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1 Protocollo d intesa in materia di richiedenti asilo e rifugiati Tra L Amministrazione Provinciale di Crotone e La Croce Rossa Italiana Comitato Provinciale di Crotone Premesso che: Secondo la Convenzione sullo status di rifugiato delle Nazioni Unite di Ginevra ( 1951), vincolante per gli Stati che l hanno ratificata e per l Italia resa esecutiva dalla Legge 722 del 1954, è rifugiato chiunque a causa del timore fondato di essere perseguitato in ragione della razza, della religione, della nazionalità, dell appartenenza ad un particolare gruppo sociale o dell opinione politica, si trova al di fuori del paese di cui è cittadino e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di quel paese. L art. 10, comma 3 della Costituzione afferma che lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. La Carta Europea dei Diritti Fondamentali approvata dal Parlamento dell'unione Europea il 14 novembre 2000 e proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, all' art 18 afferma che "il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal Protocollo del 31 gennaio 1967 relativi allo status dei rifugiati e a norma del trattato che istituisce la Comunità Europea"; Il riconoscimento del diritto di asilo trova fondamento oltre che nella Convenzione di Ginevra del 1951, nella Convenzione di Dublino del 1990, sulla determinazione della competenza dello Stato per l esame di una domanda di asilo presentata in uno degli Stati membri della Comunità europea, ed è stata resa esecutiva in Italia dalla Legge n. 523 del Il rifugiato in base a tali convenzioni deve godere dei diritti civili analoghi a quelli dei cittadini del Paese ospitante. 1

2 Richiedente asilo è quindi la persona che ha lasciato il suo paese di origine per sfuggire alla violazione di uno o più diritti fondamentali dell uomo (incluse le persecuzioni per motivi di genere o di orientamento sessuale), rifugiandosi in un altro paese dove attende che la sua domanda di asilo venga esaminata. In Italia la presenza dei rifugiati e dei richiedenti asilo è storicamente modesta seppure in lieve crescita: alla fine del 2002 i rifugiati erano quasi , esclusi i minori, i rifugiati riconosciuti prima del 1990 e le persone con status di protezione umanitaria. Nel corso degli anni si è registrato un netto incremento delle richieste di asilo, che ha avuto il suo picco maggiore nel Al 15 novembre 2008, infatti, sono state presentate domande. Un numero ingente se si pensa che in tutto il 2007 le richieste pervenute erano state Solo nel 1999 erano pervenute così tante richieste, Ma il 2008 è anche l anno dei record degli sbarchi degli stranieri: dal 1 gennaio al 16 settembre sono sbarcati in tutta Italia migranti e il loro numero è salito, in appena un mese, di unità, arrivando a persone. Le richieste di asilo: i dati relativi all attività delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale riportano che, al 15 novembre 2008, sono le istanze di asilo pervenute. Le istanze invece esaminate alla stessa data, sono state Sono le persone cui nell'anno in corso è stata riconosciuta la protezione internazionale: per è stato riconosciuto lo status di rifugiato mentre a persone lo status di protezione sussidiaria. Non è stato riconosciuto lo status di rifugiato in casi mentre sono in attesa di essere esaminate istanze. Il maggior numero di richieste di asilo arriva da persone che provengono dalla Nigeria (963), Somalia (777), Eritrea(700), Pakistan (600), Costa d'avorio (550), Senegal (561), Togo (500), Turchia (490), Etiopia (480), Burkina Faso (470), Iraq (460), Guinea (400) e Bangladesh (350). Gli sbarchi. Il 2008 è un anno da record anche per gli sbarchi: dal 1 gennaio al 16 settembre 2008, sono sbarcati in tutta Italia migranti e il loro numero è salito in appena un mese di unità arrivando a persone. Tra loro ci sono nigeriani, somali, eritrei, tunisini. La Sicilia si conferma la regione con il maggior numero di arrivi, seguita dalla Sardegna che ha scalzato la Calabria e ha visto approdare sulle proprie coste persone (in dettaglio, uomini, 20 donne e 21 minori). L Italia è l unico tra gli Stati dell Unione Europea a non aver ancora adottato una legge organica in materia di asilo, sebbene tale diritto sia 2

3 inserito tra i principi fondamentali della nostra Costituzione come un diritto soggettivo perfetto (art.10 comma 3 ). Considerato: - che i richiedenti asilo sono figure giuridicamente diverse dagli immigrati stranieri che arrivano in Italia per motivi di lavoro, studio e ricongiungimento familiare: ciò che distingue gli immigrati dai rifugiati è che questi ultimi fuggono dal loro paese e non possono farvi ritorno se non a rischio della propria incolumità personale o della perdita della libertà e dei diritti fondamentali; - che dal momento della presentazione della richiesta d asilo alla decisione finale da parte della competente Commissione, il richiedente asilo vive in una sorta di limbo giuridico nel quale non ha diritto ad un progetto di accoglienza, non può svolgere un lavoro ed ha un accesso spesso difficoltoso alla formazione; - tale situazione ha creato oggettive difficoltà che hanno portato in questi anni a far ricadere l onere degli interventi di accoglienza essenzialmente sugli Enti Locali e sulle organizzazioni del privato sociale e della solidarietà; Dato inoltre atto che: Il Decreto Legislativo 30 maggio 2005, n. 140 di attuazione della direttiva 2003/9/CE, stabilisce norme minime relative all'accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri; Il Decreto legislativo 19 novembre 2007, n ha dato attuazione alla direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica del rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonchè norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta; Il Decreto Legislativo 28 gennaio 2008, n.25 e succ. modifiche - "Attuazione della direttiva 2005/85/CE recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato", stabilisce che, per a) «domanda di protezione internazionale o domanda di asilo o domanda»: la domanda presentata secondo le procedure previste dal presente decreto, diretta ad ottenere lo status di rifugiato o lo status di protezione sussidiaria; b) «richiedente»: il cittadino straniero che ha presentato la domanda di protezione internazionale sulla quale non e' stata ancora adottata una decisione definitiva; c) «rifugiato»: cittadino di un Paese non appartenente all'unione europea il 3

4 quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale Paese, oppure se apolide si trova fuori dal territorio nel quale aveva precedentemente la dimora abituale e per lo stesso timore sopra indicato non può o, a causa di siffatto timore, non vuole farvi ritorno, ferme le cause di esclusione previste dall'articolo 10 del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251; d) «status di rifugiato»: il riconoscimento da parte dello Stato di un cittadino straniero quale rifugiato, a seguito dell'accoglimento della domanda di protezione internazionale, secondo le procedure definite dal presente decreto; e) «persona ammissibile alla protezione sussidiaria»: cittadino di un Paese non appartenente all'unione europea o apolide che non possiede i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno come definito dall'articolo 14 del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, e il quale non può o, a causa di tale rischio, non vuole avvalersi della protezione di detto Paese; f) «status di protezione sussidiaria»: il riconoscimento da parte dello Stato di un cittadino straniero quale persona ammessa alla protezione sussidiaria, a seguito dell'accoglimento della domanda di protezione internazionale, secondo le procedure definite dal presente decreto; g) «minore non accompagnato»: il cittadino straniero di età inferiore agli anni diciotto che si trova, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale, privo di assistenza e di rappresentanza legale; Il territorio della provincia di Crotone è meta, negli ultimi anni, di un notevole flusso di cittadini immigrati, provenienti in larga parte da paesi extra-europei, che hanno alimentato una presenza già consistente per effetto di una larga presenza di cittadini immigrati regolarmente residenti. La Provincia di Crotone è titolare da 3 anni di un progetto di accoglienza diretto a categorie vulnerabili (donne vittime di tortura e/o violenza, minori non accompagnati) e di un altro per l accoglienza delle categorie ordinarie. Per la gestione di detti progetti si avvale della collaborazione di enti del territorio con esperienza nel settore. Il numero di beneficiari del progetto sono stati in questi anni insufficienti a soddisfare le richieste di accoglienza pervenute. 4

5 L elevato numero di richieste è dovuto alla presenza sul territorio provinciale del centro di Sant Anna che ha una capacità ricettiva di oltre posti. Nel corso degli ultimi anni gli immigrati transitati in detto centro sono stati oltre , su una provincia che conta poco più di residenti. Ciò ha fatto emergere la necessità di potenziare la ricettività del centro e di tutte le strutture di accoglienza e di servizi presenti sul territorio. La Provincia di Crotone, inoltre, proprio in virtù dell esistenza del centro sopraccitato, è sede di una delle 10 Commissioni Territoriali coordinate dalla Commissione Nazionale per i Diritti d Asilo istituite dall entrata in vigore, il 21 aprile 2005, del Regolamento alla legge Bossi-Fini. Gli interventi facenti parte dello SPRAR, nonché tutte le altre realizzate dall Amministrazione Provinciale di Crotone in tale direzione costituiscono una positiva esperienza da consolidare ed estendere, anche attraverso forme collaborative con le altre organizzazioni, pubbliche e private, presenti nel territorio provinciale in modo da allargare la gamma dei servizi in favore dei R.A.R. da porre in essere nell ottica della pacifica e civile convivenza con la popolazione residente. La Croce Rossa Italiana Comitato provinciale di Crotone da anni impegnata nel settore dell accoglienza e dei servizi in favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati, ha manifestato la volontà di voler mettere a disposizione del territorio, gratuitamente e senza alcun onere aggiuntivo a carico dell Amministrazione Provinciale di Crotone, le proprie competenze e le proprie risorse in favore di questa categoria di persone, attivando dei servizi specifici 5

6 Tutto ciò premesso le Parti sottoscrivono e convengono quanto segue: Il presente protocollo d intesa è indirizzato alla realizzazione di un sistema di accoglienza integrato rivolto ai richiedenti asilo, ai rifugiati ed ai titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari presenti territorio provinciale. L intesa impegna l Amministrazione Provinciale di Crotone a collaborare con la Croce Rossa Italiana Comitato provinciale di Crotone- affinché la stessa possa avere un interlocutore istituzionale qualificato per la realizzazione dell intervento proposto. A tal fine, la Provincia di Crotone si impegna a mettere a disposizione il proprio apparato tecnico-burocratico e le proprie competenze nel settore di intervento, nonché a fare tutto quanto necessario per agevolare la fruizione del servizio da parte degli utenti perseguendo, in tal modo, anche l obiettivo di ampliare qualificatamente (e senza ulteriori oneri) la propria gamma di riposte e servizi da offrire ai richiedenti asilo ed ai rifugiati presenti nel territorio provinciale. Le tematiche ed i settori d intervento del Protocollo sono i seguenti: La specificità dell intervento è dato dalla presenza nel territorio provinciale, in loc. S. Anna di Isola di Capo Rizzuto, molti di loro lasciano quotidianamente il Campo di Sant Anna per farvi ritorno dopo molte ore. Percorrendo la strada che collega Crotone e Isola Capo Rizzuto non è difficile imbattersi in lunghi serpentoni di cittadini stranieri che si recano nei 2 comuni. Nel corso degli anni l impegno delle autorità preposte all accoglienza e vigilanza degli immigrati ha evitato il verificarsi di significativi episodi di criminalità. Tuttavia, è innegabile che la presenza di un così rilevante numero di stranieri nelle strade e nei luoghi pubblici possa condizionare negativamente la percezione della sicurezza da parte dei cittadini residenti nei comuni interessati. Molto spesso, infatti, lo straniero è visto come potenziale autore di atti criminosi, dei quali a volte è egli stesso vittima. Questa percezione, spesso superficiale, può generare timore. Ed il timore genera rifiuto. Per evitare tutto ciò, diventa necessario organizzarsi ed offrire ai richiedenti asilo di S. Anna dei punti di contatto e di riferimenti dove potersi rivolgersi in caso di necessità quando sono fuori dal Centro o per esigenze personali ulteriori. In tale contesto, quindi, si inserisce l attività che la Croce Rossa Italiana Comitato Provinciale di Crotone, mette a disposizione e che forma oggetto del presente protocollo di intesa. 6

7 Nello specifico la C.R.I. si impegna a garantire, con proprio personale e presso le proprie strutture provinciali, le seguenti attività: 1. ASSISTENZA SANITARIA Le parti si impegnano a mettere a disposizione dei richiedenti asilo e rifugiati un ambulatorio medico presso la sede del Comitato provinciale CRI, con la presenze di personale medico volontario e Infermiere Volontarie CRI, per consulti medici e contatti eventuali con l azienda Sanitaria locale, nonchè informazione sui Servizi Sanitari presenti sul territorio crotonese. 2. INFORMAZIONE, TUTELA LEGALE E SOCIALE Le parti si impegnano, ad assicurare ai richiedenti asilo e rifugiati una adeguata informazione sui propri diritti e doveri rispetto alle condizioni di accoglienza, con particolare attenzione alle esigenze di assistenza legale, assistenza sanitaria, cura dei minori e corsi di lingua italiana, nonché alla indicazione dei servizi presenti in ambito provinciale. 3. AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE Molte persone in Italia non conoscono correttamente la realtà dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Per tale ragione, le Parti intendono definire e sostenere una serie di interventi informativi per sensibilizzare i cittadini e le cittadine sui temi del diritto d asilo: convegni, spettacoli teatrali, iniziative nelle scuole, rassegne cinematografiche, iniziative culturali, inserti negli organi di informazione, aggiornamenti con gli operatori dell informazione ed altre forme divulgative e di approfondimento sono indispensabili per fornire una rappresentazione non distorta del rifugiato. Particolare attenzione va inoltre dedicata alla documentazione ed alla diffusione delle conoscenze sulle esperienze realizzate nel territorio provinciale, in modo da favorire il riconoscimento e l integrazione dei rifugiati nelle comunità locali. In questo senso, è altresì opportuno valorizzare la data del 20 giugno, Giornata mondiale del Rifugiato, quale ambito di forte richiamo dell opinione pubblica sui temi ad essa connessi, attraverso una serie di interventi nella provincia. 7

8 Le parti concordano, infine, di procedere alla verifica (periodica e finale annuale) del grado di raggiungimento degli obiettivi previsti nel presente protocollo anche al fine di dare continuità allo stesso incrementando, se del caso, le attività e le risorse o stabilendo nuove forme collaborative. Crotone, per l Amministrazione Provinciale di Crotone per la C.R.I. Comitato Provinciale di Crotone 8

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