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1 BANCA D ITALIA E U R O S I S T E M A

2 L economia del Veneto Venezia, 17 giugno 2014

3 Le imprese

4 L'eredità della crisi Indice del PIL (2007=100) Nel Nord Est la riduzione cumulata del PIL è di 8 punti percentuali. Ha pesato la specializzazione manifatturiera. Per l'italia si stima una perdita di capacità produttiva nell'industria del 15%.

5 La trasformazione del sistema produttivo Variazione degli addetti Lo scorso decennio gli occupati sono aumentati marginalmente (1,2%). Forte riallocazione settoriale a favore del terziario. Ma il Veneto rimane una regione con una forte specializzazione manifatturiera.

6 La produzione industriale (valori percentuali) Produzione Ordini mercato interno Ordini mercato estero Capacità utilizzata (scala di destra) I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I ' Nel 2013 è proseguita la fase recessiva dell attività produttiva. Nei primi mesi del 2014 sono emersi alcuni segnali di ripresa.

7 Fatturato delle imprese industriali (variazioni percentuali) Il fatturato è rimasto stabile nel 2013; le aspettative per il 2014 rimangono caute. I risultati sono lievemente migliori per le imprese più orientate all export.

8 Investimenti delle imprese industriali (variazioni percentuali, a prezzi costanti) (prev.) Gli investimenti sono ulteriormente diminuiti (-10,4 per cento), in tutte le classi dimensionali d impresa. Gli attuali piani di investimento per il 2014 prefigurano una stabilizzazione per l anno in corso. 20

9 Domanda mondiale e esportazioni (Indici 2007=100) Importazioni mondiali Esportazioni regionali mondo area euro p. em. Eur. centr. e or. p. emergenti Asia p. emerg. America latina Stati Uniti mondo area euro p. em. Eur. centr. e or. p. emergenti Asia p. emerg. America latina Stati Uniti Nel 2013, le esportazioni del Veneto erano del 4,1 per cento superiori ai livelli del 2007 La dinamica delle vendite nei paesi più lontani è stata più vivace. 50

10 Esportazioni regionali per settori (Indici 2007=100) I principali settori di specializzazione regionale avevano recuperato i valori precrisi nel 2013.

11 Esportazioni e domanda potenziale del Veneto: contributi al gap tra 2007 e 2012 (valori percentuali) per settore per area geografica Moda Prodotti chimici e farmaceutici Mezzi di trasporto Gomma,plastica e miner.non met. Macchinari e apparecchi ele. Altri prodotti manifattura Metalli e prod in metallo Alimentare Legno carta e stampa Domanda potenziale: valore delle esportazioni se il tasso di espansione delle vendite verso ciascun paese e settore fosse pari alla crescita delle importazioni in quel mercato (media ponderata della domanda mondiale)

12 Investimenti in costruzioni (variazioni percentuali a prezzi costanti) E proseguita la flessione iniziata nel Cresce solo l attività di recupero abitativo. Per il 2014 è previsto un ulteriore calo.

13 Mercato degli immobili residenziali migliaia e numero indice 2005 = 100 Il numero di transazioni è calato ancora (-8,4 per cento) anche i prezzi (-4,1 per cento; -5,3 in termini reali)

14 Servizi Il fatturato delle imprese dei servizi ha stagnato. Nel commercio èproseguito il calo del fatturato (-2,2 per cento) in particolare nelle piccole superfici di vendita (-5,4 per cento). Presenze (milioni) Turismo Paese di provenienza (anno 2013) Americhe Resto del Mondo Russia Germania Altri paesi europei U.K. Paesi Bassi Austria Francia

15 Servizi Il fatturato delle imprese dei servizi ha stagnato. Nel commercio èproseguito il calo del fatturato (-2,2 per cento) in particolare nelle piccole superfici di vendita (-5,4 per cento). Turismo Presenze (milioni)

16 Indici di bilancio delle imprese (valori percentuali) Variazione dei ricavi Mol/Attivo Nel 2013 in base alla nostra indagine il fatturato delle imprese si è stabilizzato, nell industria è cresciuta la quota delle imprese in utile. In base ai dati Cerved Group il fatturato diminuito del 4,5 per cento nel 2012, aveva contribuito al calo della redditività (MOL/Attivo) diminuita di 4 p.p. dall'inizio della crisi.

17 I ritardi dei pagamenti delle Amministrazioni locali (milioni di euro) Risorse rese disponibili alle Crediti verso Amministrazioni locali Amministrazioni locali del Veneto del Veneto ceduti dalle imprese

18 350 Procedure fallimentari Insolvency ratio delle avviate in Veneto società di capitali (unità; valori destagionalizzati) (procedure fallimentari aperte per imprese presenti sul mercato) Nel 2013 le procedure fallimentari avviate erano in crescita del 18 per cento rispetto all'anno precedente e del 71 per cento rispetto al L'insolvency ratio delle società di capitale è cresciuto ed è superiore a quello medio nazionale.

19 La qualità del credito alle imprese (valori percentuali) Tassi di decadimento Prestiti anomali

20 La domanda e l'offerta di credito alle imprese Offerta di credito Domanda di credito irrigidimento (+) / allentamento (-) espansione (+) / contrazione (-)

21 La dinamica del credito alle imprese (tassi di crescita sui 12 mesi - valori percentuali) Comparti di attività economica Forme tecniche

22 Tassi di interesse sui prestiti a breve termine alle imprese I tassi di interesse a breve hanno registrato nel 2013 una moderata crescita. Si sono mantenuti su livelli più elevati della media quelli applicati alle imprese piccole e a quelle del settore delle costruzioni.

23 Misure di sostegno pubblico per l'accesso al credito delle PMI (in percentuale dei prestiti alle PMI) tra il 2009 e il 2013 la Regione ha deliberato 688 milioni di agevolazioni per cassa (il 12% del totale nazionale) e ha prestato garanzie per 25 milioni (il 3% del totale nazionale), di cui metà a favore dei confidi Le Camere di commercio hanno operato prevalentemente attraverso il sostegno ai confidi

24 Andamento del credito per tipologia di banca (valori percentuali) Imprese Famiglie Tra il 2007 e il 2013 la quota di mercato delle banche locali è cresciuto di 2,4 p.p. per i prestiti alle imprese e del 3,2 p.p. per quelli alle famiglie, in conseguenza della maggiore crescita dei prestiti fino al Successivamente il divario nella crescita dei prestiti rispetto agli altri intermediari si è sostanzialmente annullato.

25 Tasso di decadimento Quota dei prestiti del credito all'edilizia e immobiliare (valori percentuali) (valori percentuali alla fine del 2013) Dalla fine del 2010 il tasso di decadimento delle banche locali ha segnato un incremento decisamente più pronunciato rispetto alle altre banche. L'esposizione verso il settore edile/immobiliare è maggiore per le banche locali.

26 Le famiglie

27 L occupazione (migliaia di unità e valori percentuali) Negli ultimi 9 mesi il numero degli occupati si è stabilizzato

28 La disoccupazione (unità e valori percentuali) (migliaia di ore e unità) Il tasso di disoccupazione ha raggiunto valori storicamente elevati Gli ingressi in mobilità sono raddoppiati (12.700)

29 Tasso di disoccu- Quota di diplomati pazione giovanile che non lavorano (valori percentuali) (valori percentuali) Nel periodo il tasso di disoccupazione per i giovani dai 15 ai 34 anni passa dal 5,1 al 13,5 per cento Prosegue gli studi il 34 per cento dei diplomati (era il 27 per cento)

30 Immatricolati Distribuzione degli studenti anni di età per classe di contribuzione (valori percent.e numeri indice 2003=100) (euro a prezzi 2010) Dal inizia il calo degli immatricolati (-2,3 per cento) Nel 2012 la mediana superava del 10,5 per cento la mediana del Nord-Est

31 La qualità della ricerca universitaria (valori indice; media italiana nell'area disciplinare=1) Gli studenti da altre regioni sono passati dal 15,9% degli immatricolati del 2008 al 20,4 % del Stabile la quota in uscita (23 per cento circa)

32 Attività di erogazione delle fondazioni bancarie (milioni di euro e valori percentuali)

33 Reddito disponibile e consumi delle famiglie (variazioni percentuali a prezzi costanti) Nel periodo il reddito disponibile pro-capite è calato del 10,6 per cento in termini reali Le famiglie con una spesa sotto la soglia di povertà assoluta passano dal 2 al 5 per cento

34 Prestazioni sociali connesse alla disoccupazione e alla sospensione del lavoro (valori percentuali) Per le famiglie con i redditi più bassi l'incidenza è del 25 per cento

35 La ricchezza delle famiglie venete valori (miliardi di euro correnti)

36 La ricchezza delle famiglie venete - composizione (valori percentuali; anno 2012) Ricchezza reale Ricchezza finanziaria

37 Il credito alle famiglie consumatrici (Tassi di variazione percentuali) I finanziamenti alle famiglie, ancora in lieve crescita alla fine del 2012, hanno registrato una flessione dell'1,1 per cento a fine Il calo ha interessato sia i mutui per l'acquisto di abitazioni erogati dalle banche sia il credito al consumo di banche e società finanziarie.

38 Mutui per l acquisto della casa (milioni di euro) Tasso d interesse sui mutui per l acquisto della casa (valori percentuali) Nel 2013 le nuove erogazioni di mutui hanno registrato un ulteriore calo; le nuove erogazioni del 2013 erano circa un terzo di quelle del Nel primo trimestre del 2014 le erogazioni si sono mantenute sui livelli minimi della fine del Le nuove operazioni hanno riguardato in misura preponderante mutui a tasso variabile, che presentavano a fine 2013 un tasso inferiore di 1,4 p.p. rispetto a quelli a tasso fisso.

39 Il credito al consumo (valori percentuali e migliaia di euro - quote percentuali) Tra il 2003 e il 2009 il credito al consumo è cresciuto sia in rapporto al reddito disponibile sia sul totale dei crediti alle famiglie, pur rimanendo su livelli inferiori alla media nazionale. Con il prolungarsi della crisi e la contrazione del reddito disponibile la crescita si è arrestata. Con la riduzione degli acquisti di beni durevoli è calata la quota di credito al consumo finalizzata, mentre sono cresciuti i prestiti personali e la cessione del quinto dello stipendio.

40 Quota del credito al Incidenza delle soffeconsumo deteriorato renze per forma tecnica (valori percentuali, dati di fine periodo) Nella prima fase della crisi le sofferenze hanno registrato un forte incremento, successivamente la crescita ha rallentato anche in seguito ad alcune rilevanti cartolarizzazioni. I finanziamenti personali e con carta di credito risultano più rischiosi di quelli finalizzati e di quelli che prevedono la cessione del quinto dello stipendio.

41 La rischiosità del credito alle famiglie (valori percentuali) Indici di vulnerabilità Prestiti deteriorati

42 Palazzo Manin-Dolfin a Venezia Sede della Banca d Italia

43 Venezia, 17 giugno 2014

44

45 BANCA D ITALIA E U R O S I S T E M A

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