BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015
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1 BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015
2 BRAMBEL REPORT (1965) IL BENESSERE E UN TERMINE AMPIO CHE ABBRACCIA ENTRAMBI GLI STATI FISICO E PSICHICO DI BENE-STARE DI UN ANIMALE. I TENTATIVI DI VALUTARE IL BENESSERE PERTANTO DEVONO TENERE IN CONSIDERAZIONE LE EVIDENZE SCIENTIFICHE DISPONIBILI RIGUARDANTI ANCHE I SENTIMENTI DEGLI ANIMALI, I QUALI POSSONO DERIVARE DALLA LORO STRUTTURA E FUNZIONE, MA ANCHE DAL LORO COMPORTAMENTO.
3 FARM ANIMAL WELFARE COUNCIL (1979) CINQUE LIBERTA A TUTELA DEL BENESSERE ANIMALE
4 LIBERTA DALLA FAME, DALLA SETE, DALLA MALNUTRIZIONE Garantire libero accesso all acqua (pulita) e ad una dieta che mantenga l animale in un buono stato di salute e di vigore.
5 LIBERTA DAI DISAGI AMBIENTALI Fornire un ambiente appropriato che includa un riparo ed un area riposo confortevole
6 LIBERTA DAL DOLORE, FERITE, MALATTIE Garantire all animale corretta prevenzione, rapida diagnosi e adeguato trattamento delle malattie
7 LIBERTA DI POTER MANIFESTARE IL PROPRIO REPERTORIO COMPORTAMENTALE SPECIE SPECIFICO Fornire spazio, strutture di allevamento e arricchimenti ambientali adeguati oltre alla compagnia degli animali della stessa specie.
8 LIBERTA DALLA PAURA E DALLO STRESS Garantire condizioni di allevamento e di trattamento che evitino sofferenze fisiche e mentali.
9 Regolamento CE n La salute e il benessere degli animali sono importanti fattori che contribuiscono alla qualità e alla sicurezza del prodotto alimentare, alla prevenzione delle malattie animali, nonché al tentativo di perseguire un trattamento etico degli animali da reddito.
10 STRATEGIA U.E. APPROCCIO NORMATIVO - SANZIONATORIO attraverso l emanazione di DISPOSIZIONI MINIME DI LEGGE che devono essere rispettate da tutti gli stati membri pena l applicazione di SANZIONI.
11 STRATEGIA U. E. APPROCCIO TRAMITE POLITICHE INCENTIVANTI Es. introduzione dei requisiti minimi di benessere nei Criteri di Gestione Obbligatori ( CGO ) della condizionalità, il rispetto dei quali è indispensabile per accedere ai contributi finanziari previsti dalla PAC.
12 DISPOSIZIONI NORMATIVE U.E. NORMATIVE ORIZZONTALI : definiscono gli standard minimi obbligatori per la protezione di tutte le specie allevate. NORMATIVE VERTICALI : definiscono le prescrizioni specifiche minime solo per determinate specie o categorie di animali di allevamento.
13 NORMATIVE ORIZZONTALI DIRETTIVA 98/58/CE recepita in Italia con il D.L.vo 146 / 2001 norme minime per la protezione di tutte le specie allevate Regolamento CE 1 / 2005 (trasporto) Regolamento CE 1099 / 2009 (abbattimenti)
14 NORMATIVE VERTICALI DIRETTIVA 2007 / 43 / CE recepita in Italia D. lgs. n 181 / 2010 e s.m. norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne DIRETTIVE 1999 / 74 / CE e 2002 / 4 / CE recepite in Italia D. Lgs. n 267 / 2003 e s.m. norme minime per la protezione delle galline ovaiole..
15 NORMATIVE VERTICALI DIRETTIVA 2008 / 120 / CE recepita in Italia D. lgs. 122 / 2011 norme minime per la protezione dei SUINI. DIRETTIVA 2008 / 119 / CE recepita in Italia D. Lsg. 126 / 2011 norme minime per la protezione dei VITELLI.
16 NORMATIVA BENESSERE BOVINI < 6 MESI DI VITA D. lgs 126 / VITELLI - > 6 MESI DI VITA D. lgs 146 / ADULTI -
17 D. lgs. 126 / 2011 vitelli Devono ricevere colostro bovino almeno entro 6h dalla nascita. Non devono mai essere legati. Possono essere stabulati in box singoli ma non oltre le otto settimane di vita (art 3 c. 1). Possono essere stabulati in box a gruppi sempre (art 3 c. 1).
18 D. lgs. 126 / 2011 vitelli Devono disporre di acqua pulita dall 8 giorno di vita. Devono avere una adeguata lettiera per le prime due settimane di vita. Devono disporre di alimenti fibrosi dopo la seconda settimana di vita ( 50gr 8 sett. 250gr - 6 mesi )
19 D. lgs. 126 / 2011 vitelli Devono disporre di alimenti che forniscano un apporto in Fe tale da garantire un tasso di emoglobina di 4,5 mm / lit. (solo per allev. carne bianca). La cauterizzazione dell abbozzo corneale può avvenire solo entro le tre settimane di vita ( D. lgs. 146 / 2001 ).
20 CARATTERISTICHE BOX SINGOLI LARGHEZZA almeno pari all altezza al garrese del vitello ( CReNBA 80 cm ). LUNGHEZZA almeno pari alla lunghezza del vitello moltiplicata per un coefficiente di 1.1 ( CReNBA 130 cm ). PARETI DIVISORIE TRAFORATE che consentano un contatto visivo e tattile tra i vitelli.
21 VITELLI ALLEVATI IN GRUPPO SPAZIO DISPONIBILE PER VITELLO: 1.5 m2 per vitelli di peso vivo < a 150 kg 1.7 m2 per vitelli di peso vivo da 150 a 220 kg 1.8 m2 per vitelli di peso vivo > a 220 kg
22 D. lgs 146 / 2001 > 6mesi - ART. 2 1)Il proprietario o il custode ovvero il detentore deve: a) adottare misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali affinche' non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili; b)allevare e custodire gli animali diversi dai pesci, rettili e anfibi in conformità alle disposizioni di cui all allegato.
23 D. lgs 146 / 2001 > 6mesi Art. 4 controlli... la conformità alle disposizioni normative deve essere valutata... secondo l esperienza acquisita e le conoscenze scientifiche.
24 PERSONALE - CONTROLLI GLI ANIMALI DEVONO ESSERE ACCUDITI DA UN NUMERO SUFFICIENTE DI ADDETTI CON ADEGUATE CAPACITÀ E COMPETENZE. Garantire almeno: una ispezione al giorno (due per i bovini da latte). Individuare e sottoporre immediatamente ad adeguato trattamento gli animali malati o feriti 1 addetto ogni capi, escluso la mungitura. Valutare: anni esperienza, titoli di studio, corsi di formazione.
25 REGISTRAZIONI REGISTRO DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI secondo quanto previsto dal D. lgs 119/92 DENUNCIA DELLE MORTALITA DPR 320/54 REGISTRO DELLE CONSISTENZE O DI C/S secondo quanto previsto dal Reg CE 1760 / 2000 ( per tutti gli animali nati prima del 01 maggio 2015 i PASSAPORTI).
26 ALIMENTAZIONE AGLI ANIMALI DEVE ESSERE FORNITA UNA ALIMENTAZIONE SANA, ADATTA ALLA LORO ETA E IN QUANTITA SUFFICIENTE AI LORO FABBISOGNI NUTRIZIONALI. La razione deve contenere adeguate quantità di fibra, la % di concentrati non deve superare il % della s.s. totale. Valutazione tramite Body Score Condition
27 ALIMENTAZIONE TUTTI GLI ANIMALI DEVONO AVERE ACCESSO AL CIBO CONTEMPORANEAMENTE. Spazi in mangiatoia x capo: Vitelli 26 cm Manzette 34 cm Manze 50 cm Vacche 68 cm Alimentazione UNI-FEED ad libitum lo spazio in mangiatoia deve permettere l accesso contemporaneo ad almeno il 70% dei capi presenti
28 ALIMENTAZIONE TUTTI GLI ANIMALI DEVONO AVERE ACCESSO AD UNA ADEGUATA QUANTITA DI ACQUA PULITA Abbeveratoi a tazza: 1 x 15 manze 1 x 10 vacche Abbeveratoio a vasca: 5 cm lineari x manza 6/7 cm lineari x vacca
29 Castrazione, consentita prima della maturità sessuale effettuata da personale qualificato MUTILAZIONI AGLI ANIMALI NON DEVONO ESSERE PRATICATI PROCEDIMENTI CHE PROVOCHINO SOFFERENZE O LESIONI TRANNE GLI INTERVENTI CONSENTITI DALLE DISPOSIZIONI NAZIONALI. Cauterizzazione dell abbozzo corneale, consentita solo entro le prime tre settimane di vita. Taglio della coda, consentita solo a fini terapeutici eseguita da un Veterinario
30 LIBERTA DI MOVIMENTO LA LIBERTA DI MOVIMENTO DELL ANIMALE NON DEVE ESSERE LIMITATA IN MODO TALE DA CAUSARGLI INUTILI SOFFERENZE O LESIONI. ALLORCHE CONTINUAMENTE LEGATO O INCATENATO DEVE POTER DISPORRE DI UNO SPAZIO ADEGUATO ALLE SUE ESIGENZE FISIOLOGICHE ED ETOLOGICHE Stabulazione libera, con area riposo su lettiera permanente o su cuccette Stabulazione fissa alla posta.
31 LOCALI DI STABULAZIONE STABULAZIONE LIBERA A CUCCETTE. N cuccette = / > al N di animali presenti. Lunghezza Totale 230 cm Lunghezza area riposo 180 cm Larghezza 120 cm Altezza Educatore 115 cm
32 LOCALI DI STABULAZIONE STABULAZIONE LIBERA LETTIERA PERMANENTE Area riposo vacche > 4.5 m2 Area totale vacche > 7,0 m2 Area riposo manze > 3.5 m2 Area totale manze > 5.0 m2 Area sala parto 7 / 10 m2 Area infermeria > 10 m2 Sala d attesa mungitura > 1.6 m2
33 LOCALI DI STABULAZIONE STABULAZIONE FISSA ALLA POSTA Lunghezza posta Larghezzza posta 1.50 / 1.80 m 1.10 / 1.20 m
34 MICROCLIMA CIRCOLAZIONE DELL ARIA, QUANTITÀ DI POLVERI, TEMPERATURA, UMIDITÀ RELATIVA E CONCENTRAZIONI DI GAS DEVONO ESSERE MANTENUTE ENTRO LIMITI NON DANNOSI PER GLI ANIMALI. GAS NOCIVI: Anidride carbonica CO2 < ppm Ammoniaca NH3 < 20 ppm Acido solfidrico H2S < 0.5 ppm
35 MICROCLIMA Temperatura ottimale da 5 a 25 Umidità dell aria < a 80% Polveri TPS < a 10 mg / m3 Velocità dell aria > a 0.6 m/sec. < a 6 m/sec. Illuminazione, naturale o artificiale, deve garantire il giusto periodo di riposo ( 8h )
36 IPOTESI CALCOLO DELLA POTENZIALITA Categorie per le quali sono previsti cicli di allevamento POTENZIALITA = media dei capi presenti negli ultimi tre anni PRESENZA MEDIA ANNUA n capi x n cicli x durata ciclo x ind.sopravv. = capi/anno
37 IPOTESI CALCOLO DELLA POTENZIALITA Es vitelli, 2 cicli - anno, durata 170 gg, 5 % mortalità (1-0.05) 1000 x 2 x 170/365 x 0.95 = 885
38 IPOTESI CALCOLO DELLA POTENZIALITA Categorie ove non sono previsti cicli di allevamento Vacche produzione latte Rimonta vacche da latte Altre vacche LA POTENZIALITA AI FINI DELLA NORMATIVA E DETERMINATA CON IL N DEI CAPI DICHIARATI NEL FASCICOLO AZ. SIARL
39 Allevamenti zootecnici soggetti a AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE ALLEV. POLLAME > posti cap. prod. ALLEV. SUINI INGRASSO > 30kg > 2000 posti ALLEV. SUINI RIPRODUZIONE > 750 posti scrofe
40 Allevamenti zootecnici soggetti a COMUNICAZIONE EVENTUALE N capi per categoria, potenzialmente presenti in ambiente confinato, correlato a PV ( comma 1) Vacche da latte < PV 600 Rimonta vacche da latte < PV 300 Altre vacche < PV nd Bovini da carne < PV 400 Vitelli carne bianca < PV 130 Scrofe < 400 Suini grassi < 1000 Ovaiole < Broiler < 30000
41 Allevamenti zootecnici soggetti a AUTORIZZAZIONE GENERALE Soglie numeriche espresse in n capi per categoria, potenzialmente presenti in ambiente confinato, che variano da una soglia minima corrispondente alla tabella precedente ad una massima che non supera il limite stabilito dalla direttiva 2008/1/CE
42 Allevamenti zootecnici soggetti a AUTORIZZAZIONE GENERALE Vacche da latte < PV 600 Rimonta vacche da latte < PV 300 Altre vacche < PV nd Bovini da carne < PV 400 Vitelli carne bianca < PV 130 Scrofe < Suini grassi < Ovaiole < Broiler <
43 IPOTESI CALCOLO DELLA POTENZIALITA Categorie ove non sono previsti cicli di allevamento VACCHE produzione latte Rimonta vacche da latte Altre vacche LA POTENZIALITA AI FINI DELLA NORMATIVA E DETERMINATA CON IL N DEI CAPI DICHIARATI NEL FASCICOLO AZ. SIARL
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