Articoli 36 (a) (v) e 40 del Regolamento (Ce) No 1698/2005 Articolo 27 e punto dell Allegato II del Regolamento (Ce) N. 1974/2006.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Articoli 36 (a) (v) e 40 del Regolamento (Ce) No 1698/2005 Articolo 27 e punto dell Allegato II del Regolamento (Ce) N. 1974/2006."

Transcript

1 MISUR Pagamenti l benessere rticoli 36 (a) (v) e 40 Regolamento (Ce) No 1698/2005 rticolo 27 e punto l llegato II Regolamento (Ce) N. 1974/2006. Classificazione comunitaria: 215 Motivazioni l La misura intende promuovere l adesione ad azioni manageriali in grado di incrementare significativamente il benessere psicofisico, individuando specifici ed oggettivi interventi zootecnici di riscontro. I pagamenti l benessere sono concessi ncoraggiare gli agricoltori ad adottare elevati standard per gli animali di allevamento, andando oltre i pertinenti requisiti obbligatori. La Misura premia gli allevatori che si impegnano a superare le norme minime prescritte dalla normativa vigente e sostengono costi aggiuntivi e mancati redditi. Gli interventi previsti costituiscono anche una risposta alle diverse criticità riscontrate nel settore zootecnico a causa le difficoltà di adeguamento degli specializzati alle norme relative al benessere, con particolare al costo management aziendale (maggior tempo e attenzione dedicati alle operazioni) ed alla necessità di definire procedure omogenee ed oggettive che permettano di coinvolgere il personale addetto nel processo di adattamento, di acquisizione e trasferimento know-how. Il superamento di tale criticità viene considerata strategica per un graduale processo di estensivizzazione produzione zootecnica, sia per unità di superficie aziendale che per carico animale con beneficio, quindi, anche in termini di impatto ambientale degli stessi. Inoltre, la propensione degli allevatori ad adottare sistemi di allevamento sempre più attenti e rispettosi vita potrà tradursi con effetti positivi oltre che sulle diverse specie allevate anche sull ambiente. Obiettivi e collegamenti con la strategia l sse La misura è coerente con l obiettivo generale comunitario di valorizzare l ambiente e lo spazio naturale, sostenendo moli di gestione ecocompatibili territorio, e persegue l obiettivo prioritario l sse II Conservazione biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale. La presente misura, in particolare, concorre al raggiungimento l obiettivo specifico Benessere attraverso la concessione di un sostegno volto ad incoraggiare gli allevatori affinché siano introdotti e mantenuti in azienda tecniche e sistemi di allevamento che garantiscano adeguati standard l benessere, oltre quelli previsti dalle norme minime prescritte dalla normativa vigente. I beneficiari l sono tenuti, pertanto, a rispettare norme più restrittive e più virtuose rispetto ai criteri di gestione obbligatoria (CGO) ed alle norme di Buona Condizione gronomiche ed mbientali (BC) di cui al regime di condizionalità. Gli obiettivi operativi che si intendono perseguire sono i seguenti: Incentivare attività di management gestionale le aziende zootecniche mirata all ottimizzazione benessere animale in modo da acquisire i vantaggi competitivi apportati le recenti indicazioni ricerca scientifica e dalle crescenti tendenze di consumo etico dei cittadini europei; Incentivazione passaggio da un all allevamento di tipo intensivo ad uno estensivo, quale elemento di benessere animale; Promozione ed incentivazione le pratiche relative al benessere in zootecnici, l conseguimento di elevati standard qualitativi. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

2 Le zioni previste nella misura 215 e il relativo sistema di impegni a carico dei beneficiari possono determinare anche un sostenibilità ambientale degli e quindi contribuire efficacemente al raggiungimento degli obiettivi prioritari l sse 2. Nello specifico, il benessere concorre all obiettivo prioritario Conservazione biodiversità e tutela diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale, di seguito si evidenziano i possibili effetti determinati dagli impegni assunti dai beneficiari: nell ambito l zione 1 (Gestione aziendale) per tutte le specie vi è l obbligo alla partecipazione a corsi di formazione che possono fornire competenze e informazioni in grado di promuovere moli produttivi più estensivi e rispettosi l ambiente; nell ambito l zione 2 (Sistemi di allevamento e condizioni di stabulazione) è previsto il passaggio dall allevamento stallino confinato a quello estensivo o misto con l introduzione di un periodo minimo di pascolamento; tale impegno determina il mantenimento o l incremento le superfici a pascolo utilizzate dall azienda alle quali si associano benefici di tipo ambientale, con particolare alla salvaguardia biodiversità connessa ai terreni agricoli; le superfici a pascolo rappresentano, infatti, una le principali forme di uso agricolo suolo nelle quali sono incluse le cd. aree agricole ad elevato valore naturalistico (HNV farmland) definite a livello comunitario e comprese nel sistema degli Indicatori di impatto QCMV; nell ambito l zione 4 (limentazione) è previsto, per tutte le specie, un rapporto foraggio/concentrato maggiore o uguale a 60/40, superiore a quello ordinariamente utilizzato. Tale impegno induce una modificazione degli ordinamenti colturali l azienda, a favore di una maggiore incidenza sulla SU le colture foraggere e una riduzione le colture destinate ad alimenti concentrati (es. insilato mais) per le quali si utilizzano normalmente processi produttivi più intensivi in termini di impiego di fertilizzanti, diserbanti, acqua per l irrigazione e mezzi meccanici. Collegamenti con altre misure I principali collegamenti con le altre misure Programma sono: - con la misura 214 relativa a pagamenti agroambientali, in particolare con le azioni per la salvaguardia biodiversità animale; - con le indennità compensative per la gestione dei sistemi pascolativi a bassa intensità; - con le altre misure l asse 2 ed in particolare per quelle maggiormente mirate alla conservazione le risorse naturali ed alla lo spazio rurale; - con le misure l Miglioramento capacità imprenditoriale e professionale manodopera ed in particolare con le misure 111 formazione professionale e azioni di informazione e la 114 servizi di consulenza aziendale ; - con la misura 121 qualora sia necessario realizzare operazioni, che nell ambito l ammodernamento le aziende agricole garantiscono migliori standard l benessere ; - con le misure funzionali al raggiungimento l obiettivo generale consolidamento e sviluppo qualità le produzioni agricole qualora le specie e le razze allevate siano inserite in un sistema di qualità riconosciuto. Descrizione misura I pagamenti sono concessi agli agricoltori che sottoscrivono degli impegni l benessere animale per un periodo minimo di 5 anni. Tali impegni sono definiti dal rispetto di azioni di management che ampliano virtuosamente i pertinenti requisiti obbligatori stabiliti dalla legislazione comunitaria e nazionale e che definiscono il regime di condizionalità. Sono eleggibili all aiuto, nel rispetto le condizioni di impegno sotto specificate, gli animali appartenenti ad una le specie sottoelencate: Bovini da latte e bufalini; Bovini da carne; REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

3 Ovini Caprini. In accordo con l articolo 27 (7) Reg. (CE) 1974/2006 s.m.i., le azioni si ispirano al soddisfacimento le c.d. cinque libertà nell ambito di una le definizioni più riconosciute di benessere animale. Gli impegni in materia di benessere devono introdurre criteri superiori nell ambito dei seguenti 5 aspetti: a) acqua e mangime più adatti al fabbisogno naturale; b) condizioni di stabulazione quali tolleranze di spazio, lettiera, luce naturale; c) accesso all aperto; d) assenza di mutilazioni sistematiche, d isolamento o di contenzione permanente; e) prevenzione le patologie determinate prevalentemente dalle pratiche di allevamento e/o dalle condizioni di detenzione. La misura si articola in cinque azioni, nel cui ambito sono previste, distinte per le specie animali eleggibili al sostegno, le condizioni di impegno al cui rispetto è subordinato la corresponsione l aiuto: 1. Gestione aziendale; 2. Sistemi di allevamento e condizioni di stabulazione; 3. Controllo ambientale; 4. limentazione; 5. Igiene, prevenzione le patologie e aspetti comportamentali. In allegato alla presente scheda di misura (LLEGTO 1) sono riportati, per ciascuna azione e per ogni singola specie animale: i riferimenti agli tti e alle condizionalità ed alla normativa nazionale vigente; i codici relativi ai l aiuto; la classificazione degli ambiti di e dei relativi impegni e il collegamento con i vincoli di baseline (= requisiti di condizionalità, altri eventuali requisiti di legge e pratica ordinaria); gli elementi presi in conto per la remunerazione l impegno. Di seguito si riporta la descrizione, la giustificazione e l impatto previsto dei vari tipi di impegni, suddivisi per specie e per azione, tenendo conto che la maggior parte di essi si ritengono utili e funzionali al benessere di tutte le specie animali considerate, salvo particolari tipi di impegni in relazione alla specifica tipologia di allevamento. Si fa presente che non tutti gli impegni concorrono alla determinazione calcolo premio, pertanto alcuni di essi, pur costituendo impegni a tutti gli effetti, non vengono remunerati. Tale informazione viene fornita nell allegato 1 alla presente scheda di misura, ultima colonna a destra, dove vengono precisati gli elementi remunerabili (o eventualmente non remunerati) per ciascun impegno. Per quanto riguarda gli impegni che comportano un orario di lavoro aggiuntivo rispetto alla baseline (impegni orari), saranno effettuate le relative registrazioni nelle sezioni corrispondenti Manuale di Corretta Prassi Igienica, nel rispetto normativa comunitaria e nazionale relativa al cd. Pacchetto igiene e al Benessere animale. Si riporta di seguito, per ciascuna azione, la descrizione degli impegni obbligatori. Si specifica che deve essere garantito il rispetto di tutti gli impegni previsti in ciascuna azione. zione 1) - Gestione aziendale La conoscenza le problematiche attinenti il benessere animale e la gestione di alcuni dati importanti o sensibili nell attività di allevamento rappresentano fattori incisivi per garantire il benessere nella produzione zootecnica e nel contempo risultano essere carenti, o poco conosciuti in alcuni settori l allevamento, specie in quelli a ridotta specializzazione. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

4 Gli impegni suddetti contribuiscono a migliorare sia la gestione l allevamento che la professionalità e la qualificazione personale di stalla. Tali impegni soddisfano, inoltre, uno degli aspetti contemplati all articolo 27, paragrafo 7, Regolamento di n. 1974/2006, in particolare la lettera (e), in quanto possono contribuire, direttamente o indirettamente, alla prevenzione di patologie determinate da pratiche di allevamento e condizioni di custodia e di allevamento non idonei. Descrizione degli impegni: BOVINI D LTTE E BUFLINI Obbligo di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento su tematiche correlate al benessere animale. Ciascun addetto deve partecipare ad almeno 20 ore di formazione nel periodo di l impegno Introduzione o incremento monitoraggio e/o manutenzione programmata degli impianti,le attrezzature e le aree al servizio ad opera di personale specializzato. Per l impianto di mungitura la frequenza manutenzione programmata è prevista con cadenza almeno semestrale (2 volte l anno) La registrazione dei monitoraggi, controlli e le manutenzioni eseguite è effettuata su appositi registri o check lists BOVINI D CRNE Obbligo di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento su tematiche correlate al benessere animale. Ciascun addetto deve partecipare ad almeno 20 ore di formazione nel periodo di l impegno Introduzione o incremento monitoraggio e/o manutenzione programmata degli impianti, le attrezzature e le aree al servizio ad opera di personale specializzato La registrazione dei monitoraggi, controlli e le manutenzioni eseguite è effettuata su appositi registri o check lists OVINI Obbligo di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento su tematiche correlate al benessere animale. Ciascun addetto deve partecipare ad almeno 20 ore di formazione nel periodo di l impegno Introduzione o incremento monitoraggio e/o manutenzione programmata degli impianti, le attrezzature e le aree al servizio ad opera di personale specializzato. Per l impianto di mungitura la frequenza manutenzione programmata è prevista con cadenza almeno semestrale (2 volte l anno) La registrazione dei monitoraggi, controlli e le manutenzioni eseguite è effettuata su appositi registri o check lists CPRINI Obbligo di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento su tematiche correlate al benessere animale. Ciascun addetto deve partecipare ad almeno 20 ore di formazione nel periodo di l impegno Introduzione o incremento monitoraggio e/o manutenzione programmata degli impianti, le attrezzature e le aree al servizio ad opera di personale specializzato. Per l impianto di mungitura la frequenza manutenzione programmata è prevista con cadenza semestrale (2 volte l anno) La registrazione dei monitoraggi, controlli e le manutenzioni eseguite è effettuata su appositi registri o check lists. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

5 zione 2) - Sistemi di allevamento e condizioni di stabulazione Le modalità di stabulazione, con particolare alla possibilità di utilizzo di spazi all aperto o di maggiori superfici a disposizione, incidono fortemente sul loro stato di salute, specie in cui gli animali sono tenuti prevalentemente al chiuso all interno dei ricoveri ( intensivi). nalogamente il le pavimentazioni, attraverso l adozione di soluzioni tecniche più rispettose benessere, ha un impatto rilevante sull incidenza di patologie podali ed anche, più in generale, sullo stato di salute. ttraverso gli impegni suddetti, pertanto, si favorisce, esistenti, il passaggio verso modalità di allevamento meno intensive, migliorando l utilizzo sia degli spazi interni che esterni l allevamento. Tali impegni soddisfano, inoltre, alcuni degli aspetti contemplati all articolo 27, paragrafo 7, Regolamento di n. 1974/2006, in particolare la lettera (b) e (c), in quanto contribuiscono al le condizioni generali di detenzione. Descrizione degli impegni: 2.1. BOVINI D LTTE E BUFLINI Passaggio dall allevamento stallino confinato a quello estensivo o misto con introduzione di un periodo di pascolamento per tutte le categorie allevate non inferiore a 75 giorni l anno Gli animali dovranno essere tenuti effettivamente all aperto, compatibilmente con la stagione ed eventuali condizioni ambientali avverse e dovranno poter disporre di ricoveri la cui capacità di riparo possa essere modulata in base alle condizioni climatiche (ad esempio tettoie coibentate, ripari laterali, ombreggiatura etc) e che siano collocati in zone con sufficiente capacità drenante terreno Passaggio dalla stabulazione fissa alla posta alla stabulazione libera (con cuccette o con zona di riposo con lettiera) con rispetto le superfici minime previste in tabella 1 l allegato Creazione di aree di esercizio esterne scoperte (paddock), pavimentate, parzialmente pavimentate o in terra battuta o aree erbacee, ovvero ampliamento di aree preesistenti, con rispetto le superfici minime indicate in tabella 2 l allegato 1. In caso di assenza di un area paddock pavimentata, gli animali dovranno essere tenuti al pascolo per tutto l anno salvo il verificarsi di condizioni pedoclimatiche avverse Miglioramento le condizioni igieniche degli attraverso la realizzazione di superfici più facilmente pulibili e disinfettabili (ad esempio muri con piastrelle in luogo dei muri intonacati e/o superfici rivestite con vernici lavabili) BOVINI D CRNE Passaggio dall allevamento stallino (intensivo, confinato) a quello estensivo o misto (pascolo nel periodo primaverile ed estivo, stalla in inverno); i giorni di pascolamento devono essere almeno pari a 180 per la categoria dei vitelli in svezzamento (entro i 6 mesi di età) Gli animali dovranno essere tenuti effettivamente all aperto, compatibilmente con la stagione ed eventuali condizioni ambientali avverse e dovranno poter disporre di ricoveri la cui capacità di riparo possa essere modulata in base alle condizioni climatiche (ad esempio tettoie coibentate, ripari laterali, ombreggiatura, ecc.) ) e che siano collocati in zone con sufficiente capacità drenante terreno Passaggio dalla stabulazione fissa alla posta alla stabulazione libera in box collettivi con rispetto le superfici minime previste in tabella 3 l allegato Creazione di aree di esercizio esterne scoperte (paddock), pavimentate, parzialmente pavimentate o in terra battuta o aree erbacee, ovvero ampliamento di aree preesistenti con rispetto le superfici minime indicate in tabella 4 l allegato OVINI Gli animali dovranno essere tenuti effettivamente all aperto, compatibilmente con la stagione ed eventuali condizioni ambientali avverse e dovranno poter disporre di ricoveri la cui capacità di riparo possa essere modulata in base alle condizioni climatiche (ad esempio tettoie coibentate, ripari laterali, ombreggiatura etc) e che siano collocati in zone con sufficiente capacità drenante terreno. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

6 Creazione di aree di esercizio esterne in periodi di impossibilitato accesso ai pascolo. Le superfici scoperte (paddock) create saranno pavimentate, parzialmente pavimentate o in terra battuta o aree erbacee, ovvero ampliamento di aree preesistenti con rispetto le superfici minime indicate in tabella 5 l allegato Rinnovo completo lettiera all inizio l autunno e al termine l inverno (rinnovo semestrale). In questa occasione si deve provvedere anche alla disinfezione e disinfestazione locale Rinnovo lo strato superficiale lettiera, al fine di mantenere la lettiera asciutta, morbida e pulita, assicurando l aggiunta di paglia o altro materiale idoneo almeno una volta la settimana CPRINI Passaggio dall allevamento stallino confinato a quello estensivo o misto con introduzione di un periodo di pascolamento per tutte le categorie allevate non inferiore a 75 giorni/capo Gli animali dovranno essere tenuti effettivamente all aperto, compatibilmente con la stagione ed eventuali condizioni ambientali avverse e dovranno poter disporre di ricoveri la cui capacità di riparo possa essere modulata in base alle condizioni climatiche (ad esempio tettoie coibentate, ripari laterali, ombreggiatura etc) ) e che siano collocati in zone con sufficiente capacità drenante terreno Creazione di aree di esercizio esterne in periodi di impossibilitato accesso ai pascolo. Le superfici scoperte (paddock) create saranno pavimentate, parzialmente pavimentate, in terra battuta o aree erbacee, ovvero ampliamento di aree preesistenti con rispetto le superfici minime indicate in tabella 6 l allegato Rinnovo completo lettiera all inizio l autunno e al termine l inverno (rinnovo semestrale). In questa occasione si deve provvedere anche alla disinfezione e disinfestazione locale Rinnovo lo strato superficiale lettiera, al fine di mantenere la lettiera asciutta, morbida e pulita, assicurando l aggiunta di paglia o altro materiale idoneo almeno una volta la settimana. zione 3) - Controllo ambientale In molti, specie in quelli caratterizzati da un basso livello di specializzazione, il controllo di alcuni parametri ambientali/microclimatici, come ad es. il ricambio l aria/ventilazione e la temperatura, risulta carente. I parametri microclimatici ed ambientali devono essere mantenuti in un intervallo di valori idoneo alla specie, alla categoria produttiva ed all età. Una ventilazione non idonea condiziona, indirettamente, anche il livello di altri parametri importanti l benessere (umidità, polvere, concentrazione dei gas tossici). Inoltre, specie ultimi anni, è aumentata l esigenza di difendere gli animali dal caldo estivo eccessivo: il capacità di isolamento termico le strutture di stabulazione contribuisce al mantenimento di temperature accettabili. Gli impegni migliorano le caratteristiche dei ricoveri, sia dal punto di vista strutturale che impiantistico creando le condizioni climatiche ed ambientali migliori per gli animali. Tali impegni soddisfano, inoltre, uno degli aspetti contemplati all articolo 27, paragrafo 7, Regolamento di n. 1974/2006, in particolare la lettera (e), in quanto permettono di prevenire patologie determinate da condizioni di allevamento non idonee. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

7 Descrizione degli impegni: 3.1. BOVINI D LTTE E BUFLINI umento ricambio d aria attraverso la predisposizione di una fessura di colmo nei tetti a due falde, la realizzazione di superfici di entrata e uscita l aria sui lati lunghi stalla, predisposizione di dispositivi ad azionamento manuale o automatico per la regolazione portata. Installazione di impianti di ventilazione artificiale Installazione di impianti di raffrescamento (ad esempio filtri umidi), eventualmente in abbinamento a impianti di aspersione (docce) in zona di alimentazione e/o in zona di attesa mungitura. Realizzazione di manti di copertura con isolante termico, predisposizione di ombreggiamenti naturali (piante) o artificiali (teloni ombreggianti) BOVINI D CRNE umento ricambio d aria attraverso la predisposizione di una fessura di colmo nei tetti a due falde, la realizzazione di superfici di entrata e uscita l aria sui lati lunghi stalla, predisposizione di dispositivi ad azionamento manuale o automatico per la regolazione portata. Installazione di impianti di ventilazione artificiale Installazione di impianti di raffrescamento (ad esempio filtri umidi), eventualmente in abbinamento a impianti di aspersione (docce). Realizzazione di manti di copertura con isolante termico, predisposizione di ombreggiamenti naturali (piante) o artificiali (teloni ombreggianti) OVINI umento ricambio d aria attraverso la predisposizione di una fessura di colmo nei tetti a due falde, la realizzazione di superfici di entrata e uscita l aria sui lati lunghi stalla Realizzazione di manti di copertura con isolante termico, predisposizione di ombreggiamenti naturali (piante) o artificiali (teloni ombreggianti). Predisposizione di locali riscaldati per condizioni fredde non adeguate agli agnelli CPRINI umento ricambio d aria attraverso la predisposizione di una fessura di colmo nei tetti a due falde, la realizzazione di superfici di entrata e uscita l aria sui lati lunghi stalla Realizzazione di manti di copertura con isolante termico, predisposizione di ombreggiamenti naturali (piante) o artificiali (teloni ombreggianti) Predisposizione di locali riscaldati per condizioni fredde non adeguate ai capretti. zione 4) - limentazione Con tale azione si favorisce il : formulazione razione, le tecniche, le attrezzature e dei tempi di distribuzione degli alimenti, in modo da renderla più vicina ai fabbisogni naturali l animale; le strutture e degli impianti, specie se obsoleti, deteriorati o non ritenuti sufficienti al potenziale animale; qualità l acqua di bevanda, specie che utilizzano acqua di pozzo. In particolare, gli impegni finalizzati al qualità l acqua soddisfano un aspetto contemplato all articolo 27, paragrafo 7, Regolamento di n. 1974/2006, in particolare la lettera (a) acqua più adatta alle esigenze naturali. Descrizione degli impegni: REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

8 4.1. BOVINI D LTTE E BUFLINI Nell alimentazione il rapporto foraggio/concentrato deve essere maggiore o uguale a 60/40 con possibilità di rapporto 50/50 nei primi 90 giorni di lattazione La gestione fase di transizione deve prevedere la presenza di un area alimentare per la fase terminale di asciutta (almeno ultimi 30 giorni) ed un area alimentare di inizio lattazione (almeno 45 giorni) Deve essere prevista la presenza e garantito il funzionamento di abbeveratoi a vasca e non a tazzetta Il rapporto BCS deve essere maggiore di 2, da attestarsi attraverso la presentazione di una Scheda di BCS Deve essere garantita la fase di accesso e permanenza al pascolo per almeno 8 ore per un minimo di 90 giorni durante la fase di lattazione Presentazione di un Piano di alimentazione redatto da un alimentarista, determinato anche dai parametri quanti-qualitativi latte (grasso, proteina, lattosio, cellule somatiche, urea, lattodinamografia) e dall analisi degli alimenti Strutture per l alimentazione costruite con materiali resistenti e facilmente lavabili, e progettate in modo tale da lasciare uno spazio adeguato per l accesso contemporaneo, anche al fine di evitare fenomeni di competizione per l alimento deguatezza degli impianti di abbeverata (tipo, distribuzione e numero per animali allevati) e controllo qualità l acqua distribuita BOVINI D CRNE Deve essere prevista la presenza e garantito il funzionamento di abbeveratoi a vasca e non a tazzetta Il rapporto BCS deve essere maggiore di 2 da attestarsi attraverso la presentazione di una Scheda di BCS Lo svezzamento vitelli deve essere effettuato con latte materno e presenza di area alimentare preferenziale per concentrato destinato a vitelli Il rapporto foraggio/concentrato vitelli ingrasso deve essere maggiore o uguale a 60/40 (50/50 nella fase di finissaggio ammessa per tre mesi) Deve essere garantita la prevalenza pascolo come fonte alimentare le vacche nutrici (>50% Sostanza Secca Ingerita annua) Presentazione di un Piano di alimentazione redatto da un alimentarista determinato anche dai parametri quanti-qualitativi latte (grasso, proteina, lattosio, cellule somatiche, urea, lattodinamografia) e dall analisi degli alimenti Strutture per l alimentazione costruite con materiali resistenti e facilmente lavabili, e progettate in modo tale da lasciare uno spazio adeguato per l accesso contemporaneo, anche al fine di evitare fenomeni di competizione per l alimento deguatezza degli impianti di abbeverata (tipo, distribuzione e numero per animali allevati) e controllo qualità l acqua distribuita OVINI Deve essere prevista la presenza e garantito il funzionamento di abbeveratoi Il rapporto BCS deve essere maggiore di 1 da attestarsi attraverso la presentazione di una Scheda di BCS Nell alimentazione il rapporto foraggio/concentrato deve essere maggiore o uguale a 60/ Deve essere garantita la fase di accesso e permanenza al pascolo per almeno 8 ore per un minimo di 150 giorni Presentazione di un Piano di alimentazione redatto da un alimentarista, determinato anche dai parametri quanti-qualitativi latte (grasso, proteina, lattosio, cellule somatiche, urea, lattodinamografia) e dall analisi degli alimenti Strutture per l alimentazione costruite con materiali resistenti e facilmente lavabili, e progettate in modo tale da lasciare uno spazio adeguato per l accesso contemporaneo, anche al fine di evitare fenomeni di competizione per l alimento. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

9 deguatezza degli impianti di abbeverata (tipo, distribuzione e numero per animali allevati) e controllo qualità l acqua distribuita CPRINI Deve essere prevista la presenza e garantito il funzionamento di abbeveratoi Il rapporto BCS deve essere maggiore di 1 da attestarsi attraverso la presentazione di una Scheda di BCS Nell alimentazione il rapporto foraggio/concentrato deve essere maggiore o uguale a 60/ Deve essere garantita la fase di accesso e permanenza al pascolo per almeno 8 ore per un minimo di 150 giorni Presentazione di un Piano di alimentazione redatto da un alimentarista determinato anche dai parametri quanti-qualitativi latte (grasso, proteina, lattosio, cellule somatiche, urea, lattodinamografia) e dall analisi degli alimenti Strutture per l alimentazione costruite con materiali resistenti e facilmente lavabili, e progettate in modo tale da lasciare uno spazio adeguato per l accesso contemporaneo, anche al fine di evitare fenomeni di competizione per l alimento deguatezza degli impianti di abbeverata (tipo, distribuzione e numero per animali allevati) e controllo qualità l acqua distribuita. zione 5) Igiene, prevenzione le patologie e aspetti comportamentali La predisposizione di specifiche aree o locali dedicati all isolamento malati o temporaneamente non idonei alla produzione, separati dalle restanti aree di stabulazione, dotati di impianti (es. acqua, mungitura) e ben dimensionati in rapporto al potenziale animale allevato, risulta carente. Inoltre, poca attenzione è rivolta alla lotta ai sinantropi e al controllo di malattie parassitarie, infettive o determinate dalle pratiche di allevamento. Tali impegni sono finalizzati a ridurre il potenziale infettivo e a prevenire l insorgenza di particolari patologie anche attraverso il ricorso a strumenti di prevenzione e controllo programmati. L introduzione di sistemi efficaci e moderni di allontanamento dei liquami (ad es. sistemi vacuum oppure ricircolo dei liquami) ha risvolti positivi diretti sull igiene e sulla sanità animale e sul controllo le condizioni ambientali. Gli interventi di mutilazione sistematica sono ancora frequenti, specie nella filiera ovina ed è pertanto un azione da promuovere quella loro riduzione o azzeramento. Tali impegni soddisfano, inoltre, uno degli aspetti contemplati all articolo 27, paragrafo 7, Regolamento di n. 1974/2006, in particolare la lettera (e), in quanto permettono di prevenire patologie determinate da condizioni di allevamento non idonee. Descrizione degli impegni: 5.1. BOVINI D LTTE E BUFLINI Predisposizione di una struttura appositamente destinata all isolamento malati e feriti, sotto forma di box collettivo o individuale munito di lettiera in locale separato dalla stalla degli animali sani, al cui interno deve essere possibile la mungitura e devono essere presenti dispositivi per l alimentazione e l abbeverata Predisposizione di un programma di lotta alle mastiti ed alle zoppie con specifico alla fase di transizione (fine lattazione/asciutta/inizio nuova lattazione) Riduzione ricorso agli interventi di mutilazione come pratica sistematica e di routine. Gli animali in allevamento che mostrano tali mutilazioni devono costituire una percentuale non superiore al 5% totale BOVINI D CRNE REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

10 Predisposizione di una struttura appositamente destinata all isolamento malati e feriti, sotto forma di box collettivo o individuale munito di lettiera in locale separato dalla stalla degli animali sani, al cui interno devono essere presenti dispositivi per l alimentazione e l abbeverata Predisposizione di un regolare monitoraggio controllo dei parassiti e l IBR (rinotracheite infettiva bovina) OVINI Predisposizione di una struttura appositamente destinata all isolamento malati e feriti, sotto forma di box collettivo o individuale munito di lettiera in locale separato dalla struttura degli animali sani, al cui interno deve essere possibile la mungitura e devono essere presenti dispositivi per l alimentazione e l abbeverata Predisposizione di un piano di prevenzione veterinario ed agronomico per la prevenzione le mastiti, le zoppie e le parassitosi Drastica riduzione ricorso agli interventi di mutilazione come pratica sistematica e di routine. Gli animali in allevamento che mostrano tali mutilazioni devono costituire una minoranza percentuale non superiore al 5% totale Predisposizione di strutture/aree apposite l parto, separate dal resto gregge e munite di abbondante lettiera pulita e acqua fresca CPRINI Predisposizione di una struttura appositamente destinata all isolamento malati e feriti, sotto forma di box collettivo o individuale munito di lettiera in locale separato dalla struttura degli animali sani, al cui interno deve essere possibile la mungitura e devono essere presenti dispositivi per l alimentazione e l abbeverata Predisposizione di un piano di prevenzione veterinario ed agronomico per la prevenzione le mastiti, le zoppie e le parassitosi Drastica riduzione ricorso agli interventi di mutilazione come pratica sistematica e di routine. Gli animali in allevamento che mostrano tali mutilazioni devono costituire una minoranza percentuale non superiore al 5% totale Predisposizione di strutture/aree apposite l parto, separate dal resto gregge e munite di abbondante lettiera pulita e acqua fresca. preventiva Ogni azienda che presenta domanda di aiuto dovrà provvedere ad una valutazione preventiva Rispetto dei Requisiti Minimi (RRM) in materia di benessere animale, che verrà effettuata verificando il rispetto degli obblighi, generali e specifici indirizzati a ciascuna specie animale d interesse. Per le aziende che operano in regime di zootecnia biologica i requisiti minimi che devono essere soddisfatti per accedere alla presente Misura, sono costituiti, oltre che dai RRM definiti per ciascuna specie animale, anche dalle norme previste dal Reg. (CE) n. 1804/99 e successive modifiche ed integrazioni (norme sulla zootecnia biologica). Questi ulteriori requisiti specifici per la zootecnia biologica saranno oggetto di una verifica su base documentale atta ad accertare la regolarità e la validità certificazione attestante lo status di azienda bio. La valutazione preventiva, oltre al controllo dei RRM, comprende la verifica ex-ante livello di benessere animale singola azienda alla quale viene attribuito un punteggio complessivo sulla base numero e tipologia di impegni ai quali essa è ammessa ai fini realizzazione presente Misura. L attribuzione punteggio aziendale verrà fatta utilizzando una apposita check-list, differenziata per specie e categoria di animali, con la quale sarà possibile verificare, per ciascuna macroarea, se un dato impegno è o non è già ordinariamente adottato dall'azienda ovvero se è adottato solo parzialmente. Nella valutazione exante viene attribuito punteggio pari a 0 (zero) ad un impegno già ordinariamente adottato, punteggio pari a 1 (uno) ad un impegno adottato parzialmente e punteggio pari a 2 (due) ad un impegno non adottato. In tal modo al punteggio più elevato corrisponde il minor livello di benessere animale e, di conseguenza, la maggiore priorità. Solamente le aree (aree ammesse) che raggiungono un punteggio minimo (soglia minima) in sede di valutazione, specificato per ciascuna area, concorrono a determinare il punteggio finale attribuito all azienda (punteggio aziendale ammissibile). REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

11 Le suddette check-lists, riportate in allegato al Programma (LLEGTO 12 SCHEDE DI VLUTZIONE PER L MISUR 215 ), sono redatte e sottoscritte dalle aziende avvalendosi di un professionista abilitato. Il controllo valutazione ex ante sarà effettuato attraverso visite ispettive in loco sul 25% le aziende ammesse all aiuto, per ciascuna filiera. In sede di valutazione di ammissibilità sarà effettuata un controllo incrociato con le informazioni fornite dall zienda Sanitaria Unica Regionale per la verifica di sanzioni elevate all azienda richiedente. Condizioni di ammissibilità L aiuto è corrisposto agli agricoltori che allevano le specie animali per un periodo di almeno cinque anni. L aiuto è sempre erogato sulla base effettivamente allevati in azienda. La misura prevede obbligatoriamente l assunzione ed il rispetto degli elementi di gestione zootecnica previsti in almeno due le azioni sopra riportate. Gli impegni a cui si intende assoggettare l allevamento dovranno essere dichiarati al momento presentazione domanda iniziale e ne dovrà essere assicurato il rispetto per l intero periodo di impegno. I pagamenti sono accordati agli allevatori che soddisfano i seguenti requisiti: consistenza media annuale l allevamento non inferiore a 10 UB; obbligo di partecipare con tutti gli animali presenti in azienda. Per azienda si intende tutta la superficie aziendale e la consistenza zootecnica in possesso beneficiario, così come risultante dal fascicolo aziendale elettronico di cui al DPR 503/99; non riducono il numero di UB sottoposte ad impegno di oltre il 20% rispetto alla consistenza dichiarata al momento l assunzione l impegno o di almeno un capo; siano in regola con gli adempimenti previsti dalla condizionalità di cui all allegato III e IV Reg. (CE) 1782/2003; apportano sostanziali miglioramenti al livello di benessere animale presenti in azienda. Beneficiari Possono partecipare alla presente misura imprenditori agricoli singoli o associati, in possesso di partita IV ed iscritti al registro le imprese CCI, che allevano bestiame, detenuto a qualsiasi titolo, sul territorio Regione Lazio e che assumono impegni volontari, superiori a quelli previsti dall art. 4 e allegato III Reg. (CE) 1782/2003 e ad altri vincoli imposti dalla legislazione nazionale, che apportano sostanziali miglioramenti alle condizioni di benessere animale proprio allevamento. Localizzazione La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale. gevolazioni previste Tipologia ed intensità l aiuto La misura prevede la corresponsione di pagamenti annuali da erogarsi per l intera durata l impegno, commisurati alle unità di bestiame adulto (UB). L entità sostegno per ogni impegno (premio base) risulta essere (valori espressi in Euro/UB): Specie animale Gestione aziendale Sistemi di allevamento e di condizioni di stabulazione Controllo ambientale limentazione Igiene, prevenzione le patologie e aspetti comportamentali TOTLE (livello massimo) Bovino da latte / bufalino 9,00 54,00 45,00 27,00 45,00 180,00 Bovino da carne: - vitellone pesante 5,00 30,00 25,00 15,00 25,00 100,00 - linea vacca-vitello 9,00 51,00 43,00 25,00 42,00 170,00 Ovino / Caprino (latte o carne) 4,00 24,00 20,00 12,00 20,00 80,00 - Tali valori massimi relativi a tutte le specie animali risultano inferiori al limite massimo l aiuto stabilito dal Reg. (CE) n. 1698/2005. REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

12 Le economie di scala che si realizzano nella fase applicativa l azione comportano, a livello aziendale, una riduzione dei costi aggiuntivi direttamente proporzionale all aumento UB impegnate. Sono, pertanto, fissati dei coefficienti di regressione che, correlati a scaglioni di ampiezza predefiniti, dovranno essere utilizzati l calcolo riduzione percentuale l aiuto complessivo erogabile a favore l azienda. La modulazione dei coefficienti di regressione è quella riportata nel prospetto che segue: SCGLIONE Coefficiente di regressione Sino a 50 UB 0 da 50 a 100 UB -15% da 100 a 500 UB -20% da 500 a 1000 UB -25% Oltre 1000 UB -30% L applicazione coefficiente di regressione comporta una riduzione percentuale l aiuto da calcolarsi in funzione lo scaglione di. Per la definizione montante finanziario, ovvero per la individuazione l importo complessivo da prendere a l calcolo riduzione percentuale, va utilizzato il premio medio unitario concesso all azienda; Tasso di partecipazione comunitario La partecipazione FESR è pari al 44% spesa pubblica. Programmazione finanziaria Spesa pubblica totale di cui FESR Durata azione La misura si applica nell intero periodo di programmazione 2007/2013. Gli impegni previsti per la presente misura hanno una durata di cinque anni. Criteri di priorità aziende con ubicati in aree o territori interessati da specifiche misure di biosicurezza, o lotta contro le principali malattie bestiame, imposte dall'utorità Sanitaria competente a seguito di focolai o emergenze epizootiche ricorrenti; soggetti ai vincoli imposti dalla 96/61/CE prevenzione e riduzioni integrate l'inquinamento (IPPC); aziende con il più elevato punteggio ponderato, derivante dalla valutazione ex-ante. Descrizione contratti in corso dalla precedente programmazione Non sussistono impegni che transitano dal precedente periodo di programmazione. Indicatori comuni TIPO DI INDICTORE INDICTORE OBIETTIVO Prodotto -Numero di aziende agricole beneficiarie; -Numero di contratti l benessere REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

13 llegato 1 Tabelle sinottiche Riferimenti agli tti e alle condizionalità, classificazione le azioni con ai vincoli di baseline (requisiti di condizionalità, normativa vigente e pratica ordinaria) ed i relativi impegni di, con indicazioni relative alla remunerazione l impegno. SPECIE: BOVINI D LTTE e BUFLINI. mbito di Baseline l impegno ed elementi remunerabili tto di di zione 1) Gestione aziendale tto C18 Dir 20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Personale di stalla ddetti in numero sufficiente, aventi adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali. ttestato di partecipazione al corso base di informazione sul benessere animale Processo di adattamento alle innovazioni introdotte, acquisizione e trasferimento knowhow, attraverso l obbligo alla partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento su tematiche correlate al benessere animale. Ciascun addetto deve partecipare ad almeno 20 ore di formazione nel periodo di l impegno. costo dei corsi di formazione Remunerato l impegno orario l tempo sottratto al lavoro derivante dalla frequentazione di corsi di aggiornamento/formazi one e acquisizione di know-how, etc. tto C18-20 luglio 1998, la. Pacchetto igiene Regg. (CE) 852, 853, 854/2004 tto C16-91/629/CEE 19 novembre 1991 e successive modifiche (Dir 97/2/CE, Dec, n. 146, 30 dicembre 1992 n.533, 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la dei vitelli e Salute n.10 Nota Sanità prot. DGV/10/ procedura 25/7/2006 B Management aziendale Nessun difetto di funzionamento impianti indispensabili alla salute e al benessere, i quali devono essere ispezionati almeno una volta al giorno ed eventuali difetti vanno eliminati il prima possibile. ssenza di manutenzione programmata degli impianti automatici ad opera di personale specializzato. Prassi di effettuare manutenzione occasionale e non programmata degli impianti ed attrezzature da parte di personale interno l'azienda (1 volta/anno). ssenza di checklists programmate di analisi management e benessere animale Introduzione o incremento monitoraggio e/o manutenzione programmata degli impianti, le attrezzature e le aree al servizio ad opera di personale specializzato. Per l impianto di mungitura la frequenza manutenzione programmata è prevista con cadenza semestrale La registrazione dei monitoraggi, controlli e le manutenzioni eseguite è effettuata su appositi registri o check -lists. costo le operazioni di manutenzione se effettuato da ditte esterne. Non remunerato l impegno orario per la registrazione obbligatoria dalla condizionalità Remunerato un controllo l impianto mungitura qualora effettuati almeno 2 controlli annui (costo di un controllo SCM = 30, /gruppo). Remunerato l impegno orario aggiuntivo necessario l controllo degli impianti automatici qualora svolto regolarmente da personale qualificato l azienda Remunerato l impegno orario dedicato alla redazione le checklists (Det. Regionale n /11/07 e scheda NI 35L/2000) 8 ore tecnico/anno o 3 /UB e l impegno orario l tempo da REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

14 mbito di Baseline l impegno ed elementi remunerabili tto di 97/182/CE), che stabilisce le norme minime per la dei vitelli. di succ. modif. (Dl.vo 331/98) dedicare alla registrazione dei dati ed all archiviazione dei documenti 10 ore/anno/azienda zione 2) Sistemi di allevamento e condizioni di stabulazione tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Sistema di allevamento ssenza di animali ai quali non è assicurata libertà di movimento tale da evitare lesioni o inutili sofferenze. Se un animale è continuamente vincolato alla posta deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche; Nel 90% le stalle da latte non viene più effettuato il pascolo per le categorie in lattazione Passaggio dall allevamento stallino confinato a quello estensivo o misto con introduzione di un periodo di pascolamento per tutte le categorie allevate non inferiore a 75 giorni l anno. Remunerato l'impegno orario l maggior tempo da dedicare alla cura ed al governo ; incremento manodopera necessaria per la gestione degli animali; ore impiegate (guardiania, manutenzione pascoli, maggiore pulizia mammella e gestione alimentazione stallina, rilevazione calori e verifica lo stato di salute) non meno di 8 ore al giorno di un operario generico per 75 giorni ogni 20 UB tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Sistema di allevamento gli animali custoditi fuori dei fabbricati deve essere fornito un riparo adeguato dalle intemperie, dai predatori e dai pericoli per la salute Gli animali dovranno essere tenuti effettivamente all aperto, compatibilmente con la stagione ed eventuali condizioni ambientali avverse e dovranno poter disporre di ricoveri la cui capacità di riparo possa essere modulata in base alle condizioni climatiche (ad esempio tettoie coibentate, ripari laterali, ombreggiatura etc) e collocati in zone con sufficiente capacità drenanti terreno. ripari. Non remunerato tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Tipo di stabulazione ssenza di animali ai quali non è assicurata libertà di movimento tale da evitare lesioni o inutili sofferenze. Se un animale è continuamente vincolato alla posta deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche Passaggio dalla stabulazione fissa alla posta alla stabulazione libera (con cuccette o con zona di riposo con lettiera) con rispetto le superfici minime previste in tabella 1. costo l investimento Remunerato l impegno orario l maggior tempo da dedicare al rinnovo lettiera e/o alla pulizia le cuccette ed i maggiori oneri di acquisto lettiera Con cuccette: Costo orario pari a 1ora/30UB/giorno Presenza di o unità produttive in cui gli Lettiera permanente Costo: 2 Kg/UB di paglia/giorno REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

15 mbito di Baseline l impegno ed elementi remunerabili tto di di animali sono tenuti in stabulazione fissa. tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 ccesso all esterno ssenza di animali ai quali non è assicurata libertà di movimento tale da evitare lesioni o inutili sofferenze. Se un animale è continuamente vincolato alla posta deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche. Frequente inadeguatezza le superfici esterne definite come paddock Creazione di aree di esercizio esterne scoperte (paddock), pavimentate, parzialmente pavimentate o in terra battuta o aree erbacee, ovvero ampliamento di aree preesistenti, con rispetto le superfici minime indicate in tabella 2. In caso di assenza di un area paddock pavimentata, gli animali dovranno essere tenuti al pascolo per tutto l anno salvo il verificarsi di condizioni pedoclimatiche avverse. costo l investimento Remunerati gli oneri per la manutenzione dei paddock, aggiuntivi rispetto a quelli ordinariamente sostenuti per la stabulazione libera Costo: 1 ora/80 UB/giorno/365gg Remunerati i giorni di pascolamento in più rispetto ai 75 gg già previsti sopra e solo in caso di assenza di paddock (per un max di 290 gg l anno) considerando: impegno orario l maggior tempo da dedicare alla cura ed al governo ; incremento manodopera necessaria per la gestione degli animali; ore impiegate (guardiania, manutenzione pascoli, maggiore pulizia mammella e gestione alimentazione stallina, rilevazione calori e verifica lo stato di salute). tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Superfici interne dei fabbricati Fabbricati, recinti e attrezzature costruiti con materiali facilmente pulibili e disinfettabili Miglioramento le condizioni igieniche degli attraverso la realizzazione di superfici più facilmente pulibili e disinfettabili (ad esempio muri con piastrelle in luogo dei muri intonacati e/o superfici rivestite con vernici lavabili). Non remunerato zione 3) Controllo ambientale tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Ventilazione Ricambio d aria che mantenga la concentrazione di gas tossici, l umidità, le polveri e la temperatura entro limiti non dannosi per gli animali. Di base il ricambio d aria di bovini è affidato alla ventilazione naturale senza possibilità di umento ricambio d aria attraverso la predisposizione di una fessura di colmo nei tetti a due falde, la realizzazione di superfici di entrata e uscita l aria sui lati lunghi stalla, predisposizione di dispositivi ad azionamento manuale o automatico per la regolazione costo l investimento Remunerati i costi per il consumo di energia degli impianti di ventilazione artificiale REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

16 mbito di Baseline l impegno ed elementi remunerabili tto di tto C16-91/629/CEE 19 novembre 1991 e successive modifiche (Dir 97/2/CE, Dec 97/182/CE), che stabilisce le norme minime per la dei vitelli. di 30 dicembre 1992 n.533, 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la dei vitelli e succ. modif. (Dl.vo 331/98) Nota Sanità prot. DGV/10/ procedura 25/7/2006 B efficace modulazione portata portata. Installazione di impianti di ventilazione artificiale. tto C18-20 luglio 1998, la. tto C16-91/629/CEE 19 novembre 1991 e successive modifiche (Dir 97/2/CE, Dec 97/182/CE), che stabilisce le norme minime per la dei vitelli, n. 146, 30 dicembre 1992 n.533, 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la dei vitelli e succ. modif. (Dl.vo 331/98) Salute n.10 Nota Sanità prot. DGV/10/ procedura 25/7/2006 B Raffrescame nto Temperatura mantenuta entro limiti non dannosi per gli animali. Di base la dal caldo di bovini è affidata alla ventilazione naturale e/o artificiale ed al riparo dall irraggiamento solare diretto offerto dalle strutture di stabulazione; le strutture di stabulazione non hanno generalmente coperture con isolamento termico Installazione di impianti di raffrescamento (ad esempio filtri umidi), eventualmente in abbinamento a impianti di aspersione (docce) in zona di alimentazione e/o in zona di attesa mungitura. Realizzazione di manti di copertura con isolante termico, predisposizione di ombreggiamenti naturali (piante) o artificiali (teloni ombreggianti). costo l investimento Remunerati i costi per il consumo di energia e di acqua. Remunerati i costi per la manodopera necessaria alla cura (proporzionata alle condizioni climatiche e al n di animali) l ombreggiamento naturale ( cura alberi) e artificiale (manutenzione teloni), come da registrazioni nel registro ricoveri permanenti e temporanei (compreso ombreggiamento) e nel registro pascoli Manuale di Corretta Prassi igienica. zione 4) limentazione tto C18-20 luglio 1998, la., n. 146, Salute n.10 Razioni alimentari e somministraz ione l acqua Non vi devono essere animali cui sia stata somministrata un alimentazione inadatta alla loro età e specie (rapporto foraggio/concentrato <= 50/50), o che sia per loro nociva, o animali cui sia stata fornita in quantità insufficiente o ad intervalli non adeguati; nessuna sostanza, eccetto Nella alimentazione il rapporto foraggio/concentrato deve essere maggiore o uguale a 60/40 con possibilità di rapporto 50/50 nei primi 90 giorni di lattazione La gestione fase di transizione deve prevedere la presenza di un area alimentare per la fase terminale di Non remunerati i costi le consulenze Remunerato: l impegno orario aggiuntivo per la gestione complessiva l alimentazione secondo le indicazioni lo specialista: 1 ora/giorno/50ub. Remunerato: costo per la determinazione dei parametri qualitativi latte aggiuntivi REGIONE LZIO ssessorato gricoltura

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO 2

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO 2 ALLEGATO 2 DETERMINAZIONE N. A5505 DEL 26 MAGGIO 2011 Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO 2 Riferimenti agli Atti

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A2

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A2 Alleg. 2 alla Deter. 7767 del 28 LUGLIO 2011 Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A2 Quadro sinottico per azione

Dettagli

Giustificazione dell aiuto

Giustificazione dell aiuto DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE VETERINARIE ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Studio sui calcoli giustificativi per i premi agroambientali relativi alla Misura 215 del Giustificazione dell aiuto

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A BANDO PUBBLICO Annualità 2012 INDICE Articolo 1 Ambito di intervento della

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO 2

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO 2 Programma di Sviluppo Rurale Lazio l periodo 2007/2013 MISUR 215 PGMENTI PER IL BENESSERE DEGLI NIMLI LLEGTO 2 Riferimenti agli tti e alle condizionalità, cssificazione le azioni con ai vincoli di baseline

Dettagli

Comitato di Sorveglianza

Comitato di Sorveglianza REGIONE LZIO SSESSORTO GRICOLTUR DIREZIONE REGIONLE GRICOLTUR PROGRMM DI SVILUPPO RURLE DEL LZIO 2007/2013 TTUTIVO REG. (CE) N. 1698/05 Punto 1) all O.d.G. Comitato di Sorveglianza Procedura di consultazione

Dettagli

ALLEGATO A. Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI

ALLEGATO A. Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A DETERMINAZIONE N. A5505 DEL 26 MAGGIO 2011 Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 MISURA 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEGATO A BANDO PUBBLICO A CONDIZIONE

Dettagli

Descrizione generale della misura, compresa la logica di intervento ed il contributo alle Focus Area e agli obiettivi trasversali

Descrizione generale della misura, compresa la logica di intervento ed il contributo alle Focus Area e agli obiettivi trasversali 14. Benessere degli animali Base giuridica Articolo 33 del Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale Sardegna

Programma di Sviluppo Rurale Sardegna Allegato 5 Direzione generale Servizio Sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e alimentari Programma di Sviluppo Rurale Sardegna 2014-2020 MISURA 14 Benessere Annualità 2019 TABELLA DEGLI ED

Dettagli

Bovini da latte e bufalini

Bovini da latte e bufalini PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38 22 ALLEGATO A Disposizioni tecniche e procedurali per la gestione delle fasi istruttorie e per la presentazione del completamento delle domande presentate nell ambito della misura 215 Pagamenti per il

Dettagli

21 Rurale relativamente alle competenze istruttorie della misura 215;

21 Rurale relativamente alle competenze istruttorie della misura 215; 23.9.2009 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 38 REGIONE TOSCANA Direzione Generale Sviluppo Economico Area di Coordinamento Politiche per lo Sviluppo Rurale Settore Produzioni Agricole Zootecniche

Dettagli

Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: Claudio Del Re. Decreto N 4340 del 07 Settembre 2009

Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: Claudio Del Re. Decreto N 4340 del 07 Settembre 2009 REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE SVILUPPO ECONOMICO AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE PER LO SVILUPPO RURALE SETTORE PRODUZIONI AGRICOLE ZOOTECNICHE. Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile

Dettagli

1. Modifiche e integrazioni al bando approvato con DD 6 maggio 2009, n. 2086

1. Modifiche e integrazioni al bando approvato con DD 6 maggio 2009, n. 2086 ALLEGATO A Disposizioni tecniche e procedurali per la gestione delle fasi istruttorie successive alla presentazione delle domande di aiuto e per la presentazione delle domande di pagamento nell ambito

Dettagli

Titolo IV, Capo I, Sezione 2, Articolo 36 lettera a) punto v) - Sottosezione 1 Articolo 40 del Reg. (CE) del Consiglio n. 1698/2005.

Titolo IV, Capo I, Sezione 2, Articolo 36 lettera a) punto v) - Sottosezione 1 Articolo 40 del Reg. (CE) del Consiglio n. 1698/2005. 5.3.2.6.4 MISURA 215 - Pagamenti per il benessere degli animali Riferimento normativo Titolo IV, Capo I, Sezione 2, Articolo 36 lettera a) punto v) - Sottosezione 1 Articolo 40 del Reg. (CE) del Consiglio

Dettagli

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Valutazione del benessere dei bovini in Emilia-Romagna, Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del C.R.P.A. spa - SANA Salone Internazionale del Naturale

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE Reg (CE) n. 1698/2005

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE Reg (CE) n. 1698/2005 Direzione Generale Agricoltura FEASR PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 Reg (CE) n. 1698/2005 II PARTE "SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, QUALITÀ SOCIALE E DISTINTIVITÀ DEL TERRITORIO RURALE DELL'EMILIA-ROMAGNA.

Dettagli

Allegato al Decreto dell Assessore dell Agricoltura e Riforma agro-pastorale n. 2103/DecA/104 del

Allegato al Decreto dell Assessore dell Agricoltura e Riforma agro-pastorale n. 2103/DecA/104 del ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE L Assessore Allegato al Decreto dell Assessore dell Agricoltura e Riforma agro-pastorale n. 2103/DecA/104 del 2.12.2011 1 Ambito di Il presente provvedimento

Dettagli

Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR

Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR 2014-2020 MISURA SPESA PUBBLICA DI CUI FEASR PESO 1 Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione 5.000.000 2.156.000 1,69% 2 Servizi di consulenza, di sostituzione

Dettagli

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento I principali aspetti legislativi del BA in allevamento Paolo Rossi, CRPA SpA di Reggio Emilia - SANA Salone Internazionale del Naturale EU Food-CT-2004-506508 BA, ambiente e strutture umidità velocità

Dettagli

Il benessere degli animali riduce i costi dell allevamento

Il benessere degli animali riduce i costi dell allevamento INCONTRO - DIBATTITO Le scelte per migliorare l efficienza tecnica dell allevamento e la qualità del latte 28a Mostra Regionale BOVINI RAZZE DA LATTE Paolo Rossi CRPA spa - Reggio Emilia Fiere di Reggio

Dettagli

GLI OBIETTIVI. u PRODUZIONE ZOOTECNICA LEGATA ALLA TERRA. u EVITARE L'INQUINAMENTO DELLE RISORSE NATURALI. u RIGOROSO BENESSERE ANIMALE

GLI OBIETTIVI. u PRODUZIONE ZOOTECNICA LEGATA ALLA TERRA. u EVITARE L'INQUINAMENTO DELLE RISORSE NATURALI. u RIGOROSO BENESSERE ANIMALE GLI OBIETTIVI u PRODUZIONE ZOOTECNICA LEGATA ALLA TERRA u EVITARE L'INQUINAMENTO DELLE RISORSE NATURALI u RIGOROSO BENESSERE ANIMALE u CICLI PRODUTTIVI INTERAMENTE BIOLOGICI u RISPONDERE ALLA DOMANDA DI

Dettagli

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione Convegno Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche Venerdì 10 ottobre 2014 Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 Piacenza Zootecnia

Dettagli

Misura 14 Benessere degli animali

Misura 14 Benessere degli animali Misura 14 Benessere degli animali Programma didattico (1^ lezione) Agenzia Laore (2^ lezione) ARAS (3^ lezione) ASL - Presentazione Misura 14 PSR 2014-2020 - Resoconto annualità 2014 - Condizionalità -

Dettagli

Reg. CE 73/2009. Reg. CE 1782/2003. Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA

Reg. CE 73/2009. Reg. CE 1782/2003. Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA BENESSERE: CONDIZIONALITA E QUALITA DELLE PRODUZIONI NEGLI ALLEVAMENTI DA LATTE Reg. CE 73/2009 Reg. CE 1782/2003 Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA BENESSERE: CONDIZIONALITA E QUALITA DELLE PRODUZIONI

Dettagli

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa 81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti e gli sviluppi futuri Luigi Bertocchi Istituto Zooprofilattico Sperimantale della Lombardia ed Emilia-Romagna

Dettagli

Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte

Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte BENESSERE ANIMALE Fin dove è sostenibile per la zootecnica emiliano-romagnola? Paolo Rossi Ufficio Edilizia del CRPA Regione Emilia-Romagna

Dettagli

Legislazione e benessere vitello

Legislazione e benessere vitello Legislazione e benessere vitello Centro Veterinario S. Martino Dott. Marmiroli Mauro quindi... NASCITA in luogo pulito IMMEDIATA disinfezione RISCALDAMENTO IDENTIFICAZIONE VI RICORDO... CONDIZIONALITA

Dettagli

SOTTOMISURA 14.1. Pagamento per il benessere degli animali.

SOTTOMISURA 14.1. Pagamento per il benessere degli animali. SOTTOMISURA 14.1 Pagamento per il benessere degli animali. La Sottomisura costituisce parte integrante e attuativa della Misura 14 che premia gli allevatori che si impegnano a superare le norme minime

Dettagli

Benessere Animale e qualità del latte

Benessere Animale e qualità del latte Misura F Miglioramento del benessere degli animali Benessere Animale e qualità del latte Aziende Sanitarie Locali Servizi Veterinari Igiene degli allevamenti e Produzioni Zootecniche CONDIZIONALITA Criteri

Dettagli

Il benessere dei suini in allevamento: criticità e soluzioni possibili

Il benessere dei suini in allevamento: criticità e soluzioni possibili Il benessere dei suini in allevamento: criticità e soluzioni possibili Mercoledì 25 settembre 2013 Sicura & QsA Giuseppe Diegoli Servizio Veterinario ed Igiene degli alimenti Regione Emilia Romagna 1 Normativa

Dettagli

IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari

IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari Un modello da sperimentare Dott. Giovanni Turriziani Coordinamento Regionale degli

Dettagli

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Misura 215 - Annualità 2015/2016 Pagamenti per il benessere degli animali LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Agenzia Laore Sardegna Monni Narciso Area di supporto in materia di Condizionalità

Dettagli

Allevamento A Anamnesi generale di allevamento

Allevamento A Anamnesi generale di allevamento Attività di Gruppo Stimare la prevalenza aziendale Analizzare le singole fasi di rischio Stendere un piano di gestione sanitaria in funzione del rischio evidenziato in ogni fase Allevamento A Anamnesi

Dettagli

Roberto Micale PSR Umbria Le misure a superficie

Roberto Micale PSR Umbria Le misure a superficie Roberto Micale PSR Umbria 2014-2020 - Le misure a superficie IL PERCORSO IL PARALAMENTO LA COMMISSIONE IL CONSIGLIO REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre

Dettagli

PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali

PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali Allegato1 Su carta intestata della ditta PIANO AZIENDALE CHE ATTESTA LA SITUAZIONE DELLE PRATICHE ADOTTATE IN AZIENDA AL MOMENTO DELLA DOMANDA PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali Codice

Dettagli

MISURA PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI

MISURA PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI 5.3.2.2.3 MISURA 223 - PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI Riferimenti normativi Articoli 36 (b) (iii) e 45 del Regolamento (Ce) N. 1698/2005 Articolo 30 e punto 5.3.2.3.3 dell Allegato II del

Dettagli

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ CHECK LIST BENESSERE

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ CHECK LIST BENESSERE del 229/0/203 Edizione n Rev. n. 0 Pag. di 9 CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ Rev. N. MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE DATA 0 Aggiornamento normativo e Formattazione

Dettagli

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale:

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: Il benessere animale negli allevamenti suini Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: D.lgs. N. 534/1992 in attuazione della Direttiva 91/630/CEE

Dettagli

AZIONE 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE ANIMALE (tabella 1)

AZIONE 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE ANIMALE (tabella 1) Legenda: (tipologia di costi considerati ai fini del calcolo del premio) Aumento del lavoro Aumento delle superfici Costi alimentazione Spese energetiche Adeguamento alle innovazioni introdotte Spese sanitarie

Dettagli

BIOSICUREZZA. Esempi pratico applicativi per il controllo delle patologie in allevamenti da latte.! Dott. Claudio Giola - Dott.

BIOSICUREZZA. Esempi pratico applicativi per il controllo delle patologie in allevamenti da latte.! Dott. Claudio Giola - Dott. BIOSICUREZZA Esempi pratico applicativi per il controllo delle patologie in allevamenti da latte Dott. Claudio Giola - Dott. Paolo Bossi DEFINIZIONE BIOSICUREZZA:Insieme di strategie,mezzi e procedure

Dettagli

PSR 2007/2013 Misura 215 pagamenti per il benessere degli animali annualità 2011

PSR 2007/2013 Misura 215 pagamenti per il benessere degli animali annualità 2011 PSR 2007/2013 Misura 215 pagamenti per il benessere degli animali annualità 2011 Dipartimento produzioni zootecniche Servizio per le Produzioni Zootecniche Programma didattico 1. gg (LAORE) Misura 215:

Dettagli

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Principi e strumenti della Politica di Sviluppo Rurale Hotel Diana, Roma, 8 settembre 2009 ASSE II Obiettivi, articolazione e criticità Parte I - Agricoltura Antonella Trisorio

Dettagli

Trattamento farmacologico degli animali: relazioni tra cura e benessere Esperienze in campo -

Trattamento farmacologico degli animali: relazioni tra cura e benessere Esperienze in campo - Marino - 9 ottobre 2018 FARMACOSORVEGLIANZA VETERINARIA: RICETTA ELETTRONICA E METODOLOGIE DI CONTROLLO SUL CORRETTO IMPIEGO DEL FARMACO VETERINARIO A GARANZIA DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E PER LA PREVENZIONE

Dettagli

Convegno «lo sviluppo rurale tra mare e montagna» Gruppo di Lavoro n. 2

Convegno «lo sviluppo rurale tra mare e montagna» Gruppo di Lavoro n. 2 POSITIVI NEGATIVI INTERNI ESTERNI Punti di forza aziende specializzate in grado di realizzare investimenti e adeguamenti tecnici aziende con sistemi di gestione ambientali certificati o disciplinari di

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (P.S.R ) CRITERI DI PRIORITÀ. Misura 11 Agricoltura biologica e relativi tipi di operazione

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (P.S.R ) CRITERI DI PRIORITÀ. Misura 11 Agricoltura biologica e relativi tipi di operazione PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (P.S.R. 2014-2020) Reg. (UE) n. 1305/2013 CRITERI DI PRIORITÀ Misura 11 Agricoltura biologica e relativi tipi di operazione 1 Aspetti generali I criteri di seguito illustrati

Dettagli

Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014.

Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014. Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014. 1. Modalità e termini per la presentazione delle domande e della relativa documentazione

Dettagli

PRINCIPALI SCADENZE PSR

PRINCIPALI SCADENZE PSR APRILE 2018 Attività realizzata con il contributo del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2014/2020 Misura 1.2 A Progetto ID 18063 PRINCIPALI SCADENZE PSR Numerose sono le scadenze di interesse

Dettagli

Alberto Menghi, Paolo Rossi

Alberto Menghi, Paolo Rossi 81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti Montichiari, 15 febbraio 2009 ANALISI ECONOMICA DI ALCUNI CASI CONCRETI Alberto Menghi, Paolo Rossi Centro

Dettagli

SCHEDA DI MISURA. Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici

SCHEDA DI MISURA. Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici SCHEDA DI MISURA 8.2 DESCRIZIONE DELLA MISURA 8.2.0 Codice e titolo della misura (codifica delle misure all'allegato I parte 5 - del Regolamento di esecuzione) Misura 13. Indennità a favore delle zone

Dettagli

Il controllo ambientale nelle stalle per vacche da latte

Il controllo ambientale nelle stalle per vacche da latte 81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti Montichiari, 15 febbraio 2009 Paolo Ferrari Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA S.p.A. Convegno

Dettagli

P.S.R Misura 215 Pagamenti per il benessere degli animali Vincenzo Di Salvo

P.S.R Misura 215 Pagamenti per il benessere degli animali Vincenzo Di Salvo P.S.R. 2007-2013 Misura 215 Pagamenti per il benessere degli animali Vincenzo Di Salvo 28/11/07 REGIONE EMILIA-ROMAGNA As 1 Riferimenti normativi Reg. (CE) del Consiglio n. 1698/2005, titolo IV, sezione

Dettagli

STABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili

STABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili STABULAZIONE LIBERA Prof.ssa Marina Gentili Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente nella stalla. Si distinguono quattro zone: ZONA DI ZONA DI ZONA DI SALA DI ALIMENTAZIONE RIPOSO

Dettagli

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014 LA STRATEGIA E stata costruita in base a: gli orientamenti per le politiche di sviluppo rurale della Commissione gli strumenti

Dettagli

Le specie ed i sistemi di allevamento interessati al miglioramento dei livelli di benessere sono:

Le specie ed i sistemi di allevamento interessati al miglioramento dei livelli di benessere sono: Le specie ed i sistemi di allevamento interessati al miglioramento dei livelli di benessere sono: - Bovini da latte; - Bufalini; - Bovini da carne; - Ovini - Caprini; - Suini allevamento intensivo; - Suini

Dettagli

GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Bologna, 18 ottobre 2017

GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Bologna, 18 ottobre 2017 GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, 18 ottobre 2017 1 - DEFINIZIONI Condizionalità: l'insieme degli adempimenti previsti in seno ai CGO e alle BCAA che le aziende

Dettagli

Linee guida per la definizione delle domande di misura n. 14: Benessere degli animali del PSR Liguria 2014/2020

Linee guida per la definizione delle domande di misura n. 14: Benessere degli animali del PSR Liguria 2014/2020 Linee guida per la definizione delle domande di misura n. 14: Benessere degli animali del PSR Liguria 2014/2020 1. Premessa Le presenti Linee guida si rivolgono ai potenziali beneficiari della misura 14

Dettagli

Valutazione e miglioramento del benessere negli allevamenti di bovini da latte. P. Zappavigna Università di Bologna

Valutazione e miglioramento del benessere negli allevamenti di bovini da latte. P. Zappavigna Università di Bologna Valutazione e miglioramento del benessere negli allevamenti di bovini da latte P. Zappavigna Università di Bologna Fattori della stabulazione che condizionano il benessere Spaziali Ambientali Impiantistici

Dettagli

Misura Insediamento di giovani agricoltori. Insediamento di giovani agricoltori. Codice Misura 112

Misura Insediamento di giovani agricoltori. Insediamento di giovani agricoltori. Codice Misura 112 5.3.1.1.2 Misura 112 - Insediamento di giovani agricoltori Misura Insediamento di giovani agricoltori Codice Misura 112 Reg CE 1698/05 articolo 20, lettera a), punto ii); articolo 22 Orientamenti Strategici

Dettagli

Descrizione generale della misura, compresi la sua logica d'intervento e il contributo agli aspetti specifici e agli obiettivi trasversali

Descrizione generale della misura, compresi la sua logica d'intervento e il contributo agli aspetti specifici e agli obiettivi trasversali 8.2.3. M03 - Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (art. 16) 8.2.3.1. Base giuridica Regolamento (UE) n. 1305/2013 Art.16 Regolamento delegato (UE) n. 807/2014 Art.4 Regolamento di esecuzione

Dettagli

Modena 7 Giugno Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche. Alessandro Zocca

Modena 7 Giugno Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche. Alessandro Zocca Modena 7 Giugno 2011 Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche Alessandro Zocca Box parto Importante è l ambiente in cui nasce il vitello: il box parto deve essere il più possibile pulito

Dettagli

Competenze e responsabilità

Competenze e responsabilità Ministero della Salute Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari NORME NAZIONALI NORME NAZIONALI La protezione rappresenta una priorità sancita da leggi nazionali e internazionali.

Dettagli

LATTE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE INGRASSO. TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi. VITELLI < 6 mesi VACCHE

LATTE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE INGRASSO. TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi. VITELLI < 6 mesi VACCHE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi VACCHE VITELLI < 6 mesi MANZETTE 6-12 mesi MANZE 12-20 mesi GIOVENCHE (prima gravidanza) LATTE SCOTTONE 6-15 mesi VITELLONI 6-15 mesi VITELLI

Dettagli

Nuove sfide (Reg CE74/2009):

Nuove sfide (Reg CE74/2009): Nuove sfide (Reg CE74/2009): misure di accompagnamento della ristrutturazione del settore lattiero-caseario Flaminia Ventura Roma 7 aprile 2009 Interventi sul PSN Integrare l analisi di scenario con un

Dettagli

Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11

Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11 WORKSHOP IL PUNTO SUI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA RELATIVI ALLA DIRETTIVA NITRATI, ALL UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI E AL PACCHETTO IGIENE Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11 Maurizio Piomponi

Dettagli

Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane

Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane 5.3.2.1.1 Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane Riferimenti normativi Codice di Misura Articolo 36 (a) (i) e 37 del Reg. (CE) N 1698/2005 e punto 5.3.2.1.1. dell Allegato

Dettagli

Sottomisura 3.2: Sostegno per attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno

Sottomisura 3.2: Sostegno per attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno La misura contribuisce indirettamente all obiettivo innovazione poiché l adozione di marchi certificati induce l agricoltore, singolo o associato, ad adottare processi e strumenti gestionali innovativi

Dettagli

Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano

Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano 5.3.1.1 Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano 5.3.1.1.1 MISURA 111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell informazione Riferimenti normativi Articolo

Dettagli

BENESSERE ANIMALE. nuova certificazione e maggiore tutela del consumatore

BENESSERE ANIMALE. nuova certificazione e maggiore tutela del consumatore 6 SEMINARIO DI FORMAZIONE ANNUALE PER INSEGNANTI BENESSERE ANIMALE nuova certificazione e maggiore tutela del consumatore Dott. Olindo Mazzotti Dott.ssa Elena Verdina Centrale del Latte d Italia S.p.A.

Dettagli

Misure Agroambientali

Misure Agroambientali PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER IL VENETO Misure Agroambientali MISURA 211 Indennità a favore degli agricoltori in zone di montagna Chi può fare domanda? Le aziende agricole che conducono per più del

Dettagli

La programmazione finanziaria : sviluppo rurale e condizionalità

La programmazione finanziaria : sviluppo rurale e condizionalità La programmazione finanziaria 2007-2013: sviluppo rurale e condizionalità Roma, 27 marzo 2008 Luigi Servadei Sommario Condizionalità(Reg. 1782/03) e Natura 2000 La programmazione dello sviluppo rurale

Dettagli

Misura M10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali (art. 28) Sottomisura Pagamento per impegni agro-climatico-ambientali

Misura M10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali (art. 28) Sottomisura Pagamento per impegni agro-climatico-ambientali Misura M1 - Pagamenti agro-climatico-ambientali (art. 28) Sottomisura 1.1 - Pagamento per impegni agro-climatico-ambientali Tipologia di intervento 1.1.2 - Operazioni agronomiche volte all incremento della

Dettagli

MISURA 14 - BENESSERE DEGLI ANIMALI QUESITI AGGIORNATI AL 27 MAGGIO 2016

MISURA 14 - BENESSERE DEGLI ANIMALI QUESITI AGGIORNATI AL 27 MAGGIO 2016 Direzione generale Servizio sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e alimentari MISURA 14 - BENESSERE DEGLI ANIMALI QUESITI AGGIORNATI AL 27 MAGGIO 2016 1. MISURA 14 Benessere degli animali.

Dettagli

REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013 ATTUATIVO REG. (CE) N.

REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013 ATTUATIVO REG. (CE) N. REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013 ATTUATIVO REG. (CE) N. 1698/05 Allegato 5 Misura 215 del PSR Regione Lazio Schede

Dettagli

Costi di conformità alle normative. sul costo totale del latte

Costi di conformità alle normative. sul costo totale del latte Costi di conformità alle normative (ambiente, benessere animale e sicurezza alimentare) sul costo totale del latte 4 febbraio 2016 - Fieragricola, Verona Obbiettivi Descrizione e valutazione dello studio,

Dettagli

CHECK-LIST INTEGRATA OVI-CAPRINI

CHECK-LIST INTEGRATA OVI-CAPRINI CHECK-LIST INTEGRATA OVI-CAPRINI DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO.. DETENTORE. Indirizzo. Tipologia allevamento: carne latte misto N capi presenti tot. N ovini Fascia N caprini

Dettagli

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE Manuale PTBC-latte Rev. 0 All. SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE A. SALA PARTO Dal momento che la recettività all

Dettagli

Criteri, norme e requisiti di base per accedere ai finanziamenti della PAC

Criteri, norme e requisiti di base per accedere ai finanziamenti della PAC Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma reterurale@politicheagricole.it www.reterurale.it - @reterurale - www.facebook.com/reterurale

Dettagli

Direzione Agricoltura Settore A1707A provincia di Torino Flavia Domenighini Giancarlo Bellone

Direzione Agricoltura Settore A1707A provincia di Torino Flavia Domenighini Giancarlo Bellone Flavia Domenighini Giancarlo Bellone Processo di riordino e di riallocazione delle funzioni amministrative conferite alle province in attuazione della legge 7 aprile 2014 n. 56 (Disposizioni sulle città

Dettagli

Convegno conclusivo del Progetto GHGE Misura 124 PSR 2012 Legnaro

Convegno conclusivo del Progetto GHGE Misura 124 PSR 2012 Legnaro Convegno conclusivo del Progetto GHGE Misura 124 PSR 2012 Legnaro 13.11.2014 Effetti della qualità dell aria in stalla sulla salute e benessere degli animali Dott. Antonio Barberio Istituto Zooprofilattico

Dettagli

Lista di controllo vigilanza canili (L.R. 27/2000) Audit annuale

Lista di controllo vigilanza canili (L.R. 27/2000) Audit annuale DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA Lista di controllo vigilanza canili (L.R. 27/2000) Audit annuale Ragione sociale: Via: Città: Legale rappresentante: Responsabile della struttura: Autorizzazione Sanitaria:

Dettagli

* Utilizzare punteggi intermedi per situazioni non contemplate

* Utilizzare punteggi intermedi per situazioni non contemplate Manuale PTBC-VacVit Rev. 0 All. SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. ZONA PARTO Dal momento

Dettagli

BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015

BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015 BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015 BRAMBEL REPORT (1965) IL BENESSERE E UN TERMINE AMPIO CHE ABBRACCIA ENTRAMBI GLI STATI FISICO E PSICHICO DI BENE-STARE DI UN ANIMALE. I TENTATIVI DI VALUTARE IL BENESSERE

Dettagli

CHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE TIPOLOGIA LATTE

CHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE TIPOLOGIA LATTE CHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE TIPOLOGIA LATTE DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE. Indirizzo. Razza prevalente N capi presenti. Fascia 0-50 capi 50-150 capi

Dettagli

Settore Produzioni biologiche

Settore Produzioni biologiche Settore Produzioni biologiche Eventuale immagine 1 Indice Inquadramento generale Cosa fare per diventare un operatore biologico I doveri dell operatore biologico Effetti positivi Link utili Riferimenti

Dettagli

Giacomo Bertoni Lucia Antonioli 1

Giacomo Bertoni Lucia Antonioli 1 IL CONTROLLO e L AUTOCONTROLLO LE PRINCIPALI NORME IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE Lucia Antonioli 1 Regolamento CE 178/2002 del 28 gennaio 2002 Stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione

Dettagli

SERVIZIO SVILUPPO ECONOMICO, AGRICOLTURA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

SERVIZIO SVILUPPO ECONOMICO, AGRICOLTURA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE SERVIZIO SVILUPPO ECONOMICO, AGRICOLTURA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 684 DEL 22/08/2013 OGGETTO REG. (CE) 1698/2005 - PSR 2007/2013 - MISURA 215 "PAGAMENTI PER IL BENESSERE

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA Processo Sequenza di processo Area di Attività SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca Allevamento di animali

Dettagli

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici:

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici: La normativa [ ] L A NORMAT I VA L N LA LEGGE CHE REGOLA IL SETTORE Il diffondersi dell agricoltura biologica e l incremento dei consumi di prodotti biologici ha fatto sì che anche le Istituzioni europee

Dettagli

CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA

CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE Indirizzo.. N capi presenti. Fascia 0-50 capi 50-150 capi 150-300 capi > 300 capi 1 2 3 4

Dettagli

Reg. CE 1257/99 OPUSCOLO DIVULGATIVO PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE SARDEGNA 2000/2006

Reg. CE 1257/99 OPUSCOLO DIVULGATIVO PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE SARDEGNA 2000/2006 Reg. CE 1257/99 OPUSCOLO DIVULGATIVO PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE SARDEGNA 2000/2006 Misura F Azione FB: Miglioramento del benessere degli animali Beneficiari: imprenditori agricoli singoli e

Dettagli

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 SUOLO, ACQUA, CLIMA: IL PSR DELLA SOSTENIBILITA AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALE Regione del Veneto DIPARTIMENTO

Dettagli

Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Valdostana

Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Valdostana Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Valdostana versione 2017 by m.vevey Copyright, 2004-2017 A.N.A.Bo.Ra.Va. La biodiversità animale la misura biodiversità prevede di attivare una serie di importanti

Dettagli

Valutazione del benessere animale: il sistema IBA per i bovini

Valutazione del benessere animale: il sistema IBA per i bovini BENESSERE DEI BOVINI Sistema di valutazione e sostegno della Regione Emilia-Romagna Reggio Emilia, 28 novembre 2007 Valutazione del benessere animale: il sistema IBA per i bovini Paolo Rossi, Alessandro

Dettagli

pagamento al fine di adottare pratiche e metodi di produzione biologica

pagamento al fine di adottare pratiche e metodi di produzione biologica Sottomisura: 11.1 - pagamento al fine di adottare pratiche e metodi di produzione biologica Descrizione del tipo di intervento Il sostegno è concesso agli agricoltori che convertono le proprie aziende

Dettagli

LE OP NEL LAZIO. La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001)

LE OP NEL LAZIO. La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001) Contenuti dell art. 26 LE OP NEL LAZIO La svolta della Legge di Orientamento (Dlgs. 228/2001) 1. Istituisce la figura delle Organizzazioni di Produttori 2. Individua le seguenti finalità: Programmazione

Dettagli

Il PSR 2014/2020 della Toscana e la Rete Natura 2000 e la biodiversità

Il PSR 2014/2020 della Toscana e la Rete Natura 2000 e la biodiversità Il PSR 2014/2020 della Toscana e la Rete Natura 2000 e la biodiversità Rita Turchi Regione Toscana 12 luglio 2016 CREA - Centro di ricerca per le Politiche e la Bioeconomia - Roma La Rete Natura 2000 in

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bufalini Tutte le informazioni fornite

Dettagli

Politiche di Sviluppo Rurale. Simone Severini

Politiche di Sviluppo Rurale. Simone Severini Politiche di Sviluppo Rurale Simone Severini Problemi delle aree rurali Redditi agricoli e forestali bassi e instabili Disoccupazione Senilizzazione Deterioramento risorse naturali Scarsa produzione di

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello)

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. Zona parto a. Obiettivo gestionale: ambiente pulito ed asciutto predisporre all interno

Dettagli