Piergiorgio Reggio Università Cattolica, Milano Metodi, Milano

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1 Imparare dalle reti e dalle comunità di pratica professionale nelle organizzazioni Cremona, 27 Novembre 2009 Piergiorgio Reggio Università Cattolica, Milano Metodi, Milano 1

2 La prospettiva Dimensione sociale dell apprendimento (Wenger,1998) Apprendimanto in situazioni informali e/o non formali Reti Comunità di pratica di apprendimento 2

3 Reti sono Un paradigma (una logica prima che un dispositivo, una modalità di lavoro) dell azione sociale dell azione organizzativa Rispondono a evoluzioni dei problemi sociali e dei bisogni connessi (complesità, multiproblematicità ) delle logiche organizzative (Lipari, 3

4 Le reti: caratteristiche Fortemente contestualizzate Nascono da situazioni concrete Interazioni a forte significatività, soggettività e rilevanza sociale Sottoposte a tensioni Dinamiche, vivono evoluzioni 4

5 Coordinamento, partnership, rete Coordinamento collaborazione Partnership cooperazione Rete integrazione 5

6 Le reti: scopi e funzioni Razionalizzazione, efficienza, funzionalità Rispondere a problemi complessi Migliorare risposta a bisogni Razionalizzare l offerta Ottimizzare le risorse 6

7 Comunità di pratica Situazioni informali e non formali di apprendimento tra persone che condividono pratiche professionali Orientate a soluzioni di problemi, sviluppo della conoscenza e dell innovazione 7

8 Comunità di pratica di apprendimento Aggregazioni informali e spontanee di attori intorno a temi comuni, interessi condivisi (campo tematico), sviluppano reciprocità (comunità), affrontando problemi, scambiando soluzioni e idee (pratica) e da ciò imparano, sviluppano competenze (apprendimento) 8

9 Cosa si può imparare nelle reti e nelle comunità di pratica Costruire, mantenere e sviluppare relazioni (lavoro di rete e di comunità) Comportamenti, modi di pensare che favoriscano integrazione Competenze comunicative, gestione conflitti e criticità, progettuali Saperi e abilità disciplinari e settoriali 9

10 Apprendimenti esperienziali derivanti dalla pratica Conoscenze non astratte Comprensioni profonde, evidenze per il soggetto Sono competenze perché integrano teorie, abilità procedurali e atteggiamenti ( potere di ciò che si sa Chomsky) 10

11 A quali condizioni si può imparare? soggettive/organizzative Il soggetto (il gruppo) Vivere i fatti (incontri, attività, relazioni ) come opportunità per fare esperienza Le esperienze trasformano i fatti in potenziali apprendimenti L esperienza è trasformativa della realtà, dei soggetti 11

12 Le reti: scopi e funzioni Innovazione, creazione Favorire scambi di esperienze, saperi Creare condizioni per l innovazione Far emergere domanda e potenzialità di cambiamento e apprendimento Negoziare interessi Valorizzare, incentivare processi di apprendimento in situazioni non formali e informali, collegarli con quelli formali 12

13 Le organizzazioni inibiscono Negano tempi, luoghi e risorse informali per imparare favoriscono Creano e perttono tempi, luoghi adatti Formalizzano e standardizzano l apprendimento Riconoscono esplicitamente apprendimenti che avvengono Non considerano apprendimenti informali Coltivano apprendimenti spontanei, impliciti Definiscono controllano e indirizzano apprendimenti Attuano dispositivi per generare apprendimenti dal lavoro (tutoring, affiancamento, coaching) 13

14 Bibliografia Wenger E., Comunità di pratica, Milano, Cortina 2006 (1998) Wenger E.-Mc Dermott R.-Snyder W., Coltivare comunità di pratica, Milano, Guerini 2007 (2002) Lipari, Logiche di azione formativa nelle organizzazioni, Milano, Guerini 2002 Reggio P. (a cura di), Contro l esclusione. Le reti per l inclusione sociale: creazione, sviluppo e valutazione, Milano, Guerini, 2005 Reggio P., Apprendimento esperienziale: fondamenti e didattiche, Milano, ISU Università Cattolica

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