mente diminuito e si stima che ne siano rimasti

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1 Vivere con i leoni Migliaia di anni fa, quando gli uomini usavano ancora strumenti in pietra e vivevano di caccia, i leoni si trovavano in ogni parte del mondo, tranne che in Australia e in Antartide. I leoni sono rappresentati nelle pitture rupestri preistoriche, popolano i miti e le leggende delle culture più antiche, sono protagonisti di film e documentari in televisione. Tutti sanno che cos è un leone e com è fatto; leone è uno dei primi nomi di animali che impariamo da piccoli. È difficile immaginare un mondo senza leoni, ma purtroppo è la direzione in cui stiamo andando. Oggi questi felini sopravvivono solo in Africa, a eccezione di poche centinaia di esemplari che vivono in una riserva naturale dell India. Negli ultimi dieci anni, il numero di leoni africani è drammatica- 97

2 mente diminuito e si stima che ne siano rimasti solo Può sembrare un gran numero, ma per rendersi conto che non è così basta pensare che abitanti è la popolazione di una cittadina di medie dimensioni. Alcuni scienziati ritengono che i leoni allo stato brado potrebbero estinguersi nel giro di dieci anni. Perché i leoni sono così in pericolo? Il problema è che vivere a contatto con questi animali non è facile. I leoni sono feroci predatori che non disdegnano prede come mucche, capre, pecore e perfino persone. Un tempo, quando la popolazione umana era meno numerosa e i territori selvaggi erano più ampi, uomini e leoni riuscivano a vivere in habitat separati. Negli ultimi anni, però, la popolazione umana dell Africa Orientale, dove vive la maggior parte di questi felini, è cresciuta a tal punto che lo 98

3 spazio per i leoni e le loro possibilità di cacciare prede selvatiche sono drammaticamente diminuiti. Di conseguenza, gli attacchi contro animali d allevamento ed esseri umani sono diventati sempre più frequenti. Si può dunque capire quali sono le motivazioni che spingono le popolazioni locali a uccidere i leoni, avvelenarli e perfino organizzare battute di caccia a pagamento per i turisti. Per fortuna, ci sono gruppi di scienziati che educano le comunità locali alla coesistenza con i leoni. I ricercatori che hanno ispirato questo racconto operano nella Riserva Nazionale del Niassa (nel nord del Mozambico, al confine con la Tanzania). Lavorando al progetto carnivori del Niassa, hanno scoperto che per proteggere gli animali e tutelare gli abitanti dei villaggi, spesso è sufficiente cambiare le abitudini dei 99

4 Il gruppo che lavora al progetto carnivori del Niassa. locali: per evitare gli attacchi dei leoni basta seguire poche semplici regole, come non dormire all aperto e portare con sé una torcia di notte. Poster illustrati, proprio come quelli di Pedru, servono a divulgare queste norme anche nei villaggi più sperduti, in modo che possano essere capite e messe in pratica anche da chi non sa leggere. 100

5 Anche la costruzione di recinzioni robuste intorno ai campi e ai villaggi può essere molto utile. Le recinzioni, infatti, tengono lontani gli animali di cui si nutrono i leoni così i predatori non hanno più motivo di avvicinarsi ai villaggi. Inoltre, rinchiudere il bestiame in stalle o recinti durante la notte 101

6 impedisce che mucche, pecore o capre (molto preziose in quanto possono rappresentare la sussistenza di un intera famiglia) vengano divorate dai predatori. I radiocollari permettono di conoscere l esatta posizione dei leoni ed evitare situazioni di pericolo per persone e animali domestici. Questi dispositivi localizzano i predatori anche su distanze molto lunghe, così se si avvicinano ai villaggi o alle mandrie, le comunità possono essere avvertite in tempo. In Kenya, il progetto vivere con i leoni impiega come guardiani i guerrieri Masai, un tempo impavidi cacciatori di leoni. I guardiani, addestrati a usare gli strumenti di localizzazione e dotati di telefoni cellulari per diffondere le informazioni, contribuiscono a rintracciare le mandrie disperse prima che le trovino i leoni, e proteggono la fauna locale dai bracconieri, cacciatori di frodo che uccidono 102

7 illegalmente animali protetti, come leoni ed elefanti. In molte parti dell Africa, i leoni faticano a trovare prede selvatiche perché il loro habitat si è ridotto per lasciar spazio a fattorie, villaggi e strade. In alcune zone, gli uomini uccidono e mangiano abitualmente gli stessi animali di cui si nutrono i leoni. Privati delle loro prede, i leoni attaccano il bestiame e gli esseri umani. Ma se gli habitat naturali venissero protetti e le popolazioni locali potessero allevare animali per la propria sussistenza, i leoni non attaccherebbero più gli uomini e il loro bestiame. La salvaguardia degli habitat, la localizzazione dei leoni e la conservazione delle prede selvatiche possono contribuire a una convivenza sicura e pacifica, e dissuadere le popolazioni locali dall uccidere i predatori. In Africa, dove la sussistenza di molte famiglie dipende dal proprio raccolto, i leoni sono 103

8 una risorsa importante perché mantengono basso il numero di erbivori nocivi per le colture, come i potamoceri. Un aspetto ancora più importante è che i leoni rappresentano una ricca fonte di guadagno. Ogni anno, milioni di turisti visitano l Africa per ammirare questi splendidi animali nel loro ambiente naturale. È stato stimato che nel corso della sua vita, un leone maschio fa guadagnare al suo paese dollari; ogni anno, i 2000 leoni del Kenya fruttano al turismo 30 milioni di dollari. Purtroppo, le persone che si arricchiscono grazie al turismo, come i proprietari degli alberghi e delle compagnie aeree, non sono le stesse che devono vivere a contatto con i leoni. Le recinzioni, le torce, i radiocollari e i telefoni cellulari necessari per proteggersi hanno dei costi che spesso i con- 104

9 tadini dei villaggi non sono in grado di sostenere. Per chi rischia di perdere la vita o di vedere morire i propri cari, uccidere questi animali è ancora il sistema più efficace e più economico per proteggersi. Che cosa possiamo fare per contribuire a salvare i leoni? Possiamo promuovere un turismo ecologico e responsabile, in modo che anche i contadini e gli allevatori dei villaggi beneficino dei guadagni e possano costruire recinzioni e abitazioni più solide, e procurarsi tutto ciò che può impedire gli attacchi di questi predatori. Inoltre, tutti noi, possiamo donare una piccola somma di denaro ai progetti di conservazione che aiutano le popolazioni locali a convivere con i leoni e a considerarli non una minaccia, ma una risorsa preziosa di cui essere orgogliosi. 105

10 Nicola Davies è una zoologa e un appassionata divulgatrice; prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato in tv, per l emittente inglese BBC. Editoriale Scienza ha pubblicato molti dei suoi successi, tra cui il best seller La cacca, storia naturale dell innominabile. I racconti della collana Fili d erba sono ispirati ai suoi viaggi di ricerca e a diversi progetti di conservazione realizzati in Asia, Africa e Sud America.

11 LA VIA DEGLI ELEFANTI Colline Garo, India Nord-Orientale Una notte Wilen si sveglia di soprassalto: gli elefanti stanno attraversando il villaggio e per poco non travolgono la sua capanna. Spaventati da queste visite sempre più frequenti e dannose per le coltivazioni, gli abitanti pensano di sbarazzarsi degli elefanti e trovare nuove fonti di guadagno abbattendo la foresta. Wilen riuscirà a trovare un alternativa prima che sia troppo tardi?