EVOLUZIONE DELLE PATOLOGIE

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1 COMMITTENTE: Bosco del Rugareto Comune di Cislago Piazza E. Toti, Cislago (VA) TITOLO: STUDIO FITOSOCIOLOGICO DEL P.L.I.S. DEL BOSCO DEL RUGARETO STUDIO INTEGERIVO EVOLUZIONE DELLE POLOGIE DEL CASTAGNO REDTORE: Dottore Agronomo Andrea Tovaglieri Via delle Vignazze Golasecca (VA) - ITALY tel fax Data : 15 ottobre 2009 Aggiornamenti: Protocollo: Studio Fitosociologico 2009/0020

2 INDICE 1. Premessa Stato di fatto Inquadramento tipologico Patologie Canro corticale del Castagno Mal dell inchiostro Conclusione...7 Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 2/7

3 1. Premessa Nell ambito dello studio fitosociologico del P.L.I.S. del Bosco del Rugareto, commissionato dal Comune di Cislago P.zza E. Toti n. 1, allo scrivente dottore agronomo Andrea Tovaglieri, iscritto all Ordine dei dottori agronomi e forestali di Varese al n. 88, si è voluto integrare il rilievo fitosociologico con considerazioni ed indicazioni su possibili misure di lotta eco-compatibili per contrastare la crescente diffusione delle patologie del Castagno ed in particolare contro il cancro corticale da Cryphonectria parasitica e il mal dell inchiostro da Phytophthora cambivora. 2. Stato di fatto Nel periodo compreso tra i mesi di marzo e settembre 2009 è nell ambito del rilievo fitosociologico sono state svolte osservazioni sulla esigua popolazione di Castagni (Castanea sativa). Si è potuta rilevare la presenza di quest essenza in una limitata zona ad est del parco con esemplari isolati ed in condizioni fitosanitarie buone. Nonostante non siano stati individuati casi significativi della presenza di infestazioni o di anomalie particolari si intende descrivere sineticamente la apecie Castanea sativa e le patologie che lo colpiscono (cancro corticale da Cryphonectria parasitica e mal dell inchiostro da Phytophthora cambivora). Queste patologie possono colpire anche in modo limitato le querce- 3. Inquadramento tipologico Il castagno è la specie d'interesse forestale maggiormente coltivata dall'uomo e anche la Lombardia è stata largamente interessata da questa coltura. Nei boschi della pianura e dell alta pianura, i castagneti sono stati introdotti e favoriti in aree potenziali dei querco-carpineti, degli aceri-frassineti, dei querceti e talora addirittura degli orno-ostrieti. Si tratta quindi di formazioni di "sovrapposizione" che, dal punto di vista dell'inquadramento tipologico, dovrebbero essere descritte come castagneti su altre unità. Dal momento però che costituiscono da secoli elemento caratteristico del paesaggio forestale vengono oggi inquadrarli tipologicamente al pari delle formazioni naturali. Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 3/7

4 Analizzando in dettaglio le diverse unità, si può segnalare che i castagneti dei substrati sciolti sono presenti in situazioni notevolmente diverse fra loro. Nel territorio del P.L.I.S. Bosco del Rugareto visto il tipo di substrato ed il distretto geobotanico di appartenenza, la presenza di questa specie è legata ad una situazione in cui il Castagno si affianca o sostituisce il querceto di Rovere e Farnia. In generale, i castagneti sono interessati da processi dinamici quanto mai vari in quanto influenzati da diversi fattori: densità del soprassuolo, condizioni edafico-climatiche più o meno favorevoli, presenza di soggetti portaseme di altre specie, eventuali disturbi esterni e, naturalmente, gli interventi selvicolturali. In un ambiente come quello del P.L.I.S. Bosco del Rugareto dove non si notano vecchie selve castanili (castagneti da frutto) o castagneti governati a ceduo abbandonati o trasformati, a presenza del castagno si intreccia quindi all evoluzione che sta caratterizzando i querco-carpineti ed i robinieti misti del parco. Di norma la rinnovazione del castagno non è mai un problema, le piantine di castagno che, come prerinnovazione possono sopravvivere sotto copertura anche alcuni decenni, assumendo la caratteristica forma a palmetta, per poi svilupparsi rapidamente quando le condizioni lo permetteranno. Le querce, all'opposto, stentano ad affermarsi sia perché non sopportano per lungo tempo la copertura e sia per la lentezza della loro crescita in gioventù. Va ricordato che in situazioni naturali o semi-naturali, il castagno difficilmente diventa una specie dominante, l'ampia distanza esistente tra i singoli castagni, favorisce infatti la formazione di boschi misti di latifoglie. 4. Patologie 4.1. Canro corticale del Castagno Il cancro corticale del Castagno è causato dal fungo ascomicete Cryphonectria parasitica, originario dell Estremo Oriente. Agli inizi del 1900 la malattia fu segnalata su Castagno americano (Castanea dentata) negli Stati Uniti, dove in poco meno di mezzo secolo provocò la distruzione di ca. 40 milioni di ettari di questa specie. La prima segnalazione in Europa risale al 1938, quando C. parasitica fu ritrovato su Castagno europeo (Castanea sativa) nell entroterra di Genova. Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 4/7

5 L agente patogeno che provoca il cancro corticale del castagno è Cyphonectria parasitica, un fungo che appartiene alla famiglia degli ascomiceti. Le sue spore vengono disseminate nell ambiente dall'acqua piovana, dal vento, dagli insetti, dagli uccelli o dalle lumache. Appena le spore penetrano in una ferita di un albero di castagno, il processo di germinazione prende avvio, permettendo così al fungo di svilupparsi nella zona tra la corteccia ed il cambio. In Europa, il castagno è la specie arborea principale in grado di ospitare C. parasitica. Questo fungo può comunque svilupparsi anche sulle querce, dove tuttavia causa danni limitati. L'albero reagisce all infezione cercando di cicatrizzare i tessuti deteriorati, processo che provoca l apparizione delle tipiche infezioni del cancro della corteccia. La pianta inizia così a deperire nella parte distale del punto di infezione: le foglie disseccano rapidamente, senza tuttavia cadere. Nella parte posta al di sotto della zona infettata dal cancro, il pollone colpito reagisce emettendo numerosi rami epicormici. Il cancro corticale del castagno è un organismo che in base alle disposizioni fitosanitarie in vigore è soggetto alla quarantena. Per impedire la sua propagazione nelle regioni non contaminate, l'esportazione di legname e di piantine di castagno è appositamente regolamentata da prescrizioni valide in tutto il mondo. Certi paesi prescrivono che l'invio di legname o di piantine debba essere corredato da uno specifico certificato fitosanitario di esportazione e d importazione, che attesta che il legname esportato proviene da regioni esenti da Cyphonectria parasitica. Il fungo all'origine patogeno infetta in modo particolare i punti di innesto dei castagni. Per questo motivo è importante eseguire i lavori utilizzando attrezzi perfettamente disinfettati e ricoprire accuratamente i punti di innesto con appositi prodotti protettivi. Per arginare il più possibile ogni propagazione della malattia è necessario tagliare ed eliminare rapidamente le parti delle piante infettate, bruciandole direttamente sul posto Mal dell inchiostro Questa malattia, presente in Italia sin dal secolo scorso, si è diffusa in tutte le zone castanicole italiane e, dopo un lungo periodo di quiescenza, sta causando danni molto gravi in numerosi impianti di castagno. Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 5/7

6 I primi sintomi degli attacchi di Phytophthora cambivora, l'agente patogeno, sono caratterizzate da un rallentamento della vegetazione e pertanto le piante e le ceppaie colpite presentano una chioma molto più rada rispetto a quella delle piante sane. Le foglie sono più piccole e spesso ingialliscono. L'accrescimento delle branche è scarso ed esse appaiono raccorciate. La fruttificazione è concentrata alla sommità della chioma ed è costituita da ricci più piccoli del normale, chiaramente visibili anche se circondati da foglie secche ancora attaccate ai rami e alle branche. Ad uno stadio più avanzato molti rami e successivamente le branche cominciano a disseccare tanto che la parte apicale appare completamente spoglia. Tali manifestazioni possono essere originate da vari agenti di marciume radicale e pertanto saranno necessari saggi sulle radici e sul colletto. Asportando la corteccia alla base del fusto dei castagni e delle ceppaie colpite dalla malattia viene osservata la necrosi del cambio che dal colletto sale al di sopra del livello del suolo. Queste aree presentano l'aspetto caratteristico di lingue più o meno estese lungo l'asse del fusto e sono note come macchie a fiamma o a diagramma. Saggiando ancora verso il terreno si nota che esse si estendono anche sulle grosse radici. La penetrazione del micelio parassita avviene attraverso le ferite all'altezza del colletto della pianta o alla base delle grosse radici, ma essa può facilmente verificarsi anche sull'apice delle radichette assorbenti e da qui, invadendo i tessuti, il patogeno si diffonde sull'apparato radicale. L'umidità è uno dei fattori che più influiscono sulla malattia. Sia la P. cambivora che la P. cinnamomi (quest'ultima capace di provocare sintomi e danni identici a quelli prodotti dall'altro fungo parassita) si diffondono tramite oospore e planoconidi cigliati. Quest'ultimi, per mezzo del velo d'acqua esistente nel terreno, raggiungono le radichette e vi si insediano, stabilendo così l'infezione. La conservazione del fungo è affidata alle oospore capaci di sopravvivere per lunghi periodi di tempo: anche oltre sette anni. Contro il mal dell'inchiostro non sono ancora disponibili metodi di difesa realmente efficaci tanto è vero che sui castagni colpiti, purché siano effettuate alla comparsa dei primi sintomi della malattia, si può intervenire con energiche potature e capitozzature per ridurre la chioma e stimolare le radici a produrre nuovi elementi radicali. Importanti Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 6/7

7 risultano anche gli interventi tesi a migliorare il drenaggio del suolo ed eliminare i ristagni idrici. Incoraggianti prospettive sono offerte dalla difesa biologica basata sull'attività antagonistica di alcuni funghi simbionti micorrizici. I tentativi di individuare varietà di Castanea sativa resistenti alla malattia costituiscono un'altra interessante possibilità d'intervento e, a questo proposito, incoraggianti risultati sono stati conseguiti da ricercatori in Spagna dove questa malattia arreca danni molto gravi. 5. Conclusione Considerata l assenza di questi patogeni nel territorio del parco, si consiglia un periodico monitoraggio dello stato fitosanitario dei castagni, al fine di prevenire e di bloccare l eventuale diffusione di queste patologie. Si ricorda che il cancro corticale da Cryphonectria parasitica può colpire in modo lieve e con minori danni anche la Quercia, molto presente all interno del P.L.I.S.. Questo fungo potrebbe concorrere al deperimento della Farnia (descritto nello studio integrativo Oak decline ) per questo motivo si ritiene utile porre attenzione che questo patogeno non entri nei confini del parco. Dottore Agronomo Andrea Tovaglieri Uffici e Laboratori: Via delle Vignazze, GOLASECCA (VA) - ITALY 7/7

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