Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici

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1 Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici N La riforma dei congedi parentali Categoria: Previdenza e Lavoro Sottocategoria: Varie di Fabrizio Smorto - Gruppo Odcec Area Lavoro Il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 80 Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183, ha introdotto molteplici novità in materia di congedi parentali, alcune delle quali valide, in via sperimentale, solo per l anno 2015 ma la cui estensione agli anni successivi è subordinata all esistenza di adeguata ed auspicata copertura finanziaria. Maternità e paternità Nella maternità obbligatoria il divieto di adibire la donna al lavoro viene reso più flessibile. L art. 2 del D.Lgs. 80/2015 stabilisce che i giorni non goduti prima del parto si aggiungono al congedo post partum anche quando il totale complessivo sia superiore a 5 mesi, inoltre, se la nascita avviene in data anticipata rispetto a quella presunta, le giornate non fruite, ricalcolate in base al parto effettivo, sono aggiunte in coda al periodo di congedo, calcolato sulla base del parto presunto, anche qualora la somma dei due periodi superi il limite complessivo di cinque mesi. La stessa norma dà alla madre la possibilità di chiedere la sospensione del congedo di maternità, per una sola volta e per ogni figlio, a patto che presenti un attestazione medica che certifichi la compatibilità del suo stato di salute con la ripresa dell attività lavorativa. Per fare ciò è indispensabile però che vi sia il ricovero del neonato per qualsiasi motivo. Si tratta di una deroga al divieto assoluto previsto all art. 16, giustificata dal fatto che la madre potrebbe necessitare della maternità obbligatoria residua in un momento successivo. 1

2 L art. 3 prevede che l indennità di maternità venga corrisposta anche nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro a seguito di: giusta causa; cessazione dell attività aziendale; scadenza del termine; in tali casi l indennità è erogata direttamente dall INPS. Per quanto riguarda il padre lavoratore dipendente, quest ultimo può fruire del congedo di paternità per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice in caso di: morte; grave infermità; abbandono; affidamento esclusivo del bambino al padre. Nei suddetti casi, qualora la madre sia lavoratrice autonoma avente diritto all indennità di maternità, il padre lavoratore autonomo può fruire dell indennità senza dover sospendere l attività lavorativa. Congedo di paternità Viene esteso il diritto al congedo di paternità nei casi di decesso o di grave infermità della madre e nella ipotesi in cui quest ultima sia lavoratrice autonoma. Non è però chiaro se l estensione sia riconosciuta anche in caso di adozione o di affidamento. In caso di adozione internazionale viene, invece, confermato per il padre il diritto ad un congedo non retribuito e privo di indennità per il periodo di permanenza all estero, ciò anche quando la madre non è lavoratrice dipendente. Congedo parentale Madre e padre hanno diritto a fruire, anche contemporaneamente, di un periodo di congedo parentale della durata massima di 6 mesi ciascuno. Per il padre il periodo è elevabile a 7 mesi, qualora si astenga dal lavoro per almeno 3 mesi continuativi. In ogni caso, complessivamente dai due genitori, non possono essere fruiti più di 10 mesi che diventano 11, nel caso in cui il padre abbia fruito di 7 mesi. 2

3 Il padre può fruire del congedo anche nel periodo di astensione obbligatoria post partum o di allattamento. Quest ultimo, inoltre, ha diritto al congedo anche qualora non spetti alla madre. In caso di un solo genitore la durata del congedo non può superare i 10 mesi. Si allungano i tempi di fruizione del congedo parentale, prorogati fino ai primi 12 anni del bambino, anche se l indennità pari al 30% della retribuzione spetterà, in presenza di particolari condizioni, per 6 mesi, ma fino al 6 anno di vita del bambino. Il congedo parentale è indennizzabile per un periodo massimo complessivo di 6 mesi tra i due genitori, nella misura del 30% della retribuzione media giornaliera. I periodi che eccedono i 6 mesi sono indennizzati solo se il richiedente ha un reddito annuo complessivo non superiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione (per il 2015 il reddito che dà diritto a percepire l indennità è pari a euro ,00). L erogazione dell indennità è prorogata all ottavo anno di vita del bambino, ove il genitore abbia un reddito inferiore a 2,5 volte l importo minimo della pensione a carico dell Assicurazione generale obbligatoria (Ago) Inps. Anche nel caso in cui il minore presenti una situazione di handicap grave, il diritto al prolungamento del congedo parentale, può essere esercitato fino al 12 anno di età del bambino. Una delle novità più rilevanti è data dalla possibilità di poter fruire del congedo parentale ad ore anche ove la contrattazione collettiva di qualsiasi livello, a cui era demandata tale materia dalla Legge di Stabilità 2013, non abbia provveduto a regolare l esercizio di tale diritto. Pertanto, ove questa non vi provveda, vengono dettate le modalità di fruizione che prevedono che ci si possa assentare a tale titolo in misura pari alla metà dell orario medio giornaliero del periodo di paga quadrimestrale o mensile immediatamente precedente a quello in cui ha avuto inizio il congedo. Il congedo parentale ad ore non è cumulabile con la fruizione di permessi o riposi disciplinati dal T.U. della maternità/paternità, fatta salva la possibilità da parte della contrattazione collettiva di prevedere diversi criteri di computabilità. 3

4 Con messaggio n del 3 novembre 2015, l Inps sottolinea che la suddetta incumulabilità nasce dall esigenza di ottemperare al meglio i tempi di vita e di lavoro, pertanto, l utilizzo del congedo di maternità su base oraria potrà avvenire solo nei casi in cui il lavoratore intenda assicurare, nella medesima giornata, una prestazione lavorativa. A tal fine, vengono fornite ulteriori indicazioni e precisazioni secondo cui il genitore che si assenta dal lavoro, fruendo di un congedo ad ore, non può: utilizzare nella medesima giornata né il congedo ad ore per altro figlio, né i riposi orari per allattamento anche se richiesti per bambini differenti; utilizzare i riposi orari giornalieri previsti per i figli disabili gravi in alternativa al prolungamento del congedo, neanche se richiesti per bambini differenti. Vi è invece la piena compatibilità del congedo parentale ad ore con permessi e riposi disciplinati da norme diverse dal T.U. tra cui evidenziamo i permessi ex Legge 104/1992 anche se fruiti in modalità oraria. I genitori lavoratori dipendenti possono beneficiare del congedo parentale su base giornaliera o mensile o oraria alternandone le modalità di fruizione. Se la fruizione di un periodo di congedo avviene su base oraria, nel caso di settimana corta, i sabati e domeniche non devono essere computati né indennizzati. Il congedo ad ore non si applica al personale del comparto sicurezza e difesa né ai vigili del fuoco ed ai lavoratori del soccorso pubblico. Per l indennizzo del congedo parentale viene presa a riferimento la retribuzione media giornaliera del periodo di paga quadri-settimanale o mensile immediatamente precedente a quello in cui ha avuto inizio il congedo. Nella base retributiva di riferimento non si computano il rateo giornaliero di tredicesima né gli altri premi o mensilità o trattamenti accessori. Dal punto di vista previdenziale, nel periodo 25/06-31/12/2015, il congedo parentale è coperto da contribuzione figurativa fino al 12 anno di vita del bambino o fino al 12 anno dal suo ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Per la valorizzazione del periodo di congedo parentale fruito dopo il 6 anno di vita del bambino o dopo il 6 dall ingresso in famiglia del minore adottato o affidato si applica l art. 35, comma 2, del Testo Unico. Lo stesso dicasi per i congedi fruiti oltre il periodo complessivo dei sei mesi. Il preavviso per fruire del congedo è ridotto a 5 giorni che diventano 2 in caso di congedo su base oraria. 4

5 L Inps, prima con la Circolare 139/2015 e poi con il Messaggio n del 21 luglio 2015, dopo aver chiarito ed approfondito la disciplina, ha dettato le modalità operative di inoltro dell istanza in via telematica anche per il congedo ad ore. Trascorso il periodo transitorio (fino al 19/08/15), le istanze di richiesta del congedo parentale possono essere presentate all Istituto secondo le seguenti modalità: per via telematica, attraverso le applicazioni informatiche presenti nel sito Inps nella sezione dedicata ai servizi on line per il cittadino; tramite il contact center integrato al numero verde da telefono fisso e da cellulare; mediante i servizi telematici offerti dai patronati. In tale domanda, che va presentata per ogni mese solare, il genitore dovrà dichiarare: se il congedo è richiesto in base alla contrattazione di riferimento o alla norma di legge; il numero delle giornate da fruire in modalità oraria; il periodo in cui le giornate intere di congedo parentale saranno fruite. Il congedo parentale è fruibile in costanza di rapporto di lavoro con diritto alla retribuzione, pertanto, non è fruibile né indennizzabile, in generale, nelle giornate in cui non sussista l obbligo di prestare attività lavorativa. Adozione e affidamento La sospensione del congedo è possibile, in caso di ricovero del bambino, anche per i genitori adottivi ed affidatari, ai quali spettano: il diritto a fruire del congedo parentale entro 12 anni dall ingresso del minore in famiglia, non oltre il raggiungimento della maggiore età, nonché di percepire l anzidetta indennità, entro 6 mesi sempre dall ingresso del minore in famiglia; il diritto di non prestare lavoro notturno per la madre nei primi tre anni dall ingresso del minore in famiglia, e comunque non oltre il compimento del 12 anno di età dello stesso. Tali diritti in alternativa spettano al padre; l equiparazione, per le iscritte alla gestione separata, dell indennità di maternità (5 mesi). Ciò vale anche per i lavoratori autonomi ed i professionisti, purché non iscritti ad altre forme obbligatorie di previdenza. Per tali lavoratori è prevista l automaticità delle prestazioni di maternità e paternità garantendo l erogazione dell indennità anche nel caso in cui il committente non abbia pagato i contributi. 5

6 Figli con disabilità in situazione di gravità Il D.Lgs. 80/2015 ha prolungato il periodo per la fruizione dei permessi e del congedo parentale da 8 a 12 anni di vita del bambino, per i genitori di figli naturali ed adottivi con disabilità grave. Sommando i periodi di congedo parentale ordinario con quelli fruibili per il congedo parentale per assistenza al figlio disabile, l indennità economica del 30% spetta per un periodo di 3 anni fino al compimento del 12 anno di età del bambino a partire dal suo ingresso in famiglia. In alternativa al prolungamento del congedo parentale i genitori possono fruire di: tre giorni di permesso mensile, oppure le ore di riposo giornaliere per bambini fino a 3 anni di età; tre giorni di permesso mensile, per bambini da 3 a 12 anni. Dimissioni In caso di dimissioni rassegnate entro il primo anno di vita del bambino, la lavoratrice ha diritto a percepire le indennità previste dalla legge in caso di licenziamento. Inoltre, entrambi i genitori non sono tenuti a sottostare all obbligo del preavviso. Telelavoro e donne vittime delle violenze di genere Il datore di lavoro che, attraverso un accordo collettivo anche di secondo livello, concede al lavoratore di svolgere la propria prestazione in modalità di telelavoro, per motivi legati ad esigenze di cure parentali, può escludere lo stesso lavoratore dal computo dei limiti numerici previsti dalla legge e/o dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato o di riferimento. Per le lavoratrici dipendenti (con esclusione del lavoro domestico), nonché per le titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, è stata prevista la possibilità di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di 3 mesi, qualora sopraggiungano motivi legati a percorsi di protezione debitamente certificati. L indennità spettante alla lavoratrice che ricorre a tale tipologia di congedo è determinata in base all ultima retribuzione percepita dalla stessa tenuto conto solo delle voci fisse e continuative del trattamento. Ove possibile ed in relazione all organico, per le lavoratrici, è stato previsto il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale (part time) nonché il diritto a tornare al rapporto a tempo pieno (full time) su richiesta della stessa. - Riproduzione riservata - 6