Dipartimenti Formazione Organizzazione e Previdenza Spi Cgil Reggio Emilia
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- Mauro Damiani
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1 Dipartimenti Formazione Organizzazione e Previdenza Spi Cgil Reggio Emilia Il cammino si fa camminando ASSEMBLEA DELLE DONNE SPI CGIL REGGIO EMILIA 4 dicembre 2014 Reggio Emilia, Sala Santi
2 I dati dei Coordinamenti Donne a Congresso SPI Cgil RE (dal Doc. del Coordinamento D. a cura di Vanna Calvi) Organizzazione: «Il Coordinamento è strutturato in esecutivo in cui sono rappresentati quasi tutti i territori» «La responsabile partecipa al Coord.reg. e naz., partecipando - a quel livello - a gruppi di lavoro tematici ( violenza alle donne, consultori e medicina di genere, lavoro di cura e memoria)» Compiti del Coordinamento D.: «migliorare la qualità della vita delle donne rappresentate, prevedendone una sua diffusione a livello di ogni Lega, come da Statuto»
3 I dati dei Coordinamenti Donne a Congresso SPI Cgil RE (dal doc. del Coordinamento D. a cura di Vanna Calvi ) Difficoltà emerse: «diffuso allontanamento dalla politica e dalla partecipazione sociale per senso di impotenza» «poca comprensione di ritualità dell Organizzazione, difficoltà a inserirsi in modelli strutturati», «difficoltà ad avere risposte ai problemi reali»; «non si valorizza abbastanza il lavoro fatto» Esigenza indispensabile: «aprirsi al confronto con le delegate delle categorie e con tutta la Confederazione «
4 Programma al Congresso SPI di Reggio E. 28/2/2014 Rilanciare l attività di contrattazione relativamente a : Prevenzione e servizi per la salute, Casa della Salute, lavoro di cura, abitare alternativo, violenza contro le donne/contro le anziane E auspicabile che il Coordinamento donne SPI diventi un punto di riferimento importante all interno dell Organizzazione ma non solo: il territorio è il luogo in cui rifare lavoro in rete, aprirsi all esterno, «bacheche rosa», sportello SPI di raccolta dei bisogni
5 Linee guida del programma reg. SPI del Coordinamento Donne a Congresso 2014 Dati positivi dei Coordinamenti: coinvolgimento e partecipazione di una nuova platea di pensionate/i ; valorizzazione delle competenze, capacità e aspirazioni ; sensibilizzazione sui temi della violenza contro le donne ( anche anziane); medicina di genere, valorizzazione dei consultori familiari ; memoria e valorizzazione delle autobiografia delle compagne come promozione di una storia comune del territorio; investimento in percorsi formativi di motivazione Dati negativi: percezione di marginalizzazione dei Coordinamenti all interno dello SPI; ma anche autoesclusione dalle scelte e dalla discussione dell Organizzazione
6 Linee guida del programma reg. SPI del Coordinamento Donne a Congresso 2014 PROPOSTE DI LAVORO : Contrasto e prevenzione della violenza sulle donne (anche anziane) : protocolli e linee guida Rilancio e qualificazione del care giver (familiari e non solo) Rilancio e qualificazione Consultori familiari Diffusione della medicina di genere ( da adottare all'interno del Piano Reg.le Socio sanitario) Politiche abitative Memoria e autobiografia Formazione permanente
7 Programma di lavoro SPI CGIL di RE SPI Politiche di genere ( votato in Direttivo SPI - Re 9 ott. 2014) AFFIDAMENTO DELEGHE POLITICHE DI GENERE A TUTTA LA SEGRETERIA SPI Superare la marginalizzazione dei Coordinamenti di questi anni Assunzione di responsabilità condivisa tra uomini e donne sulle politiche di genere su ogni ambito e area di intervento ( Organizzazione, Comunicazione, Tutela, Previdenza, ecc. ) Effettiva organizzazione a rete delle donne e dei Coordinamenti nelle leghe e sul territorio Promozione di attività decentrate sul territorio e sulle zone ( anche in sinergia con AUSER, ANPI, Federconsumatori, SUNIA, associazionismo, Centri sociali e volontariato Sostenere le attività di genere nelle Leghe e sui territori Valorizzazione dell attività di accoglienza e di orientamento dei servizi svolta dalle compagne /i in Lega ; promozione informatica ; ascolto dei bisogni in Lega e traduzione /promozione di nuovi servizi
8 OBIETTIVI a) Potenziare la presenza concreta delle donne nelle Leghe, valorizzando le competenze, le capacità relazionali, negoziali, ecc., le nuove pratiche di tesseramento b) Valorizzare le competenze specifiche delle compagne e dei compagni attivisti in Lega utili a rafforzare modalità di lavoro orizzontali; ciò per consentire la circolarità delle competenze, lo scambio, lavorare per programmi e progetti c) Sancire la pari dignità delle diverse funzioni in Lega ( accoglienza, tesseramento, organizzazione, solidarietà recupero dei fabbisogni per la contrattazione ) d) Investire su modalità di lavoro aperte alla partecipazione che incrementino il proselitismo delle attiviste/i disponibili anche «non a tempo pieno», intercettando con azioni e progetti comuni le compagne anche se già impegnate ( AUSER, ANPI, e volontariato, ecc.)
9 Strumenti e metodologie per misurare e verificare i risultati PROPOSTE: Azioni sperimentali per costruire o rifondare Coordinamenti donne come piccoli gruppi di lavoro in Lega o nei Distretti; verifica costante sugli andamenti, da qui ad 1 anno Recuperare il ruolo di accoglienza e filtro nelle Leghe, svolta spesso da alcune compagne ( registrazione fabbisogni su schede ) come indicazione e proposta Progetti formativi rivolti soprattutto alle Segreterie delle singole leghe (poi nei Distrett)i che abbiano come obiettivo la costituzione di gruppi di lavoro misti uomini e donne ( il gruppo come strumento di lavoro), il lavoro per progetti la costruzione di reti di relazioni, confronto e scambio permanente
10 PROGRAMMAZIONE Calendario di iniziative possibilmente in ogni distretto (programmazione articolata e condivisa) Iniziative decentrate che possono tener conto di specifiche occasioni 25 nov. 8 marzo, ecc., ma anche di temi suffragati da fabbisogni rilevati dal basso ( vedi iniziative sulla medicina preventiva, su nuovi modelli dell abitare, la memoria del lavoro, contrasto alla violenza, ecc.) eventualmente coinvolgendo anche altri soggetti attivi sul territorio ( naturalmente la CGIL, ma anche AUSER, ARCI, ANPI, volontariato, Terzo Settore, Assessorati e Istituzioni)
11 PROGRAMMAZIONE Es. : Occasioni di raccolta dei bisogni che vengono intercettati attraverso il lavoro di accoglienza in Lega (sportello di accoglienza e schedatura omogenea dei fabbisogni per ricostruire una modalità negoziale che parta dal basso) Es.: Progetti di raccolta foto e memorie di lavoro, di vita, di paesi, luoghi e quartieri trasformati, ecc.) per rinsaldare legami con le nostre iscritte/i e attiviste/i rendendoli protagoniste/i Es: Promozione di corsi di informatica di base funzionali al lavoro in Lega Es.: Formazione per migliorare la comunicazione e il lavoro per progetti in Lega Ecc.
12 PROGRAMMAZIONE Cio consente di lavorare insieme per organizzare eventi (concorso di idee e materiali che moltiplicano la partecipazione, costruzione di mostre ed eventi «dal basso», collaborazioni con scuole, ecc., rapporto con gli studenti e con i giovani su ipotesi di lavoro concrete costruite insieme )
13 I gruppi di Coordinamento Donne nelle Leghe sul territorio e legami con le azioni di contrattazione sociale territoriale Solo in questo modo sarà possibile sostanziare l attività di contrattazione sociale e territoriale ANCORANDOLA alla realtà dei fabbisogni espressi, recuperati e sintetizzati nelle Leghe ( schede di rilevazione in Lega, analisi dei fabbisogni, tramite brevi questionari, ecc.)
14 LE NOSTRE PROPOSTE Altri suggerimenti e proposte scaturite dall Assemblea dei Coordinamenti del 4/12/2014 : Ricostruire concretamente i gruppi di compagne di lega/distretto, per valorizzare l'apporto dei Coordinamenti nelle leghe e sul territorio: ri-conoscere e valorizzare tutte le compagne, anche attraverso una maggiore socializzazione ( PROSSIMI INCONTRI IN TUTTI I DISTRETTI) Programmare e progettare iniziative insieme alle donne AUSER, ANPI, Associazionismo, volontariato sui territori, oltre che con la CGIL Alcuni distretti (Val d'enza, Castelnovo, Guastalla, ecc.) stanno costituendo o tentando di ricostituire gruppi di lavoro di donne nel distretto, allargando il raggio d'azione e di collaborazione tra loro e con altri soggetti sul territorio
15 LE NOSTRE PROPOSTE promuovere iniziative di valorizzazione per es. di archivi fotografici personali o di Lega (mostre sul lavoro delle donne, sulle migrazioni, rapporti e relazioni con donne immigrate ) che creino occasioni di riconoscimento sociale sul territorio per ricostruire nuovi legami Incontri con i/le parlamentari europei e con gli amministratori sulle prospettive dell'invecchiamento attivo in Europa e sui nostri territori ( politiche socio-sanitarie, abitative, ecc. medicina di genere) Lavorare meglio a livello distrettuale, cambiando anche metodi e pratiche di lavoro tra noi che valorizzino più e meglio l'apporto concreto delle donne nella partecipazione e nell'attivismo in Lega; coinvolgere anche nuove generazioni di giovani donne, ecc. : lavorare di più sull'ascolto dei bisogni in Lega
16 LE NOSTRE PROPOSTE Ascolto e analisi più concreta e accurata dei fabbisogni affinchè siano tradotti più concretamente in pratiche di contrattazione sociale/territoriale Recuperare e riorganizzare fabbisogni concrete in istanze/proposte sindacali da presentare alle Unioni dei Comuni e ai Comitati di distretto Maggiore impegno con la CGIL e le categorie per garantirci continuità della militanza delle iscritte/i...
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