MAPPA DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

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1 MAPPA DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA 2 CAPITOLO La comunità educante 1 CAPITOLO Premessa Il territorio tra storia e realtà Dai bisogni la richiesta di formazione Struttura del circolo: i Plessi Organigramma Promemoria Collaboratori Commissioni Forme della collegialità Le condizioni dell educazione: libertà/autorità/dirittidoveri 3 CAPITOLO Il contesto operativo Dati quantitativi L organizzazione oraria Attività funzionali all insegnamento Risorse finanziarie 6 CAPITOLO Allegati Carta dei Servizi Regolamento d Istituto Patto di Corresponsabilità Protocolli BES e PAI Progetti Accoglienza e Continuità 5 CAPITOLO Offerta formativa Indicazioni nazionali Il curricolo scolastico Piani di studio personalizzati -scuola Primaria- Quadro orario disciplinare -scuola Primaria- Piani di studio personalizzati -scuola dell Infanzia- Organizzazione delle attività -scuola dell Infanzia- Ampliamento dell offerta formativa (progetti) I laboratori Visite guidate e viaggi d istruzione 4 CAPITOLO Aspetti qualificanti l offerta formativa Mappa: Integrazione alunni con bisogni educativi speciali Continuità del processo educativo Accoglienza La formazione dei docenti Strategie educative e didattiche Valutazione

2 1 CAPITOLO PREMESSA L autonomia introdotta con l art. 21 della legge 59/97 ha profondamente modificato la struttura stessa della scuola, conferendole una personalità giuridica. La scuola è chiamata, così, ad autogestirsi, a reperire le risorse economiche, a sperimentare nuovi modelli didattici collaborando con le istituzioni sociali e culturali presenti sul territorio. L articolo 3 del Regolamento dell Autonomia (D.P.R. n 275/99) recita: Il Piano dell Offerta Formativa è un documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell ambito della loro autonomia (omissis). Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale tenendo conto della programmazione territoriale dell offerta formativa. Ma la scuola non può più agire da sola nell affrontare le problematiche che caratterizzano i processi scolastici e formativi attuali. La scuola è chiamata a collaborare con Enti e/o Istituzioni che, a partire dalle singole famiglie, sul territorio hanno responsabilità nel campo della formazione. In relazione alle specificità di ogni singola realtà coinvolta nei processi di istruzione e di formazione, è necessario coordinare e raccordare tra loro le varie offerte culturali e formative attraverso strumenti quali accordi di programma, convenzioni, protocolli di intesa ed eventualmente contratti. Il POF (Piano dell Offerta Formativa) risulta, dunque, il documento fondamentale che contiene l analisi del contesto in cui opera, le priorità individuate, gli obiettivi, i risultati da raggiungere, le strategie didattiche e valutative da adottare, le attività da svolgere, le risorse disponibili (ambienti attrezzature spazi professionalità collaborazioni interne ed esterne). Centralità ed efficacia del POF stanno nella condivisione di tutti coloro che vi operano, nel rispetto delle competenze e dei compiti di ciascuno.

3 IL TERRITORIO TRA STORIA E REALTA Centurano è una frazione ad est di Caserta che fa capo ad altri centri limitrofi. Era un borgo già molto antico Centurano, il cui toponimo deriva forse, dall insediamento nella zona di una guarnigione, dopo la centuriazione dell Agro Campano da parte dei romani; oppure molto più poeticamente una derivazione data dalle due parole centum aurae, a causa dei venti che percorrono questa fascia pedemontana e che la rendono ancora oggi più fresca d estate, rispetto alla pur vicinissima Caserta. Finanche l Esperti, lo storico del settecento nativo di Briano, nelle sue Memorie Istoriche della città di Caserta ci parla del clima talmente fresco di Centurano da richiedere attenzione nel vestirsi al mattino per evitare qualche morbo. Da ciò il fatto che belle ville per la villeggiatura nacquero nel sito ed infatti Matilde Serao, ospite della famiglia Pierantoni nella bella palazzina circondata di pini, ci parla nella sua opera Fantasia, di Centurano come di un piccolo aristocratico villaggio fatto di ville signorili diviso da viuzze strette e da siepi fiorite. In questo antico Casale che ruotava con i suoi due o trecento abitanti intorno al villaggio Torre, una strada lo delimita ancora oggi, la via anch essa detta Giulia, percorrendolo in tutta la sua lunghezza; più ampia verso l alto, per volere di Ferdinando II, che la faceva spesso con la famiglia per raggiungere la Chiesa di S. Lucia, sorta più grande alla fine del 500 sulle rovine di una piccola Chiesa anch essa dedicata a S. Lucia.

4 Facciata del Santuario di S. Lucia Vi era in questo luogo già un antichissima Cappella dedicata a S. Giacomo. Ritroviamo nella Chiesa dedicata alla Santa Martire degli Occhi, la mano del Vanvitelli per il prospetto e il dono di Ferdinando per le campane e il portale, che derivano dalla demolizione dell antico Convento della Croce di Palazzo, abbattuto per far posto all odierna Piazza del Plebiscito a Napoli. Accanto alla Chiesa l antico Convento Dei Padri Riformati, voluto ardentemente all inizio del 1600 da Giuliantonio Acquaviva, Principe di Caserta. Il Convento, anche per il fatto della particolare benevolenza dei Borboni verso i Frati che lo occupavano, fu requisito da Garibaldi per le sue truppe e poi ceduto al demanio. Altre due Chiese si incontrano lungo la via Giulia: quella Parrocchia di S. Bartolomeo che ritroviamo già nella bolla di Alessandro III Papa senese, nella concessione del privilegio sulle Chiese casertane al Vescovo Porfirio e quella più piccola di S. Giuseppe con il grazioso campanile, che oggi è chiusa al culto. Dopo la Chiesa Parrocchiale, si può ammirare il bellissimo ma quasi diroccato Palazzo seicentesco dell antica famiglia d Elena. Di altre famiglie illustri del borgo, quella dei Ricciardi, dei Marzano e dei Daniele, si parla in due lapidi poste nella Chiesa Parrocchiale, che contiene anche una pregevole pala d altare. Nel comprensorio di Centurano, al di là della via Giulia, si è sviluppato il parco Cerasole, insediamento nuovo e vivace, il cui toponimo deriva dall antico Cerasola, ovviamente per la presenza di numerosi alberi di ciliegio. La Starza dei Cerasola formata da numerosi moggia di terreno appartenne prima a Bartolomeo Siginulfo conte di Telese e poi di vendita ai conti della Ratta, ai Vivaldo che già possedevano S. Benedetto e Macerata, poi alla famiglia Cordua e Don Marcantonio Pagano... Dalla II Guerra Mondiale Caserta esce a pezzi, dilaniata nel suo cuore antico e tutta da ricostruire. Tra gli anni 60 e 80 un boom edilizio ha portato alla formazione dell attuale città, molto più estesa, che poi ha continuato a crescere fino ai nostri giorni. Appartiene a tale edificazione intensiva la zona ex 167 P.co degli Aranci, ove risiede il 5 Circolo Didattico di Caserta Don L. Milani. Spiccato rilievo assume, in questa zona, la presenza del planetario. La struttura può ospitare 41 visitatori nella sala circolare e rappresenta una risorsa per le Scuole del territorio.

5 DAI BISOGNI LA RICHIESTA DI FORMAZIONE La scuola si inserisce in un contesto sociale di discreto benessere economico, difatti la fascia più ampia della popolazione scolastica appartiene al ceto medio. Negli ultimi anni alla presenza di famiglie con particolari necessità e disagi socioculturali, residenti nella zona di Centurano antica, si è aggiunto un considerevole numero di famiglie provenienti da Paesi Comunitari ed Extracomunitari. Inoltre, la forte espansione edilizia non ha tenuto conto di offrire ai cittadini attrezzature e spazi riservati alla socializzazione e al tempo libero. Le uniche risorse di cui i bambini e famiglie fruiscono sono l oratorio, con tutte le attività connesse, e le strutture sportive, quasi tutte private. La nostra istituzione scolastica, pertanto, cerca di sopperire a tali mancanze con attività extra scolastiche d intesa con altre istituzioni presenti sul territorio, con privati ed associazioni. Il V Circolo Don L. Milani è costituito da molti plessi, distanti gli uni dagli altri, che rispondono alle esigenze dell utenza di alcune delle frazioni di Caserta. L e scuole primarie esclusi i plessi di Via Rossini e di e Parco Aranci siti in Centurano, sono dislocate nelle frazioni di San Clemente e Tuoro. Le scuole dell infanzia escluse quelle di Via Cilea e Parco Habitat e Parco Aranci, site in Centurano, sono dislocate nelle frazioni di San Clemente e Santa Barbara. Le scelte cognitive e relazionali della nostra scuola sono state contestualizzate e definite in rapporto ai bisogni emersi dalla lettura dell ambiente socio-culturale in cui opera la scuola.

6 STRUTTURA DEL CIRCOLO P.CO DEGLI ARANCI VIA ROSSINI TUORO VIA CILEA P.CO DEGLI ARANCI HABITAT S.CLEMENTE S.BARBARA

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