La Gestione delle Risorse Idriche in Emilia-Romagna

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1 La Gestione delle Risorse Idriche in Emilia-Romagna geol. Mauro Ceroni geol. Rossella Francia Regione Emilia-Romagna Servizio Tecnico di Bacino Romagna 1

2 Sommario 1. Territorio 2. Acqua: bene pubblico e demanio 3. Tipi di prelievi: acque superficiali e sotterranee 4. Concessioni 5. Concessioni preferenziali 6. Infrazioni amministrative e sanzioni 7. Sono coinvolti altri Enti? 8. Sospensione estiva prelievi, limitazioni e regolamentazioni 9. Piano di Tutela Acque (PTA) e Deflusso Minimo Vitale (DMV) 10. Piani di Gestione 11. La transizione di competenze Marche/ER 12. Il cittadino cosa deve fare? 2

3 Territorio di competenza del STB Provincia di Ravenna I 5 comuni di : Ravenna, Russi, Cervia, Faenza, Brisighella Provincia di Forlì Tutti i 30 comuni Provincia di Rimini Tutti i 27 comuni (compresi i 7 comuni dell Alta Valmarecchia ex Regione Marche) 3

4 Distretto Appennino settentrionale 4

5 Acqua: bene pubblico Sono pubbliche tutte le acque sorgenti, fluenti e lacuali, anche se artificialmente estratte dal sottosuolo, sistemate o incrementate, le quali, considerate sia isolatamente per la loro portata o per l ampiezza del loro bacino imbrifero, sia in relazione al sistema idrografico al quale appartengono, abbiano o acquistino attitudine ad usi di pubblico generale interesse (art.1 Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775) Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche (Legge 5 gennaio 1994, n. 36 legge Galli art. 1 - abrogata dal nuovo T.U. D.Lgs 152/2006, rimane la legge che storicamente ha detto in modo incisivo che tutte le acque sono pubbliche) 5

6 Acqua: bene pubblico Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato (D.Lgs 152/2006 art. 144, comma 1) Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà;qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale (D.Lgs 152/2006 art. 144, comma 2) 6

7 Il demanio Il demanio è l'insieme di tutti i beni che appartengono allo Stato. il demanio è costituito dai seguenti beni: il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale. (Codice Civile art.822 e seguenti). I beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili. 7

8 Concessione il provvedimento amministrativo con cui la pubblica amministrazione, titolare di beni demaniali ne concede l uso per uno scopo particolare ad un richiedente; 8

9 Concessioni Possono derivare e utilizzare acqua pubblica:.. coloro che ne ottengono regolare concessione,. (Art 2 Regio Decreto 11 dicembre 1933, n Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici). 9

10 Concessioni La Regione esercita direttamente le funzioni di gestione dei beni del demanio idrico. (Art. 141 Legge Regionale 21 aprile 1999, n. 3) La Regione con apposito regolamento disciplina il procedimento di concessione (Art. 142 Legge Regionale 21 aprile 1999, n. 3 Riforma del sistema regionale e locale, applicazione D. Lgs 112/98 art. 98) Regolamento Regionale n. 41/2001 Disciplina del procedimento di concessione di acqua pubblica 10

11 Concessione semplificata (art. 36 RR 41/2001) Acque Superficiali i prelievi di acqua superficiale destinati all uso domestico nonché quelli ad uso irriguo, effettuato con opere mobili con portata massima non superiore a 2 l/s; i prelievi di acqua superficiale aventi carattere di provvisorietà, di durata temporale limitata e definita, con portata massima non superiore a 5 l/s, esercitati mediante opere di prelievo mobili; che siano posti al di fuori di parchi Acque Sotterranee i prelievi di acqua sotterranea, a qualsiasi uso extradomestico destinati, quando il volume annuo di prelievo non superi i mc 3000 e la profondità della falda intercettata non ecceda i 30 metri. 11

12 Concessione ordinaria (art. 5 e succ. RR 41/2001) Tutte quelle che non ricadono nell art.36 Che siano ubicati all interno di un Parco o di un area protetta; Per le acque superficiali: Che non abbiano carattere di provvisorietà Che non siano ad uso domestico od irriguo Destinati all uso domestico od uso irriguo, ma esercitati con opere fisse e/o con portata massima superiore a 2 l/s; Per le acque sotterranee: Che il volume annuo di prelievo superi i mc 3000 Che la profondità della falda intercettata sia superiore a 30 m 12

13 Disciplinare di Concessione (art. 19 RR 41/2001) contiene gli obblighi, condizioni e prescrizioni cui è vincolata la concessione di derivazione di acqua pubblica superficiale per uso irriguo, richiesta da (dati concessionario)... ART. 1 DESCRIZIONE DELLE OPERE DI PRESA, UBICAZIONE DEL PRELIEVO E DESTINAZIONE D USO DELLO STESSO ART. 2 MODALITÀ DI PRELIEVO DELL ACQUA DA DERIVARE ART. 3 OBBLIGHI E CONDIZIONI CUI È ASSOGGETTATA LA DERIVAZIONE ART. 4 DURATA DELLA CONCESSIONE ART. 5 CANONE DELLA CONCESSIONE ART. 6 REVOCA ART. 7 RINNOVO ART. 8 OSSERVANZA DI LEGGI E REGOLAMENTI Firma richiedente /Notifica 13

14 Tipi di uso della risorsa Art. 152 L.R. 3/1999 a) Irrigazione agricola b)consumo umano c) Industriale d)pescicoltura, per l'irrigazione di attrezzature sportive e di aree destinate a verde pubblico e) Idroelettrico f) Igienico ed assimilati ) Uso domestico (solo prelievi superficiali) 14

15 Concessioni preferenziali (acque sotterranee) DPR 18 febbraio 1999 n. 238 art. 1, comma 4 può essere richiesta, da coloro che, al 10 agosto 1999, prelevavano acque non iscritte negli Elenchi delle acque pubbliche; Cioè da tutti quelli che avevano pozzi e prelievi in atto Anche le sorgenti ricadono in questa casistica Riconoscimento ope legis art. 50 LR 7/2004 Rinnovi di concessioni preferenziali in istruttoria Nuove domande riapertura termini sanatoria fino al 31/12/2007 Altissimo numero di situazioni da gestire 15

16 Situazioni e verifiche particolari POZZI DI SUBALVEO - art. 3 c. 1, lett c) RR 41/01 acque subalvee : gli acquiferi continui a falda libera in stretta intercomunicazione con un corso d acqua, che costituiscono parte integrante dell alveo, al di sotto del quale scorrono o in cui affiorano. Le acque subalvee, ai fini dell utilizzo e della relativa concessione, sono considerate acque superficiali; La struttura di captazione è un pozzo Il prelievo è considerato superficiale in quanto influenza direttamente il corso d acqua 16

17 Situazioni e verifiche particolari INVASI acqua, prelevata nel periodo invernale e primaverile utilizzo estivo (uso irriguo). Concessione/Autorizzazione al prelievo da fiume, pozzo o sorgente per il riempimento. Autorizzazione come sbarramento, sismica, screening Lago pieno in agosto?? E possibile che si ricada nell utilizzo di acque raccolte da scoline e fossi interpoderali (non occorre concessione) 17

18 Concessioni superficiali e sotterranee Concessioni in essere STB Romagna: 767 Regione Marche: 100 Domande e rinnovi in istruiti (media annua) STB Romagna: 100 Regione Marche:? Altro (dinieghi, invasi, conc. unificate, cambio titolatrità, rinunce, varianti, ecc..) STB Romagna: 300 Regione Marche:? 18

19 Concessioni preferenziali Concessioni preferenziali rilasciate ope legis STB Romagna: 7753 Regione Marche: 0 Preferenziali in istruttoria (non ope legis post 2005) STB Romagna: 865 Regione Marche: 543 Rinnovi preferenziali ope legis STB Romagna: 5461 Regione Marche: 0 19

20 Infrazioni amministrative e sanzioni. è vietato derivare o utilizzare acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell'autorità competente. (Art 17 del Regio Decreto n /12/1933, come sostituito dall'art. 96, comma 4, decreto legislativo n. 152 del 2006). 20

21 Sanzioni (violazioni amministrative) Prelievo abusivo Per violazione dell'art. 17 del R.D.. 11 dicembre 1933, n. 1775, come modificato dall art. 96, comma 4, del D. Lgs 3 aprile 2006 n. 152 da 3.000,00 a ,00 da 300,00 a 1.500,00 Mancato rispetto degli obblighi e prescrizioni del disciplinare Per violazione dell art. 18 e 19 del Regolamento Regionale 20 novembre 2001 n. 41. Violazione sospensione prelievi estiva Sono le sanzioni stabilite dall art. 155 della LR 3/1999 da 103,00 a 1032,00 21

22 Concessione: Sono coinvolti altri Enti? Servizio Parchi (RER) o Ente Parco o Gestore Val Incidenza (SIC/ZPS) Servizio VIA (RER) Screening o VIA LR 9/ Autorità di Bacino (di Distretto?) Provincia Consorzio di Bonifica Azienda Unità Sanitaria Locale ATO Agenzia Territoriale d Ambito Servizio Tutela e risanamento Risorsa Acqua (RER) 22

23 Sospensione (estiva) dei prelievi Attivazione della procedura: Verifica situazione DMV con ARPA preavviso Enti Determinazione del Responsabile STB Deroghe Determinazione di revoca Pubblicità Avviso Quotidiani Albo pretorio 23

24 Piano di Tutela Acque (PTA) e Deflusso Minimo Vitale (DMV) "Art. 3 (Equilibrio del bacino idrico). (Omissis). 3. Nei bacini idrografici caratterizzati da consistenti prelievi o da trasferimenti sia a valle che oltre la linea di displuvio, le derivazioni, sono regolate in modo da garantire il livello di deflusso necessario alla vita negli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi interessati". Legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche Art. 145 D.Lgs 152/

25 Piano di Tutela delle Acque e DMV Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato in via definitiva con Delibera n. 40 dell'assemblea legislativa il 21 dicembre Scopo del DMV art. 51 e seguenti Norme del PTA La portata istantanea che in ogni tratto omogeneo del corso d acqua garantisce la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali Misura del DMV art. 53 Norme del PTA Nelle sezioni immediatamente a valle delle opere di captazione dei corsi d acqua naturali della Regione Emilia-Romagna Verifica del DMV art. 59 Norme del PTA Dispositivi di misura fissi Sezioni di misura per tratto di corso d acqua (ARPA) 25

26 Distretto Appennino settentrionale 26

27 Distretto Appennino centrale 27

28 Piani di Gestione I riferimenti normativi Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (DQA) D. Lgs. 152/2006 Norme in materia ambientale D.M. 131/2008 Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici per la modifica del dlgs 152/2006 (art. 75, comma 4) L. 13/2009 Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente D. Lgs. 30/2009 Attuazione della direttiva 2006/118/CE relativa alla protezione delle acque sotterranee dall inquinamento e dal deterioramento D.M. 56/2009 Regolamento recante i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del dlgs 152/2006 (art. 75, comma 3) D.M. 17 luglio 2009 Individuazione delle informazioni territoriali e modalità per la raccolta, lo scambio e l utilizzazione dei dati necessari alla predisposizione dei rapporti conoscitivi sullo stato di attuazione degli obblighi comunitari e nazionali in materia di acque decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194 recante "Proroga di termini previsti da disposizioni legislative". L adozione dei piani di gestione è effettuata entro e non oltre il 28 febbraio

29 Piani di Gestione 1. Il Distretto : è la nuova unità fisica di riferimento somma di uno o più bacini idrografici 2. Il Piano di gestione: Può essere integrato da Piani stralcio per sottobacini Piano integrato che armonizza e completa i piani esistenti in particolare i piani di tutela delle acque Indirizza la pianificazione e gestione delle attività antropiche 29

30 La transizione di competenze Provincia PU - Regione Emilia-Romagna Riferimenti normativi: L.117/2009 Passaggio norme Marche/RER: L.R. Emilia Romagna n.17/2009 D.G.R. Marche n.1866/2009 Situazioni pregresse: - domande presentate prima del 15 agosto 2009 (Marche fa istruttoria con relazione e riferimenti normativi marchigiani) - preferenziali mai istruite Trasferimento archivi: finora è stata trasmessa 1 sola pratica La nuova organizzazione del STB 4 sedi: Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini 30

31 La transizione di competenze Provincia PU - Regione Emilia-Romagna Problematiche aperte Necessità di trasferimento pratiche al STB Revisione delle situazione esistente Incontri con utenti ed associazioni Rapporti con altri enti per i controlli Aggiornamento sistema informatico (SISTEB) per possibilità di accesso ai dati del STB Interazioni con altre problematiche (VIA, Idroelettrico, DMV, Piani di Gestione/Bacino, demanio aree, ecc ) 31

32 Il cittadino cosa deve fare? Verificare la situazione con STB Presentazione domanda Associazioni e i tecnici Procedura Tempistica Determinazione e Disciplinare con obblighi Scadenze Pagamenti dei Canoni 32

33 Grazie per l attenzione MAURO CERONI mceroni@regione.emilia-romagna.it ROSSELLA FRANCIA rfrancia@regione.emilia-romagna.it Materiale Richieste informazioni/chiarimenti Verifiche 33

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