Il regolamento di polizia rurale e la sua applicazione come contributo innovativo alla gestione del territorio rurale

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1 Verso una gestione innovativa del Territorio nella Regione Marche Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico "CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00 Il regolamento di polizia rurale e la sua applicazione come contributo innovativo alla gestione del territorio rurale Dott. Agr. Marco Pensalfini UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA

2 MARCHESE COSIMO RIDOLFI - LEZIONI ORALI DI AGRARIA LEZIONE QUARANTOTTESIMA 19 Settembre Della direzione delle acque, specialmente in collina E questo, o signori, un importantissimo tema che io vorrei poter sviluppare in tutta l estensione di cui è capace, pensando che ne potrebbe venire all arte una grandissima utilità.(omissis).giacché dalla buona direzione delle acque, specialmente nelle nostre colline, dipende spesso il progressivo miglioramento non che la conservazione del fondo, dipende soprattutto la prosperità delle piantazioni alle quali consacriamo tante cure e tanti capitali..

3 MARCHESE COSIMO RIDOLFI - LEZIONI ORALI DI AGRARIA LEZIONE QUARANTOTTESIMA Nel Val d Arno di sopra i danni prodotti dal rittochino sono molto più evidenti. Il merito d avere per primo pensato a codesti danni appartiene al Landeschi*. che lavorò nelle terre della sua chiesa, come suol dirsi a traverso.

4 REGOLAMENTI DI POLIZIA RURALE: COMPETENZE E CRITICITÀ COMPETENZE La materia è in capo ai Comuni Vecchi Regolamenti obsoleti e in disuso da decenni CRITICITA Difficoltà dei Comuni di redigere strumenti aggiornati Rischio di Regolamenti diversi tra Comune e Comune

5 GENESI REGOLAMENTO - MOTIVAZIONI Danni alla viabilità Provinciale e dei Comuni del territorio causati da trasporto solido di materiale proveniente da terreni sovrastanti le strade (soprattutto nell inverno ) Limitazione dell applicazione delle Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale (art. 72) alle sole aree coltivate sottoposte a Vincolo Idrogeologico Necessità di creare uno strumento uniforme su tutto il territorio Provinciale

6 GENESI REGOLAMENTO - ESIGENZE Redazione di un Regolamento di Polizia Rurale tipo quale Atto di indirizzo e di semplice consultazione, contenente tutte le norme inerenti la corretta gestione del suolo e delle acque corredato di tavole esemplificative.

7 GENESI REGOLAMENTO - PASSAGGI Prima convocazione di tutte le parti interessate (Provincia, Comuni, Comunità Montane, Associazioni Agricole, Ordini Professionali, CFS) per illustrare le problematiche Costituzione di un Gruppo di Lavoro Interenti con lo scopo di redigere un Atto di Indirizzo uniforme per tutti i Comuni Diversi incontri del gruppo di lavoro e stesura documento, concertazione finale e passaggio in Consiglio Provinciale Tutte le diverse fasi hanno richiesto oltre un anno di lavoro (gennaio 2006-marzo 2007)

8 PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO R.D. 25 luglio1904 n. 523 (Norme di Polizia Idraulica) R.D.L. 30 dicembre 1923 n (Vincolo Idrogeologico) Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale della Provincia di Pesaro e Urbino (1964) Condizionalità (Reg. CE 1782/03 - ora 73/2009) L.R. 23 febbraio 2005 n. 6 (Legge Forestale Regionale) Nuovo Codice della Strada Altri Regolamenti di Polizia Rurale

9 TITOLO I-NORME GENERALI CAPO I FINALITA E AMBITO DI APPLICAZIONE

10 OGGETTO DEL REGOLAMENTO (ART. 1) Il regolamento di Polizia Rurale disciplina le materie inerenti la custodia degli animali al pascolo, la difesa del suolo, delle strade e delle acque, le modalità di lavorazione dei terreni adiacenti alle strade, gli obblighi dei frontisti di strade e l abbattimento di piante lungo le strade.

11 SCOPI PRINCIPALI DEL REGOLAMENTO (ART. 2) Garantire la coltura agraria e i servizi ad essa connessi, concorrendo alla tutela dei diritti dei privati in armonia con il pubblico interesse e per lo sviluppo dell agricoltura. Definire le modalità per conservare e ripristinare condizioni di stabilità dei suoli agricoli. Promuovere, presso gli operatori del settore e le organizzazioni di categoria, modalità corrette di conduzione e tenuta dei fondi agricoli

12 AMBITI DI APPLICAZIONE (ART. 3) Tutti gli ambiti del territorio comunale interessati da attività agricole così come definite dall art del C.C. indipendentemente dalla destinazione urbanistica. Equiparati ai predetti ambiti anche ex coltivi contraddistinti da processi di colonizzazione naturale di specie erbacee, arbustive ed arboree;

13 TITOLO III-DIFESA DEL SUOLO, STRADE, ACQUE CAPO I COLTIVAZIONE TERRENI E SISTEMAZIONI AGRARIE

14 ART. 18 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMAZIONI AGRARIE MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DI SISTEMAZIONI IDRAULICO AGRARIE IN FUNZIONE DI PENDENZA MEDIA DELL APPEZZAMENTO TIPOLOGIA DI COLTURA ATTUATA

15 ART SISTEMAZIONI IDRAULICO AGRARIE IN FUNZIONE DELLE PENDENZE E DELLE COLTURE

16 ART SISTEMAZIONI IDRAULICO AGRARIE IN FUNZIONE DELLE PENDENZE E DELLE COLTURE

17 PROBLEMATICHE (1)

18 PROBLEMATICHE (3) SOLUZIONI

19 PROBLEMATICHE (4) SOLUZIONI

20 ART. 19 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMAZIONI AGRARIE SU TERRENI INSTABILI Nelle aree P.A.I. (Autorità di Bacino Regionale e dell Autorità di Bacino Interregionale Marecchia- Conca) con livello di pericolosità elevato (P3) e molto elevato (P4), fermo quanto già previsto dalle stesse Norme Tecniche di Attuazione in materia di lavorazioni agricole, le pratiche colturali devono comunque essere coerenti con le condizioni statiche delle zone ed essere corredate dalle necessarie opere di regimazione idrica superficiale.

21 ART. 19 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SISTEMAZIONI AGRARIE SU TERRENI INSTABILI

22 PROBLEMATICHE (1)

23 PROBLEMATICHE (2)

24 TITOLO IV- PRESCRIZIONI CAPO I FASCE DI RISPETTO, OBBLIGHI FRONTISTI

25 ART. 28 COMMA 1 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A STRADE In prossimità di strade, escluse quelle private, le arature dovranno essere effettuate in maniera da mantenere una fascia di rispetto o capezzagna misurata a partire dal ciglio esterno della strada ovvero dal ciglio esterno della scarpata stradale a monte e dal piede della scarpata a valle. Strade Statali e Provinciali: almeno m 1,50 più il solco di aratura (di cui al comma 7) Altre tipologie di strade: almeno m 1,00 più il solco di aratura (di cui al comma 7)

26 ART. 28 COMMA 1 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A STRADE

27 PROBLEMATICHE

28 APPLICAZIONE REGOLAMENTO

29 ART. 28 COMMI 2 E 3 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A CORSI D ACQUA Comma 2 Lavorazioni da parte di frontisti di fossi o corsi d acqua pubblici. Mantenere una fascia di rispetto non lavorata o capezzagna larga almeno m 4,00 misurati a partire dal ciglio di sponda o dal piede esterno dell argine e da tenere inerbita, per evitare danneggiamenti alle scarpate ed evitare la caduta, anche accidentale, di materiali nel corso d acqua. ( R.D. 523/1904) Comma 3 E vietata l aratura a profondità superiore a cm 50 nella fascia contigua da m 4 a m 10 a partire dal ciglio di sponda o dal piede esterno dell argine dei fossi o corsi d acqua pubblici (R.D. 523/ art. 29 delle N.T.A. del P.P.A.R Corsi d acqua ).

30 ART. 28 COMMA 3 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A CORSI D ACQUA

31 ART. 28 COMMA 5 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A CALANCHI In appezzamenti confinanti con versanti soggetti ad erosione di tipo calanchivo, si dovrà mantenere una fascia incolta e inerbita larga almeno m 2,00 misurati dal ciglio sommitale del calanco.

32 ART. 28 COMMA 5 ARATURE DI TERRENI ADIACENTI A CALANCHI

33

34 ART. 28 COMMA 7 ARATURE A COLMARE E SCOLMARE In prossimità dei fossi e delle strade, per evitare aumenti di altezza delle scarpate che possano favorire movimenti franosi con danni alle carreggiate ed ai fossi, le arature dovranno essere effettuate in maniera da evitare lo spostamento verso valle delle zolle.

35 ADOZIONE DA PARTE DEI COMUNI Il Regolamento Tipo approvato dal Consiglio Provinciale è stato recepito e adottato (in alcuni casi con lievi modifiche) da quasi tutti i 60 Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino. Fondamentale è l applicazione del Regolamento da parte dei Comuni una volta adottato

36 APPLICAZIONE

37 COLTIVA LE ACQUE

38 Verso una gestione innovativa del Territorio nella Regione Marche Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico "CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00 Grazie per l attenzione m.pensalfini@provincia.ps.it UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA

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