PIANO ATTUATIVO AI SENSI DELL ART. 3, COMMA 3, DELLA L.R. 14/2009, COME MODIFICATO ED INTEGRATO DALLA L.R. 13/2011

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2 Sistema di Gestione per la Qualità Certificato Cert. n. QMS Sede legale: Via Fabbrica 3/a Rovigo Unità locale 1: via L. Barucchello, Rovigo Unità locale 2: via Zuanna Laita, 14 Roana (Vicenza) Tel.: 0425/ Fax: 0425/ Cell: 347/ Website: C.F. e P.I PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO PIANO ATTUATIVO AI SENSI DELL ART. 3, COMMA 3, DELLA L.R. 14/2009, COME MODIFICATO ED INTEGRATO DALLA L.R. 13/2011 ROVIGO - VIA MARTIRI di BELFIORE Censuario ROVIGO foglio 27 particelle 60, 62, 75, 276, 546, 832, 833, 864, 1652 COMMITTENTE: Marfin s.r.l. Via Martiri di Belfiore, Rovigo GEOLOGO Rovigo Dicembre 2012 Geologia: Indagini geologiche e geotecniche, sondaggi geognostici, prove penetrometriche, geotermia innovativa a circuito chiuso e aperto, piezometri, pozzi, progettazione ed esecuzione di pali rotoinfissi, pratiche terre da scavo. Ambiente: screening, valutazioni di impatto ambientale, pratiche recupero rifiuti inerti non pericolosi, compatibilità idraulica, monitoraggi ambientali, progetti di recupero ambientale, bonifiche, gestione di siti industriali dismessi. Sicurezza: coordinamento cantieri in progettazione ed esecuzione, redazione psc, pss, pos.

3 Sommario 1. PREMESSA RELAZIONE GEOLOGICA RELAZIONE IDROGEOLOGICA RELAZIONE GEOMORFOLOGICA INDAGINE GEOTECNICA APPENDICE... 25

4 Spett. Marfin s.r.l. Via Martiri di Belfiore, Rovigo Titolo: RELAZIONE PRELIMINARE DI COMPATIBILITA GEOLOGICA, GEOMORFOLOGICA E IDROGEOLOGICA Lavoro: Piano Attuativo ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.R. 14/2009, come modificato ed integrato dalla L.R. 13/2011 Località: Rovigo, via Martiri di Belfiore Riferimenti catastali: Censuario Rovigo Foglio 27 Mappali 60, 62, 75, 276, 546, 832, 833, 864,

5 1. PREMESSA Il presente studio è volto a fornire gli elementi necessari ad una valutazione preliminare di compatibilità geologica, idrogeologica, geomorfologica e geotecnica del Piano Attuativo applicato ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.R. 14/2009, come modificato ed integrato dalla L.R. 13/2011. Ubicazione dell opera L area in cui sarà realizzato l intervento si trova nel Comune di Rovigo, in provincia di Rovigo, via Martiri di Belfiore. L ubicazione dell opera è evidenziata nella seguente immagine satellitare. I riferimenti catastali dell area sono: Comune di Rovigo, censuario di ROVIGO Foglio 27, Mappali 60, 62, 75, 276, 546, 832, 833, 864, L area si trova nell elemento CTR Rovigo Sud-Est. In allegato si riporta un estratto di carta CTR con individuazione dell area. 2

6 2. RELAZIONE GEOLOGICA Lineamenti geologici generali L evoluzione geologica della Pianura Padana è evidentemente connessa a quella delle Alpi e degli Appennini; tale pianura si è infatti generata per l azione di colmata praticate dai materiali derivati dall erosione delle catene, man mano che queste si sono sollevate. Va inoltre ricordato che, a sud dell attuale posizione del fiume Po, l orogene Appenninico continua sotto la Pianura Padana con numerosi archi sepolti e in generale con strutture tettoniche di tipo plicativo e disgiuntivo che hanno fortemente interessato i sedimenti della Tetide fino a tutto il Miocene (Pieri & Groppi, 1981). I sedimenti marini del Pliocene e quelli marini e continentali del Quaternario depostisi su questa parte dell orogene Appenninico hanno progressivamente livellato i dislivelli fra strutture positive e sinclinali, nonostante l orogenesi abbia continuato ad inarcare le strutture. E evidente quindi che la coltre dei sedimenti plioquaternari presenta spessori estremamente variabili da poche centinaia di metri in corrispondenza delle culminazioni delle pieghe Ferraresi a oltre 6000 metri nei sinclinori più profondi, come quello che si sviluppa immediatamente a Nord di Bologna. A Nord di tali pieghe è presente una omoclinale che si raccorda alle prealpi. In corrispondenza del settore centro occidentale della Pianura Veneta, gli spessori di sedimenti Plioquaternari aumentano dal piede dei rilievi alpini ai 1500 metri riscontrati a Venezia e a Nord di Ferrara, e ai 3500 riscontrati al bordo meridionale dell attuale delta del Po (C.N.R. 1992). Il Quaternario basso padano, pertanto, con esclusione dei livelli superiori, è tutto marino e rappresenta un unico ciclo sedimentario con una potenza che aumenta da Ovest verso Est. Informazioni circa la composizione dei sedimenti del Quaternario recente provengono da perforazioni eseguite da Enti vari, che testimoniano alternanze di depositi incoerenti di diversa origine, alle quali hanno contribuito numerose esondazioni, che con varia frequenza, si sono succedute fino ai giorni nostri, provocando la deposizione di ingenti quantità di materiali. In seguito si riporta un estratto della Carta Litologica del P.A.T. del Comune di Rovigo elaborata nel 2009 tenendo in considerazione le analisi granulometriche di laboratorio eseguite su campioni di terreno prelevati superficialmente (profondità massima circa 1,00m). La carta mostra una differente litologia per l area indagata: essa risulta quasi totalmente costituita da materiali alluvionali a tessitura prevalentemente limo-argillosa, poco permeabili; solo una piccola porzione, coincidente con la fascia orientale del lotto, risulta invece esser formato da materiali alluvionali a tessitura prevalentemente sabbiosa, mediamente permeabili. 3

7 LEGENDA: Figura 1: Estratto di Carta Litologica del P.A.T. del Comune di Rovigo 4

8 Caratterizzazione litostratigrafica specifica Dall analisi delle prove penetrometriche statiche eseguite in prossimità dell area oggetto d indagine nel mese di agosto 2011 si risale alla seguente caratterizzazione litostratigrafica: INDAGINE PENETROMETRICA CPT1: Da 0.00 a 1.40 mt Sabbie da dense a limose con intercalazioni centimetriche al letto dello strato di argille da limose a consistenti. Da 1.40 a 4.20 mt Argille organiche con intercalazioni decimetriche di argille mediamente consistenti. Da 4.20 a 5.60 mt Argille consistenti con intercalazioni centimetriche di argille limose. Presenza di argille mediamente consolidate e organiche al letto dello strato. Da 5.60 a 7.60 mt Sabbie limose con intercalazioni centimetriche di sabbie mediamente addensate. Presenza di intercalazioni decimetriche al tetto dello strato di argille limose e al letto di intercalazioni centimetriche di argille limose e sabbie sciolte. Da 7.60 a 9.80 mt Argille organiche con intercalazioni centimetriche al tetto dello strato di argille mediamente consistenti; presenza al letto dello strato di intercalazioni centimetriche di argille da consistenti a limose. Da 9.80 a mt Sabbie mediamente addensate con intercalazioni centimetriche di argille limose e sabbie limose; presenza al letto dello strato di intercalazioni decimetriche di sabbie dense. Da a mt Sabbie da limose a mediamente addensate con intercalazioni decimetriche di argille da limose a molto consistenti, localizzate anche al letto dello strato. 5

9 INDAGINE PENETROMETRICA CPT2: Da p.c. a 1.00 mt Sabbie limose. Da 1.00 a 5.80 mt Argille organiche con intercalazioni al decimetriche al letto dello strato di sabbie limose e intercalazioni centimetriche di argille consistenti. Da 5.80 a 7.20 mt Argille limose con intercalazioni decimetriche al letto dello strato di sabbie limose e intercalazioni centimetriche di argille consistenti. Da 7.20 a 9.00 mt Argille mediamente consistenti con intercalazioni decimetriche al tetto dello strato di argille consistenti e intercalazioni decimetriche al letto dello strato di argille organiche. Da 9.00 a 9.80 mt Argille da consistenti a limose con intercalazioni centimetriche di sabbie limose. Da 9.80 a mt Sabbie mediamente addensate. Da a mt Sabbie limose con intercalazioni centimetriche di sabbie mediamente addensate e intercalazioni di argille limose al letto dello strato. Da a mt Argille da consistenti a limose. Da a mt Da a mt Sabbie limose con intercalazioni al tetto dello strato di sabbie mediamente addensate. Sabbie mediamente addensate con intercalazioni decimetriche al letto dello strato di sabbie limose. 6

10 3. RELAZIONE IDROGEOLOGICA La successione degli eventi deposizionali avvenuti nell Era Quaternaria, ha portato alla costruzione di un apparato alluvionale assai spesso ed articolato nelle sue sequenze litostratigrafiche. Numerosi sono gli acquiferi che hanno sede nell ampio bacino deposizionale della Pianura Padana. Essi possiedono caratteristiche idrauliche e idrogeologiche per lo più distinte, relative alla loro formazione, estensione e potenza. In aree di bassa pianura gli acquiferi superficiali sono connessi a sedimenti sabbiosi o sabbiosi-limosi e possiedono buone potenzialità. Nella bassa pianura esistono alternanze di litotipi sabbiosi, a granulometria variabile, e argillosi- limosi, che costituiscono un complesso sistema multifalda formato da un Acquifero Superiore Freatico e da un Acquifero Inferiore con falde confinate, caratterizzate da differenti gradi di artesianità. L Aquiclude basale della serie quaternaria è generalmente rappresentato dai terreni in prevalenza argillosi del Pliocene. L Acquifero Superiore Freatico è alimentato, oltre che dagli afflussi laterali dell Acquifero Freatico Indifferenziato, dall apporto dei corsi d acqua e dalle infiltrazioni dovute alle irrigazioni e alle precipitazioni. La ricarica dell Acquifero Inferiore con falde confinate è dovuta ai flussi laterali dell Acquifero Indifferenziato. Nel bacino occidentale della bassa pianura veneta, se si escludono aree locali, la direzione generale di deflusso dell Acquifero Superiore Freatico risulta NO SE fino all altezza di Bergantino e Castagnaro; da questi ultimi fino al mare la direzione diventa O E (estratto carta delle isofreatiche, rilievi del dicembre 1983 Regione Veneto dipartimento per l ecologia allegato alla relazione). Le profondità dei pozzi dell Acquifero Inferiore con falde confinate sono generalmente superiori a 100 metri e raggiungono un massimo di metri. A causa del differente grado di permeabilità le falde artesiane sono in comunicazione con il letto dell Acquifero Superiore Freatico creando quel sistema multifalda tipico delle aree alluvionali. L apporto idrico dovuto al fiume Adige, Po e al Canalbianco avviene in presenza di assi di alimentazione corrispondenti ai paleoalvei. La falda superficiale è in genere libera (falda freatica) e poco profonda. La soggiacenza, infatti, oscilla tra m. I valori sono legati a più cause. Tra le principali si possono considerare l apporto delle precipitazioni meteoriche, la morfologia superficiale del terreno, l azione di bonifica e le direttrici di alimentazione che provengono dal Fiume Po e Adige. I gradienti idraulici sono sempre modesti con valori attorno a

11 Scendendo in profondità le falde assumono carattere di artesianità ed una maggiore continuità spaziale. Esse hanno, di norma, un gradiente basso (~0.2 ) e un deflusso orizzontale, generale verso E. In particolare per quanto riguarda il territorio del Comune di Rovigo, dallo studio della Carta Idrogeologica del P.A.T. del Comune di Rovigo elaborata nel 2009 tenendo in considerazione le misure effettuate nel mesi di maggio del 2007, la maggior parte del territorio presenta una tavola d acqua situata ad una profondità variabile tra 0.00 e 2.00 metri dal piano campagna; le aree con profondità della falda freatica compresa tra 2.00 e 3.00 metri dal p.c. sono prevalentemente ubicate nella zona centro meridionale del territorio comunale. Nello specifico, nella zona interessata dal presente studio, l isofreatica si attesta tra 2.0 e 1.5 metri s.l.m.m. con direzione di movimento da Est verso Ovest. L area è inserita nel P.A.T. di Rovigo ai limiti di una zona di deflusso difficoltoso PAC n 42, area situata a Est di viale Porta Po, fra Adigetto e linea ferroviaria che ha registrato criticità legate alle basse quote del piano campagna, con allagamenti anche recenti (anno 2005). Attualmente la situazione risulta migliorata per effetto della recente rete fognaria realizzata in corrispondenza del nuovo insediamento denominato Città Giardino (area confinante ad Ovest del lotto considerato) e per la sistemazione e potenziamento di due scoli di drenaggio affiancati alla vicina SS16. Analizzando nello specifico l area in questione, si rileva che essa ricade in una zona di alto topografico rispetto alle zone circostanti, con valori medi di circa 3 metri s.l.m.m.. Il deflusso difficoltoso descritto nel P.A.T. è sicuramente localizzato in zone più a Sud/Sud-Ovest e Nord/Nord-Est dell area in questione e molto probabilmente legato a mancanza di continuità della rete minore di drenaggio superficiale e raccolta delle precipitazioni locali. La zona non presenta problematiche legate al difficile drenaggio, in quanto situata in un alto topografico rispetto al piano campagna medio. Le indagini eseguite nel mese di Agosto 2011 nelle vicinanze del sito oggetto di verifica hanno rilevato la falda freatica alla quota di -1,75 metri dal piano campagna. 8

12 LEGENDA: Figura 2: Estratto di Carta Idrogeologica del P.A.T. del Comune di Rovigo I parametri idrogeologici medi, da dati di archivio, caratteristici degli acquiferi presenti nei dintorni, riguardanti prove di portata e di permeabilità su alcuni pozzi sono: - Permeabilità k = 5 x 10 4 m/s corrispondente ad un acquifero a matrice sabbiosa con granulometria media; - Trasmissività T = 6,5 x 10 3 m 2 /s; - Portata specifica q s = 5 l/s per metro di abbassamento. 9

13 4. RELAZIONE GEOMORFOLOGICA La storia geologica della Pianura Padana è relativamente recente e, in particolare, solo dopo l ultima ingressione marina (di età olocenica e conclusa anni fa) inizia la fase di modellamento del settore orientale della pianura da parte dei suoi più attivi corsi d acqua, i quali, nel tempo, sono stati soggetti a numerose variazioni di tracciato. Due sono i principali aspetti dinamici che hanno caratterizzato la morfologia del territorio tra l Adige e il Po: le variazioni della linea di costa e le variazioni del reticolo idrografico. Queste tendenze evolutive hanno modellato morfologie tuttora facilmente osservabili. Si riportano di seguito una serie di descrizioni ed illustrazioni dei fenomeni sopracitati, pur considerando che il principale meccanismo dinamico che ha determinato l attuale conformazione del territorio comunale di Rovigo è individuabile nei processi morfogenetici responsabili delle variazioni del reticolo idrografico. Un attenta e puntuale osservazione dell idrografia polesana mostra che verso il III-IV sec. d.c. si ha una variazione nelle direzioni di drenaggio ed una sostituzione di unità fluviali; le ramificazioni secondarie del fiume Po vengono sostituite dal fiume Adige. Rovigo è nodo di disgiunzione di due direttrici di flusso di non ben identificata toponomastica fino al I sec. d.c. Da quel momento in poi le acque dell Adige, che scorrevano in direzione Est- Ovest a nord di Rovigo e che confluivano nel mare Adriatico poco più a sud di Chioggia, cambiano alveo confluendo poi nelle due sopracitate direttrici di flusso cui è stato attribuito il nome Adige. Rovigo cessa di essere nodo idrografico nel quadro evolutivo naturale del territorio. 10

14 La Carta Geomorfologica del P.A.T. del Comune di Rovigo è stata elaborata nel gennaio 2012 e rappresenta la sintesi dei dati ottenuti con lo studio aerofotogrammetrico di fotopiani in bianco e nero a scala 1 : circa (cortesemente messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica Adige- Canalbianco di Rovigo), con l analisi topografico-altimetrica dell area e con le osservazioni fatte mediante sopralluoghi in campagna. Dalla sua analisi si nota che l area oggetto di indagine non è direttamente interessata da formazioni geologiche di rilievo anche se il suo lato Est confina un dosso fluviale; la zona si trova nelle vicinanze di un rilevato stradale e ferroviario. Figura 3: Estratto di Carta Geomorfologica del P.A.T. del Comune di Rovigo 11

15 5. INDAGINE GEOTECNICA Premessa Al fine di valutare le caratteristiche geotecniche del terreno di fondazione, si sono eseguite nelle vicinanze (Città Giardino) dell area in esame le seguenti indagini in sito: - PROVE PENETROMETRICHE STATICHE N 2 mediante penetrometro meccanico semovente tipo Gouda da 20 t profondità massima indagata : 15,00 Metri L ubicazione delle indagini suddette e dell area oggetto d indagine vengono riportate nelle tavole allegate. 12

16 Metodologia e risultati dell indagine La prova penetrometrica statica CPT (di tipo meccanico) consiste essenzialmente nella misura della resistenza alla penetrazione di una punta meccanica di dimensioni e caratteristiche standardizzate, infissa nel terreno a velocità costante (v = 2 cm/s + 0,5 cm/s). La penetrazione avviene attraverso un dispositivo di spinta (martinetto idraulico) opportunamente ancorato al suolo (zavorrato), che agisce su una batteria doppia di aste (aste esterne cave e aste interne piene coassiali), alla cui estremità inferiore è collegata la punta. Lo sforzo necessario per l infissione viene determinato a mezzo di un opportuno sistema di misura, collegato al martinetto idraulico. La punta conica è dotata di un manicotto sovrastante per la misura dell attrito laterale (punta/manicotto tipo BEGEMANN ). Le dimensioni della punta/manicotto sono standardizzate e precisamente: - diametro di base del cono φ = 35,7 mm - area della punta conica Ap = 10 cm 2 - angolo apertura del cono α = 60 - superficie laterale manicotto Am = 150 cm 2 Sulla batteria di aste esterne può essere installato un anello allargatore per diminuire l attrito sulle aste, facilitandone l approfondimento. Nei diagrammi e tabelle allegate sono riportati i seguenti valori di resistenza (rilevati dalle letture di campagna, durante l infissione della punta): - RP (Kg/ cm 2 ) = resistenza alla punta (conica) - Rl (Kg/ cm 2 ) = resistenza laterale (manicotto) (la resistenza alla punta Rp e la resistenza laterale Rl sono rilevate a intervalli regolari di 20 cm). 13

17 Elaborazione dati prove penetrometriche statiche Oltre all elaborazione dei valori di resistenza del sottosuolo, vengono fornite utili informazioni per il riconoscimento di massima dei terreni attraversati, in base al rapporto Rp/Rl fra la resistenza alla punta e la resistenza laterale del penetrometro (Begemann 1965 Raccomandazioni A.G.I. 1977), ovvero in base ai valori di Rp e del rapporto FR =(Rl/Rp) % (esperienze di Schmertmann 1978). Sempre con riferimento alle prove penetrometriche statiche CPT, nelle tavole allegate sono riportate indicazioni concernenti i principali parametri geotecnici (coesione non drenata Cu, angolo di attrito interno efficace φ, densità relativa Dr, modulo edometrico Mo, moduli di deformazione non drenato Eu e drenato Eu, peso di volume γ, ecc.), nonché valutazioni riguardanti la capacità portante e i cedimenti di fondazioni di forma e tipo diversi. I cedimenti vengono valutati in via approssimata con il metodo edometrico nella ipotesi di consolidazione monodimensionale del sottosuolo, sulla scorta di opportune correlazioni fra la resistenza alla punta Rp e il modulo di deformazione edometrico Mo. Le elaborazioni sopra citate (effettuate mediante un programma di calcolo automatico) fanno riferimento a esperienze e ricerche condotte in vari Paesi da diversi Autori, nonché a conoscenze personali sui terreni e sulle litologie in aree attigue alla zona indagata. In assenza di prove geotecniche di laboratorio (su campioni indisturbati di terreno), le suddette correlazioni hanno ovviamente validità orientativa. 14

18 Valutazioni geotecniche Con riferimento ai risultati delle indagini effettuate ed utilizzando i dati forniti dalle CPT, si rilevano per il sottosuolo in esame, le seguenti informazioni corrispondenti alla natura prevalente e alla caratterizzazione geotecnica dei terreni. 15

19 CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA CPT1: da p.c a 1,40 metri da 1,40 a 4,20 metri da 4,20 a 5,60 metri da 5,60 a 7,60 metri da 7,60 a 9,80 metri da 9,80 a 12,20 metri da 12,20 a 15,00 metri Terreni a comportamento granulare, dotati di discrete caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie da dense a limose con intercalazioni centimetriche al letto dello strato di argille da limose a consistenti; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da argille organiche con intercalazioni al decimetri che di argille mediamente consistenti; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da argille consistenti con intercalazioni centimetriche di argille limose. Presenza di argille mediamente consolidate e organiche al letto dello strato; Terreni a comportamento granulare, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie limose con intercalazioni centimetriche di sabbie mediamente addensate. Presenza di intercalazioni decimetriche al tetto dello strato di argille limose e al letto di intercalazioni centimetriche di argille limose e sabbie sciolte; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da argille organiche con intercalazioni centimetriche al tetto dello strato di argille mediamente consistenti. Al letto dello strato presenza di intercalazioni centimetriche di argille da consistenti a limose; Terreni a comportamento granulare, dotati di discrete caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie mediamente addensate con intercalazioni centimetriche di argille limose e sabbie limose. Al letto dello strato sono presenti intercalazioni decimetriche di sabbie dense; Terreni a comportamento granulare, dotati di discrete caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie da limose a mediamente addensate con intercalazioni decimetriche di argille da limose a molto consistenti, localizzate anche al letto dello strato. 16

20 CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA CPT2 : da p.c a 1,00 metri da 1,00 a 5,80 metri da 5,80 a 7,20 metri da 7,20 a 9,00 metri da 9,00 a 9,80 metri da 9,80 a 10,60 metri da 10,60 a 11,80 metri da 11,80 a 12,80 metri da 12,80 a 13,80 metri da 13,80 a 15,00 metri Terreni a comportamento granulare, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie limose; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da argille organiche con intercalazioni decimetriche al letto dello strato di sabbie limose e intercalazioni centimetriche di argille consistenti. Terreni a comportamento coesivo, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da argille limose con intercalazioni decimetriche al letto dello strato di sabbie limose e intercalazioni centimetriche di argille consistenti; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da argille mediamente consistenti con intercalazioni decimetriche al tetto dello strato di argille consistenti e intercalazioni decimetriche al letto dello strato di argille organiche; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da argille da consistenti a limose con intercalazioni centimetriche di sabbie limose; Terreni a comportamento granulare, dotati di discrete caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie mediamente addensate; Terreni a comportamento granulare, dotati di scadenti caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie limose con intercalazioni centimetriche di sabbie mediamente addensate e intercalazioni di argille limose al letto dello strato; Terreni a comportamento coesivo, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da argille da consistenti a limose; Terreni a comportamento granulare, dotati di scarse caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie limose con intercalazioni al tetto dello strato di sabbie mediamente addensate; Terreni a comportamento granulare, dotati di discrete caratteristiche geotecniche, costituiti da sabbie mediamente addensate con intercalazioni decimetriche al letto dello strato di sabbie limose. 17

21 Caratterizzazione sismica del sottosuolo Le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008), ai fini della definizione dell azione sismica di progetto, consentono di fare riferimento ad un approccio semplificato basato sull individuazione della categoria di sottosuolo di riferimento. In base a quanto disposto dalla normativa si è proceduto alla determinazione in maniera empirica della V s30 dei terreni superficiali, alla classificazione dei suoli, e alla verifica della suscettibilità alla liquefazione delle sabbie. Si riporta la tabella con le categorie di suolo di fondazione secondo la normativa sopra richiamata: A- Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. B- Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kpa nei terreni a grana fina). C- Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina). D- Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kpa nei terreni a grana fina). E- Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s). 18

22 In aggiunta a queste categorie, se ne definiscono altre due, per le quali sono richiesti studi speciali per la definizione dell azione sismica da considerare: S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kpa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche. S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti. Per la CPT in esame è stata calcolata la media della Vs 30 (Velocità delle onde S nei primi 30 metri) e della Cu 30 (resistenza al taglio non drenata), nei primi 30 metri di suolo (comunque entro la profondità di indagine). I valori di V s30 sono stati ricavati tramite la formulazione di Iyisa : 0,377 V S30 = 55,3 q c considerato che nell area non è stata prevista l esecuzione di prove geofisiche. I valori ottenuti sono i seguenti: CPT Vs (m/s ) Cu ( Kg/cm 2 ) CPT 1 187,25 0,58 CPT 2 173,23 0,50 In funzione dei dati derivati dalle indagini (vedasi i valori dei parametri geotecnici allegati) e in base a dati di archivio relativi a prove eseguite in zone attigue, si ricava che la categoria di suolo di fondazione dell area, rispetto a quelle sopra descritte e riportate nel DM 14/01/2008, è la: categoria D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kpa nei terreni a grana fina). 19

23 Analisi del rischio di liquefazione L area in oggetto ricade nel Comune di Rovigo. In base alle coordinate geografiche della prova CPT1 sono stati ricavati i seguenti valori di a g, F 0, T c *, per i periodi di ritorno T R di riferimento. Coordinate CPT1 Latitudine: 45,06086 Longitudine: 11,79555 T R [anni] a g [g] F 0 [-] T c* [s] 30 0,028 2,518 0, ,034 2,542 0, ,038 2,565 0, ,042 2,559 0, ,046 2,581 0, ,051 2,641 0, ,065 2,738 0, ,079 2,763 0, ,106 2,692 0,392 Considerando che si tratta di una costruzione ordinaria, si assume una vita nominale della costruzione pari a: V N = 50 anni Considerando che nella struttura vi saranno normali affollamenti, si assume una Classe d uso II cui corrisponde il seguente valore del coefficiente d uso: C U = 1 I valori di a g, F 0, T c *, per i diversi stati limite sono riassunti nella tabella seguente: Stato limite T R [anni] a g [g] F 0 [-] T c* [s] SLO 30 0,028 2,518 0,216 SLD 50 0,034 2,543 0,261 SLV 475 0,065 2,738 0,356 SLC 975 0,079 2,763 0,375 Pertanto considerando lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV), l accelerazione di picco corrispondente è a g = 0,065g. 20

24 Nella tabella seguente si riportano i valori che indicano l addensamento dello strato e che sono necessari per valutare se il loro stato di addensamento è sufficiente o meno a resistere alla liquefazione per un sisma di progetto. Si definisce F.L. il fattore di resistenza alla liquefazione, espresso dal rapporto fra la resistenza del terreno agli sforzi di taglio ciclico e la sollecitazione di taglio massima indotta dal sisma: F = τ lim τ max Attraverso la prove penetrometriche statiche si ricavano i parametri geotecnici per la verifica alla suscettibilità di alcuni strati alla liquefazione (Qc, Dr%, angolo di attrito, carico litostatico). CPT1 strato Profondità strato Nessun strato a rischio liquefazione qc [kg/cm 2 ] Dr (Me) [%] φ [ ] σ vo [kg/cm 2 ] F.L. L analisi della suscettibilità dei terreni alla liquefazione, viene eseguita su ogni strato di 20 cm e riferita ad un sisma di magnitudo pari a 6, considerato che l accelerazione di picco del sito relativa allo SLV è a g = 0,065g, tale valore è ritenuto cautelativo. E noto che nei sedimenti granulari la presenza di percentuali di argilla ( ) riduce in maniera rilevante la suscettibilità alla liquefazione dei depositi. Anche la presenza di strati superficiali non liquefacibili con spessore maggiore di 3 m possono anch essi contrastare la liquefazione degli strati sottostanti (Crespellani, Nardi, Simoncini, 1991). Nell area indagata la falda freatica è stata rilevata alla profondità di circa -1,75 metri dal piano di calpestio al momento delle indagini eseguite in agosto L indagine CPT1 ha rilevato la presenza di terreni caratterizzati da un primo strato di sabbie da dense a limose fino alla profondità di 1,40m, uno strato di argille organiche intercalate da argille mediamente consistenti fino alla profondità di 4,20m, uno strato di argille consistenti intercalate da argille limose, mediamente consistenti e organiche fino alla profondità di 5,60m, uno strato di sabbie limose intercalate da sabbie mediamente addensate, argille limose e sabbie sciolte fino alla profondità di 9,80m, uno strato di sabbie mediamente addensate intercalate da argille limose e sabbie limose e dense fino alla profondità di 12,20m, uno strato di sabbie da limose a mediamente 21

25 addensate intercalate da argille da limose a molto consistenti fino alla profondità di 15,00m (massima profondità indagata). L indagine CPT2 ha rilevato la presenza di terreni caratterizzati da un primo strato di sabbie limose fino alla profondità di 1,00m, uno strato di argille organiche intercalate da argille mediamente consistenti fino alla profondità di 5,80m, uno strato di argille limose intercalate da argille consistenti e sabbie limose fino alla profondità di 7,20m, uno strato di argille mediamente consistenti intercalate da argille consistenti e organiche fino alla profondità di 9,00m, uno strato di argille da consistenti a limose intercalate da sabbie limose fino alla profondità di 9,80m, uno strato di sabbie mediamente addensate fino alla profondità di 10,60m, uno strato di sabbie limose intercalate da sabbie mediamente addensate e argille limose fino alla profondità di 11,80m, uno strato di argille da consistenti a limose fino alla profondità di 12,80m, uno strato di sabbie limose intercalate da sabbie mediamente addensate fino alla profondità di 13,80m, uno strato di sabbie mediamente addensate intercalate da sabbie limose fino alla profondità di 15,00m (massima profondità indagata). Tra i numerosi metodi esistenti per la classificazione dei suoli, si escludono tutti quelli che necessitano di conoscere la curva granulometrica dei sedimenti sabbiosi e limosi con la conseguente indicazione sulla percentuale di passante ai vari setacci. Tra i vari metodi di analisi semplificati si ricorre al metodo di Robertson Campanella 1985 e altri autori (Youd-Idriss 1997). Il terreno esaminato non risulta essere sensibile al fenomeno della liquefazione, con un analisi condotta ad intervalli di 20 cm non si è individuato alcun strato con valore inferiore a 1,25. In assenza di prove geofisiche e di analisi granulometriche, considerate le calcolazioni effettuate ed in base a dati di archivio derivati da prove eseguite in aree attigue a quella oggetto di questa indagine, si può affermare che le condizioni generali non sono dunque favorevoli alla liquefazione dei terreni. 22

26 Ipotesi progettuali Il progetto consiste nella realizzazione di più interventi eseguiti secondo le prescrizioni fornite dal Piano Attuativo ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L.R. 14/2009, come modificato ed integrato dalla L.R. 13/2011. In accordo con il DM 14/01/2008 e relativa Circolare Applicativa, sono state svolte le verifiche nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE) riferiti al raggiungimento di valori critici di spostamenti e rotazioni, assoluti e/o relativi, che possano compromettere la funzionalità dell opera. Utilizzando i seguenti valori di carico, stimati in fase preliminare, sono state effettuate le seguenti ipotesi di fondazioni superficiali determinandone i relativi cedimenti (i valori di carico sono puramente indicativi e dovranno essere rivalutati dal progettista in sede di progettazione definitiva). I risultati si basano sulle prove CPT eseguite nel mese di agosto 2011, in prossimità dell area oggetto di indagine. Fondazione continua con sede di imposta a -1,00 metri dal piano di calpestio al momento dell indagine. Il calcolo dei cedimenti nelle ipotesi di cui sopra è stato elaborato per diversi valori del coefficiente di rigidezza strutturale. In particolare si sono assunti valori del coefficiente di rigidezza strutturale pari a 0,75. I risultati vengono proposti con il seguente schema riassuntivo. CPT1 Fondazione continua di larghezza pari a 1,00 metro, sede imposta a 1,00 m coeff. di rigidezza strutturale (-) q SLE (kg/cm 2 ) ced. Teorici (cm) CPT2 Fondazione continua di larghezza pari a 1,00 metro, sede imposta a 1,00 m coeff. di rigidezza strutturale (-) q SLE (kg/cm 2 ) ced. Teorici (cm) Le ipotesi svolte dovranno essere implementate con analisi specifiche, da eseguirsi sulle singole aree, in funzione del progetto definitivo ed eventualmente rielaborate con l accordo del Progettista per la scelta dei parametri (carico trasmesso, tipo di fondazione, coefficiente di rigidezza ecc.) 23

27 Il piano di imposta delle fondazioni deve essere su terreni vergini e non rimaneggiati. Le litologie presenti nella sede di imposta delle fondazioni, classificabili in limi sabbiosi, hanno capacità di rilassamento quando sono scaricate dal peso di terreno che le sovrasta, dando luogo successivamente a indesiderati cedimenti secondari. Si raccomanda quindi di eseguire velocemente le operazioni di scavo e di bloccare il fondo con getto magro per uno spessore di almeno 10 cm ed eseguire subito le operazioni di armatura e gettata della fondazione. La falda nell area oggetto di indagine è stata rilevata alla profondità di circa -1,75 metri rispetto il piano del lotto. Tale profondità della falda potrebbe diminuire in misura notevole, risalendo, per l aumento delle precipitazioni locali. La Direzione Lavori, avvalendosi eventualmente del supporto del Geologo, dovrà verificare durante lo scavo delle fondazioni l omogeneità dei terreni. Ciò al fine di bonificare eventuali aree in cui erano presenti fossati o canalizzazioni interrate. Dalle analisi e valutazioni eseguite sulle carte tematiche descritte in precedenza e dalle indagini geotecniche specifiche eseguite in sito, in prossimità dell area indagata, nel mese di Agosto 2011 si conferma la compatibilità geologica, idrogeologica, geomorfologica e geotecnica dell intervento proposto. Rovigo, Dicembre 2012 Per incarico della Società SIGEO sas 24

28 APPENDICE PROVE PENETROMETRICHE STATICHE CPT1, CPT2 Corografia Planimetria ubicazione prove penetrometriche Tavole CPT: - Capacità portante e cedimenti fondazioni Legende: Capacità portante/cedimenti 25

29 LEGENDA: Area Indagata con Prove Penetrometriche Area oggetto di indagine COORDINATE GEOGRAFICHE: CPT1 N: ,2 E: ,3 CPT2 N: ,3 E: ,0 SOCIETA SIGEO sas Dott. geol. Federico Zambon Sede Legale: Via Fabbrica 3/a Rovigo Unità Locale 1: Via L. Barucchello Rovigo Tel: 0425/ Fax 0425/ PLANIMETRIA DEL SITO CON UBICAZIONE PROVE PENETROMETRICHE DI RIFERIMENTO Progetto: INDAGINE PRELIMINARE di VERIFICA COMPATIBILITA GEOLOGICA, GEOMORFOLOGICA E IDROGEOLOGICA Cliente: Marfin s.r.l.

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