CARATTERISTICHE DI POTABILITA dell acqua. Ing. Nicola Zambon

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1 CARATTERISTICHE DI POTABILITA dell acqua Ing. Nicola Zambon

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6 LEGIONELLA ASPETTO NORMATIVO Un necessario punto della situazione Ing. Nicola Zambon

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8 ! " Con le Linee Guida per la Prevenzione ed il controllo della Legionellosi si intende fornire uno strumento operativo per facilitare l'accertamento dei casi e per individuare le scelte strategiche sulle misure preventive e di controllo (L.G. anno 2000) In Italia molte Regioni hanno emanato proprie Linee Guida (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche, Liguria, Molise) Occorre anche ricordare che la mancata applicazione di misure atte a minimizzare il rischio di infezione da Legionella, indicate nelle Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 5 maggio del 2000, e nel D.Lvo n. 626 del 19 settembre 1994 (ora D.Lgs 81/08), può essere perseguita penalmente (ISS rapporto 2007)

9 Settembre

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO NAZIONALE Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi (Conferenza Stato-Regioni GU n. 103 del in arrivo le nuove ) Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive recettive e termali (Conferenza Stato-Regioni , GU n.28 del ) Linee guida recanti indicazioni ai laboratori con attivita' di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi (Conferenza Stato-Regioni , GU n. 51 del )

11 & Per assicurare una riduzione del rischio di Legionellosi, lo strumento fondamentale non e' il controllo di laboratorio routinario dell impianto idrico, ma l'adozione di misure preventive, basate sull'analisi del rischio costantemente aggiornata. I gestori di strutture recettive devono garantire l'attuazione di misure di controllo, alcune delle quali devono essere effettuate da personale opportunamente addestrato, che indossi, soprattutto per quelle operazioni che generano aerosol, idonei dispositivi di protezione individuale

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21 Classificazione Gruppi di rischio Linee guida NIH 2002 (includono anche i ricombinanti) WHO Laboratory Biosafety Manual 3Th Edition 2004 DL 626/94 -DL 9 aprile 2008 n. 81 Gruppo di rischio 1 Agenti che non sono associati a malattia nell uomo adulto (Nessuno o basso rischio di diffusione in comunità) Un microrganismo che è improbabile causi malattia nell uomo o nell animale Un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani Gruppo di rischio 2 Agenti associati a malattia nell uomo che raramente è grave e i quali spesso c è la possibilità di interventi preventivi o terapeutici (Rischio individuale moderato; basso rischio di diffusione in comunità). E un patogeno che può causare malattia nell uomo o nell animale ma che verosimilmente non costituisce un serio pericolo per i laboratoristi, la comunità,il bestiame e l ambiente. L esposizione in laboratorio può causare infezione grave, ma sono disponibili misure preventive e terapeutiche efficaci ed il rischio di diffusione dell infezione è limitato Un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche Gruppo di rischio 3 Gruppo di rischio 4 Agenti associati a malattia grave o letale nell uomo, per i quali ci può essere la possibilità di interventi preventivi o terapeutici (rischio individuale elevato, basso rischio di diffusione nella comunità) Agenti che sono in grado di causare malattie gravi o letali nell uomo, per i quali generalmente non c è la possibilità di interventi preventivi o terapeutici (rischio individuale elevato, rischio elevato di diffusione nella comunità) Nel caso in cui l'agente biologico (Rischio individuale limitato; basso rischio di oggetto diffusione di classificazione in comunità). E un patogeno che non può usualmente causa malattia grave nell uomo o nell animale ma generalmente non si trasmette dal essere attribuito in modo soggetto infetto ad uno non infetto. Sono disponibili misure preventive e terapeutiche efficaci inequivocabile ad uno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più (Rischio individuale elevato; elevato rischio di elevato tra diffusione le in due comunità). possibilità. E un patogeno che usualmente causa malattia grave nell uomo o nell animale e che può essere trasmesso dal soggetto L'allegato XLVI riporta l'elenco infetto ad uno non infetto, direttamente o indirettamente.non sono generalmente disponibili degli agenti misure preventive biologici e terapeutiche classificati efficaci nei gruppi 2, 3, 4. Un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche Un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

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23 1. PERCHE V.R.L. LA NECESSITA DI LAVORARE IN PREVENZIONE OTTEMPERARE ALLE NORMATIVE VIGENTI TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA Linee Guida Nazionali del Ministero della Salute e le Linee Guida Regionali TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 e smi: T.U. in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

24 2. UN APPROCCIO COMPLETO

25 2. UN APPROCCIO COMPLETO SUDDIVIDERE IL RISCHIO IN FATTORI DI RISCHIO

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33 3. LA FASE PROPOSITIVA PROPOSTE DI MINIMIZZAZIONE DEL RISCHIO! " #!! # $!% & #! STESURA DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO ' & #!!!#!!! ( # & # &! &! # # # & AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO!!! (!! # # '!!) # #! &! #! '' #

34 3. LA FASE PROPOSITIVA VALIDITA DELLA V.R.L. >!"# $ % * +, +!! / 0

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