Gli atomisti introduzione

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1 introduzione La scuola atomista fu iniziata da Leucippo e sviluppata dal suo allievo Democrito, durante il V secolo a.c. Di Leucippo si hanno scarsissime notizie: sappiamo che egli ebbe dei rapporti con la scuola di Elea, la scuola di Parmenide, e che egli tentò di perfezionare la filosofia di Melisso. Quello degli atomisti fu l ultimo tentativo, nell ambito dei presocratici, di rispondere ai problemi sollevati da Parmenide. Di Democrito possediamo un maggior numero di notizie: - Nacque ad Abdera, fra il 500 e il 460 a.c. - Compì, pare, molti viaggi e morì in età assai avanzata. - Cresciuto nella ricchezza, rinunciò a tutto per viaggiare e compiere le sue ricerche.

2 introduzione Di Leucippo ci resta un solo frammento e alcune testimonianze, quindi davvero poco. Diversa la vicenda di Democrito: egli scrisse moltissimi testi e sugli argomenti più vari - etica, fisica, botanica, biologia, matematica, musica, grammatica, medicina, giurisprudenza ma anche di lui conserviamo solo dei frammenti, in massima parte di argomento etico. Di particolare rilievo fra le sue opere citiamo: la Grande cosmologia, la Piccola cosmologia elacosmografia Cosmografia. Le relazioni più strette della filosofia di Democrito paiono, nel complesso, quelle con gli eleati e con i fisici pluralisti. L atomismo può essere considerato un altro tentativo, dopo quelli di Empedocle e Anassagora, di conciliare le tesi eleatiche con le caratteristiche del mondo sensibile.

3 salvare i fenomeni Anche gli atomisti provano a salvare i fenomeni : cosa significa? Significa trovare il modo per spiegare i fenomeni sensibili, cioè tutti gli eventi naturali che appaiono ai nostri sensi, senza considerarli mera opinioni, come aveva fatto Parmenide. Detto in altre parole: non solo gli eterni principi logici e matematici sono Detto in altre parole: non solo gli eterni principi logici e matematici sono veri, ma anche i mutevoli fenomeni naturali hanno una loro verità.

4 salvare i fenomeni La realtà fisica, come per Empedocle e Anassagora, è per Democrito composta da una molteplicità li ità di principi, i i noi oggi diremmo di particelle. Queste particelle, suggerisce Democrito, hanno le caratteristiche proprie dell Essere Essere. In particolare, esse sono ingenerabili e indistruttibili. Democrito decise di dare a queste particelle il nome di atomi: la scelta del nome fu tutt altro che casuale!

5 GliatomidiDemocrito àtomos è una parola composta. Essa deriva dall unione dell alfa lf privativo à- con il senso di non con il verbo témnein che significa tagliare, dividere. Il senso complessivo della parola atomo è, quindi: non divisibile. Gli atomi, insomma, sono l'essere di Parmenide spezzato in infiniti piccolissimi frammenti.

6 GliatomidiDemocrito L indivisibilità a cosa serve? Essa permette di superare le famose obiezioni i i di Zenone: i suoi paradossi, come ricorderete, si basavano proprio sulla possibilità di dividere all infinito, possibilità che Democrito esclude esplicitamente! Gli atomi, oltre a essere indivisibili, sono il più possibile privi di caratteristiche specifiche. Essi, dice Democrito, non hanno alcuna qualità sensibile. Questo ha un senso ben preciso: né gli atomi né alcuna loro caratteristica possono essere conosciuti tramite i nostri sensi. Essendo la loro grandezza inferiore alla più piccola dimensione che i nostri sensi possono cogliere, essi sfuggono del tutto alla conoscenza sensibile.

7 GliatomidiDemocrito Questo, però, non significa che gli atomi non si possano conoscere in alcun modo. L intelletto, infatti, riesce a coglierne le caratteristiche. Abbiamo qui un altro esempio di come la conoscenza intellettuale venga ritenuta superiore a quella dei sensi. Vediamo ulteriori dettagli. Democrito, innanzitutto, ritiene che gli atomi non siano tutti uguali fra loro. Per quale ragione? Il motivo è, in effetti, molto semplice: se gli atomi fossero tutti uguali, essi non sarebbero in grado di spiegare l immensa varietà caratterizzante gli oggetti che noi cogliamo con i nostri sensi.

8 GliatomidiDemocrito Questo significa che dovrebbe esistere qualcos altro che possa spiegare tale varietà, ma Democrito ritiene che tutto tt ciò che esiste si fatto di atomi: insomma, non esiste nient altro! Questo tipo di impostazione è stato poi definito materialismo. Bene: se gli atomi sono diversi fra loro, occorre ora comprendere di che genere siano queste differenze. Democrito individua tre modi rispetto ai quali è possibile descrivere le differenze a livello atomico. Gli atomi si differenziano per: 1 FORMA 2 ORIENTAMENTO SPAZIALE 3 ORDINAMENTO

9 GliatomidiDemocrito Per descrivere le tre modalità di differenziazione di Democrito, ricorriamo i a un paragone ideato da Aristotele t proprio a questo scopo. Aristotele, quando nella sua Metafisica parla di Democrito e degli atomi, sceglie di paragonare gli atomi alle lettere dell alfabeto. Ecco che, rispetto alla forma, diversi tipi di atomo differiscono fra loro proprio come una A differisce i da una B. M t f di i? I lt f di i ifi h Ma quante forme diverse ci sono? Inoltre: forme diverse significa anche dimensioni diverse? Non conosciamo le risposte di Democrito a queste domande, ma possiamo ritenere che egli pensasse a numerosissime forme diverse se non proprio infinite e anche a dimensioni diverse.

10 GliatomidiDemocrito Oggi, come sapete, noi distinguiamo poco più di 100 diversi elementi: basta dare un occhiata alla tavola periodica! Inoltre, sappiamo che gli atomi hanno anche dimensioni diverse: un atomo di ferro, per esempio, è molto più grande di un atomo di idrogeno. Rispetto all orientamento nello spazio, dice Aristotele, due atomi differiscono fra loro proprio come una N differisce da una Z (che è una N ruotata di 90 gradi!). Vediamo chiaramente come la seconda caratteristica ti differenziante i non si ponga sulla stesso piano della prima! Perché?

11 GliatomidiDemocrito Anche in questo caso la risposta è semplicissima! La forma è un tratto tt interno all atomo stesso ed è, inoltre, invariabile. i L orientamento spaziale, al contrario, non è una determinazione interna dell atomo medesimo, ma dipende da come esso si dispone nello spazio o, il che è lo stesso, dalla posizione di un ideale osservatore. Si tratta, inoltre, di una caratteristica variabile. Notiamo, infine, che i primi due tipi di differenza si possono combinare fra loro, o sovrapporre! In questo modo, due atomi identici per forma, possono differire per il q, p,p p loro orientamento spaziale.

12 GliatomidiDemocrito L ordinamento, suggerisce infine Aristotele, t fa emergere un terzo tipo di differenziazione, simile a quello che possiamo notare nelle seguenti sequenze di lettere: abcd e dcba. La terza caratteristica differenziante si discosta tanto dalle altre due. Se le prime due, infatti, riguardavano un atomo preso singolarmente, questa riguarda solo gruppi di atomi. Altra considerazione: è probabile che Aristotele decise di paragonare gli atomi alle lettere dell alfabeto non per caso, ma perché pensava che l idea stessa degli atomi fosse sorta nella mente di Leucippo e Democrito proprio a partire dalla considerazione dell alfabeto e del modo in cui le lettere si combinano per formare parole, frasi, discorsi!

13 GliatomidiDemocrito Comunque stiano le cose, è però certo che per Democrito tutti gli oggetti che i nostri sensi possono cogliere, altro non sono che aggregati di un enorme numero di atomi. Conseguenza di questo fatto, è che tutto ciò che i nostri sensi a livello macroscopico colgono come trasformazione di un oggetto, a livello ll microscopico è semplicemente aggregazione e disgregazione di atomi fra loro. Ma prima di approfondire questo punto, aggiungiamo un altro elemento della teoria di Democrito...

14 Il vuoto esiste Abbiamo visto in che modo Melisso negasse l esistenza del vuoto. Democrito, al contrario, ritiene che il vuoto debba esistere! La ragione addotta da Democrito è di particolare importanza. Egli ragionò così: se tutto tt fosse pieno di materia, allora il movimento non sarebbe possibile essendo in ogni direzione sempre e comunque ostacolato. I nostri sensi, però, attestano l esistenza del movimento: ecco che anche il vuoto deve esistere!

15 Il vuoto esiste Melisso e Democrito, rispetto al vuoto, sembrano dire l uno il contrario dell altro altro. È in effetti probabile che Democrito, dicendo che il vuoto esiste, intendesse proprio negare l idea di Melisso. Oggi, però, è per noi piuttosto semplice dare una lettura diversa, notando come i ragionamenti dei due filosofi si ponessero su piani distinti. Melisso sostiene che il vuoto è nulla e che il nulla, appunto, non esiste. Si tratta di una riflessione del tutto astratta, puramente concettuale. Vuoto, nella riflessione di Melisso, non è il vuoto in senso fisico cui noi siamo abituati a pensare. Democrito, invece, dice che il vuoto esiste, visto che serve per far sì che le cose si possano muovere. Questa riflessione è chiaramente diversa dalla prima: essa, infatti, prende a riferimento proprio la realtà fisica e NON puri concetti astratti!

16 Il vuoto esiste Ancora: qual è la causa del movimento degli atomi? Gli atomi, è evidente, si debbono muovere! Se così non fosse, ancora una volta, l universale divenire di cui siamo partecipi resterebbe del tutto inspiegato. Gli atomisti sembrano dire che negli atomi stessi è insita la causa del loro moto. Lo scopo di Leucippo e Democrito, sembra essere quello di escludere cause più o meno esterne e non del tutto fisiche. Il moto della materia è così insito nella materia medesima e da essa spiegato! Il moto degli atomi, poi, possiede due caratteristiche essenziali: esso è continuo ed eterno. Ciò a dire che esso non ha avuto un inizio come potrebbe, infatti, il moto derivare dalla quiete? né ha mai una totale stasi come potrebbe, poi, riprendere?

17 Il vuoto esiste Il movimento pone altre questioni di grande importanza: Come si muovono gli atomi? Essi, innanzitutto, non sono guidati da un qualche principio finalistico. Non vi è uno scopo, una teleologia, insita nel moto della materia. Gli atomi, al contrario, si muovono in modo del tutto casuale. Questa idea di Democrito scandalizzò numerosi importanti intellettuali, anche a molti secoli di distanza: il nostro Dante Alighieri si premurò di collocare Democrito nell inferno, definendolo come colui che il mondo a caso pone! Torneremo su questo punto più avanti per analizzarlo meglio: ora terminiamo l esposizione della fisica di Democrito!

18 Il vuoto esiste Muovendosi in maniera caotica, spesso accade che gli atomi si scontrino fra loro e che si uniscano. Ecco che abbiamo giustificato l esistenza dei corpi che nostri sensi conoscono: grandi aggregati di atomi. Come avviene tale unione? Oggi, come ben sapete, noi parliamo di legami chimici. Essi tengono gli atomi uniti fra loro più o meno strettamente. Ci sono diversi modi in cui due o più atomi sono possono legare fra loro, ma questo lo studierete in Chimica! La spiegazione di Democrito è, naturalmente, molto più semplice della nostra. Egli ipotizzò che gli atomi siano provvisti di varie tipologie di uncini i quali, in occasione delle numerose collisioni, possano legare gli atomi stessi fra loro.

19 Il vuoto esiste Completiamo il quadro fisico si qui tratteggiato: una infinita quantità di atomi che si muovono, si scontrano, si uniscono e poi tornano a dividersi, in uno spazio infinito. Infinite sono stelle e pianeti, infiniti sono gli atomi e infinito è anche il vuoto. Tutti i mondi sono stati generati in origine da un movimento vorticoso, prodotto dal gioco dei pieni e dei vuoti (il vuoto, in qualche modo attirerebbe il pieno, cioè gli atomi), e così si creano anche gli enti particolari, che si aggregano al centro del vortice o in periferia in dipendenza dalla loro leggerezza o pesantezza.

20 Qualità primarie e qualità secondarie I nostri sensi conoscono moltissime sostanze diverse fra loro e dotate di qualità, caratteristiche, a loro volta diverse. Democrito, dopo aver elaborato la sua teoria atomica, si trova nella necessità di spiegare in che modo le poche caratteristiche degli atomi possano rendere ragione delle moltissime caratteristiche delle sostanze che i nostri sensi conoscono. Come può una realtà tanto varia e complessa (le cose colte dai sensi) derivare da una realtà così omogenea e semplice (gli atomi)?

21 Qualità primarie e qualità secondarie Innanzitutto, Democrito introduce una distinzione che sarà fondamentale sino ai nostri giorni. Esistono caratteristiche dette qualità primarie e caratteristiche dette qualità secondarie. QUALITÀ PRIMARIE Queste sono le tre caratteristiche che permettono agli atomi di differenziarsi fra loro, quelle che abbiamo precedentemente descritto: forma, disposizione spaziale, ordinamento. Dobbiamo, a queste, aggiungere anche il movimento. Sono definite primarie perché appartengono all essere degli atomi e NON dipendono in alcun modo da noi, che neppure siamo in grado di percepirle.

22 Qualità primarie e qualità secondarie QUALITÀ SECONDARIE Sono tutte quelle che chiamiamo "qualità sensibili", cioè le numerosissime caratteristiche che noi percepiamo con i sensi: caldo, freddo, umido, secco, rugoso, liscio, luminoso, oscuro, rumoroso, silenzioso, colori, ecc. Queste caratteristiche sono dette secondarie perché non appartengono all essere degli atomi, non sono cioè caratteristiche oggettive, ma derivano dalle determinazioni primarie e dipendono anche da come i nostri sensi funzionano. PRIMO ESEMPIO Assaggio un limone e trovo che il suo sapore è aspro. L essere aspro del succo di limone non è una semplice caratteristica oggettiva, fisica, del succo stesso, ma dipende anche dalle mie papille gustative. Analizzando chimicamente il succo di limone, infatti, non troveremo mai la caratteristica aspro : troveremo complesse sostanze chimiche, poi molecole più semplici, poi atomi!

23 Qualità primarie e qualità secondarie SECONDO ESEMPIO Tocco un calorifero acceso e sento il calore. Il calore, ancora una volta, non è una caratteristica oggettiva di ciò che tocco, ma è una mia sensazione che deriva dalle caratteristiche fisiche dell oggetto (in questo caso, dal moto accelerato degli atomi che compongono l oggetto stesso)! VIBRAZIONE DEGLI ATOMI (OGGETTIVA) produce produce SENSAZIONE DI CALORE (SOGGETTIVA)

24 Qualità primarie e qualità secondarie RIASSUMENDO... - Le qualità primarie sono oggettive, proprie dell Essere (cioè degli atomi) e non dipendono in alcun modo da noi. - Le qualità secondarie, cioè le qualità sensibili, dipendono dal rapporto che si instaura fra le qualità primarie e i nostri sensi. Se questo è vero, può accadere che qualità primarie identiche generico, producano qualità secondarie diverse! Esempio: un calorifero acceso ha una ben precisa temperatura (qualità Esempio: un calorifero acceso ha una ben precisa temperatura (qualità primaria), ciò nonostante il calore percepito (qualità secondaria) può variare da persona a persona.

25 Gnoseologia La gnoseologia è quella parte della Filosofia che ha, come oggetto di studio, i sensi e l intelletto dell uomo. La parola, alla lettera, significa Discorso sulla conoscenza. Democrito, in particolare, prova a dare una spiegazione del funzionamento dei cinque sensi. Da ogni oggetto, dice Democrito, si distaccano continuamente piccole quantità di atomi che egli chiamò EFFLUVI. Gli atomi che costituiscono i gli effluvi, quando entrano fisicamente i in contatto tt con i nostri sensi, generano ciò che chiamiamo sensazione. Esempi - Noi vediamo gli oggetti che ci stanno davanti perché la luce che essi riflettono raggiunge le nostre pupille, generando la sensazione visiva. - I rumori che sentiamo sono vibrazioni dell aria che, entrando in contatto con i nostri timpani, li fanno vibrare.

26 Gnoseologia Abbiamo più volte detto come i sensi non possano conoscere gli atomi e le loro caratteristiche: i sensi afferrano solo qualità secondarie e non qualità primarie. Fortunatamente, l uomo possiede anche un altro canale di conoscenza: l intelletto. È proprio questo che ha consentito a Democrito di elaborare la prima teoria atomica della storia. Precisazione Se è vero che i sensi NON conoscono direttamente l Essere, cioè gli atomi, Democrito non dice, come Parmenide, che la conoscenza sensibile è illusoria o mera opinione! Democrito sostiene che anche i sensi ci fanno conoscere cose vere. A suo parere, però, i sensi devono sempre essere guidati dall intelletto: solo così ci daranno conoscenze davvero valide.

27 Ateismo? Tutto ciò che esiste è, per Democrito, costituito da atomi. Insomma: tutto ciò che esiste è fatto di materia. Simili dottrine sono, storicamente, state indicate con il termine materialismo. In quanto padre del materialismo, Democrito è stato spesso accusato di essere anche padre dell ATEISMO, cioè di quelle dottrine che sostengono l inesistenza di Dio. Precisazione Questa accusa è, storicamente, falsa. Al tempo di Democrito, una concezione del tutto chiara fra materia e spirito ancora non esisteva. Quindi non ha molto senso dire che Democrito negasse l esistenza della dimensione spirituale. In nessun frammento, in effetti, Democrito pare negare l esistenza degli dèi...

28 Casualismo? Secondo la celebre sentenza dantesca, Democrito è colui che il mondo a caso pone (Inferno Canto IV). Insomma: secondo Dante, Democrito sosterrebbe che tutto accade a caso, senza una ragione. Precisazione Anche questa accusa è del tutto infondata! Democrito dicendo che il moto degli atomici è caotico, non intende dire che quanto accade nel mondo è frutto del caso, anzi! Tutto quanto succede nell universo, al contrario, ha ben precise cause materiali, che obbediscono a precise leggi fisiche. Democrito, invece, pensa che l universo, tutto ciò che esiste, non abbia uno scopo. Le teorie di Democrito, quindi, NON sono affatto casualistiche. Ma si possono definire meccanicistiche e anti-finalistiche.

29 L Etica LEtica di Democrito Abbiamo detto di come la maggior parte dei frammenti democritei siano costituiti da sentenze di argomento etico. Come sapete, l etica (o morale) è quella disciplina che ha per oggetto il comportamento dell uomo e, quindi, le norme morali. -In campo etico, Democrito INVITA ALLA MISURA, cioè ad evitare ogni eccesso. Questa sarebbe la strada per vivere felicemente. L etica è per lui basata sul rispetto degli altri: non bisogna avere più rispetto degli altri che di se stessi, ma neppure il contrario. In ogni nostra azione, dovremmo sempre comportarci nello stesso modo: sia che ci sia qualcuno che vede ciò che facciamo, sia che non ci sia! - Il suo ideale di fondo è la cosiddetta EUTHYMIA, ciò che noi chiamiamo tranquillità dell animo, serenità.

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