Plurifase sul valore aggiunto, IVA

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1 Plurifase sul valore aggiunto, IVA Imposta applicata al solo incremento di valore che si verifica in ogni stadio del processo produttivo e distributivo imposta plurifase non cumulativa IVA in Italia L IVA è neutrale rispetto alle scelte di integrazione verticale (da dimostrare) L'imposta dovuta può essere calcolata secondo due criteri: base da base e imposta da imposta. 18

2 IVA: metodo imposta da imposta Imposta da versare in ogni fase: differenza tra l imposta calcolata sull intero valore del venduto e l imposta già pagata sugli acquisti L agente economico (es. distributore all ingrosso): Compra il bene dal produttore (valore=a) e paga un prezzo comprensivo di IVA = a+t 1 a IVA SU ACQUISTI («IVA a credito») = a t 1 Produce valore aggiunto b. Il bene ora vale a+b Vende il nuovo bene e paga l IVA sul nuovo valore a+b ma può detrarre l IVA pagata sugli acquisti IVA SU VENDITE = (a+b) t 2 IVA DA VERSARE = IVA su vendite IVA su acquisti = (a+b) t 2 - a t 1 Prezzo di vendita = a+ a t 1 + b + (a+b) t 2 - a t 1 = (a+b) (1+t 2 ) Allo stadio i, il prezzo è: VALOREFINALE i + t i (VALOREFINALE i ) 19

3 Produzione Ingrosso Dettaglio Valore del bene a a+b a+b+c IVA su vendite (a debito) IVA su acquisti (a credito) Gettito totale T = t 1 a + t 2 (a+b) - t 1 a + t 3 (a+b+c) - t 2 (a+b) T = t 3 (a+b+c) Prezzo finale = (a+b+c)(1+t 3 ) IVA DA VERSARE Prezzo del bene = valore + IVA su vendite t 1 a 0 t 1 a 0 a(1+t 1 ) t 2 (a+b) t 1 a t 2 (a+b) - t 1 a (a+b)(1+t 2 ) t 3 (a+b+c) t 2 (a+b) t 3 (a+b+c) - t 2 (a+b) Solo t 3 concorre alla determinazione del prezzo finale e del gettito totale (effetto rimborso delle imposte pagate negli stadi precedenti) PREZZO DI VENDITA = VAL.FINALE + IVA sul valore finale PREZZO DI VENDITA = VAL.INIZIALE + VAL. AGG. + IVA sul valore finale (a+b+c)(1+t 3 ) PREZZO DI VENDITA = PREZZO ACQUISTO + VAL.AGGIUNTO + IVA da versare PREZZO DI VENDITA = VAL.INIZIALE + IVA SU ACQ. + VAL. AGG. + IVA da versare 20

4 IVA: metodo base da base L imposta da versare in ogni fase è calcolata applicando l aliquota al valore aggiunto generato (differenza tra il valore dei beni venduti e il valore dei beni acquistati) L agente economico (es. distributore all ingrosso): Compra il bene dal produttore (valore=a) e paga un prezzo comprensivo di IVA = a+t 1 a Valore degli acquisti = a Produce valore aggiunto b. Il bene ora vale a+b Vende il nuovo bene e paga l IVA sul valore aggiunto Valore delle vendite = (a+b) IVA DA VERSARE = t (Valore vendite Valore acquisti) = t b Prezzo di vendita = a+ a t 1 + b + b t 2 = a + b + a t 1 + b t 2 Allo stadio i=2, il prezzo = VALOREFINALE i + + t i (VALOREAGGIUNTO i ) + t i-1 (VALOREAGGIUNTO i-1 ) 21

5 Valore del bene Produzione a 0 Ingrosso Dettaglio a+b Prezzo di acquisto a(1+t 1 ) a + b + t 1 a + t 2 b IVA da versare = t*(valore finale valore iniziale) t 1 (a-0) = t 1 a a(1+t 1 ) t 2 (a+b-a) = t 2 b t 3 (a+b+c-a-b) = t 3 c Prezzo del bene = valore + IVA versare e versata [=p.di acq. + val.agg.+ IVA da versare] a + b + t 1 a + t 2 b a + b + c + t 1 a + t 2 b + t 3 c a+b+c Gettito T = t 1 a + t 2 b + t 3 c Prezzo finale = a + b + c + t 1 a + t 2 b + t 3 c Sia il prezzo che il gettito T dipendono da ogni aliquota Scarsa trasparenza: per conoscere T e P occorre recuperare informazioni su tutto il processo produttivo Mostrare che, con aliquote uniformi (t 1 = t 2 = t 3 ), IVA base da base coincide con IVA imposta da imposta 22

6 Esercizio L'impresa Arianna produce un bene intermedio A del valore di 1000, utilizzando il solo fattore lavoro L'impresa Boris, utilizzando il bene acquistato da Arianna e il fattore lavoro, produce un bene finale B del valore di 2000 Imposta plurifase sul valore aggiunto: 10% sui beni intermedi, 20% sui beni finali. Base da base A. versa: 0.1*(1000-0)=100 Prezzo di vendita bene A p A = =1100 B. versa: 0.2*( )=200 Prezzo bene B p B = =2300 Gettito T=300 Aliquota effettiva su B t eff = 300/2000 = 0.15 Imposta da imposta A. versa: 0.1*(1000-0)=100 Prezzo di vendita bene A p A = =1100 B. versa: 0.2* *1000 = 300 Prezzo di vendita bene B p B = =2400 Gettito T=400 Aliquota effettiva su B t eff = 400/2000 =

7 Confronto tra «I da I» e «B da B» Con il metodo base da base l impossibilità di recuperare l imposta che grava sul bene intermedio porta ad un aliquota complessiva effettiva diversa da quella prefissata. (aliquota effettiva sul bene = gettito totale/valore finale del bene) L aliquota effettiva riflette anche l imposta che grava sul bene intermedio. 2 beni per i quali è prevista la stessa aliquota finale, ma che provengono da filiere produttive diverse, possono avere due differenti aliquote complessive effettive Il metodo «imposta da imposta» Semplicità di calcolo e trasparenza «contrasto di interessi» dal meccanismo della detrazione: interesse per l acquirente alla corretta certificazione dell Iva versata dal venditore per poterla poi vantare come Iva a credito Ma il consumatore finale? È quello adottato in Italia e in tutta l Unione Europea 24

8 Esercizio 2 Arianna, viceministro all industria, valuta l introduzione di un imposta indiretta per la filiera del mobile (al momento, 4 fasi di produzione) Imposta A del 5% sul valore pieno in ogni fase Imposta B del 15% sul valore aggiunto in ogni fase, da calcolare con «imposta da imposta» Quale imposta dovrebbe attuare Arianna per massimizzare il gettito e la sua stabilità rispetto alle strategie industriali delle imprese del settore? Valore finale del bene I II III Valore aggiunto IMPOSTA «A» DA VERSARE 5 6 IMPOSTA B DA VERSARE 15 0 = = = 9 IV GETTITO TOTALE: =

9 Verifichiamo la neutralità: se il terzo e il quarto stadio della filiera si integrano, che succede? Valore finale del bene I II III Valore aggiunto IMPOSTA «A» (5%) DA VERSARE GETTITO TOTALE: IMPOSTA B (15%) DA VERSARE 15 0 = = = L imposta A (plurifase sul valore pieno) è nonneutrale: produrrebbe incentivi all integrazione verticale! 26

10 Definizione comunitaria dell IVA L Iva è un imposta di derivazione comunitaria (CEE) principale tassa sui consumi in vista di un mercato unico europeo con caratteristiche analoghe a quelle di un mercato interno. Ultima formulazione: Art. 1 della Direttiva n 2006/112/CE, descrive il sistema comune dell Iva: applicare ai beni e ai servizi un imposta generale sui consumi esattamente proporzionale al prezzo dei beni e dei servizi scambiati fino allo stadio del commercio al minuto incluso che sia indipendente dal numero delle operazioni intervenute nella filiera produttiva e distributiva antecedente alla fase d immissione. In ciascuno stadio l Iva, calcolata sul prezzo del bene o del servizio all aliquota applicabile al bene o al servizio in questione, è esigibile previa detrazione dell ammontare dell imposta che ha gravato direttamente sul costo dei diversi elementi costitutivi del prezzo. È la definizione di un imposta plurifase sul valore aggiunto applicata con il metodo imposta da imposta. Ludovico Carrino 27

11 La base imponibile Con il metodo imposta da imposta, all «IVA sulle vendite» va detratta l «IVA pagata sugli acquisti». A seconda di come vengono trattati gli acquisti dei beni di investimento (es. macchinari), la base imponibile dell IVA cambia. Base imponibile Reddito lordo: se non è ammessa in detrazione l'iva pagata sui beni di investimento Base imponibile Reddito netto: se è ammessa in detrazione l'iva pagata sui beni di investimento solo in proporzione alla quota ammortizzata Base imponibile Consumo: se è ammessa in detrazione l'iva pagata sui beni di investimento (ammortizzati o meno) Questa è la modalità vigente in Italia Ludovico Carrino 28

12 IVA AL 10% (imposta da imposta) Produttore beni investimento Produttore beni intermedi Acq. beni investimento Ammortam. beni investim Acq. beni intermedi Salari Valore produzione IVA «consumo» IVA «reddito netto» IVA «reddito lordo» IVA a credito IVA a debito IVA da versare IVA a credito IVA a debito IVA da versare IVA a credito IVA a debito IVA da versare Produttore beni consumo Ludovico Carrino

13 Quando è consentita la detrazione dell imposta pagata sui beni di investimento (su beni cioè che rimangono localizzati presso l'impresa e non ulteriormente scambiati), lo Stato restituisce l'imposta relativa a questi beni che, di fatto, diventano non imponibili ai fini dell'imposta sul valore aggiunto La base imponibile coincide con il valore dei consumi: imposta di tipo «consumo» Ludovico Carrino 30

14 Esercizio Arianna produce, con solo lavoro, un bene di investimento, valore 800 Duilio produce, con solo lavoro, un bene di investimento, valore 200 Celeste produce, con lavoro e il bene di Duilio, un bene intermedio, valore 400 Boris produce, con lavoro e i beni di Arianna e Celeste, un bene finale, valore 2000 Ammortamento ordinario beni investimento: 40%; IVA 20% Imposta versata da Arianna e Duilio (per qualunque base imponibile, perché?) IVA A = 0.2*800 = 160 IVA D = 0.2*200 = 40 Imposta versata da Boris e Celeste se «reddito lordo» IVA B = 0.2* *400 = = 320 IVA C = 0.2*400 = 80 Imposta versata da Boris e Celeste se «reddito netto» IVA B = 0.2* * *(800*0.4/2) = = 288 IVA C = 0.2* *(200*0.4/2) = 80-8 = 72 Imposta versata da Boris e Celeste se «reddito consumo» IVA B = 0.2* * *800 = = 160 IVA C = 0.2* *200 = = 40 31

15 Riferimento dell imposta Finanziario: colpisce solo le operazioni che danno luogo a transazioni monetarie (vendite e acquisti) Richiede il metodo imposta da imposta (Iva) Reale: si tiene conto della formazione del VA nel corso del processo produttivo e distributivo, prescindendo dagli effettivi movimenti monetari Richiede l adozione del metodo base da base (Irap) La differenza concerne il trattamento delle scorte e dei prodotti in corso di lavorazione: la variazione positiva delle scorte entra nella base imponibile di tipo reale, ma non nella base imponibile di tipo finanziario Ludovico Carrino 32

16 La classificazione delle operazioni Ai fini IVA, le operazioni di scambio di beni e servizi possono essere: operazioni imponibili: assoggettate a imposta sul loro intero valore secondo l'aliquota specificamente prevista per legge. il prezzo è proporzionale all'aliquota applicata nello stadio finale. operazioni non imponibili: l imposta è applicata con aliquota zero, le imposte afferenti ai precedenti stadi sono rimborsate. Es.: esportazioni (vengono tassate all'aliquota del paese in cui sono vendute). prezzo v = valore del bene (come al solito: p=val.finale + iva, che è 0) operazioni esenti : non si applica alcuna imposta sul valore aggiunto creato NON HA SENSO PARLARE DI IVA VENDITE E ACQUISTI. ATTENZIONE: Diversa formazione del prezzo! p v = prezzo di acquisto + val. agg. (=val.finale + IVA pagata su acquisti) Il prezzo finale incorpora l IVA generata nello stadio precedente Es.: prestazioni di servizi creditizi, assicurativi e finanziari, di trasporto urbano, sanitari, previdenziali e di istruzione. Ludovico Carrino 33

17 L IVA italiana L'imposta è dovuta dai soggetti che effettuano le cessioni di beni e servizi Obbligo di rivalsa il venditore di beni o prestatore di servizi deve aggiungere al prezzo di vendita l'imposta che viene quindi traslata in avanti o sull'acquirente imprenditore/professionista o sul consumatore finale, che è il soggetto formalmente colpito. Metodo: Imposta da Imposta Base Imponibile: di tipo consumo Riferimento: finanziario Aliquote: Normale: 22% Ridotte: 4%, 10% (per i beni di prima necessità e per quelli giudicati socialmente meritori) Ludovico Carrino 34

18 Classificazione delle operazioni: Operazioni imponibili: cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello stato nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti e professioni; importazioni da paesi extra UE da chiunque effettuate (imprese e consumatori finali); acquisti intracomunitari effettuati nell'esercizio di imprese, oltre che agli acquisti di mezzi di trasporto a titolo oneroso e agli acquisti per corrispondenza effettuati da consumatori finali. Operazioni non imponibili : esportazioni extra UE Operazioni esenti : servizi creditizi, assicurativi e finanziari, trasporti urbani, servizi sanitari, istruzione 35

19 I contribuenti minimi (vedi IRPEF): Sono imprese individuali e professionisti singoli residenti che nell ultimo anno hanno conseguito ricavi , senza dipendenti o collaboratori, senza cessioni all'esportazione, senza erogare utili agli associati con apporto di solo lavoro nel triennio non hanno effettuato acquisti di beni strumentali euro iniziano l'attività e presumono di possedere i requisiti Hanno obbligo di rivalsa Non deducono l'iva pagata sugli acquisti 36

20 Detraibilità IVA su acquisti: casi particolari Supponiamo che i beni/servizi acquistati siano utilizzati sia per operazioni imponibili, per operazioni non imponibili e per operazioni esenti la regola del pro rata: si può detrarre l Iva sugli acquisti nella percentuale: (operaz. Imponibili + operaz non imponibili) / operaz. complessive Nell anno in corso si applica la percentuale dell anno precedente. Per esportazioni e operazioni intracomunitarie vale il regime di sospensione di imposta per evitare il formarsi di crediti di imposta sulle esportazioni in misura pari alle esportazioni dell anno precedente (plafond fisso) o dei 12 mesi precedenti(plafond mobile) Per i beni di uso promiscuo non valgono criteri forfetari (illuminazione, telefono) Esiste una lunga serie di regimi semplificati e forfetari, tra cui spicca il regime speciale agevolato per l agricoltura (7,5% della cessione) 37

21 Esercizio 3 L'impresa A produce un bene intermedio del valore di 1000, utilizzando il solo fattore lavoro (valore aggiunto 1000) L'impresa B, utilizzando il bene acquistato da A e il fattore lavoro, produce un bene finale del valore di 2000 (valore aggiunto 1000) Imposta plurifase sul valore aggiunto: 10% sui beni intermedi, 20% sui beni finali. IVA imposta da imposta Vendita finale «esente IVA» A versa: 0.1(1000-0)=100 B non applica l IVA Gettito T=100 p A = 1100 p B = =2100 pr.acq+val.agg. Aliquota effettiva su bene B t eff = 100/2000 = 0.05 Vendita finale «non imponibile IVA» A versa: 0.1(1000-0)=100 B versa: 0* *1000 = -100 Gettito T=0 p A = 1100 p B = val.fin + IVA su vendite p B = =2000 pr.acq+val.agg.+iva da versare Aliquota effettiva su B t eff = 0/2000 = 0 38

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