Sicurezza di laboratorio: AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Sicurezza di laboratorio: AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI"

Transcript

1 Di.S.Te.B.A. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali Sicurezza di laboratorio: AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo pertanto il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l obiettivo di migliorare la comprensione delle problematiche presentate. a cura di: Dott.ssa Daniela Pacoda a.a Corso di laurea in Scienze Biologiche

2 Pagina didattica Definizioni secondo la normativa vigente Cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza Mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza

3 Pagina didattica Il cancro non è altro che una crescita anormale ed incontrollata delle cellule e viene anche chiamato neoplasia o tumore. Può colpire tutti gli organi e gli apparati, anche se si manifesta più spesso alla pelle, al seno, alla prostata, ai polmoni, all apparato digerente ed al cervello.

4 Pagina didattica Il cancro rappresenta una delle principali cause di morte nei Paesi Occidentali dove causa all incirca il 20% dei decessi. Nella comparsa delle neoplasie hanno una notevole influenza fattori individuali legati all ereditarietà, allo stile di vita e alle abitudini voluttuarie come il consumo di alcool, il fumo e l alimentazione. Ma molto importanti sono anche i fattori fisici ambientali, soprattutto le radiazioni ultraviolette contenute nella luce solare, mentre un contributo più modesto è rappresentato dall esposizione professionale, in particolare a sostanze chimiche cancerogene.

5 Pagina di approfondimento L insorgenza e la formazione del tumore che viene anche detta cancerogenesi è un processo che si manifesta in più stadi. L evento iniziale, che è di breve durata (giorni o settimane), viene denominato iniziazione ed è spesso dovuto ad una alterazione genetica causata da un cosiddetto iniziatore chimico. Il secondo stadio della cancerogenesi viene chiamato promozione e dura nell'uomo anni o decenni.

6 Pagina di approfondimento Un promotore, di per sé, non determina l'insorgenza del tumore, ma è in grado di amplificare il danno determinato da un iniziatore: in definitiva agisce inducendo la proliferazione cellulare, conferendo così alle cellule tumorali un vantaggio replicativo rispetto a quelle normali. Mentre un cancerogeno iniziatore induce il cancro con un meccanismo irreversibile, un cancerogeno promotore provoca effetti che possono essere reversibili se l esposizione cessa.

7 Pagina di approfondimento Lo stadio più avanzato del processo di cancerogenesi consiste nell acquisizione da parte delle cellule tumorali della proprietà invasiva cioè della capacità di colonizzare altre zone del corpo oltre a quella di origine. La disseminazione del cancro avviene in genere attraverso il sistema vascolare e comporta la formazione di varie masse tumorali secondarie (metastasi). A questo punto i trattamenti terapeutici sono particolarmente difficili e la situazione si presenta talmente grave da essere spesso letale.

8 Pagina didattica Classificazione dei Cancerogeni Genotossici Epigenetici Diretti Agiscono direttamente senza bisogno di biotrasformazione Indiretti Agiscono dopo biotrasformazione Promotori Cocancerogeni Iniziatori puri= agiscono solo da iniziatori cioè inducono la trasformazione della cellula in cellula neoplastica Iniziatori completi= oltre a determinare la trasformazione della cellula neoplastica ne inducono la proliferazione

9 Pagina di approfondimento Alcuni esempi di Genotossici IPA (cancerogeno indiretto) Nitrosamine (cancerogeno indiretto) Naftilamine (cancerogeno diretto) Arsenico (cancerogeno diretto) Uretano (cancerogeno indiretto) Catrame (cancerogeno completo) Nichel (cancerogeni diretto) Cadmio (cancerogeni diretto)

10 Pagina di approfondimento Alcuni esempi di Epigenetici Grassi alimentari (cocancerogeno) Molte sostanze contenute nel fumo di sigaretta (5000 sostanze appartenenti a 15 classi chimiche) (sia cocancerogeni che promotori) Idrocarburi alogenati (promotori) Alcool (cocancerogeno) Estrogeni (cocancerogeno) Benzene (promotore e iniziatore) Pesticidi (sia promotori che cocancerogeni)

11 Pagina di approfondimento In genere gli agenti chimici cancerogeni svolgono un ruolo sia di iniziatore sia di promotore e per questo motivo vengono definiti carcinogeni completi. Da notare che la promozione può essere indotta non solo da sostanze chimiche, ma anche da eventi biologici e da stimoli fisici o meccanici.

12 Pagina didattica Mutageni I mutageni sono quegli agenti che causano delle mutazioni o delle alterazioni a carico del materiale genetico, danneggiando così quell insieme codificato di informazioni che è presente in ogni cellula e che è responsabile dei vari processi biochimici e della trasmissione dei caratteri ereditari.

13 Pagina di approfondimento Le sostanze mutagene possono agire essenzialmente in tre modi: provocando cambiamenti nella composizione chimica del DNA; determinando alterazioni del riarrangiamento fisico di questa macromolecola; causando la fusione o la perdita di interi cromosomi.

14 Pagina di approfondimento In alcuni casi, l azione dei mutageni non comporta alcun effetto negativo, in quanto colpisce quella parte del DNA che non è attiva; infatti pur avendo ogni cellula un corredo genico completo, gran parte dei geni non svolgono alcuna funzione effettiva, per cui non si manifestano conseguenze a carico della salute.

15 Pagina di approfondimento Bisogna anche considerare che ogni cellula possiede dei meccanismi interni che provvedono alla riparazione del DNA e che permettono di correggere la maggior parte delle mutazioni prima che possano arrecare un qualsiasi tipo di danno all organismo. Se le mutazioni colpiscono proprio questi meccanismi, allora il numero delle mutazioni che può subire il genoma di un individuo aumenta enormemente.

16 Pagina didattica Categorie di sostanze cancerogene e relative frasi di rischio Secondo la classificazione della UE (direttiva 67/548/CEE con succ. adeguamenti) le sostanze cancerogene sono suddivise in tre categorie: Categoria 1: sostanze note per gli effetti cancerogeni sull uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l esposizione dell uomo ad esse e lo sviluppo di tumori. Simbolo: molto tossico (T+) Frasi di rischio: R45 (può provocare il cancro) R49 (può provocare il cancro per inalazione)

17 Pagina didattica Categorie di sostanze cancerogene e relative frasi di rischio Categoria 2: sostanze da considerare cancerogene per l uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l esposizione dell uomo possa provocare lo sviluppo di tumori, in generale sulla base di: - adeguati studi a lungo termine effettuati sugli animali - altre informazioni specifiche. Simbolo: tossico (T) Frasi di rischio: R45 (può provocare il cancro) R49 (può provocare il cancro per inalazione)

18 Pagina didattica Categorie di sostanze cancerogene e relative frasi di rischio Categoria 3: sostanze da considerarsi con sospetto per i possibili effetti cancerogeni sull uomo. Esistono prove ottenute da adeguati studi su animali che non bastano tuttavia per classificare la sostanza nella categoria 2 Simbolo: nocivo Xn Frasi di rischio: R68 (possibilità di effetti cancerogeni-prove insufficienti)

19 Categorie di rischio per i cancerogeni per il regolamento GHS CLP pericolo Categoria 1: cancerogeni conosciuti o presunti. L inserimento nella categoria è basato su dati epidemiologici o effetti sugli animali categoria 1A effetti cancerogeni noti per l uomo categoria 1B effetti cancerogeni presunti sull uomo Indicazione di pericolo H350: Può provocare il cancro Categoria 2: sospetto cancerogeno per l uomo; prove non sufficienti Indicazione di pericolo H351: Sospettato di provocare il cancro

20 Pagina didattica Categorie di sostanze mutagene e relative frasi di rischio Direttiva 67/548/CEE con succ. adeguamenti Categoria 1: sostanze note per gli effetti mutageni sull uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l esposizione dell uomo ad esse e l insorgenza di alterazioni genetiche ereditarie. Simbolo: molto tossico (T+) Frasi di rischio: R46 (può provocare alterazioni genetiche ereditarie)

21 Pagina didattica Categorie di sostanze mutagene e relative frasi di rischio Categoria 2: sostanze da considerarsi mutagene per l uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l esposizione umana possa provocare lo sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie, in generale sulla base di: - adeguati studi su animali - altre informazioni specifiche. Simbolo: tossico (T) Frasi di rischio: R46 (può provocare alterazioni genetiche ereditarie)

22 Pagina didattica Categorie di sostanze mutagene e relative frasi di rischio Categoria 3: sostanze da considerarsi con sospetto per possibili effetti mutageni. Esistono prove ottenute da studi specifici sugli effetti mutageni ma non sono sufficienti per classificare la sostanza nella categoria 2. Simbolo: Nocivo (Xn) Frasi di rischio: R68 (può provocare effetti irreversibili) Secondo la classificazione della UE (direttiva 67/548/CEE con succ. adeguamenti) le sostanze mutagene che hanno rilevanza ai fini della legislazione attuale sono quelle contenute nelle prime due categorie.

23 Categorie di rischio per i mutageni per il regolamento GHS CLP pericolo Categoria 1: sostanze capaci di indurre mutazioni ereditarie o che devono essere considerate capaci di indurre mutazioni in cellule germinali umane categoria 1A effetti mutageni noti per l uomo categoria 1B effetti mutageni presunti sull uomo Indicazione di pericolo H340: Può provocare alterazioni genetiche Categoria 2: sospetto mutageno per l uomo; prove non sufficienti Indicazione di pericolo H341: Sospettato di alterazioni genetiche

24 Pagina di approfondimento Categorie di sostanze cancerogene e relative frasi di rischio Una sostanza viene inserita nella categoria 1A di mutagenicità in base ai risultati positivi di studi epidemiologici sull uomo. La classificazione in categoria 1B si basa su risultati positivi di test in vivo su cellule germinali e/o cellule somatiche. La collocazione nella categoria 2 si basa sui risultati positivi di esperimenti su mammiferi e/o esperimenti in vitro su cellule somatiche di mammiferi.

25 Pagina didattica Miscele cancerogene e/o mutagene Una miscela è classificata, come previsto dal regolamento CE n. 1272/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio, cancerogena e/o mutagena quando contiene almeno un componente cancerogeno e/o mutageno in percentuale maggiore o uguale allo 0,1%.

26 Pagina di approfondimento Responsabili delle informazioni contenute nell etichetta e nella scheda di sicurezza dei prodotti chimici sono i responsabili dell immissione sul mercato (fabbricante, importatore, distributore o fornitore) che devono essere in grado di stabilire se una sostanza o un preparato è classificato cancerogeno e/o mutageno; gli stessi hanno l obbligo di diffondere nella maniera più chiara possibile tale informazione.

27 Pagina di approfondimento Categorie di sostanze cancerogene e mutagene Alcuni degli Organismi, Enti e Istituzioni Scientifiche impegnate nella definizione di un programma internazionale di valutazione del potenziale cancerogeno di sostanze e preparati chimici: Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro : IARC Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (Italia): CCTN National Institute for Occupational Safety and Health: NIOSCH American Conference of Govermental Industrial Hygienists: ACGIH

28 Pagina di approfondimento La classificazione IARC degli agenti cancerogeni L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (in sigla internazionale "IARC") è un organismo dell Organizzazione Mondiale della Sanità deputata allo studio del cancro, delle sue cause e delle strategie per il suo controllo. E un organismo la cui autorevolezza è riconosciuta a livello mondiale e a cui si fa riferimento per molte questioni riguardanti il problema dei tumori. IARC valuta gli studi scientifici esistenti in merito all azione cancerogena di agenti, miscele e circostanze di esposizione e classifica le evidenze di cancerogenicità - in ordine decrescente - in: sufficiente, limitata, inadeguata, assente.

29 Pagina di approfondimento Dopo aver valutato separatamente la cancerogenicità nell uomo, la cancerogenicità negli animali da esperimento e tutti gli altri elementi rilevanti a questo proposito (mutagenesi, azioni sull embrione, sul genoma, effetti su colture cellulari o altro), IARC conclude con una valutazione complessiva che classifica l agente (miscela o circostanza di esposizione) in: gruppo 1, 2 (2A e 2B), 3 o 4

30 Pagina di approfondimento In sintesi, il significato della classificazione di un agente (o miscela o circostanza di esposizione) è il seguente: Gruppo 1- L agente (o miscela) è cancerogeno per l uomo (oppure: la lavorazione comporta esposizioni che sono cancerogene per l uomo). Gruppo 2- Questa categoria include agenti, miscele o circostanze di esposizione per cui, da una parte, il grado di evidenza di cancerogenicità nell uomo è quasi sufficiente o, dall altra, non ci sono dati sull uomo ma c è evidenza di cancerogenicità per l animale: Gruppo 2A- L agente (o miscela) è probabilmente cancerogeno per l uomo (oppure: la lavorazione comporta esposizioni che sono probabilmente cancerogene per l uomo.) Gruppo 2B- L agente (o miscela) è un possibile cancerogeno per l uomo (la lavorazione comporta esposizioni che sono possibili cancerogene per l uomo).

31 Pagina di approfondimento Gruppo 3- L agente (o miscela o circostanza di esposizione) non è classificabile in relazione alla sua cancerogenicità per l uomo. In questo gruppo vengono inserite sostanze che non rientrano in nessun altra categoria prevista. Gruppo 4- L agente (o la miscele) probabilmente non agisce come cancerogeno per l uomo. Comprende sostanze con evidente non cancerogenicità per l uomo e per gli animali. In alcuni casi si tratta di sostanze con inadeguata evidenza o assenza di dati per l uomo ma con provata mancanza di cancerogenicità per gli animali

32 Pagina di approfondimento Va tenuto conto che la IARC ha valutato sia miscele che circostanze di esposizione come cancerogeni di gruppo 1 (cancerogeno certo per l uomo) e 2A (cancerogeno probabile per l uomo) non considerate nell allegato XLII e XLIII del D.Lgs. 81/08. Si tratta comunque di un elenco di non immediato utilizzo per una valutazione dei rischi, dovendo considerare infatti che: non sono a volte individuabili nella lavorazione gli specifici agenti cancerogeni in gioco; le valutazioni IARC si basano su evidenze epidemiologiche relative ad esposizioni verificatesi nel passato, che spesso sono nel tempo radicalmente mutate; i processi industriali pertinenti non sono necessariamente omogenei nel tempo e nello spazio, per cui alla stessa mansione o attività produttiva possono corrispondere esposizioni diverse, e quindi rischi di entità diversa, anche radicalmente.

33 Pagina di approfondimento Anche se numerosi studi scientifici hanno permesso di capire molto sulla comparsa e sullo sviluppo dei tumori, è sempre estremamente difficile stabilire una chiara relazione di causa - effetto fra l esposizione ad un sospetto agente cancerogeno e lo sviluppo della malattia.

34 Concetto di Valore Soglia: per le sostanze cancerogene e/o mutagene, non è possibile attribuire un valore limite di concentrazione sotto il quale vi è la garanzia assoluta di non correre rischi, in quanto l azione di queste sostanze può manifestarsi anche in seguito ad una singola dose a bassissima concentrazione

35 Questa considerazione è molto dibattuta perché bisogna tener presente che nell organismo esistono meccanismi biologici in grado di riparare un danno genomico prodotto da un agente genotossico. Fino ad oggi però, nonostante l impiego di test sperimentali su numeri elevatissimi di animali ( topi) non è stata dimostrata l esistenza di una dose soglia.

36 Si parla pertanto di VSD (Virtual Safety Dose): dose alla quale corrisponde una probabilità di evento (cancerogeno) inferiore a 1/ (10-8 ) con livello di significatività statistica del 99% (FDA)

37 Stima dei rischi (probabilità di morte) per un individuo in relazioni ad alcune attività umane o eventi naturali ATTIVITA RISCHIO Fumo (10 sig/gg) 1/400 Tutti i tipi di incidente 1/2000 Incidente Automobilistico 1/5000 Lavoro in industria 1/ Disastri naturali 1/ Essere colpiti da un fulmine 1/ Rispetto della VSD per la sostanza X 1/

38 Pagina di approfondimento Riepilogando. per gli EPIGENETICI si potrebbe parlare di una dose-soglia in quanto esiste una relazione dose risposta. per i GENOTOSSICI non esiste invece una relazione dose risposta e in via teorica anche una sola molecola può iniziare il processo tumorale.

39 Principali sostanze chimiche potenzialmente presenti negli ambienti di lavoro ritenute in grado di un effetto cancerogeno Amine aromatiche Vescica Arsenico Pelle e Polmone Asbesto Pleura, Polmone, Peritoneo Benzene Midollo e Tessuti Ematopoietici Cadmio Prostata Cloruro di Vinile Fegato Cromo Polmone Dicromometiletere Polmone Idrocarburi Policiclcici Pelle, Scroto, Polmone Lavorazioni del legno Seni nasali Lavorazioni del cadmio Seni nasali Lavorazioni dell alcool isopropilico Seni nasali Mostarde Azotate Laringe, Polmone Nichel Seni nasali, Polmone Agenti Fisici: Raggi UV Pelle Radiazioni Ionizzanti Midollo (molte altre sedi) Agenti Biologici: Virus oncogeni Varie sedi Macroparassiti Varie sedi

40 Pagina didattica Normativa in materia di Cancerogeni e Mutageni in ambito professionale D.Lgs.81/2008 integr. con il D.Lgs. 106/2009 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art.233 Campo di applicazione) Fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal Capo III e per i lavoratori esposti esclusivamente alle radiazioni previste dal trattato che istituisce la comunità europea dell energia atomica, le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni a causa della loro attività lavorativa.

41 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 234 Definizioni) Agli effetti del presente decreto si intende per: agente cancerogeno: 1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni; 2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto 1) agente mutageno: 1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie mutagene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni; 2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto 1) 3) una sostanza, un preparato o un processo di cui all allegato XLI, nonché una sostanza od un preparato emessi durante un processo previsto dall allegato XLII.

42 Pagina didattica La distinzione tra sostanze e preparati, data sempre nel D.Lgs. 52/1997, è la seguente: a) sostanze: gli elementi chimici ed i loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilità dei prodotti e le impurezze derivanti dal procedimento impiegato, ma esclusi i solventi che possono essere eliminati senza incidere sulla stabilità delle sostanze e senza modificare la loro composizione; b) preparati: le miscele o le soluzioni costituite da due o più sostanze.

43 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (Art. 235 Sostituzione e riduzione) La regolamentazione di legge prevede una sorta di gerarchia comportamentale: 1) sostituire l agente cancerogeno o mutageno con ciò che non lo è; 2) ricorrere ad un sistema chiuso; 3) ridurre l esposizione al più basso valore tecnicamente possibile. L esposizione non deve comunque superare il valore limite dell agente stabilito nell allegato XLIII

44 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI A proposito di sostituzioni è importante ricordare che nell allegato XL del D.Lgs. 81/08 vengono previsti espressamente divieti di produzione, lavorazione e impiego di agenti chimici e attività. Attualmente l allegato comprende quattro ammine aromatiche cancerogene e mutagene: 2-naftilamina e suoi Sali N. CAS (1) aminodifenile e suoi Sali N. CAS Benzidina e suoi Sali N. CAS nitrodifenile N. CAS (1) CAS Chemical Abstracts Service

45 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI Il comma 3 dell articolo 228 del D.Lgs. 81/08 prevede comunque le seguenti possibilità di deroga al divieto: attività a fini esclusivi di ricerca e sperimentazione scientifica, ivi comprese le analisi; attività volte ad eliminare gli agenti chimici che sono presenti sotto forma di sottoprodotto o di rifiuti; produzione di agenti chimici destinati ad essere utilizzati come intermedi.

46 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 236 Valutazione del rischio) Il D. Lgs. 81/08 richiede per i cancerogeni e/o mutageni una valutazione particolarmente approfondita e documentata di tutti i possibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo caratteristiche delle lavorazioni: durata e frequenza quantitativi, concentrazioni capacità di penetrazione nell organismo

47 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI Il Documento di Valutazione del rischio I risultati della valutazione del rischio cancerogeno e/o mutageno devono essere riportati nel documento di valutazione dei rischi con i seguenti dati: attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o preparati cancerogeni o mutageni e indicazione dei motivi per i quali sono impiegati agenti cancerogeni; quantitativi e concentrazione degli agenti; numero dei lavoratori esposti; esposizione dei suddetti lavoratori e il grado della stessa; misure preventive applicate e DPI indagini svolte circa la possibile sostituzione e le caratteristiche delle sostanze utilizzate come sostituti.

48 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 237 Misure tecniche, organizzative, procedurali) Le misure tecniche, organizzative e procedurali da adottare sono le seguenti: a) usare le quantità minime necessarie ed evitare l accumulo; b) limitare al minimo i lavoratori esposti; c) progettare, programmare e sorvegliare le attività in modo che non vi sia emissione di agenti cancerogeni o mutageni nell'aria; d) provvedere alla misurazione di agenti cancerogeni o mutageni

49 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI e) provvedere alla regolare e sistematica pulitura dei locali, delle attrezzature e degli impianti; f) elaborare procedure per i casi di emergenza che possono comportare esposizioni elevate; g) assicurare che gli agenti cancerogeni o mutageni siano conservati, manipolati, trasportati in condizioni di sicurezza; h) assicurare lo smaltimento degli scarti

50 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI i) disporre, su conforme parere del medico competente, misure protettive particolari per quelle categorie di lavoratori per i quali l'esposizione a taluni agenti cancerogeni presenta rischi particolarmente elevati.

51 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 238 Misure tecniche) Il datore di lavoro: a) assicura che i lavoratori dispongano di servizi igienici appropriati ed adeguati; b) dispone che i lavoratori abbiano in dotazione idonei indumenti protettivi da riporre in posti separati dagli abiti civili; c) provvede affinché i DPI siano custoditi in luoghi determinati, controllati e puliti dopo ogni utilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi, prima di ogni nuova utilizzazione. E' vietato assumere cibi e bevande o fumare nelle zone di lavoro, conservare cibi destinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare cosmetici.

52 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 239 Informazione e formazione) Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni INFORMAZIONI ed istruzioni, in particolare per quanto riguarda: a) gli agenti cancerogeni o mutageni presenti nei cicli lavorativi, la loro dislocazione, i rischi per la salute connessi al loro impiego, ivi compresi i rischi supplementari dovuti al fumare; b) le precauzioni da prendere per evitare l'esposizione; c) le misure igieniche da osservare; d) la necessità di indossare e impiegare indumenti di lavoro e protettivi e DPI ed il loro corretto impiego; e) comportamenti da adottare per prevenire il verificarsi di incidenti e ridurne al minimo le conseguenze.

53 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI Aggiornamento INFORMAZIONE Strumenti di programmazione, di gestione, di verifica della formazione attuata FORMAZIONE Deve essere fornita una formazione adeguata in merito agli elementi informativi forniti.

54 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI L'informazione e la formazione devono avvenire: prima che i lavoratori siano adibiti alle attività a rischio; con frequenza almeno quinquennale; ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni cambiamenti significativi.

55 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 240 Esposizione non prevedibile) In caso di esposizione non prevedibile o anomala è necessario: adottare misure immediate per identificare e rimuovere le cause informare i lavoratori e il RLS; comunicare al più presto all organismo di vigilanza l evento e le misure adottate.

56 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI I lavoratori devono abbandonare immediatamente l'area interessata, cui possono accedere soltanto gli addetti agli interventi di riparazione ed ad altre operazioni necessarie, indossando idonei indumenti protettivi e dispositivi di protezione delle vie respiratorie, messi a loro disposizione dal datore di lavoro.

57 Pagina didattica D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI SORVEGLIANZA SANITARIA (Art. 242 Accertamenti sanitari e norme preventive e protettive specifiche) 1. I lavoratori per i quali la valutazione di cui all'art. 236 ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti a sorveglianza sanitaria. 2. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati. 3. Le misure di cui al comma 2 possono comprendere l'allontanamento del lavoratore secondo le procedure dell'art. 42

58 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI SORVEGLIANZA SANITARIA Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sulla sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti, con particolare riguardo all'opportunità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell'attività lavorativa.

59 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI (Art. 243 Registro di esposizione e cartelle sanitarie) Lavoratori esposti: lavoratori per i quali il valore di esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni potrebbe risultare superiore a quello della popolazione generale. Il registro degli esposti: archivio cartaceo istituito dal Datore di lavoro, il quale si serve della collaborazione del medico competente, che, sulla base di procedure e protocolli definiti è tenuto a compilare e aggiornare il registro.

60 Pagina di approfondimento D.Lgs.81/2008 Titolo IX Capo II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI Le annotazioni individuali contenute nel registro e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservate dal datore di lavoro almeno fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall'ispesl fino a quarant'anni dalla cessazione di ogni attività che espone ad agenti cancerogeni o mutageni.

61

62 SCHEDE DI SICUREZZA Tutte le sostanze chimiche ed i preparati pericolosi posti in commercio in Italia devono essere accompagnati da una Scheda di Sicurezza, compilata a cura e sotto la responsabilità di chi la immette sul mercato (fabbricante, importatore, distributore). La Scheda deve essere aggiornata sulla base delle conoscenze tecniche e scientifiche più recenti, deve essere redatta in lingua italiana e deve riportare la data di compilazione.

63 La SCHEDA comprende 16 voci 1) Identificazione 2) Pericoli 3) Composizione 4) Pronto soccorso 5) Misure antincendio 6) Fuoriuscita accidentale 7) Manipolazione e Stoccaggio 8) Protezione individuale 9) Proprietà chimico fisiche 10) Stabilità e reattività 11) Informazioni Tossicologiche 12) Informazioni ecologiche 13) Smaltimento 14) Trasporto 15) Regolamentazione 16) Altre informazioni

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA RISCHI CANCEROGENI

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA RISCHI CANCEROGENI LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA RISCHI CANCEROGENI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

Campo di applicazione.

Campo di applicazione. Campo di applicazione. Le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni a causa della loro attività lavorativa.

Dettagli

AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. A cura di: Danilo Monarca

AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. A cura di: Danilo Monarca CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006 AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI A cura di: Danilo Monarca DEFINIZIONI

Dettagli

Rischio Biologico D.lgs. 81/08

Rischio Biologico D.lgs. 81/08 Rischio Biologico D.lgs. 81/08 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 266 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività

Dettagli

Si applica. Non si applica

Si applica. Non si applica NORMATIVE ABROGATE NORMATIVA ATTUALE 13 articoli in tutto dal 222 al 232 art. 233: campo applicazione art. 234: definizioni art. 235: sostituzione e riduzione art. 236: valutazione del rischio art. 237:

Dettagli

Agente biologico. Microrganismo. Coltura cellulare

Agente biologico. Microrganismo. Coltura cellulare Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Modulo 1 disposizioni generali SPP EPC Titolo IX del D.Lgs. 81/08 2 Titolo IX del

Dettagli

CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Sezione I Disposizioni generali Art Sezione II Obblighi del datore di lavoro Art. 235.

CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Sezione I Disposizioni generali Art Sezione II Obblighi del datore di lavoro Art. 235. CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Sezione I Disposizioni generali Art. 233. Campo di applicazione 1. Fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal capo III e per i lavoratori

Dettagli

Le classificazioni e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze

Le classificazioni e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Le classificazioni e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione CEE (direttiva 93/21/CEE) Nella direttiva si ritrovano i criteri per la classificazione di una sostanza come cancerogena.

Dettagli

DI CHE COSA TRATTEREMO

DI CHE COSA TRATTEREMO Di Luca Bazzani E mail admin@lucabazzani.com DI CHE COSA TRATTEREMO Il workshop analizzerà le modifiche apportate alla gestione del Rischio Chimico in ambiente lavorativo alla luce del nuovo Testo Unico

Dettagli

Enrico Pira Sezione di Medicina del Lavoro, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche Università di Torino

Enrico Pira Sezione di Medicina del Lavoro, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche Università di Torino CITTA METROPOLITANA DI MESSINA Seminario di informazione e promozione della salute Patologie tumorali in luoghi di lavoro e fattori ambientali Enrico Pira Sezione di Medicina del Lavoro, Dipartimento di

Dettagli

RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO

RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO RISCHIO CANCEROGENO Le stime attualmente indicano che il 3-5% di tutti i tumori è di origine occupazionale. In Italia vi sono circa 200.000 morti/anno per tumore Tumori frequenti

Dettagli

Lezione 10 AGENTI CHIMICI

Lezione 10 AGENTI CHIMICI Alternanza scuola-lavoro a.s. 2017/18 D. Lgs. 81/2008 aggiornato con il D.Lgs. 106/2009 Lezione 10 AGENTI CHIMICI? Il responsabile del progetto 1 Schema generale del corso 1. La salute e sicurezza sul

Dettagli

18/11/2010 DI CHE COSA PARLEREMO? LA LEGGE ITALIANA

18/11/2010 DI CHE COSA PARLEREMO? LA LEGGE ITALIANA Il Rischio Chimico da Benzene nei siti industriali: normativa di riferimento, valori limite di esposizione, controlli e tutele per la Salute dei Lavoratori D I L U C A B A Z Z A N I L I B E R A M E N T

Dettagli

Data di validità 13/12/2007

Data di validità 13/12/2007 PROCEDURA OPERATIVA STANDARD (POS) N SP/1-07 Revisione 13/12/2007 di validità 13/12/2007 Sostituisce N TITOLO: AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI, TERATOGENI DEFINIZIONE DEI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE AL

Dettagli

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81* Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106**

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81* Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106** LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81* Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106** Attuazione dell articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 USO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 USO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE USO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE Revisione 01 - Maggio 2013 A cura di: Servizio Prevenzione, Protezione, Ambiente e Sicurezza 1 USO E MANIPOLAZIONE DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Premessa

Dettagli

C11 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA

C11 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA HP11 C11 CARATTERISTICHE DI PERICOLOTA HP 11: MUTAGENO Il regolamento 1357/2014 1,stabilisce i limiti di concentrazione per l attribuzione delle caratteristiche di pericolo HP11. Poiché esistono i criteri,

Dettagli

AGENTI CANCEROGENI-MUTAGENI

AGENTI CANCEROGENI-MUTAGENI Riferimenti Normativi Decreto Legislativo 81/2008 come modificato da D. Lgs. 106/09 TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni Art. 234 Definizioni Agente Cancerogeno:

Dettagli

Rischio Chimico. Definizioni

Rischio Chimico. Definizioni Rischio Chimico Definizioni a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come

Dettagli

Standard di esposizione umana. Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello

Standard di esposizione umana. Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello Standard di esposizione umana Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello Introduzione In questa lezione l attenzione viene spostata dagli aspetti connessi alla salute degli ecosistemi in generale

Dettagli

Rischio Chimico. Laboratorio Chimico per la Sicurezza. Prof. Roberta Curini

Rischio Chimico. Laboratorio Chimico per la Sicurezza. Prof. Roberta Curini Rischio Chimico Laboratorio Chimico per la Sicurezza Prof. Roberta Curini Il numero delle sostanze chimiche attualmente in uso è sconosciuto (da EEA-Agenzia Europea per l Ambiente ) E QUINDI NECESSARIO

Dettagli

LA NORMATIVA SUI CANCEROGENI DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AL REGISTRO DEGLI ESPOSTI. Dott.Paolo Leghissa USC di Medicina del Lavoro OO.RR.

LA NORMATIVA SUI CANCEROGENI DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AL REGISTRO DEGLI ESPOSTI. Dott.Paolo Leghissa USC di Medicina del Lavoro OO.RR. LA NORMATIVA SUI CANCEROGENI DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AL REGISTRO DEGLI ESPOSTI Dott.Paolo Leghissa USC di Medicina del Lavoro OO.RR. Bergamo L interesse per le sostanze cancerogene è cresciuto al

Dettagli

Progetto Regionale REACH Linea assistenza

Progetto Regionale REACH Linea assistenza Progetto Regionale REACH Linea assistenza Treviso, 25 giugno 2013 1 In Italia la salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate dal Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo

Dettagli

Rischio Biologico. Definizioni. Normativa e documenti di riferimento

Rischio Biologico. Definizioni. Normativa e documenti di riferimento Rev. 0 del 24/01/2012 Ravenna/Lugo/Faenza Marzo 2015 Normativa e documenti di riferimento D.Lgs. 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e

Dettagli

IL RISCHIO IL RISCHIO CHIMICO CHIMICO

IL RISCHIO IL RISCHIO CHIMICO CHIMICO IL RISCHIO CHIMICO Titolo IX Sostanze pericolose Capo I Protezione da agenti chimici CAA - IL RISCHIO CHIMICO 1 I preparati chimici possono provocare: 1. Un infortunio offendendo in modo traumatico il

Dettagli

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE CORSO DI INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE CORSO DI INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE CORSO DI INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI

Dettagli

La nuova biologia.blu

La nuova biologia.blu David Sadava, David M. Hillis, H. Craig Heller, May R. Berenbaum La nuova biologia.blu Il corpo umano PLUS 2 Capitolo C12 La biologia del cancro 3 Una parola per cento malattie Il cancro è un insieme di

Dettagli

Rischi da esposizione ad Agenti Cancerogeni e mutageni Titolo IX - Capo II - D.Lgs 81/2008

Rischi da esposizione ad Agenti Cancerogeni e mutageni Titolo IX - Capo II - D.Lgs 81/2008 Università di Ferrara Insegnamento di Sicurezza nei luoghi di lavoro CdL Professioni sanitarie A.A. 2015-2016 Rischi da esposizione ad Agenti Cancerogeni e mutageni Titolo IX - Capo II - D.Lgs 81/2008

Dettagli

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24 Rischio Chimico Rev. 2 ott. 2009 Rischio Chimico slide 1 di 24 Cos è il rischio chimico Il rischio chimico in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute,

Dettagli

Università degli Studi di Trieste

Università degli Studi di Trieste Università degli Studi di Trieste D. Lgs. 81/08 Esposizione ad agenti biologici Titolo X Da Art. 266 ad Art. 286 Art. 267 D. Lgs. 81/08 Definizioni Agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente

Dettagli

LISTE DI CONTROLLO IN ATTUAZIONE DEL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

LISTE DI CONTROLLO IN ATTUAZIONE DEL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE LISTE DI CONTROLLO IN ATTUAZIONE DEL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2015 2018 Estratto lista di controllo esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni Comitato Regionale

Dettagli

Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE)

Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE) Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE) Titolo IX, Capo I Protezione da agenti chimici Misure e principi

Dettagli

Corso di Medicina del Lavoro. Tumori Professionali. 1 of 19

Corso di Medicina del Lavoro. Tumori Professionali. 1 of 19 Corso di Medicina del Lavoro Tumori Professionali 1 of 19 Definizione Si definiscono professionali i tumori nella cui genesi ha agito, come causa o concausa, l attività lavorativa, con esposizione ad agenti

Dettagli

1.E presente, nel documento di valutazione dei rischi, il capitolo dedicato al rischio biologico?

1.E presente, nel documento di valutazione dei rischi, il capitolo dedicato al rischio biologico? SCHEDA DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELL APPLICAZIONE DEL D.Lgs. 81/2008 TITOLO X ESPOZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TUTTE LE U.O. Valutazione del rischio 1.E presente, nel documento di valutazione dei rischi,

Dettagli

INCONTRO INFORMATIVO CON I MEDICI COMPETENTI SPISAL

INCONTRO INFORMATIVO CON I MEDICI COMPETENTI SPISAL INCONTRO INFORMATIVO CON I MEDICI COMPETENTI SPISAL provincia Belluno Belluno 16 febbraio 2017 Qualche novità sull approccio ai cancerogeni professionali - formaldeide Nuove Check list regionali per Rischio

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO: INQUADRAMENTO NORMATIVO

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO: INQUADRAMENTO NORMATIVO Empoli, 17-11-2015 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO: INQUADRAMENTO NORMATIVO Dipartimento Interaziendale Regionale dei Laboratori di Sanità Pubblica Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana

Dettagli

20. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI

20. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI 01. I lavoratori possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni. 1 02. Sono in ogni caso state intraprese tutte le iniziative atte a evitare o ridurre l uso di agenti cancerogeni o mutageni 03.

Dettagli

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO/CANCEROGENO. Titolo IX, capo I del D. Lgs. 81 del 2008 e successive modifiche (D. Lgs.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO/CANCEROGENO. Titolo IX, capo I del D. Lgs. 81 del 2008 e successive modifiche (D. Lgs. VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO/CANCEROGENO Titolo IX, capo I del D. Lgs. 81 del 2008 e successive modifiche (D. Lgs. 106 del 2009) COME SI EFFETTA LA VALUTAZIONE? D. Lgs. 81 Nell ambito della valutazione

Dettagli

RISCHIO CHIMICO E CLP

RISCHIO CHIMICO E CLP RISCHIO CHIMICO E CLP Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI RISCHIO CHIMICO: NORMATIVA D.Lgs. 81/08 Titolo IX Sostanze pericolose Capo I Protezione da agenti chimici CONCETTI BASE

Dettagli

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Modulo 4 - Valutazione del rischio chimico SPP EPC Valutazione del rischio chimico

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. g g. Ing. Antonio Giorgi RSPP

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. g g. Ing. Antonio Giorgi RSPP I.I.S. MATTEI-EINAUDI EINAUDI Via Don Torello, 38 04100 Latina CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. g g e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Ing. Antonio Giorgi RSPP Il Decreto

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DECRETO LEGISLATIVO 25 febbraio 2000, n. 66 Attuazione delle direttive 97/42/CE e 1999/38/CE, che modificano la direttiva 90/394/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da

Dettagli

Adeguamenti della valutazione del rischio chimico. Benevento 3 marzo Michele del Gaudio Ricercatore INAIL

Adeguamenti della valutazione del rischio chimico. Benevento 3 marzo Michele del Gaudio Ricercatore INAIL Adeguamenti della valutazione del rischio chimico Benevento 3 marzo 2016 Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione

Dettagli

Sostanze pericolose. Gestione del rischio chimico

Sostanze pericolose. Gestione del rischio chimico Sostanze pericolose Gestione del rischio chimico D. Lgs. n. 81, 9 aprile 2008, artt. 32 e 37 Accordo Stato-Regioni 21/12/2011 e Accordo Stato-Regioni 07/07/2016 2016 AiFOS Tutti i diritti riservati. Vietata

Dettagli

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio Chimico D.Lgs 626/94 Titolo VII-bis Protezione da agenti chimici (inserito

Dettagli

RISCHIO CHIMICO - Legislazione Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n 25

RISCHIO CHIMICO - Legislazione Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n 25 RISCHIO CHIMICO - Legislazione Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n 25 Art. 72-bis (Campo di applicazione): ( ) Il datore di lavoro determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro

Dettagli

informa.fito. MODULO 2. Sistemi di sicurezza per l acquisto, la conservazione, il trasporto e l utilizzo dei prodotti fitosanitari

informa.fito. MODULO 2. Sistemi di sicurezza per l acquisto, la conservazione, il trasporto e l utilizzo dei prodotti fitosanitari informa.fito. Aggiornamento di strumenti di supporto per la diffusione delle informazioni sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (LR 28/98 Det. n 16819 del 31/12/2008) IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI

Dettagli

BIO ENERGY L. Utilizzazione:

BIO ENERGY L. Utilizzazione: Prodotto Pagina 1 di 6 Prodotto finito Reattivo analisi 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA E DELLA SOCIETÀ 1.1 Identificazione 1.1.1 Nome Chimico : // 1.1.2 Nomi Commerciali e Sinonimi : Bio Energy L. 1.1.3

Dettagli

Cancerogeni occupazionali

Cancerogeni occupazionali Cattedra di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia Cancerogeni occupazionali Definizione Stima numerica Identificazione e normativa Le neoplasie come malattie occupazionali Identificazioni

Dettagli

Scheda di sicurezza ai sensi della direttiva comunitaria 91/155/CEE Stampato il: 12/01/99 data di aggiornamento: 06/04/05 Scheda 80621V it Rev. n.

Scheda di sicurezza ai sensi della direttiva comunitaria 91/155/CEE Stampato il: 12/01/99 data di aggiornamento: 06/04/05 Scheda 80621V it Rev. n. 11.. Identificazione del prodotto e della società Nome del prodotto: Codice del prodotto: Descrizione del prodotto: Elementi identificartivi della società: New Logocart Nylon Nero 80621V Cartuccia contenente

Dettagli

Cancerogeni professionali. Dr. Francesca Larese Filon Università di Trieste

Cancerogeni professionali. Dr. Francesca Larese Filon Università di Trieste Cancerogeni professionali Dr. Francesca Larese Filon Università di Trieste Contenuti * La cancerogenesi professionale * Aspetti generali dei tumori professionali - organi bersaglio - periodo di latenza

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 SCHEDA INFORMATIVA SULLE PROPRIETA DELLE SOSTANZE

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 SCHEDA INFORMATIVA SULLE PROPRIETA DELLE SOSTANZE A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza Scopo e campo di applicazione La Scheda di Sicurezza rappresenta il più completo strumento documentale correlato ad una sostanza o prodotto

Dettagli

Le misure di prevenzione

Le misure di prevenzione Prevenzione del rischio cancerogeno Piano mirato di prevenzione Applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox

Dettagli

RISCHIO CHIMICO Corso di informazione di base ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e dell Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

RISCHIO CHIMICO Corso di informazione di base ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e dell Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 RISCHIO CHIMICO Corso di informazione di base ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e dell Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Prof. Alessandro Bacaloni Ambito di applicazione Igiene del lavoro Branca dell igiene che

Dettagli

A B C DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO. Daniela Matteucci

A B C DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO. Daniela Matteucci DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO Informazione ai lavoratori ai sensi degli artt. 36 e succ. del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m. Aggiornato con il Reg. 1907/2006 (Reach) e il Reg. 1272/2008 (CLP)

Dettagli

SISTEMA INFORMATIVO A SCHEDE PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI. Leso V., Cioffi D.L., Piacci M., Manno M., Iavicoli I.

SISTEMA INFORMATIVO A SCHEDE PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI. Leso V., Cioffi D.L., Piacci M., Manno M., Iavicoli I. SISTEMA INFORMATIVO A SCHEDE PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI Leso V., Cioffi D.L., Piacci M., Manno M., Iavicoli I. Introduzione: i siti contaminati La gestione dei siti contaminati rappresenta

Dettagli

Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi. Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi

Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi. Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi note di lettura a sx dlgs 81/08 fino al 28/03/2016 a dx dlgs 81/08 in viogre dal 29/03/2016. In rosso parti sostituite completamente in grassetto parti nuove. Pag. 1 a pag. 10 modifiche al dlgs 81/2008

Dettagli

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza, nell ambito dello svolgimento delle lavorazioni,

Dettagli

L esposizione a benzene per gli addetti ai distributori e trasportatori di benzina

L esposizione a benzene per gli addetti ai distributori e trasportatori di benzina La valutazione dell'esposizione a cancerogeni in alcuni comparti produttivi. Il registro degli esposti quale fonte informativa per i PISLL e gestione del rischio per le aziende L esposizione a benzene

Dettagli

CERA LUCIDANTE LAVAPAVIMENTI

CERA LUCIDANTE LAVAPAVIMENTI Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE PAVIMENTI CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA DELIZIA SGRASSATORE

SCHEDA DI SICUREZZA DELIZIA SGRASSATORE Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:

Dettagli

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo.

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo. Il cancro è associato a alterazioni dei meccanismi di controllo del ciclo cellulare. mutazioni del DNA a carico di oncogeni, geni oncosoppressori, geni del riparo del DNA, geni che regolano l apoptosi

Dettagli

Servizio Prevenzione e Protezione. Viale dell Innovazione, 10-Edificio U Milano tel fax

Servizio Prevenzione e Protezione. Viale dell Innovazione, 10-Edificio U Milano tel fax PROCEDURA DI GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO IN LABORATORI DIDATTICI E DI RICERCA 1.SCOPO Lo scopo della presente Procedura è la gestione della prevenzione/protezione dai rischi derivanti da agenti chimici

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione

RISCHIO BIOLOGICO. Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione RISCHIO BIOLOGICO Matteo Micheli Tecnico della Prevenzione ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI AGENTE BIOLOGICO TITOLO X D.Lgs 81/08 smi Definizione Si definisce Agente Biologico qualsiasi microrganismo anche

Dettagli

Rinnovo del patentino Modulo salute e sicurezza

Rinnovo del patentino Modulo salute e sicurezza informa.fito. Aggiornamento di strumenti di supporto per la diffusione delle informazioni sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (LR 28/98 Det. n 16819 del 31/12/2008) Rinnovo del patentino Modulo

Dettagli

Il rischio chimico ing. PASTA NICOLA

Il rischio chimico ing. PASTA NICOLA Il rischio chimico Università degli Studi di Bergamo, Facoltà di Ingegneria Corso Sicurezza nei Cantieri a.a. 2013 2014 Il rischio chimico Premessa Tutte le sostanze sono tossiche, solo la dose fa il veleno

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA LA GOVERNANTE PULIACCIAIO

SCHEDA DI SICUREZZA LA GOVERNANTE PULIACCIAIO Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: - DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

Scheda di sicurezza ai sensi della direttiva comunitaria 91/155/CEE Stampato il: 30/11/98 data di aggiornamento: 06/04/05 Scheda 80670Hit Rev. n.

Scheda di sicurezza ai sensi della direttiva comunitaria 91/155/CEE Stampato il: 30/11/98 data di aggiornamento: 06/04/05 Scheda 80670Hit Rev. n. 11.. Identificazione del prodotto e della società Nome del prodotto: Codice del prodotto: Descrizione del prodotto: Elementi identificartivi della società: Wordcart Correctable Nero 80670H Cartuccia contenente

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP MEDISAN C.A.

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP MEDISAN C.A. Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. registrazione, la valutazione, l autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH). 01/01/2013

SCHEDA DI SICUREZZA. registrazione, la valutazione, l autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH). 01/01/2013 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZAPREPARATO E DELLA SOCIETA 1.1 IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO DENOMINAZIONE COMMERCIALE: 1.2 USI IDENTIFICATIVI DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E USI CONSIGLIATI TIPO DI PRODOTTO:

Dettagli

SCHEDA DATI DI SICUREZZA

SCHEDA DATI DI SICUREZZA Scheda di sicurezza Rev. 03 del 23/02/17 Pag. 1/4 SCHEDA DATI DI SICUREZZA Ai sensi dei Regolamenti 1907/2006/CE, 1272/2008/CE, e 830/2015/UE 1. Identificazione della miscela e della società/impresa 1.1

Dettagli

ATTIVITÀ CON ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E ATTIVITÀ IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO: IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE

ATTIVITÀ CON ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E ATTIVITÀ IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO: IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE UOSPSALdiFerrara CorsoRegionaledestinatoinparticolarea: MediciCompetenti,AssistentiSanitari 12ottobre2017 c/otecnopolo dell UniversitàdiFerrara Attività con esposizione ad agenti cancerogeni: il ruolo

Dettagli

Decreto legislativo , n. 626 (Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265)

Decreto legislativo , n. 626 (Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265) Decreto legislativo 19.09.1994, n. 626 (Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265) Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE,

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA LAVASTOVIGLIE

SCHEDA DI SICUREZZA LAVASTOVIGLIE Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:

Dettagli

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

INFORMAZIONE E FORMAZIONE INFORMAZIONE E FORMAZIONE Rischio cancerogeno CLASSIFICAZIONE CEE DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN RELAZIONE AL POTERE CANCEROGENO CATEGORIA 1 Rischio cancerogeno Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull

Dettagli

Nome commerciale NEWSPRAY Data di pubblicazione La presente versione annulla sostituisce le precedenti

Nome commerciale NEWSPRAY Data di pubblicazione La presente versione annulla sostituisce le precedenti 1. Identificazione del prodotto e della Società Nome del prodotto: Impiego previsto: NEWSPRAY NEWSPRAY è un prodotto applicato a spruzzo, usato per la protezione passiva al fuoco di strutture. Società

Dettagli

Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia. Rischio Chimico

Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia. Rischio Chimico Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia Rischio Chimico Caratterizzazione del rischio tossicologico La caratterizzazione del rischio tossicologico

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP PULITORE

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP PULITORE Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP TITAN

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP TITAN Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) E-mail: info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

Esposizione occupazionale a cancerogeni: valori limite e valutazione del rischio alle basse dosi. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Teresio Marchì

Esposizione occupazionale a cancerogeni: valori limite e valutazione del rischio alle basse dosi. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Teresio Marchì Esposizione occupazionale a cancerogeni: valori limite e valutazione del rischio alle basse dosi DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Teresio Marchì Sottolineatura su: CANCEROGENI Piano Naz. Amianto Rischio chimico

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP DS-40 DECERANTE

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP DS-40 DECERANTE Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

> Campi magnetici a bassa frequenza e cancro

> Campi magnetici a bassa frequenza e cancro > Studi sull ambiente > Radiazioni non ionizzanti > Campi magnetici a bassa frequenza e cancro Valutazione di studi scientifici nell intervallo delle dosi deboli. Stato: agosto 2008 Riassunto della pubblicazione

Dettagli

Progressi nel settore della cancerogenesi I passi più importanti sono ingranditi nei riquadri

Progressi nel settore della cancerogenesi I passi più importanti sono ingranditi nei riquadri Progressi nel settore della cancerogenesi I passi più importanti sono ingranditi nei riquadri Agli inizi del Novecento studi condotti su modelli animali hanno indicato che alcune sostanze sono in grado

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA ANTICALCARE

SCHEDA DI SICUREZZA ANTICALCARE Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:

Dettagli

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA

SCHEDA DI DATI DI SICUREZZA 1.Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1.Identificatore del prodotto DEI ALGIN 1.2.Pertinenti usi identificati della sostanza o miscela Alginato per impronte odontoiatriche

Dettagli

TdP Gianluca D Ermiliis

TdP Gianluca D Ermiliis SCHEDA DATI SICUREZZA E SCHEDA DATI ESTESA CON I Reg. REACH/CLP TdP Gianluca D Ermiliis AUSL Toscana centro IL MEDICO COMPETENTE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO Empoli 7 Dicembre 2018 SCHEDA DATI DI

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CANDEGGINA GEL

SCHEDA DI SICUREZZA CANDEGGINA GEL Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP LAVASTOVIGLIE

SCHEDA DI SICUREZZA CLAP LAVASTOVIGLIE Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma

Dettagli

1.1 Società produttrice e/o distributrice : QUARTULLI TESSILI srl

1.1 Società produttrice e/o distributrice : QUARTULLI TESSILI srl 1.1 Società produttrice e/o distributrice : QUARTULLI TESSILI srl Variante S.S. 16, n.1 72100 BRINDISI - Italia Tel.: 0831.57.30.63 Fax: 0831.5736.97 FV 750 FV 1250 FV 1500 1.2 Denominazione commerciale

Dettagli

L uso in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: premesse e normative. Fabrizio Meliga

L uso in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: premesse e normative. Fabrizio Meliga Corso di accreditamento e aggiornamento per operatori sanitari dedicati alla preparazione di farmaci antiblastici presso le varie U.F.A. Piemonte e Valle d Aosta 15-22 settembre 2015 L uso in sicurezza

Dettagli

La valutazione del rischio da esposizione ad Agenti Chimici e Cancerogeni Dati di esposizione a fumi di saldatura nell esperienza di Piacenza

La valutazione del rischio da esposizione ad Agenti Chimici e Cancerogeni Dati di esposizione a fumi di saldatura nell esperienza di Piacenza Seminari monografici di Medicina del Lavoro «Rischio cancerogeno ed altri rischi per la salute dei saldatori» Università degli Studi di Parma 13 maggio 2016 La valutazione del rischio da esposizione ad

Dettagli

CANCEROGENESI CHIMICA

CANCEROGENESI CHIMICA CANCEROGENESI CHIMICA EZIOLOGIA DEI TUMORI LE CANCEROGENESI CANCEROGENESI VIRALE CANCEROGENESI VIRALE VIRUS ONCOGENI VIRUS ONCOGENI AD RNA VIRUS ONCOGENI AD RNA VIRUS ONCOGENI AD RNA VIRUS ONCOGENI AD

Dettagli

LA SCHEDA DI SICUREZZA Parte 1 - normativa

LA SCHEDA DI SICUREZZA Parte 1 - normativa Master II Livello in REACH Napoli 21 maggio 2011 LA SCHEDA DI SICUREZZA Parte 1 - normativa Ida Marcello Centro Nazionale Sostanze Chimiche Istituto Superiore di Sanità 1 Finalità della SDS strumento centrale

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli