BIOEDILIZIA VIVERE SANI SOTTO IL TETTO

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1 BIOEDILIZIA VIVERE SANI SOTTO IL TETTO BIOEDILIZIA 3a CRITERI E PROGETTAZIONI STRUTTUTALE - Scheda n. 3a - FONDAZIONE Prima della realizzazione delle strutture di fondazione, su tutta la superficie è stata realizzata una platea debolmente armata dello spessore di cm per consentire la successiva realizzazione di muretti in laterizio per l appoggio del primo solaio. (foto 1) Le fondazioni continue sono state realizzate con acciaio convenzionale e con calcestruzzo di migliore qualità disponibile presso gli impianti di betonaggio. Tutte le gabbie di fondazione sono state saldate fra loro e collegate all impianto di terra con morsettiere e cavi in rame. (foto 2) Foto 1 Foto 2 MURATURE PORTANTI ANTISISMICHE Le strutture dell edifico ai piani terra e primo piano è costruita da murature in laterizio antisismico dello spessore di cm. 38 per i muri perimetrali e cm 25 per i muri di spina interni. (foto 3 e 4).

2 Foto 3 Foto 4 Per garantire un ottima resistenza sismica e, nel contempo, una sufficiente capacità isolante delle murature, è stato scelto il laterizio T della TERMOFON, avente una lam bda equivalente di 0,185W/mk certificato da laboratorio posato con malta di allettamento in calce naturale. I sette interni, costituenti funzione portante, rompitratta e controventatura, dello spessore di cm. 25, sono stati ammorsati alle murature perimetrali dopo il completamento di quest ultime, mediante l inserimento alternato dei blocchi nelle stesse. (foto 5) Foto 5

3 CORDOLI IN CLS D ACCIAIO AUSTENITICO Per la muratura portante antisismica, è prevista la realizzazione di cordoli in corrispondenza di ogni piano e della copertura. Opera indispensabile per la tenuta dell edificio e per la distribuzione dei pesi del solai, costituisce sempre un problema dal punto di vista delle dispersioni termiche e da quello dell alterazione dei campi elettromagnetici. Una soluzione interessante e risolutiva sarebbe stata la realizzazione di cordoli in legno, che, abbinati alla muratura in laterizio, garantirebbero un ottimo risultato sui diversi fronti. In effetti la normativa non fa esplicito riferimento al calcestruzzo rinforzato, anche se pare sottointeso. Tuttavia mancavano, all epoca, le condizioni esperienziali per affrontare un simile progetto e si è optato per la soluzione classica. ISOLAMENTO TERMICO DEL CORDOLO La normativa consente di rientrare con il cordolo di 6 cm rispetto alla muratura. Ciò ha permesso di collocare una fascia di coibente (sughero o lana di legno, a seconda delle zone) dello spessore di 2 cm all interno e 4 cm all sterno. Questo ha portato il valore U in corrispondenza del cordolo a 0,47 W/m2k contro 0,38 W/m2k della muratura, mitigando quindi fortemente il ponte termico. RIDUZIONE DELL ALTERAZIONE DEL CAMPO ELETTROMAGNETICO TERRESTRE Il nostro corpo ha bisogno, nei momenti di riposo, di evitare situazioni di stress per potersi ricaricare correttamente e ripristinare, rinforzando le difese immunitarie. Per questo, occorre, fra le altre cose, evitare di altare il campo elettromagnetico terrestre. La presenza di acciaio nei cordoli e la loro collocazione in prossimità delle arre di riposo induce un alterazione significativa in quel senso. Per ridurre questo inconveniente, è stato utilizzato un acciaio inox paramagnetico, capace di limitare le alterazioni ad un livello assolutamente ininfluente per il nostro organismo. (foto 6) Foto 6 La soluzione, tuttavia, risulta molto onerosa, in quanto tale acciaio ha un costo circa dieci volte superiore a quello convenzionale.

4 Un giusto compromesso può essere quello di limitarne l uso solo in corrispondenza dei letti o dei divani. Infatti, l effetto magnetico decade con il quadrato della distanza, quindi lontano dall area di riposo il suo utilizzo diventa meno indispensabile. Per lo stesso motivo per le fondazioni, poste a 180 cm dal piano del solaio a terra, è stato utilizzato un acciaio convenzionale.

5 CRITERI E PROGETTAZIONI STRUTTUTALE - Scheda n. 3b - SOLAIO A TERRA La realizzazione del solaio a terra ha comportato una piccola difficoltà di scelta, data la natura del terreno su cui sorge l edificio. Come anticipato nelle precedenti schede, il terreno, che già formava un avvallamento rispetto all area circostante, è risultato costituito da uno strato vegetale superficiale dello spessore di un metro, contro i cinquanta cm soliti, ed ha comportato la necessita di abbassare il punto di appoggio delle fondazioni di quasi un metro rispetto al previsto. Il progetto prevedeva la creazione di un vano ventilato realizzato con muretti e tavelloni, ma, vista la profondità dello scavo, per un momento si è ipotizzato di creare un solaio in legno con sottostante vano ispezionabile. La soluzione risultava molto interessante, vista la possibilità di controllare la situazione del vano durante vari periodi dell anno e la disponibilità di spazio per il passaggio di eventuali impianti in tempi successivi. La formazioni delle fondazioni continue, però, comportano delle difficoltà di creare dei passaggi di ispezione fra i vari settori del fabbricato, e la mancanza di un progetto preventivo ben strutturato ha consigliato di mantenere la prevista struttura in laterizio. Sulla platea debolmente armata con rete in acciaio a maglia 20x20 cm sono stati realizzati dei muretti con andamento est-ovest distanziati 50 cm fra loro, posata con malta di calce idraulicizzata, lasciando dei passaggi d aria alternati sulle due estremità, per consentire un flusso d aria di ventilazione in maniera completa e continua in tutto il vano. (foto 1). Foto 1 Sopra i muretti sono stati disposti dei tabelloni di cm 8. a copertura dei vani di ventilati. Il massetto a copertura è stato realizzato sempre con malta prodotta con sabbia e calce idraulicizzata naturale, in doppio strato con all interno una rete in polipropilene (si evita il metallo per non contribuire all alterazione del campo elettromagnetico naturale). (foto 2-3).

6 Foto 2 Foto 3 In corrispondenza della scala a chiocciola per accedere ai piani superiori e del camminamento, è stato realizzato un appoggio pieno in laterizio, per soddisfare il peso dei manufatti. SOLAI DI PIANO Per il solaio di piano è stata scelta una struttura in legno, costituita da travi in abete fuori cuore, con sezione 20x25cm, appoggiate su tavolette in larice e fissate al cordolo in calcestruzzo medianti tirafondi in acciaio. Le tavolette in larice sono state inserite per evitare il contatto delle travi con il cordolo, in quanto in particolare condizioni climatiche potrebbero formarsi situazioni di condensa. Il larice in questo caso, risulta più resistente. (foto 4 e 5).

7 Foto 4 Foto 5 Le teste delle travi sono state preventivamente avvolte in carta oliata, per impedire che l acqua della malta di allettamento della muratura di tamponamento potesse essere assorbita dal legno con conseguente effetto negativo sullo stesso e precoce asciugatura dell impasto (foto 6).

8 Foto 6 La malta di allettamento in calce, infatti, a differenza delle malte in cemento o delle malte preconfezionate che possono contenere componenti finalizzati ad ottimizzare i tempi di presa, hanno bisogno di mantenere l acqua nell impasto per un tempo sufficientemente lungo affinché avvenga il corretto ciclo di presa idraulica. Una precoce migrazione del liquido comporta l arresto di questo processo di questo ed un decadimento delle prestazioni dell impasto. Sulle travi è stato posizionato un tavolato in legno di abete da 25 mm inchiodato in senso ortogonale all orditura, e su questo un secondo tavolato da 40 mm posto a 45 rispetto al precedente. Questa operazione consente ti ottenere un solaio controven tato e, di conseguenza, molto meno deformabile di un solaio convenzionale. In questo modo le sollecitazioni sismiche si scaricano sugli appoggi delle travia alla muratura in maniera uniforme, con minori rischi per la stessa. Fra i due tavolati è stata posizionata una carta kraft, per creare una barriera la passaggio dei flussi d aria e mantenere, allo stesso tempo, un ottima permeabilità al vapore.

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