Rosa fresca aulentissima

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1 Corrado Bologna, Paola Rocchi Rosa fresca aulentissima Edizione gialla 3 DAl Barocco all Età dei Lumi RISORSE

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3 Corrado Bologna, Paola Rocchi rosa fresca aulentissima Edizione gialla 3 dal barocco all età dei lumi LOESCHER EDITORE

4 Loescher Editore - Torino I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L acquisto della presente copia dell opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale), nei limiti del 15% di ciascun volume, possono essere effettuate dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati SIAE. o con altre modalità indicate da SIAE. Per riproduzioni ad uso non personale l editore potrà concedere a pagamento l autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a: Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell ingegno (AIDRO) Corso di Porta Romana n. 108, Milano segreteria@aidro.org e sito web L editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all art ter legge diritto d autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: Ristampe N ISBN Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore s.r.l. Via Vittorio Amedeo II, Torino Fax clienti@loescher.it Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualità certificato CERMET n A secondo la norma UNI EN ISO Contributi L opera è frutto di un lavoro comune degli autori, che ne hanno insieme elaborato e discusso ogni parte. Alla stesura dei contenuti hanno collaborato: per la Sezione 1 Ornella Gonzales y Reyero, Valeria Merola, Maria Panetta e Giuliano Rossi; per la Sezione 2 Daniele Ghirlanda, Daniela Mangione, Mira Mocan, Marika Piva e Giuliano Rossi; per la Sezione 3 Marco Bernardi, Michele Bordin, Valerio Camarotto, Daniele Ghirlanda, Giuliano Rossi, Cristiano Spila e Stefano Tomassini. Alla revisione dell intera opera hanno contribuito Marco Bernardi, Mira Mocan, Paola Rocchi e Giuliano Rossi. Ai percorsi Dai testi alle immagini e al glossario ha collaborato Aldo Simeone. Realizzazione Coordinamento editoriale: Paola Sanini Redazione: Giuliano Rossi Ricerca iconografica: Emanuela Mazzucchetti, Valentina Ratto Progetto grafico: Byblos - Faenza (RA) Videoimpaginazione: Salviati S.r.l. - Milano Fotolito: Graphic Center - Torino Copertina: Visual Grafika - Torino Stampa: Rotolito Lombarda - Via Sondrio, Seggiano di Pioltello (MI)

5 Rosa fresca aulentissima «Rosa fresca aulentissima ch apari inver la state, / le donne ti disiano, pulzell e maritate». La letteratura italiana, dopo esperienze alte ma isolate (i ritmi delle origini, Francesco d Assisi), si apre con una rosa che sboccia. Fiorisce con lo slancio della Scuola siciliana, nel Contrasto attribuito a Cielo d Alcamo, che è un monumento fra i più celebri del nostro primo gruppo di poeti solidale e consapevole, legato intorno all imperatore Federico II da un progetto letterario imperniato su uno stile raffinato e complesso e sulla magnifica eredità dei trovatori provenzali. La rosa apparsa «inver la state», nella splendida primavera culturale siciliana, passa di mano in mano lungo i secoli, da autore ad autore: lo Stilnovo, Cavalcanti, Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso, e tutta la modernità. Un grande studioso novecentesco, Giovanni Pozzi, nel 1974 cesellò un elegantissima storia della Rosa in mano al professore, riesame di un tópos letterario di lunghissima durata. Quarant anni prima, nel 1934, un altro maestro della critica, Giacomo Debenedetti, rievocando Francesco De Sanctis, aveva tratteggiato una storia della letteratura italiana ripensata sotto il segno di questa figura di alta densità allegorica: «Non so se nessuno abbia mai osservato che il professor De Sanctis cammina attraverso i secoli centrali della letteratura italiana [ ] con una rosa in mano. [ ] Al De Sanctis è bastato il vario modo di guardare questa rosa per fare la storia dell ottava: per riassumerci, sul registro musicale, il ritratto estetico dell arte attraverso i secoli». La storia del passaggio della rosa di mano in mano è la storia della letteratura italiana. A quest avventura fanno cenno il titolo e le copertine della nostra storia e antologia, Rosa fresca aulentissima, con tante mani che, una dopo l altra, di secolo in secolo, di volume in volume, donano e ricevono incantevoli rose. Le rose della nostra letteratura si raccolgono nella cesta che Giotto, il più innovativo pittore del Medioevo europeo, vicino a Dante, ammirato da Petrarca e Boccaccio, pone in mano alla Caritas nei monocromi della Cappella degli Scrovegni di Padova, e sono offerte e ricevute e di nuovo restituite ad altre mani in una dinamica ghirlanda secolare che si chiude con la solitaria Rosa meditativa di Salvador Dalì, astratta e metafisica, inquietante nel cielo vuoto del Novecento, senza più mani pronte a coglierla e a trasmetterla. Compete a noi porgerlo in dono al futuro, quel fiore raro che Stéphane Mallarmé definiva «l absente de tous bouquets». Qui si tocca con mano la sfida difficile della formazione umanistica, l impegno quotidiano a cui la scuola è chiamata, oggi più che mai nella storia della civiltà italiana: illuminare le potenzialità che la letteratura continua a conservare in sé come punto di forza e di mediazione dell intero universo umanistico, come visione e rappresentazione del mondo in forma di parola. Una corrente di conservazione e metamorfosi, di imitazione e di ricreazione, fluisce in tutt Europa dalla nostra letteratura e, più ampiamente, dalla nostra civiltà. Il termine, su cui insistiamo, nasce dal latino civis, cittadino : l idea di civilitas, civiltà, si lega dunque a quella di civitas, comunità di cittadini. Alla plasmazione e allo sviluppo di queste categorie l Italia ha contribuito immensamente, e nell orizzonte attuale è necessario riscattarle insieme, rivalutandole nel loro rapporto come base della formazione culturale, senza la quale è impensabile qualsiasi comunità e civiltà sociale e politica. Rosa fresca aulentissima nasce con questo progetto: offrire ai professori e agli studenti una storia e antologia della letteratura italiana orientate a mettere in luce la centralità dei classici e della loro opera nella costruzione di una cultura letteraria, e in senso più generale nell edificazione di una civiltà. Proponiamo di pensare la letteratura come visione del mondo, come specchio in cui si riflettono i grandi paradigmi culturali, le idee, i modelli profondi, le pratiche sociali, il profilo stesso di un immaginario collettivo che si tramanda e si conserva nei secoli. Riprendendo una bellissima formula di Dostoevskij suggeriamo che la letteratura sia quel magnifico spazio utopico della civiltà, quel complesso e miracoloso dispositivo antropologico che agisce sull immaginazione, grazie al quale due più due non fa quattro, ma cinque. La letteratura offre il resto, il di più irriducibile a formule e a schematismi, a teoremi, a ideologie: è la fondamentale macchina operatrice di coesione e di coerenza che fa di una civiltà un soggetto unico e complesso; è attraverso la sua lente che si riesce a leggere il mondo come un libro. Nella storia della letteratura italiana si fa visibile la storia della civiltà italiana, la stupenda fioritura millenaria di una tradizione che il nostro impegno etico e civile è chiamato a trasmettere ai giovani di oggi e di domani. L organizzazione stessa dell opera, che sottoponiamo in primo luogo all attenzione dei professori, è stata pensata per consentire loro di imperniare sulla lettura e sull analisi dei testi la riflessione più ampia intorno a questa funzione fondativa e modellizzante, ma al tempo stesso rivoluzionaria dei classici, au- 3

6 tori capaci di scavare a fondo nella conoscenza e nella rappresentazione della realtà, offrendo alla civiltà in cui agiscono nuovi orientamenti nella lettura del mondo. Ci siamo sforzati di porre al primo posto, nella scrittura di Rosa fresca aulentissima, la chiarezza, la limpidezza stilistica e argomentativa. Collabora a questo fine anche l ariosità grafica, il respiro misurato e spazioso in cui vivono il testo e i materiali illustrativi. Soprattutto abbiamo rinunciato ad ogni eccesso nel lessico specialistico, a qualsiasi forma di snobismo critico: non, però, al riconoscimento e all illustrazione della complessità culturale che ogni classico presenta come proprio universo e orizzonte. Nostro scopo e impegno prioritario è stato essere chiari senza banalizzare, far luce dettagliatamente su ciò che è complesso senza semplificarlo troppo, consentendo invece a chi si avvicina al congegno stupefacente della letteratura di coglierne il gioco, il piacere, l avventura, proprio nella complessità e nella meraviglia, nella novità e nel desiderio di scoperta che essa può indurre. Intorno al testo letterario, tronco da cui, grazie al lavoro decisivo dell insegnante, dovrà fiorire la comprensione degli alunni, abbiamo raccolto alcuni strumenti che riteniamo utili per smontare e conoscere il testo, che continuiamo a pensare come un organismo vivente, proprio nel segno della metafora della rosa. Di ciascun periodo culturale, di ogni autore rilevante e di tutta la sua evoluzione ideologica e letteraria, si forniscono profili esaurienti, con una Freccia del tempo e Mappe geoculturali che consentono di situare nel tempo e nello spazio, dinamicamente, l argomento della sezione o del capitolo. In ogni testo, dopo un breve cappello introduttivo, si aprono dei piccoli, fulminei Oblò azzurri, attraverso cui si può gettare un occhiata rapida ma intensa nel meccanismo testuale. La Guida alla lettura riprenderà poi e metterà a fuoco distesamente queste sollecitazioni, articolandole con altri elementi in un percorso analitico che si arricchisce grazie alle schede di Approfondimento e agli apparati operativi: quelli che invitano l allievo ad agire in prima persona, creativamente, nella lettura del testo (Collabora all analisi), e i Laboratori sul testo in cui lo studente, esercitandosi sul legame fra testo e critica, si abitua alle modalità di lavoro che culmineranno nell Esame di Stato. In stretto rapporto con il nostro impegno interpretativo offriamo poi una rigorosa scelta di Letture critiche di grandi studiosi, e soprattutto apriamo finestre sulla vicenda decisiva della tradizione letteraria, che abbiamo intitolato Scrittori letti da scrittori: un dialogo che percorre i secoli e cristallizza le posizioni reciproche create e orientate dai classici. Vorremmo fossero insieme bussola che orienta la rotta e soffio di vento che riempie le vele spingendo la nave della mente. Nell ultimo volume, dedicato ai nostri giorni, completiamo questo percorso con una sezione originale e secondo noi preziosa: La lingua dell accoglienza è uno spazio dedicato all universo della traduzione d artista. Scrittori tradotti da scrittori: una tradizione di accoglienza, appunto, di una lingua altra nella propria. Per accogliere la lingua e la civiltà dell Altro l italiano si abbellisce e si raffina: una tradizione cara alla nostra civiltà, da quando Francesco Petrarca tradusse in latino la novella di Griselda del suo amico Giovanni Boccaccio fino a Giacomo Leopardi che, in gioventù, diede forma italiana al II libro dell Eneide virgiliana. Presenteremo, in qualche caso accompagnate dal testo originale per consentire ai professori e agli studenti di esercitarsi nell analisi comparativa dei risultati, versioni di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Angelo Maria Ripellino e tanti altri scrittori che si sono confrontati con pagine alte della letteratura mondiale, accogliendole nella nostra e aiutando la civiltà italiana a crescere nel dialogo con quelle del mondo. E offriremo anche qualche esempio di elevato valore del percorso contrario: un grande poeta e studioso francese come Yves Bonnefoy che traduce nella sua lingua Leopardi; uno dei massimi lirici del Novecento come il rumeno di lingua tedesca Paul Celan che volge in tedesco Ungaretti. «La mia fiducia nel futuro della letteratura», scriveva Italo Calvino aprendo le Lezioni americane, «consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici». «I classici», ha scritto ancora Calvino, «sono libri che esercitano un influenza particolare sia quando s impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale. [ ] D un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima. [ ] I classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri, e gli stranieri sono indispensabili proprio per confrontarli agli italiani». Il nostro desiderio è che queste parole riacquistino il loro altissimo valore originario. Mostrando agli studenti, con l aiuto prezioso dei professori, in quali forme la letteratura, «coi suoi mezzi specifici», continua a trasmettere versioni e visioni del mondo e della vita, ci piacerebbe contribuire anche noi a cogliere e offrire al futuro almeno qualche rosa fresca aulentissima. Corrado Bologna e Paola Rocchi 4

7 INDICE Sezione 1 L UNIVERSO BAROCCO Capitolo 1 L universo in espansione 1. Che cos è il Barocco 14 Lettura critica Sull idea di Barocco (L. An c e s c h i) 16 Parole chiave Meraviglia Gli assetti del mondo fra Cinquecento e Seicento Modelli intellettuali e istituzioni culturali Dal cerchio all ellisse 24 Parole chiave Mutazione 25 G. Bruno Tı La signora delle mutazioni, Il Candelaio, Prologo 26 T. Campanella T2 Del mondo e sue parti, Poesie 29 Approfondimento Bernini e Borromini: le linee in movimento Galileo Galilei 32 Parole chiave Cannocchiale 33 Parole chiave Scienza 34 Lettura critica L estetica dell Universo (E. Pa n o f s k y) 39 G. Galilei T3 La superficie della Luna, Sidereus Nuncius 40 Approfondimento La conquista della Luna 42 T4 Lettera a don Benedetto Castelli in Pisa (21 dicembre 1613) 43 T5 La favola dei suoni, Il Saggiatore, XXI 46 Lettura critica Esperienza e meraviglia (G. Jo r i) 49 T6 I «venti caratteruzzi» della conoscenza, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, I (129-31) e IV (480-81) 50 Scrittori letti da scrittori La velocità della mente (I. Ca lv i n o) 52 T7 «Mondo sensibile» e «mondo di carta», Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, II 53 Scrittori letti da scrittori Galileo e la responsabilità della scienza (B. Br echt) La forma fluida e l instabilità del reale 59 B. Pascal T8 L uomo nell infinito, Pensieri, Lettura critica La mente, il fantastico, il mostruoso (C. Os s o l a) 63 Approfondimento Caravaggio e il caravaggismo La letteratura e le forme: retorica e poetiche barocche 64 B. Gracián T9 Essenza dell'acutezza illustrata, Acutezza e arte d'ingegno, Discorso II 66 E. Tesauro Tı0 La metafora, Il cannocchiale aristotelico 69 Lettura critica Il «cannocchiale rovesciato» (M. Ma g g i) La lirica barocca 72 Lettura critica Petrarca, Tasso e il Barocco (G. Ge tto) 73 G.B. Marino e G. Lubrano Tıı-ı2 Metamorfosi e trasformazioni: due sonetti a confronto 76 5 In d i c e

8 G.B. Marino e T. Stigliani Tı3-ı4 Giochi di specchi: due liriche a confronto 78 Ciro di Pers Tı5 L orologio e il tempo, Poesie 79 F. de Quevedo Tı6 Amore costante al di là della morte, Sonetti amorosi e morali 81 W. Shakespeare Tı7 Famelico tempo, Sonetti 82 J. Donne Tı8 E se l ultima fosse delle notti, Sonetti sacri 84 VERSO L ESAME 85 In sintesi 86 Fonti bibliografiche 87 videolezioni L immaginario barocco: le linee in movimento Galilei, Sidereus Nuncius: Il primo viaggio sulla Luna Testi da leggere Wı G. Bruno, Come può l universo essere infinito?, De l infinito, universo e mondi W2 G. Bruno, La funzione della mnemotecnica, De umbris idearum W3 G. Galilei, L abiura W4 L. de Góngora, Trionfi del lutto, Sonetti funebri W5 G. Chiabrera, Fedeltà d amore, Rime Testi da ascoltare T3 G. Galilei, La superficie della Luna, Sidereus Nuncius Tıı-ı2 G. Marino e G. Lubrano, Metamorfosi e trasformazioni: due sonetti a confronto Approfondimenti e letture critiche Aı La musica barocca A2 Collezionismo e camere delle meraviglie : la nascita del museo moderno A3 L arte della memoria A4 Tecnica e scienza: i galileiani Lı Roma 1630 (Y. Bonnefoy) L2 La magia degli elementi (E. Battisti) L3 La nuova scienza e la visione degli oggetti (E. Raimondi) L4 La lingua di Galilei (M. L. Altieri Biagi) L5 Arte e natura (C. Ossola) L6 Giochi di specchi (J. Baltrušaitis) Capitolo 2 L Adone di Marino, poema ellittico 1. La vita e l opera di Marino Marino e la sensibilità barocca 90 Parole chiave Artificio 90 Lettura critica Lo zibaldone di Marino (G. Ge tto) 93 Storia e tradizione Il tema delle trasformazioni da Ovidio a Poussin 94 Tı Il giardino del Piacere, Adone, canto VI, Argomento e T2 Le meraviglie del mondo nuovo, Adone, canto X, T3 La catasta degli oggetti desueti, Adone, canto X, Storia e tradizione Gli «ordigni» nella letteratura 106 In sintesi 107 Fonti bibliografiche 107 Testi da leggere Wı La bella Psiche dalle labbra di rosa, Adone, canto IV, W2 L invocazione a Venere, Adone, canto I, 1-6 W3 La morte di Adone, Adone, canto XVIII, Testi da ascoltare T2 Le meraviglie del mondo nuovo, Adone, canto X, Approfondimenti e letture critiche Aı Il palazzo allegorico dei sensi A2 Il cosmo dell Adone A3 Oggetti perduti Lı Il principio dinamico dell Adone (G. Pozzi) Capitolo 3 Il gran teatro del mondo 1. La metafora del teatro 108 Parole chiave Teatro 111 Lettura critica Las meninas di Velázquez (M. Fo u c a u lt) 112 Approfondimento Malinconia e rovine In d i c e

9 P. Sarpi Tı Il fallimento del Concilio, Istoria del concilio tridentino 116 Lettura critica La civiltà della conversazione (B. Cr av e r i) Il teatro in Italia William Shakespeare 122 W. Shakespeare T2 Il nome di Romeo, Romeo e Giulietta, atto II, scena ii 125 Approfondimento La figura del trickster 129 T3 La pazzia di Amleto, Amleto, atto II, scena ii 130 T4 Essere o non essere: un eroe malinconico, Amleto, atto III, scena i [on line testo originale] 132 Scrittori letti da scrittori Turgenev legge il Don Chisciotte e l Amleto (I. S. Tu r g e n e v) 135 Lettura critica Amleto, eroe tragico moderno (A. Lo m b a r d o) Il grande teatro europeo 137 Parole chiave Sogno 139 P. Calderón de la Barca T5 È stato un sogno o è la realtà?, La vita è sogno, atto III, scena x [on line testo originale] 140 Molière T6 Beraldo e il malato immaginario, Il malato immaginario, atto III, scena iii 143 In sintesi 146 Fonti bibliografiche 147 videolezioni La nascita dell individuo moderno CINEMA E LETTERATURA Il mercante di Venezia M. Radford Macbeth O. Welles Testi da leggere Wı G. Artale, Il teatro del mondo, L alloro fruttuoso W2 D. Bartoli, Il malinconico, De simboli trasportati al morale W3 T. Boccalini, Sugli Stati visti dall alto, I Ragguagli di Parnaso W4 F. della Valle, L inganno della seduzione, Iudit W5 C. de Dottori, Il dubbio di Aristodemo, Aristodemo W6 W. Shakespeare, Otello recide la rosa- Desdemona, Otello W7 W. Shakespeare, Verità e finzione del teatro, Amleto W8 W. Shakespeare, La tentazione, Macbeth W9 C. Marlowe, Il patto con il diavolo, Doctor Faustus Wı0L. de Vega, Chi ha ucciso il tiranno?, Fuente Ovejuna Testi da ascoltare T2 W. Shakespeare, Il nome di Romeo, Romeo e Giulietta, atto II, scena ii T3 W. Shakespeare, La pazzia di Amleto, Amleto, atto II, scena ii T6 Molière, Beraldo e il malato immaginario, Il malato immaginario, atto III, scena iii Approfondimenti e letture critiche Aı L architettura teatrale inglese Lı L interno e l esterno (J. Rossuet) L2 Il dramma barocco tedesco (W. Benjamin) L3 Don Giovanni da ateista a libertino (G. Macchia) Capitolo 4 La prosa del mondo e l intreccio delle lingue 1. Don Chisciotte: l ultimo cavaliere 148 Parole chiave Romanzo 150 Parole chiave Finzione 153 Lettura critica Un lungo grafismo uscito dallo sbadiglio dei libri (M. Fo u c a u lt) 154 M. de Cervantes Tı Da nobiluomo a cavaliere, Don Chisciotte, parte I, cap. i [o n l i n e testo originale] 157 Approfondimento Don Chisciotte e Orlando furioso nella Napoli del Settecento 161 T2 L avventura dei mulini a vento, Don Chisciotte, parte I, cap. viii 162 scrittori letti da scrittori Realtà e illusione nel Don Chisciotte (J. L. Bo r g e s) 164 Approfondimento Cervantes lettore di Boccaccio Il romanzo italiano dal verso alla prosa Tra novellistica ed erudizione 168 G. C. Croce T3 L audace e astuto Bertoldo, Le sottilissime astuzie di Bertoldo 169 Lettura critica Libertà e audacie di Bertoldo (P. Ca m p o r e s i) In d i c e

10 G. Basile T4 La gatta Cenerentola, Lo cunto de li cunti, Giornata I, Utopie e viaggi 178 T. Campanella T5 Il Genovese, La Città del Sole 179 Storia e tradizione Bartoli e Manzoni 182 Verso l esame 184 In sintesi 186 Fonti bibliografiche 187 videolezioni Cervantes, Don Chisciotte: l ultimo cavaliere CINEMA E LETTERATURA Don Chisciotte G. W. Pabst W3 T. Garzoni, De pazzi ridicoli, L ospitale de pazzi incurabili, XIV Testi da ascoltare Tı M. de Cervantes, Da nobiluomo a cavaliere, Don Chisciotte, parte I, cap. i T2 M. de Cervantes, L avventura dei mulini a vento, Don Chisciotte, parte I, cap. viii T4 G. Basile, La gatta Cenerentola, Lo cunto de li cunti, Giornata I, 6 Approfondimenti e letture critiche Aı Il realismo e il popolo nell età barocca A2 Don Chisciotte al cinema A3 Il modello narrativo del Don Chisciotte nella letteratura europea Lı Costruzioni rettilinee e a spirale nel Don Chisciotte (C. Segre) L2 Don Chisciotte, personaggio in cerca d autore (M. de Unamuno) Testi da leggere Wı M. de Cervantes, Una morte per disillusione, Don Chisciotte W2 F. F. Frugoni, La danza della vita, Il cane di Diogene DAI TESTI ALLE IMMAGINI 1. Ellisse, curva, spirale: forme e deformazioni dell arte barocca Scienza e coscienza nel xvii secolo 194 Sezione 2 IL SECOLO DEI FILOSOFI E DELLE RIVOLUZIONI Capitolo 1 La crisi della coscienza europea 1. Verso una nuova civiltà 202 Approfondimento Il viaggio come strumento di conoscenza: il Grand Tour La restaurazione del gusto poetico e l Arcadia 205 Approfondimento Luoghi e rituali dell Accademia d Arcadia Metastasio e il melodramma 209 P. Metastasio Tı Arie dai melodrammi, Olimpiade, II, x; Siroe, I, ix; Demetrio, II, iii 211 Storia e tradizione Il melodramma nel Settecento L opera italiana 214 Storia e tradizione Il mito moderno di Don Giovanni 216 L. Da Ponte T2 Il catalogo, Don Giovanni, atto I, scena vi 217 T3 La morte di Don Giovanni, Don Giovanni, atto II, scena xvii 219 Verso l esame 222 In sintesi 223 Fonti bibliografiche 224 videolezioni Don Giovanni: il mito, l opera, il teatro 8 In d i c e

11 Testi da leggere Wı P. Rolli, Sede alle Grazie, nido agli Amori, De poetici componimenti W2 P. Metastasio, Il dolore di Didone, la confusione di Enea, Didone abbandonata W3 L. Da Ponte, Le arie di Cherubino, Le nozze di Figaro W4 L. Da Ponte, Scrivere per Mozart Testi da ascoltare Tı P. Metastasio, Arie dai melodrammi, Olimpiade, Siroe, Demetrio T2 L. Da Ponte, Il catalogo, Don Giovanni Parole chiave Ragione 241 Parole chiave Tolleranza La formazione e circolazione delle idee L Illuminismo in Europa 245 Parole chiave Enciclopedia 247 Approfondimento La storia dell Encyclopédie 247 Parole chiave Libertà 248 J.-B. Le Rond d Alembert Tı Discorso preliminare dell Encyclopédie, Enciclopedia L Illuminismo in Italia 251 In sintesi 254 Fonti bibliografiche 255 Capitolo 2 La storiografia e la filosofia in Italia 1. Erudizione, critica e storiografia 225 L. A. Muratori Tı Il progetto di una Repubblica letteraria, Primi disegni della Repubblica letteraria Vico e la «scienza nuova» 230 Approfondimento La Scienza nuova è un opera barocca? 232 G. Vico T2 La poesia come linguaggio primitivo, Scienza nuova, libro I, sezione II, cap. ii 233 T3 La nascita del sentimento religioso, Scienza nuova, libro II, sezione II, cap. i 234 In sintesi 237 Fonti bibliografiche 237 Approfondimenti e letture critiche Aı Il «Giornale de Letterati» A2 La riflessione sul mito da Vico all antropologia moderna Lı La filosofia di Vico (B. Croce) L2 La fantasia in Vico (A. Battistini) Capitolo 3 L Europa dei Lumi 1. Il contesto storico Che cos è l Illuminismo 241 Approfondimenti e letture critiche Lı Mondanità e filosofia (B. Craveri) Capitolo 4 Temi e forme della cultura illuministica 1. Saggistica, giornalismo e critica letteraria 256 Approfondimento La battaglia linguistica e letteraria del «Caffè» 258 C. Beccaria Tı Tortura e pena di morte, Dei delitti e delle pene 260 «Il Caffè» T2 L introduzione al «Caffè», «Il Caffè», Natura e cultura 264 Storia e tradizione Dallo Stato di natura ai Tristi Tropici L autobiografia 270 Storia e tradizione Le forme dell autobiografia 271 J.-J. Rousseau T3 Il paesaggio di montagna, Giulia o La Nuova Eloisa 272 T4 La trasparenza della scrittura, Confessioni 274 G. Casanova T5 Una seduzione mancata, Storia della mia vita 276 Lettura critica Chi sono? Sento il mio cuore (J. Sta r o b i n s k i) In d i c e

12 4. La nascita del romanzo moderno 280 Storia e tradizione La fortuna del romanzo epistolare 282 Lettura critica Il Robinson e la borghesia (I. Wat t) 285 D. Defoe T6 Robinson Crusoe: il nuovo Adamo, Robinson Crusoe 286 L. Sterne T7 Una voce sopra le righe, La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo 288 Lettura critica La parodia del romanzo: Tristram Shandy (V. Šk l o v s k i j) 291 Verso l esame 292 T P. Verri, Se la tortura sia un mezzo lecito per iscoprire la verità In sintesi 294 Fonti bibliografiche 295 videolezioni Gli intellettuali e l opinione pubblica CINEMA E LETTERATURA Barry Lindon S. kubrick Testi da leggere Wı J. Swift, Il surreale mondo di Lilliput, I viaggi di Gulliver W2 H. Fielding, Tom Jones: un rabbuffo ai critici, Tom Jones W3 Voltaire, Il giardino di Candido, Candide Testi da ascoltare T4 J.-J. Rousseau, La trasparenza della scrittura, Confessioni Sezione 3 IL GRANDE SETTECENTO ITALIANO CAPITOLO 1 Carlo Goldoni 1. La vita e l opera Goldoni e il teatro La riforma di Goldoni 302 Lettura critica Il binomio Mondo-Teatro (M. Ba r at to) 303 Parole chiave Maschera / Carattere 306 Lettura critica Goldoni, «Galileo della nuova letteratura» (F. De Sanctis) La locandiera 310 Parole chiave Serva / Padrona 311 Tı Il cavaliere misogino, La locandiera, atto II, scene i-ii 312 T2 Una seduzione gastronomica, La locandiera, atto II, scene iv e viii-ix La Trilogia della villeggiatura 320 Approfondimento Veneziani in terraferma: dalla vita in villa alla villeggiatura 322 T3 L abilità di Giacinta, Smanie per la villeggiatura, atto II, scene ix-xi 323 T4 L abito dell invidia, Smanie per la villeggiatura, atto II, scena xii 328 T5 Giacinta e Guglielmo: un destino infelice, Avventure per la villeggiatura, atto II, scene ii-iii 331 Storia e tradizione Gli allestimenti della Trilogia Le baruffe chiozzotte 336 T6 Povertà e fratellanza, Le baruffe chiozzotte, atto I, scena v I Mémoires 339 T7 Commiato, Mémoires 339 Verso l esame 341 T Le smanie per la villeggiatura, atto II, scena i 341 In sintesi 344 Fonti bibliografiche 345 videolezioni Carlo Goldoni, Trilogia della villeggiatura Testi da leggere Wı La morte di Zanetto, I due gemelli veneziani W2 L ultimo equivoco e il tema del matrimonio, I due gemelli veneziani W3 Un conflitto di generazioni, I rùsteghi 10 In d i c e

13 W4 Il sacrificio del desiderio, Il ritorno dalla villeggiatura Testi da ascoltare T2 Una seduzione gastronomica, La locandiera T4 L'abito dell invidia, Smanie per la villeggiatura Capitolo 2 Vittorio Alfieri 1. La vita Il pensiero e la poetica 349 Lettura critica Alfieri, personaggio emblematico di fine Settecento (E.Ra i m o n d i) 350 Parole chiave Tragedia Le tragedie 354 Parole chiave Titanismo 354 Approfondimento Come lavorava Alfieri 355 Tı Saul e i «trascorsi tempi», Saul, atto II, scena i 357 T2 Mirra e la madre, Mirra, atto IV, scena vii Il romanzo di una vocazione letteraria: la Vita 363 T3 L infinito di Marsiglia, Vita scritta da esso, vol. I, cap. iv Le Rime 366 T4 Tacito orror di solitaria selva, Rime 366 Verso l esame 368 In sintesi 369 Fonti bibliografiche 369 Testi da leggere Wı L oscura notte di Antigone, Antigone W2 La rabbia di Saul contro i sacerdoti, Saul W3 La morte di Saul, Saul W4 Reminescenze dell infanzia, Vita scritta da esso Testi da ascoltare Tı Saul e i «trascorsi tempi», Saul, atto II, scena i Approfondimenti e letture critiche Aı Alfieri e il suo pubblico Lı Le ombre del teatro alfieriano (E. Raimondi) L2 Modelli del Saul (F. Angelini) CAPITOLO 3 Giuseppe Parini 1. La vita Il pensiero e la poetica 372 Storia e tradizione La funzione Parini Le Odi 375 Tı L educazione, Odi, IX 376 T2 La caduta, Odi, XV Il Giorno 385 Parole chiave Notte 387 Parole chiave Satira (della nobiltà) 389 Storia e tradizione Parini e le arti figurative 390 T3 L avvio del poema, Il Giorno (prima redazione), Alla Moda e Il Mattino, vv T4 Il risveglio del giovin signore, Il Mattino (seconda redazione), vv T5 La favola del Piacere, Il Meriggio, vv T6 La «vergine cuccia», Il Meriggio, vv T7 La notte degli avi e la notte «moderna», La Notte, vv Verso l esame 416 In sintesi 418 Fonti bibliografiche 419 videolezioni Parini e la liberazione del verso Testi da leggere Wı Origine e natura della poesia, Discorso sopra la poesia W2 La salubrità dell aria, Odi W3 Il risveglio della dama e la toilette, Il Mattino Testi da ascoltare T6 La «vergine cuccia», Il Meriggio, vv Approfondimenti e letture critiche Aı Parini e l ode Lı Il farsi del Giorno (D. Isella) L2 Iconologia pariniana (G. Savarese) L3 Il gioco combinatorio di Perini (D. Isella) DAI TESTI ALLE IMMAGINI 3. I tre stati 420 glossario 424 Indice dei nomi In d i c e

14 1 1sezione l universo barocco Il profilo Capitolo 1 L u n i v e r s o in espansione Capitolo 2 L Ad o n e d i Mar i n o, poema ellittico Capitolo 3 Il g r a n t e at r o del mondo Capitolo 4 La p r o s a d e l m o n d o e l i n t r e c c i o delle lingue Nel plenilunio d inizio estate del 1609, a Roma, il pittore tedesco Adam Elsheimer puntò gli occhi nel terso cielo della città, tornata ormai, dopo la grande stagione dei papi rinascimentali, a rifulgere anche di splendori artistici. Prese una tavoletta di rame, e con il suo stile affinato ai maestri antichi e al naturalismo moderno di Dürer e dei fiamminghi dipinse un bellissimo notturno, La fuga in Egitto. A sinistra da un falò acceso dai pastori le faville sprizzano verso l alto, al di sopra di un bosco scuro, quasi trasformandosi nelle linee luminosissime della Via Lattea che splende nel cielo trapunto di costellazioni. A destra una splendida luna tonda come una frittella si specchia in un corso d acqua, sdoppiandosi e illuminando Maria, Giuseppe e Gesù con l asinello. Un idillio calato in un paesaggio di grande modernità. Ma a guardar bene, quella luna ha qualcosa di straordinario: per la prima volta nella storia è stata raffigurata con assoluta esattezza, con le sue macchie oceaniche, i suoi monti e i suoi laghi, rugosa e bitorzoluta, «ineguale, scabra e con molte cavità e sporgenze, non diversamente dalla faccia della Terra», come pochi giorni più tardi la vede a Padova Galileo Galilei, che così la descriverà, nel marzo 1610, in un libretto intitolato Sidereus Nuncius. In gita a Venezia, nel giugno 1609 Galilei ha comprato uno dei primi cannocchiali costruiti in Olanda e decantati come meraviglie magiche dai mercanti in giro per l Europa; un altro esemplare dev essere finito nelle mani di Elsheimer. E così un artista prima e un genio della scienza e della tecnica poco dopo guardano con occhi nuovi l antichissimo, eterno cielo stellato, scoprendone e rappresentandone in forme impensate la sconfinata dimensione e il complesso movimento planetario. Da pochi anni nelle chiese romane erano sbocciate alcune tele destinate a cambiare il modo di ritrarre la realtà: le aveva dipinte il lombardo Caravaggio, un artista di talento superlativo, il cui pennello trasponeva sulla tela un nuovo modo di guardare le piccole cose di ogni giorno di cui è colmo il mondo e di osservare la vastità imperscrutabile delle tenebre che sembrano corroderle. La visibilità del mondo, dopo di lui, diviene una lotta furiosa fra luce e ombra. Nell ombra notturna gli scienziati si tuffano per indagare l universo con strumenti sempre più sofisticati e precisi, disintegrando le idee e le immagini millenarie della cosmologia tolemaica, chiusa e circolare, e svelando e misurando invece con esattezza crescente un cosmo in espansione ben oltre i confini del sistema solare, un mondo «infinito e uno» come lo aveva descritto il mago e filosofo Giordano Bruno, bruciato per questa e altre eretiche teorie nel cuore di Roma nel febbraio del Sezione 1 L universo barocco

15 Il secolo barocco si apre con il rogo di Campo de Fiori e con la luna scientifica di Elsheimer e di Galilei, con i corpi di Caravaggio, veri, concreti, impastati di carne e di buio. Il circolo mirabile dell universo che per tutta l antichità e il Medioevo tolemaici aveva fatto coincidere la perfezione di Dio e del suo creato, «l Amor che move il sole e l altre stelle» su cui Dante aveva sigillato la Commedia, si deforma e si tende verso l ellisse, la nuova forma simbolica che domina il pensiero e l arte del Seicento. Galilei, dominato dal paradigma estetico del cerchio, resiste ad accettare i suoi stessi calcoli matematici e astronomici, che gli dimostrano il moto ellittico dei pianeti intorno al Sole. Ma ellittico è il disegno del colonnato di piazza San Pietro, in cui Bernini raffigura l inedito universo galileiano; ed ellittiche sono anche le piante delle chiese e delle cupole di Borromini, spinte da un energia interna che lacera anche le facciate e gli ornamenti, li fa esplodere e li avvita come spirali lanciate a folle velocità nel cielo di Roma. Ellittico, multicentrico, sarà anche il più noto poema dell epoca: l Adone di Giovan Battista Marino. Nel buio la sacra famiglia riceve luce in parte dalla fiaccola che Giuseppe tiene in una mano e in parte, più potentemente, dalla Luna, che il pittore rappresenta con precisione realistica e scientifica. Le faville del falò, nel risalire verso l alto, sembrano trasformarsi in stelle. Una notte di plenilunio Adam Elsheimer, La fuga in Egitto, 1609, olio su rame (Monaco, Alte Pinakothek). Il pittore tedesco Adam Elsheimer ( ) fu attivo a partire dal 1600 a Roma, dove realizzò preferibilmente quadri di piccolo formato su rame. Notevoli le sue rappresentazioni del paesaggio, che uniscono la sensibilità nordica per le ambientazioni esterne a influenze caravaggesche, soprattutto per i rapporti tra luce e tenebra, e a una spiccata capacità di osservazione, d impronta galileiana. 13 L universo barocco Sezione 1

16 CAPITOLO 1 L universo in espansione 1 Che cos è il Barocco 2 Gli assetti del mondo tra Cinquecento e Seicento 3 Modelli intellettuali e istituzioni culturali 4 Dal cerchio all ellisse 5 Galileo Galilei 6 La forma fluida e l instabilità del reale 7 La letteratura e le forme: retorica e poetiche barocche 8 La lirica barocca 1 videolezione L immaginario barocco: le linee in movimento Che cos è il Barocco Ba r o c c o : u n a definizione c o m p l e s s a Con il termine Barocco si indica un fenomeno di gusto e di stile che investì le diverse forme del pensiero artistico, letterario e scientifico, in un arco di tempo che coincide all incirca con il x v i i secolo, sebbene sintomi di una sensibilità pre-barocca siano già visibili sul finire del Cinquecento come reazione al Manierismo e conseguenza della Controriforma. A caratterizzare il Barocco, da un punto di vista geografico-spaziale, fu la dimensione europea, che ne permise la fioritura nell arte e nella letteratura dell intero continente, con diverse sfumature nei diversi Paesi. Ancora controversa è l etimologia della parola Barocco che certamente, però, insiste sull idea-chiave dell artificio, utilizzata in senso negativo e polemico a partire dal Settecento, epoca in cui il termine fa la sua apparizione. Una certa oscillazione sembra caratte- arte e cultura Fondazione dell Accademia della Crusca Caravaggio, San Matteo e l Angelo 1603 Fondazione dell Accademia dei Lincei l età del barocco in europa a u to r i e o p e r e 1564 Nascita di Galileo Galilei 1569 Nascita di Giambattista Marino 1584 Bruno, De l infinito, universo e mondi 1589 Esperimenti di Galilei sulla caduta dei gravi 1602 Campanella, La Città del Sole 1600 Giordano Bruno è mandato al rogo come eretico 1604, 1608 e 1614 Marino, Rime eventi storici 1559 Pace di Cateau-Cambrésis Elisabetta I regina d Inghilterra 1600 e Filippo II re di Spagna Fondazione delle prime Compagnie delle Indie 14 L universo barocco Sezione 1

17 rizzare ancora le due diverse accezioni con cui la parola è stata usata fino ai giorni nostri: per indicare semplicemente il fenomeno culturale nella sua dimensione storica; per definire una forma dell immaginario caratterizzata dal proliferare di elementi bizzarri e artificiosi e dalla tendenza all eccesso, tipica del Seicento ma presente anche in altre epoche, sempre in contrapposizione all equilibrio e all armonia del classicismo [ Lettura critica «Sull idea di Barocco», p. 16]. Il Se i c e n to e u r o p e o Visto con il nostro sguardo di moderni il Seicento italiano è legato principalmente agli straordinari esiti artistici raggiunti con Caravaggio, Bernini, Borromini, e allo splendore del nuovo pensiero scientifico incarnato nel genio di Galileo Galilei. I contemporanei, però, riconobbero una dimensione europea anche all opera del poeta Giovan Battista Marino, molto apprezzato soprattutto alla corte di Francia. In altri Paesi il Seicento fu il secolo di una fioritura letteraria di livello altissimo. La Spagna visse il siglo de oro della sua letteratura, che fruttò capolavori nel teatro, con le opere di Lope de Vega e di Calderón de la Barca, nella lirica, con Góngora, e nella prosa, con il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, primo romanzo moderno. Diverso è il caso della Francia, dove il Seicento è il secolo dei grandi pensatori, da Montaigne a Descartes a Pascal, e del classicismo, che si concretizza nella fissazione di una lingua limpida e rigorosa di cui le opere teatrali di Corneille e Racine sono l esito più brillante. Anche sulla scena inglese, con la figura di William Shakespeare, il teatro occupa un posto preminente. Egli stesso, però, fu contemporaneamente autore di una notevolissima produzione lirica; e proprio nella lirica il Seicento inglese conobbe le sue realizzazioni autenticamente barocche, specie con la poesia etico-religiosa del predicatore John Donne Invenzione del cannocchiale in Olanda 1609 Keplero afferma che le orbite dei pianeti sono ellittiche (Astronomia nova) Borromini, Oratorio dei Filippini Bernini, piazza San Pietro Fondazione dell Accademia del Cimento 1609 Shakespeare, Sonetti 1610 Galilei, Sidereus Nuncius 1623 Galilei, Il Saggiatore Marino, Adone 1632 Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo 1642 e 1648 Gracián, Acutezza e arte dell ingegno 1646 e 1662 Pallavicino, Trattato dello stile e del dialogo Prime osservazioni astronomiche di Galilei col cannocchiale 1633 Galilei abiura per evitare la condanna a morte 1639 Peregrini, Delle acutezze e 1670 Daniello Bartoli Tesauro, condanna lo stile Cannocchiale concettoso aristotelico (in Dell uomo di lettere difeso ed emendato) Luigi XIII re di Francia Guerra dei Trent anni 1620 Prima colonia dei Padri Pellegrini in America 1642 Colpo di Stato in Inghilterra guidato da Carlo I Strage degli ugonotti in Francia Esperienza repubblicana in Inghilterra sotto la guida di Cromwell 15 Capitolo 1 L universo in espansione

18 L immaginario barocco Tradizionalmente connotato per il fasto eccessivo, per la rappresentazione stravagante, per gli orpelli e la decorazione eccentrica, e in generale per una manifestazione tutta esteriore destinata a suscitare la sorpresa e la meraviglia dell osservatore, l immaginario barocco rivela in realtà implicazioni ben più profonde e rivoluzionarie: comporta una diversa percezione dello spazio e del tempo, e quindi del movimento, e una conseguente trasformazione delle immagini della realtà; produce una nuova iconografia dell universo e una inedita concentrazione dello sguardo, rivolto verso quella «piega dell essere» (la definizione è del filosofo francese Gilles Deleuze, ) che è l interiorità, dell uomo e del mondo. La d e f o r m a z i o n e d e l l o s pa z i o Le grandi scoperte geografiche, nel corso del Cinquecento, avevano allargato i confini del mondo. Nel Seicento, l osservazione del cosmo e le scoperte scientifiche decretano il definitivo e irreversibile declino del disegno tolemaico del cosmo circolare: lo svelamento dell orbita ellittica dei pianeti dilata e deforma la circolarità delle sfere celesti e la dilatazione del cerchio produce un progressivo allontanamento dal centro. La più ardita espressione di questa tensione a travalicare il limite della sfera è espressa dal filosofo Giordano Bruno ( ), che osò formulare una domanda decisiva: «come può l universo essere finito?». Corrisponde a questa nuova visione del cosmo la tendenza alla dilatazione e alla deformazione dello spazio, che informa di sé le realizzazioni estetiche barocche. In qualche misura, questa stessa iconografia dell universo è riprodotta negli spazi concreti e vicini in Sull idea di Barocco Il critico Luciano Anceschi ( ), dopo aver spiegato le diverse supposizioni sull etimologia del termine barocco, ne contestualizza storicamente la nascita. Il dato certo è che quel termine venne coniato, con intento polemico, in un secolo, il xviii, inconciliabile per sensibilità e visione del mondo con il Seicento. Si suol dire che, per avere chiari i dati di un problema culturale, conviene delinearne la storia. E la storia [ ] della nozione e categoria del Barocco, è poi particolarmente indicativa ed utile ad orientare. Che il nome debba la sua origine o ad una estensione ironica al dominio delle arti del sentimento di fastidio suscitato dalla stramba pedanteria del sillogismo (Baroco era una figura del sillogismo), come preferiscono eruditi e filosofi con sussidio di prove storiche e filologiche1, o la si debba, invece, come preferiscono uomini di gusto di sottile intuizione, all estensione rivelatrice del nome spagnolo (Berrueca) della perla imperfetta e irregolare2, è un fatto [ ] che l uso di tale nozione storica cominciò, con speciale riferimento alle arti figurative, nella seconda metà del xviii secolo, non tanto, ancora, come indicazione di una categoria generale dell arte, quanto come segno del sentimento di reazione di uomini, cui soccorreva una cultura e uno stile di formazione illuministica, che è quanto dire un modo equilibrato di preferenze classiche e razionali, un gusto per cui il modello di prosa più alto e desiderato è quello della scrittura secca, asciutta e rigorosa di Voltaire3; oppure, un poco più tardi, come segno dell irrita- 1. Che il nome filologiche: è questa la prima ipotesi sull etimologia della parola barocco, che discenderebbe da un allusione polemica al sillogismo, bene in sintonia con l antiaristotelismo e con l orientamento antiscolastico del secolo. 2. all estensione irregolare: è la seconda ipotesi, che fa discendere il nome barocco da quello di una perla irregolare, per sottolineare la preziosità e l irregolarità proprie dell arte barocca. 3. Voltaire: filosofo e scrittore francese ( ), è uno degli espo- 16 L universo barocco Sezione 1

19 cui si svolge la vita quotidiana degli uomini: nelle piazze, che si allungano in ellissi (così per il disegno di piazza San Pietro), o nelle piante delle chiese, che tendono esse pure a farsi ellittiche [ Dai testi alle immagini, pp. 188 sgg.]. Di n a m i s m o delle f o r m e e f u g a c i t à d e l t e m p o Il movimento è un tema costante della percezione del mondo e quindi dell immaginario barocchi. Anche la forma rompe la sua staticità e si fa mutevole, cangiante, in un gioco di variazioni che inganna la vista dello spettatore e ne suscita la meraviglia. Ma questa mutevolezza rivela anche una realtà profonda del mondo naturale, che in ogni sua forma è attraversato da un movimento incessante e continuamente muta, assumendo così aspetti sempre diversi e mai definitivi. A questa viva percezione del movimento e del dinamismo delle forme si accompagna una lancinante consapevolezza della fugacità del tempo: in fondo ogni volta che una forma muta diventando altra, la forma originaria muore. L uomo barocco ha chiarissimo il sentimento di questa fugacità dell essere, fragile e instabile come una bolla di sapone, e lo rappresenta attraverso gli oggetti: le nature morte, i teschi, gli orologi e soprattutto le rovine, relitti di un tempo ormai trascorso e consumato. La falsificazione d e l l a realtà I grandi architetti del Seicento punteranno a trasmettere il dinamismo delle forme persino alle facciate dei palazzi e delle chiese, rompendo la rigidità della materia con i giochi di luci e ombre, o servendosi della linea curva in un succedersi di porzioni concave e convesse. Naturalmente immobile, la pietra simula il movimento, crea un illusione ottica che inganna lo spettatore, fingendo, di fronte ai suoi occhi, una realtà che non esiste. lettura critica L. Anceschi zione di quegli uomini della fine del xviii secolo, che, rapiti, quasi, in un castissimo amore d ideale bellezza della Bellezza, s intenda, come «bianca» perfezione platonica e inquietati da un sospetto, e anche da uno sdegno morale, per ogni forma di parenthyrsus4 nell arte, trovarono nel Winckelmann l espressione conveniente del loro sentire, del loro intellettuale affetto di chiuso calore per un ideale di Ordine geometrico e «regolare». Sorta, dunque, in questi ambienti di cultura, e come da una dialettica illuministica o idealistica, contro un definito periodo delle arti figurative, e specie dell architettura, la prima interpretazione della nozione di barocco portò naturalmente in sé, con altre più accese e violente [ ], l accusa di «cattivo gusto», e quasi di perversione, ma è chiaro che si tratta di inevitabili, anzi necessarie ragioni polemiche [ ]. Il Barocco, con quel suo tornare alla natura e quasi confondere il tempio e la vegetazione5, con quel suo «ornato» stravagante e sontuoso che di ogni fontana fa un paesaggio, e con l inquietudine impressa alle masse doveva apparire qualche cosa di mostruoso e pazzesco: come un «delirio» di menti sregolate e innaturali. (L. Anceschi, Del Barocco e altre prove, Firenze, Vallecchi, 1953) nenti di punta dell Illuminismo [ sez. 2, cap. 3, p. 248]. 4. parenthyrsus: letteralmente è l entusiasmo vuoto, esagerato, intempestivo. Della parola si serve l archeologo e storico dell arte tedesco Johann Joachim Winckelmann ( ; citato da Anceschi poco più avanti) in un suo lavoro intitolato Della pittura e scultura dei Greci. Winckelmann esalterà il modello della suprema, composta e armonica bellezza dell arte greca. 5. confondere vegetazione: Anceschi si riferisce a uno dei tratti caratteristici dell arte barocca, che tende a rompere il confine tra struttura architettonica e natura esterna. Emblematici sono i grandi soffitti affrescati con cieli ed elementi vegetali, che sembrano proiettare lo spettatore fuori della stanza. 17 Capitolo 1 L universo in espansione

20 Di inganni ottici abbonda anche tanta poesia barocca, che attraverso una rete di immagini ingegnose, di finzioni, di riflessi costruisce un gioco di specchi che sfuma i confini del reale e dell apparente. E questo dell immagine riflessa nello specchio non è che uno degli infiniti spettacoli inscenati per ingannare i sensi. L e t à d e l l a r a p p r e s e n ta z i o n e Il valore dell apparenza e la falsificazione della realtà sono due aspetti della facciata, dell esteriorità esibita. Si assiste, nel corso del Seicento, a una grande fioritura del teatro, in tutti i Paesi dell Occidente europeo e in una moltitudine straordinaria di varianti; ma lo spazio della rappresentazione non si limita al palcoscenico teatrale, perché la scena si estende e si dilata fino a comprendere l intera realtà, come spiega bene la fortunata metafora del teatro del mondo. In una società che impone regole e codici di comportamento rigidi e raffinati, l individuo stesso è chiamato a indossare una maschera e a interpretare il proprio ruolo, prendendo parte alla rappresentazione. Secondo le acute considerazioni del grande filosofo francese Michel Foucault ( ), autore di uno dei libri decisivi del Novecento, Le parole e le cose (1966), il linguaggio stesso, per quest epoca, non «sarà altro che un caso particolare della rappresentazione», una delle tante maschere con cui l uomo si illude di arrivare alla verità. La perdita di certezze e quella sensazione di vertiginoso smarrimento che caratterizza l uomo barocco finiscono per mettere in crisi dunque anche il rapporto tra mondo e linguaggio, ovvero quel solido legame che consente all uno di essere lo specchio dell altro. Meraviglia Etimologia L italiano meraviglia, derivato dal latino mirabilia, propriamente cose meravigliose, neutro plurale dell aggettivo mirabilis, indica il sentimento di stupore, di sorpresa, di ammirazione, di fronte a qualcosa di inatteso e nuovo. Nel Seicento Nell adesione a una «poetica della novità e della meraviglia» (G. Getto) si individua generalmente il tratto caratteristico della cultura barocca, grazie anche all aperta e inequivocabile dichiarazione di poetica depositata dal maggiore rappresentante del barocco letterario italiano, Giambattista Marino, nella sua Murtoleide: «È del poeta il fin la meraviglia... chi non sa far stupir vada a la striglia» (XXXIII). Per essere correttamente inteso, però, questo aspetto indiscutibilmente centrale nella letteratura e nell arte barocca non deve essere visto esclusivamente nella sua forma esteriore pur presente e fondamentale di ricerca e ostentazione del meraviglioso e del sorprendente. La ricerca del meraviglioso e dell inusuale determina infatti necessariamente uno sguardo nuovo e diverso parole chiave sulla realtà. Il «poeta barocco, mosso dal solito proposito di novità e di sorpresa, [ ] estende il proprio sguardo sui più diversi e coloriti aspetti del mondo. Per effetto del programma poetico della meraviglia, lo scrittore barocco fruga la realtà, dilata il suo campo visivo, e accoglie nel suo universo poetico motivi e figure, forme e sostanze, prima rimasti ignorati ed estranei all esperienza lirica» (G. Getto). Da questo interesse a indagare gli aspetti diversi del mondo scaturisce un nesso immediato e profondo tra meraviglia e conoscenza: la meraviglia non è solo un effetto, ma costituisce una spinta all osservazione del reale. Quando si rileva la frequenza del termine meraviglia in uno scienziato come Galilei nel Saggiatore [ T5, p. 46] o nel Dialogo sopra i due massimi sistemi [ T6, p. 50], si capisce che la meraviglia è tutt altro che un elemento esteriore: essa assume un rilievo che si può dire scientifico, costituisce una spinta decisiva (anche per il piacere che suscita) all «inchiesta empirica» [ Lettura critica «Esperienza e meraviglia», p. 49] e quindi conoscitiva. Lat.: mirabilia cose meravigliose la meraviglia è componente essenziale della poetica barocca mezzo per suscitare lo stupore e l attenzione del pubblico sguardo nuovo e diverso sulla realtà tra meraviglia e conoscenza nesso 18 L universo barocco Sezione 1

21 In t e r i o r i t à e d e st e r i o r i t à Sotto il velo dell esibizione e della rappresentazione esteriore la cultura secentesca nasconde la tendenza opposta, verso un profondo misticismo e un ripiegamento negli spazi dell interiorità. Nella poesia, il filone brillante della lirica dell ostentazione convive con versi ricchi di introspezione. Il dato nuovo, però, risiede nell inedita scissione tra i due piani, esterno e interno. Emblematico è il modo in cui, nello spazio chiuso delle chiese barocche, si mira a includere, rappresentandolo, il mondo esterno: la natura, il cielo, l universo. 2 Gli assetti del mondo fra Cinquecento e Seicento La nascita degli Stati nazionali Il xvi secolo, attraversato dal conflitto per il trono imperiale tra Francia e Spagna e dalle destabilizzazioni seguite alla Riforma protestante, si avvia a conclusione con la Controriforma, i cui esiti saranno per molti versi decisivi nell orientare la storia del secolo successivo. I conflitti di religione, tra Stato e Stato e all interno dei singoli Stati, e il consolidamento degli Stati nazionali sono i fenomeni che caratterizzano i cento anni che vanno, all incirca, dalla metà del Cinquecento alla metà del Seicento. Le figure di Filippo II ( ), re di Spagna, campione politico della Controriforma e modello di sovrano assoluto, e di Elisabetta I ( ), propiziatrice dello straordinario sviluppo economico e coloniale dell Inghilterra, danno l impronta alla storia europea del secondo Cinquecento. Poi, la sparizione nel giro di pochi anni di queste due grandi figure accompagna simbolicamente il passaggio da un secolo all altro e la fine di un epoca di espansione. Esaurita questa spinta propulsiva, il Seicento conosce una crisi che investe in modo più significativo il sud del continente, specie l Italia e la Spagna, che vivono un generale processo di rifeudalizzazione; mentre il nord, l Olanda e l Inghilterra soprattutto, si avvia verso il moderno capitalismo. As c e s a d e l l a Fr a n c i a e m o n a r c h i a a s s o l u ta Negli ultimi decenni del Cinquecento le lacerazioni interne, alimentate soprattutto dal conflitto religioso, e l instabilità della monarchia, avevano relegato la Francia in una posizione relativamente marginale nel panorama europeo. L ascesa al trono di Luigi XIII, nel 1617, affiancato dal suo potentissimo primo ministro, il cardinale di Richelieu, impose però la Francia, all inizio del xvii secolo, quale modello dello Stato nazionale moderno. Esso, per un lunga fase, almeno nell Europa continentale, coinciderà con la monarchia assoluta, fondata sull accentramento nelle mani del sovrano di un potere politico incontrastato e privo di contrappesi. Un caso a parte, e peculiare, è rappresentato invece dalle Province Unite (i Paesi Bassi), modello di tolleranza religiosa e di libertà di pensiero, ormai avviate a divenire, nel primo Seicento, la maggiore potenza commerciale del continente, proiettata verso i confini del Nuovo Mondo: verso l America e verso l India. La guerra dei Trent anni Del tutto particolare è la situazione della Germania, frammentata sul piano territoriale e religioso dopo che, nel 1555, la pace di Costanza aveva riconosciuto ai principi tedeschi, cattolici o protestanti, il diritto di seguire la propria confessione. Così sopito, il conflitto religioso si riaccese dopo l inizio del Seicento. Le ostilità, destinate a durare un trentennio, dal 1618 al 1648, si estesero rapidamente su scala europea e si conclusero, in una prima fase, con la pace di Lubecca (1629) e la vittoria della Spagna. 19 Capitolo 1 L universo in espansione

22 Proprio le ambizioni egemoniche mostrate dalla Spagna finirono però per riaccendere il conflitto, questa volta su basi politiche più che religiose, spingendo all intervento anche la Francia, che nella fase precedente era rimasta in una posizione defilata. La pace di Vestfalia, siglata nel 1648, sancì la sconfitta della Spagna, la fine delle guerre di religione e il tramonto definitivo del potere imperiale sulla Germania; mentre si imponeva sul continente l egemonia francese, destinata a durare, tra alterne vicende, fino al La Ri vo l uz i o n e i n g l e s e Un modello di Stato del tutto opposto a quello francese prese forma intorno alla metà del secolo in Inghilterra, dove ogni tentativo di rafforzare il potere assoluto della corona era fallito. Nel 1649 il re Carlo I ( ) venne imprigionato e condannato a morte, mentre veniva proclamato il Commonwealth (la Repubblica inglese), sotto la guida del puritano Oliver Cromwell ( ). Il suo governo, però, assunse rapidamente i connotati di una dittatura militare e alla sua morte il Parlamento favorì il ritorno della monarchia. Al tempo stesso, la via dell assolutismo si dimostrava ormai definitivamente impercorribile e la centralità del Parlamento non poté più essere messa in discussione. L eredità ideologica della rivoluzione inglese, inoltre, avrebbe presto rivelato tutta la sua importanza, trasmettendosi alle grandi rivoluzioni settecentesche: quella americana e quella francese. La decadenza dell Italia Nuovi equilibri e dominio spagnolo Il riassetto degli equilibri internazionali, determinato dalle mutate condizioni economiche, sociali e politiche, relegò definitivamente l Italia in una posizione periferica e subalterna. Un generale fenomeno di rifeudalizzazione, quindi di concentrazione di terre e ricchezze nelle mani di pochi, e lo spostamento delle rotte commerciali verso gli Oceani, che collocava l Italia in una posizione geograficamente periferica, decretarono il fortissimo indebolimento di quella borghesia mercantile che aveva assicurato a lungo la vitalità della Penisola. Fin dalla metà del Cinquecento, inoltre, la pace di Cateau-Cambrésis (1559) aveva definitivamente sancito l influenza spagnola, quasi egemone, sull Italia. Nel corso del Seicento, gli Stati italiani che erano sotto il controllo diretto della Spagna, rimasti ai margini della guerra dei Trent anni, furono sfruttati soprattutto come fonte di entrate fiscali. In questo quadro, un lampo di vitalità fu la ribellione di Napoli nel 1647, capeggiata dal giovane pescivendolo Masaniello; ma nel 1648 la Repubblica di Napoli, male organizzata, venne sbaragliata e il controllo spagnolo ristabilito. Letture critiche Roma 1630 (Y. Bonnefoy) Cu lt u r a e s o c i e t à n e l l Ita l i a d e l Se i c e n to Per l ultima volta, nel corso del Seicento, pur indebolita sul piano economico e limitata nell autonomia politica, l Italia conserva la sua centralità culturale. Roma, sede della Chiesa controriformata, è ancora un polo di attrazione su scala europea; un intellettuale come Giovan Battista Marino coltiva rapporti strettissimi con la corte di Francia ed è imitato in tutta Europa; Galilei apre la via della scienza moderna; la pittura del maledetto Caravaggio imprime un segno indelebile sull arte europea [ Approfondimento «Caravaggio e il caravaggismo», p. 64]. Sullo sfondo, però, si assiste al declino di quel sistema delle corti che aveva alimentato e sostenuto la fioritura rinascimentale, mentre le dinamiche stesse della vita di corte si fanno ormai artificiose ed esteriori. I nuovi feudatari, amministratori del potere straniero, in un sistema in cui il potere corrisponde al privilegio e si accentra in poche mani, si comportano sempre più come signori locali, prepotenti e corrotti. È la realtà che Alessandro Manzoni rappresenterà magistralmente ambientando nel Seicento i Promessi Sposi e restituendo nel suo don Rodrigo la figura perfetta del signorotto prevaricatore. 20 L universo barocco Sezione 1

23 Il mondo globalizzato La c o n q u i s ta d e g l i o c e a n i Il Cinquecento era stato il secolo delle esplorazioni, degli interessi per le terre lontane ed esotiche; il Seicento è il secolo dell espansione reale dell Occidente europeo verso quelle terre, sul piano commerciale, politico e culturale. Fin dall inizio del secolo nuovi protagonisti, l Inghilterra e le Province Unite, si affacciano sulle rotte commerciali d Oriente con la nascita delle prime Compagnie delle Indie (1600 e 1602). In particolare, il fiorire della potenza commerciale olandese sortisce anche l effetto di alimentare un ricco mecenatismo mercantile i cui frutti sono visibili nella grande pittura del Seicento, da Rembrandt a Vermeer. Proiettate verso gli stessi orizzonti, però, Inghilterra e Province Unite finiscono inevitabilmente per impegnarsi in uno scontro che porta alla sconfitta e al ridimensionamento dell egemonia commerciale olandese. Emerge intanto la nuova forza della Francia di Luigi XIV, la cui politica di espansione risponde a esigenze di prestigio, più che commerciali. Dalle e s p l o r a z i o n i a l c o l o n i a l i s m o Nel Seicento la spinta europea verso l esterno si caratterizza per il nuovo spirito coloniale. La fase delle esplorazioni comincia a lasciare il posto alla creazione di nuovi insediamenti, che spesso accolgono una popolazione desiderosa di allontanarsi dalla terra di origine. Emblematica, in questo senso, è l avventura dei Padri Pellegrini, puritani fuggiti dall Inghilterra nel 1620 per sottrarsi alle persecuzioni religiose e giunti in America, dove fondano la prima colonia ufficiale. Nel Sud e nel Centro America, allo stesso tempo, si consolida il colonialismo portoghese e spagnolo, avviato fin dal secolo precedente. Lo specchio è oggetto ricorrente della pittura e della letteratura barocca. I g e s u i t i in Am e r i c a e in As i a L espansione extraeuropea di Spagna e Portogallo può contare in modo significativo anche sull appoggio della Chiesa di Roma, contraccambiata con il sostegno economico, politico e militare offerto all opera dei missionari, prevalentemente gesuiti. In Sud America, nella zona compresa tra Argentina, Cile, Uruguay e Paraguay, vengono fondati veri e propri Stati missionari, che mirano alla salvaguardia delle popolazioni locali contro gli eccidi dei colonizzatori. I simboli della scienza (in questo caso l astronomia) e delle tecniche nel quadro sono accolti nel gioco pieno di stupore dei tre putti. Il Barocco e la meraviglia Domenico Zampieri, detto il Domenichino, Allegoria dell Architettura, dell Astronomia e dell Agricoltura, 1625 (Torino, Galleria Sabauda). 21 Capitolo 1 L universo in espansione

24 Più complessa si rivela l impresa missionaria dei gesuiti in Asia, dove lo scontro avviene con culture più radicate e forti, e il proselitismo ottiene risultati limitati. Esemplare è il caso dell India, dove la diversità di costumi rappresentò un ostacolo alla comunicazione della Parola evangelica. Poco fortunate furono anche le prime missioni in Cina, condotte dal gesuita Matteo Ricci ( ), che tentò di entrare in contatto con le popolazioni locali trovando un punto di dialogo con il Confucianesimo. Ma il dato più rilevante consiste, generalmente, nello scambio culturale che le missioni avviano, cosicché l opera di diffusione del Cristianesimo procede parallelamente all intermediazione del sapere scientifico e tecnico dell Europa. 3 Approfondimenti La musica barocca Modelli intellettuali e istituzioni culturali Intellettuali e potere Nel corso del Seicento la crisi del sistema delle corti, e del mecenatismo ad esse legato, comporta una significativa riduzione dei margini di autonomia riservati all attività culturale. Diminuiscono i committenti e vengono privilegiate quelle forme dell arte architettura, scultura, pittura e musica che possono rispondere in modo più immediato a esigenze propagandistiche. Al tempo stesso, il clima imposto dalla Controriforma e il modello politico dell assolutismo limitano gli spazi di libertà, inducendo negli intellettuali reazioni contrastanti, di opposizione o di adeguamento. Gli scrittori più legati al potere tendono a specializzarsi in ruoli e mansioni di più netta subordinazione: il cortigiano del principe si trasforma in segretario, depositario di un sapere professionalizzato che gli consente di spostarsi di corte in corte mettendo al servizio dei signori di turno le proprie competenze. Se nel rapporto con il principe questa nuova figura di intellettuale deve ricorrere a pratiche di dissimulazione (il comportamento di chi maschera opinioni e idee) o di trasformismo (il comportamento di chi modifica opportunisticamente le proprie idee per mantenere una condizione di potere o, nel caso degli intellettuali, di privilegio), la sua specializzazione costituisce al tempo stesso una prerogativa ch egli può spendere a suo vantaggio, per rivendicare, in prospettiva, un proprio ruolo di fronte al pubblico. Pr o f i l i d i i r r eg o l a r i, a v v e n t u r i e r i e libertini Accanto al modello più conformistico e vicino al potere, non mancano gli intellettuali che incarnano un profilo irregolare e divergente rispetto alla cultura ufficiale. In alcuni casi ciò si traduce in un pensiero autonomo destinato a scontrarsi con le autorità laiche e religiose con esiti drammatici, come avviene per Giordano Bruno, per Tommaso Campanella, per Galilei. Nel corso del secolo, poi, si affermano personalità come quella del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, che fa dell autonomia e dell irregolarità uno dei tratti distintivi della sua personalità artistica; o figure come quella dell avventuriero, che insegue il successo cavalcando le mode, e infine (soprattutto in area francese) quella del libertino, che persegue un etica improntata al relativismo e allo scetticismo, apertamente critica verso la morale dominante. Intellettuali, s u c c e s s o e p u b b l i c o Il superamento del mecenatismo rinascimentale crea le premesse per un rapporto nuovo tra il letterato e il pubblico: diventa infatti prioritaria, per l artista, e soprattutto per lo scrittore, la ricerca del successo. Così, mentre guadagna spazi d indipendenza rispetto al potere politico, lo scrittore finisce però per essere dipendente dal gusto e dalle mode. Alcuni dei tratti distintivi generalmente riconosciuti all arte barocca, dalla ricerca del meraviglioso al gusto per il bizzarro, testimoniano una nuova necessità primaria: dilettare il pubblico, in vista di un successo anche commerciale. 22 L universo barocco Sezione 1

25 Chiesa, politica e arte A fronte della crisi del mecenatismo cortese l unico committente tradizionale che mantiene una sua specifica funzione è la Chiesa: non solo il papa, ma anche i più importanti ordini religiosi, primo fra tutti quello dei gesuiti. Roma continua così a essere un polo di attrazione assai forte, verso il quale ancora convergono artisti provenienti da tutta Italia e da tutta Europa. Per la Chiesa postridentina l arte ha assunto una precisa funzione propagandistica e dottrinaria, anche per effetto del nuovo statuto attribuito dalla Controriforma alle immagini, esaltate nella loro funzione edificante ed educativa. Al valore attribuito nell arte rinascimentale alla rappresentazione del vero si sostituisce quello della rappresentazione utile. Il collegio, l a c c a d e m i a, la b i b l i ot ec a Nuove istituzioni di promozione del sapere guadagnano la ribalta. I collegi, sorti già nel Cinquecento, principalmente su iniziativa dei gesuiti, raggiungono nel corso del xvii secolo una diffusione europea e un ruolo determinante nella formazione delle classi dirigenti, entrando in competizione, spesso vincente, con le istituzioni universitarie, fino ad assorbirle del tutto. Le accademie, eredi di quelle nate in epoca umanistico-rinascimentale, diventano il luogo privilegiato di un sapere laico e osteggiato dalla Chiesa, aprendosi a una cultura non più esclusivamente letteraria e artistica, ma anche scientifica. Accanto all Accademia della Crusca (fondata nel 1582), frutto esemplare della cultura cinquecentesca, si affermano così due istituzioni come l Accademia dei Lincei (1603) e l Accademia del Cimento (1657), che sono un brillante esempio della nuova apertura alle scienze. Nascono, nel Seicento, anche le prime biblioteche pubbliche: la Bodleian Library dell Università di Oxford (1602) e la Biblioteca Ambrosiana a Milano (1609). Approfondimenti Collezionismo e camere delle meraviglie : la nascita del museo moderno Un c ata l o g o d e l m o n d o : il c o l l e z i o n i s m o Solo nel Settecento sorgeranno i primi grandi musei, ma la loro fondazione è il risultato della straordinaria diffusione secentesca del collezionismo privato. Già il Rinascimento aveva inaugurato l interesse per la collezione di resti e reperti dell antichità; nel xvii secolo, poi, l allargamento dei confini geografici del mondo propizia la collezione dell esotico, che si colloca a metà strada tra la curiosità e l interesse scientifico. Queste collezioni di oggetti, di reperti bizzarri e singolari, assolvono una funzione che va oltre la semplice curiosità: esse costituiscono una sorta di concreto tentativo di contenere e catalogare il mondo, di ricreare un mondo in scala minore. Non a caso le tassonomie, che mettono ordine nell universo delle cose conosciute, si diffondono come genere nel corso del Seicento. Particolare interesse riveste poi il fenomeno delle cosiddette camere delle meraviglie, collezioni naturalistiche che riunivano esemplari meravigliosi, mostruosi, tratti dal mondo naturale (animale, vegetale e minerale). In sintesi: società e cultura nel seicento Scenario politico Scenario economico Modelli intellettuali e istituzioni culturali declino dell Impero asburgico consolidamento degli Stati nazionali: Francia, Spagna, Inghilterra fioritura del modello politico, sociale ed economico delle Province Unite marginalità dell Italia, soggetta all egemonia spagnola crisi dell agricoltura (che rimane prioritaria solo per Italia e Spagna) inizi di un economia capitalistica conflitti per l egemonia sui territori d oltremare potenza mercantile di Inghilterra e Province Unite; potenza coloniale di Spagna e Portogallo pubblico ristretto alle classi nobiliari declino del mecenatismo: l artista ora dipende sempre più dal mercato ruolo dei missionari (in particolare i gesuiti) per la diffusione del Cristianesimo declino dell istituzione universitaria e affermazione di collegi e accademie (aperte anche al sapere scientifico) 23 Capitolo 1 L universo in espansione

26 4 Dal cerchio all ellisse Una nuova visione del mondo Nella visione umanistico-rinascimentale l uomo era collocato al centro di un universo di forma circolare che rispecchiava la perfezione del creato e del Creatore. A partire dal secondo Cinquecento, e irreversibilmente nel corso del Seicento, questa visione dell universo entra in crisi: l osservazione scientifica rivela agli uomini di questo secolo il carattere mutevole dell esistente e del mondo, forzando così l immagine di quel sistema circolare chiuso e perfetto che nuove tensioni deformano in un ellisse. Le implicazioni di questa nuova consapevolezza sono a un tempo scientifiche e antropologiche. L uomo moderno, liberato dallo spazio chiuso dell universo circolare, di cui occupava il centro, conquista ora una libertà vertiginosa e terrorizzante; inserito in uno spazio che si dilata fino a diventare potenzialmente infinito, avverte l inquietante sua solitudine. L immagine dell ellisse, in epoca barocca, domina anche in campo artistico: ellittica è la struttura dell opera fondamentale del Barocco letterario italiano, l Adone di Giovan Battista Marino, ed ellittico è il disegno di Bernini per piazza San Pietro ( ). Giordano Bruno: l universo infinito Cenni biografici Giordano Bruno nasce a Nola nel Entrato nell ordine domenicano, ne esce nel 1576, sospettato di eresia. Inizia allora la fase più intensa della vita di Bruno: sono gli anni in cui gira l Europa e dà alle stampe le sue opere, dai testi di mnemotecnica alla commedia Candelaio, fino ai dialoghi scientifici, tra cui De l infinito, universo e mondi (1584). Inseguito dall ostilità suscitata dalle sue audaci teorie, viene arrestato nel 1592 e portato davanti al tribunale dell Inquisizione, che lo condanna come eretico. Nel 1600 è mandato al rogo in Campo de Fiori a Roma. Testi da leggere G. Bruno, Come può l universo essere infinito?, De l infinito, universo e mondi Statua di Giordano Bruno in Campo de Fiori a Roma. Gli infiniti m o n d i La modernità di Giordano Bruno è quasi paradossale: egli dà un impulso fondamentale alla moderna visione del mondo senza essere, in senso proprio, un grande scienziato; trae inoltre la sua modernità da un legame ancora forte con la tradizione neoplatonica ed ermetica. Spingendosi avanti sulla strada indicata da Copernico, Bruno rompe definitivamente i confini del mondo chiuso aristotelico e tolemaico, proponendo il modello di un universo infinito, privo di centro perché senza confini, e per questo dotato di infiniti centri. L universo bruniano ospita quindi infiniti mondi, cui corrispondono illimitate possibilità, e in questa proiezione verso l infinito si rivela dirompente, capace di mettere in crisi visioni consolidate. La m u ta z i o n e u n i v e r s a l e L universo tratteggiato da Giordano Bruno è composto di energie più che di strutture. Il divenire si sostituisce all essere; la mutazione è la condizione normale dell esistente perché anche le cose infime hanno una loro energia interna che ne anima il movimento. Questa prospettiva fa di Bruno l erede più audace dell animismo rinascimentale, ossia della concezione secondo la quale ogni elemento della natura è animato. L universo contrassegnato dalla trasformazione continua rappresenta il 24 L universo barocco Sezione 1

27 finito che tende all infinito, in cui ogni singola cosa manifesta insoddisfazione per una forma specifica, tendendo sempre a nuove forme. Anche nella maturazione di questa sensibilità metamorfica, ovvero di questa attenzione al continuo mutare dell esistente, Bruno assorbe e rielabora una nozione già presente nella cultura del Rinascimento, che egli rende così disponibile al Barocco nascente. Ma se la metamorfosi continua si tradurrà spesso, nell immaginario barocco, in un senso doloroso della provvisorietà, ad esempio della vita e dell uomo, per Giordano Bruno essa ha invece un valore eminentemente positivo. L Un o-t u t to e la c o n o s c e n z a L uomo, posto di fronte al mutevole e alla metamorfosi incessante, scopre che la percezione e i sensi non possono più garantirgli la conoscenza: essi infatti colgono solo una manifestazione finita e provvisoria dell esistente [ T1, p. 26]. Ma il fatto che il sensibile e il mutevole non siano conoscibili in senso stretto non significa che non sia conoscibile la natura. Esiste una facoltà che può avvicinare l uomo all unica conoscenza autentica, quella superiore dell Uno-tutto (l universo nella sua interezza, concepito in senso panteistico come un unico organismo divino vivente): Mutazione Etimologia Dal latino mutatione(m), a sua volta derivato dal verbo mutare. La mutazione è il cambiamento, la trasformazione o, in biologia, la variazione del patrimonio ereditario di un organismo, spontanea o indotta da agenti esterni, che produce mutamenti trasmissibili dei caratteri morfologici. parole chiave Nella cultura del Seicento L osservazione diretta, sempre più ravvicinata e puntuale, rivela l infinita varietà dei fenomeni e ne produce sotto l occhio attento dell osservatore la crescita esponenziale. Si trasmette così l immagine di un mondo del quale il movimento e la metamorfosi finiscono per diventare, sotto la lente del microscopio, l essenza visibile. Questa percezione di una realtà soggetta a continue e potenzialmente infinite metamorfosi appare determinante tanto per la visione quanto per la rappresentazione secentesca del mondo, che affonda le proprie radici negli esiti più avanzati del secolo precedente. Già sul finire del Cinquecento, infatti, il grande filosofo francese Michel de Montaigne, avvertito l ineluttabile fluire dell esistente, percepiva l impossibilità di descrivere «l essere», ovvero la forma: non si può descrivere altro che «il passaggio» che si consuma «di minuto in minuto», ovvero il trascorrere di una forma in un altra. Negli stessi anni un altro grande filosofo, Giordano Bruno, dedica, con scelta significativa, il suo Candelaio a una Morgana, signora delle mutazioni [ T1, p. 26]. Il continuo mutare delle forme, che non possono essere fermate in una forma fissa e definitiva, accentua poi l idea tipicamente barocca della transitorietà dell esistente, già scaturita dalla consapevolezza del fluire inarrestabile del tempo. Contemporaneamente determina, a livello letterario, la legittimità degli accostamenti sorprendenti tra le cose lontane: un modo per svelare il contatto segreto e profondo che tra di esse esiste, quasi risalendo a una loro forma originaria, nascosta dal succedersi delle mutazioni subite. Lat.: mutare (verbo) Lat.: mutatione(m) (sostantivo) Nel Seicento: percezione di una realtà potenzialmente infinita e soggetta a continue metamorfosi mutare mutazione sfuggevolezza e transitorietà dell esistente possibilità del poeta di fare accostamenti sorprendenti tra cose lontane (tutto è legato derivando da precedenti trasformazioni) 25 Capitolo 1 L universo in espansione

28 si tratta dell immaginazione. La conoscenza discende quindi dal materiale che l immaginazione le offre. Testi da leggere G. Bruno, La funzione della mnemotecnica, De umbris idearum Approfondimenti L arte della memoria Letture critiche La magia degli elementi (E. Battisti) Il m a g o d e l l a m e m o r i a Nei secoli è stata tramandata la figura di Giordano Bruno esperto delle scienze occulte e delle arti magiche. La magia, legata all arte della memoria, spalanca le porte della conoscenza: la memoria è l arte segreta che consente di ricordare la verità, risalendo fino all Uno-tutto e rintracciando il segno dell Uno impresso nell uomo. Già nel giovanile De umbris idearum Bruno mostra dimestichezza con la tradizione della mnemotecnica medioevale e rinascimentale, ma, più audace dei suoi predecessori, svela un segreto ermetico nell arte della memoria: il mondo interiore è legato alle stelle perché l interno dell uomo è un riflesso del mondo celeste; per questo le immagini della memoria, a loro volta, si agganciano alle stelle. E le stelle non sono che una realtà intermedia tra il mondo sovraceleste (il Tutto) e il mondo sensibile e fisico degli elementi, ovvero il mondo del molteplice. Conoscere le stelle consente così di agire sulle cose soggette al loro influsso, ma permette anche di compiere un passo verso la vera conoscenza. ı G. Bruno, Il Candelaio, Prologo La signora delle mutazioni Il Candelaio (1582) è una commedia in prosa in cinque atti. Bruno aderisce ai modelli del teatro cinquecentesco, mettendo in scena una trama intessuta di beffe e burle di cui cadono vittima Messer Bonifacio, il Candelaio appunto, e con lui Manufrio e Bartolomeo, un alchimista dilettante. Bonifacio, innamorato di una certa Vittoria, si affida agli incantesimi di un mago, Scaramurè, per far cadere la donna fra le sue braccia, e finisce invece per farsi beffare dalla moglie. Questa, a sua volta, indignata, si convince che in fondo non è un gran male tradire un marito simile Le beffe che si abbattono sugli altri due personaggi riflettono la mentalità umanistica, specie quando è colpito Manufrio, figura del pedante che parla latino. Il brano che riportiamo è tratto dal prologo. Alla signora Morgana B.1, sua signora sempre onoranda 5 Et io a chi dedicarrò il mio Candelaio? A chi, o gran destino, ti piace ch io intitoli2 il mio bel paranimfo3, il mio bon corifeo4? A chi inviarrò5 quel che dal sirio6 influsso celeste, in questi più cuocenti7 giorni, et ore più lambiccanti8, che dicon caniculari9, mi han fatto piovere nel cervello le stelle fisse, le vaghe lucciole10 del firmamento mi han crivellato sopra, il decano de dudici segni11 m ha balestrato in capo12, e ne l orecchie interne13 m han soffiato i sette lumi erranti14? A chi s è voltato, dico io? a chi riguarda? a chi prende la mira? 1. Morgana B.: i tentativi di comprendere a chi corrisponda questa Morgana hanno portato all identificazione con una signora nolana amata da Bruno in gioventù. 2. intitoli: dedichi. 3. paranimfo: nell antica Grecia era colui che, in occasione delle nozze, accompagnava la sposa a casa dello sposo. 4. corifeo: è il capo del coro, figura essenziale della tragedia greca. 5. invarrò: invierò. 6. sirio: era, già per i Greci, la più splendente delle stelle visibili in cielo. 7. cuocenti: roventi, caldi. 8. lambiccanti: che fanno sudare abbondantemente; il verbo lambiccare significa propriamente distillare tramite un alambicco. 9. caniculari: soffocanti per il caldo. 10. vaghe lucciole: sono i corpi celesti mobili e luminosi che attraversano il cielo. 11. decano segni: il decano dello zodiaco, cioè luglio, mese in cui Bruno scrisse la commedia. Il richiamo al mese di luglio chiarisce i precedenti riferimenti ai «cuocenti giorni» e alle ore «caniculari». 12. balestrato in capo: scagliato in capo, quindi ispirato. 13. orecchie interne: sono le orecchie dell anima, che ricevono l ispirazione inviata dall alto senza mediazione dei sensi esterni. 26 L universo barocco Sezione 1

29 A sua Santità? no. A sua Maestà Cesarea15? no. A Sua Serenità? no. A Sua Altezza, Signoria illustrissima e reverendissima? non, no. Per mia fé non è prencipe o cardinale, re, imperadore o papa che mi levarrà questa candela di mano in questo sollennissimo offertorio16. A voi tocca, a voi si dona; e voi o l attaccarrete Uno spirito indipendente Con tono deciso e irriverente Bruno afferma la propria indipendenza da ogni autorità costituita. al vostro cabinetto17, o la ficcarrete al vostro candeliero: in superlativo dotta, saggia, bella e generosa mia signora Morgana: voi, coltivatrice del campo dell animo mio: che dopo aver attrite le glebe18 della sua durezza e assottigliatogli il stile19, acciò che la polverosa nebbia sullevata dal vento della leggerezza non offendesse gli occhi di questo e quello, con acqua divina, che dal fonte del vostro spirto deriva, m abbeveraste l intelletto. [ ] Ricordatevi, signora, di quel che credo che non bisogna insegnarvi: Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s annihila20; è un solo che non può mutarsi, un solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesmo. Con questa filosofia l animo mi s aggrandisse21, e me si magnifica l intelletto. Però22 qualunque sii il punto di questa sera ch aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte. Tutto quel ch è, o è cqua o llà, o vicino o lungi23, o adesso o poi, o presto o tardi. Godete, dumque, e, si possete24, state sana, et amate chi v ama. 14. sette lumi erranti: i sette pianeti del disegno tolemaico dell universo, che giravano intorno alla Terra. 15. Sua Maestà Cesarea: l imperatore. 16. levarrà offertorio: allude alla liturgia della Messa, ma con un tono apertamente irriverente, acuito dalla precedente allusività oscena nell immagine della candela. 17. cabinetto: è un francesismo, da cabinet; indica una stanza privata. 18. attrite le glebe: tutta la metafora ruota attorno alle immagini del dissodamento delle zolle (le glebe) e della coltivazione dei campi: alla «signora Morgana» è dedicata l opera, in sostanza, perché ella ha reso fertile l animo dell autore. 19. stile: falce. 20. s annihila: letteralmente si fa nulla, quindi si distrugge. 21. mi s aggrandisse: mi si ingrandisce. 22. Però: Perciò. 23. lungi: lontano. 24. possete: potete. Guida alla lettura t 1 Circolazione e mutazione universale In questa pagina introduttiva del Candelaio è condensata la visione del ciclo delle mutazioni dell universo nel quale anche l uomo è coinvolto in quanto soggetto al ciclo ininterrotto della vita e della morte. Il sentimento del tempo che «tutto toglie tutto dà» (rr ) spiega esattamente questo fluire della mutazione continua, in cui però «nulla s annihila» e sopra la quale si colloca, unico immobile e immutabile, l Uno, posto al di là del tempo: «un solo è eterno» (r. 20). Nella mutazione universale Bruno riconosce la legge che unisce il cielo e la terra, le singole nature e l universo. Questa mutazione continua assume nel testo un aspetto di circolarità: essa riflette la circolazione universale, ovvero il ciclo delle successioni della notte e del giorno. Frontespizio del Candelaio di Giordano Bruno (Firenze, Biblioteca Nazionale). 27 Capitolo 1 L universo in espansione

30 La «signora Morgana» e Merlino-Bruno Al di là dell identificazione concreta della «dotta, saggia, bella e generosa mia signora Morgana» (r. 14) cui è dedicato Il Candelaio, in lei rivive anche l antica fata Morgana, signora delle mutazioni; la guaritrice di re Artù nella Vita Merlinii (Vita di Merlino) di Goffredo di Monmouth ( ca.) e incarnazione della Fortuna nell Orlando innamorato di Boiardo. Ma per Bruno l antica fata è anche, in chiave ermetico-filosofica, semplicemente la Mutazione, alla quale non occorre insegnare l inarrestabile scorrere del tempo («Ricordatevi, Signora, di quel che credo che non bisogna insegnarvi», r. 18). Conferma la solidità di questo riferimento alla signora delle mutazioni il fatto che la prima opera di Bruno a noi nota, il De umbris idearum, databile come Il Candelaio al 1582, si apre con tre poesie misteriche firmate proprio da Merlino, profeta e mitico maestro iniziatico dell autore. Teatro e filosofia L opera teatrale, che aderisce in diversi tratti alla forma tradizionale della commedia cinquecentesca, a partire dal suo ruotare intorno a una beffa (o meglio a delle beffe, con tre vittime), costituisce in realtà una coerente espressione del pensiero di Bruno, come la dedica ben testimonia. È un dato che si coglie già nell accento posto sulla mutazione e che diviene esplicito nell invito finale a godere quel che si può e ad amare «chi v ama» (r. 25). L instabilità dell esistente, attestata dalla sua mutevolezza, giustifica questo invito al godimento del piacere, quando se ne presenti l occasione. La natura rivendica i suoi diritti e la rapida puntata finale sul tema amoroso esprime il distacco netto dallo spiritualismo petrarchistico. La distanza da questo modello, già nella dedica, irrompe peraltro prepotentemente in un linguaggio che ostenta la propria concretezza (i cuocenti giorni caniculari, il cielo crivellato di stelle ecc.). Comprensione LABORATORIO SUL TESTO t ı 1 Chi è Morgana e per quale ragione è indicata come dedicataria della commedia? Analisi e interpretazione 2 A quali forze Bruno attribuisce l ispirazione da cui nasce il Candelaio? Ti sembra di cogliere un inclinazione ironica nel tono dell autore? Perché? 3 In questa dedica del Candelaio il teatro di Giordano Bruno rivela il suo spessore filosofico. In quali passaggi? Approfondimento 4 Conduci una ricerca sulla figura della fata Morgana e descrivi le sue diverse incarnazioni. Tommaso Campanella Ce n n i biografici Tommaso Campanella nasce a Stilo (in Calabria) nel Negli anni dell adolescenza si forma sulle opere di uno dei maggiori esponenti della filosofia rinascimentale, il cosentino Bernardino Telesio ( ). A partire dal 1591, inseguito da processi e condanne da parte dell Inquisizione, inizia una serie di peregrinazioni in giro per l Italia, finché non gli sarà imposto il ritorno in Calabria. Qui partecipa attivamente a un progetto insurrezionale indotto dal malcontento sociale suscitato dalla dominazione spagnola, ma il tentativo di ribellione viene scoperto e Tommaso, arrestato, viene portato a Napoli e condannato a 27 anni di prigione. Torna libero nel Da questo momento non si risparmia nella difesa delle posizioni di Galilei e nell attività antispagnola, rischiando così un nuovo arresto. Fuggito in Francia, muore a Parigi nel L universo barocco Sezione 1

31 Le f o n t i e l a m e t a f i s i c a Antiaristotelico, Campanella aderisce alle idee di Telesio e giunge a posizioni simili a quelle di Bruno, del quale condivide anche la curiosità per la filosofia presocratica. Sullo sfondo è sempre presente la nuova visione copernicana del cosmo. Affondano in questa varietà di fonti le radici della metafisica di Campanella, che all insegnamento di Telesio aggiunge l idea dell anima del mondo, agente esterno cui si deve il movimento della Terra. Riconosciuta l esistenza dell anima del mondo, Campanella attribuisce alla mente la capacità di esprimere il proprio legame con essa e di realizzare una propria capacità magicocreativa. Alla base di questa possibilità si colloca il riconoscimento di un unità originaria dell essere. Il posto dell uomo è dunque legato alla funzione della mente, cui compete il riconoscimento del vero. Fra le cose sussiste un rapporto di somiglianza (similitudo), che consente di metterle in relazione le une con le altre e quindi di accedere alla conoscenza logica. Ritratto di Tommaso Campanella. La politica Fin dall inizio il pensiero filosofico di Campanella tende a una realizzazione politica. Il prodotto più completo della visione politica campanelliana è La Città del Sole, opera scritta in prigione nel 1602, cui il filosofo affida l utopia di una città ideale, modello di una comunità retta dalla saggezza dei sapienti nella quale non esiste la proprietà privata e ogni bene è condiviso [ cap. 4, T5, p. 179]. Spesso interpretata come un primo modello comunista, l utopia di Campanella si inserisce nella linea aperta dalla Repubblica di Platone (iv secolo a.c.) e proseguita, in anni più vicini, dall Utopia (1516) di Tommaso Moro. La p o e s i a Strettamente legata alla sua filosofia è anche la produzione poetica, che sorge dalla drammatica distanza tra la capacità della filosofia di svelare la verità profonda dell esistente e l incapacità dell uomo di avvalersi pienamente di questa rivelazione [ T2]. Tema della poesia campanelliana è dunque il dolore per questa limitatezza. 2 T. Campanella, Poesie Del mondo e sue parti Il tema della perfezione del mondo e dell insignificante piccolezza dell uomo al cospetto del creato è l oggetto di questo sonetto, che Campanella firma, come le altre sue poesie, con il nome «Settimontano Squilla». 4 Il mondo è un animal grande e perfetto, statua di Dio, che Dio lauda e simiglia: noi siam vermi imperfetti e vil famiglia, ch intra il suo ventre abbiam vita e ricetto. L animazione universale Il tema dell animazione dell universo è affidato all immagine, concreta e facilmente comprensibile, del mondo come «animal grande». 2. Dio lauda: di Dio è lode. 3. famiglia: specie. 4. ricetto: sede, rifugio. 29 Capitolo 1 L universo in espansione

32 Se ignoriamo il suo amor e l suo intelletto, né il verme del mio ventre s assottiglia a saper me, ma a farmi mal s appiglia: dunque bisogna andar con gran rispetto. Siam poi alla terra, ch è un grande animale dentro al massimo, noi come pidocchi al corpo nostro, e però ci fan male. Superba gente, meco alzate gli occhi e misurate quanto ogn ente vale: quinci imparate che parte a voi tocchi. In questo sonetto dichiara che l uomo sia, come il verme nel nostro ventre, dentro il ventre del mondo; ed alla terra, come i pidocchi alla nostra testa; e però non conosciamo che l mondo ha anima ed amore, come i vermi e gli pidocchi non conoscono per la piccolezza loro il nostro animo e senso; e però ci fan male senza rispetto. Però ammonisce gli uomini ch e vivano con rispetto dentro il mondo, e riconoscano il Senno universale e la propria bassezza, e non si tengano tanto superbi, sapendo quanto piccole bestiuole e sono s assottiglia / a saper me: si sofferma in sottili analisi per conoscermi. S instaura così il parallelismo tra il verme nell organismo dell uomo e l uomo nell organismo del mondo («ignoriamo il suo amor e l suo intelletto»). 10. dentro al massimo: nel punto più interno delle sfere, ovvero al centro dell universo. 12. meco: insieme a me. 13. ogn ente: ogni cosa esistente. COLLABORA ALL ANALISI t2 Integra e approfondisci le indicazioni della lettura guidata, svolgendo le attività proposte. I bernoccoli del profeta 1 Rintraccia, nella poesia, le immagini legate al corpo umano e spiegane il significato allegorico. 3 Questo compito profetico che Campanella attribuisce a se stesso trapela anche dal sonetto. In che modo? Quali sono i passaggi che ti sembrano, in questo senso, più significativi? Attribuendosi il nome di «Settimontano Squilla», con cui firma le proprie poesie, Campanella istituisce un collegamento tra la conformazione del suo cranio e il proprio genio spirituale e artistico: il bernoccolo anzi, i bernoccoli: i sette monti, appunto, protuberanza della parte somma del corpo, la testa, sono il segno fisico di un esuberanza di sapienza. È questa la traccia di un destino sovrumano che si manifesta in una metamorfosi del corpo. L espressione «Settimontano Squilla» significa la Campanella che risveglia squillando sui sette monti, in un allegoria del saggio predestinato dalla volontà divina a risvegliare gli uomini dalla loro ignoranza. La mente tenta di perforare il limite che il corpo fisico le impone, per elevarsi e liberarsi; così spinge sul limite fisico, lo trasforma e lo deforma, e ne nasce il bernoccolo, segno di un pensiero che tenta di prendere il volo. Questa forza interiore proviene dal cielo; è la stessa che il neoplatonico Michelangelo rivela nelle protuberanze della fronte del suo Mosè: esse distinguono il grande uomo e sono la manifestazione dell ispirazione divina. Campanella, facendo riferimento ad esse, si riconosce profeta. 2 Rileva il tema dell ignoranza dell uomo nel sonetto e metti in luce il lessico che lo caratterizza. 30 L universo barocco Sezione 1

33 approfondimento Bernini e Borromini: le linee in movimento Il rifiuto della linea retta L architettura barocca rifiuta il dominio della linea retta che aveva caratterizzato l epoca precedente. Le piante rettangolari (o a croce) sono sostituite da quelle ellittiche e alle facciate delle chiese viene trasmesso il movimento: si cerca così di eludere la staticità degli elementi architettonici. Ma le strade percorse per giungere a questi risultati sono diverse, e talvolta contrastanti, come nel caso esemplare dei due maggiori esponenti del Barocco italiano, Gian Lorenzo Bernini ( ) e Francesco Borromini ( ), tradizionalmente rappresentati quali protagonisti di una rivalità acerrima, che è, in realtà, la dimensione leggendaria attribuita a un effettiva divergenza di visioni. Bernini scultore e architetto Bernini fu architetto e scultore di grande fama, perfettamente integrato, in buoni rapporti con i potenti. Tra le sue opere più significative è certamente da annoverare il Baldacchino di San Pietro (1624, commissionatogli dal papa Urbano VIII), «autentico manifesto della nuova arte per l adozione delle colonne tortili» e per «il movimento impresso alla trabeazione [l insieme degli elementi orizzontali sostenuti dalle colonne] e gli effetti cromatici del bronzo» (A. Chastel). Alla struttura statica della colonna tradizionale si sostituisce dunque, nel complesso scultoreo, la dinamica di una colonna che sembra avvitarsi su se stessa, simulando uno slancio spirale. In parte diverso è invece l atteggiamento del Bernini architetto, che resta legato, nel disegno delle facciate, a strutture e linee essenzialmente classiche, affidando all alternanza di chiari e scuri, ovvero al gioco di luci ed ombre, la simulazione del movimento. È ugualmente un principio di movimento a ispirare il disegno ellittico di piazza San Pietro, realizzato da Bernini su commissione di papa Alessandro vii ( ); ma è soprattutto la disposizione delle colonne intorno alla piazza in quattro file parallele, in due emicicli, a simulare davanti agli occhi dello spettatore un movimento la cui apparenza è in realtà generata dallo spostarsi dello spettatore stesso lungo il colonnato. Le soluzioni estreme di Borromini Più estreme furono le soluzioni adottate da Borromini, aperte a una prospettiva dinamica che ancora suscita grande interesse nella nostra età contemporanea (si pensi solo all attività dell architetto americano Frank Gehry, cui si deve, tra le altre cose, lo straordinario museo Guggenheim di Bilbao). Per usare le parole di un grande scrittore italiano del Novecento, Carlo Emilio Gadda ( ), «I rettangolari architetti farebbono cipria del Borromini, come di colui che rettangolare non è, ma cavatappi». Senza esitazioni Borromini, che non rinuncia al raffinato gioco di luce ed ombra, trasmette il movimento alla struttura architettonica disegnando facciate in cui domina il succedersi di forme concave e convesse. L Oratorio dei Fi- Francesco Borromini, Sant Ivo alla Sapienza a Roma, Particolare della lanterna a chiocciola. 31 Capitolo 1 L universo in espansione

34 lippini (in piazza della Chiesa Nuova a Roma) è esemplare di questo modo in cui il movimento viene trasmesso alla struttura, non solo forzando la staticità della facciata, ma persino rompendo quella degli angoli, non più retti, appunto, ma resi fluidi dalla linea curva. La stessa linea curva che nella realizzazione spiraliforme, a «cavatappi», della lanterna della chiesa di Sant Ivo alla Sapienza consente uno slancio verso l alto, in equilibrato sistema di simmetrie, in cui la materia sembra quasi liberarsi del suo peso. Veduta del museo Guggenheim a Bilbao ( ), progettato da Frank Gehry. 5 Approfondimenti Tecnica e scienza: i galileiani Letture critiche La nuova scienza e la visione degli oggetti (E. Raimondi) videolezione Galilei, Sidereus Nuncius: il primo viaggio sulla Luna Galileo Galilei Justus Sustermans, Ritratto di Galileo Galilei, 1639 ca., olio su tela (Greenwich, National Maritime Museum). Da Pi s a a Pa d o v a Galileo nasce a Pisa il 15 febbraio Fino ai 17 anni segue studi umanistici, di disegno e di prospettiva, e pratica la musica per diletto. Nel 1581 il padre lo iscrive a medicina, ma Galileo si appassiona agli studi scientifici; a 20 anni comincia a dedicarsi alla geometria. Al 1586 risale la prima invenzione: la bilancetta, che gli consente di misurare il peso specifico di alcuni corpi. Nel 1589 ottiene la cattedra di matematica presso lo Studio di Pisa e comincia a interessarsi delle questioni del moto, conducendo esperimenti sulla caduta dei gravi per invalidare la dottrina aristotelica secondo la quale l accelerazione di gravità di un corpo varia in relazione al peso. Nel 1592 si trasferisce allo Studio di Padova, dove rimane 18 anni. È il periodo della corrispondenza e amicizia con Keplero, nonostante l inconciliabilità di alcune loro posizioni. Il c a n n o c c h i a l e e l a Lu n a Nel 1610 un gesto semplice e rivoluzionario consente a Galilei di dimostrare la validità del sistema eliocentrico copernicano, della quale non aveva del resto mai dubitato. Durante un viaggio in Olanda egli sperimenta quell «occhiale», già largamente in uso, grazie al quale «cose lontane» si vedono «così perfettamente come se fussero [ ] molto vicine»; poi, tornato in Italia, lavora al potenziamento dello strumento e infine volge al cielo il cannocchiale con cui vedrà le irregolarità sulla superficie lunare, le stelle della Via Lattea, i satelliti di Giove, gli anelli di Saturno e, soprattutto, le fasi di Venere (ovvero i differenti aspetti con cui il pianeta, in ragione del suo movimento, appare all osservatore terrestre). Queste ultime sono dimostrazione certa che quel pianeta ruota intorno al Sole, e con esso tutti gli altri. 32 L universo barocco Sezione 1

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