Le istruttorie A.I.A. esperienza di A.R.P.A. organizzazione, impegno, difficoltà
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- Aureliano Leopoldo Ranieri
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1 Le istruttorie A.I.A. esperienza di A.R.P.A. organizzazione, impegno, difficoltà
2 le prime istruttorie sono state assegnate ad un nucleo di istruttori della sede centrale, affiancati dai tecnici dei Dipartimenti Provinciali era infatti necessario affrontare il lavoro in modo il più possibile uniforme, evitando differenze dovute alle problematiche territoriali o alla sensibilità ed esperienza dei singoli istruttori
3 in seguito gli istruttori del nucleo centrale sono stati decentrati nei Dipartimenti di MI, VA, BG, BS con il compito di supportare gli altri dipartimenti il Dipartimento di Cremona ha scelto di gestire direttamente le istruttorie
4 in provincia di Cremona hanno presentato domanda 52 complessi IPPC per complessive 62 attività IPPC di queste: 49 procedimenti sono stati avviati 46 procedimenti sono stati conclusi (C.d.S. fatta o in agenda) 3 procedimenti avviati di cui 2 in fase di conclusione 3 procedimenti non sono stati avviati in quanto nuovi: 2 ampliamenti di aziende che le portano a superare la soglia + 1 nuova attività
5 di 52 complessi: 43 procedimenti sono stati istruiti da ARPA in quanto considerati esistenti 8 procedimenti sono stati istruiti dalla Regione in quanto considerati nuovi 1 procedimento è istruito dal Ministero con ausilio di APAT
6
7 contemporaneamente alle istruttorie IPPC si sono svolti altri procedimenti complessi
8 le attività IPPC in Provincia di Cremona n attività suddivise per categoria IPPC principale Attività energetiche Produzione e trasformazione dei metalli Industria dei prodotti minerali Industria chimica Impianti per il pretrattamento o la tintura di fibre o di tessili Macelli fabbricazione di prodotti alimentari Trattamento e trasformazione del latte eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali Gestione dei rifiuti totali
9 le attività nel dettaglio
10 4 attività energetiche TAMOIL RAFFINAZIONE S.P.A. STOGIT STOGIT Cremona Ripalta Cremasca Sergnano 1.1 A E M S.P.A. CTEC Cremona
11 8 produzione e trasformazione dei metalli a 2.3c c ACCIAIERIA ARVEDI ARVEDI TUBI ACCIAIO S.R.L. FONDINOX S.P.A. COLATA CONTINUA ITALIANA UNICA EUROPA MICRON ZINCOFER ILTA INOX S.R.L. Cremona Cremona Sergnano Pizzighettone Cremona Soncino Soncino Robecco d'oglio
12 4 industria dei prodotti minerali 3.5 Fornaci Laterizi DANESI Soncino 3.5 Gruppo Sereni Casalmaggiore 3.5 Sereni Coperture Martignana Po 3.5 Fornaci Torricella Ostiano
13 8 4.1b 4.1k 4.1h 4.1k 4.1K a 4.2a 4.3 industria chimica UNIQUEMA DIVISIONE S.R.L. SICREM S.p.A SO.G.I.S. S.p.A. DEGUSSA GOLDSCHMIDT s.r.l. COIM EUROGAS s.r.l. SOL S.P.A. TIMAC ITALIA S.P.A: Cremona Pizzighettone Sospiro Pandino Offanengo Castelleone Cremona Ripalta Arpina
14 1 impianti per il pretrattamento o la tintura di fibre o di tessili 6.2 EUROPEA S.P.A. Isola Dovarese
15 3 macelli 6.4a BERTANA SRL Castelverde 6.4a PADANIA SRL Offanengo 6.4a PRO.SUS SOC.COOP A.R.L. Vescovato
16 9 fabbricazione di prodotti alimentari 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b 6.4b VERONESI VERONA S.P.A. BAKEMARK ITALIA S.R.L. BARILLA Alimentare S.p.A CONSORZIO AGRARIO CARGIL - PURINA Consorzio Casalasco Pomodoro Molini Certosa OLEIFICIO ZUCCHI ZOOGAMMA Acquanegra Cr.se Crema Cremona Cremona Sospiro Rivarolo del Re Corte de Frati Cremona Casalbuttano
17 5 trattamento e trasformazione del latte 6.4c 6.4c 6.4c 6.4c 6.4c EGIDIO GALBANI SPA DANONE PLAC SOC.COOP A.R.L. GENNARO AURICCHIO SPA LATTERIA SORESINA Casale Cremasco Casale Cremasco Persico Dosimo Pieve S Giacomo Soresina
18 4 eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali ALGHISI S.R.L INZOLI BATTISTA & C. SNC MIGLIO SRL MONTI SRL Palazzo Pignano Pandino Pandino Pandino
19 gestione dei rifiuti S.T.A. Soc. trattamento acque A E M s.r.l. Termovalorizzatore AEM s.r.l. Depuratore SCS CREMA GLM A E M s.r.l. Discarica Casalmaggiore Cremona Cremona Crema Isola Dovarese Malagnino
20 secondo alcune informazioni in nostro possesso alcune attività potrebbero non aver ancora presentato domanda ATTENZIONE! VERIFICARE ATTENTAMENTE LE SOGLIE
21 situazioni riscontrate relativamente alla fase di analisi della documentazione descrizione dei cicli produttivi esauriente difficoltà nella organizzazione delle informazioni e del Piano di Monitoraggio secondo le indicazioni Regionali frequenti errori di calcolo nella determinazione dei flussi di massa delle emissioni necessità di individuazione di un referente autorevole le difficoltà ridotte al minimo nelle aziende certificate ISO (in parte per le ISO 9001)
22 situazioni riscontrate nelle aziende relativamente alla gestione degli impianti buona situazione relativa al rispetto dei limiti ed alle prescrizioni impiantistiche difficoltà ad approccio integrato carenza conoscitive di aspetti ambientali non strettamente legati alla produzione
23 situazioni riscontrate relativamente alla fase istruttoria e decisionale buona disponibilità e collaborazione nella individuazione e trasmissione dei dati tecnici richiesti ad integrazione modesta conoscenza della opportunità del confronto e discussione relativamente alle prescrizioni proposte generale difficoltà dei Comuni a comprendere le opportunità offerte dall AIA e quindi scarsa collaborazione nella individuazione delle criticità ambientali e delle possibili soluzioni
24 il prossimo futuro riguarderà: la fase dei controlli - ordinari previsti nel decreto AIA ed onerosi per le aziende - straordinari a discrezione di ARPA e su indicazione dell Autorità Competente e dei Comuni ed Enti oltre che la valutazione delle pressioni delle attività IPPC sull ambiente
25 controlli art. 11 D.lgs 59/05 APAT, per impianti di competenza statale, o ARPA, negli altri casi, accertano, secondo quanto previsto e programmato nell'autorizzazione: a) il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale; b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione; c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto. Ferme restando le misure di controllo ordinario l'autorità competente, nell'ambito delle disponibilità finanziarie del proprio bilancio destinate allo scopo, può disporre ispezioni straordinarie sugli impianti autorizzati ai sensi del presente decreto.
26 controlli art. 11 D.lgs 59/05 Gli esiti dei controlli e delle ispezioni sono comunicati all Autorità Competente indicando le situazioni di mancato rispetto delle prescrizioni e proponendo le misure da adottare. Ogni organo che svolge attività di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio su impianti che svolgono attività di cui all'allegato I, e che abbia acquisito informazioni in materia ambientale rilevanti ai fini dell'applicazione del presente decreto, comunica tali informazioni, ivi comprese le notizie di reato, anche all'autorità competente.
27 informazioni sulle emissioni art. 11 D.lgs 59/05 il gestore trasmette all Autorità Competente e ai Comuni interessati i dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti dall'autorizzazione integrata ambientale, secondo modalità e frequenze stabilite nell'autorizzazione stessa. L'autorità competente provvede a mettere tali dati a disposizione del pubblico tramite gli uffici individuati ai sensi dell'articolo 5, comma 6. I risultati del controllo delle emissioni, richiesti dalle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e in possesso dell Autorità Competente, devono essere messi a disposizione del pubblico, tramite l'ufficio individuato all'articolo 5, comma 6, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 39/97.
28 in questo periodo, terminate le istruttorie, sono iniziate le valutazioni sulle emissioni si è partiti con un primo confronto con la situazione Regionale INEMAR rappresenta l inventario delle emissioni in atmosfera delle attività economiche, civili e dei servizi che si svolgono nella Regione Lombardia abbiamo confrontato i valori riportati in INEMAR relativi alla Regione ed alla Provincia con le emissioni stimate dai complessi IPPC
29 Le emissioni atmosferiche complessive in provincia di Cremona stimate mediante fattori di emissione Emissioni atmosferiche industriali totali della Provincia di Cremona , , , , ,00 0,00 t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno kg/anno t/anno SO2 NOx COV CH4 CO CO2 NH3 PTS Inquinanti Provincia
30 Le emissioni atmosferiche complessive da impianti IPPC della Provincia di Cremona stimate mediante fattori di emissione Emissioni atmosferiche totali da impianti IPPC della Provincia di Cremona , , , , , ,00 0,00 t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno kg/anno t/anno SO2 NOx COV CH4 CO CO2 NH3 PTS Inquinanti IPPC
31 Confronti emissioni atmosferiche impianti IPPC vs totale Provincia Confronto IPPC-Provincia , , , , , , , ,00 0,00 t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno kg/anno t/anno SO2 NOx COV CH4 CO CO2 NH3 PTS Inquinanti Provincia IPPC SO 2 NOx COV CH 4 CO CO 2 NH 3 PTS t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno kg/anno t/anno IPPC 3.394, , , , ,06 191, ,79 195,42 Provincia 2.676, , , , , , ,46 260,66 Regione , , , , , , , ,49
32 Confronti percentuali emissioni atmosferiche industriali SO 2 NOx COV CH 4 CO CO 2 NH 3 PTS t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno t/anno IPPC/Provincia 127% 195% 37% 16% 88% 19% 275% 75% Provincia/Regione 6% 4% 4% 4% 2% 3% 1% 5% IPPC/Regione 8% 7% 1% 1% 1% 1% 4% 4% h d C = k c q d a k=10-3 [l*kg/( m3*mg)] nel caso degli scarichi idrici, k=10-9 [t/mg] nel caso delle emissioni atmosferiche
ASL di Cremona - Dipartimento P.A.C. - UOD Autorizzazioni e Vigilanza Strutture Farmaceutiche
29-5 5-6 AFM 10 Bordolano Granata Casaletto Vaprio Vicobellignano S. Giovanni in Croce Costa S.Abramo Credera Stagno Lombardo Izano Leggeri Pizzighettone - Ferrari Bruttomesso Camisano Rivarolo del Re
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