MADE expo per la riqualificazione e la valorizzazione dei borghi e dei centri storici italiani. Milano, 20 ottobre Dott.
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1 MADE expo per la riqualificazione e la valorizzazione dei borghi e dei centri storici italiani. Milano, 20 ottobre Dott. Bonanno Parlare di riqualificazione e di valorizzazione dei centri storici italiani, e come nel mio caso, di un centro storico meridionale, è certamente cosa complessa. Caltagirone è una città della provincia di Catania, costruita dai genovesi con un centro storico quasi del tutto ricostruito dopo il sisma del 1693 che ha raso al suolo buona parte delle città della Sicilia orientale. Un centro storico ricco di monumenti e di un tessuto urbano ancora vivo, formato da una diffusa qualità edilizia, dove residenze, uffici e attività artigianali e commerciali coesistono. Se parlare del governo di una città meridionale non è in genere cosa facile, certamente questo diventa ancora più arduo parlandone oggi in tempo di crisi. Sono Sindaco di Caltagirone da pochi mesi, ma appare chiaro come proprio in questi momenti di crisi occorre forse invertire il paradigma. Ponendosi una domanda: questo tempo di crisi può diventare un opportunità per la comunità della mia città? E ancora: come coniugare l esigenza di un sviluppo sostenibile, di risparmio delle risorse, di benessere sociale ed ambientale, con la responsabilità del singolo cittadino e di chi lo amministra. Come coniugare l esigenza di innovazione, come fattore imprescindibile dello sviluppo, con un apertura di prospettiva di dimensione internazionale che ponga le basi per il futuro delle giovani generazioni. Ormai è chiaro a tutti e da tempo, che ogni progettualità, con la relativa azione politico amministrativa, che voglia qualificare davvero il futuro delle comunità meridionali in un contesto di professionalità e di 1
2 innovazione, non possa prescindere da un quadro di riferimento internazionale. Occorre guardare oltre i confini regionali e nazionali. Ormai è del tutto chiaro come ad un progressivo accentramento delle competenza in capo allo Stato che mina l Autonomia dei territori, corrisponda ormai da tempo un taglio lineare delle risorse agli enti locali. Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, in modifica del Trattato sull Unione Europea e del Trattato che istituisce la Comunità Europea, pone l energia al centro dell attività europea. La formulazione della strategia energetica della Commissione europea in vista del 2020 che si colloca nel quadro della nuova strategia politica «Europa 2020», corrisponde alle esigenze dei nostri territori: sostegno dell'occupazione, della produttività e della coesione sociale. Se per un verso emerge con forza l esigenza di acquisire una consapevolezza delle nostre comunità sulle questioni ambientali, questa deve essere accompagnata da una consapevolezza di noi Amministratori rispetto alle opportunità che il tema ambientale offre in ambito della Unione europea. Occorre partire da quello che abbiamo e che dobbiamo salvaguardare: la qualità della vita e dell ambiente. La qualità della nostra vita non può certo prescindere dall efficienza ecologica e dall efficienza energetica nelle nostre realtà urbane. Se nel nostro territorio resiste ancora, una saggezza contadina che salvaguarda il rapporto tra Natura e ambiente antropizzato, nelle città non è così. In tempo di crisi non vi sarà sviluppo se non riusciremo a realizzare opere significative che indichino a tutta la comunità - dalla governance, a chi è chiamato a progettare, al sistema della produzione e dell impresa fino al fruitore - come operare una sintesi tra coscienza ecologica, innovazione tecnologica, ricerca scientifica e alta formazione. 2
3 Una filiera di realizzazione delle opere che appare imprescindibile e sempre più necessaria per le giovani generazioni, affinché quelle realizzazioni possano contribuire ad uno sviluppo economico del territorio ma anche rappresentino una occasione per la formazione di coloro i quali vogliano mettere in gioco la propria formazione scommettendo sul futuro. Se la pluriennale crisi delle realizzazione di nuove costruzioni ha rallentato in tutta la Sicilia, ed a Caltagirone in particolare, la realizzazione di esempi di nuova architettura orientata in senso ecologico, l Amministrazione comunale di Caltagirone ha già intrapreso la strada della qualità ecosistemica incentrata sulla riqualificazione dei maggiori edifici di proprietà comunale e del loro adeguamento bioclimatico per avviare una concreta politica di realizzazioni in grado di migliorare la qualità ambientale della città. In questo momento di scarsità di risorse pubbliche, Caltagirone ha in progetto la realizzazione di un impianto di produzione geotermica di energia a favore del Complesso storico dell Educandato di S. Luigi, sede degli Uffici tecnici comunali, di un Assessorato, della Biblioteca comunale e di altri uffici pubblici. Ad un progetto corrisponde una realizzazione. Stiamo realizzando la riqualificazione del complesso formato dall edificio dell ex Centrale elettrica e del complesso dell ex pescheria. Complesso posto nel cuore del centro storico, che comprende uno degli edifici Liberty più importanti della Sicilia, opera dell architetto Basile inaugurato nel 1919 dall allora Sindaco, Don Luigi Sturzo. Il progetto, come intervento complesso, è stato realizzato con un approccio pluridisciplinare operando una sintesi tra le esigenze della conservazione attraverso un restauro conservativo, quelle della progettazione di una nuova architettura con l adozione di tecnologie, attrezzature e materiali i più innovativi. Il tema centrale è stato quello del risparmio e dell efficientazione energetica, della ri-qualificazione bioclimatica del complesso edilizio storico e della nuova architettura. La realizzazione prevede 3
4 l installazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili che aiutano il complesso ad essere autonomo nella produzione dell energia consumata. Questa realizzazione, che inizierà proprio tra qualche giorno, si pone l obiettivo di costituire un modello urbano innovativo per l integrazione energetica e bioclimatica in un centro storico della Sicilia. Con una consapevolezza: il futuro della sostenibilità ambientale sta nel perseguire obiettivi innovativi, prendendo atto dell importanza di una multidisciplinarietà capace di mettere in relazione gli Enti locali, le istituzioni di ricerca e di alta formazione come le università. il mondo della produzione ed il mondo delle imprese e delle costruzioni. L obiettivo della nostra Amministrazione, è certamente quello del miglioramento della vita della nostra popolazione, ma anche la creazione di occupazione stabile. Se è vero che, come accennato, non vi può essere sviluppo sostenibile senza una innovazione legata alla pluridisciplinarietà nella filiera che partendo dalla progettazione integrata si conclude nella realizzazione degli interventi, è vero anche che da questa filiera si attendono necessariamente effetti di segno positivo sull occupazione. Tuttavia se una maggiore garanzia di stabilità può essere associata alla occupazione diretta, occorre comunque pensare alla centralità che l intera filiera riveste ai fini della ricaduta occupazionale, anche a media scadenza sul territorio. Per scongiurare l eventualità che l intero processo di progettazione come anche quello realizzativo degli interventi di riqualificazione ed efficientazione energetica, possa risolversi con una episodica presenza di competenze, saperi e professionalità di alto livello scientifico e professionale, occorre considerare questi interventi anche come occasione irripetibile di formazione dei giovani. Esplorando le possibilità offerte dai Programmi, comunitari occorre trovare e sperimentare, percorsi formativi rivolti alle giovani professionalità tecniche, alle giovani competenze imprenditoriali, al fine di rendere sempre più stabile non solo la consapevolezza delle nostre 4
5 comunità sulle questioni ambientali, ma anche offrire alle giovani generazioni percorsi formativi ed occasioni imprenditoriali di particolare qualificazione innovativa nel campo dello sviluppo sostenibile legato alla produzione di energia e all efficientazione energetica delle nostre città. Recentemente Caltagirone si è proposto come capofila di un Unione dei comuni costituendo un Patto dei Sindaci che recentemente ha avviato a Bruxelles l iter amministrativo e che costituisce un concreto e possibile fattore di sviluppo sostenibile del nostro territorio e della nostra comunità. L obiettivo che ci siamo posti è quello di accelerare il processo di miglioramento della qualità energetica degli edifici nuovi e di quelli esistenti, in una completa sintonia con quanto richiesto recentemente dall Unione europea, il cosiddetto pacchetto , che si sta concretizzando con una serie di Direttive e di Regolamenti, recepiti, in parte, anche dal Governo italiano. Ciò nella convinzione che potenziare il sistema di competenze nei comparti dell edilizia sostenibile, delle fonti energetiche rinnovabili, delle smart grid e della gestione intelligente del territorio, sia una sfida possibile e possibile ora nella prospettiva di quella interazione virtuosa di cui parlavamo e che fortemente ci auguriamo tra gli Enti pubblici, il sistema della Ricerca e della Formazione, il sistema delle intraprese e la comunità del nostro territorio. 5
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