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1 AVIS SUPPORTING AMERICA LATINA IL CONTRIBUTO AVIS Vincenzo Saturni Napoli, 18 giugno

2 1927: Formentano fonda Avis 17 donatori oggi: 3178 sedi locali, 122 provinciali ed equiparate, 22 regionali, 754 gruppi, oltre soci 2

3 OBIETTIVI COMUNITARI autosufficienza massima sicurezza > fiducia del cittadino coordinamento tecnico - sanitario sussidiarietà e proporzionalità uniformità di selezione massima qualità 3

4 riferimenti direttive normative leggi e decreti indicazioni internazionali letteratura. 4

5 Direttiva 2004/33/CE riferimenti Decreti Ministeriali (3/3/2005) Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 191 Direttive 61 e 62, agosto 2005 Legge Trasfusionale 21 ottobre 2005, n. 219 Raccomandazioni e linee guida U. E. OMS/WHO GMP/GCP ISO - Letteratura 5

6 riferimenti DLGS 207/2007 DLGS 208/2007 DLGS 261/2007 6

7 riferimenti L 266/1991 ONLUS CENTRI SERVIZIO VOLONTARIATO 7

8 obiettivi 2 - qualità 3 - sicurezza 1 - autosufficienza 8

9 1 - autosufficienza poter disporre di sangue intero, emocomponenti, plasmaderivati in quantità sufficiente, della massima qualità, efficacia terapeutica e sicurezza possibili 9

10 1 - autosufficienza Ogni secondo di ogni giorno, qualcuno nel mondo necessita di una trasfusione di sangue per sopravvivere (dalla presentazione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2006 da parte dell OMS) 10

11 1 - autosufficienza la trasfusione di sangue è stata identificata come una delle 8 funzioni chiave salva vita 11

12 Human Development Index Indice di Sviluppo Umano OMS HDI Donazioni Popolazione Basso 3% 11% Medio 36% 71% Alto 61% 18% 12

13 Estimated use of Red Cells in the world 13

14 AMBITO SANITARIO Obiettivo prioritario cui concorriamo con altri soggetti è l autosufficienza, che è un concetto dinamico nel tempo e nello spazio, basta valutare le analisi dei consumi degli ultimi anni. La raccolta di sangue in Italia ha registrato un significativo incremento nel 2009 con oltre 2,5 milioni di unità di sangue intero e aferesi. In tutto un incremento del 2,5% rispetto al Per il 2010 si prevede un fabbisogno molto elevato, aumentato del 4% cui si deve concorrere anche con la riduzione di quel 15% di occasionali. Dal 2003 autosufficienti per emocomponenti labili, mentre è al 65% di plasmaderivati. Dati CNS 14

15 Popolazione italiana > 60 anni 19,8 14,

16 Popolazione italiana anni 34,9 22,5 20,

17 Promozione Fidelizzazione Raccolta Lavorazione Conservazione Distribuzione 2 - qualità Massima efficacia terapeutica 17

18 3 - sicurezza 18

19 indicazioni internazionali Anni 30 - AVIS: decalogo del donatore e Statuto Croce Rossa Internazionale: la donazione volontaria e non remunerata come la più sicura OMS, invitava tutti gli Stati membri a: sviluppare sistemi trasfusionali nazionali basati sulla donazione di sangue volontaria e non remunerata 19

20 indicazioni internazionali ISBT: Codice etico del donatore OMS/CR: l iniziativa GBSI (Global Blood Safety Initiative): programma per la sicurezza grazie a progetti di motivazione, reclutamento, selezione e mantenimento di donatori volontari e non remunerati OMS/CR: protocollo per la prevenzione della trasmissione di patologie infettive con la trasfusione, con particolare attenzione all AIDS 20

21 2000: giornata mondiale della salute 21

22 Per il consolidamento della massima sicurezza trasfusionale è necessario: impiegare donatori a basso rischio selezionare accuratamente i donatori eseguire tutti i test a disposizione utilizzare al meglio il sangue ricorrere a tecniche alternative effettuare sorveglianza del trasfuso ricorrere all inattivazione virale 22

23 Selezione del donatore tutela salute donatore tutela salute ricevente 23

24 donatore consapevole: periodico volontario anonimo non remunerato responsabile associato 24

25 donazione consapevole: perché? > sicurezza > tutela salute > frequenza controlli massima compliance medico-donatore responsabile autoesclusione miglior controllo identificativo educazione alla salute e promozione della salute epidemiologia e nuove patologie nuove tipologie di donazione migliore programmazione stato di salute del donatore migliore gestione di una risorsa preziosa fidelizzazione del donatore 25

26 attori coinvolti istituzioni trasfusionisti volontariato organizzato del sangue 26

27 SISTEMA TRASFUSIONALE IN ITALIA - Sistema esclusivamente pubblico - Parte integrante del SSN - I Servizi Trasfusionali (ST) sono servizi ospedalieri - La raccolta del sangue può essere delegata alle Associazioni dei donatori autorizzate e accreditate sotto il controllo tecnico dei ST - La chiamata del donatore è compito delle associazioni - Gli organismi competenti centrali e regionali sono chiamati a promuovere la donazione volontaria, non remunerata, anonima e responsabile del sangue 27

28 Avis: QUALI RUOLI? PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SOLIDARIETA E DEL DONO CHIAMATA DEL DONATORE EDUCAZIONE ED ATTENZIONE ALLA SALUTE ED AGLI STILI DI VITA TESTIMONIANZA DI VALORI (solidarietà, gratuità, anonimato, mondialità) SELEZIONE DEI DONATORI RACCOLTA ASSOCIATIVA PARTECIPAZIONE/PROGRAMMAZIONE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 28

29 PROMOZIONE AUMENTO NUMERO DONATORI CHIAMATA DEL DONATORE OTTIMIZZAZIONE INDICE DONAZIONE PERSONALIZZAZIONE DELLA DONAZIONE PROGRAMMAZIONE 29

30 Strategie: AMBITO SANITARIO aumento dei donatori periodici, associati, grazie ad azioni di promozione della donazione e la fidelizzazione dei donatori; la reale autosufficienza non è sostenibile con il ricorso a donazioni occasionali, meno controllabili, non programmabili, con rischi potenzialmente superiori sia per il donatore sia per il ricevente; non sono tollerabili inoltre azioni di ricatto morale attuate per il reclutamento di donazioni da parenti e/o amici; 30

31 Family/ replacement and paid donors are known to have a higher % of infectious markers Seroprevalence in Blood Donors (%) Low HDI Medium HDI High HDI HIV HBV HCV WHO - GDBS,

32 Strategie: AMBITO SANITARIO miglioramento dell indice di donazione, in alcune realtà ancora contenuto; chiamata efficace per la donazione, fondamentale per la fidelizzazione del donatore, per una puntuale programmazione, oltre che delegata per legge alle associazioni; raccolta sangue e di emocomponenti, inserita in un contesto allargato di programmazione; operatività dei comitati per il Buon Uso del Sangue. 32

33 AREE DI INTERVENTO Comunicazione Punti salienti: Sito Newsletter e periodico AVISSOS; Campagna di sensibilizzazione tuttidovremmofarlo.it 33

34 AREE DI INTERVENTO Politiche indirizzate ai giovani per promuovere sia la donazione sia l attività di volontariato tra le nuove generazioni, coinvolgendole e responsabilizzandole, rendendole protagoniste nelle fasi progettuali, per far emergere risorse talvolta non sufficientemente valorizzate, con lo sviluppo della consapevolezza nei giovani di non essere parte a sé. Consulta Giovani che permette la rappresentanza dei giovani di tutte le regioni e l elaborazione di proposte in tema di politiche giovanili, costituendo un importante carico di idee, destinate al bene comune e alla solidarietà, viste come parte integrante dell Associazione. 34

35 AREE DI INTERVENTO Politiche indirizzate ai giovani Forum giovani nazionali partecipazione ai forum internazionali candidatura per il Youth Commitee della FIODS. 35

36 AREE DI INTERVENTO Scuola gruppo tecnico di lavoro AVIS Scuola; strumenti per Avis, studenti, insegnanti protocollo di intesa con il MIUR 36

37 AREE DI INTERVENTO Servizio Civile Nazionale Servizio Volontario Europeo 37

38 RACCOLTA ASSOCIATIVA LE SALE PRELIEVI 38

39 AMBITO SANITARIO UR attualmente contributo fondamentale al sistema sangue italiano 39

40 AMBITO SANITARIO UR Qualunque sia la sede dove si effettua la raccolta è indispensabile almeno: a) ricorrere a donatori periodici, volontari, non remunerati, responsabili, associati, che garantiscono la maggior tranquillità trasfusionale b) svolgere tutte le operazioni in modo inappuntabile. 40

41 AMBITO SANITARIO UR La donazione di sangue, volontaria e non remunerata, è incentrata sulle motivazioni di solidarietà umana e sociale del donatore/cittadino a cui il Sistema è tenuto a dare una risposta che ne faciliti la realizzazione concreta, senza eccessivi sacrifici. L'accessibilità in tempi ristretti è un aspetto logistico significativo per la distribuzione territoriale delle UR. Va rilevato che è un merito storico ed attuale delle UR associative il contributo rilevante al raggiungimento dell'autosufficienza in sangue e suoi derivati in Italia. 41

42 AMBITO SANITARIO UR Il sistema trasfusionale italiano è estremamente complesso sia per numero di strutture sia per la diffusione della rete ospedaliera ha dovuto cercare soluzioni organizzative in grado di assicurare l'erogazione di servizi efficienti ed efficaci sul proprio territorio, dandosi obiettivi ben precisi, in particolare garantire: omogeneità dei livelli di assistenza su tutto il territorio; percorsi di qualità; utilizzo ottimale delle risorse, per il raggiungimento/mantenimento dell'autosufficienza, anche decentrando le attività di prelievo e concentrando le attività specializzate. 42

43 RACCOLTA ASSOCIATIVA territorio flessibilità efficienza economicità sicurezza qualità 43

44 RACCOLTA ASSOCIATIVA presupposti associativi empatia solidarietà risposta a bisogni vicinanza/prossimità messaggio associativo indispensabile la periodicità organizzazione locale accessibilità decentramento raccolta accentramento lavorazione condizioni tecniche qualità aspetti sanitari e tecnici risorse donazionali programmazione reali fabbisogni 44

45 PARTECIPAZIONE Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale Istituita dal Ministro della Salute Presieduta dal ministro della Salute Composta da: 21 coordinatori regionali 4 rappresentanti delle Associazioni donatori 4 rappresentanti delle società scientifiche di settore 2 rappresentanti delle Associazioni di pazienti emopatici Organo di consultazione per il Ministro Coopera con il Centro Nazionale Sangue 45

46 PARTECIPAZIONE Centro Nazionale Sangue Istituita presso l ISS, in posizione autonoma Diretta da un Direttore Generale Comitato Direttivo composto da: Presidente ISS 3 coordinatori regionali 3 rappresentanti delle Associazioni donatori Coopera con la Consulta Tecnica Premanente 46

47 PARTECIPAZIONE Organismi regionali Organismi locali 47

48 PARTECIPAZIONE COMITATI TRASFUSIONALI OSPEDALIERI PER IL BUON USO DEL SANGUE 48

49 RAPPORTI ISTITUZIONALI Nel corso del 2009/2010: sottoscrizione del nuovo protocollo con il MIUR; contatti con il Ministro degli Affari Esteri e per le politiche giovanili. 49

50 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 50

51 La cooperazione internazionale di AVIS trova il suo fondamento nelle finalità sociali enunciate nel nostro Statuto Nazionale, che prevede tale attività unita all aiuto per lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole a livello sia comunitario sia internazionale. 51

52 far conoscere l importanza del dono di sangue e le sue implicazioni, la valenza di partecipazione ad un organizzazione di volontariato così ricca di valori e radicata sul territorio anche in termini di integrazione ed interazione nel rispetto delle credenze soggettive 52

53 Azioni: Progetti coordinati da AVIS Nazionale in accordo con le Regionali e coinvolgimento FIODS Messa a disposizione delle nostre esperienze e competenze Interazione fondamentale con i governi (Ministero per gli Affari Esteri) 53

54 nostre esperienze pregresse o in essere 54

55 Progetto Argentina promosso da AVIS Nazionale e sostenuto da alcune Avis Regionali 13 e 14/11 AVIS è invitata a partecipare alla I^ Giornata Nazionale delle Associazioni di Donatori di Sangue argentini a Cordova, organizzata dal 55

56 Progetto Argentina 56

57 Cooperazione con AMDS (Associazione Donatori Sangue del Marocco) Protocollo di intesa con Lega Rumeni in I Progetto Bolivia di Avis Veneto per la formazione di donatori volontari Sostegno alla fondazione di ANDOBES, in Senegal e collaborazione con Albania (Avis Lombardia) Molti altri progetti locali 57

58 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE azione di lobby in sede europea; raccordi istituzionali con il nostro Ministero degli Affari Esteri e con quelli competenti delle nazioni con cui si interagisce; In seguito al convegno di Isernia del 2009 sono pervenute, da alcuni Paesi dell America del Sud, al nostro MAE richieste per una collaborazione specifica di AVIS nello sviluppo delle attività di promozione della donazione di sangue periodica, volontaria e non remunerata. 58

59 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE L incontro con il Ministro Frattini dello scorso gennaio ha consentito di acquisire il suo sostegno politico a questo progetto. Questo accredita sicuramente AVIS quale partner affidabile, riconosciuto ed accreditato per la promozione della cultura della solidarietà e del dono, grazie al coinvolgimento della PAHO, l emanazione regionale panamericana dell OMS, soprattutto sulla base di progetti obiettivo indirizzati alla sicurezza trasfusionale ed alla diffusione della donazione periodica, volontaria, non remunerata, alla creazione di una rete di organizzazioni di volontariato del sangue che contribuisca a sviluppare i progetti ed a perseguire i comuni obiettivi. Per la realizzazione pratica del progetto, è stato individuato, in accordo con il Ministero, quale partner IILA (Istituto Italo Latino Americano). 59

60 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Questo progetto sarà rafforzato dal coinvolgimento dei cittadini residenti in Italia e provenienti dai Paesi dove è attivo il progetto stesso per creare maggiore interazione e una reciprocità più significativa. Altro punto indispensabile è il raccordo con FIODS, da migliorare, con un rilancio del nostro ruolo all interno di questa organizzazione. 60

61 61

62 INTERAZIONE COL VOLONTARIATO 62

63 VOLONTARIATO il volontariato è una parte fondamentale di ogni civiltà e società ed è definito come un insieme di iniziative senza profitto, senza retribuzione e senza prospettive di carriera, che i singoli intraprendono per il benessere dei propri vicini, della propria comunità o per la società in generale ed assume molteplici aspetti 63

64 i volontari condividono il proprio tempo, le proprie capacità ed il loro talento. Ma soprattutto, condividono un esperienza umana. I volontari infatti sanno che la vera misura del successo nella vita non sta in quello che guadagniamo, quanto in quello che diamo ai nostri fratelli, uomini e donne. E i volontari hanno il coraggio di credere che ciò che fanno servirà a cambiare le cose. dalla dichiarazione di Kofi Annan, in occasione dell inaugurazione dell Anno Internazionale dei Volontari (2000) 64

65 SERVIZIO il volontariato organizzato, in un primo tempo, ha fornito risposte (sotto forma di risorse materiali e simboliche) a bisogni che il settore pubblico non riusciva a soddisfare 65

66 SERVIZIO accanto all erogazione di servizi complementari o sostitutivi dell offerta pubblica è andata sviluppandosi la capacità delle ODV di anticipare i bisogni e di fornire risposte di tipo innovativo (Bellino 1988) 66

67 il ruolo giocato dalle associazioni di carattere pro sociale all interno della comunità civica porta alla spiegazione dell altra dimensione del volontariato, sintetizzata come identità/partecipazione. 67

68 IDENTITÀ/PARTECIPAZIONE le 2 definizioni si intersecano in quanto la specificità del fenomeno risiede proprio nella tensione e interazione tra risposta a bisogni sociali e appartenenza associativa, tra mondo esterno e mondo interno 68

69 VOLONTARIATO l agire volontario, del resto, si fonda sul dono (J. T. Godbout 1993) e sulla reciprocità, nasce in contesti relazionali e contribuisce a svilupparli 69

70 EVOLUZIONE (R. Putman ) un alto rendimento delle istituzioni può essere spiegato, più che dalla ricchezza socioeconomica, dalla presenza di una forte comunità civica, ovvero il tessuto sociale in cui si intrecciano l impegno sociopolitico e la solidarietà 70

71 EVOLUZIONE soprattutto a livello locale il volontariato organizzato è entrato a far parte delle policy communities (politiche prodotte dalla negoziazione continuativa, caratterizzata da un certo grado di stabilità tra politici e rappresentanti di gruppi di interesse) Es: applicazione della Legge 328/

72 Volontariato/istituzioni RICONOSCIMENTO SOSTEGNO FINANZIAMENTI 72

73 Il Donatore di sangue: Volontario Anonimo Non remunerato Periodico Ruolo sociale e motivazioni profonde 73

74 la consapevolezza del donatore lo rende partecipe di tutto il progetto garantire a tutti i pazienti che ne hanno la necessità il sangue ed i suoi componenti della migliore qualità e della massima sicurezza oggi possibili il coinvolgimento delle associazioni aumenta la consapevolezza del donatore 74

75 grazie 75

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