Dalla ricognizione archeologica all analisi archeobiologica: la ricerca scientifica per la valorizzazione del territorio della Val Cavargna.

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1 Università degli Studi dell Insubria Facoltà di Scienze MM. FF. NN. Corso di Laurea in Scienze dei Beni e delle Attività Culturali Dalla ricognizione archeologica all analisi archeobiologica: la ricerca scientifica per la valorizzazione del territorio della Val Cavargna. Studente: Biraghi Marco matricola Relatore: prof. Lanfredo Castelletti

2 Progetto Interreg III A Italia Svizzera Le Montagne tra i due Laghi. Alla riscoperta del territorio collaborazione transfrontaliera Italia - Svizzera Musei Civici di Como Università dell Insubria Comunità Montana delle Alpi Lepontine Regione Valli di Lugano Ufficio Beni Culturali di Bellinzona Valorizzazione del territorio montano Storia del popolamento umano dalla Preistoria ad oggi archeologia di superficie archeobiologia / pedologia ricerche minerarie indagini storiche ed etnografiche Aree di intervento Val Cavargna Val Morobbia Valle Intelvi

3 La Val Cavargna Pizzo di Gino m. s.l.m. È collocata: nel settore nord occidentale della Provincia di Como nel comprensorio delle Alpi Lepontine tra Lario e Ceresio a nord di Porlezza e a sud della Valle Albano sul confine con la Val Morobbia (Svizzera) M.te Garzirola m. s.l.m. Mottone Tabor m. s.l.m.

4 COMUNI: Cavargna San Nazzaro Val Cavargna San BartolomeoValCavargna Cusino Val Rezzo Da sinistra la località Forni Vecchi, un imbocco di miniera a San Nazzaro e i forni di Ponte Dovia o Forni Nuovi La Valle è storicamente nota per: il proprio isolamento durato fino al secondo dopoguerra che ha condotto ad una forte emigrazione con la conseguente nascita di figure quali magnani (stagnini), spazzacamini e contrabbandieri attività minerarie legate alla presenza di filoni di ferro

5 RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA procedura d indagine attuata per l individuazione di siti archeologici SISTEMATICA: in aree collinari e pianeggianti con copertura uniforme del territorio NON SISTEMATICA: effettuata nei punti del paesaggi che appaiono più adatti per la frequentazione antropica quali pianori di versante e promontori ATTIVITA PRINCIPALI DELLE RICOGNIZIONI ricerca bibliografica preliminare cartografia storica e attuale toponomastica fotografie aeree fonti orali ricerca di superficie Panoramica sul pianoro di Croce di Campo m. s.l.m. (San Nazzaro V. C.), sulla sinistra il Pizzo di Gino m. s.l.m.

6 Ricognizione archeologica in Val Cavargna metodo non sistematico tre campagne: giugno ed ottobre 2006, luglio 2007 copertura di un area di circa 2 Km quadrati altitudini comprese tra i 900 e i m. s.l.m. nessun limite cronologico alle evidenze archeologiche strutture in pietra incisioni rupestri piazzole di carbonaie analisi dei profili dei suoli

7 Ricognizione archeologica in Val Cavargna Documentazione delle UNITÀ TOPOGRAFICHE (UT): compilazione della scheda di UT (posizione, situazione topografica, dimensioni, etc.) posizionamento GPS rilievo documentazione fotografica campionature di terreno Rilievo delle dimensioni di un unità topografica.

8 ARCHEOBIOLOGIA scienza che si occupa dell analisi dei materiali di origine organica provenienti da siti archeologici ARCHEOZOOLOGIA analisi di resti animali ARCHEOBOTANICA analisi di resti vegetali ANTROPOLOGIA FISICA analisi di resti umani ANTRACOLOGIA studio dei carboni Palinologia, Carpologia, Fitolitologia ecc.

9 Ricerca archeobiologica in Val Cavargna antracologia carboni provenienti da sezioni pedologiche carboni provenienti da piazzole da carbonaia informazioni paleo - ambientali: flora, vegetazione, clima, attività antropiche ecc.

10 CARBONAIE: strutture per la produzione di carbone di legna, combustibile importante per attività domestica, artigianale ed industriale fino a mezzo secolo fa carbonaie a pozzo ritrovate nel periodo La Téne, in età Romana e testimoniate nel XVI secolo da Biringuccio Senese ( ) erano usate sino a poco tempo fa per produrre piccole quantità di carbone ad uso domestico o artigianale carbonaie a catasta verticale di forma conica la loro costruzione è descritta da Plinio il Vecchio (24 79 d.c.) e si ritrova nell Encyclopedie di Diderot ( ) e D Alambert ( ) nel XVIII secolo Carbonaia a pozzo descritta da Biringuccio Senese Carbonaia a catasta verticale descritta nell Encyclopedie

11 COSTRUZIONE di una CARBONAIA a catasta verticale di forma conica scelta costruzione di uno spiazzo livellato costruzione del camino accatastando pezzi di legna attorno ad un palo che veniva in seguito tolto attorno al camino si accatastava la legna formando un cono copertura della catasta con sterpaglie, muschio e terra innesco della carbonizzazione dalla sommità del camino controllo della carbonizzazione attraverso fori sulla catasta che aumentavano o diminuivano l aerazione a carbonizzazione terminata (dopo 6 giorni circa) recupero della legna carbonizzata

12 I pojatt dell Alpe del Rozzo in Val Cavargna: Valle del Cuccio di San Bartolomeo Comune di Cusino Alpe del Rozzo m. s.l.m.

13 I pojatt dell Alpe del Rozzo in Val Cavargna: 21 unità topografiche documentate e censite come carbonaie altitudine compresa tra e m. s.l.m. in aree adibite a pascolo individuazione attraverso foto aeree e da versante campionatura del terreno di ogni carbonaia datazione al radio carbonio : XVI secolo d.c. Rilevazione GPS delle carbonaie in Val Cavargna

14 UT 13: una carbonaia pluristratificata. 1 uso della carbonaia: strato a cenere = strato di preparazione strato b/d carbone = strato della carbonizzazione 2 uso della carbonaia: strato c cenere = strato di preparazione strato f carbone = strato della carbonizzazione

15 Il trattamento dei campioni di terreno delle carbonaie prelevamento in situ lavaggio del campione asciugatura del campione estrazione dei carboni analisi antracologica: riconoscimento della specie

16 Riconoscimento della specie osservando le tre sezioni del carbone trasversale radiale tangenziale Sezione trasversale di Abies Alba 5 ingrandimenti Sezione radiale di Abies Alba 5 ingrandimenti Sezione tangenziale di Abies Alba 20 ingrandimenti Sezione tangenziale di Picea 5 ingrandimenti

17 Percentuali dei carboni di Abies e Picea Carbonaia UT 13 Carbonaia UT 51

18 Conclusioni: nel XVI secolo l area dell Alpe del Rozzo era ricoperta da boschi i boschi erano costituiti per la maggior parte da Abeti bianchi (Abies alba) con radi Abeti rossi (Picea excelsa) e Larici (Larix decidua) la produzione di carbone, in concomitanza ad altre attività ha sfruttato la materia prima fino al quasi totale esaurimento probabili legami con attività minerarie: ci sono documenti che attestano l attività nel XVI secolo ma allo stato attuale delle ricerche non sono ancora state individuate miniere nella Valle di San Bartolomeo Larix decidua Picea excelsa Abies alba

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