Le patologie cronicodegenerative. e gli stili di vita: le evidenze scientifiche, i problemi aperti
|
|
- Ruggero Milani
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le patologie cronicodegenerative e gli stili di vita: le evidenze scientifiche, i problemi aperti Francesco Cipriani, Nadia Olimpi Agenzia Regionale di Sanità Toscana francesco.cipriani@ars.toscana.it nadia.olimpi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana
2 La misura del peso di malattie e fattori di rischio sulla salute: il Global Burden of Disease Years of Life Lost (YLL): anni di vita persi in seguito a mortalità prematura Years Lived with Disability (YLD): anni vissuti con disabilità Disability adjusted life years (DALYs): anni di vita persi per disabilità o per morte prematura: DALY = YLL + YLD.
3 Le 10 principali cause di perdita di salute (DALYs) nel mondo, The global burden of disease: 2004 update. World Health Organization 2008
4 Global Burden of Disease Italia, Prime 10 cause responsabili degli anni di vita persi per morte prematura (YLL)
5 Global Burden of Disease Italia, Prime 10 cause responsabili degli anni di vita persi per disabilità o morte prematura (DALYs)
6 Global Burden of Disease (GBD) Fattori di rischio, Italia, 2010 Dietary risks 13,4 High blood pressure 11,0 Tobacco smoking 10,1 High body mass index 8,7 Physical inactivity and low physical activity 5,6 High fasting plasma glucose 5,0 High total cholesterol 3,5 Ambient particulate matter pollution 2,7 Alcohol use 2,3 Occupational risks 1,7 Drug use Low bone mineral density 0,75 1,5 % DALYs totali, tutte le cause Lead exposure 0,72 Intimate partner violence 0,51 Residential radon 0,35 Childhood sexual abuse 0,34 Ambient ozone pollution 0,10 Iron deficiency 0,03 Zinc deficiency 0,01 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0
7 Global Burden of Disease (GBD) Dietary risks, Italia, 2010 Diet high in sodium 3,9 Diet low in fruits Diet low in nuts and seeds 3,3 3,5 Diet low in whole grains 2,5 Diet high in processed meat 2,0 Diet low in vegetables 1,7 Diet low in seafood omega 3 fatty acids Diet low in fiber Diet low in polyunsaturated fatty acids 0,8 1,0 1,4 % DALYs totali, tutte le cause Diet low in milk Diet low in calcium Diet high in red meat Diet high in trans fatty acids 0,3 0,3 0,3 0,2 Diet high in sugar sweetened beverages 0,1 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5
8 Global Burden of Disease (GBD) Fattori di rischio responsabili di anni di vita persi per disabilità o morte prematura per neoplasie, Italia, 2010 Tobacco smoking 23,8 Dietary risks 10,7 Physical inactivity and low physical activity 6,7 High body mass index Alcohol use 4,2 5,3 % DALYs totali per neoplasie Occupational risks 2,0 Residential radon 1,9 Ambient particulate matter pollution 1,8 Drug use 0,1 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
9 Global Burden of Disease (GBD) Fattori di rischio responsabili di anni di vita persi per disabilità o morte prematura per malattie cardiovascolari, 2010 Dietary risks 57,4 High blood pressure 57,1 High body mass index 24,5 Tobacco smoking High total cholesterol Physical inactivity and low physical activity 19,4 19,1 18,5 % DALYs totali per malattie cardiovascolari Ambient particulate matter pollution 12,0 High fasting plasma glucose 8,4 Lead exposure 3,8 Alcohol use 1,9 10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
10 Healthy Life Years (HLY) Speranza di vita libera da disabilità Indica il numero di anni che una persona ad una certa età può aspettarsi di vivere senza disabilità. Sviluppato a livello europeo Cerca di coniugare aspettativa di vita e qualità della vita Si basa sulla definizione di salute che fa riferimento alla disabilità intesa come limitazioni severe o moderate che un individuo ha nel compiere le attività della vita quotidiana.
11 Healthy Life Years (HLY) Speranza di vita libera da disabilità, maschi
12 Healthy Life Years (HLY) Speranza di vita libera da disabilità, femmine
13 I danni alla salute della sedentarietà Indicatori di tipo cardiometabolico. La sedentarietà provoca l incremento di trigliceridi nel plasma, il decremento del colesterolo HDL, la diminuzione della sensibilità all insulina. Diminuzione della densità minerale ossea. Il comportamento sedentario porta ad un rapido incremento del riassorbimento osseo, senza un concomitante incremento nella formazione del tessuto osseo, conducendo in ultimo, ad una demineralizzazione con aumentato rischio di osteoporosi. Inoltre, sembra che l attività fisica vigorosa da sola non sia sufficiente a prevenire queste modifiche del metabolismo osseo; è probabile che sia necessario anche diminuire la quantità di tempo speso in sedentarietà. Altri effetti dannosi Alcune segnalazioni dalla letteratura, più incerte e meno conclusive, riguardano effetti negativi sulla salute vascolare, disturbi psicologici e di adattamento sociale, sia nei bambini che negli adulti, diabete di tipo II, mortalità per tutte le cause. Cipriani F, Baldasseroni A, Franchi S. Lotta alla sedentarietà e promozione dell attività fisica. Linea guida SNLG, Novembre 2011
14 Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a global perspective (2007 e aggiornamenti successivi) World Cancer Research Fund American Institute for Cancer Research Relazioni con il rischio di cancro giudicate convincenti Cibi con fibre Carne rossa e lavorata Bevande alcoliche Mammella postmenopausa Betacarotene Attività fisica Cavo orale, faringe, laringe Esofago Polmone Pancreas Colonretto uomini Mammella premenopausa Ovaio Endometrio Rene Adiposità corporea Altezza raggiunta da adulti corpo/ addome Allattare
15 Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a global perspective (2007 e aggiornamenti successivi) World Cancer Research Fund American Institute for Cancer Research Relazioni tra alcuni fattori di rischio e cancro giudicate probabili Vegetali non amidacei Frutta Attività fisica Cavo orale, faringe, laringe Esofago Polmone Stomaco Mammella postmenopausa Endometrio
16 Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a global perspective (2007 e aggiornamenti successivi) World Cancer Research Fund American Institute for Cancer Research Molte relazioni sono ancora da studiare per giungere a risultati convincenti. Esempi: cancro del colon retto e dell endometrio
17 Le 10 raccomandazioni del World Cancer Research Fund American Institute for Cancer Research per la prevenzione del cancro 1. Mantieniti più magro possibile all interno del range di normalità del peso corporeo 2. Mantieniti fisicamente attivo come parte della vita di tutti i giorni 3. Limita il consumo di cibi ad alta densità energetica. Evita le bevande zuccherate 4. Mangia soprattutto alimenti di origine vegetale 5. Limita il consumo di carne rossa ed evita la carne lavorata 6. Limita le bevande alcoliche 7. Limita il consumo di sale. Evita cereali o legumi ammuffiti 8. Raggiungi le esigenze nutrizionali attraverso la sola dieta 9. Allatta al seno il tuo bambino 10. Se hai o hai avuto il cancro, segui le raccomandazioni per la prevenzione del cancro*. *Questa raccomandazione non si applica a coloro che sono sottoposti a trattamento attivo
18 Come sta cambiando l alimentazione in Italia e Toscana? Alimenti Toscana Italia Pane, pasta, riso almeno una volta al giorno 91,0 91,0 86,3 87,3 86,4 84,2 Salumi almeno qualche volta la settimana 60,8 62,5 62,6 62,6 64,1 62,4 Carni bianche almeno qualche volta la settimana 83,2 86,6 89,0 81,1 82,8 83,4 Carni bovine almeno qualche volta la settimana 75,2 73,8 73,5 73,7 72,5 69,8 Carni di maiale almeno qualche volta la settimana 50,2 52,4 55,0 47,6 48,3 47,6 Latte almeno una volta al giorno 66,6 69,5 64,2 61,0 60,5 59,2 Formaggio almeno una volta al giorno 24,6 24,9 20,0 24,4 25,2 22,8 Uova almeno qualche volta a settimana 52,1 56,0 57,5 56,5 57,2 59,4 Verdure almeno una volta al giorno 56,3 56,2 57,6 53,1 51,9 52,2 Ortaggi almeno una volta al giorno (pomodori) 47,1 50,7 52,2 43,8 43,2 45,4 Frutta almeno una volta al giorno 79,7 81,7 80,1 79,2 78,6 77,1 Legumi in scatola almeno qualche volta la settimana 46,1 49,8 50,4 44,9 47,2 47,4 Pesce almeno qualche volta la settimana 56,6 61,5 59,0 61,6 60,5 58,5 Snack almeno qualche volta la settimana 18,2 19,6 20,3 24,4 26,1 25,5 Dolci almeno qualche volta la settimana 50,5 52,4 48,2 49,3 51,1 48,8 Cottura con olio di oliva e grassi 99,3 99,3 98,5 97,6 97,8 97,4 Condimento a crudo con olio di oliva e grassi vegetali 99,1 99,4 99,5 99,2 99,2 99,2 Presta attenzione al consumo di sale e/o di cibi salati 65,0 65,3 68,1 65,3 66,8 68,9 Usa sale arricchito di iodio 43,7 43,0 45,5 34,4 41,0 43,5 Ai trend storici, si sovrappongono nuovi eventi inattesi, come la recessione economica: meno carne bovina (positivo) meno frutta e pesce (negativo) meno latte (negativo) meno pasta, pane, riso (negativo). Nel tempo, probabilmente in maniera indipendente dalla crisi, vi èuna maggiore attenzione al consumo di sale e cibi salati.
19 Fattori di rischio cardiovascolare, reddito e urbanizzazione: la transizione Lo studio ha analizzato l associazione tra BMI, glicemia, pressione arteriosa sistolica, colesterolo totale e reddito nazionale e dieta occidentale e tra BMI e urbanizzazione tra pressione arteriosa sistolica, colesterolo totale e BMI sono risultati positivamente associati al reddito e alla dieta occidentale l associazione tra glicemia e reddito nazionale èrisultata più debole rispetto agli altri fattori il colesterolo totale mantiene una forte associazione positiva con il reddito nazionale l associazione tra pressione arteriosa sistolica e reddito si inverte l associazione tra BMI e reddito diventa a U per le donne, con un picco nei Paesi a medio reddito il BMI rimane positivamente associato all urbanizzazione aumenta la correlazione tra glicemia e BMI Implicazioni per la prevenzione delle malattie cardiovascolari invertire lo spostamento del peso della pressione arteriosa nei Paesi a basso reddito incoraggiare l uso di grassi polinsaturi al posto dei saturi ( colesterolo) nei Paesi a reddito medio basso per evitare che si raggiungano i livelli di colesterolo dei Paesi occidentali prevenire/trattare l ipercolesterolemia nei Paesi ad alto reddito la persistente associazione tra BMI e glicemia, insieme alla crescita del BMI medio, potrebbe far aumentare il peso del diabete Danaei G et al. The global cardiovascular risk transition: association of four metabolic risk factors with national income, urbanization, and western diet in 1980 and Circulation 2013; 127:
20 Il contributo del contrasto ai fattori di rischio nella riduzione della mortalità Nel 2011, l Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una dichiarazione che impegna gli Stati Membri nella prevenzione e controllo delle malattie croniche non trasmissibili (NCD, Non Communicable Diseases). Obiettivo: ridurre la mortalità per malattie croniche non trasmissibili (cancro, malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche) del 25% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2025 (25x25 target), attraverso il raggiungimento di specifici obiettivi per i fattori di rischio. Il raggiungimento degli obiettivi rispetto a tabacco, alcol, uso di sale, obesità, ipertensione e glucosio ridurrebbe il rischio di morte per NCD del 22% negli uomini e del 19% nelle donne di anni tra il 2010 e il 2025 (nel confronto con uno scenario la distribuzione dei fattori di rischio segue i trend attuali), valore molto vicino al target 25x25. I benefici maggiori deriverebbero dalla riduzione del fumo di tabacco e dell ipertensione agli obiettivi stabiliti (riduzione del 30% della prevalenza di fumatori e del 25% della prevalenza di ipertesi). Kontis V et al. Contribution of six risk factors to achieving the 25x25 non communicable disease mortality reduction target: a modelling study. Lancet May 2
21 L effetto combinato degli stili di vita sulla mortalità Molti studi hanno analizzato gli effetti sulla salute di singoli comportamenti. Negli ultimi decenni, sono stati realizzati studi di coorte sull effetto combinato di più stili di vita su diversi outcome Nel 2012, è stata pubblicata una metanalisi degli studi di coorte, con l obiettivo di valutare l associazione tra il numero delle sane abitudini e la mortalità. Abitudini analizzate: non fumatore dieta sana (punteggi) attività fisica 3,5 ore/sett consumo di alcol moderato (5 15 g/die nelle donne e 5 30 g/die negli uomini) BMI tra 18,5 e 25 Kg/m 2 Risultati: Il rischio relativo di morte per tutte le cause diminuisce all aumentare del numero di sane abitudini La combinazione di 4 o più sane abitudini è associata alla riduzione del rischio di morte per tutte le cause del 66% Loef M, Walach H. The combined effects of healthy lifestyle behaviors on all cause mortality: a systematic review and meta analysis. Preventive Medicine 2012; 55:
22 Global Action Plan L Oms ha approvato nel 2013 il Global Action Plan per la prevenzione ed il controllo delle malattie non trasmissibili (NCD). Fornisce una road map ed una lista di policy che contribuiranno al raggiungimento dei 9 targets per le NCD per il 2025: riduzione del 25% del rischio di morte prematura da malattie cardiovascolari, cancro, diabete o patologie respiratorie croniche riduzione di almeno il 10% del consumo a rischio di alcol riduzione del 10% nella prevalenza di insufficiente attività fisica riduzione del 30% nell intake medio di sale/sodio nella popolazione riduzione del 30% nella prevalenza di fumatori nei soggetti di età 15 anni riduzione del 25% nella prevalenza di ipertensione, o contenimento della prevalenza dell ipertensione, in base alla situazione del Paese arrestare l aumento di diabete e obesità raggiungere almeno il 50% delle persone opportune con terapia farmacologica o counselling (compreso il comtrollo glicemico) per prevenire patologie cardiache e stroke raggiungere l 80% delle tecnologie e delle terapie mediche richieste per il trattamento delle principali NCD sia nel settore pubblico che in quello privato
23 Global Action Plan Il contrasto ai fattori di rischio Il report indica 6 obiettivi, per ognuno dei quali suggerisce delle policy da adottare. Obiettivo 3: ridurre i fattori di rischio modificabili per le NCD e i determinanti sociali sottostanti attraverso la creazione di ambienti che promuovono la salute. Per tale obiettivo vengono indicate le seguenti policy. TABACCO Implementare la WHO Framework Convention on Tobacco Control Ridurre l accessibilità dei prodotti del tabacco incrementando le accise sul tabacco * Creare per legge ambienti completamente smoke free in tutti i posti di lavoro al chiuso, luoghi pubblici e trasporti pubblici * Avvertire le persone dei danni del tabacco attraverso messaggi di salute e campagne sui mass media efficaci * Vietare ogni forma di pubblicità, promozione e sponsorizzazione di tabacco * * Interventi maggiormente costo efficaci e accessibili per tutti i Paesi
24 Global Action Plan Il contrasto ai fattori di rischio ALCOL Implementare la WHO global strategy to reduce harmful use of alcohol Rafforzare la consapevolezza del peso sulla salute attribuibile all alcol; l impegno politico e di leadership riducono il consumo a rischio di alcol Fornire interventi di prevenzione e trattamento per i soggetti a rischio o affetti da disordini legati all uso di alcol e condizioni associate Supportare la comunità nell adottare approcci e interventi efficaci per prevenire e ridurre il consumo a rischio Implementare politiche e contromisure efficaci sul drink driving Regolare la disponibilità commerciale e pubblica di alcol* Limitare o vietare la pubblicità e la promozione di alcol* Usare politiche sui prezzi come l incremento delle accise sulle bevande alcoliche* Ridurre le conseguenze del bere, comprendendo la regolamentazione dei contesti in cui si beve e l informazione ai consumatori Ridurre l impatto dell alcol illegale e prodotto in modo non regolamentato attraverso controlli e rafforzamenti dei sistemi efficienti Monitorare e sorvegliare il consumo usando indicatori, definizioni e raccolta di dati compatibili con i sistemi informativi sul alcol e salute dell Oms * Interventi maggiormente costo efficaci e accessibili per tutti i Paesi
25 Global Action Plan Il contrasto ai fattori di rischio DIETA SCORRETTA E INATTIVITA FISICA Implementare la WHO Global Strategy on Diet, Physical Activity and Health Aumentare il consumo di frutta e verdura Fornire ambienti per la pratica di attività fisica più adatti, sicuri e orientati alla salute Implementare le raccomandazioni OMS sul marketing degli alimenti e delle bevande non alcoliche rivolto ai bambini Implementare la WHO Global Strategy for infant and young child feeding Ridurre il consumo di sale * Sostituire i grassi trans con i grassi insaturi * Implementare programmi pubblici per la consapevolezza dell importanza della dieta e dell attività fisica * Gestire le tasse sugli alimenti e i sussidi per promuovere una dieta sana * Interventi maggiormente costo efficaci e accessibili per tutti i Paesi
26 Conclusioni L alimentazione, insieme al tabacco per le neoplasie e l ipertensione per le malattie cardiovascolari, rappresentano i principali fattori di rischio su cui intervenire In crescita l impatto dell iperglicemia Gli studi devono continuare a valutare l entità certa delle relazioni tra singoli fattori e specifiche patologie Quello che sappiamo è sufficiente a ridurre l impatto sulla salute delle malattie croniche La difficoltà maggiore è come farlo! ( e con quali costi!). Molte informazioni sono però già disponibili.
Epidemiologia della salute: gli stili di vita in Toscana. Nadia Olimpi, Fabio Voller Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
Epidemiologia della salute: gli stili di vita in Toscana Nadia Olimpi, Fabio Voller Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Global Burden of Disease 2015 - Italia Ranking Cause di anni di vita persi
DettagliPrevenzione primaria: stili di vita e alimentazione Sabina Sieri
Prevenzione primaria: stili di vita e alimentazione Sabina Sieri Unità di Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano Principali Ipotesi su Alimentazione e Cancro
DettagliCAMILLO RICORDI FOOD FOR HEALTH
1 CAMILLO RICORDI FOOD FOR HEALTH 2 POSITION PAPER ALIMENTAZIONE E SALUTE L APPROCCIO METODOLOGICO 1 2 Diffusione, dinamica e impatti economicosociali delle principali patologie non trasmissibili a livello
DettagliStili di vita: fumo, alcol, attività fisica e alimentazione
Stili di vita: fumo, alcol, attività fisica e alimentazione Nadia Olimpi Osservatorio di Epidemiologia nadia.olimpi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana Convegno Gli effetti della crisi
DettagliGiovani ed anziani seguono la Piramide Alimentare Toscana? I dati sui consumi alimentari
Giovani ed anziani seguono la Piramide Alimentare Toscana? I dati sui consumi alimentari Francesco Cipriani *, Nadia Olimpi** * Direttore UFC Epidemiologia francesco.cipriani@uslcentro.toscana.it cell:
DettagliERRATA ALIMENTAZIONE: - sovrappeso/obesità e malattie non trasmissibili (NCD) - costi sanitari (75% connessi alle NCD) - 86% dei decessi - 77% degli a
ROMA 12 GIUGNO 2009 ALIMENTAZIONE E SALUTE ROBERTO COPPARONI MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI DIREZIONE GENERALE SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE ERRATA ALIMENTAZIONE:
DettagliI determinanti delle malattie croniche non trasmissibili: epidemiologia, sorveglianza e politiche della salute in Puglia. Silvio Tafuri, MD, Ph.D.
I determinanti delle malattie croniche non trasmissibili: epidemiologia, sorveglianza e politiche della salute in Puglia Silvio Tafuri, MD, Ph.D. Non-Communicable Diseases (NCDs) Le dimensioni del problema
DettagliLA DIETA MEDITERRANEA dalle origini ad oggi. Dr.ssa Ylenja Persi Dietista Servizio Medicina Sportiva e SIAN USL Modena
LA DIETA MEDITERRANEA dalle origini ad oggi Dr.ssa Ylenja Persi Dietista Servizio Medicina Sportiva e SIAN USL Modena WHO FAO Ginevra 2003 Ruolo centrale dell alimentazione e dell attività fisica nel mantenimento
DettagliEmanuela Bedeschi Responsabile Servizio Sanita' Pubblica Direzione Generale Sanita' e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna
Le malattie croniche determinano la parte preponderante del carico di morti premature e di disabilità, incidendo pesantemente sulla qualità della vita dei nostri cittadini. Le persone in posizione di disagio
DettagliLa sorveglianza sulla popolazione adulta: le informazioni di PASSI
Alimentazione e attività fisica La sorveglianza sulla popolazione adulta: le informazioni di PASSI Angelo D Argenzio per il Gruppo Tecnico PASSI Napoli, 25 Ottobre 2009 Malattie croniche in Europa Causa
DettagliAlimentazione e Prevenzione delle Malattie Croniche
Alimentazione e Prevenzione delle Malattie Croniche Paolo D Argenio L alimentazione come determinante della salute Parco della Salute e dell Alimentazione 10 Giugno 2009 Questa presentazione Le principali
DettagliI modelli di comunicazione del rischio
COMUNICAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE DA PREGRESSA ESPOSIZIONE AD AMIANTO Roma, 5 giugno 2014 I modelli di comunicazione del rischio Fabrizio Faggiano Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Titolo
DettagliIl contributo di Passi D argento alla prevenzione
Il contributo di Passi D argento alla prevenzione Stefania Salmaso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità La prospettiva demografica:
DettagliLe raccomandazioni dell OMS. Francesco Branca Director Department of Nutrition for Health and Development WHO HQ
Le raccomandazioni dell OMS Francesco Branca Director Department of Nutrition for Health and Development WHO HQ Burden of disease attributable to 20 leading risk factors in 2010, as a % of global DALYs
DettagliRischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa
DettagliASTI 30/06/2007 ASPETTI PARTICOLARI NEL PAZIENTE A RISCHIO CARDIOVASCOLARE
ASTI 30/06/2007 ASPETTI PARTICOLARI NEL PAZIENTE A RISCHIO CARDIOVASCOLARE IL RISCHIO GLOBALE DI VASCULOPATIA ATEROSCLEROTICA EVENTI CARDIOVASCOLARI PREVISTI NEL RISCHIO GLOBALE infarto miocardico morte
DettagliAbitudini alimentari e situazione nutrizionale
CNESPS Abitudini alimentari e situazione nutrizionale Marco Cristofori U.O. di Epidemiologia e Biostatistica ASL 4 Terni Roma, 11 ottobre 06 Una sezione importante perché Le patologie associate all eccesso
DettagliStili di vita come prevenzione dei tumori e delle recidive: il progetto FUCSAM coordinato dalla Rete Oncologica
Stili di vita come prevenzione dei tumori e delle recidive: il progetto FUCSAM coordinato dalla Rete Oncologica dott.ssa Anna Rita De Luigi AOU San Luigi di Orbassano Coordinatore Gruppo di Studio Infermieri
DettagliRischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare Sistema di Sorveglianza PASSI - Provincia Autonoma di Bolzano Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico
DettagliLA SALUTE BENE COMUNE TRA DISUGUAGLIANZE, STILI DI VITA E OBESITA. Giuseppe Costa. Università di Torino
LA SALUTE BENE COMUNE TRA DISUGUAGLIANZE, STILI DI VITA E OBESITA Giuseppe Costa Università di Torino Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare
DettagliLa prevenzione dei tumori nel Piano di Prevenzione della Regione Emilia-Romagna. Marina Fridel. Bologna, 3 ottobre 2013
La prevenzione dei tumori nel Piano di Prevenzione della Regione Emilia-Romagna Marina Fridel Bologna, 3 ottobre 2013 Piano Regionale della Prevenzione 2010 2013: Ha contribuito a orientare verso la salute
DettagliATTIVITA ARS Profili di salute dei comuni di Arezzo, Civitella in Val di Chiana e Monte S. Savino
Progetto Regione Toscana Studio di popolazione nei Comuni di Civitella della Chiana ed Arezzo in relazione all esposizione a fattori di inquinamento ambientale ATTIVITA ARS Profili di salute dei comuni
DettagliLa Promozione della salute nei luoghi di lavoro
La Promozione della salute nei luoghi di lavoro Modena 6 marzo 2014 Adriana Giannini I determinanti della salute Dahlgren G and Whitehead M (1991) La Promozione della salute Processo che mette in grado
DettagliRischio cardiovascolare
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico
DettagliProblemi emergenti: obesità, dieta, attività fisica Nadia Olimpi, Stefano Bravi Osservatorio di Epidemiologia
Problemi emergenti: obesità, dieta, attività fisica Nadia Olimpi, Stefano Bravi Osservatorio di Epidemiologia nadia.olimpi@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana Convegno La salute dei
DettagliConsumo di Carne e Rischio Tumorale. Carlotta Sacerdote SC Epidemiologia dei Tumori, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
Consumo di Carne e Rischio Tumorale Carlotta Sacerdote SC Epidemiologia dei Tumori, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino Alimentazione e tumori: update fra scienza e salute Torino 27 maggio
DettagliQuali patologie costituiscono la prima causa di morte nel mondo occidentale?
Quali patologie costituiscono la prima causa di morte nel mondo occidentale? Malattie oncologiche Malattie polmonari Malattie cardiovascolari Incidenti stradali Prev cv La carta del rischio del Progetto
DettagliEffetti della crisi economica sullo stato di salute in Toscana
Effetti della crisi economica sullo stato di salute in Toscana Osservatorio di Epidemiologia Osservatorio per la Qualità e l Equità Agenzia regionale di sanità della Toscana Risultati estratti dal doc
DettagliStili di vita negli adulti 18-69enni: i dati regionali PASSI Alimentazione, attività fisica, eccesso ponderale
Stili di vita negli adulti 18-69enni: i dati regionali PASSI Alimentazione, attività fisica, eccesso ponderale Maria Masocco Responsabile Coordinamento Nazionale PASSI Istituto Superiore di Sanità PASSI
DettagliSovrappeso e obesità nell ASL 1 Belluno I dati del sistema di sorveglianza PASSI 2011 e OKKIO 2010
Sovrappeso e obesità nell ASL 1 Belluno I dati del sistema di sorveglianza PASSI 2011 e OKKIO 2010 Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Qual è lo stato nutrizionale nella popolazione
DettagliSorveglianza delle malattie croniche e dei comportamenti a rischio
Sorveglianza delle malattie croniche e dei comportamenti a rischio Le malattie croniche sono la causa principale di morte nel mondo Secondo il rapporto Oms, circa 17 milioni di persone muoiono prematuramente
DettagliRuolo dell alimentazione nella Prevenzione Oncologica
Ruolo dell alimentazione nella Prevenzione Oncologica Sabina Sieri Unità di Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori - Milano Principali ipotesi su Nutrizione e Cancro
DettagliPOLITICHE ITALIANE PER LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTIVO
POLITICHE ITALIANE PER LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTIVO XII Congresso Cure Primarie Empoli, 14-16 giugno 2012 Simona Giampaoli Istituto superiore di Sanità Roma Eventicardiovascolari cardiovascolari
DettagliCONVEGNO CARD TRIVENETO 2017
CONVEGNO CARD TRIVENETO 2017 Il management di iniziativa di fronte alla sfida dell integrazione istituzionale, organizzativa e assistenziale Udine,13 ottobre 2017 Relazione: La sinergia tra Distretto e
DettagliSistemi di Sorveglianza sugli Stili di Vita in Italia
Sistemi di Sorveglianza sugli Stili di Vita in Italia Stefania Salmaso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità Imola 26 Gennaio 2011 ATTESA
DettagliStili di vita e malattie croniche
Stili di vita e malattie croniche Nicoletta Bertozzi Dipartimento di Sanità Pubblica AUsl Cesena Bologna, 16 luglio 2010 Speranza di vita Emilia-Romagna 2006-08 alla nascita rispetto al 2003-05 a 65 anni
DettagliDiario delle attività di prevenzione primaria Il contrasto ai principali fattori di rischio per la salute in Piemonte.
Diario delle attività di prevenzione primaria Il contrasto ai principali fattori di rischio per la salute in Piemonte Monica Bonifetto LE MALATTIE CRONICHE NON TRASMISSIBILI (MCNT) MCNT: cardiopatie, tumori,
DettagliDieta vegetariana e malattie non trasmissibili
IV SESSIONE POSITION PAPER DIETE VEGETARIANE IN GRAVIDANZA ED IN ETÀ EVOLUTIVA Dieta vegetariana e malattie non trasmissibili Domenico Careddu Venezia 16 Settembre 2017 Quesito Esiste una diversa morbilità
DettagliStili di vita non salutari: fumo, eccesso di peso, sedentarietà, consumo di alcol
Stili di vita non salutari: fumo, eccesso di peso, sedentarietà, consumo di alcol Lidia Gargiulo, Domenico Adamo, Emanuela Bologna, Laura Iannucci, Sante Orsini, AlessandraTinto Convegno: Qualità della
DettagliLe MCNT (malattie croniche non trasmissibili):
Le MCNT (malattie croniche non trasmissibili): GENTE DI CUORE Macerata 19 novembre 2016 Marco Morbidoni, Elisabetta Benedetti Agenzia Sanitaria Regionale Le malattie croniche: un allarme mondiale Fonte:
DettagliDott. Nardi Mariateresa Alimentazione e Tumori il ruolo nella prevenzione
Dott. Nardi Mariateresa Alimentazione e Tumori il ruolo nella prevenzione CIRCA IL delle più frequenti tipologie di tumore SI POSSONO PREVENIRE CAUSE DI TUMORE CHE SI POSSONO PREVENIRE Principali fattori
DettagliATTIVITA FISICA e benessere
CASSANO MAGNAGO 17 marzo 2015 ATTIVITA FISICA e benessere Dr. RAFFAELE PACCHETTI ASL della PROVINCIA DI VARESE DIREZIONE SANITARIA DIPARTIM. PREVENZIONE MEDICO U.O.C. Prevenzione e Promozione della salute
DettagliRischio cardiovascolare
PROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO RISCHIO CARDIOVASCOLARE PASSI 11 - Regione Le malattie cardiovascolari (rappresentate soprattutto dalle malattie ischemiche del cuore e da quelle cerebrovascolari) rappresentano
DettagliLA SALUTE VIEN MANGIANDO: alimentazione come fattore di rischio e di promozione della SALUTE
www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/prevenzione/servizi_dip/sian/uon LA SALUTE VIEN MANGIANDO: alimentazione come fattore di rischio e di promozione della SALUTE Dr. Saverio Chilese Resp. Unità Operativa di
DettagliIl Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) Mirella Gherardi Dipartimento di Prevenzione
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) Mirella Gherardi Dipartimento di Prevenzione Tutti, nel mondo, desiderano una lunga vita in piena salute! Salute
DettagliL'INTERVENTO PUBBLICO IN AMBITO SANITARIO E L'IMPATTO SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE
L'INTERVENTO PUBBLICO IN AMBITO SANITARIO E L'IMPATTO SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE Sara Capacci Università di Bologna SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA
DettagliAbitudini dietetico-comportamentali e rischio cardiovascolare : aggiornamenti
XV Simposio di Cardiologia della Regio Insubrica Manno - 6 marzo 2013 Abitudini dietetico-comportamentali e rischio cardiovascolare : aggiornamenti Anna Maria Grandi Dipartimento di Medicina Clinica e
DettagliLe abitudini alimentari degli italiani sono ancora favorevoli alla prevenzione?
Le abitudini alimentari degli italiani sono ancora favorevoli alla prevenzione? Simona Giampaoli Istituto Superiore di Sanità Roma www.cuore.iss.it Alimentazione Mediterranea negli anni 60..la alimentazione
DettagliFORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI Modulo 2: Perché frutta e verdura
Misure educative di accompagnamento al Programma destinato alle scuole «Frutta e verdura nelle scuole» a.s. 2017-2018 FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI Modulo 2: Perché frutta e verdura Almeno 400 g/die di frutta,
DettagliSistema di sorveglianza Passi
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza Passi Rischio cardiovascolare periodo 2010-2013 Valle d Aosta Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono
DettagliSTILI DI VITA E SALUTE IN A.ULSS 14: i dati del sistema di sorveglianza PASSI.
STILI DI VITA E SALUTE IN A.ULSS 14: i dati del sistema di sorveglianza PASSI. PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza che permette di seguire nel
DettagliAlimentazione per l infanzia
Alimentazione per l infanzia I. A. I. Informazione Alimentare Infanzia Merenda nell'ora di ricreazione Organizzazione Il gruppo d'indagine composto da: Bertoli Silvia, Bianco Katia, Collina Chiara, Rugani
DettagliPercorsi dietetici differenziati nella breast unit. Il Tumore della Mammella: Stili di vita. Torino, 5 marzo 2010
Il Tumore della Mammella: Stili di vita Torino, 5 marzo 2010 Percorsi dietetici differenziati nella Progetto di Intervento Nutrizionale nelle pazienti affette da carcinoma della mammella Nel corso esami
Dettagli56 Congresso Nazionale FIMMG-SIMeF. Il governo clinico delle cure primarie. Rischio cardiovascolare globale
56 Congresso Nazionale FIMMG-SIMeF Il governo clinico delle cure primarie Rischio cardiovascolare globale : uno strumento di prevenzione e cura Gallieno Marri Vuoi star bene, mangia bene! FIMMG-CIA Gruppo
DettagliULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute
ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute Titolo: Il cuore: quando allarmarsi? Dai fattori di rischio all insorgenza dei sintomi. Relatori: Dott. A. Bonso Dott. G. Bilardo Dott. C. Piergentili 12 febbraio
DettagliIl ruolo attivo del distretto per la prevenzione ed i buoni stili di vita
Il ruolo attivo del distretto per la prevenzione ed i buoni stili di vita L importanza di un corretto stile di vita per il trattamento del paziente diabetico Giuseppina Floriddia Prevalenza di diabete
DettagliSTATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI nella provincia di Chieti
STATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI nella provincia di Chieti I dati 2015-2018 del sistema di sorveglianza PASSI STATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI La situazione nutrizionale di una popolazione
DettagliL attività fisica fa bene al cuore. e non solo
L attività fisica fa bene al cuore. e non solo Ore 16:00 Saluto dei moderatori Roberto Gatti Presidente Rotary Club Piacenza Farnese Giovanni Q. Villani Dir. Cardiologia, Franco Pugliese Dir. Prevenzione
DettagliCultura Alimentare. Linee guida
Cultura Alimentare Linee guida Le linee guida dell INRAN Costituiscono una serie di semplici indicazioni dietetiche che rispettano le tradizionali abitudini alimentari italiane Obiettivo: proteggere la
DettagliL AF fa bene alla salute e migliora la qualità di vita
Dobbiamo diffondere il valore della vita L AF fa bene alla salute e migliora la qualità di vita Prevenzione e cura del Diabete I benefici dell attività fisica diabete dieta L attività fisica è uno dei
DettagliPRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE
PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE Andrea Scaramuzza Alessandra Bosetti Gian Vincenzo Zuccotti Clinica Pediatrica Università di Milano Ospedale Luigi Sacco PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI
DettagliLe Buone Pratiche per Guadagnare salute
Le Buone Pratiche per Guadagnare salute Dott.ssa Daniela Galeone ROMA, Auditorium Lungotevere Ripa 25 ottobre 2011 Un allarme mondiale: l impatto delle malattie croniche Le malattie croniche non trasmissibili
DettagliRischio cardiovascolare nella ASL 8 di Cagliari
Rischio cardiovascolare nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Fattori di rischio analizzati Ipertesi Colesterolo
DettagliDott.ssa Cloè Dalla Costa SOC Nefrologia, Dialisi e Nutrizione Clinica Direttore G.Viglino Ospedale San Lazzaro, Alba OBESITÀ IN DIALISI E TRAPIANTO
Dott.ssa Cloè Dalla Costa SOC Nefrologia, Dialisi e Nutrizione Clinica Direttore G.Viglino Ospedale San Lazzaro, Alba OBESITÀ IN DIALISI E TRAPIANTO LE EVIDENZE NEL PAZIENTE DIALIZZATO Fabbisogno Proteico
DettagliAgenzia Regionale della Sanità
Contrastare la Disabilità Carlo Francescutti Regione Friuli Venezia Giulia Centro Collaboratore OMS per la Famiglia delle Classificazioni Internazionali Andare oltre la malattia per affrontare la disabilità
DettagliLavoro, alimentazione, ed età: come orientarsi. Stefania Maggi CNR Istituto di Neuroscienze Invecchiamento-Padova
Lavoro, alimentazione, ed età: come orientarsi Stefania Maggi CNR Istituto di Neuroscienze Invecchiamento-Padova L importanza di una corretta alimentazione sul luogo di lavoro Roma, 4 Novembre 2016 Condizioni
DettagliADULTI IN TUTTO? Occorre esserlo anche osservando corretti stili di vita. La sorveglianza nutrizionale negli adulti dai 18 ai 70 anni
ADULTI IN TUTTO? Occorre esserlo anche osservando corretti stili di vita. La sorveglianza nutrizionale negli adulti dai 18 ai 70 anni Nell anno 2007 è stato avviato un progetto di sorveglianza nutrizionale
Dettaglisfida per il medico...e
L'obesità: una sfida per il medico...e per il chirurgo Paolo Limone Direttore S.C. Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo A.O. Ordine Mauriziano di Torino Che cos'è l'obesità? Malattia
DettagliLa sorveglianza P.A.S.S.I. nella prevenzione del rischio cardiovascolare
La sorveglianza P.A.S.S.I. nella prevenzione del rischio cardiovascolare a cura di Rosanna Trivellini e Domenico Follacchio LA SORVEGLIANZA P.A.S.S.I. P.A.S.S.I. (Progressi delle aziende sanitarie per
DettagliScenario Nazionale e Regionale sull Igiene degli Alimenti e Nutrizione. Emilia Guberti direttore SIAN ASL Bologna Giunta SItI Alimenti e Nutrizione
Scenario Nazionale e Regionale sull Igiene degli Alimenti e Nutrizione Emilia Guberti direttore SIAN ASL Bologna Giunta SItI Alimenti e Nutrizione Rapporto Osservasalute 2015 L invecchiamento del Paese
DettagliObiettivi di Salute & Informazione Epidemiologica
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Obiettivi di Salute & Informazione Epidemiologica Roma, 12 Ottobre 2004 Principali Cause di Morte Digerente Traumi MASCHI FEMMINE Respiratorie Tumori Cardiovascolari
DettagliLo sport per il mantenimento della salute
Lo sport per il mantenimento della salute Fabio Voller Alice Berti Osservatorio di Epidemiologia 15 marzo 2018 Palazzo Sacrati Strozzi, Firenze Primo Rapporto sullo sport in Toscana L inattività fisica
DettagliLe evidenze scientifiche per le nuove linee guida di consumo alcolico in Italia
Roma, 7 Aprile 21 Andrea Ghiselli INRAN Le evidenze scientifiche per le nuove linee guida di consumo alcolico in Italia Le attuali Linee Guida: 23 Istituto Nazionale di Andrea Ghiselli INRAN, Via Ardeatina
DettagliConosciamo la Piramide Alimentare Toscana (PAT) Nadia Olimpi, Francesco Cipriani Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
Conosciamo la Piramide Alimentare Toscana (PAT) Nadia Olimpi, Francesco Cipriani Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Ecocity Expo Alimentazione sostenibile Pisa, 19 Settembre 2014 Global Burden of
DettagliLA DIETA MEDITERRANEA...dalle origini a oggi... Dr.ssa Jenny Pinca
LA DIETA MEDITERRANEA...dalle origini a oggi... Dr.ssa Jenny Pinca Corso di Formazione Mangia Giusto Muoviti con Gusto Savignano sul Panaro 19 Dicembre 2013 WHO FAO Ginevra 2003 DIET, NUTRITION AND PREVENTION
DettagliRischio cardiovascolare
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Rischio cardiovascolare ASP COSENZA Dati del sistema di sorveglianza PASSI 2014-2017. A cura di: Amalia Maria Carmela De Luca, Daniela Guarascio,
DettagliStili di vita Prevalenza dei fattori di rischio Incidenza delle malattie Cardio Cerebro Vascolari: confronto con dati nazionali
Incontro di Aggiornamento IPERTENSIONE E DANNO D ORGANO: dalla fisiopatologia alla clinica Stili di vita Prevalenza dei fattori di rischio Incidenza delle malattie Cardio Cerebro Vascolari: confronto con
DettagliA.S.L. NO Azienda Sanitaria Locale di Novara
Consumo di alcol L alcol contribuisce a determinare molteplici problemi sanitari e sociali (dalla sindrome feto-alcolica nei neonati agli incidenti stradali - prima causa di morte in età giovanile - dai
DettagliPROGETTO: RISTORANTI DELLA SALUTE. A cura di: ASL VARESE UNIASCOM-CONFCOMMERCIO - ASSOCIAZIONE PROVINCIALE RISTORATORI
PROGETTO: RISTORANTI DELLA SALUTE A cura di: ASL VARESE UNIASCOM-CONFCOMMERCIO - ASSOCIAZIONE PROVINCIALE RISTORATORI I 10 PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE PER I PAESI A ELEVATO REDDITO Da Global
DettagliOsservatorio Epidemiologico. Il rischio cardiovascolare PASSI
Osservatorio Epidemiologico Il rischio cardiovascolare PASSI 2008-12 A cura di Antonio Fanolla, Sabine Weiss Osservatorio Epidemiologico della Provincia Autonoma di Bolzano Hanno contribuito alla realizzazione:
DettagliCAPITOLO 17. ATTENZIONE DEI SANITARI E PROMOZIONE ALLA SALUTE
Attenzione dei sanitari e promozione alla salute CAPITOLO 17. ATTENZIONE DEI SANITARI E PROMOZIONE ALLA SALUTE Sintesi. L indagine ISTMO indaga l attenzione dei sanitari nei confronto dei fattori di rischio
DettagliMalattie croniche degenerative e fattori di rischio nella popolazione italiana
Malattie croniche degenerative e fattori di rischio nella popolazione italiana I dati delle rilevazioni multicentriche del CNESPS Luigi Palmieri, Angela Spinelli, Maria Masocco Centro Nazionale di Epidemiologia,
DettagliLa rete WHP (Workplace Health Promotion) LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO
La rete WHP (Workplace Health Promotion) LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ATS Città Metropolitana di Milano Anna Silvestri 30 novembre 2016 La Carta di Ottawa per la promozione della salute,
DettagliLa DIETA MEDITERRANEA
La DIETA MEDITERRANEA...dalle origini ad oggi... Dr Alberto Tripodi Corso Mangia giusto, muoviti con gusto PAVULLO 8 FEBBRAIO 2012 WHO/FAO Ginevra 2003 Diet, nutrition and prevention of chronic disease
DettagliProgetto CCM Prevenzione delle malattie cardiovascolari negli ambienti di lavoro (Work health promotion)
Progetto CCM Prevenzione delle malattie cardiovascolari negli ambienti di lavoro (Work SPISAL Ulss 20 Verona, Ulss 12 Venezia, Ulss 16 Padova LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Nel mondo, le malattie cardiovascolari
DettagliStili di vita e ricadute sulla salute personale e comunitaria. Giovanna Vittori
Stili di vita e ricadute sulla salute personale e comunitaria. Giovanna Vittori SALUTE E E Benessere fisico Benessere mentale Benessere sociale Statuto OMS,1948 La salute vive e cresce nelle piccole cose
Dettaglirischio cardiovascolare
rischio cardiovascolare rischio cardiovascolare 30 ipertensione arteriosa 31 ipercolesterolemia 32 calcolo del rischio cardiovascolare 33 29 Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari rappresentano
DettagliCUORE BATTICUORE-ONLUS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO. Consigli per una sana alimentazione
CUORE BATTICUORE-ONLUS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO Consigli per una sana alimentazione 1 INFARTO CARDIACO - molto raro in Italia fino agli anni 50-60 - quasi inesistente nel terzo mondo STILE DI VITA
DettagliFattori di rischio comportamentali per le malattie croniche: stato dell'arte in Italia
Sanit 2008 - Il CCM per la prevenzione La sorveglianza delle malattie non trasmissibili: dalla sorveglianza dei determinanti di salute alla valutazione degli esiti Roma, 23 Giugno 2008 Fattori di rischio
DettagliConsumo di alcol. Quante persone consumano alcol?
Consumo di alcol L alcol contribuisce a determinare molteplici problemi sanitari e sociali (dalla sindrome feto-alcolica nei neonati agli incidenti stradali - prima causa di morte in età giovanile - dai
DettagliUtilizzare i dati a livello regionale: il caso dell eccesso ponderale
CNESPS Utilizzare i dati a livello regionale: il caso dell eccesso ponderale Massimo O. Trinito Dipartimento di Prevenzione Azienda Usl Roma C Roma, 21 luglio 2005 La rilevanza del problema ECCESSO PONDERALE
DettagliDati per sorvegliare: i PASSI dalla raccolta delle informazioni al loro utilizzo
. La famiglia dei Sistemi di Sorveglianza: attualità e prospettive nell ASL CN1 Dati per sorvegliare: i PASSI dalla raccolta delle informazioni al loro utilizzo Cuneo 27 novembre 2012 a cura di Maria Teresa
DettagliIl modello virtuoso italiano come sinonimo di mangiar bene
Il modello virtuoso italiano come sinonimo di mangiar bene INTANGIBLE La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola,
DettagliIl cuore delle «donne» Milano 19 Maggio Prof. Stefano Carugo Direttore UO Cardiologia AO S.Paolo Milano Università degli Studi Milano
Il cuore delle «donne» Milano 19 Maggio 2016 Prof. Stefano Carugo Direttore UO Cardiologia AO S.Paolo Milano Università degli Studi Milano Causes of Death by Gender in the European Countries Men Women
DettagliLa Rete bergamasca di aziende che promuovono salute LOMBARDIA
La Rete bergamasca di aziende che promuovono salute LOMBARDIA Il problema sanitario Nella Regione europea OMS, le malattie croniche provocano: - 86% dei morti - 77% del carico di malattia Fattori di rischio
DettagliLa Regione del Veneto e la prevenzione delle malattie cardiovascolari
E applicabile uno Screening Cardiovascolare (IV screening)? Padova 25 febbraio 2013 La Regione del Veneto e la prevenzione delle malattie cardiovascolari Francesca Russo, Federica Michieletto Servizio
DettagliConsigli per mangiare in modo sano.
Consigli per mangiare in modo sano 1 Perché una dieta sana è così importante? A) Prevenire i Rischi di Malattia Sapevate che molte malattie croniche si possono prevenire? Questo include condizioni quali:»
DettagliAlimentazione. Dieta mediterranea e accenni Dieta zona
Alimentazione Dieta mediterranea e accenni Dieta zona Doppia piramide alimentare Stile di vita responsabile Il modello della Doppia Piramide : alimentazione sana per le persone, sostenibile per il Pianeta,
DettagliL OSTEOPOROSI è. Mario Gallo
L OSTEOPOROSI è. Mario Gallo www.sigite.eu/site l essenza della vita è il cambiamento... la menopausa è una transizione naturale... SALUTE DELLA DONNA IN MENOPAUSA Cause di morte Approccio medico attuale
Dettagli