UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO CHIETI PESCARA FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO CHIETI PESCARA FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI Corso di Laurea in Economia e Management Tesi di Laurea BASILEA 2, RATING INTERNO E CREDIT CRUNCH Laureando: Marco DI GIANNUARIO Relatore: Chiar.mo Prof. Luigi PANZONE ANNO ACCADEMICO

2 INTRODUZIONE. Il presente lavoro va ad affrontare quelle che sono le tematiche riguardanti la regolamentazione dei mercati finanziari, con particolare riferimento al mutato assetto normativo grazie al Primo e al Secondo Accordo sul capitale Basilea 2. Le turbolenze finanziarie iniziate nel 2007 hanno alimentato un intenso dibattito sulle cause e sulle possibili implicazioni della crisi. Il Nuovo Accordo sul capitale delle banche è stato visto da più parti come uno dei principali responsabili delle difficoltà dei sistemi bancari internazionali: l adeguatezza della dotazione di capitale, il ruolo delle agenzie di rating nella regolamentazione finanziaria, il livello di prociclicità dei meccanismi con cui vengono calcolati i requisiti patrimoniali sono solo alcuni dei temi oggi in discussione. Considerando l attualità e l importanza di tali temi nei giorni moderni, in cui si sente spesso parlare di crisi, appare necessario far luce su quello che è il quadro regolamentare a cui banche ed imprese fanno riferimento. Lo sviluppo senza precedenti dei mercati, in particolare quello di strumenti finanziari derivati, ha esposto le banche ad una più incerta misurazione dei rischi e generato dei vuoti normativi in alcuni paesi che pian piano hanno portato a effetti collaterali, trasmessisi in breve tempo attraverso un commercio sempre più globale. Tuttavia le argomentazioni sollevate e più in generale la tesi secondo cui occorre abbandonare definitivamente Basilea 2 non sono del tutto convincenti: molti fallimenti moderni sono conseguenze di Basilea 1, altri fattori che invece hanno determinato la crisi poco hanno a che vedere con la regolamentazione prudenziale. In alcuni casi invece, le note critiche sono effettivamente collegate con le regole che il Nuovo Accordo ha portato con se e su alcune di esse i regolatori hanno avviato importanti lavori di revisione. 5

3 La richiesta, giunta in realtà da diverse parti sull onda della crisi, di superare le attuali norme in materia, rischia di far passare in secondo piano la necessità di intervento in altre aree di regolamentazione finanziaria e quella, forse la più urgente, di una corretta applicazione della disciplina esistente. Non bisogna dimenticare infatti come nel periodo di scoppio e manifestazione della crisi, ovvero nel 2007, le nuove norme non fossero ancora entrate in vigore. Tuttora esse non vengono utilizzate in maniera completa nei vari paesi. Appare perciò utile far notare come il complesso impianto normativo di Basilea 2, seppur abbia dei punti fortemente critici nell accentuare fenomeni negativi soprattutto con riferimento al credito, non sia comunque l unico responsabile di quanto avvenuto negli ultimi anni a livello internazionale. Purtroppo diversi vuoti normativi in certi paesi hanno favorito il ruolo di alcuni soggetti, spesso intermediari finanziari non regolamentati, nell erogare mutui sub-prime, molto più rischiosi degli ordinari mutui prime; tali intermediari hanno poi ceduto i prestiti ad altri intermediari e impiegato la liquidità derivante per erogare ulteriori crediti. Questi che erano stati ceduti sono stati trasformati in ulteriori titoli con merito di credito variabile e collocati presso gli investitori istituzionali. A tali titoli le agenzie di rating hanno spesso assegnato valutazioni molto positive. Sui titoli emessi a fronte delle cartolarizzazioni sono stati in seguito costruiti altri strumenti finanziari con profilo rischio/rendimento variabile in funzione delle attività ad essi sottostanti. Con il rapido deterioramento dei mutui sub-prime iniziata nel 2005, i titoli da essi garantiti hanno iniziato rapidamente a perdere valore trascinando al ribasso i portafogli degli investitori e di riflesso quelle banche che detenevano tali attività hanno risentito di questo effetto. Nonostante quindi la crisi si sia innescata negli Stati Uniti in maniera slegata dal Nuovo Accordo di capitale, appare tuttavia evidente notare che essa lasci in alcune aree dei vuoti regolamentari da coprire in maniera urgente e appare perciò necessaria una approfondita trattazione delle caratteristiche, partendo dalle cause fino ad arrivare ai giorni attuali, delle norme che regolano l attività finanziaria delle banche. Il lavoro parte nel primo capitolo da una trattazione di quella che è l origine del Nuovo Accordo sul capitale partendo dal primo accordo di Basilea e spiegando i 6

4 motivi del suo superamento. Viene quindi spiegato il funzionamento del vecchio sistema Basilea 1, i motivi della sua ratifica e come esso funzionava nelle sue linee generali. Si passa quindi ad evidenziarne i limiti e si arriva a mettere in evidenza la necessità di una migliore regolamentazione che si concretizza poi con il Nuovo Accordo del capitale. Si va poi a considerare quello che è il rapporto tra banche ed imprese alla luce delle nuove norme di vigilanza e in particolare come queste si riflettano sul territorio italiano nelle sue peculiarità locali. Vengono quindi analizzati quelli che sono i tre pilastri portanti dell accordo, le procedure e le tappe attraverso il quale si concretizza il dialogo tra Autorità e mondo bancario/aziendale e quelle che sono le innovazioni più importanti che scaturiscono da Basilea 2 e cioè il calcolo del patrimonio minimo obbligatorio e i ratings. Si passa così nel secondo capitolo nell affrontare la problematica specifica dei sistemi valutativi interni introdotti con il Nuovo Accordo e del ruolo che essi rivestono nel panorama contemporaneo. Viene fornito un quadro generale utile alla comprensione delle varie tipologie di ratings, come e da dove essi vengono fuori e sulla loro procedura di convalida. Tale iter deriva infatti da un lungo e complesso processo di confronto tra Autorità e banca che parte dalla fase di preconvalida e si conclude con l approvazione del sistema valutativo. Vengono in seguito esplicati i principali parametri costituenti il processo valutativo e in particolare la probabilità di default del debitore e in seguito dimostrato come utilizzando tali strumenti sia possibile migliorare sotto un certo aspetto persino la gestione aziendale. Si fa poi un breve riferimento al mercato statunitense e al recepimento delle nuove norme di vigilanza con riguardo alle differenze tra l iter europeo e quello degli Stati Uniti. Nel terzo capitolo infine si passa ad analizzare il tema più attuale di come le norme di Basilea incidano sul processo del credito, specialmente in tempi di crisi, risultando propulsive a quel fenomeno che prende il nome di credit crunch. Questo consiste in una contrazione del credito fornito dal sistema finanziario ai richiedenti, soprattutto imprese, e contribuisce in maniera decisa ad acuire ogni episodio di crisi economica o turbamento finanziario. Si chiariscono quindi la natura del fenomeno, le sue origini, i segnali della sua presenza e il rapporto e il 7

5 ruolo di Basilea 2 nell accentuare tale fenomeno. Vengono infine forniti degli spunti di riflessione sull argomento e su quelle che sono le recenti discussioni a riguardo. Con tale lavoro si è cercato di fornire una rapida visione d insieme di quelle che sono le problematiche finanziarie attuali, di come le regole di vigilanza giochino un ruolo importante nel prevenire dissesti finanziari futuri e di come tali regole abbiano dei risvolti pratici assai rilevanti nel processo del credito. I recenti episodi che hanno colpito la stabilità dei mercati come la crisi sub-prime negli Stati Uniti e il caso Grecia in seguito hanno messo in luce una insita instabilità nel sistema finanziario e riacceso il dibattito internazionale su come affrontare in futuro episodi analoghi senza che vi sia una recessione globale. Le proposte sono molte e di varia natura ma appare strettamente necessario conoscere bene il perché si parli oggi di crisi dei mercati, di rischio di insolvenza o di stretta creditizia. 8

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