Quali politiche di innovazione tecnologica per la scuola italiana? Licia Cianfriglia Firenze
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- Adolfo Battaglia
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1 Quali politiche di innovazione tecnologica per la scuola italiana? 1
2 Una nota di tiepido ottimismo L. n. 128, di conversione del D. L. n. 104, una norma tutta dedicata alla scuola, finora trattata soprattutto in modo incidentale, nel contesto di provvedimenti di diversa e prevalente caratterizzazione si inverte, dopo molti anni, la tendenza a sottrarre risorse alla scuola per tornare ad investire, sia pure in misura limitata si investe nelle infrastrutture interne (Art Wireless nelle scuole) si investe nella formazione dei docenti (Art Formazione del personale scolastico) si stimola l'utilizzo di risorse didattiche digitali (Art. 6, c.2 bis Contenimento del costo dei libri scolastici) 2
3 Qualche dato di realtà XI Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, Roma "L'EVOLUZIONE DIGITALE DELLA SPECIE" siamo entrati in un'era "biomediatica", in cui diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali attraverso i social network l'utente non è spettatore, ma potenziale produttore di contenuti attraverso media diversi integrati tra loro l'interazione tra ambiente comunicativo e vita quotidiana degli abitanti di territori ipertecnologici sta producendo una vera e propria evoluzione della specie 3
4 L'evoluzione digitale della specie I protagonisti di questo cambiamento non sono unicamente i "nativi digitali", eppure dei giovani tra i 14 e i 29 anni: il 90,4% si connette a internet (l'84,4% quasi tutti i giorni, il 73,9% per almeno un'ora al giorno) se si devono acquisire informazioni, il 71% ricorre a Facebook, il 65,2% ai motori di ricerca su internet come Google e il 52,7% a YouTube il 66,1% usa lo smartphone e tra questi il 60,9% scarica app. sono aperti alla multimedialità, ma il 44,6% degli under 30 ha perso familiarità con i mezzi a stampa. 4
5 Le distanze tra giovani e anziani XI Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, Roma L'utenza complessiva dei new media e quotidiani, Figura 8 (val. %) 5
6 I profili dei "mutanti" "connessi tradizionali": si collegano alla rete con una connessione adsl da un pc da tavolo o da un pc portatile, ma per meno di un'ora al giorno e lo fanno in modo funzionale ai loro interessi, sfruttandone le potenzialità, specie per motivi di lavoro e di studio. "connessi mobili": approfitta delle connessioni wifi e di apparecchi come i tablet e gli smartphone per un periodo di tempo che arriva fino alle tre ore giornaliere, sentono il bisogno di connettersi alla rete in qualunque momento, quanto più possibile. "supermobili": fanno ricorso alla connessione mobile da tablet e smartphone per oltre tre ore ogni giorno, sono always on. Figura 10 I profili degli utenti Internet (val. %) XI Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione Licia Cianfriglia - Firenze
7 Due illusioni di cui liberarsi Illusione n. 1 Le tecnologie possono sostenere da sole, con la loro forza di coinvolgimento, i processi autoeducativi delle persone, sostituendosi all'educazione formale. Non si può affidare agli strumenti il compito di innovare gli ambienti di apprendimento Illusione n. 2 La Scuola e l'università possono mantenere i propri setting didattici tradizionali, i processi di apprendimento e le attività di trasmissione delle informazioni e di costruzione della conoscenza, limitandosi a introdurre nelle aule le tecnologie in forma "addomesticata" come spesso è avvenuto fino ad ora. Si deve lavorare sulle competenze dei progettisti degli ambienti di apprendimento (docenti), nell'accezione ampia di contesti (persone, strumenti, metodi) 7
8 Le sfide per la Scuola Il ruolo delle tecnologie va contestualizzato in relazione alle sfide attuali di tutti i sistemi educativi: ripensare la quantità e la qualità delle conoscenze da insegnare riequilibrare nella formazione il rapporto tra teoria e pratica, verso una didattica per competenze creare contesti e processi per la personalizzazione dell'apprendimento tener conto della relazione tra identità culturale e universalità del sapere nel processo di globalizzazione 8
9 Il compito della Scuola «Aiutare ad imparare a vivere», facendo i conti con la con la complessità, l'incertezza, la liquidità (Edgar Morin, «Avvenire» ) guidare all'acquisizione di una conoscenza contestualizzata ricomporre la frammentazione dei saperi disciplinari, favorendo interazione/integrazione continua tra discipline diverse favorire lo sviluppo della competenza di riflettere sulle conoscenze e sui grandi problemi del nostro tempo urgenza del cambiamento degli approcci al sapere (metodi di insegnamento) 9
10 Via le retoriche e le liturgie abbandonare l'oratoria che ha lungamente caratterizzato il dibattitto sull'innovazione, mentre la scuola in larga misura resta legata alla liturgia della trasmissione frontale superare la logica delle «sperimentazioni non verificate» che restano spesso confinate nell'esperienza dei singoli, senza un'adeguata restituzione ad un ambito professionale allargato L'ingresso delle tecnologie nelle aule (in Italia lento rispetto al contesto internazionale) è solo un aspetto del problema Il cambiamento passa dall'investimento sulle persone 10
11 Come sostenere l'innovazione a scuola dotare gli istituti di infrastrutture adeguate fornire esempi di soluzioni tecnologiche sostenibili promuovere il cambiamento, favorire la cultura dell'innovazione, snidando le resistenze, a volte anche pretestuose (ad es. polemica sul wireless a scuola e sull'impatto sulla salute dell'uso continuo di pc e tablet) far maturare il bisogno di una trasformazione profonda nel modo di pensare e praticare il rapporto tra i saperi della scuola e quelli del mondo introdurre la formazione sistematica nella professione docente (dirittodovere, obbligatoria, continua) valorizzare le migliori pratiche presenti nelle scuole e farne sistema valorizzare i docenti (stato giuridico, contratto, valutazione, carriera) 11
12 Ripartire dai docenti Fornire ai docenti occasioni di formazione per sviluppare e/o potenziare le competenze necessarie ad operare nel nuovo contesto educativo Verificare i risultati della formazione, misurando il cambiamento delle pratiche in classe degli insegnanti il miglioramento dei risultati di apprendimento degli studenti Promuovere la diffusione delle esperienze di successo verificate 12
13 «Innovative design dei processi educativi scolastici» 100 insegnanti di 97 scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale La sinergia tra un associazione professionale prestigiosa (ANP) e una Fondazione (FTI) 5 gruppi, 4 città, 20 workshop condotti con metodi attivi, la costruzione di un metodo di lettura e ricodifica della conoscenza: DECODIFICARE, COPROGETTARE, VALUTARE, RICODIFICARE La scommessa del Service Design Thinking per insegnanti Un metodo in 4 fasi e 24 step (ESPLORARE, IDEARE, SVILUPPARE, SPERIMENTARE) Una batteria di tecniche attive per realizzare gli step Una guida per docenti innovatori realizzata collaborativamente L'applicazione del metodo in almeno 100 classi Il monitoraggio da parte dell'osservatorio e della Cabina di regia del progetto Un portale a supporto: repository di materiali, hub di risorse ed esperienze, communiy social, cruscotto di lavoro per gli innovatori, cucina dalle pareti trasparenti che sarà aperta a quanti vorranno curiosare, partecipare, contribuire 13
14 Il mezzo non può nulla senza il metodo Le leve strategiche: L'autonomia delle scuole La capacità di visione dei dirigenti Il coinvolgimento dei Collegi dei Docenti La collaborazione tra Scuola e Azienda La valorizzazione delle competenze acquisite dai professionisti della scuola anche in contesti di apprendimento non formali ed informali L'integrazione di percorsi formativi (formali) con le pratiche formative e organizzative sui luoghi di lavoro (contesti non formali) e con pratiche di apprendimento in comunità o nei social software (contesto informale) che favoriscono la circolazione delle idee 14
15 Orientarsi nel cambiamento La scuola deve fornire le chiavi di lettura del mondo che cambia velocemente e continuamente, e le competenze per adattarsi nel modo migliore a questo contesto mutevole E' inutile rincorrere le mode tecnologiche (spesso non sostenibili per la scuola) Non ci si può, tuttavia, chiudere alla realtà e abdicare al compito di guidare attraverso la complessità le giovani generazioni accompagnare nel cambiamento i professionisti adulti 15
16 Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP - Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola Viale del Policlinico 129/a Roma Sito web: cianfriglia@anp.it Tel / Fax
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