IL MITO: LA VIOLENZA SULLE DONNE
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- Fabiana Mattei
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1 MIUR UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CALABRIA Istituto Comprensivo Statale A. Vespucci -Vibo Marina Scuola Secondaria di Primo Grado Dirigente Scolastico Dott.ssa Maria Salvia PROGETTO ARACNE IL MITO: LA VIOLENZA SULLE DONNE ANTIGONE: UNA DONNA NEL MITO DI IERI, NELLA REALTA DI OGGI NEL SOGNO DI DOMANI Referente: Prof.ssa Angela Petrassi A. S. 2015/2016 CLASSI PRIME - SEZ. B-C-E
2 IL MITO
3 LA VIOLENZA SULLE DONNE Ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa per mano di un uomo al quale è, o è stata legata da una relazione affettiva. L omicidio è, in Europa e nel mondo, la principale causa di morte per le donne nell età compresa tra 16 e 44 anni; un fenomeno in costante aumento, che rappresenta una vera e propria emergenza culturale ed un attacco inaccettabile ai diritti umani.
4 La scuola assolve una funzione determinante per la prevenzione della violenza sulle donne, riuscendo a costruire per tutti gli alunni una reale uguaglianza nel rispetto delle reciproche differenze. E un problema che deve essere affrontato a partire dai ragazzi e dalle ragazze, attraverso il contrasto degli stereotipi di genere e la diffusione di modelli di relazione e di affettività basati sul rispetto e l uguaglianza.
5 L AMORE DELLA DEMOCRAZIA È QUELLO DELL UGUAGLIANZA
6 LA PIU BELLA DEL MONDO: La Costituzione commentata da Benigni
7 STUDIAMO LA NOSTRA COSTITUZIONE
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9 LIBERI E UGUALI
10 Oggi le donne hanno un grado di istruzione superiore rispetto all altro sesso Il 60% dei laureati è Donna, il 40% è Uomo Il 22% delle laureate non lavora vs il 9% dei laureati Lo Stato si impegna realmente a rimuovere ogni ostacolo di ordine sociale per garantire pari opportunità di entrambi i sessi? Si ha disparità anche all interno dello stesso genere femminile: LAVORATRICI spesso rinunciano o posticipano la gravidanza per non perdere il proprio lavoro o per riuscire ad accedere a ruoli decisionali alti. Tra le NON LAVORATRICI molte presentano uno o più figli. L occupazione femminile presenta una percentuale inferiore rispetto a quella maschile Il 70,3% degli Uomini lavora vs il 47,2% delle Donne. Le lavoratrici sono pagate meno rispetto ai loro colleghi. Questa differenza si acuisce tra i 35 e 45 anni, momento critico della carriera lavorativa che coincide spesso con quello della vita personale. Ciò dimostra che lo Stato Italiano non offre sufficienti servizi pubblici che permettano di coniugare lavoro e famiglia.
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13 ART. 3: ATTIVITA LABORATORIALE
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17 In Grecia la società appare nettamente divisa in due: da una parte gli uomini, impegnati nella guerra, nei viaggi, nei commerci e nelle attività pubbliche; dall'altra le donne "dalle bianche braccia", le cui pelli non si abbronzano perché trascorrono la maggior parte della vita rinchiuse nella casa, nelle stanze ombrose.
18 Le donne trascorrevano la maggior parte del loro tempo nelgineceo(stanzedestinatealoro)conifiglieleschiave.
19 L ANTIGONE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Nelle antiche società classiche, greca e romana, la condizione della donna era molto diversa da quella dell uomo: ella viveva esclusa dalla vita pubblica e in uno stato d inferiorità sia sul piano sociale che politico e giuridico. Tuttavia, figure femminili di rilievo spiccano nel racconto del mito. Il nostro lavoro è dedicato ad Antigone, la nota figura simbolo della mitologia greca che è disposta a mettere in gioco la propria vita per affermare un principio morale e civile, e vuole essere una riflessione sulle forme di violenza psicologica e fisica che la società e il potere istituzionale esercitano sulla donna.
20 ANTIGONE: LA CORAGGIOSA EROINA DELLA LIBERTA DI COSCIENZA La giovane Antigone nella mitologia greca sfida il potere e sacrifica la vita pur di assicurare al corpo del fratello Polinice la sepoltura che il re di Tebe non vuole concedergli per motivi politici. Il suo gesto coraggioso e le nobili motivazioni che lo ispirano hanno fatto di lei un simbolo dell emancipazione femminile e della libertà di coscienza contro ogni sopraffazione esterna.
21 IL TEATRO GRECO Il teatro, per i Greci, era un luogo importante per manifestazioni collettive, religiose, politiche, culturali e di svago. Gli spettacoli coincidevano con le grandi festività in onore del dio Dioniso, a cui partecipava la totalità della cittadinanza. Era costruito sempre a cielo aperto, sul declivio di una collina, per facilitare la costruzione delle tribune che consistevano,inizialmente, in panche di legno, con uno spazio piano davanti per le rappresentazioni. Il teatro fu un verocentrodi vita intellettuale che agiva efficacemente sulle masse sia dal punto di vista estetico che da quello educativo e culturale.
22 Dalle rappresentazioni, che come è stato detto erano legate strettamente alla religione (le feste dionisiache), nasce la tragedia greca. Tutta la popolazione assisteva agli spettacoli. Ogni attività lavorativa era sospesa e la perdita della giornata lavorativa era risarcita ai cittadini più poveri tramite un gettone di presenza, il theorikon. Queste celebrazioni, con sacrifici e recitazioni, duravano dalla mattina alla sera, ma anche per più di un giorno. Gli spettacoli, che includevano recitazione, musica, canto e danze, si svolgevano di giorno. Gli attori, i cantanti e i ballerini usavano maschere per rappresentare il carattere e il sentimento; i costumi erano standardizzati nel colore e negli attributi a seconda del personaggio. Nel teatro greco si faceva ampio uso di macchine sceniche.
23 LE PARTI Gli attori Questa professione era riservata esclusivamente ai maschi. Il mestiere di "istrione", infatti, era tenuto in grandissima considerazione e, quindi, ruoli preminenti non potevano essere affidati se non a donne libere: ma queste vivevano preminentemente in casa, né si faceva comunemente uso di ragazzi per simulare le voci femminili (anche se brevi parti infantili sono contemplate in più di una tragedia). Protagonisti e "spalle" Il ruolo del protagonista (in origine lo stesso autore della tragedia) era preminente e secondo e terzo attore dovevano stare al loro posto; senza contare gli innumerevoli personaggi muti, per lo più cittadini presenti sulla scena come guardie di scorta, ancelle, giudici Il coro Accanto agli attori c era il coro, i cui componenti ("coreuti"; prima 12, poi 15; vestiti con chitone o, se schiavi, con un farsetto), oltre a godere anch essi di stima pubblica, erano preparati da un istruttore (a volte lo stesso autore della tragedia) e pagati dal "corego", un ricco ateniese disposto ad addossarsi il peso della sponsorizzazione del dramma.
24 MASCHERE GRECHE
25 GLI STRUMENTI MUSICALI DELL ANTICA GRECIA Gli Antichi Greci usavano diversi strumenti per accompagnare le danze e i canti associati alle cerimonie religiose, alle tragedie e alle tante manifestazioni della vita sociale. Gli strumenti maggiormente usati erano a corda, a percussione e a fiato. Alla prima famiglia appartengono la lira o cetra che era lo strumento più comune e più antico, la cui invenzione era attribuita al Dio Apollo. Dalle iniziali tre corde, poi divenute quattro, si arrivò asettecordeapartiredalviisecoloa.c. Tra gli strumenti a percussione c erano i tamburelli, i cimbali, i sistri (di origine egizia) e i cròtali (corrispondenti alle moderne nacchere spagnole). Tra gli strumenti a fiato più diffusi c era l aulòs: di diverse dimensioni, con ancia semplice o doppia, è lo strumento più vicino all oboe moderno. Un altro strumento a fiato molto diffuso era la siringa, paragonabile al flauto moderno. Una specie particolare di siringa era il cosiddetto flauto di Pan la cui invenzione era attribuita al Dio Pan.
26 tamburello aulos sistri cròtali siringaoflauto di Pan
27 ANTIGONEDISOFOCLE: TRAMA E ANALISI DIUN MITO FEMMINILE L Antigone è stata rappresentata per la prima volta duemilaquattrocentoquarantacinque anni fa. I fratelli di Antigone, Eteocle e Polinice, si uccidono a vicenda contendendosi il trono della città di Tebe. Lo zio Creonte, salito al potere, vieta di seppellire il corpo di uno dei due, Polinice, perché traditore; chi lo avesse fatto, sarebbe stato condannato a morte. Antigone non è d accordo, seppellisce il fratello e per questo viene condannata a morte.
28 LEGGIAMO LA TRAGEDIA
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30 L UOMO SAREBBE LEI, E NON IO SE RESTASSE IMPUNITO QUESTO GESTO DI FORZA NON E UNA DONNA CHE FARA LA LEGGE Il motivo per cui Antigone è stata condannata arriva da queste frasi che spiegano tutto. Queste parole ci fanno capire come concepissero i Greci la donna. Eraunmondoincuilafigura femminile era schiacciata, sottomessa e oppressa; solo l uomo aveva il diritto di difendere le proprie azioni. E proprio perché Antigone è donna, e Creonte l uomo, l unico modo per affermare il suo potere è ucciderla. Creonte appare dunque come un despota chiuso nelle sue idee e timoroso di apparire debole di fronte a una donna.
31 ANTIGONE: UNA DONNA CONTRO LE INGIUSTIZIE DEL POTERE La figura di Antigone è esemplare perché lei, che grida le sue convinzioni, è una donna, e lo fa in un mondo in cui difendere a voce alta una convinzione era una caratteristica solamente maschile: Antigone mostra a tutti che non è così, che non deve per forza essere così. Ciò che colpisce è il fatto che, nonostante gli oltre 2 millenni che ci separano da questo testo, i suoi temi sono eterni e vivi ancora oggi: sono gli stessi che animano ogni conflitto e che portano l odio dell uomo contro l uomo. L eroina di Sofocle è stata vista anche come emblema della lotta per i diritti delle donne. Quello di Antigone è un mito perenne e assume un valore universale.
32 ANTIGONE, EROINA E VITTIMA DELLA TRAGEDIA * Antigone, eroina e vittima di questa tragedia, è un personaggio straziato dal dolore, ma coraggiosamente sicuro di dover obbedire alle leggi divine e non alle leggi scritte dagli uomini. Creonte trova intollerabile l opposizione di Antigone non solo perché si contravviene ad un suo ordine, ma anche perché a farlo è una donna. Noi vogliamo risaltare la sua figura caratterizzata da una grande fermezza di principi, dalla convinzione assoluta di essere nel giusto e dalla fierezza delle proprie idee, difese a costo della propria vita.
33 LEZIONE SUL MITO IN AULA MAGNA
34 Disegniamo Antigone.
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36 Bella, la nostra Antigone!
37 I.C. A. Vespucci Martina Mannarino Classe 1^ E
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39 Giuseppe Curtosi Pavlo Lototskyy
40 Antigone: la ragazza che seguì le leggi del cuore anziché le leggi umane scritte.
41 Michele Galati cl. 1^ E
42 Sono venuta per portare AMORE, non odio
43 E ORA SCRIVIAMO I TESTI...
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49 Anche se la parità dei sessi è ufficialmente stabilita dalla Costituzione Italiana e ribadita da numerose leggi, l equilibrio fra i sessi non è ancora raggiunto: spesso il lavoro della donna fuori dell ambito familiare, il più delle volte necessario per far quadrare il bilancio, si risolve in un doppio sfruttamento, dentro e fuori casa, in quanto il carico domestico e la cura dei figli, dei malati, e degli anziani, continua a gravare sulle loro spalle. Solo quando tutte le donne avranno preso coscienza dei propri diritti e della propria uguaglianza, solo quando non vivranno gli impegni esterni con senso di colpa verso la famiglia, si potrà veramente parlare di parità! Ancora oggi, nella nostra Società altamente civilizzata, resistono spietate forme di emarginazione delle donne, che a volte sfociano in veri e propri crimini come lo stupro e la violenza.
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53 Indubbiamente la vita delle donne oggi è molto diversa da quella delle loro antenate e non solo nell'occidente: le donne stanno facendo passi avanti anche in Sud America ed in Estremo Oriente e cercano di mantenere le loro conquiste. Invece in zone come il Medio Oriente, l'africa ed il Subcontinente Indiano la loro condizione è ancora difficile e la parità ancora un sogno
54 . La civiltà islamica reputa la donna come una cittadina di classe inferiore, sottomessa alla volontà dell'uomo. In alcuni paesi di cultura islamica non c'è un profondo livello di discriminazione, come ad esempio in Tunisia, dove le donne sono libere di vestire come vogliono e hanno ottenuto molti diritti che le rendono quasi pari all'uomo.. In altri paesi il livello di discriminazione è ben più forte: in Algeria le donne vengono violentate e uccise dai fondamentalisti islamici, in Afganistan le donne sono "sepolte" in un burqa, un abito che non lascia nemmeno intravedere gli occhi. Possiamo quindi affermare che la condizione della donna è strettamente legata sia alla storia del paese in cui vive sia al paese stesso.
55 . Nei paesi talebani le donne sono considerate e trattate come feccia, usate per occuparsi della casa, del marito e dei figli; in basead alcuni versetti del corano, come: Le vostre donne sono come un seme da coltivare e quindi potete farne quello che volete, gli uomini hanno potere assoluto sulle donne e queste sono private di ogni diritto: dietro ai loro burqa, i soffocanti veli integrali chelericopronodacapoa piedi, non possono neanche vedere, respirare, parlare, ridere liberamente e se i loro passi giungono all udito di un uomo, rischiano di essere fustigate pubblicamente.
56 Ancheseil camminoversalacompletaemancipazionefemminile è ancora lungo, oggi la condizione della donna occidentale è nettamente migliorata rispetto al passato. Le donne hanno conseguito significativi risultati, conquistandosi l indipendenza e la realizzazione lavorativa. Rimangono, comunque, ancora in minoranza nei posti più prestigiosi della scala sociale, subendo più dei maschi la crisi economica eladisoccupazione.
57 Anche se la parità dei sessi è ufficialmente stabilita dalla Costituzione Italiana e ribadita da numerose leggi, l equilibrio fra i sessi non è ancora raggiunto: spesso il lavoro della donna fuori dell ambito familiare, il più delle volte necessario per far quadrare il bilancio, si risolve in un doppio sfruttamento, dentro e fuori casa, in quanto il carico domestico e la cura dei figli, dei malati, e degli anziani, continua a gravare sulle loro spalle. Solo quando tutte le donne avranno preso coscienza dei propri diritti e della propria uguaglianza, solo quando non vivranno gli impegni esterni con senso di colpa verso la famiglia, si potrà veramente parlare di parità! Ancora oggi, nella nostra Società altamente civilizzata, resistono spietate forme di emarginazione delle donne, che a volte sfociano in veriepropricriminicomelostuproelaviolenza.
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MUSICA NELL ANTICA GRECIA
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