AT2 Innovazioni normative e tecnologiche in ingegneria sismica
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1 AT2 Innovazioni normative e tecnologiche in ingegneria sismica 2.2 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali Edoardo Cosenza* & Luigi Di Sarno** *Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Strutturale **Università degli Studi del Sannio Dipartimento di Ingegneria
2 Struttura UR del Task 2.2 & Interazioni Dighe in Calcestruzzo C.Nuti Linee AT (Tasks( 1.1, 2.1, 2.3, 3.1) Linea Geotecnica (MT1, MT2, MT3) Contenuti Museali & Aree Archeologiche A.Borri & S.Podestà Ospedali e Strutture Sanitarie E.Cosenza / L.Di Sarno Progetti RS (RS1, RS2, RS3, RS4) Componenti Non Strutturali G.Manfredi / G.Magliulo Impianti Industriali, Nucleari & Lifelines I.Iervolino
3 AT 2.2 Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task Dighe in Calcestruzzo Coordinatore: Camillo Nuti Unità di Ricerca: Roma Tre DIS
4 OBIETTIVO Contributo alla calibrazione delle nuove norme italiane sulle Dighe Partecipanti Prof. Ing. Camillo Nuti (Coordinatore) Prof. Arch. Silvia Santini Arch. Lorena Sguerri Ing. Luca Furgani (PhD Student) Ing. Stefania Imperatore (PhD) Ing. Davide Lavorato (PhD) Ing. Alessandro Bergami (PhD) Ing. Luisa Carnevale (PhD Student) Ing. Xu Liu (PhD Student)
5 CRONOPROGRAMMA Legenda: Attività previste Attività svolte n Attività 1 anno 2 anno 3 anno Rassegna norme A) Dighe nuove B) Dighe esistenti Rassegna metodi di calcolo A) Metodi approssimati (80%) B) Metodi accurati FEM (10%) Sviluppo/Applicazione di metodi di calcolo A) Metodi approssimati (50%) B) Metodi accurati (FEM) (5%) 4 5 Rassegna/Valutazione delle caratteristiche meccaniche dei calcestruzzi delle dighe Rapporti finali A) Sicurezza sismica di dighe a gravità B) Esempi applicativi
6 PRINCIPALI ATTIVITA Svolte Stato dell arte Rassegna norme e metodi di calcolo Scorrimento alla base Sviluppo di un modello semplificato per valutare lo scorrimento residuo Indagini parametriche Individuazione dei parametri più significativi per la risposta sismica di una diga a gravità Effetti tridimensionali Sviluppo di un modello semplificato per valutare la resistenza sismica di una diga a gravità in grado di cogliere gli effetti 3D legati all interazione tra i conci. Da svolgere Modellazione FEM Valutazione degli aspetti (metodi di modellazione, interazioni, nonlinearità) che influenzano la risposta sismica delle dighe Approfondimenti Valutazione degli effetti sulla sicurezza di: sottospinta, azione sismica verticale, fasi costruttive, degrado, roccia di fondazione, giunti, spinta dell acqua nelle fessure in presenza dell azione sismica Effetti del sisma sulle opere accessorie paratoie, scarichi di fondo, gallerie di derivazione e dello scarico di fondo
7 AT 2.2 Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task Ospedali e Strutture Sanitarie Coordinatori: Edoardo Cosenza & Luigi Di Sarno Unità di Ricerca: UNINA-DIST / UNISANNIO
8 Elem enti Strutturali Elem enti no n s trutturali Contenuto 10 0 % 80% 20.0% 17.0 % 44.0% 60% 40% 62.0% 70.0% 48.0% 20% 0% 18.0 % 13.0 % 8.0% Uffici Alberghi Ospedali
9 Componenti Essenziali Strutturali Non-strutturali Impianti Apparecchiature Medicali Elementi architettonici Uscite di emergenza Anticendio Elettrico Idraulico Gas medicali Sistemi ICT Sistemi critici
10 Scheda di rilievo speditivo post sisma ATTIVITA PRIMO ANNO Collaborazione UNILECCE (M.A.( Aiello)
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12 Prime cerniere Hinge status al meccanismo Meccanismo completo
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14 CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali Compilazione di schede di 1 livello per la classificazione tipologica delle strutture sanitarie ricadenti nel territorio provinciale. Tipologia Costruttiva Normativa di riferimento Dettagli Costruttivi Lecce San Cesario Maglie Gagliano del Capo Copertino Scorrano
15 ANALISI DI VULNERABILITA SISMICA TERRITORIO PROVINCIA DI LECCE La concezione strutturale prescinde completamente dalla presenza di azioni sismiche: Telai in una sola direzione BASSA SISMICITA Per le strutture strategiche la Regione Puglia stabilisce comunque una progettazione in zona 3 E stata effettuata una analisi push-over (tramite SAP2000) su un blocco dell Ospedale Vito Fazzi di Lecce Il livello di conoscenza ottenuto dalle indagini effettuate è pari a LC2
16 ANALISI DI VULNERABILITA SISMICA MODELLAZIONE STRUTTURA CON PRESENZA DELLE SALE OPERATORIE Analisi di vulnerabilità complessiva Studio della vulnerabilità del singolo blocco operatorio Definizione di parametri soglia per il mantenimento delle condizioni di operatività WORK IN PROGRESS
17 COMPONENTI NON STRUTTURALI Interazione con Task Componenti non strutturali (Magliulo( Magliulo) Interazione con Task Strutture in c.a. (Manfredi/Verderame)
18 ATTREZZATURE MEDICALI / IMPIANTISTICA Interazione con Task Impianti & Lifelines (Vari)
19 AT 2.2 Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task Impianti Industriali, Nucleari & Lifelines Coordinatore: I. Iervolino Unità di Ricerca: UNINA-DIST, UNIMOL-STREGA UNIROMA1-DISG, UNIROMA Tre - DIS
20 Analisi di un caso studio Studio dello stato di fatto: ricostruzione dell evoluzione della struttura (ispezioni visive e studio dei documenti) Analisi delle condizioni di carico: aggiunta di carichi nodali ed orditure secondarie di travi, aggiunta di piani ammezzati sospesi Danneggiamento pregresso: sisma passato causa danni non strutturali
21 Analisi di un caso studio Problematiche di modellazione: collegamento colonna-fondazione Approccio EC3 (component method), modificato per tener conto delle specifiche caratteristiche del caso studio k φ = (k δ1 + k δ2 )d/2 + k φ1 + k φ2 Caratterizzazione del legame Momento-Rotazione per i collegamenti colonna-fondazione 2000 Piastra di base tipo A Resistenza della sezione 500 Piastra di base tipo B Resistenza della sezione Momento [KNm] Rigidezza limite da incastro Collegamento semirigido e a parziale ripristino di resistenza Momento [KNm] Rigidezza limite da incastro Collegamento rigido e a parziale ripristino di resistenza Rotazione (rad) Rotazione (rad) x 10-3
22 Analisi Statiche non lineari Analisi di un caso studio Analisi Dinamiche incrementali (IDA) Determinazione della fragilità e della Probabilità di collasso f(c IM) Curva di fragilità per SLV Pf = 5.06 *10-4 f(im) Curva di pericolosità annualizzata, suolo B Pf Probabilità di collasso IN PROGRESS Valutazione della perdita attesa dovuta a danno diretto e B.I. per differenti stati limite. fragilità degli altri edifici dell impianto
23 Valutazione Nuovo della vulnerabilità Progetto e del rischio ReLUIS sismico : di sistemi 2013: speciali Unità di Ricerca: Università del Molise - Laboratorio StreGa Personale UR: Strutture: Coordinatore Prof. Giovanni Fabbrocino giovanni.fabbrocino@unimol.it; Geotecnica: Prof. Filippo Santucci de Magistris filippo.santucci@unimol.it; Geotecnica: Dr. Giovanni Lanzano giovanni.lanzano@unimol.it; Strutture: Dr. Antonio di Carluccio antonio.dicarluccio@unimol.it; Ambientale: Dr. Antonio Panico antonio.panico@unimol.it. AT2 Linea Task 2.2.3: Analisi sismica di lifelines e strutture interrate di supporto Obiettivi: Fase 1 (12 mesi): Stato dell arte delle tecniche di progettazione secondo le normative vigenti. Database di strutture omogenee e standardizzate (serbatoi di forma cilindrica; vasche interrate) Fase 2 (24 mesi): Studio dei fenomeni di interazione terreno-struttura-fluido. Costruzione di modelli numerici avanzati agli elementi finiti. Modelli semplificati come calibrazione e confronto per i modelli numerici avanzati Fase 3 (36 mesi): Analisi di vulnerabilità strutturale e geotecnica sui componenti. Compilazione di Linee Guida sulle tipologie e le modalità di analisi.
24 Lifeline Tubazioni Serbatoio interrati orizzontali Vasche interrate e semi-interrate Tipologie Valutazione della di strutture vulnerabilità e interrate del rischio sismico per di impianti sistemi speciali industriali Uso Trasporto e distribuzione di liquidi o gas per scopi civili o industriali Stoccaggio di carburante GPL Sedimentazione e trattamento di liquidi inquinanti e residui di processi Materiali Acciaio, materiali plastici (PVC), calcestruzzo armato. Acciaio (prefabbricati) Calcestruzzo armato Osservazioni post-sisma: sisma: Metodi di costruzione Scavo e il ricoprimento al di sotto del piano campagna; per tubazioni profonde non viene effettuato lo scavo; se fuori-terra vengono alloggiate su delle selle. Si effettua scavo e ricoprimento: possono essere disposti completamente sotto il piano di campagna o modificando il profilo del terreno. Le vasche sono realizzate in cantiere tramite uno scavo e la realizzazione di opere di sostegno laterali e fondazione. Le strutture interrate generalmente subiscono danni minori rispetto alla strutture fuori terra; Il comportamento sismico migliora all aumentare del livello di confinamento laterale offerto dal terreno; Tuttavia le condizioni possono peggiorare se nel terreno si verificano fenomeni di rottura conseguenti all evento sismico (liquefazione, frane, faglie attive); Alcuni danni sono stati osservati anche a serbatoi interrati progettati e realizzati senza misure antisismiche.
25 Approccio multidisciplinare nello studio degli impianti Valutazione della vulnerabilità Approccio multidisciplinare e del rischio nello sismico studio sistemi degli speciali impianti Ingegneria Geotecnica Ingegneria Strutturale Ingegneria Idraulica Ingegneria Industriale Richiede la conoscenza anche di aspetti geofisici e geologici Rischio sismico: Scuotimento del mezzo Liquefazione; Frane; Faglie attive; Aspetti progettuali: Verifiche allo stato limite ultimo; Interazione terreno/struttura. Tubazioni: Rotture del rivestimento longitudinali e trasversali; Dislocazione per il passaggio di faglie attive; Instabilità; Spostamento laterale. Serbatoi: Elephant foot; Sollevamento della base; Rotture nel rivestimento. Liquidi a pelo libero: Acque reflue; Olii e gas liquidi; Effetti dinamici: EC8 (Approccio semplificato) Componente rigidoimpulsiva; Componente convettiva. Modelli a masse concentrate Analisi dinamica interazione terrenostruttura-fluido Rischi connessi con l evento sismico: Perdita di contenuto per i serbatoi: Inquinamento della falda; Incendi; Scoppi ed esplosioni; Quantitative Risk Analysis (QRA): Stima delle conseguenze derivate da eventi naturali o in termini di perdite economiche, danni ambientali e di vite umane
26 In fase Valutazione di esecuzione: della vulnerabilità e Modellazione rischio sismico di numerica sistemi speciali avanzata Programma di analisi numeriche: Serbatoi reinterrati Analisi free-field (LS-Dyna): dominio di calcolo 2D ff1: profilo iniziale del sottosuolo : EERA (1D); LS Dyna (2D); ff2: profilo del sottosuolo modificato: LS Dyna (2D). Serbatoio singolo (LS-Dyna): ss: interazione terreno/struttura; ssf: interazione terreno/struttura/fluido; Due serbatoi (LS-Dyna): ss2: terreno/struttura (serbatoi vuoti); ssf2: terreno/struttura/fluido (1 serbatoio pieno); ssff: terreno/struttura/fluido (2 serbatoi pieni). ssf2 ssf 70% Vertical1 Vertical2 Tank 1 Tank 2 H L=10H
27 Valutazione Task della vulnerabilità e del Impianti rischio sismico e di Lifelines sistemi speciali Attività e Prodotti attesi dell unit unità UROMA1-DISG Sistema infrastrutturale (sistema di sistemi): l attività si concentra sulle reti (lifelines e reti di trasporto) Analisi deterministica delle reti, può essere svolta in termini: connettivi capacitivi (considerazione esplicita dei flussi) Oggetto dell attività dell UR di UNIROMA1-DISG: Analisi probabilistica di reti modellate con approccio capacitivo L unica alternativa sono i metodi di simulazione Monte Carlo e derivati Le rete elettrica EU Obiettivi: Metodologia di valutazione della sensibilità ai parametri della rete per metodi di simulazione MC e derivati La determinazione della sensibilità ai parametri è pratica corrente in metodi come il FORM/SORM o il MSRM, non applicabili però al caso di analisi capacitiva. Approccio: score function Finalizzazione: previsione delle prestazioni sotto sisma e l allocazione ottimale di risorse per l adeguamento Rapporto dovuto al Mese 18 Studio delle reti bayesiane Esplorazione di strategie computazionali alternative che permettano di ridurre la complessità algoritmica al di sotto di quella esponenziale che caratterizza attualmente i metodi disponibili (collaborazione con il Dip. Informatica e Sistemistica) Finalizzazione: realizzazione di un modello di analisi efficiente per la gestione near-real-time dell emergenza Rapporto dovuto al Mese 36
28 Valutazione della vulnerabilità e rischio sismico di sistemi speciali Articolazione dell attività e risultati dell unità UROMA1-DISG Da programma sono previste tre fasi: 1. Individuazione preliminare di caratteri comuni e specificità delle usuali lifeline, COMPLETA 2. Sviluppo di una metodologia per la valutazione efficiente della sensibilità ai parametri integrata con l analisi Monte Carlo, IN CORSO 3. Miglioramento dell efficienza computazionale dei metodi di inferenza per reti bayesiane SUCCESSIVA Risultati dell attività svolta durante il primo anno (1/3): La modellazione di tipo connettivo è indipendente dalla tipologia della rete studiata e utilizza gli strumenti della teoria dei grafi Unica differenza: natura degli elementi vulnerabili (ma è a livello di componente, non di sistema) Nell ambito di un modello a oggetti del sistema è possibile raggruppare tutti i metodi di analisi relativi all approccio capacitivo in una classe astratta di rete (la generica rete) Si riconoscono due topologie tipiche a seconda della scala della modellazione: a rete vera e propria (ridondante, e tipica a grande scala), ad albero (caratteristica a piccola scala nella distribuzione capillare) Topologia grid-like vs tree-like
29 Articolazione Valutazione della vulnerabilità dell attività e rischio sismico e risultati di sistemi speciali dell unità UROMA1-DISG Risultati dell attività svolta durante il primo anno (2/3): La modellazione di tipo capacitivo è quella dove le reti si differenziano, fondamentalmente per la forma delle equazioni di flusso Sono state analizzate e implementate in un software le reti elettriche, idriche e stradali (queste ultime in corso) Per ogni rete i risultati sono di analisi capacitive sono stati confrontati con successo con quelli di pacchetti di riferimento nella disciplina corrispondente (EPAnet, etc) Sono stati raccolte e sistematizzate le misure di prestazione (performance indicator PI) proposte per le diverse tipologie di rete Sono raggruppabili fondamentalmente come: Indicatori basati sulla connettività vs indicatori basati sul flusso Indicatori deterministici vs indicatori probabilistici Indicatori definiti a livello di componente, di sistema (rete), di sistema di sistemi (intera Infrastruttra interconnessa) Si possono individuare delle tipologie ricorrenti di performance indicator e astrarli Il grafo del web
30 Articolazione Valutazione della vulnerabilità dell attività e rischio sismico e risultati di sistemi speciali dell unità UROMA1-DISG Risultati dell attività svolta durante il primo anno (3/3): Performance indicator PI: Deterministici: basati sulla connettività:» Connectivity loss (CL): esempi, Power loss o Impact on population per le reti elettriche basati sul flusso» System Serviceability Index (SSI): gli esempi includono anche il Driver s Delay usato nelle reti stradali Probabilistici (funzioni di quelli deterministici): basati sulla connettività:» Connectivity reliability basati sul flusso:» Damage Consequence Index (DCI)» Upgrade Benefit Index (UBI)» Capacity reliability Tutti questi indici sono in corso di implementazione nel software e nella seconda fase si intende calcolarne la sensibilità ai parametri del sistema con il menzionato approccio della score function
31 Attività & Risultati Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali TASK (UNIROMA3) OBIETTIVO ATTIVITA I ANNO FASE 1: Stato dell arte relativo al comportamento sismico delle strutture industriali ed analisi delle attuali normative e line guida per il progetto ed analisi dei sistemi industriali in zona sismica. FASE 2: Determinazione degli aspetti critici relativi ai componenti principali del processo industriale con l ausilio di casi studio
32 Recipienti snelli Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali Current codes ASME 2007 PRESSURE VESSEL EN 1998:4 API 650 ASME 2007 PRESSURE VESSEL API 650 API 560 e piping systems e tubazioni FASE 1: CLASSIFICAZIONE STRUTTURALE DEI TIPICI COMPONENTI ED ANALISI DELLE NORMATIVE E LINEE GUIDA ESISTENTI EN 13480:3 ASME B ALA guidelines
33 Modelli Analitici FASE 2: Analisi sismica di sistemi fuori terra e serbatoio elevati metallici m c1 k c1 m c2 k c2 m i1 k i1 m c1 k c1 m i2 k i2 m c2 k c2 m i m i k i1 (a) (b) Modelli numerici (F.E.M.) e fisici
34 FASE 2: Analisi sismica dei sistemi a tubazione Modellazione Azione sismica e metodi di analisi Analisi di risposta spettrale Analisi con gli spettri di piano Spettro generato Spettro di normativa Argomenti Modellazione delle tubazioni: a trave o con shell? Modellazione degli appoggi e loro influenza sulla risposta Accoppiamento dinamico tra supporto e tubazione Influenza del comportamento non linear delle tubazioni e degli appoggi. Analisi al passo (EN13480) (ASME B31.3)
35 AT 2.2 Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task Componenti non strutturali Coordinatori: Manfredi / Magliulo Unità di Ricerca: UNINA DIST
36 Motivazioni della ricerca Il collasso del componente non strutturale causa l interruzione l della funzionalità dell opera Costi legati al collasso di componenti non strutturali Obiettivi Qualificazione sismica di componenti non strutturali (controsoffitti e partizioni interne in cartongesso) Prodotti innovativi soddisfacenti i livelli prestazionali richiesti Curve di fragilità Linee guida per i componenti non strutturali
37 Controsoffittature in cartongesso Partizioni interne in cartongesso Singola e doppia orditura Attacco semplice Pendino a molla Guida perimetrale Pendino a molla 1. Lastra standard (gesso) Pendino d unione 2. Lastra speciale (con additivi) 3. Lana di roccia Lastre in gesso Profilo primario4. Montante a C Profilo secondario 5. Guida a U Profilo primario Guida perimetrale
38 Input Coppia di accelerogrammi ortogonali spettro compatibili con lo spettro AC 156 (per 1.33Hz < f < 33.3Hz) Test a scuotimento crescente ; A Flex =0.48g 2.40g Sa [g] f [Hz]
39 PROVE SU CONTROSOFFITTATURE Test frame per la trasmissione input sismico dalla tavola vibrante al campione Condizioni al contorno: Deve vincolo soddisfare rigido, 2 obiettivi massa trascurabile A B A HEA180 Basso periodo di vibrazione T<0.03s Ottimo comportamento sismico dei controsoffitti D testati F PIL-3 C TRA-3 F C CONTR-9 D B E TRA-2 CONTR-10 E PIL-4 TRA-4 2,71m HEA220 Altezza necessaria a facilitare il suo assemblaggio Ottimo comportamento sismico dei controsoffitti testati HEA180 UPN100 UPN100 UPN160 PIL-1 TRA-1 PIL-2 2,42m UPN100
40 PROVE SU PARTIZIONI INTERNE (IN SVOLGIMENTO) Test frame spaziale in acciaio simulante il comportamento di un piano di una generica struttura: Schema a mensola (deformabilità vs momento sollecitante) approssimante la deformata di piano di una struttura Acciaio C45 (alta resistenza) Tubi quadri per simmetria Rigidezza realistica (dr/h=0.5% per un terremoto all SLD) Massa realistica (m=4.26t; w=8.5kn/m2) Altezza 3.20m T=0.25sec Travi di legno per il collegamento con le partizioni Stesso input sismico delle prove sui controsoffitti
41 AT 2.2 Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task Contenuti museali e aree archeologiche Coordinatori: Borri / Podestà Unità di Ricerca: UNIPG & UNIGE
42 Tema A: VULNERABILITA Valutazione della vulnerabilità BENI MUSEALI e del rischio, sismico oggetti di sistemi d arte d speciali (con particolare ma non esclusivo riferimento alle statue) nella loro collocazione espositiva e (musei, gallerie,etc etc). MUSEO NAZIONALE D ABRUZZO L AQUILA 6 Aprile 2009 Obiettivo : definire un PROTOCOLLO DI AUTOVALUTAZIONE,, attraverso il quale chi è preposto alla conservazione di questi oggetti d arte d possa valutare autonomamente il livello di rischio del manufatto ( ( scala di priorità per t li f di ti/ i t ti)
43 Tema A: VULNERABILITA Valutazione della vulnerabilità BENI MUSEALI e del rischio, sismico oggetti di sistemi d arte d speciali (con particolare ma non esclusivo riferimento alle statue) nella loro collocazione espositiva e (musei, gallerie,etc etc). Definizione della metodologia Schedatura e analisi per 12 statue per un caso di studio : Galleria Nazionale dell Umbria - Perugia Soprintendente: Dott.ssa Vittoria Garibaldi
44 Tema B: TUTELA Valutazione BENI della ARCHEOLOGICI vulnerabilità e del rischio (mura sismico urbiche di sistemi ed speciali elementi murari in genere). Obiettivo: specializzare una tecnica di intervento conservativa già proposta per le costruzioni murarie storiche (reticolatus( reticolatus). L AQUILA POMPEI
45 Tema B: TUTELA Valutazione BENI della ARCHEOLOGICI vulnerabilità e del rischio (mura sismico urbiche di sistemi ed speciali elementi murari in genere). Obiettivo: specializzare una tecnica di intervento conservativa già proposta per le costruzioni murarie storiche (reticolatus( reticolatus). Eseguiti test su Mura Urbiche e su pannelli murari a L AquilaL
46 Modelli semplificati per la valutazione della vulnerabilità sismica dei lacerti murari UNIGE-DICAT : Stefano Podestà,, Emanuela Curti,, Sonia Parodi, Chiara Romano, Lorenzo Scandolo La numerosità di tali tipologie di manufatti all interno dei siti archeologici, determina l esigenza l di analizzare la loro sicurezza strutturale anche attraverso metodi applicabili a livello territoriale
47 Storicamente i metodi basati anacronisticamente, sull analisi cinematica erano stati proposti dai i trattatisti ottocenteschi che cercavano di riassumere in semplici formule i criteri propri delle regole dell arte
48 Facendo riferimento ai principi propri dell analisi cinematica (proposti nella Circolare n. 617 del C8A.4) si è ottenuto un metodo applicabile in maniera speditiva al fine di individuare gli elementi più vulnerabili
49 L approccio si basa sulla definizione di domini limite in grado di fornire, nota la pericolosità,, le caratteristiche geometriche minime che devono possedere i macroelementi per essere considerati sicuri.. Il controllo diffuso di ogni lacerto murario viene, pertanto, eseguito attraverso l acquisizione l sul campo di pochi parametri geometrici di facile rilievo. p = P/W
50 Il risultato che ne scaturisce consente di ridurre sensibilmente il numero di elementi su cui focalizzare l attenzione. l Una prima applicazione del metodo è stata effettuata sul Complesso Augusteo sito nell area archeologica del Palatino a Roma che ha permesso di ridurre sensibilmente il numero di elementi su cui focalizzare, in seguito, l attenzione. l
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