CAPITOLO IV L OSCILLATORE STOCASTICO

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1 CAPITOLO IV L OSCILLATORE STOCASTICO Mappa del capitolo Lo Stocastico Introduzione Metodo di calcolo Interpretazione dell Oscillatore Lo Stocastico Veloce e Lento Ipervenduto e Ipercomperato Divergenze negative e positive Bull and Bear Set-Up Utilizzo trend-following Conclusioni Introduzione L oscillatore Stocastico, ideato da George C. Lane alla fine degli anni 50, è un indicatore di Momentum che mette in rapporto il prezzo di chiusura di un sottostante e la sua escursione durante un arco temporale predefinito. Lo Stocastico prende in considerazione la velocità dei prezzi, ovvero il Momentum, e viene spesso utilizzato per individuare punti di inversione di mercato, poiché, secondo Lane, il Momentum cambia direzione prima del prezzo. Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 1

2 Metodo di calcolo Lo Stocastico è costituito da due oscillatori e viene generalmente calcolato su un arco temporale composto da 14 periodi. Il primo dei due oscillatori viene individuato con la seguente formula: %K = C L n H n Ln 100 Dove: n = numero di periodi considerati (giorni, settimane, mesi) C = prezzo di chiusura più recente L n = prezzo minimo registrato nel corso degli ultimi n periodi H n = prezzo massimo registrato nel corso degli ultimi n periodi La formula esprime dunque, in termini percentuali, la posizione relativa occupata dalla chiusura corrente nel contesto della massima escursione registrata in un determinato arco temporale. Dove valori di %K compresi tra 80 e 100 evidenziano chiusure intorno a livelli massimi; mentre valori di %K intorno a 0 e 20 indicano invece una generalizzata tendenza delle chiusure a collocarsi in prossimità dei livelli minimi. Il secondo dei due oscillatori viene, invece, calcolato come segue: %D = media mobile di n periodi dell indicatore %K L indicatore %D rappresenta semplicemente una media mobile di n termini, normalmente pari a 3, dei valori assunti dall oscillatore %K. L effetto dell oscillatore %D è di smussare l erraticità del più sensibile indicatore %K fornendo una valutazione più completa. Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 2

3 La Tabella A, si propone di illustrare le modalità di calcolo dell indicatore %K relativo allo Stocastico. Tabella A: Piano di lavoro Dati dell indice S&P 500 dal 5 al 26 Settembre 2014 Data High Low Highest Lowest Current High (14) Low (14) Close 5-Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep Sep day Stochastic Oscillator 24-Sep Sep Sep Si consideri dunque la serie storica dell indice S&P500 dal 5 al 26 Settembre 2014, il 24 Settembre il prezzo di chiusura era uguale a 1998,30, il massimo e il minimo registrati nei 14 giorni precedenti erano pari a 2019,26 (registrato il 19 Settembre) e 1978,48 (registrato il 15 Settembre) pertanto l indicatore %K risultava uguale: %K = (1998, ,48) (1998, ,48) 100 = 100 = 48,60 (2019, ,48) (2019, ,48) La stessa metodologia viene applicata i giorni successivi, al 26 Settembre possiamo quindi calcolare anche l indicatore %D pari alla media aritmetica generalmente calcolata a 3 termini dei valori assunti da %K, ovvero: %D = (48, ,65) 3 = 26,75 Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 3

4 Interpretazione dell Oscillatore Come detto, lo Stocastico misura la posizione relativa del prezzo di chiusura nell ambito dell escursione durante il predefinito arco temporale. L elaborazione è fondata sul provato assunto che: Il prezzo di chiusura tende a collocarsi intorno ai valori massimi del range in caso di uptrend; Il prezzo di chiusura tende a collocarsi intorno ai valori minimi del range in caso di downtrend. Tale presupposto lascia intuire che in caso di imminente inversione di tendenza: I prezzi di chiusura tenderanno ad approssimarsi ai prezzi minimi nell ambito di un trend ascendente; I prezzi di chiusura tenderanno ad approssimarsi ai prezzi massimi nell ambito di un trend discendente. Lo Stocastico Veloce e Lento. Le versioni più comuni e utilizzate dello Stocastico sono due: 1. Lo Stocastico Veloce: dove l indicatore %K è quello definito da George C. Lane, basato sulla formula descritta nel paragrafo precedente (pagina 2) che considera una media mobile %D a 3 periodi. Lane usava questa media mobile per ottenere segnali di acquisto e di vendita o di divergenza rialzista e ribassista. 2. Lo Stocastico Lento: dove %K non è altro che la media mobile a 3 periodi (quindi coincide con %D dello Stocastico Veloce) e %D è ancora la media mobile a 3 periodi di %K Lento. La Figura 1 rappresenta il grafico dei prezzi settimanale dell indice S&P500 da Novembre 2009 a Febbraio 2012 e relativi Stocastici Veloce e Lento. Più precisamente abbiamo: nel riquadro centrale lo Stocastico Veloce con %K in blu e %D in rosso e nel riquadro in basso lo Stocastico Lento con %K in rosso e %D in verde. Dalla figura si evince come %D dello Stocastico Veloce coincide con l'indicatore %K dello Stocastico Lento. Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 4

5 Figura 1: Grafico prezzi mensile dell indice S&P500 e relativo Stocastico Veloce e Lento Ipervenduto e Ipercomperato Lo Stocastico, proprio per come viene calcolato, oscilla tra 0 e 100 consentendo così di individuare facilmente aree di ipercomperato e di ipervenduto: la prima si verifica generalmente sopra 80, mentre la seconda sotto 20. Questi livelli possono però essere aggiustati in base alle esigenze degli analisti o alle caratteristiche del sottostante considerato. Prima di analizzare alcuni esempi è importante notare come non necessariamente uno Stocastico in area di ipercomperato indichi un inversione ribassista: al contrario, un area di ipercomperato può perdurare anche a lungo in un mercato fortemente rialzista. Allo stesso Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 5

6 modo uno Stocastico in area di ipervenduto non costituisce necessariamente un segnale rialzista ma può indicare anche un mercato con un trend fortemente al ribasso. È sempre importante identificare la tendenza di lungo periodo ed eseguire operazioni in accordo con il trend. Può, a volte, essere opportuno trascurare frequenti ipercomperati in un trend al rialzo e porre maggiore attenzione al verificarsi di occasionali ipervenduti. Analogamente risulta spesso importante verificare la presenza di occasionali ipercomperati in situazioni di trend al ribasso. La Figura 2 rappresenta il grafico dei prezzi giornaliero dell indice FTSEMIB tra Ottobre 2014 e Gennaio E interessante notare come a volte l indice entri in fasi di ipercomperato o di ipervenduto e vi rimanga per un certo lasso temporale: nel primo caso indicando un mercato fortemente al rialzo come evidenziato dal cerchio blu e relativa trendline, nel secondo un mercato negativo come evidenziato dal cerchio rosso e relativa trendline. Importante inoltre osservare i punti di rottura delle zone di ipercomperato, indicate dalle linee tratteggiate verticali rosse, o di ipervenduto, indicate dalle linee tratteggiate e verticali blu, perché potenziali anticipatori di un inversione di tendenza. Figura 2: Grafico prezzi giornaliero dell indice FTSEMIB0 e relativo Stocastico Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 6

7 La Figura 3, invece, rappresenta il grafico dei prezzi giornaliero dell indice S&P500 tra Febbraio e Settembre 2014 durante una fase positiva di mercato; in questo caso si è posta maggiore attenzione verso situazioni di ipervenduto in quanto indicatori di una potenziale correzione e quindi anticipatori di un nuovo rimbalzo. Figura 3: Grafico prezzi giornaliero dell indice S&P500 e relativo Stocastico Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 7

8 Divergenze Negative e Positive Le divergenze costituiscono un altro segnale interpretativo dello Stocastico in quanto possono essere utilizzate come indicatore di una potenziale inversione di mercato. In questi casi il movimento del prezzo non viene confermato dal movimento dell indice. Possiamo distinguere due tipi di divergenza: 1. Divergenza Negativa, che si verifica quando in un trend positivo lo Stocastico registra due massimi decrescenti in corrispondenza di due massimi crescenti sul grafico del prezzo (Figura 4); 2. Divergenza Positiva, che si verifica quando in un trend negativo lo Stocastico registra due minimi crescenti in corrispondenza di due minimi decrescenti sul grafico del prezzo (Figura 5). Al verificarsi di una divergenza, è buona prassi, da parte dell analista, ricercare ulteriori segnali di conferma di una potenziale inversione. Ad esempio, in caso di divergenza negativa aspettare che lo Stocastico si muova sotto 50 (Figura 4, linea verticale tratteggiata nera) o che venga rotto un importante livello di supporto. Nel caso, invece, di una divergenza positiva aspettare che l indice si muova sopra 50 (Figura 5, linea verticale tratteggiata nera) oppure che venga rotta una resistenza. Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 8

9 Figura 4: Grafico giornaliero dell indice Dow Jones Eurostoxx50 e relativo Stocastico Figura 5: Grafico settimanale del tasso di cambio EUR/JPY e relativo Stocastico Altri segnali di acquisto e di vendita possono derivare anche dal confronto continuo tra l andamento dei prezzi e le due curve dello Stocastico, ovvero: 1. Procedere ad azione di vendita quando %K determina il breakout negativo di %D nell ambito di una situazione di divergenza negativa in zona di ipercomperato (Figura 4); 2. Procedere ad azione di acquisto quando %K determina il breakout positivo di %D nell ambito di una situazione di divergenza positiva in zona di ipervenduto (Figura 5). Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 9

10 Bull e Bear Set-up Lane individuò anche un terzo segnale interpretativo dello Stocastico, ovvero il Bull e Bear Set-up, che indicano una possibile inversione del trend. Bull Set-up: in corrispondenza di due massimi decrescenti sul grafico del prezzo si verificano due massimi crescenti sul grafico dell Oscillatore. La correzione al ribasso dei prezzi può quindi essere presa come un buon segnale di acquisto. Bear Set-up: in corrispondenza di due minimi crescenti sul grafico del prezzo si verificano due minimi decrescenti sul grafico dell Oscillatore. La correzione al rialzo dei prezzi può quindi essere presa come un buon segnale di vendita. Figura 6: Esempio di Bull Set-up: grafico mensile del FTSEMIB40 e relativo Stocastico Figura 7: Esempio di Bear Set-Up: grafico mensile del FTSEMIB40 e relativo Stocastico Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 10

11 Utilizzo trend-following Un efficace utilizzo operativo dello Stocastico, alla pari con diversi altri oscillatori (RSI, Williams% ecc), è quello di segnalare le correzioni all interno di un trend quindi le opportunità operative in direzione del trend primario, un operatività di questo tipo si definisce trend-following. Bull Set-up: in un trend rialzista (ad esempio una media ponderata dove w = weighted a 30 periodi in salita), quando l Oscillatore scende sotto 50 si genera una opportunità di acquisto; Bear Set-up: in un trend ribassista (ad esempio una media ponderata dove w = weighted a 30 periodi in discesa), sono opportunità di vendita tutte le fasi in cui l Oscillatore sale sopra 50. Figura 8: Esempio di Bull Set-up: grafico settimanale del FTSEMIB40 e relativo Stocastico Figura 9: Esempio di Bear Set-Up: grafico settimanale del FTSEMIB40 e relativo Stocastico Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 11

12 Conclusioni Generalmente gli indicatori di Momentum si dimostrano i più adatti ad individuare le zone di inversione durante i movimenti laterali di mercato ma risultano utili anche durante fasi di mercato in trend, a condizione che quest ultimo non sia totalmente lineare ma caratterizzato da correzioni. L indicatore può essere utilizzato principalmente per individuare livelli di supporto o resistenza, tenendo come valori cardine i livelli 80, 50 e 20. Come tutti gli indicatori tecnici, è importante utilizzare l oscillatore Stocastico in combinazione con altri strumenti di analisi tecnica. Copyright Market Risk Management srl Cicli e Mercati Formazione 12

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