NUOVO CANILE COMUNALE VALUTAZIONE D IMPATTO ACUSTICO
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- Franca Riccio
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1 COMUNE DI MONZA NUOVO CANILE COMUNALE VALUTAZIONE D IMPATTO ACUSTICO Dicembre
2 SOMMARIO 1. OGGETTO E FINALITÀ DESCRIZIONE GENERALE RIFERIMENTI NORMATIVI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELL AREA RILIEVI FONOMETRICI ANALISI DEI RILIEVI FONOMETRICI STRUMENTI E TECNICHE DI MISURA IMPIEGATI MODELLO MATEMATICO PREVISIONALE METODO DI CALCOLO UTILIZZATO VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE CONCLUSIONI ALLEGATI Allegato 1: area nuovo canile comunale Allegato 2: estratto piano di zonizzazione acustica Allegato 3: mappe e foto identificative rilievi fonometrici Allegato 4: rilievi fonometrici Allegato 5: mappe delle isofone Allegato 6: certificati di taratura 2
3 1. OGGETTO E FINALITÀ L amministrazione intende costruire un nuovo canile municipale, risolvendo così una serie di problemi che rendono complicato l uso dell attuale struttura. Scopo del presente studio è quello di verificare che il nuovo progetto rispetti i limiti della normativa vigente in acustica, relativamente alle immissioni sonore prodotte dal canile. La nuova area proposta si trova nella parte sud del territorio, fra Via delle Industrie e Via San Damiano. A nord e a ovest dell area di progetto ci sono attività produttive, ad est c è un campo e a sud sono dislocate alcuni edifici residenziali. In particolare l abitazione più esposta a sud dell area è quella del Signor Zubiani. Obiettivo dello studio sarà di determinare se le possibili emissioni sonore provenienti dall area del nuovo canile siano in grado di superare o meno i limiti acustici di zona. Nel caso si prevedranno sistemi di mitigazione. 2. DESCRIZIONE GENERALE Attualmente il canile comunale è situato in Via Michelangelo Buonarroti 52, con una piccola capienza. Il progetto si propone l obbiettivo di soddisfare maggiormente l utenza con spazi più ampi ed un numero maggiore di gabbie. Il nuovo canile avrà una capacità complessiva di 120 cani e di circa 80 gatti. L area si comporrà di più parti con diverse funzioni: canile-rifugio, con 40 box per circa 80 cani; canile-sanitario, con 10 box per circa 10 cani; canile-isolamento, con 10 box per 10 cani; gattile-rifugio, per circa 50 gatti; gattile-sanitario-isolamento, per circa 50 gatti; uffici. Le strutture di servizio sono raggruppate in più edifici ad un piano, distribuiti come da disegni. Al fine di consentire ai cani di effettuare delle uscite con i volontari sono state predisposte due aree di sgambamento a nord. 3
4 3. RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.C.M. 1 MARZO 1991: Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno LEGGE 26 0TTOBRE 1995, N. 447: Legge quadro sull inquinamento acustico DECRETO MINISTERIALE 11 DICEMBRE 1996: Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo D.M.31 OTTOBRE 1997: Metodologia di misura del rumore aeroportuale D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997: Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore D.P.C.M. 5 DICEMBRE 1997: Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici D.P.R. 11 DICEMBRE 1997, N. 496: Regolamento recante norme per la riduzione dell inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili DECRETO MINISTERIALE 16 MARZO 1998: Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico D.P.C.M. 31 MARZO 1998: Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio dell attività di tecnico competente in acustica, ai sensi dell art. 3, comma 1, lettera b), e dell art. 2, commi 6,7 e 8, della legge 26 0ttobre 1995, n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico D.P.R. 18 NOVEMBRE 1998, N. 459: Regolamento recante norme di esecuzione dell art. 11, L. 447/1995, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario LEGGE 9 DICEMBRE 1998, N. 426: pubblicata il 14\12\98 : Nuovi interventi in campo ambientale. Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 291 di Lunedì, 14 dicembre 1998 D. M. 29 novembre 2000: Criteri per la predisposizione, da parte delle società e dagli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore. 4
5 Legge Regione Lombardia n. 13 del 10 agosto 2001: Norme in materia di inquinamento acustico. D.G.R.L. Criteri per la redazione dei Piani di Zonizzazione Acustica. D.P.R. 30 MARZO 2004, N. 142: Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare. Bozza di Piano di Zonizzazione acustica del Comune di Monza, in itinere. L art. 8 comma 1 della "Legge quadro sull'inquinamento acustico" 26 ottobre 1995 n. 447, prescrive che i progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell art. 6 della legge 8 luglio 1986 n. 349, siano redatti in conformità alle esigenze di tutela dall inquinamento acustico delle popolazioni interessate. La documentazione relativa alla previsione d impatto acustico deve essere conforme ai criteri definiti dalla Regione competente, art. 4.1.d.. La legge 447/95 assegna ai Comuni la competenza del controllo e del rispetto della normativa per la tutela dall inquinamento acustico secondo quanto previsto dall art. 6 comma 1 lettera d) e lettera g). L art. 6, comma 1, lettera a), della stessa legge prescrive che l Amministrazione Comunale appronti un piano di zonizzazione acustica che fissi limiti di emissione ed immissione per ogni area del territorio, secondo quanto previsto dal DPCM 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Per definire numericamente i limiti acustici di zona, si deve individuare la normativa in vigore al momento della determinazione. Le modalità di misura dell attuale clima acustico hanno seguito le indicazioni del decreto ministeriale 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico. 5
6 4. CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELL AREA Il Comune di Monza ha allo studio un Piano di Zonizzazione Acustica, del quale esistono due versioni in bozza: una approvata solo dalla precedente Giunta Comunale e mai giunta in Consiglio, una seconda, con poche variazioni, in corso di elaborazione, che sta per iniziare le procedure di esame da parte delle Commissioni Consiliari. Nell area nella quale si trovano le abitazioni non vi sono differenze fra le due bozze, che attribuiscono entrambe la III classe acustica, con i limiti indicati in tabella. Limite di emissione Limite di immissione Classi di destinazione d'uso del territorio Diurno Notturno Diurno Notturno ( ) ( ) ( ) ( ) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree ad intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali La mancante adozione in Consiglio, fa di questi documenti degli elementi indicativi ma senza potere prescrittivo. La normativa acustica però non lascia aree del territorio prive di limiti, stabilendo che, in assenza di piano approvato, resti in vigore la tabella provvisoria contenuta nel D.P.C.M. 1/3/91. Poiché la zona A corrisponde ai centri storici e la zona B ad aree con media densità di 6
7 edificazione, l area di progetto si trova in tutto il territorio nazionale. Per la scelta dei limiti da utilizzare si è deciso di seguire un principio di precauzione, si effettuerà quindi l analisi ponendoci l obiettivo prudenziale del rispetto del più restrittivo, quello del Piano acustico, anche se non ancora in vigore. Un ulteriore limite da considerare è indicato dal criterio differenziale che si calcola misurando il rumore ambientale all interno di unità abitative, a finestre aperte e chiuse, con la sorgente in funzione e successivamente misurando il rumore residuo, con la sorgente specifica spenta; la differenza tra i due valori non deve superare i 5 db(a) nel periodo diurno e i 3 db(a) di in quello notturno. 5. RILIEVI FONOMETRICI Al fine di determinare il livello di rumore ambientale, di quello residuo e la potenza sonora del canile è stata effettuata una campagna di rilevazioni fonometriche nei giorni 13, 14 e 15 novembre 2009 costituita da rilievi fonometrici in due punti (identificati con le sigle A e 1 ). PUNTO 1: rilievo fonometrico per integrazione continua all interno del vecchio canile, all interno del secondo cortile e a quattro metri di altezza. Scopo di questa misura è conoscere le emissioni prodotte dagli animali, al fine di poter caratterizzare la rumorosità del vecchio canile per poi stimare quella del nuovo. PUNTO A: rilievo fonometrico per integrazione continua in corrispondenza del ricettore maggiormente esposto, l edificio è collocato in posizione retrostante il canile a circa 20 metri dallo stesso. Scopo di questa misura è determinare il rumore ambientale attualmente presente nell area per verificare l ipotesi del rispetto del criterio differenziale all interno dell ambiente abitativo individuato. Le misure sono state eseguite da Jacopo de Polzer (Tecnico competente in acustica ambientale - Regione Lombardia Decreto n del 2001), da Folco de Polzer (Tecnico competente in acustica ambientale - Regione Lombardia Decreto n del 1997). In allegato sono visibili i grafici risultanti comprendenti una descrizione del punto di misura e delle sorgenti rilevate 7
8 6. ANALISI DEI RILIEVI FONOMETRICI Il monitoraggio del rumore ambientale è stato effettuato allo scopo di verificare il rispetto dei limiti imposti dalla normativa vigente in corrispondenza del punto A e quindi del ricettore presumibilmente esposto alle emissioni sonore del canile. Punto di misura A: il microfono è posto in via San Damiano 18, a circa 10 metri dalla facciata Ovest dell edificio residenziale, a 6 metri da via San Damiano e a quattro metri da terra. I grafici risultanti mostrano come le sorgenti prevalenti siano il traffico veicolare di via delle industrie e le attività produttive circostanti. Sorgente secondaria è il traffico veicolare di via San Damiano. Non sono state rilevate componenti tonali o impulsive. Punto di misura 1: in questo punto il microfono è posizionato a quattro metri da terra e a circa 2.5 m dalle gabbie, la sorgente principale risulta essere l abbaiare dei cani, mentre risulta secondario il traffico veicolare di via Buonarroti. Non sono state rilevate componenti tonali o impulsive. Tabella riassuntiva dei valori misurati Giorno 1 Giorno 2 Punto di misura L eq,a rilevato diurno [db(a)] L eq,a rilevato notturno [db(a)] L eq,a rilevato diurno [db(a)] L eq,a rilevato notturno [db(a)] A I valori in db(a) sono stati arrotondati a 0,5 db come indicato dal D.M., del 16/03/98 Poiché il nuovo canile non è ancora stato costruito si rende necessaria, per poter procedere alla verifica dei limiti assoluto e differenziale, una stima della sua rumorosità una volta a regime. Stima che è stata ottenuta con una modellazione matematica agli elementi finiti. 8
9 7. STRUMENTI E TECNICHE DI MISURA IMPIEGATI Le misure sono state eseguite con l impiego di due centraline autoalimentate, contenenti strumentazione con elevata capacità di memoria e gamma dinamica. La gamma dinamica consente di cogliere i fenomeni sonori con livelli di rumorosità molto diversi tra loro. La strumentazione utilizzata è stata la seguente. Calibratore di classe 2 Larson Davis CAL 200 s.n.: 4128; certificato di taratura n a emesso da L.C.E. s.r.l. il 03\08\2009. Fonometro integratore, Real Time Analyzer Larson Davis 831 s.n.: 1873, conforme alla classe 1 secondo norme EN , EN , EN , EN , preamplificatore Larson Davis PRM902 s.n.: 1108, microfono Larson Davis mod s.n.: 6089, certificato di taratura n emesso da L.C.E. s.r.l. il 28\08\2009. Fonometro integratore, Real Time Analyzer Larson Davis 831 s.n.: 1980, conforme alla classe 1 secondo norme EN , EN , EN , EN , preamplificatore Larson Davis PRM902 s.n.: 2590, microfono PCB mod. 377B41, s.n.: , certificato di taratura n emesso da L.C.E. s.r.l. il 03\08\2009. Centralina meteo Davis, modello Vantage Pro TM, n. 6150EU. Programma di elaborazione dati Noise & Vibration Work fornito da Spectra s.r.l.. Programma di simulazione IMMI 6.3. Il microfono posto alla sommità di uno stativo era collegato con il fonometro per mezzo di un cavo di prolunga microfonica della lunghezza pari a 5 metri. La distanza da altre superfici riflettenti è sempre stata superiore ad 1 metro. Le catene di misura utilizzate sono di classe 1, conformi alle normative vigenti e agli standard I.E.N. derivati dalle norme IEC n 651, del 1979 e n 804, del 1985, e sono state oggetto di verifiche di conformità presso laboratori accreditati da un servizio di taratura nazionale (art. 2.3 D.M. 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico ). La catena di misura è anche conforme alle norme CEI ed EN 60804/1194. La strumentazione è stata calibrata, prima e dopo ciascuna campagna di rilevamenti, ad una pressione costante di 114 db con calibratore di livello sonoro di precisione Larson Davis CAL 200 ed il valore della calibrazione finale è risultato uguale a quella iniziale. 9
10 Durante le misure acustiche sono state rilevate: le condizione atmosferiche presenti (velocità e direzione del vento, precipitazioni); il livello di rumorosità complessiva durante il tempo di misura espresso in L Aeq e andamento della rumorosità nel tempo; la presenza eventuale di componenti tonali; la presenza eventuale di componenti impulsive; i livelli statistici cumulativi (L 99, L95, L 90, L 50, L 10, L 1), in modo da fornire informazioni sulla frequenza con cui si verificano, nel periodo di osservazione, gli eventi sonori. I livelli statistici identificano il livello di rumorosità superato in relazione alla percentuale scelta rispetto al tempo di misura. Ad esempio L90 corrisponde al livello di rumore superato per il 90% del tempo di rilevamento. Nella terminologia corrente si definisce L1 livello di picco poiché identifica i livelli dei picchi più elevati. Si definisce L95 il livello di fondo poiché identifica il livello di rumore di fondo presente nell arco della misura. Una centralina Davis ha monitorato in continuo velocità e direzione del vento, precipitazioni, temperatura, umidità, pressione barometrica. Durante i rilievi le condizioni meteoclimatiche erano idonee all esecuzione degli stessi. In presenza di condizioni atmosferiche avverse pioggia, neve, o vento con velocità superiore ai 5 m/s le misure non sono state effettuate o sono state interrotte. Durante le misure si è sempre fatto uso di cuffia di protezione antivento. Sorgenti del tutto aleatorie sono state mascherate o eluse (allegato A,D.M. 16 marzo 1998: Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico ). La rappresentatività dei risultati del monitoraggio acustico è subordinata alla presenza delle condizioni sonore presenti all'atto dei rilievi. Le incertezze delle misure eseguite sono in funzione della frequenza misurata e possono essere riassunte nella tabella seguente. Centro banda dei filtri ad un terzo d'ottava (Hz) Deviazione standard σ dal valore di aspettazione (db) Da 20 a 160 2,0 Da 200 a 630 1,5 Da 800 a ,0 10
11 da 6300 a ,5 Tabella 1:incertezza dei livelli rilevati in funzione della frequenza Il valore globale di incertezza che si ottiene osservando la tipologia spettrale dell emissione delle sorgenti è di circa 1.5 db. L incertezza dovuta alla catena di misura è pari a 0,7 db, secondo le norme EN citate. Tenendo conto di entrambi i fattori di incertezza sopra descritti, si ottiene una incertezza complessiva pari a +/- 2,2 db. 8. MODELLO MATEMATICO PREVISIONALE In questo capitolo viene trattato il metodo generale di funzionamento di un modello matematico previsionale, facendo però riferimento al caso specifico. Il programma utilizzato per i calcoli di previsione della rumorosità dovuta alle sorgenti riconducibili al Canile comunale di Monza (IMMI 6.3), si serve del metodo del ray tracing. Con questo metodo si contraddistingue una sorgente puntiforme, superficiale o lineare, attraverso l utilizzo di un numero finito di raggi sonori emessi, con propagazione sferica. I raggi simulano la propagazione delle onde sonore. Il campo acustico risultante, dipende dagli assorbimenti e dalle riflessioni contro il piano campagna e gli ostacoli incontrati lungo il cammino, in modo analogo alla propagazione dell ottica geometrica, compresi gli effetti di diffrazione al contorno dei solidi. Ogni raggio porta con sé una parte dell energia acustica della sorgente sonora. L energia emessa viene perduta lungo il percorso per effetto dell assorbimento delle superfici presenti, per divergenza geometrica e per assorbimento atmosferico. La diminuzione dell energia per propagazione del suono in aria, è correlata alla dispersione di energia causata dalle collisioni delle molecole d aria tra loro. Ogni collisione disperde una piccola parte dell energia e provoca un numero sempre maggiore di collisioni. Nell area considerata di interesse per il calcolo, il campo acustico sarà il risultato della somma delle energie acustiche degli n raggi che giungono al ricettore, determinando i livelli immessi in tutta l area in esame. Si determinano anche i livelli in tutta l area in esame, rappresentandoli con isofone colorate, a passi di 5 db, alla quota convenzionale di 4 metri da terra (e a 1,5 metri nel caso in esame, quota 11
12 corrispondente alla finestra del ricettore). Il modello matematico fa riferimento alle normative internazionali sulla attenuazione del suono nell ambiente esterno (ISO ). Le norme ISO contengono una serie di formule che regolano la propagazione e permettono di calcolare il risultato nell area in esame, con un accuratezza nota. Lo scopo di tale metodologia è la determinazione del livello continuo equivalente ponderato A della pressione sonora, come descritto nelle ISO 1996/1-2-3 per condizioni meteorologiche favorevoli alla propagazione del suono da sorgenti di potenza nota. Si considera che il ricettore si trovi sottovento alla sorgente, quindi nelle condizioni più sfavorevoli, come specificato dalla ISO 1996/2 (parte ) Le sorgenti di rumore più estese devono essere rappresentate da un insieme di sezioni, ognuna con una certa potenza sonora e direttività. Un gruppo di sorgenti puntiformi può essere descritto da una sorgente puntiforme equivalente situata nel mezzo del volume complessivo, nel caso in cui: - la sorgente abbia approssimativamente la stessa intensità ed altezza rispetto al terreno; - la sorgente si trovi nelle stesse condizioni di propagazione verso il punto di ricezione; - la distanza fra il punto rappresentativo e il ricevitore (d) sia maggiore del doppio del diametro massimo dell area della sorgente (D) cioè d > 2D. Se la distanza (d) è minore o se le condizioni di propagazione per i diversi punti della sorgente sono diverse, la sorgente totale deve essere suddivisa nei suoi punti componenti. Il livello medio di pressione sonora al ricevitore in condizioni di sottovento viene calcolato per ogni sorgente puntiforme (specifiche IEC 255) con: L downwind = L WD - A L WD è il livello effettivo di potenza sonora nella direzione di propagazione L downwind è definito come: L downwind = 10log t 2 1 t 1 1 t t 2 1 Il fattore A è l attenuazione che l energia sonora subisce durante la propagazione ed 12
13 è composta dai seguenti contributi: A = A div + A atm + A ground + A refl + A screen + A misc dove: A div A atm = Attenuazione dovuta alla divergenza geometrica = Attenuazione dovuta all assorbimento dell aria A ground = Attenuazione dovuta all effetto del suolo A screen = Attenuazione causata da effetti schermanti A refl A misc = Attenuazione dovuta a riflessioni da parte di ostacoli = Attenuazione dovuta ad altri effetti La ponderazione A può essere applicata singolarmente ad ognuno dei suddetti contributi oppure, in un secondo momento, alla somma fatta per ogni banda di ottava. Il livello continuo equivalente è il risultato della somma dei singoli livelli di pressione che sono stati ottenuti per ogni sorgente in ogni banda di frequenza. Il livello effettivo di potenza sonora nella direzione di propagazione L WD è dato dal livello di potenza in condizioni di campo libero L W più un termine che tiene conto della direttività di una sorgente. DC quantifica la variazione dell irraggiamento verso più direzioni, di una sorgente direzionale in confronto alla medesima non-direzionale. L WD = L w + DC Per una sorgente puntiforme non direzionale il contributo di DC è uguale a 0 db. La correzione DC è data dall indice di direttività della sorgente DI più un indice K 0 che tiene conto dell emissione in un determinato angolo solido. Per una sorgente con radiazione sferica in uno spazio libero K 0 = 0 db, quando la sorgente è vicina ad una superficie riflettente che non è il terreno K 0 = 3 db, quando la sorgente è di fronte a due piani riflettenti perpendicolari, uno dei quali è il terreno K 0 = 3 db, se nessuno dei due è il terreno K 0 = 6 db, con sorgente di fronte a tre piani perpendicolari, uno dei quali è il terreno K 0 = 6 db, con sorgente di fronte a tre piani riflettenti, nessuno dei quali è il terreno, K 0 = 9 db. Il termine di attenuazione per divergenza geometrica è valutabile teoricamente: A div = 20 log (d/d 0) + 11 dove d è la distanza fra la sorgente e il ricevitore in metri e d 0 è la distanza di riferimento pari a 1 m. L assorbimento dell aria è definito come: 13
14 A atm d = α 1000 dove d è la distanza di propagazione espressa in metri, mentre α è il coefficiente di attenuazione atmosferica in db/km. Il coefficiente di attenuazione atmosferica dipende principalmente dalla frequenza del suono, dalla temperatura ambientale e dall umidità relativa dell aria e solo in misura minore dalla pressione atmosferica L attenuazione dovuta all effetto suolo consegue dall interferenza fra il suono riflesso dal terreno e il suono che si propaga imperturbato direttamente dalla sorgente al ricevitore. Per questo metodo di calcolo, la superficie del terreno fra la sorgente e il ricevitore dovrà essere piatta, orizzontale o con una pendenza costante. In alternativa si dovrà disegnare nel modello una spezzata che riproduca, nel modo più accurato possibile, le variazioni delle pendenze. Distinguiamo tre principali regioni di propagazione: la regione della sorgente, la regione del ricevitore e quella intermedia. Ciascuna di queste zone può essere descritta con un fattore legato alle specifiche caratteristiche di riflessione. Il metodo per il calcolo delle attenuazioni del terreno può far uso di una formula più semplificata, legata semplicemente alla distanza d tra ricevitore e sorgente e all altezza media dal suolo del cammino di propagazione h m: A ground = 4,8 -(2 h m /d)(17 + (300/d)) Il termine di attenuazione per riflessione si riferisce a quelle superfici più o meno verticali, come le facciate degli edifici, che determinano un aumento del livello di pressione sonora al ricevitore. Le riflessioni determinate dal terreno non vengono prese in considerazione. Un termine importante, utilizzato nelle metodologie di calcolo previsionale, è l attenuazione dovuta alla presenza di ostacoli (schermo, barriera o dossi poco profondi. La barriera deve essere considerata una superficie chiusa e continua senza interruzioni. La sua dimensione orizzontale perpendicolare alla linea sorgentericevitore deve essere maggiore della lunghezza d onda λ alla frequenza di centro banda per la banda d ottava considerata. Per gli standard a disposizione l attenuazione dovuta all effetto schermante sarà data dalla insertion loss, ovvero dalla differenza fra i livelli di pressione misurati al ricevitore in una specifica posizione con e senza la barriera. 14
15 Vengono tenuti in considerazione gli effetti di diffrazione dei bordi della barriera (barriere spesse). Quando si è in presenza di più di due schermi si scelgono i due schermi più efficaci e si trascurano gli altri. Il termine di attenuazione mista terrà conto dei diversi contributi dovuti a molteplici effetti: attenuazione dovuta a propagazione attraverso fogliame; attenuazione dovuta alla presenza di insediamenti di grandi dimensioni, per diffrazione dovuta ai diversi edifici o installazioni presenti; attenuazione dovuta alla propagazione attraverso un insediamento urbano, per effetto schermante o riflettente delle case. L accuratezza del calcolo previsionale, considerati tutti gli elementi in gioco, può essere valutata in +/- 2 db. 9. METODO DI CALCOLO UTILIZZATO La verifica del livello di rumorosità è stata valutata all esterno dell abitazione più esposta di via San Damiano 18, ad 1 metro dalla facciata, a 4 m e a 1,5 metri da terra. La taratura del modello matematico è stata effettuata utilizzando i valori fonometrici della misura 1, all interno del vecchio canile, con lo scopo di valutare la rumorosità media di un cane che rappresenti la media fra i cani presenti. E noto che le differenze di taglia incidono sulla frequenza mediamente emessa. Conoscendo il numero di cani presenti all interno delle gabbie nei giorni in cui sono state effettuate le misure, è stato possibile assegnare un valore di potenza sonora alla sorgente cane di 96.6 db(a) diurni e 63.7 db(a) notturni sotto le seguenti ipotesi: - i cani abbaiano tutti allo stesso modo - i cani abbaiano durante tutto il giorno con la stessa intensità Una volta individuato il valore di potenza sonora da assegnare al cane medio, si è proceduto alla modellazione del nuovo canile. Le aree considerate sorgenti sonore sono state il canile rifugio e le zone di sgambamento. Il canile rifugio è stato considerato in via cautelativa al massimo riempimento (due cani per gabbia per un totale di quaranta gabbie), è stato inoltre previsto un cane in ognuna delle due aree 15
16 di sgambamento. L assunzione di due cani per gabbia è una condizione estremamente cautelativa, pertanto si è ipotizzato che ad abbaiare sia solo l 80% dei cani contemporaneamente. Le sorgenti sonore simulate, visibili nelle mappe isofoniche, sono : N. 40 gabbie del canile rifugio, ciascuna contenette due cani N. 2 aree di sgambamento, ciascuna contenente una sorgente puntuale cane N. 2 aree di parcheggio scoperto a ovest Al fine di valutare il rispetto dei limiti all abitazione più esposta sono stati misurati i valori in facciata restituiti dal modello, in via San Damiano 18. La verifica è stata effettuata sia alla quota di un metro e mezzo che a quota quattro metri, altezze corrispondenti alle finestre del primo e del secondo piano. Giorno Notte Valore Quota Valore da Limite di Limite di da modello emissione emissione modello [m] [db(a)] [db(a)] [db(a)] [db(a)] Come si vede dalla tabella i limiti di immissione sono rispettati in facciata. 10. VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE Il canile è da considerarsi soggetto ai limiti d immissione in ambiente abitativo previsti dal criterio differenziale 1 (D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore ): la differenza massima tra la rumorosità ambientale e quella residua non deve superare i 5 db nel periodo diurno ed i 3 db in quello notturno. Le disposizioni sopraindicate non si applicano nei seguenti casi, in quanto ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile: a) se il rumore ambientale misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 db(a) durante il periodo diurno e 40 db(a) durante il periodo notturno; 1 In conformità a quanto previsto dall art. 3 comma 2 del decreto 11 dicembre 1996 del Ministro dell'ambiente "Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo". 16
17 b) se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 db(a) durante il periodo diurno e 25 db(a) durante il periodo notturno. Il criterio differenziale non si applica inoltre alle aree esclusivamente industriali in classe VI ed alla rumorosità prodotta dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime, da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali. Nel recettore maggiormente esposto vi sono le condizioni per poter valutare il rispetto del criterio differenziale. Ci rifacciamo alla misura nel punto A, facciamo la media logaritmica fra i due periodi diurni e notturni e li maggioriamo di 2 db per tenere conto dell effetto di riflessione che si sarebbe avuto se la misura fosse stata fatta ad un metro dalla facciata (fonte studio ARPA di Livorno). Per stimare il valore di rumore ambientale che ci sarà dopo l entrata a pieno regime del canile sfruttiamo il valore da modello ad un metro dalla facciata e a quattro metri di altezza, che ci da il contributo della sorgente canile, sommandolo al valore stimato in precedenza. Tabelle riassuntive: verifica del valore limite differenziale di immissione Rumore Ambientale L Aeq, rilevato (Giorno) (stima da modello + stima da misura) Clima acustico attuale (stima da misura) Differenza tra Rumore Ambientale e Rumore Residuo 58.3 db(a) 55.7 db(a) db Valore limite differenziale di immissione (DPCM ) 5 db Il criterio differenziale è rispettato. Rumore Ambientale L Aeq, rilevato (Notte) (stima da modello + stima da misura) Clima acustico attuale (stima da misura) 52.5 db(a) 52.5 db(a) Valore limite differenziale di immissione (DPCM ) 3 db 17
18 Differenza tra Rumore Ambientale e Rumore Residuo + 0 db Il criterio differenziale è rispettato anche di notte, perché il contributo del canile al ricettore è talmente basso da non modificare il livello globale. 11. CONCLUSIONI I risultati derivanti dalle simulazioni acustiche effettuate dimostrano che in corrispondenza delle abitazione poste a sud dell area interessata al progetto, saranno rispettati i limiti imposti dalla legislazione vigente sia assoluti che differenziali. Milano, 21 dicembre 2009 Amministratore unico Studio di Acustica de Polzer S.r.l. Dr. Folco de Polzer Tecnico competente DGRL 4666/97 Acustico certificato CICPND livello 3 18
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