LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011

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1 FORMAZIONE D.S.A I.C.S «GUIDO MONACO» CASTEL FOCOGNANO -AR- LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011

2 CHE COSA SONO LE LINEE GUIDA Il MIUR ha emanato il D.M. 12 luglio 2011 contenente le disposizioni attuative della Legge 8 ottobre 2010, che ha affrontato la materia dei disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Le presenti Linee Guida raccolgono.. una serie di direttive che hanno lo scopo, nel rispetto dell autonomia scolastica e della legislazione vigente di migliorare il processo di integrazione degli alunni con disabilità.

3 SEGUONO LA L ottobre 2010 La quale.. riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. La Legge apre un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992. Infatti, il tipo di intervento per l esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

4 LA DISLESSIA Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base all età - la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile per l individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell infanzia. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

5 LA DISGRAFIA Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorioesecutivo della prestazione. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

6 LA DISORTOGRAFIA La disortografia riguarda invece l utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell aspetto grafico della scrittura, La disortografia è all origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all età anagrafica dell alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

7 LA DISCALCULIA La discalculia riguarda l abilità di calcolo, sia nella componente dell organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nell ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

8 Tratto da Linee Guida Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona - ciò che tecnicamente si definisce COMORBILITA Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione ad altri disturbi specifici. La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi e del comportamento.

9 OSSERVAZIONE IN CLASSE I Disturbi Specifici di Apprendimento hanno una componente evolutiva che comporta la loro manifestazione come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo, definito sulla base dell età anagrafica e della media degli alunni o degli studenti presenti nella classe. Alcune ricerche hanno inoltre evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace. Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti dell istruzione scuola dell infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell apprendimento, ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011 (Ecco l importanza delle TABELLE OSSERVATIVE)

10 FATTORI PREDITTIVI DI DSA IN LETTURA E SCRITTURA INIZIO SCUOLA PRIMARIA(inizio classe prima) 1(assente) 2 3 4(molto presente) 1 DIFFICOLTA DI LINGUAGGIO: a) Confusione di suoni b) Frasi incomplete sintassi inadeguata c) (singolare e plurale, concordanza articoli, coniugazione verbi, costruzione frasi ) 2 INADEGUATA PADRONANZA FONOLOGICA: a) Sostituzione di lettere s/z s/l p/b b) Omissione di lettere e parti di parola c) Parole sostitutive e scarsa abilità nell uso delle parole d) Mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati e) Inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell isolare il primo suono delle parole o ultimo.

11 3 DIFFICOLTA A COMPIERE ESERCIZI METAFONOLOGICI Es: se da ottobre tolgo bre cosa rimane? 4 DIFFICOLTA NELLA COPIA DA MODELLO E DISORDINE NEL FOGLIO 5 DIFFICOLTA NELLA MEMORIA A BREVE TERMINE 6 DIFFICOLTA AD IMPARARE BREVI FILASTROCCHE 7 DIFFICOLTA DI ATTENZIONE 8 MANUALITA DIFFICOLTOSA 9 GOFFAGGINE 1(assente) 2 3 4(molto presente) 10 RICONOSCIMENTO DESTRA E SINISTRA INADEGUATI SU DI SE 11 DIFFICOLTA NEL RIPETERE LE SEQUENZE RITMICHE E A MANTENERE IL TEMPO I.C.S.PLESSO DI A.S.. CLASSE 1 SEZIONE. FIRMA INSEGNANTI.ALUNNO N.. F M

12 2/B Scheda pag50

13 2/A Scheda pag 49

14 1/B

15 1/A Inserire scheda pag48

16 Istituto Comprensivo Plesso di Cl. 2^ sez A.S. ALUNNI Difficoltà evidente di copia dalla lavagna Distanza dal testo e postura particolare nel leggere Perdita della riga e salto della parola nel leggere Difficoltà ad usare armoniosamente lo spazio del foglio Disgrafia: macroscrittura e/microscrittura Omissione delle lettere maiuscole Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici Confusione e sostituzione di lettere in particolare con l uso dello stampato minuscolo Lettere e numeri scambiati : 31/13 p/b sc/cs a/e u/n Data Firma docenti

17 Istituto Comprensivo Plesso di Cl. 2^ sez A.S. ALUNNI Sostituzione suoni simili : p/b; d/t; m/n; r/l; s/z Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che; ghi/ghe; gn/gl Inadeguata padronanza fonologica generale Errori nelle doppie Punteggiatura ignorata o inadeguata Difficoltà ad imparare l ordine alfabetico Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi, le stagioni Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche Difficoltà di attenzione TOTALE Data Firma docenti

18 RACCOMANDAZIONI All inizio della scuola primaria.. La prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa, che si deve realizzare attraverso uno scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola dell infanzia e i docenti della scuola primaria medesima. Solo da una conoscenza approfondita degli alunni,( di nuovo torna la raccomandazione all osservazione sistematica) il team docente potrà programmare le attività educative e didattiche, potrà scegliere i metodi e i materiali e stabilire i tempi più adeguati alle esigenze di tutti gli alunni del gruppo classe. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

19 Si sottolinea Spesso nella prima classe della scuola primaria gli insegnanti si lasciano. prendere dall ansia di dover insegnare presto agli alunni a leggere e scrivere, ostacolando, però, in questo modo, processi di apprendimento che dovrebbero essere graduali e personalizzati. Ogni bambino ha la propria storia, la propria personalità, le proprie originali capacità di porsi in relazione con le esperienze, i propri ritmi di apprendimento e stili cognitivi e tempi maturativi. È importante offrire agli alunni la possibilità di maturare le capacità percettivo-motorie e linguistiche, che costituiscono i prerequisiti per la conquista delle abilità strumentali della lettoscrittura. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

20 Si sottolinea inoltre I bambini con DSA hanno in genere buone capacità intellettive, ma, ad esempio nel disturbo della lettura e della scrittura, hanno limitate capacità di riconoscimento visivo o limitate capacità di analisi fonologica delle parole. A causa di tali limitazioni specifiche hanno notevoli difficoltà nell acquisizione delle corrispondenze tra segni ortografici e suoni, o non riescono a ricostruire la parola partendo dai singoli suoni che la compongono. Ma è importante ricordare che l acquisizione dei contenuti non è preclusa all'alunno con DSA e che quindi le sue difficoltà di lettura e scrittura dovrebbero essere compensate da strategie, metodologie e strumenti che non compromettano il suo apprendimento.

21 ALTRE RACCOMANDAZIONI Al mostrarsi dei primi segni di difficoltà non si deve procedere aumentando la mole degli esercizi per ottenere dei risultati, ma è necessario effettuare una valutazione accurata che consenta di capire se e quale tipo di didattica e di supporto sarebbero necessari. Per l'alunno con DSA nell area della lettura e della scrittura l impatto iniziale con la lingua scritta è molto difficile, poiché la semplice lettura di una parola in realtà è la risultante di tante singole attività che devono essere affrontate simultaneamente, che vanno: -dall identificazione delle lettere, -al riconoscimento del loro valore sonoro, -al mantenimento della sequenza di prestazione (vale a dire di un ritmo di letto-scrittura costante e continuativo), -alla rappresentazione fonologica delle parole, -al coinvolgimento del lessico per il riconoscimento del significato. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

22 QUALE METODO NELL INSEGNAMENTO DELLA LETTURA E DELLA SCRITTURA? È importante sottolineare che la letteratura scientifica più accreditata sconsiglia il metodo globale, essendo dimostrato che ritarda l acquisizione di una adeguata fluenza e correttezza di lettura. Per andare incontro al bisogno educativo speciale dell alunno con DSA nell area della lettura e della scrittura si potrà utilizzare il metodo fono-sillabico, oppure quello puramente sillabico. Si tratta di approcci integrati che possono essere utilizzati in fasi diverse. La metodologia di approccio che inizia e insiste per un tempo lungo sul lavoro sillabico si fonda sulle seguenti considerazioni la possibilità di condurre operazioni metafonologiche analitiche a livello di fonema, cioè di riflettere sulla struttura fonologica di una parola, è legata all apprendimento del linguaggio scritto e all istruzione formale che accompagna l apprendimento di un sistema di scrittura alfabetica. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

23 QUALE METODO? Si potranno proporre : -esercizi di sintesi sillabica e dei singoli fonemi, ricostruire una parola a partire dalla sequenza delle sue sillabe, pronunciate ad alta voce dall'insegnante; -esercizi di riconoscimento di sillaba/fonema iniziale, finale, intermedia; -formazione di treni di parole dove la sillaba/fonema finale della prima costituisce quella iniziale della seconda; -giochi fonologici per il riconoscimento e la produzione di rime, oppure tombole e domino con immagini e sillabe da associare. - esercizi di riconoscimento dei singoli fonemi all interno di una parola. - esercizi di riconoscimento del suono iniziale e finale all interno di una parola. Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011 e corso formazione Dott.ssa Guffanti

24 Nella fase iniziale dell apprendimento di lettura e scrittura: Farsi un idea delle abilità e conoscenze del bambino al suo ingresso in Scuola primaria attraverso il confronto con gli insegnanti della scuola dell infanzia. Proporre giochi linguistici per migliorare la competenza fonologica e metafonologica e, più in generale, attività volte ad incentivare le abilità prerequisite implicate nell apprendimento delle abilità strumentali. Puntare sulle sillabe più che sulla lettera. Far manipolare le lettere in particolare ai bambini che si capisce hanno difficoltà a memorizzarle: in tal modo si incentiva familiarità con le loro forme. Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

25 lettura Lasciare leggere per anticipazione accettando ciò che viene letto anche se totalmente inventato. Non utilizzare libri di lettura uguali per tutti; predisporre una biblioteca a partire dalla prima classe con libri di vario formato, difficoltà, caratteri. Se dall insegnante viene letto un testo che hanno anche gli alunni, accettare che ci sia chi ascolta senza seguire nel libro. Organizzare allenamenti in coppia (lettura di sillabe/ trisillabe/parole con lettere ponte). Organizzare la lettura ad alta voce con appuntamenti in modo che gli alunni possano prepararsi. Tenere separato l allenamento della lettura dalla comprensione dei testi. Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

26 Scrittura Fermare il lavoro per un tempo maggiore sui suoni difficili. Utilizzare lo stampato maiuscolo fino a che non sono stati presentati tutti i suoni compresi quelli complessi. Evitare di utilizzare più caratteri contemporaneamente. Non introdurre il corsivo presto, ma con molta lentezza perché l impegno riguardante la complessità esecutiva toglierebbe l attenzione da aspetti molto più importanti riguardanti i suoni. Far esercitare molto sul carattere introdotto utilizzando un quaderno a parte da usare secondo i percorsi individuali e dare indicazioni molto precise per la scrittura: movimento della mano, direzione del gesto, altezze.-stampato maiuscolo: è consigliabile usare i quaderni con i quadretti centimetrati o le righe di V-stampato minuscolo: vanno bene le righe di I o i quadretti da mezzo centimetro- Corsivo: più adatte le righe di I/II Dopo la classe 1 permettere agli alunni di usare il carattere che vogliono. Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

27 QUALE AMBIENTE? È importate infatti predisporre un ambiente stimolante e creare un clima sereno e favorevole ad una relazione positiva tra i membri del gruppo classe, tenendo conto dei livelli raggiunti da tutti gli alunni a proposito dei processi di costruzione e concettualizzazione della lingua scritta, per promuovere la ricerca e la scoperta personale, che stanno alla base della motivazione ad apprendere. Tratto da MELONI «La dislessia raccontata gli insegnanti»

28 ALCUNI ESEMPI PRATICI Lo «spezzatino di parole»,associandolo ad attrezzi, anche lavorando in palestra: la palla, i cerchi, i birilli La segmentazione delle sillabe sempre in associazione con materiali strutturati ( numeri incolore, palla, cerchi ) Il gioco delle palettine Il gioco con le flashcards Il classico gioco del bastimento carico di.. Si consiglia di consultare: «La dislessia raccontata agli insegnanti volume 1 e 2 ««Lavoro fonologico scuola dell infanzia e scuola primaria» Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

29 Una particolare attenzione all aspetto prassico In ogni caso qualunque metodo si adotti sarebbe auspicabile iniziare con lo stampato maiuscolo che è la forma percettivamente più semplice ( tutte le lettere hanno la stessa altezza). Dare indicazioni precise sul movimento della mano sulla corretta impugnatura sulla direzione da imprimere al gesto sulla dimensione delle lettere Tratto da Linee Guida Allegato D.M 12 luglio 2011

30 Rapporti con la famiglia 1. Nell ambito dei colloqui con la famiglia è utile descrivere prima le abilità evidenziate dal bambino e poi illustrare le difficoltà che presenta. 2. Fornire sempre una prospettiva positiva alla gestione delle difficoltà illustrando i progressi fatti dalla conoscenza dei meccanismi che spesso sono alla base delle difficoltà stesse. 3. Dare l indicazione di consultare il pediatra, rendendosi disponibile a contatti diretti con lo Stesso. È fondamentale creare una rete anche per sostenere i genitori in questo percorso.

31 Area della persona con DSA e familiari Nel documento del 2011 si specifica l importanza di un aiuto che tenga conto del punto di vista del soggetto e della sua famiglia (condizione essenziale è rappresentata dall INFORMAZIONE ESAURIENTE da dare a soggetto con DSA e famiglia su caratteristiche del disturbo e sul progetto di abilitazione e trattamento) La Legge prevede una maggiore flessibilità degli orari di lavoro per i familiari di studenti con DSA del 1 ciclo dell Istruzione se impegnati nell assistenza alle attività scolastiche Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

32 Scuola primaria Solo in una scuola vissuta come contesto di relazione di apprendimento si può stabilire un rapporto positivo tra bambino ed adulto che ascolta, accoglie, sostiene e propone. In una scuola dove la collaborazione, la sinergia, la condivisione degli stili educativi tra le insegnanti, tra queste e la famiglia ed a volte con i servizi territoriali funzionano, è più facile andare incontro al bisogno educativo del bambino. In una scuola che vive nell ottica dell inclusione, il lavoro in sezione si svolge in un clima sereno, caldo ed accogliente, con modalità differenziate. scuola servizi famiglia

33 INFINE, CHI CERTIFICA? Nel Regolamento non vi sono ulteriori specificazioni di quanto riportato dalla L.170 ART 3. «La diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici gia' assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.»

34 Il P.D.P Compito della scuola è quello di assicurare, nel modo più ampio possibile, il successo formativo a ciascun alunno (DPR 275/99). Questo obiettivo richiede un attenzione alle potenzialità e alle specifiche inclinazioni e un conseguente adeguamento della proposta didattica Il P.D.P.( PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO) viene deciso dagli insegnanti relativamente ai ragazzi con D.S.A.

35 CHE COSA CONTIENE Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali Caratteristiche del processo di apprendimento (memorizzazione delle procedure; recupero delle informazioni; organizzazione delle informazioni) Strategie utilizzate dall alunno nello studio Strumenti utilizzati (strumenti informatici; fotocopie adattate; registrazioni; ecc) Individuazione di eventuali modifiche all interno degli obiettivi disciplinari/obiettivi specifici di apprendimento previsti dal piano di studio Strategie metodologiche e didattiche (tutoraggio; apprendimento cooperativo; apprendimento esperienziale; ecc) Misure dispensative Strumenti compensativi (prevedono consapevolezza di come si impara) Criteri e modalità di verifica e valutazione (valutazione de/per l apprendimento) Patto con la famiglia (come perseguire obiettivi comuni e condivisi) Tratto da corso formazione Dott.ssa Guffanti

36 BIBLIOGRAFIA - sitografia 1 - Pennac D., 2008, Diario di scuola, Feltrinelli 2 - Tressoldi P.E., Vio C., 1996, Diagnosi dei disturbi dell apprendimento scolastico, Erickson 3 - Tretti M.L.et al., 2002, Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltà di apprendimento. Strategie e interventi, Erickson 4 - Cornoldi C Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino 5 - Meloni M. ( a cura dell AID) 2003 La dislessia raccontata agli insegnanti vol.1 vol.2 Libriliberi 6 - Meloni M. ( a cura dell AID) Dislessia lavoro fonologico tra scuola dell infanzia e scuola primaria ed. Libriliberi 7 - P. KvileKval Enrico Rialti (a cura dell AID) Dislessia strumenti compensativi per la lingua inglese 8 N. Galvan A. Biancardi Uno due dui una didattica oer la discalculia

37 9 - Chiara De Grandis La dislessia Erickson 2007 Riserva particolare attenzione alla disgrafia; ricco di rifermenti a pubblicazioni e siti internet supera l idea di una impossibilità di recupero oltre i dieci anni e offre spunti operativi di tutto rispetto Donini Brembati Come una macchia di cioccolato Storie di dislessie Erickson Il libro mette al centro il bambino più che il suo disturbo, non a caso si parla forse per la prima volta di dislessie e non di dislessia. Non include ricette o esercizi, ma la sua lettura può aiutare a entrare con rispetto nel problema e a non esserne spaventati Cornoldi ed altri Dislessia e trattamento sub lessicale Erickson Si tratta di un materiale molto operativo per il trattamento della disabilità di lettura, propone un apprendimento individualizzato, forse più adatto al recupero che non alla quotidianità dell insegnamento, ma può essere utile per costurire materiali specifici per tutti L. Ferraboschi e N. Meini Recupero in ortografia Esercizi per il controllo consapevole dell errore. Erickson Il testo, ricchissimo di spunti operativi, propone l acquisizione di strategie meta cognitive funzionali e trasferibili per un utilizzo sempre più autonomo e corretto della scrittura. Associazione Italiana Dislessia Centro Studi Erickson Trento si può richiedere una password presso la propria istituzione scolastica Sito associazione nazionale dislessia

38 GRAZIE E BUON LAVORO!

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