DOCUMENTI RAPPORTO ROMA, MARZO 2004

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1 DOCUMENTI 33 RAPPORTO I LINEAMENTI FONDAMENTALI DELLA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE CONTENUTA NELL ARCHIVIO DEL CNEL E LA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE NEI DISTRETTI INDUSTRIALI ROMA, MARZO 2004

2 Il Rapporto è stato curato dalla Commissione dell Informazione del CNEL sulla base della raccolta e classificazione degli accordi, dell indagine in 18 Distretti industriali nonché dell elaborazione dei dati e della stesura del testo realizzate da Monitor Lavoro, con la direzione di G. D Aloia e la collaborazione di E. Ambrosi, B. Broglia, V. Eusepi, E. Montanari, A. Punziano e A. Sabbatini. 2

3 INDICE Premessa.. pag PRESENTAZIONE DELLA RICERCA DESCRIZIONE DELL ARCHIVIO SULLA CONTRATTAZIONE 2. TERRITORIALE: 571 ACCORDI RACCOLTI Peso relativo delle Macroaree contrattuali per numero di accordi Peso relativo delle Macroaree contrattuali per sedi di contrattazione L ANALISI QUANTITATIVA DEI CONTENUTI DELLA 2. CONTRATTAZIONE L analisi per Macro Argomenti L analisi delle materie maggiormente trattate I Modelli Partecipativi e gli Organi Paritetici e gli Enti Bilaterali Il lavoro femminile L evoluzione della contrattazione prima e dopo il IL TRATTAMENTO ECONOMICO ED IL RUOLO DEI PREMI VARIABILI Il contenuto economico degli accordi nell Arti gianato 30 3

4 4. L ANALISI DEI TESTI pag AGRICOLTURA Relazioni Sindacali e Osservatori La contrattazione dei trattamenti economici EDILIZIA, MATERIALI DA COSTRUZIONE, LEGNO I settori minori Il trattamento economico COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI ARTIGIANATO: ALIMENTARE, CHIMICO, GRAFICO, METAL MECCANICO, TESSILE LA CONTRATTAZIONE NEI DISTRETTI INDUSTRIALI: 5. L ANALISI DELL ARCHIVIO E LA RICERCA 5. SUL CAMPO IN UN CAMPIONE DI 18 DISTRETTI OBIETTIVI E METODO IL CAMPIONE DI DISTRETTI E LA METODOLOGIA DELLA RICERCA CARATTERE SOCIALE ED ECONOMICO DEI DISTRETTI I PRINCIPALI RISULTATI L APPROFONDIMENTO NELL ARCHIVIO SUI DISTRETTI INDUSTRIALI LA RICERCA SUL CAMPO NEI 18 DISTRETTI La contrattazione territoriale La contrattazione aziendale Il tasso di sindacalizzazione I Comitati di Distretto Il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nello sviluppo dei distretti Il ruolo degli Enti Locali e la programmazione concertata I percorsi di sviluppo futuri. 65 4

5 6. LINEAMENTI FONDAMENTALI DEI DISTRETTI 6. INDUSTRIALI NEL NOSTRO PAESE.. pag IL DISTRETTO INDUSTRIALE COME SISTEMA LOCALE LE ECONOMIE ESTERNE MARSHALLIANE E IL DISTRETTO INDUSTRIALE UNA DEFINIZIONE DI DISTRETTO INDUSTRIALE IL DISTRETTO INDUSTRIALE E LA GEOGRAFIA ECONOMICA ITALIANA IL PROBLEMA DELL IDENTIFICAZIONE TERRITORIALE DEL DISTRETTO LE MAPPE DEI DISTRETTI INDUSTRIALI LA LOCALIZZAZIONE TERRITORIALE DEI DISTRETTI INDUSTRIALI LE SPECIALIZZAZIONI SETTORIALI ALLEGATI ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE CNEL E MONITOR LAVORO ALLEGATO 2 - SCHEDE DELL INDAGINE NEI 18 DISTRETTI DEL CAMPIONE ALLEGATO 3 - RIFERIMENTI NORMATIVI RELATIVI AI DISTRETTI INDUSTRIALI Riferimenti nazionali Riferimenti normativi regionali

6 PREMESSA Continuando la realizzazione di iniziative volte alla valorizzazione dell imponente materiale disponibile, con le relative elaborazioni, presso l Archivio della Contrattazione Collettiva del CNEL, la Commissione ha dedicato particolare attenzione ad alcuni aspetti della negoziazione realizzata a livello decentrato (territoriale) in numerosi Comparti dell impiego privato. Ne scaturiscono significativi elementi della situazione aggiornata di tale materia, che è tuttora all attenzione delle Parti Sociali nel contesto delle ipotesi di aggiornamento del sistema contrattuale. Il Rapporto - curato in collaborazione con Monitor Lavoro - offre anche elementi disponibili a proposito di possibili interrelazioni con l evoluzione dei Distretti industriali operanti nel nostro Paese. La Commissione ribadisce, con riferimento al Rapporto, il proprio convincimento circa la proficua prospettiva di un utilizzo c.d. interattivo dell Archivio della Contrattazione Collettiva del CNEL, che si propone anche come fonte utile per l alimentazione di riflessioni tematiche aperte alle Parti Sociali, agli studiosi e alle Istituzioni. La Commissione dell Informazione 7

7 1. PRESENTAZIONE DELLA RICERCA Il Rapporto che presentiamo esamina (nei Capitoli dal 2 al 4) i lineamenti fondamentali della Contrattazione Territoriale contenuta nell Archivio del CNEL (l analisi sull Archivio della Contrattazione Aziendale è stata presentata nel seminario del luglio 2002). Su richiesta del CNEL, l analisi dei contenuti della Contrattazione è stata arricchita da un approfondimento sul ruolo di questo tipo di contrattazione e più in generale delle relazioni tra gli attori sociali nei Distretti Industriali (Capitolo 5). Per realizzare tale obiettivo è stato effettuato un set di interviste a rappresentanti delle Parti Sociali in modo da cogliere il punto di vista sia dei rappresentanti dei lavoratori che delle imprese in un Campione rappresentativo di 18 Distretti; abbiamo, inoltre, esaminato la contrattazione contenuta nell Archivio che faccia riferimento appunto a dei Distretti Industriali per verificare in che misura sia possibile cogliere in questi accordi la specificità di queste realtà socioeconomiche. 8

8 2. DESCRIZIONE DELL ARCHIVIO SULLA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE: 571 ACCORDI RACCOLTI Va ricordato in primo luogo che in questa prima fase di costruzione dell Archivio del CNEL sulla contrattazione territoriale si è scelto di concentrarsi in primo luogo sulla contrattazione territoriale vera e propria, relativa a materie di diretto carattere sindacale (spesso delegate dai contratti nazionali o da accordi interconfederali): quella delle categorie che hanno tradizionalmente una contrattazione a livello territoriale (provinciale e regionale soprattutto Edilizia ed agricoltura), di quelle che hanno sviluppato più recentemente un esperienza in questa direzione - soprattutto a livello regionale (l Artigianato) - oltre che di quelle - come nel commercio, turismo, servizi, ecc. o in particolari territori - che hanno anch esse una tradizione abbastanza antica di questo tipo di contrattazione. Sono stati raccolti un totale di 571 accordi (prevalentemente concentrati negli anni dal 1996 al 2003) per un totale di 262 sedi di contrattazione territoriale (con circa 2,2 accordi per ciascuna sede di contrattazione territoriale). Tabella 1 - Accordi per grandi Aree Territoriali Zona N. Accordi % Centro % Nord % Sud % Somma % 9

9 Tabella 2 - Accordi per Macroaree contrattuali Macroarea N. Accordi % Agricoltura % ALTRI 13 3% Artigianato % Comm., Tur. e Serv. 47 8% Edilizia % Industria 15 3% Somma % Peso relativo delle Macroaree contrattuali per numero di accordi La Tabella 1 e la Tabella 2 forniscono la distribuzione degli accordi raccolti per grandi aree territoriali e per Macroaree 1 contrattuali. Come si può vedere anche per la contrattazione territoriale (come già constatammo per quella aziendale 2 ) è concentrata per più della metà nel Nord del Paese, mentre la parte restante è distribuita in parti uguale tra centro e sud. La Tabella 2, come c era da attendersi, mostra una netta prevalenza di accordi in Agricoltura ed in Edilizia; si registrano, però dei numeri significativi di accordi anche nell insieme dell Artigianato (104, pari al 1. Per ottenere dei numeri statisticamente significativi, abbiamo aggregato l analisi per quelle che abbiamo definito come le principali Macroaree contrattuali (un analisi disaggregata a livelli inferiori, avrebbe determinato degli insiemi troppo ridotti): ciascuna Macroarea raggruppa contratti o anche categorie e settori diversi. L Agricoltura raggruppa gli accordi territoriali relativi ai contratti degli operai agricoli, degli impiegati, dei florovivaisti, del settore della sistemazione idraulico forestale, suddivisi a loro volta per le diverse controparti (Confagricoltura, cooperative, ecc.); l Edilizia, quelli specifici del settore edile con le diverse controparti: ANCE, Confederazioni Artigiane, Cooperative, Confapi. L Artigianato: la contrattazione territoriale relativa ai principali contratti di quest area: quello del settore metalmeccanico, del sistema moda (tessile, abbigliamento, ecc.), chimico (ceramica, chimica), alimentare. 2. La contrattazione aziendale nel settore privato dell economia, CNEL, Documenti 12, gennaio 2002 Roma. 10

10 18% del totale degli accordi, anche se come vedremo con un peso specifico diverso) e nell area del terziario (47 = 8%). Guardando i dati per categoria si registrano dei numeri significativi per i settori metalmeccanico (24 = 4%) e Sistema moda (28 = 5%). Il peso relativo della contrattazione territoriale delle grandi aree contrattuali prese in considerazione può essere considerato diversamente da quello che risulta attraverso il puro confronto tra le percentuali relative degli accordi dei diversi settori. Bisogna tener conto, infatti, che in alcuni territori - proprio perché vi è una tradizione più antica di contrattazione - abbiamo potuto raccogliere più di un accordo, mentre in altri - dove la contrattazione è più recente - uno solo; inoltre in Agricoltura ed Edilizia la contrattazione territoriale è prevalentemente provinciale (soprattutto per gli operai agricoli e per l area dell Edilizia coperta dall ANCE, che però rappresentano la parte maggiore degli accordi nei due settori), mentre nell Artigianato si tratta prevalentemente di contratti realizzati a livello regionale. Abbiamo, quindi, esamina il peso relativo delle diverse Macroaree contrattuali prendendo in considerazione le sedi di contrattazione piuttosto che i singoli accordi Peso relativo delle Macroaree contrattuali per sedi di contrattazione La Tabella 3 ci fornisce la distribuzione delle sedi di contrattazione territoriale (il numero di sedi provinciali o regionali nelle quali ciascuna categoria - per ciascuno dei contratti interessati - effettua la contrattazione territoriale) per le diverse Macroaree contrattuali. Essa ci consente di stimare il grado di copertura di copertura della contrattazione per le diverse Macroaree contrattuali, ponderando il loro peso (equiparandole al livello regionale). Come si vede (sulla base di questa ponderazione) l Agricoltura e l Edilizia rappresentano circa un terzo del totale delle sedi contrattuali individuate (mentre considerate le percentuali assolute, l Edilizia raggiungerebbe il 40% analogamente a quanto succede per la percentuale degli accordi [38% - vedi Tabella 2]). 11

11 Tabella 3 - Macroaree contrattuali per sedi di contrattazione Sedi Sedi Totale Peso Peso Stima Provinciali Regionali Sedi assoluto Ponderale su Copertura Totale* ponderata** Agricoltura % 32% % Artigianato % 21% 66% Commercio, Turismo e % 16% - servizi *** Edilizia % 32% % Industria **** Altri Totali * Queste stime sono state effettuate normalizzando tutti gli accordi al loro peso a livello regionale ** Il grado di copertura è stato stimato calcolando i territori coperti da contrattazione sull universo teorico possibile *** Per questo settore non abbiamo stimato il grado di copertura perché non sempre era possibile rapportare gli accordi provinciali a d una dimensione regionale **** Per l Industria queste stime non sono state effettuate, in quanto gli accordi disponibili non erano sufficienti: in ogni caso si trattava di accordi provinciali non rapportabili ad accordi regionali Ma le differenze più marcate si registrano per: l Artigianato, per il quale gli accordi rappresentano il 18% del totale; le sedi di contrattazione in valore assoluto, il 7%; il loro peso ponderato il 20% 3 ; il Commercio, Turismo e servizi: 8% il numero di accordi; 11% le sedi di contrattazione; 16% il loro peso ponderato. Se poi esaminiamo il grado di copertura (la quota di territorio nazionale coperta) della contrattazione territoriale per le diverse aree contrattuali, vediamo che essa raggiunge il % per agricoltura ed Edilizia; ma anche supera il 60% nell Artigianato. 3. In realtà il peso dell artigianato può essere considerato anche maggiore, se si tiene conto che una parte degli accordi dell edilizia (circa 70) fanno capo anch essi al comparto artigiano. 12

12 3 L ANALISI QUANTITATIVA DEI CONTENUTI DELLA CON- TRATTAZIONE L analisi per Macro Argomenti 4 La Tabella 5 e il Grafico 2 mostrano per tutte le grandi aree contrattuali un peso prevalente della Contrattazione Acquisitiva 5 (tra il 90 ed il 100%), e di quella relativa alle Relazioni Sindacali (tra l 80 ed il 90%) e invece uno molto basso per quella Difensiva (tra il 10% ed il 15% degli accordi). 4. Abbiamo usato anche quest anno lo schema di classificazione di Monitor Lavoro, che consente una più comprensibile valutazione del peso delle diverse materie nella contrattazione: sia perché abbiamo introdotto questo livello superiore di aggregazione che abbiamo, appunto, definito Macro Argomenti (Contrattazione acquisitiva, Contrattazione difensiva, Relazioni Sindacali, Flessibilità Funzionale e Flessibilità da contratto (o numerica)), nei quali sono raggruppate diverse materie di contrattazione; sia perché nella classificazione CNEL alcune materie sono collocate sotto la voce Altre Materie e, quindi, sono difficilmente confrontabili con le altre aggregazioni di materie di contrattazione. Vedi Cap Allegato 1 - Classificazione CNEL e Monitor Lavoro. 5. Sotto il Macro Argomento Contrattazione Acquisitiva sono raggruppate tutte le voci retributive, più altre come TFR, Trattamenti integrativi, ambiente di lavoro, questioni sociali, ecc.: ovviamente non sempre la contrattazione di queste materie registra un segno positivo: nel senso che a volte potrebbe anche trattarsi di una contrattazione concessiva. Ma trattandosi di una classificazione convenzionale, ci è sembrato che questa fosse la definizione più comprensiva e comprensibile per raggruppare questo tipo di materie. 13

13 Il peso molto elevato della Contrattazione Acquisitiva significa essenzialmente - come vedremo successivamente dall analisi dei testi degli accordi - che la quasi totalità degli accordi trattano almeno una delle materie collocate sotto questo Macro Argomento (tutte le voci retributive, più altre come TFR, Trattamenti integrativi, ambiente di lavoro, questioni sociali, ecc.) e in particolare una almeno delle voci relative al Trattamento Economico. Anche i trattamenti economici sono toccati dalla quasi totalità degli accordi: a questa amplissima diffusione non corrispondono però dei valori assoluti della retribuzione contrattata territorialmente altrettanto significativa (vedi Cap. 3.2). Per quanto riguarda la Flessibilità vediamo che in tutti i settori ha un peso maggiore la contrattazione della Flessibilità Funzionale (da orario, organizzazione del lavoro, inquadramento) che quella da Contratto (contratti atipici, part-time, contratti a tempo determinato, ecc.). Ciò che cambia in modo significativo è l importanza relativa di queste due voci. L Agricoltura è il settore nel quale le due voci relative alla flessibilità registrano i livelli massimi di frequenza, il 90% degli accordi per la Flessibilità Funzionale ed il 60% per quella da contratto. La spiegazione di un livello così elevato della voce Flessibilità Funzionale risiede nel fatto che in questo settore il CCNL ha delegato l inquadramento professionale e, in parte, anche forme di flessibilizzazione dell orario di lavoro (che sono alcuni degli argomenti principali contenuti da questa voce) alla contrattazione decentrata territoriale: come vedremo successivamente circa l 80% degli accordi trattano infatti sia l inquadramento che l orario di lavoro (vedi Tabella 7 e Grafico 4). Il secondo settore per importanza per la contrattazione della flessibilità è quello del Commercio, Turismo e Servizi: qui la contrattazione della Flessibilità Funzionale ha riguardato circa i tre quarti degli accordi e quella della flessibilità da contratto circa la metà. Nell Artigianato la Flessibilità da contratto è trattata nella metà degli accordi e quella da contratto in circa il 30%. L Edilizia, infine, è il settore che registra delle frequenze divergenti rispetto alle altre aree contrattuali: qui, infatti, la Flessibilità Funzionale è contrattata in quasi il 70% degli accordi (e questo è in linea con gli altri settori) mentre la flessibilità da contratto è stata discussa solo in meno del 20% degli accordi (il livello più basso registrato). 14

14 Tabella 4 - Macro Argomenti per grandi aggregati territoriali Centro Nord Sud Nazionale CONTRATTAZIONE ACQUISITIVA % 98.40% 96.90% 98.40% CONTRATTAZIONE DIFENSIVA 8.40% 12.70% 13.40% 11.90% FLESSIBILITA DA CONTRATTO 28.20% 37.10% 45.70% 37.00% FLESSIBILITA FUNZIONALE 64.10% 71.40% 76.40% 70.90% RAPPORTI SINDACALI 82.40% 86.30% 91.30% 86.60% Grafico 1 - Macro Argomenti per grandi aggregati territoriali % % 80.00% 60.00% 40.00% 20.00% 0.00% Centro Nord Sud Nazionale.... CONTRATTAZIONE ACQUISITIVA CONTRATTAZIONE DIFENSIVA FLESSIBILITA DA CONTRATTO FLESSIBILITA FUNZIONALE RAPPORTI SINDACALI Tabella 5 - Macro Argomenti per Macroaree contrattuali Agricoltura Artigianato Comm., Edilizia Industria Tur. e Serv. CONTRATTAZIONE ACQUISITIVA 99% 99% 94% 100% 93% CONTRATTAZIONE DIFENSIVA 16% 8% 4% 13% FLESSIBILITA DA CONTRATTO 60% 29% 53% 19% 33% FLESSIBILITA FUNZIONALE 90% 50% 72% 67% 47% RAPPORTI SINDACALI 85% 86% 87% 89% 80% 15

15 Grafico 2 - Macro Argomenti per Macroaree contrattuali 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia Industria.... CONTRATTAZIONE ACQUISITIVA CONTRATTAZIONE DIFENSIVA FLESSIBILITA DA CONTRATTO FLESSIBILITA FUNZIONALE RAPPORTI SINDACALI La contrattazione delle materie relative ai Rapporti Sindacali mostra qualche differenza significativa soprattutto nell analisi per Macroaree contrattuali: nell Artigianato si assesta su una percentuale inferiore al 60%, rispetto alle altre aree nelle quali il peso della contrattazione di queste materie riguarda tra il 70 e l 80% degli accordi. Ancora una volta in Agricoltura si registra la percentuale più elevata L analisi delle materie maggiormente trattate Come si vede, dalla Tabella 6 e dal Grafico 3, anche in questo caso il confronto tra le differenti aree territoriali (a differenza di quanto avveniva con la contrattazione aziendale, nella quale il confronto tra diverse aree territoriali aveva messo in luce dinamiche diverse della contrattazione 6 ) non evidenzia differenze significative: in ciascun bloc- 6. CNEL, op. cit. 16

16 Tabella 6 - Argomenti per grandi aree territoriali Centro Nord Sud Nazionale ALTRI PROBLEMI OCCUPAZIONALI 8% 11% 11% 11% AMBIENTE DI LAVORO 70% 60% 70% 64% CONTRATTI ATIPICI 28% 37% 46% 37% DIRITTI SINDACALI 6% 13% 9% 11% FORMAZ. PROF. E DIR. ALLO STUDIO 47% 51% 51% 50% GESTIONE ECCEDENZE 2% 4% 2% LAVORO AL FEMMINILE 12% 18% 25% 18% MODELLI PARTECIPATIVI 79% 83% 91% 83% ORARIO 57% 62% 70% 63% ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 16% 22% 38% 24% TRATT. INTEGR. (Prev. ed Assist.) 56% 52% 61% 55% QUALIFICHE E PROFESSIONALITÀ 29% 39% 47% 39% QUESTIONI SOCIALI 47% 48% 57% 50% R.S. (CONT. INFORMAZ.) 36% 39% 59% 43% TRATTAMENTO ECONOMICO 97% 97% 95% 96% TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 10% 12% 13% 12% Grafico 3 - Argomenti per grandi aree territoriali 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Centro Nord Sud Nazionale co relativo a ciascuna materia l altezza degli istogrammi è sostanzialmente la stessa senza differenze apprezzabili tra aree territoriali e anche con l insieme nazionale. 17

17 La Tabella 7, il Grafico 4 e Grafico 5 ci mostrano che questo livello di analisi è in grado di fornirci un numero maggiore di informazioni: possiamo cogliere, infatti, notevoli differenze nel peso delle diverse materie di contrattazione tra le diverse aree contrattuali e possiamo anche cogliere il diverso peso delle diverse materie all interno di ciascuna Macroarea contrattuale. Tabella 7 - Argomenti per Macroaree contrattuali Agricoltura Artigianato Comm., Edilizia Tur. e Serv. AMBIENTE DI LAVORO 68% 53% 49% 70% CONTRATTI ATIPICI 60% 29% 53% 19% DIRITTI SINDACALI 15% 7% 32% 5% FORMAZ. PROF. E DIR. ALLO STUDIO 42% 53% 57% 53% LAVORO AL FEMMINILE 18% 26% 26% 12% MODELLI PARTECIPATIVI 80% 84% 83% 89% ORARIO 79% 48% 68% 58% ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 16% 4% 30% 38% QUALIFICHE E PROFESSIONALITÀ 80% 10% 36% 20% QUESTIONI SOCIALI 40% 10% 47% 80% R.S. (CONT. INFORMAZ.) 55% 48% 26% 35% TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 23% 9% 9% 5% TRATT. INTEGR. ( Prev. ed Assist.) 47% 59% 23% 69% TRATTAMENTO ECONOMICO 99% 94% 92% 98% Grafico 4 - Argomenti per Macroaree contrattuali 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia 18

18 Grafico 5 - Argomenti all interno di ciascuna Macro Area contrattuale 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% ////.. ////. ////..//// //// == == == == [[[[ == [[[[ == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ //// //// [[[[ [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ ////. ////..////. ////.. ////. ////..////. //// == --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia ////. ////.. ////. ////.. ////. ////.. ////. ////.. ////. ////.. ////. //// [[[[ [[[[ [[[[ --- [[[[ --- [[[[ --- [[[[ --- [[[[ --- [[[[ --- [[[[ --- [[[[ == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ --- == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[ == [[[[.. //// Ambiente di lavoro Contratti atipici Diritti sindacali Formaz. prof. e dir. allo studio Lavoro al femminile Modelli partecipativi Orario Organizz. del lavoro Qualifiche e profession. --- == [[[[ Questioni sociali R.S. (cont. informaz.) Trattamento fine rapporto Tratt. integr. (Prev. e Assist.) Trattamento economico Esamineremo prima il differente peso di ciascuna materia tra le diverse Macroaree contrattuali (Grafico 4) e successivamente il peso relativo delle diverse materie di contrattazione all interno di ciascuna delle Macroaree (Grafico 5). Il confronto tra le diverse Macroaree Come si può vedere dal Grafico 4, solo per alcune materie (Trattamento Economico 7, Modelli Partecipativi 8 e, in parte, Formazione professionale e diritto allo studio - solo l Agricoltura in quest ultimo caso 7. In questa voce sono compresi tutte le materie retributive, da quelle previste dai CCNL (paga base, contingenza, ecc.), ai diversi premi e indennità (premi di produzione, terzi elementi, cottimi, indennità di cassa, trasporti, ecc.) fino ai premi variabili (vedi Allegato 1 - Classificazione CNEL e Monitor Lavoro). 8. In questa voce, sono comprese le materie che definiscono i diversi criteri e modelli di relazioni sindacali (i diritti di informazione, ecc.) e quelle relative alla creazione e ruoli di Commissioni ed Enti Bilaterali. 19

19 registra una percentuale di accordi su questa materia inferiore alle altre aree - il 42%, rispetto a circa il 55%) l altezza degli istogrammi è pressoché equivalente e, quindi, non si manifestano differenze significative del peso di queste materie tra le diverse Macroaree. Una certa omogeneità si riscontra anche nel livello generalmente basso degli accordi relativi al lavoro delle donne (con percentuali tra il 10 ed il 25% degli accordi), alla voce Organizzazione del lavoro (che arriva al massimo al 38% degli accordi in Edilizia, ma registra percentuali molto più basse negli altri settori) e alla voce Diritti Sindacali 9, la quale solo per il Terziario raggiunge un livello significativo superiore al 30% degli accordi. In tutti gli altri casi il peso relativo delle diverse materie di contrattazione registra differenze sensibili tra i diversi settori. Cominciamo dalle differenze più rilevanti. La contrattazione della voce Qualifiche e Professionalità ha un ruolo significativo solo in Agricoltura e ciò discende appunto dal fatto che, al contrario che negli altri settori dove questa materia è di competenza quasi esclusiva del CCNL, nei contratti dell agricoltura questa materia è stata demandata alla contrattazione territoriale. La voce Questioni sociali - sotto questa voce sono comprese materie come lavoro dei minori, Tutela di particolari categorie (portatori di handicap, tossicodipendenti. ecc.), Patronati, Servizi per i lavoratori (alloggi, CRAL, ecc.) - ha un rilievo particolare (80% degli accordi) nella contrattazione in Edilizia, mentre in Agricoltura e nel Terziario registra un peso intorno al 50% e solo il 10% nell Artigianato. L Orario di lavoro registra una intensità di contrattazione più elevato in Agricoltura (circa l 80% degli accordi) e nel Terziario (70%), per diminuire di importanza rispettivamente in Edilizia (60%) e nell Artigianato (50%). 9. In questa materia sono comprese voci come Diritto di sciopero, Codici di autoregolamentazione del diritto di sciopero, Rappresentanze sindacali aziendali, CdF, altre strutture rappresentative; Contributi sindacali: quote, trattenute, distribuzione del contratto, Assemblea e referendum, Permessi e aspettative per cariche sindacali e pubbliche, ecc. 20

20 I Trattamenti Integrativi (Previdenza ed Assistenza) sono presenti in circa 70% degli accordi in Edilizia e nel 60% nell Artigianato, mentre hanno un peso minore in Agricoltura (meno del 50%) e nel Commercio, Turismo e Servizi (poco più del 20%): in realtà il peso di questa voce è dovuto in larga misura ai trattamenti assistenziali integrativi previsti in tutte le Macroaree contrattuali (si tratta in generale di integrazioni dei trattamenti di malattia ed infortunio, per visite specialistiche, interventi chirurgici, ma anche per le vacanze estive dei figli, ecc., erogate dagli Enti Bilaterali dell Artigianato e del Commercio, Turismo e Servizi, dalle Casse edili o dalle Casse extralegem in agricoltura); la previdenza integrativa vera e propria è trattata in un numero minoritario di accordi: solo nell Artigianato si registra una diffusione piuttosto ampia, ma si tratta in generale di clausole di recepimento degli accordi nazionali o di impegni programmatici per il futuro per l attivazione di tali trattamenti. L Ambiente di lavoro ha un ruolo importante nella contrattazione territoriale in Agricoltura ed Edilizia (circa il 70% degli accordi), probabilmente proprio per le caratteristiche specifiche dei rispettivi ambienti di lavoro; mentre ha un peso minore nell Artigianato e nel terziario dove è presente in circa la metà degli accordi. La contrattazione dei Contratti Atipici, infine, risulta più importante in Agricoltura e nel Terziario, dove riguarda tra il 50 (il terziario) ed il 60% (l Agricoltura) degli accordi; negli altri due settori il suo peso è sensibilmente inferiore: il 30% degli accordi nell Artigianato e il 20% in Edilizia. Il profilo della contrattazione all interno di ciascuna Macroarea Due materie (il Trattamento economico e i Modelli Partecipativi) risultano quelle maggiormente trattate (con percentuali tra il 90 e la totalità degli accordi per la prima e tra l 80 ed il 90% per la seconda) in tutte le quattro Macroaree considerate. Come abbiamo visto per le altre materie, il loro peso specifico è diverso tra i diversi settori. In Agricoltura, dopo le prime due già citate, altre due materie risulta- 21

21 no presenti in circa l 80% dei contratti (Orario di lavoro e Qualifiche e Professionalità), a conferma dell influenza della delega alla contrattazione decentrata di materie che in altri CCNL sono di spettanza del livello nazionale; le materie che seguono per importanza sono Ambiente di lavoro e Contratti atipici (con percentuali tra il 70 ed il 60%); segue poi (55%) Relazioni sindacali (contenuti dell informazione) - che è la voce relativa all esercizio dei diritti di informazione, di quelle parti degli accordi, cioè, nelle quali vengono, fornite le informazioni previste dai CCNL: la presenza di questa voce, indica in generale la gestione di processi di riorganizzazione, il confronto su temi legati alle politiche dell occupazione, dello sviluppo o di situazioni di crisi; un peso intermedio (tra il 40 ed il 50% degli accordi) registrano le voci Trattamenti integrativi (Previdenza ed Assistenza), Formazione professionale e Diritto allo studio e Questioni sociali. Complessivamente, il profilo della contrattazione territoriale in Agricoltura sembra manifestare un aspetto più tradizionalmente sindacale, nel quale le materie relative più strettamente al rapporto di lavoro interno alle imprese e la flessibilità della prestazione e dell organizzazione del lavoro (inquadramento ed orari) hanno un peso maggiore rispetto a quelle relative alla flessibilità da contratto e al mercato del lavoro esterno (Contratti atipici e formazione - quest ultima ha un peso inferiore rispetto agli altri settori); si tenga conto che i Contratti Atipici, la formazione, ma anche l ambiente di lavoro sono materie tipiche di competenza degli Enti Bilaterali o degli Osservatori (strumenti largamente presenti in questo come negli altri settori esaminati). Nell Artigianato, la materia che assume il rilievo più significativo, dopo le prime due comuni a tutti i settori, è Trattamenti integrativi (Previdenza ed Assistenza) (con circa il 60% degli accordi che trattano questa materia). Seguono, più o meno allo stesso livello (intorno al 50%) un gruppo di quattro materie: Ambiente di lavoro, Formazione professionale e Diritto allo studio, Orario e Relazioni sindacali (contenuti dell informazione); intorno al 25% degli accordi ha trattato i Contratti Atipici e il Lavoro delle donne. Tutte le altre materie risultano registrare delle frequenze di contrattazione molto più basse (uguale o inferiore al 10%). Dunque, un profilo di contrat- 22

22 tazione nel quale acquisisce un ruolo di primo piano la contrattazione dei trattamenti integrativi (quelli assistenziali già esistenti e un impegno allo sviluppo della previdenza integrativa); un gruppo di materie che coinvolge la metà degli accordi, tra le quali due materie importanti per la contrattazione sia della flessibilità che della impiegabilitá come l orario e la formazione professionale; un ruolo relativamente meno importante per la contrattazione dei contratti atipici. Anche in questo caso c è da tenere conto del ruolo degli Enti Bilaterali. Nel Terziario la materia maggiormente trattata dopo le prime due è l Orario di lavoro (quasi il 70% degli accordi); seguono, con percentuali abbastanza inferiori (intorno al 50%) Ambiente di lavoro, Contratti atipici, Formaz. prof. e dir. allo studio e Questioni sociali; tutte le altre materie risultano avere un rilievo minore. In questo caso, dunque, emerge una materia fondamentale per il ciclo lavorativo e per l organizzazione del lavoro delle strutture del terziario (soprattutto per il commercio ed il turismo) e cioè l orario di lavoro; seguita da altre materie come la contrattazione della Formazione professionale e dei contratti atipici. In Edilizia, le tre materie maggiormente trattate - dopo le solite prime due comuni anche agli altri settori - sono l Ambiente di lavoro (70%) le Questioni sociali 10 (80%) e i Trattamenti integrativi (Previdenza ed Assistenza) (70%): le prime due sono materie tipiche del rapporto di lavoro in edilizia; la terza raggiunge un livello anche superiore a quello riscontrato nell Artigianato, dove pure questa risulta la materia maggiormente trattata dopo le solite due; seguono, più o meno allo stesso livello, intorno al 55%, la Formazione professionale e l Orario di lavoro; il resto delle materie registrano un livello non significativo di frequenza I Modelli Partecipativi e gli Organi Paritetici e gli Enti Bilaterali Come si vede dalla Tabella 8 e dal Grafico 6, c è - per tutti i settori considerati - una larga coincidenza tra la voce Modelli partecipativi e le 10. Come già ricordato sotto la voce Questioni sociali sono comprese materie come Servizi per i lavoratori (alloggi, CRAL, ecc.). 23

23 materie relative agli Organi Paritetici. Il ruolo di primo piano, che abbiamo riscontrato in tutti i settori per i modelli partecipativi, corrisponde ad un rilievo quasi altrettanto rilevante degli Enti Bilaterali e degli Organismi paritetici: in tutti i settori si tratta solo di circa 5 punti percentuali di meno; in Edilizia il peso delle due voci è equivalente. Si tenga conto che ovunque la discussione sugli Enti Bilaterali è associata a quella di altre materie: da tutte quelle connesse alla formazione e all intervento sul mercato del lavoro, a quelle relative alle prestazioni offerte dagli Enti Bilaterali (erogazioni contrattuali mutualizzate [Casse Edili], il sostegno al reddito [EB dell Artigianato], trattamenti integrativi per materie come malattia e infortunio, visite specialistiche, ecc.), fino all esercizio dei diritti di informazioni e al ruolo degli Osservatori Bilaterali. Tabella 8 - Modelli Partecipativi e Organi Paritetici e gli Enti Bilaterali Agricoltura Artigianato Comm., Edilizia Nazionale Tur. e Serv. Modelli Partecipativi 80% 84% 83% 89% 83% Organi paritetici ed Enti Bilaterali 73% 75% 75% 88% 78% Relazioni sindacali (criteri e modelli) 64% 77% 72% 69% 69% Grafico 6 - Modelli Partecipativi e Organi Paritetici e gli Enti Bilaterali 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia Modelli Partecipativi Organi paritetici ed Enti Bilaterali Relazioni sindacali (criteri e modelli) 24

24 3.1.4 Il lavoro femminile Abbiamo già potuto constatare il livello in generale piuttosto basso riscontrato dalla tematica del lavoro femminile. La Tabella 9 ed il Grafico 7 ci forniscono il peso relativo delle due principali materie comprese in questa voce. Come si vede l Artigianato ed il Terziario sono i due settori dove questa materia riceve la maggiore attenzione (probabilmente, nel terziario, anche per il peso maggiore che vi ricopre l occupazione femminile); nel terziario si registra il livello più elevato della contrattazione di interventi in favore delle pari opportunità. Tabella 9 - Il lavoro femminile Agricoltura Artigianato Comm., Edilizia Tur. e Serv. LAVORO AL FEMMINILE 18.10% 26.00% 25.50% 12.10% Maternità: normativa e riflessi economici 12.40% 17.30% 10.60% 11.20% Pari opportunità - in generale 5.10% 9.60% 17.00% 0.90% Grafico 7 - Il lavoro femminile % 20.00% 15.00% 10.00% 5.00% 0.00% Lavoro al femminile Maternità: normativa e riflessi economici Pari opportunità - in generale Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia 25

25 3.1.5 L evoluzione della contrattazione prima e dopo il 1999 Per fornire una stima delle tendenze della contrattazione nel tempo abbiamo suddiviso gli accordi presenti nell Archivio tra prima e dopo il 1999 (gli accordi presenti, come già rilevato sono stati stipulati nella grande maggioranza tra il 1996 ed il 2003). I grafici seguenti illustrano l andamento delle principali materie di contrattazione prima e dopo il 99 nelle quattro Macroaree contrattuali in esame. Grafico 8 - Agricoltura: Materie di contrattazione prima e dopo il % Agricoltura 100% 80% entro il % 40% 20% dopo il % Altri problemi occupazionali Ambiente di lavoro Contratti atipici Diritti sindacali Form. prof. e dir. allo studio Gestione eccedenze Lavoro al femminile Modelli partecipativi Orario Organizzaz. del lavoro Qualifiche e professionalità Questioni sociali R.S. (Cont. informaz.) Trattamento fine rapporto Tratt. integr. (Prev. Ass.) Trattamento economico Grafico 9 - Artigianato: Materie di contrattazione prima e dopo il % Artigianato 100% 80% entro il % 40% 20% dopo il % Altri problemi occupazionali Ambiente di lavoro Contratti atipici Diritti sindacali Form. prof. e dir. allo studio Gestione eccedenze Lavoro al femminile Modelli partecipativi Orario Organizzaz. del lavoro Qualifiche e professionalità Questioni sociali R.S. (Cont. informaz.) Trattamento fine rapporto Tratt. integr. (Prev. Ass.) Trattamento economico 26

26 Grafico 10 - Commercio, Turismo e Servizi: Materie di contrattazione prima e dopo il % Commercio, Turismo e Servizi 90% 80% 70% entro il % 50% 40% 30% 20% dopo il % 0% Altri problemi occupazionali Ambiente di lavoro Contratti atipici Diritti sindacali Form. prof. e dir. allo studio Gestione eccedenze Lavoro al femminile Modelli partecipativi Orario Organizzaz. del lavoro Qualifiche e professionalità Questioni sociali R.S. (Cont. informaz.) Trattamento fine rapporto Tratt. integr. (Prev. Ass.) Trattamento economico Grafico 11 - Edilizia: Materie di contrattazione prima e dopo il % Edilizia 100% 80% entro il % 40% 20% dopo il % Altri problemi occupazionali Ambiente di lavoro Contratti atipici Diritti sindacali Form. prof. e dir. allo studio Gestione eccedenze Lavoro al femminile Modelli partecipativi Orario Organizzaz. del lavoro Qualifiche e professionalità Questioni sociali R.S. (Cont. informaz.) Trattamento fine rapporto Tratt. integr. (Prev. Ass.) Trattamento economico Per quanto concerne l Agricoltura (Grafico 8) si registra una tendenza generale ad un aumento delle frequenze di contrattazione ed in particolare per formazione professionale e diritto allo studio, modelli partecipativi, orario, qualifiche e professionalità, Relazioni Sindacali (Contenuti delle informazioni) e Trattamenti Integrativi. Per l Artigianato, l unica materia che registra una crescita significativa è l orario di lavoro. Questa materia è in crescita anche per il Commercio, Turismo e 27

27 Servizi, insieme a quella della Formazione professionale; a sua volta quest ultima registra una crescita significativa nell Edilizia insieme a quella relativa ai Trattamenti Integrativi. 3.2 IL TRATTAMENTO ECONOMICO ED IL RUOLO DEI PREMI VARIABILI Il Grafico 12 mostra come solo in Edilizia i premi collegati alle performance, i cosiddetti premi di risultato (a differenza di quanto è avvenuto nella contrattazione aziendale, dove questo tipo di contrattazione ha assunto un ruolo predominante 11 ) abbiano assunto nella contrattazione territoriale un ruolo rilevante (anche se dello stesso livello della contrattazione di varie forme di indennità, come trasporto, mensa, ecc. tipiche del lavoro in Edilizia). In questo settore si tratta, nella maggioranza dei casi, di accordi nei quali i vecchi premi di produzione e/o le vecchie indennità territoriali di settore vengono congelate nei valori esistenti e si affida all elemento economico territoriale il compito di rappresentare la parte variabile della retribuzione gestita territorialmente. Questo elemento economico territoriale, nella maggior parte degli accordi è regolato in base a parametri di carattere generale, rappresentativi dello stato di salute dell intero settore e della sua produttività e redditività. Anche nell Artigianato, dove la contrattazione territoriale è più recente e discende dall accordo interconfederale del 92 (quindi della stessa stagione di quello del 93 sul sistema di relazioni industriali ed il modello di contrattazione), solo circa la metà degli accordi prevede la contrattazione di questa voce: una percentuale comunque inferiore a quella della contrattazione dei primi fissi o tradizionali: il Grafico 13 mostra però che in quest area la contrattazione dei premi variabili è cresciuta da poco più del 20% degli accordi prima del 99 ad oltre il 60% dopo il 99 (nelle altre aree il peso relativo delle diverse forme di trattamento economico è rimasto nei due settori pressoché costante). 11. CNEL, 2002, op. cit. 28

28 In Agricoltura il ruolo dei premi variabili risulta del tutto secondario rispetto a quello delle altre forme di retribuzione (questo risultato è anche dovuto al fatto che il CCNL ha affidato alla contrattazione territoriale la definizione della dinamica retributiva per il secondo biennio di vigenza del contratto nazionale). In generale, in questi accordi, compare solo un impegno generico a dar vita all istituto, con la previsione della ricerca dei parametri ai quali vincolare il premio o un rinvio alla definizione dello stesso a livello aziendale. Talvolta, pur in assenza di criteri specifici individuati, vengono definiti valori forfetari di premio o l indicazione della cifra massima di erogazione. Solo in pochi casi il premio appare completo. Nel Commercio, Turismo e Servizi (dove pure questo tipo di contrattazione nelle imprese della grande distribuzione ha avuto uno sviluppo molto rilevante) ha un peso più o meno equivalente alle altre forme di retribuzione (indennità e premi). Risultano istituite, o modificate negli importi, indennità di vario tipo, da quelle riguardanti la mensa, il vestiario e la presenza, alla reperibilità ecc. Sia per i premi fissi ed i superminimi che per le forme di retribuzione variabile le cifre corrisposte appaiono sostanzialmente modeste, superando raramente il 2,5% della retribuzione lorda complessiva. Grafico 12 - Trattamento economico Sub Argomenti per Macro Aree: Trattamento Economico 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Agricoltura Artigianato Comm., Tur. e Serv. Edilizia Altre voci retributive tradizionali (retrib. base, mens. agg., 13esima, sctti, etc.) Indennità Fisse o Tradiz. Premi Fissi o Tradiz. Riallineamento Voci incentivanti 29

29 Grafico 13 - La Contrattazione territoriale prima e dopo il 99: il Trattamento Economico nell Artigianato entro il 1999 dopo il % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Altre voci retributive Indennità Fisse o Tr. Premi Fissi o Tradiz. Riallineamento Voci incentivanti Il contenuto economico degli accordi nell Artigianato Il contenuto economico degli accordi, delle cui entità si tratterà peraltro successivamente, non sembra costituire l elemento portante per una ricerca di maggiore produttività nell area artigiana, in cui ci si affida probabilmente ad altri modelli di rapporto fra imprenditore e i suoi dipendenti. Le quote retributive integrative rispetto al contratto nazionale che risultano mediamente più frequenti sono quelle attribuite come superminimi o premi fissi piuttosto che quelle variabili legate alla produttività o alla redditività. Questo andamento, registrabile nella media dei settori, è tuttavia contraddetto dalla frequenza con cui le Voci incentivanti (premi variabili) sono presenti negli accordi per i Chimici e per i Poligrafici. Qualche meraviglia desta lo scarto (72% contro 34%) con cui i Superminimi e/o Premi fissi sopravanzano le forme di Retribuzione variabile negli accordi del settore alimentare. In questo settore infatti i premi variabili appaiono piuttosto diffusi e di entità consistente nelle aziende facenti capo al CCNL dell industria. Quasi la totalità degli accordi esaminati tratta aspetti economici. Questi riguardano spesso indennità di vario tipo, ma ancora più frequentemente l istituzione o modifica di superminimi, premi fissi, premi variabili. 30

30 Nelle tabelle che seguono (Tabelle 10 e 11) è stato fatto un tentativo di quantificare la entità delle quote retributive riferibili ai superminimi, premi fissi, premi variabili presenti in 84 accordi del settore artigiano (Alimentare, Chimico, Grafico, Metalmeccanico, Tessile, Legno ed arredamento). Allo scopo di rendere confrontabili i dati si è fatto riferimento alla figura dell operaio qualificato. Sono state prese in considerazione, per quanto possibile, le quantità effettivamente erogate o comunque previste; in alcuni casi è stata indicata la cifra media fra quelle minime e massime previste, in base ai valori assunti dai parametri presi in considerazione per l attribuzione del premio variabile. In generale le due forme di premio (fisso e variabile) non compaiono nello stesso accordo. Talvolta viene esplicitato il fatto che il premio fisso è assorbito da quello variabile di nuova istituzione. In altri casi il premio fisso viene congelato in cifra. Nei casi in cui nell accordo non compare il valore complessivo del premio, ma solo l aumento previsto, si è fatta una stima approssimativa di quel valore. Le quantità di retribuzione dipendenti dalle due voci esaminate risultano decisamente esigue e inferiori a quelle registrabili per le aziende industriali dei settori omologhi. Come già accennato in precedenza, esse non sono quasi mai sommabili. E stato calcolato, per ogni settore, il valore medio dei premi e la sua incidenza sulla retribuzione mensile lorda di fatto media di ciascun settore (ai valori del 2000) 12. I valori in percentuale risultano decisamente modesti, (tra l 1 ed il 2%). Qualora i premi fissi e quelli variabili fossero sommabili si arriverebbe a livelli tra il 2 ed i 4%, inferiori, ma non troppo distanti dai valori medi della retribuzione contrattata a livello aziendale nelle imprese medio grandi che è stato stimato tra il 5 ed il 6% 13. In realtà, però, come abbiamo visto, le due forme di premio si 12. Dati Istat, Contabilità Nazionale: è stata utilizzata la retribuzione annua divisa convenzionalmente per Birindelli L., D Aloia G., Megale A., La politica dei redditi negli anni 90, Ediesse,

31 presentano in generale in alternativa l una all altra e quindi difficilmente possono essere sommate. Anche considerando che la retribuzione media nell Artigianato è inferiore a quella media del settore industriale corrispondente, la stima difficilmente può superare l intervallo tra il 2 e il 3%. Queste stime d altronde sono coerenti con le stime effettuate sui livelli retributivi nelle aree di contrattazione territoriale che risultano sensibilmente inferiori (proprio perché relative ad aree ad elevata instabilità di impiego e ad imprese di dimensione minore) a quelli delle aree con una prevalenza di imprese medio grandi (con contrattazione aziendale) Birindelli L., D Aloia G., Megale A., ibidem; ISTAT, Rapporto Annuale 2001, (Roma, 2002), Cap. 2; Pellegrini C., Struttura contrattuale e retribuzioni, Quaderni di Rassegna Sindacale, n. 4, Ediesse

32 Tabella 10 SETTORE DATA REGIONE LIVELLO ** PREMIO ANNO O PROV. FISSO VARIABILE * DI EROGAZ. TESSILE E ABBIGLIAMENTO Artigianato Lavanderie 16/05/96 LOMBARDIA MED 1996 Artigianato Lavanderie 22/05/02 VENETO MED 2002 Artigianato Lavanderie 03/10/00 PIEMONTE 3 0 MED 1999 Artigianato Occhiali 22/05/02 VENETO MED 2002 Artigianato Tessili e abb. 31/03/01 PIEMONTE 3 0 MED 2000 Artigianato Tessili e abb. 12/10/00 EMILIA MAX 1999 Artigianato Tessili e abb. 22/01/01 EMILIA MAX 2000 Artigianato Tessili e abb. 16/02/01 VENETO MED 2000 Artigianato Tessili e abb. 04/02/02 VENETO MED 2001 Artigianato Tessili e abb. 16/02/01 Padova MAX 2001 Artigianato Lavanderie 14/02/01 LOMBARDIA Artigianato Lavanderie 24/11/95 VENETO Artigianato Lavanderie 14/02/96 FRIULI Artigianato Tessili e abb. 14/02/01 LOMBARDIA Artigianato Tessili e abb. 22/02/01 TOSCANA Artigianato Tessili e abb. 20/12/95 VENETO Artigianato Tessili e abb. 22/01/96 FRIULI ALIMENTARE Artigianato Alimentaristi 27/02/01 LOMBARDIA Artigianato Alimentaristi 13/11/95 MARCHE Artigianato Alimentaristi 12/09/00 PIEMONTE Artigianato Alimentaristi 19/09/00 TOSCANA MED 2000 Artigianato Alimentaristi 13/07/00 EMILIA MAX 1998 Artigianato Alimentaristi 10/11/95 VENETO Artigianato Alimentaristi 30/07/06 FRIULI Artigianato Alimentaristi 10/12/01 MARCHE MED 2001 Artigianato Alimentaristi 18/02/02 VENETO MED 2001 Art.Conto terzi Alimentaristi 28/01/02 LOMBARDIA Art.Conto terzi Alimentaristi 17/04/00 Modena Art.Conto terzi Alimentaristi 28/01/02 LOMBARDIA Art.Conto terzi Alimentaristi 08/02/02 Mantova Artigianato Panettieri 10/10/96 Palermo A Artigianato Panettieri 31/03/00 Siena A CHIMICI E AFFINI Artigianato Concia 01/06/98 VENETO D MED 2000 Artigianato Gomma-vetro 18/05/99 VENETO MED 2000 Artigianato Concia 24/10/01 Pistoia D MED 2001 Artigianato Gomma-vetro 12/03/98 LOMBARDIA MED 1998 Artigianato Gomma-vetro 13/01/97 PIEMONTE MED 1998 Artigianato Ceramica 07/11/95 VENETO D Artigianato Ceramica 09/05/97 UMBRIA D METAMECCANICI Artigianato Vari 27/04/01 LAZIO Artigianato Vari 28/06/95 LIGURIA Artigianato Oreficeria 15/02/01 LOMBARDIA Artigianato Vari 14/02/01 LOMBARDIA Artigianato Odontotecnica 15/02/01 LOMBARDIA Artigianato Vari 05/01/96 PUGLIA

33 Artigianato Odontotecnica 28/02/96 EMILIA MAX 1996 Artigianato Odontotecnica 01/02/01 PIEMONTE MED 2001 Artigianato Vari 01/02/01 Trento Artigianato Odontotecnica 04/12/95 VENETO Artigianato Oreficeria 04/12/95 VENETO Artigianato Vari 11/09/00 PIEMONTE Artigianato Vari 14/02/01 Bolzano Artigianato Oreficeria 21/09/01 PIEMONTE Artigianato Vari 26/12/00 MARCHE MED 2001 Artigianato Vari 26/09/01 TOSCANA MED 2001 Artigianato Vari 27/11/02 TOSCANA MED 2002 Artigianato Oreficeria 04/11/97 TOSCANA MED 1998 GRAFICA ED EDITORIA Artigianato 22/09/00 TOSCANA MED 2000 Artigianato 30/04/01 EMILIA MED 2001 Artigianato 12/06/01 Trento MED 2002 Artigianato 07/01/02 TOSCANA MED 2001 Artigianato 07/06/02 VENETO MED 2002 Artigianato 24/10/97 LOMBARDIA MED 1997 Artigianato 10/12/01 MARCHE MED 2001 Artigianato 12/02/01 LOMBARDIA Artigianato 24/11/95 PIEMONTE Artigianato 07/12/95 VENETO Artigianato 24/01/96 MARCHE LEGNO E ARREDAMENTO Artigianato 18/12/95 LAZIO C Artigianato 14/02/01 LOMBARDIA C Artigianato 14/11/96 Bolzano C Artigianato 11/07/95 PIEMONTE C Artigianato 04/12/00 Trento C Artigianato 16/05/95 UMBRIA C Artigianato 19/09/95 VENETO C Artigianato 12/01/01 MARCHE C MED 2001 Artigianato 12/04/00 FRIULI C MED 2000 Artigianato 10/10/00 EMILIA C MED 2000 Artigianato 29/03/01 TOSCANA C MED 2001 Artigianato 20/02/02 VENETO C MED 2001 * Per i premi variabili è stato indicato il valore effettivamente erogato o il valore medio della erogazione prevista. Solo in qualche caso si è fatto riferimento al valore massimo previsto nel caso del raggiungimento dell obiettivo massimo stabilito. ** Il livello indicato è quello corrispondente all operaio qualificato, normalmente quello di massima frequenza. 34

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