Relazioni con il Pubblico - e di Pubblica Tutela dell Utente e-mail:urp@ospedale-cannizzaro.it

Dettagli

Alberta Riccio (Responsabile Qualità, Ambiente, Sicurezza e Risorse Umane)

Alberta Riccio (Responsabile Qualità, Ambiente, Sicurezza e Risorse Umane) ESEMPI DI BUONA PRASSI TEMA Sistema di Gestione per la Sicurezza TITOLO DELLA SOLUZIONE Pianificazione della Manutenzione, Utilizzo di Software dedicato e Formazione per Addetti Manutenzione AZIENDA/ORGANIZZAZIONE

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100) Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

LA FORMAZIONE NELL AZIENDA IN MATERIA DI SICUREZZA

LA FORMAZIONE NELL AZIENDA IN MATERIA DI SICUREZZA Pag. 1 di 15 L azienda ha provveduto ad avviare i processi di formazione erogando corsi specifici al personale dipendente secondo il programma pluriennale sotto indicato. Elenchi dei partecipanti ai corsi

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

La Movimentazione Manuale Di Pazienti: Valutazione E Gestione Del Rischio per gli Addetti All assistenza In RSA OLGA MENONI UOOML CEMOC Fondazione IRCCS Cà Granda REPARTI: MAPO INDEX Da 0,5 a 4 RAPPORTO

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

PROCEDURA SGQ PRO-AUD. Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ

PROCEDURA SGQ PRO-AUD. Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ PROCEDURA SGQ PRO-AUD Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ Rev. 02 Data 31.01.2011 INDICE GENERALE 1. SCOPO... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3. RIFERIMENTI... 2 3.1 PROCEDURE CORRELATE... 2

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA Azienda Presenti al sopralluogo per l azienda: 1 CHECK LIST GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA 1. GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli

AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA Istituzioni Assistenziali Riunite - Pavia

AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA Istituzioni Assistenziali Riunite - Pavia AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA Istituzioni Assistenziali Riunite - Pavia AVVISO PUBBLICO PER LA FORMULAZIONE DI ELENCHI DA UTILIZZARE PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI IN REGIME LIBERO-PROFESSIONALE PER:

Dettagli

PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Destinatari del documento: PAG. 1 di 6 Descrizione della modifica rispetto alla rev. precedente Rev. Data Prima emissione 0 16/09/02 Seconda emissione 1 30/12/02 PAG. 2 di 6 INDICE 1 SCOPO... 4 2 CAMPO

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI Pagina 1 di 5 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5. INDICATORI DI PROCESSO 6. RIFERIMENTI 7. ARCHIVIAZIONI 8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 9. DOCUMENTI

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

Per quanto concerne il punto 1:

Per quanto concerne il punto 1: Deliberazione di Giunta Regionale n. 422 dell 11 aprile 2003 Oggetto: Modifiche al Manuale per l Accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie approvato con deliberazione di Giunta Regionale

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA ALLEGATO 4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA I dati sui quali si basa la presente elaborazione statistica fanno riferimento al numero di partecipazioni

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI LABORATORI/ AULE SPECIALI E LA MANUTENZIONE DELLE APPARECCHIATURE DEI LABORATORI

PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI LABORATORI/ AULE SPECIALI E LA MANUTENZIONE DELLE APPARECCHIATURE DEI LABORATORI PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI LABORATORI/ AULE SPECIALI E LA MANUTENZIONE DELLE APPARECCHIATURE DEI LABORATORI EMESSA DA: VERIFICATA DA: APPROVATA DA: (Responsabile della gestione dei laboratori/aule )

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A.

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A. Pag 1/6 OGGETTO PROCEDURA PER L ACCOGLIMENTO, INSERIMENTO, ADDESTRAMENTO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE NEO ASSUNTO/TRASFERITO NELLE ARTICOLAZIONI SANITARIE AZIENDALI DELL ASP Redazione Verifica Approvazione

Dettagli

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare

Dettagli

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: MOVIMENTAZIONE DEL PAZIENTE PER MEZZO DEGLI AUSILI MANUALI

GESTIONE IN SICUREZZA: MOVIMENTAZIONE DEL PAZIENTE PER MEZZO DEGLI AUSILI MANUALI Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 136 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.5 ELENCO DOCUMENTAZIONE 137 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE E MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ AC 190903 00 SGRS1.1A040 a 01 atto formale con il quale viene identificato

Dettagli

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO Pagina 1 di 6 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RESPONSABILITÀ...2 3 FLOW PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO...3 4 ORDINI DI ACQUISTO...4 5 CONTROLLI AL RICEVIMENTO...5 6 SELEZIONE E QUALIFICA

Dettagli

CHECK LIST PER LA VERIFICA DEL RISPETTO DEI PRINCIPALI OBBLIGHI DOCUMENTALI E DI ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA

CHECK LIST PER LA VERIFICA DEL RISPETTO DEI PRINCIPALI OBBLIGHI DOCUMENTALI E DI ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA CHECK LIST PER LA VERIFICA DEL RISPETTO DEI PRINCIPALI OBBLIGHI DOCUMENTALI E DI ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA Pagina 2 di 8 Sommario 1. FINALITA E USO DEL DOCUMENTO... 3 2. VERIFICA DELLA DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto Programma di formazione, informazione e addestramento del personale addetto Approvato dal Dirigente Scolastico: ing. Michele Nicastri Verificato dal RSPP: ing. Di Pietro Angelo Presa visione del RLS aziendale:

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c. ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento Regolamento GLHI del gruppo di lavoro sull handicap Ai sensi dell art. 15 c. L 104/92 Approvato dal Consiglio di stituto in data 08/07/2013 1 Gruppo di Lavoro

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli