Università degli Studi Roma Tre Laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali FISICA DELLE NUBI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Università degli Studi Roma Tre Laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali FISICA DELLE NUBI"

Transcript

1 Università degli Studi Roma Tre Laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali FISICA DELLE NUBI Corso: Idraulica Ambientale Docente: Ing Claudia Adduce

2 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Un sistema termodinamico può essere: isolato: se non scambia con l esterno né energia né materia chiuso: se non scambia materia con l esterno, ma scambia energia aperto: se scambia sia materia che energia con l esterno - Lo stato di un sistema è descritto attraverso un certo numero di parametri o variabili di stato, come volume, temperatura e pressione. La variazione di stato del sistema implica la modifica di uno o più di questi parametri. - Le variabili di stato possono essere: estensive: quando dipendono dalle dimensioni del sistema (volume, massa) e sono additive, ovvero unendo due sistemi il valore della variabile estensiva è la somma dei valori relativi ai singoli sistemi intensive: quando sono indipendenti dalle dimensioni del sistema (temperatura, pressione) e non sono additive. 2

3 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Il primo principio della termodinamica afferma l impossibilità di creare o distruggere energia che quindi può essere solo trasformata. Ogni sistema possiede una certa quantità di energia interna U funzione della temperatura, che è legata alla struttura intima della materia. Il valore dell energia interna non è noto, ma nelle trasformazioni termodinamiche ciò che interessa sono le variazioni di energia ovvero la differenza fra i valori prima e dopo una trasformazione. In un sistema isolato l energia interna rimane costante. - In un sistema non isolato gli scambi di energia avvengono per mezzo del lavoro L o per passaggio di calore Q (se vi sono differenze di temperatura fra il sistema e l esterno). Si considereranno positivi il calore e il lavoro forniti al sistema. - Per un sistema chiuso, che non scambia materia con l esterno, il primo principio della termodinamica afferma che la variazione di energia interna U nel passaggio da uno stato all altro è data da: U Q L 3

4 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Il passaggio da uno stato all altro può avvenire in differenti modi, ma la differenza U è sempre la stessa se sono uguali i punti di partenza e di arrivo: l energia interna è una variabile di stato. I valori di Q e L invece dipendono dal cammino percorso, e solo la loro somma rimane costante per un assegnata trasformazione. - Si definisce gas perfetto o ideale un sistema che soddisfa l equazione di stato: pv nrt In cui p è la pressione; V è il volume; n M M è il numero di moli definito come il rapporto tra massa, M, e peso molecolare M (in ogni mole sono contenute N A numero di Avogadro molecole); M è il peso o massa molecolare (adimensionale) definito come il rapporto tra la massa di una molecola e la massa di riferimento dell atomo di idrogeno; R è la costante universale dei gas pari a 8317 JK -1 Kg -1 ; T è la temperatura espressa in K. N A = molecole/mole 4

5 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Dividendo l equazione di stato per la massa del sistema M=n M si ha V R p p T RT p RT M M con: il volume specifico, =1/ densità e R = R / M la costante del gas - Il secondo principio della termodinamica afferma che è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica il cui unico risultato sia quello di assorbire calore da una sola sorgente e di trasformarlo integralmente in lavoro. - Una differente enunciazione del secondo principio della termodinamica fornisce la definizione della funzione di stato entropia: in una trasformazione termodinamica la quantità di calore scambiata Q non è un differenziale esatto, mentre è un differenziale esatto l entropia definita come Q T ds 5

6 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Un altra funzione di stato è l entalpia definita come: H U pv - E definita energia libera G la funzione di stato data da: G H TS - Si può dimostrare che per un sistema termodinamico a contatto termico con un ambiente a temperatura T, che si trasformi a pressione costante (come nel caso delle trasformazioni che riguardano i cambiamenti di stato), l energia libera di Gibbs G non può aumentare. G 0 - Gli stati in cui l energia libera G è minima rappresentano pertanto stati di equilibrio stabile. 6

7 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - L acqua è presente nell atmosfera in tutti e tre i suoi possibili stati: solido, liquido e gassoso. Si riportano il diagramma di stato p-t pressione-temperatura e il diagramma di stato p pressione-volume specifico, in cui si osservano i campi di esistenza delle singole fasi in condizione di equilibrio 7

8 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - I possibili cambiamenti di fase sono: fusione: passaggio dallo stato solido a quello liquido solidificazione: passaggio dallo stato liquido a quello solido evaporazione: passaggio dallo stato liquido a vapore condensazione: passaggio dallo stato di vapore a quello liquido sublimazione: passaggio dallo stato solido a vapore brinamento: passaggio dallo stato di vapore a quello solido - In corrispondenza delle linee che delimitano i campi coesistono due fasi. - Nel punto O, punto triplo, (T= C p=6.11 mbar) coesistono tutte e tre le fasi. - Al di sopra del punto B, punto critico (Tc=374.1 C; p=218 atm), esiste un unica fase e non c è più distinzione tra liquido e vapore. - Una specie in fase gassosa è definita gas se si trova al di sopra della temperatura critica (Tc=374.1 C), è definito vapore se si trova al di sotto. 8

9 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Il vapor d acqua nell atmosfera è miscelato con l aria. Si supporrà che l aria, il vapor d acqua e la loro miscela si comportino come un gas perfetto. Indicata con R va la costante del vapor d acqua, che compare nell equazione di stato, e con R ar quella dell aria in assenza di vapor d acqua (aria secca), si introduce il loro rapporto B (che risulta l inverso del rapporto tra i pesi molecolari): B R R ar va M M va ar La pressione parziale di un gas presente in una miscela è quella che eserciterebbe se occupasse da solo il volume occupato dalla miscela. La legge di Dalton afferma che la pressione totale è data dalla somma delle pressioni parziali p p ar p va - p ar è la pressione parziale dell aria secca, somma delle pressioni parziali dei singoli componenti (ossigeno, azoto ) - p va =e è la pressione parziale del vapor d acqua. A parità di temperatura il massimo valore di e in condizioni di equilibrio e s è detto pressione di vapore saturo p ar e 9

10 RICHIAMI DI TERMODINAMICA - Il contenuto di vapore q od umidità specifica è il rapporto tra la massa di vapore M va e la massa totale della miscela M=M va +M ar q M M va M ar va M M valendo per entrambe le componenti della miscela l equazione di stato per i gas perfetti, per un volume V, e poiché risulta e<<p p ar si ottiene: q B e p - L umidità relativa è il rapporto tra la massa di vapore contenuta in un volume e la massa di vapore saturo che potrebbe essere contenuta alla stessa temperatura: M va e U M e s - L umidità assoluta o densità del vapor d acqua è il rapporto tra la massa di vapor d acqua e il volume che la contiene: M a V va s va e R T va 10

11 AEROSOL - Sono definite aerosol quelle particelle allo stato solido e liquido di dimensioni sufficientemente piccole per cui la velocità di caduta è talmente bassa da farle risultare sospese nell atmosfera. Per tali particelle le forze di natura viscosa (~D 2 ) prevalgono su quelle gravitazionali (~D 3 ). Le dimensioni vanno da 10-2 a 10 m. Le particelle più piccole ( m), dette nuclei di Aitken, sono di grande importanza nella formazione delle nubi. Classificazione degli aerosol in base alla loro composizione: acqua allo stato liquido e solido: costituiscono le nubi e le nebbie e giocano un ruolo fondamentale negli scambi termici che avvengono nell atmosfera; acque con acido solforico: sono presenti nella stratosfera e sono dovute alle eruzioni vulcaniche; solidi: polveri di varia composizione, possono avere differente origine: dal suolo per azione del vento, soprattutto nei deserti; dal mare, essenzialmente NaCl che permane dall evaporazione dell acqua presente nelle gocce; antropica a seguito di processi di combustione. 11

12 AEROSOL - Gli aerosol sono concentrati in corrispondenza della superficie terrestre nei primi 3000 m. - La concentrazione è diversa nei differenti ambienti e risulta massima nelle aree urbane, dove sono presenti particelle di piccole dimensioni conseguenti all attività antropica. 12

13 NUCLEAZIONE OMOGENEA - Per nucleazione omogenea si intende la crescita di una particella d acqua a partire da una particella d acqua di piccole dimensioni (10-2 m). Per crescere una particella deve vincere la tensione superficiale e la differenza tra i potenziali chimici di liquido ( li ) e vapore ( va ). - Si considera una piccola goccia d acqua di volume V ed area A che si forma spontaneamente in un ambiente sovra saturo a temperatura e pressione costanti T e p. Siano li e va i potenziali chimici della fase liquida e della fase vapore, n è il numero di molecole per unità di volume liquido e A il lavoro necessario a creare l area superficiale della goccia. La variazione dell energia di Gibbs associata alla formazione di una goccia è G A nv che dopo alcuni calcoli fornisce e G A nvkt ln e s in cui, k è la costante di Boltzmann, e e T sono la pressione di vapore e la temperatura del sistema ed e s è la pressione di vapore saturo alla temperatura T. va li 13

14 NUCLEAZIONE OMOGENEA - Se si considera una goccia di raggio r si ottiene G 2 4 4r r 3 e nkt ln e s 3 Il primo termine è sempre positivo. - Se l aria e sotto satura e<e s : ln(e/e s )<0 quindi G>0 sempre ed aumenta all aumentare di r, ovvero maggiore è il raggio della goccia che si forma, maggiore sarà l incremento di energia libera del sistema. Poiché ogni sistema raggiunge uno stato di equilibrio riducendo la propria energia libera, la formazione di gocce non risulta favorita in un ambiente sottosaturo. Le piccole gocce che continuamente vengono a formarsi, a seguito delle collisioni fra molecole d acqua, evaporano in un ambiente sotto saturo e non diventano mai sufficientemente grandi da essere visibili come gocce che formano le nubi. 14

15 NUCLEAZIONE OMOGENEA G 2 4 4r r 3 e nkt ln e s 3 - Se l aria è supersatura e>e s : ln(e/e s )>0 quindi G può essere sia positivo che negativo in funzione di r. G in una prima fase aumenta all aumentare di r, fino a raggiungere un massimo per r=r cr, per poi diminuire all aumentare di r. Quindi in un ambiente supersaturo le gocce con r<r cr tendono ad evaporare, mentre le gocce che riescono a crescere fino ad avere r>r cr tenderanno a crescere spontaneamente per condensazione della fase vapore, in quanto tale processo produrrà un decremento dell energia del sistema 15

16 NUCLEAZIONE OMOGENEA - Calcolando il massimo della curva (G)/r=0 per r=r cr, si ottiene una relazione di r cr in funzione di e. r cr 2 nkt ln e e s - Una goccia di diametro 0.01 m richiede un umidità relativa del 112.5% (supersaturazione del 12.5%) per poter crescere spontaneamente, mentre una goccia di diametro 1 m richiede un umidità relativa del % (supersaturazione del 0.12%). Poiché i valori di supersaturazione, dovuti ad una risalita adiabatica naturale delle nubi raramente superano l 1%, segue che le gocce di diametro 0.01 m che naturalmente si formano a seguito delle collisioni hanno un raggio molto inferiore a quello critico richiesto ad una saturazione dell 1%. La naturale formazione delle gocce all interno delle nubi non avviene mai per nucleazione spontanea, ma sempre per nucleazione eterogenea. 16

17 NUCLEAZIONE ETEROGENEA - L atmosfera contiene differenti aerosol le cui dimensioni variano da 10-2 a 10 m e se tali aerosol sono bagnabili fungono da centri di condensazione del vapor d acqua. - Le gocce d acqua possono formarsi e crescere sugli aerosol anche per valori di super saturazione inferiori a quelli richiesti per la nucleazione omogenea: effetto del soluto. Infatti alcuni aerosol sono solubili in acqua e quindi si dissolvono non appena l acqua inizia a condensare su di loro. - Se si calcola la variazione dell energia libera Gibbs G associata alla formazione di una goccia in presenza di aerosol solubili e successivamente si valuta il massimo della funzione G si ottiene che (3) ln(e/e s ), dato dalla somma di due termini (1)+(2), presenta un massimo per r = rˆ 17

18 NUCLEAZIONE ETEROGENEA - Ipotizziamo r rˆ, che ad un certo istante l umidità relativa dell ambiente sia superiore al 100% e che a seguito di una perturbazione, il raggio della gocciolina vari. - Se il raggio aumenta ed è quindi più grande di quello che gli compete per le condizioni di equilibrio con l umidità dell ambiente, si ha una pressione di vapore propria (nelle immediate vicinanze della sua superficie) più alta di quella dell ambiente: la gocciolina tende a evaporare fino a tornare al raggio che aveva prima della perturbazione. r rˆ 18

19 NUCLEAZIONE ETEROGENEA - Se il raggio diminuisce assumendo un valore inferiore a quello che gli compete per le condizioni di equilibrio con l umidità dell ambiente, si ha una pressione di vapore in prossimità della particella più bassa di quella dell ambiente e dall ambiente passerà vapore verso la gocciolina: la gocciolina tenderà ad ingrossarsi fino a tornare al raggio che aveva prima della perturbazione. - La parte della curva con r rˆ è quindi caratterizzata da una condizione di equilibrio stabile. r rˆ 19

20 - Consideriamo il caso in cui r rˆ. NUCLEAZIONE ETEROGENEA - Se la particella assume un raggio maggiore di quello che le compete per le condizioni di equilibrio con l umidità dell ambiente e quindi assume una pressione di vapore propria minore di quella ambientale, dall ambiente fluirà vapore verso la gocciolina: la gocciolina tenderà ad ingrossarsi e ad allontanarsi ulteriormente dalla posizione iniziale. r rˆ 20

21 NUCLEAZIONE ETEROGENEA - Se la particella assume un raggio minore di quello che le compete per le condizioni di equilibrio con l umidità dell ambiente, la pressione di vapore propria è più alta di quella dell ambiente, dalla gocciolina fluirà vapore verso l ambiente: la gocciolina tenderà ad evaporare, il suo raggio tenderà a diminuire ulteriormente fino al punto corrispondente al massimo della curva, a cui corrisponde la condizione di equilibrio indifferente. - Comunque venga spostata la gocciolina dalla sua posizione iniziale, essa tenderà ad allontanarsi ulteriormente: la condizione è di equilibrio instabile. r rˆ 21

22 FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE - Le nubi calde si formano a temperature superiori a 0 C e le particelle che vengono a formarsi sono perciò allo stato liquido. La nucleazione omogenea ed eterogenea generalmente producono particelle di dimensioni dell ordine di 0.1 m: troppo piccole per poter precipitare sotto forma di pioggia. Due meccanismi contribuiscono alla crescita delle gocce: la condensazione e la coalescenza in seguito a processi di collisione. Crescita per condensazione - Si consideri una goccia sferica di raggio r 0 al tempo t in un ambiente ove esiste vapore soprasaturo. La crescita della massa M della goccia sarà pari al flusso di massa attraverso una generica sfera di raggio r: dm dt 4r 2 dρva(r) D dr essendo D il coefficiente di diffusione e va (r) la densità del vapore alla distanza r>r 0. 22

23 - Integrando tra r 0 ed si ha: dm dt r 0 dr 2 r FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE 4πD ( ) - Poiché M 4 3 r 3 si ha che ρ ρ va va 0 (r 0 ) li dρ va dr dt da cui si ottiene che r 0 cresce come t Le gocce che crescono per condensazione inizialmente aumentano il proprio raggio velocemente, ma la loro velocità di crescita diminuisce con il tempo. 1 r 0 D r dm dt 4πD ρ ( ) ρ (r va va 0 0 r 0 li va va 0 ) 23

24 FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE Crescita per collisione e coalescenza - Nelle nubi calde la dimensione delle gocce, raggiunta in una prima fase attraverso la condensazione, aumenta successivamente attraverso i processi di collisione e coalescenza. Poiché la velocità di caduta di una goccia è proporzionale alla sua dimensione, gocce di dimensione maggiore rispetto alla media avranno velocità di caduta superiori a quelle di gocce di dimensione inferiore, di conseguenza collideranno con queste ultime. - Consideriamo una goccia di raggio r 1 (goccia collidente) che si avvicina ad una goccia di raggio inferiore r 2 <r 1, durante l avvicinamento può accadere che la goccia più piccola segua le linee di corrente evitando la collisione. - Si definisce la distanza critica y fra il centro della goccia piccola e quello della goccia più grande. Se y<r 1 +r 2 si verificherà la collisione, altrimenti non si avrà collisione. 24

25 FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE - Si definisce il coefficiente di efficienza della collisione E 2 E r r 2 1 y - E aumenta all aumentare di r 1 e per r 1 <20 m assume valori trascurabili. - Se la goccia collidente è molto più grande della goccia a raggio inferiore (r 2 /r 1 <<1) E è piccolo perché le gocce più piccole tendono a seguire le linee di corrente attorno alla goccia collidente. 2 - All aumentare del rapporto r 2 /r 1 E inizialmente aumenta in quanto le gocce più piccole tendono a muoversi diritte piuttosto che seguire le linee di corrente attorno alla goccia collidente. - Però per 0.6<r 2 /r 1 <0.9 in corrispondenza di un aumento di r 2 /r 1 si osserva una diminuzione di E, soprattutto per le gocce di diametro inferiore, in quanto la velocità di caduta della goccia collidente e quella delle gocce più piccole sono molto simili e quindi la velocità relativa è molto piccola. 25

26 FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE - Non sempre due gocce che collidono coalescono, infatti può accadere a volte che una goccia rimbalzi sull altra. Si definisce il coefficiente di coalescenza E, che diminuisce rapidamente quando le due gocce hanno dimensioni simili fra loro. Il coefficiente del processo collisionecoalescenza sarà dato da E c E E' - Supponiamo che una particella di massa M, raggio r 1 incontri una distribuzione uniforme di particelle di dimensione r 2 <<r 1 si ha dm 2 πr (w w )ρe ~ c dt ~ - con: w velocità nella direzione verticale; ~ quantità d acqua contenuta nell unità di volume (densità della nube). 26

27 FORMAZIONE DELLE NUBI CALDE - Ipotizzando che w 1 >>w 2 si ha: dove li dr dt è la densità dell acqua. 1 w ~ 1ρE 4ρ - Poiché sia w 1 che E c aumentano all aumentare di r 1 segue che dr 1 /dt aumenta all aumentare di r 1. - La crescita per condensazione è dominante per le gocce di piccola dimensione, mentre al di là di un certo raggio la crescita è dominata dai processi di collisione-coalescenza. li c 27

28 FORMAZIONE DELLE NUBI FREDDE - Le nubi fredde sono quelle che si formano a temperatura inferiore allo zero. - Si possono suddividere in: nubi fredde se contengono gocce allo stato liquido o gocce sopraraffreddate; nubi miste se contengono sia gocce sopraraffreddate, che particelle di ghiaccio; nubi ghiacciate se contengono solo particelle di ghiaccio. - In analogia a quanto accade per le nubi calde, anche per le nubi fredde se un cristallo di ghiaccio supera la dimensione critica, la sua ulteriore crescita implica una diminuzione dell energia libera e quindi avviene spontaneamente. D altra parte un cristallo di dimensione inferiore a quella critica, poiché cresce producendo un aumento di energia libera, è destinato a dissolversi. 28

29 FORMAZIONE DELLE NUBI FREDDE Nucleazione omogenea - Se una goccia sopraraffreddata non contiene alcun particella estranea può ghiacciarsi solo mediante il processo di nucleazione omogenea. Un cristallo di ghiaccio di dimensione critica può formarsi mediante l aggregazione di un certo numero di molecole d acqua contenute nella goccia sopraraffreddata - Il numero e le dimensioni dei cristalli di ghiaccio che si formano in questo modo aumenta al diminuire della temperatura. Inoltre a causa della tensione superficiale una goccia d acqua di dimensione di m può rimanere allo stato liquido fino alla temperatura di 36 C, e solo per temperature inferiori si ha nucleazione omogenea. - Si può quindi concludere che la nucleazione omogenea può avvenire solo ad elevate quote. 29

30 FORMAZIONE DELLE NUBI FREDDE Nucleazione eterogenea - Se una goccia sopraraffreddata contiene delle particelle (aerosol) può ghiacciarsi per nucleazione eterogenea. Poiché la dimensione di partenza del cristallo di ghiaccio è pari a quella della particella, la nucleazione eterogenea può avvenire anche a temperature molto superori rispetto a quelle della nucleazione omogenea, ovvero a quote inferiori. - La nucleazione eterogenea può avvenire attraverso tre meccanismi: le particelle che provocano la formazione di cristalli di ghiaccio, nuclei di raffreddamento, sono contenute nella goccia; le particelle che provocano la formazione di cristalli di ghiaccio, nuclei da contatto, vengono a contatto con la goccia sopraraffreddata; le particelle, nuclei di deposizione, provocano la formazione di cristalli di ghiaccio direttamente dalla fase vapore. 30

31 MECCANISMI DI FORMAZIONE DELLE NUBI - Le nubi si formano in condizioni di sovrasaturazione che si verifica quando si ha una corrente ascendente accompagnata da un espansione adiabatica o comunque un raffreddamento di una massa d aria. - I principali meccanismi di formazione delle nubi sono: sollevamento di masse d aria in un atmosfera instabile che produce nubi convettive con forte sviluppo verticale: cumuli. Il diametro di queste nubi è compresa fra 100 m e 10 Km e la velocità ascensionale è dell ordine di qualche m/s. Sollevamento forzato dovuto alla presenza di un fronte caldo con formazione di nubi a grande sviluppo orizzontale: strati. Tali formazioni si possono trovare dalla superficie fino alla stratosfera, la loro velocità ascensionale è di qualche cm/s. 31

32 MECCANISMI DI FORMAZIONE DELLE NUBI Sollevamento forzato dovuto alla presenza di colline o montagne: nubi orografiche. La velocità verticale dipende dalla velocità del vento che investe la montagna e può raggiungere alcuni m/s. Raffreddamento dell aria a contatto con la superficie terrestre fredda con formazione di nebbia. Questo si verifica ad esempio nelle notti con cielo senza nubi in assenza di vento. Miscelamento di due masse d aria con differente temperatura. Perché si abbia la formazione di nubi è necessario che la differenza di temperatura e il livello di umidità siano sufficienti a produrre condizioni di saturazione Espansioni adiabatiche con conseguenti raffreddamenti dovute a locali rapide diminuzioni di pressione, ad esempio associate alla presenza di tornado e trombe d aria. 32

33 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI - I diversi meccanismi di formazione insieme con le condizioni di stabilità atmosferica portano alla formazione di nubi con caratteristiche e cicli di vita differenti. - Il sistema di classificazione universalmente adottato è quello stilato dalla World Meteorological Organization (WMO) nel Le nubi sono divise in 10 generi, raggruppati in 4 gruppi in relazione all altezza a cui si possono formare. - Vengono utilizzati alcuni termini latini per descrivere le caratteristiche delle nubi: Cirrus: nube a ciuffi, presente nell alta atmosfera Cumulus: nube a cumuli Stratus: nube a strati Alto: nube a media quota Nimbus: nube associata a piogge 33

34 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI In relazione all altezza e al genere le nubi possono essere composte da particelle di acqua, di ghiaccio o entrambe. Gruppo Altezza (km) Pressione (mbar) Genere Simbolo Composizione Cirrus Ci Ghiaccio Alte 5 13 < 450 Cirrocumulus Cc Mista Cirrostratus Cs Ghiaccio Altocumulus Ac Acqua Medie Basse <2 > 700 A estensione verticale Altostratus As Mista Nimbostratus Ns Acqua Stratocumulus Sc Acqua Stratus St Acqua Cumulus Cu Acqua Cumulonimbus Cb Mista 34

35 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI - Oltre ai 10 generi vengono definite 14 specie, in funzione della forma e dell estensione della nube, le specie possono essere associate a un genere solo o a più generi. nubi filamentose (fibratus): composte di filamenti che sono chiaramente separati tra loro, tale caratteristica è tipicamente presente nei cirri nubi uncinate (uncinus): così chiamate per la tipica forma dell uncino causata da shear, tale specie è relativa unicamente ai cirri nubi dense (spissatus): anch esse proprie solo dei cirri, caratterizzate da un elevato grado di compattezza che le rende grigie sul lato visibile da terra, si originano dalla dissipazione di cumulonembi, e possono sembrare nubi di medio livello sebbene siano collocate nell alta troposfera nubi merlate (castellanus): sono nubi che presentano protuberanze cumuliformi, nonostante non siano cumuli, tale specie è riscontrabile nei cirri, cirrocumuli, stratocumuli e altocumuli 35

36 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI nubi a fiocchi (floccus): sono nubi caratterizzate dall avere diversi elementi separati con aspetto di ciuffo, le nubi a fiocchi possono essere cirri, cirrocumuli e altocumuli nubi stratiformi (stratiformus): caratterizzate dall elevata estensione orizzontale, con tale aspetto si possono presentare strati, altostrati, cirrostrati, nembostrati e stratocumuli nubi nebulose (nebulosus): dall aspetto velato, in cui non si possono distinguere ulteriori dettagli, può essere una caratteristica dei cirrostrati e soprattutto degli strati nubi lenticolari (lenticularis): i cui elementi, a forma di mandorla, sono separati, le nubi lenticolari il più delle volte sono nubi di origine orografica (cirrocumuli, altocumuli e stratocumuli) nubi deboli (fractus): i cui elementi irregolari sono piccoli, come se fossero stati strappati, a questa specie possono appartenere i cumuli e gli strati 36

37 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI nubi poco spesse (humilis): sono cumuli che per un inversione della temperatura hanno uno sviluppo verticale limitato nubi modeste (mediocris): cumuli di modesta estensione verticale, che non causano precipitazioni nubi ammassate (congestus): sono cumuli di elevato sviluppo verticale, che possono produrre abbondanti precipitazioni e derivano dallo sviluppo di cumulus mediocris o nubi merlate nubi lisce (calvus): cumulonembi originati da cumuli congesti che si sono ulteriormente sviluppati in verticale, perdendo così la tipica forma di cumuli, nella parte alta si formano cristalli di ghiaccio, le nubi lisce portano ad acquazzoni nubi a capelli (capillatus): anch esse caratteristiche esclusive dei cumulonembi caratterizzati dalla presenza di elementi cirriformi sulla parte più alta, tali nubi possono produrre acquazzoni e talvolta grandine 37

38 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Genere Densità delle particelle (cm -3 ) Raggio Caratteristico (μm) Contenuto di acqua liquida (g/m 3 ) Strati Stratocumuli Nembostrati Cumuli Cumulonembi Cirri

39 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Nubi alte - I cirri sono nubi sottili che si trovano ad alte quote (> 6 km), con una struttura tipicamente ondulata. Sono formate da particelle di ghiaccio che derivano dal congelamento di goccioline di acqua già super-raffreddate o direttamente per brinamento. In questo senso i principali meccanismi di formazione dei cirri sono la dissipazione della parte superiore di un cumulo o l ingresso di aria umida in un atmosfera molto fredda. La temperatura varia mediamente tra 60 e 50 C. Le particelle di ghiaccio in condizioni sature possono crescere fino a raggiungere dimensioni utili per precipitare. - I cirrostrati si formano in condizioni stabili, sono molto sottili e per questo difficilmente distinguibili perché facilmente attraversati dalla luce del Sole. - I cirrocumuli si formano similmente ai cirri, ma in condizioni di instabilità, per questo hanno una maggiore estensione verticale, un più basso contenuto di umidità e non sono associati a fenomeni di precipitazione. 39

40 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Nubi medie Per la loro minor distanza dalla terra le nubi presenti negli strati medi dell atmosfera appaiono più brillanti. - Gli altocumuli sono nubi che si formano in strati caratterizzati da instabilità convettiva. Se in forma compatta e non molto estesi verticalmente possono produrre precipitazioni moderate. Un meccanismo di formazione che li caratterizza è la dissipazione di temporali (cumulonembi). La dinamica degli altocumuli segue in generale la direzione e l intensità dei venti nello strato atmosferico corrispondente. - Anche gli altostrati si possono formare da dissipazione di cumuli o da risalite d aria associate a fronti, quando però il grado di stabilità atmosferica ne impedisce l ulteriore risalita, se abbastanza spessi possono portare a precipitazione. - I nembostrati sono invece nubi cariche di umidità e per questo hanno un caratteristico colore grigio, producendo precipitazione persistenti di intensità generalmente moderata. Il principale meccanismo di formazione deriva dall aumento in umidità e spessore degli altostrati. 40

41 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Nubi basse Per la loro relativamente alta temperatura (da 5 a 15 C) sono poco brillanti e definite. La loro formazione è dovuta principalmente all influenza dei venti della bassa atmosfera, se l aria trasportata è abbastanza umida perché la condensazione possa essere apprezzabile. - Gli stratocumuli si sviluppano orizzontalmente piuttosto che verticalmente. Si possono formare a partire da cumuli, di cui ereditano il caratteristico colore più scuro della base rispetto alla parte più alta. La direzione del movimento degli stratocumuli è spesso simile a quella rilevabile in superficie, data la bassa quota alla quale si sviluppano. - Gli strati sono caratterizzati da discontinuità dei propri elementi sebbene possano presentarsi anche in forma compatta. 41

42 CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Nubi ad elevato sviluppo verticale - I cumuli sono caratterizzati da una base di colore grigio e una parte superiore più brillante. In essi le risalite di termiche sono piuttosto evidenti, e assumono la tipica forma di fiocchi. La dimensione di un cumulo è molto variabile, da elementi del tutto isolati fino a blocchi estesi. - I cumulonembi possono formarsi a partire da cumuli e risalire per alcuni chilometri. Ad essi sono associati i più intensi fenomeni precipitativi (sia pioggia che grandine) e le maggiori energie convettive. 42

43 Altezza Gruppo (km) Pressione Altezza (mbar) (km) Pressione Genere Genere Simbolo Composizione Simbolo Composizione (mbar) Cirrus Cirrus Ghiaccio Ci Ghiaccio 5 Alte 13 5 < Cirrocumulus < 450 Cirrocumulus Cc Cc Mista Mista Cirrostratus Cirrostratus Cs Ghiaccio Cs Ghiaccio Altocumulus Altocumulus Ac Acqua Acqua Medie Altostratus Altostratus As As Mista Mista Nimbostratus Nimbostratus Ns Acqua Ns Acqua Stratocumulus Stratocumulus Sc Acqua Sc Acqua Basse <2 > <2 700 > 700 Stratus Stratus Acqua St Acqua e A estensione verticale Cumulus Cumulus Cu Acqua Acqua Cumulonimbus Cumulonimbus Cb Cb Mista Mista 43

Fisica dell atmosfera

Fisica dell atmosfera Università degli studi di Trento Corso di Laurea Magistrale in Fisica Prof. Dino Zardi Gruppo di fisica dell atmosfera Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica Fisica dell atmosfera 09.

Dettagli

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE DEFINIZIONE Ammasso di goccioline d acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo,

Dettagli

FORMAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI. Daniele Izzo CENTRO EPSON METEO

FORMAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI. Daniele Izzo CENTRO EPSON METEO FORMAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE NUBI Daniele Izzo CENTRO EPSON METEO Nubi e precipitazioni Le nubi sono agglomerati visibili di particelle d acqua allo stato liquido (goccioline) o solido (cristalli

Dettagli

CAI Milano Scuola di Scialpinismo MARIO RIGHINI

CAI Milano Scuola di Scialpinismo MARIO RIGHINI Fronte caldo L aria calda, scorrendo sulla superficie frontale, si alza, si raffredda, condensa e dà luogo a precipitazioni estese generalmente non molto intense. Queste sono annunciate dalla presenza

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio. Corso di Costruzioni Idrauliche A.A

Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio. Corso di Costruzioni Idrauliche A.A Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Corso di Costruzioni Idrauliche A.A. 2004-05 www.dica.unict.it/users/costruzioni Le precipitazioni Ing. Antonino Cancelliere Dipartimento di

Dettagli

La formazione delle precipitazioni. Meteorologia

La formazione delle precipitazioni. Meteorologia Corso di Idrologia A.A. 2011-2012 La formazione delle precipitazioni Antonino Cancelliere Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Catania Scienza che studia l atmosfera e i fenomeni

Dettagli

Umidità dell aria e termoregolazione corporea:

Umidità dell aria e termoregolazione corporea: Umidità dell aria e termoregolazione corporea: Organismi omeotermi: mantengono costante la temperatura corporea attraverso meccanismi di termoregolazione. Traspirazione: responsabile della dispersione

Dettagli

Le nuvole e le precipitazioni

Le nuvole e le precipitazioni Le nuvole e le precipitazioni L acqua in atmosfera Le nubi e la loro formazione Classificazione delle nubi Le precipitazioni Il processo di Bergeron-Findeisen L acqua in atmosfera Può essere sotto forma

Dettagli

Corso di Meteorologia marina

Corso di Meteorologia marina Corso di Meteorologia marina Studio dell aria: le sue caratteristiche e i movimenti in senso orizzontale e verticale Meteorologia Pressione (1.013 mbar, 760 mmhg, hpa) Temperatura ( C) Umidità (%) Definizioni,

Dettagli

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici Materia = tutto ciò che possiede una massa ed occupa uno spazio Energia =

Dettagli

Un sistema è una porzione delimitata di materia.

Un sistema è una porzione delimitata di materia. 1. La materia e le sue caratteristiche Un sistema è una porzione delimitata di materia. 1. La materia e le sue caratteristiche Gli stati fisici in cui la materia si può trovare sono: solido; liquido; aeriforme.

Dettagli

NOZIONI DI METEOROLOGIA. di Piernando Binaghi

NOZIONI DI METEOROLOGIA. di Piernando Binaghi NOZIONI DI METEOROLOGIA di Piernando Binaghi Nozioni di meteorologia - Piernando Binaghi 2001 Scopo Conoscere alcuni elementi di base della meteorologia Saper cogliere gli aspetti piu significativi delle

Dettagli

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA Lo stato gassoso Classificazione della materia MATERIA Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (volume e forma propri) LIQUIDO

Dettagli

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE TRANSIZIONI DI FASE Fase: qualsiasi parte di un sistema omogenea, di composizione chimica costante e in un determinato stato fisico. Una fase può avere le stesse variabili intensive (P, T etc) ma ha diverse

Dettagli

CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO. Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera

CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO. Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera 1 Indice Generalità Passaggi di stato Diagramma di stato Tensione di vapore Neve in atmosfera

Dettagli

La precipitazione & tecniche di misura

La precipitazione & tecniche di misura La precipitazione & tecniche di misura Geografia Fisica I 12 th Lezione CdS STA Formazione delle gocce di Gocce di nuvola 0.002 cm precipitazione 100x più piccole di quelle della pioggia Equilibrio Pressione

Dettagli

PASSAGGI DI STATO. sublimazione fusione ebollizione. solidificazione. condensazione. brinamento. Calore. Scrittura in formule:

PASSAGGI DI STATO. sublimazione fusione ebollizione. solidificazione. condensazione. brinamento. Calore. Scrittura in formule: PASSAGGI DI STATO sublimazione fusione ebollizione S solidificazione L condensazione V brinamento Calore Scrittura in formule: - H O (s) H 2 2 O (l) fusione - H O (l) H 2 2 O (g) evaporazione - H O (s)

Dettagli

Le nubi. Le nubi si formano quando l'aria si raffredda in modo che il vapor acqueo in essa contenuto raggiunga il punto di condensazione.

Le nubi. Le nubi si formano quando l'aria si raffredda in modo che il vapor acqueo in essa contenuto raggiunga il punto di condensazione. Le nubi si formano quando l'aria si raffredda in modo che il vapor acqueo in essa contenuto raggiunga il punto di condensazione. Nell'atmosfera questo succede normalmente quando l'aria umida si raffredda,

Dettagli

Trasformazioni fisiche della materia: i passaggi di stato

Trasformazioni fisiche della materia: i passaggi di stato Trasformazioni fisiche della materia: i passaggi di stato Nelle condizioni terrestri la materia può presentarsi in tre differenti stati fisici o stati di aggregazione: solido, liquido e aeriforme. I solidi

Dettagli

Nuvole alte (Cirri, Cirrocumuli, Cirrostrati)

Nuvole alte (Cirri, Cirrocumuli, Cirrostrati) Nuvole alte (Cirri, Cirrocumuli, Cirrostrati) Cirrus uncinus Quota 12 mila metri, temperatura -56 Sono le nubi più alte e sottili, formate da aghetti di ghiaccio filamentari. A volte possono scendere a

Dettagli

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1 INDICE 1 Cenni di circolazione generale dell atmosfera (Mario Giuliacci)...1 1.1 La storia di un fiocco di neve...1 1.1.1 Onde di Rossby lungo i meridiani...1 1.2 La circolazione generale dell atmosfera...3

Dettagli

12/03/2013. Aria umida. Proprietà e trasformazioni

12/03/2013. Aria umida. Proprietà e trasformazioni Aria umida Proprietà e trasformazioni 1 Costituente Concentrazione volumetrica (%) Massa molecolare [kg/ kmol] Azoto (N 2 ) 78,084 28,0134 Ossigeno (O 2 ) 20,9476 31,9988 Argon (Ar) 0,934 39,948 Anidride

Dettagli

DINAMICA DEGLI INQUINANTI A.A PROPRIETA DELL ATMOSFERA PROF. RENATO BACIOCCHI

DINAMICA DEGLI INQUINANTI A.A PROPRIETA DELL ATMOSFERA PROF. RENATO BACIOCCHI DINAMICA DEGLI INQUINANTI A.A. 2012 2013 PROPRIETA DELL ATMOSFERA PROF. RENATO BACIOCCHI ARGOMENTI TRATTATI: 1. ATMOSFERA Estensione e struttura dell atmosfera Composizione dell aria Principali parametri

Dettagli

Tensione di vapore evaporazione

Tensione di vapore evaporazione Transizioni di fase Una sostanza può esistere in tre stati fisici: solido liquido gassoso Il processo in cui una sostanza passa da uno stato fisico ad un altro è noto come transizione di fase o cambiamento

Dettagli

Le idee della chimica

Le idee della chimica G. Valitutti A.Tifi A.Gentile Seconda edizione Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 2 Le trasformazioni fisiche della materia 1. La materia e le sue caratteristiche 2. I sistemi omogenei e i sistemi

Dettagli

Carte meteorologiche, fronti, instabilità

Carte meteorologiche, fronti, instabilità Carte meteorologiche, fronti, instabilità Le scale meteorologiche Le masse d aria Alte e basse pressioni Le carte meteorologiche I sistemi frontali Plampincieux, 28 maggio 2007 Le scale meteorologiche

Dettagli

La protezione contro le sovratensioni. - prima parte -

La protezione contro le sovratensioni. - prima parte - Pubblicato il: 17/11/2003 Aggiornato al: 17/11/2003 - prima parte - di Gianluigi Saveri Il fenomeno delle sovratensioni può essere causato da diversi eventi che si manifestano durante i temporali. I fulmini

Dettagli

Stati della materia. Esempio. Fusione e solidificazione. Esempio. Stati di aggregazione della materia

Stati della materia. Esempio. Fusione e solidificazione. Esempio. Stati di aggregazione della materia Stati della materia STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA E GAS PERFETTI Cosa sono gli stati della materia? Gli stati della materia sono come si presenta la materia nell universo fisico e dipendono dalla

Dettagli

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Prof.G.Marletta Chimica Fisica dei Materiali II e Laboratorio Laurea Magistrale in Chimica dei Materiali Università di Catania A.A. 2011/2012 1- Caratteri generali

Dettagli

Fondamenti di Meteorologia e Climatologia

Fondamenti di Meteorologia e Climatologia Università degli studi di Trento Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Prof. Dino Zardi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Fondamenti di Meteorologia

Dettagli

Acqua e umidità atmosferica

Acqua e umidità atmosferica Acqua e umidità atmosferica Ciclo idrologico Umidità, nuvole e precipitazioni Umidità Precipitazioni globali Meccanismi di risalita Processi precipitativi Precipitazioni globali Umidità assoluta L umidità

Dettagli

La misura della temperatura

La misura della temperatura Calore e temperatura 1. La misura della temperatura 2. La dilatazione termica 3. La legge fondamentale della termologia 4. Il calore latente 5. La propagazione del calore La misura della temperatura La

Dettagli

PSICROMETRIA PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEI GAS PERFETTI

PSICROMETRIA PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEI GAS PERFETTI PSICROMETRIA PROPRIETÀ TERMODINAMICHE DEI GAS PERFETTI Un modello di comportamento interessante per la termodinamica è quello cosiddetto di gas perfetto. Il gas perfetto è naturalmente un astrazione, tuttavia

Dettagli

LEGAMI INTERMOLECOLARI LEGAMI INTERMOLECOLARI

LEGAMI INTERMOLECOLARI LEGAMI INTERMOLECOLARI I legami (o forze) intermolecolari sono le forze attrattive tra particelle: molecola - molecola, molecola - ione, ione - ione In assenza di queste interazioni tutti i composti sarebbero gassosi NB: attenzione

Dettagli

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame:

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame: Aria ed atmosfera L aria Questo sottile strato, inodore ed incolore è una miscela di gas: 78 % di azoto; 21 % di ossigeno; 0,03 % di anidride carbonica; 0,97 % altri gas. Azoto La molecola di azoto e formata

Dettagli

PASSAGGI DI STATO. sublimazione fusione ebollizione. solidificazione. condensazione. brinamento. Calore processi fisici endotermici ( H>0).

PASSAGGI DI STATO. sublimazione fusione ebollizione. solidificazione. condensazione. brinamento. Calore processi fisici endotermici ( H>0). PASSAGGI DI STATO Calore processi fisici endotermici (H>0). sublimazione fusione ebollizione S solidificazione L condensazione V brinamento Scrittura in formule: - H 2 O (s) H 2 O (l) fusione - H 2 O (l)

Dettagli

Energia e trasformazioni spontanee

Energia e trasformazioni spontanee Energia e trasformazioni spontanee Durante le trasformazioni (sia chimiche che fisiche) la materia acquista o cede energia. La termodinamica è quella scienza che studia le variazioni di energia in una

Dettagli

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura Termodinamica 1. L equilibrio dei gas 2. L effetto della temperatura sui gas 3. La teoria cinetica dei gas 4. Lavoro e calore 5. Il rendimento delle macchine termiche 6. Il secondo principio della termodinamica

Dettagli

delle curve isoterme dell anidride carbonica

delle curve isoterme dell anidride carbonica COMPORTAMENTO DEI GAS REALI l andamento delle curve isoterme dell anidride carbonica mostra che: a temperature elevate le isoterme assomigliano a quelle di un gas perfetto Diagramma di Andrews a temperature

Dettagli

Lo stato liquido: il modello

Lo stato liquido: il modello Lo stato liquido: il modello lemolecolesonoin moto perpetuo e casuale(moto Browniano) l'energia del moto: è dello stesso ordine di grandezza dell'energia di interazione tra le molecole dipende dalla temperatura(agitazione

Dettagli

Termodinamica dell atmosfera

Termodinamica dell atmosfera Fondamenti di Fisica dell Atmosfera e del Clima Trento, 3 Marzo 2016 Sistema termodinamico Sistema termodinamico: porzione di materia che occupa una determinata regione dello spazio e puó scambiare massa

Dettagli

1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5.

1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5. Unità n 6 Le leggi dei gas 1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5. La legge di Gay-Lussac o legge

Dettagli

CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013. Unità 9: Gas e processi di diffusione

CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013. Unità 9: Gas e processi di diffusione L. Zampieri Fisica per CdL Professioni Sanitarie A.A. 12/13 CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013 Gas Unità 9: Gas e processi di diffusione Equazione di stato dei gas perfetti Trasformazioni termodinamiche

Dettagli

NUBI E PRECIPITAZIONI Collegio Maestri di sci Trento Corso maggio 2016 ALTE MEDIE A SVILUPPO VERTICALE BASSE Nubi a filamento, formate interamente da cristalli di ghiaccio, a movimento assai lento. Si

Dettagli

Stati di aggregazione della materia

Stati di aggregazione della materia Stati di aggregazione della materia A seconda della natura dei legami tra gli atomi o delle forze tra le molecole si possono avere diversi stati di aggregazione della materia SOLIDO LIQUIDO GAS PLASMA

Dettagli

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie STATI DELLA MATERIA Prof. Manuel Sergi MATERIA ALLO STATO GASSOSO MOLECOLE AD ALTA ENERGIA CINETICA GRANDE DISTANZA TRA LE MOLECOLE LEGAMI INTERMOLECOLARI DEBOLI

Dettagli

Classificazione della materia 3 STATI DI AGGREGAZIONE

Classificazione della materia 3 STATI DI AGGREGAZIONE Classificazione della materia MATERIA spazio massa Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (Volume e forma propri) LIQUIDO (Volume definito e forma indefinita) GASSOSO

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta in un recipiente, ad esempio 5g di ossigeno. Dato l elevato numero di molecole

Dettagli

Lo stato liquido. Un liquido non ha una forma propria, ma ha la forma del recipiente che lo contiene; ha però volume proprio e non è comprimibile.

Lo stato liquido. Un liquido non ha una forma propria, ma ha la forma del recipiente che lo contiene; ha però volume proprio e non è comprimibile. I liquidi Lo stato liquido Lo stato liquido rappresenta una condizione intermedia tra stato aeriforme e stato solido, tra lo stato di massimo disordine e quello di perfetto ordine Un liquido non ha una

Dettagli

Lo stato liquido. i liquidi molecolari con legami a idrogeno: le interazioni tra le molecole si stabiliscono soprattutto attraverso legami a idrogeno

Lo stato liquido. i liquidi molecolari con legami a idrogeno: le interazioni tra le molecole si stabiliscono soprattutto attraverso legami a idrogeno Lo stato liquido Le particelle sono in continuo movimento, anche se questo risulta più limitato rispetto al caso dei gas. Il movimento caratteristico a zig-zag delle particelle è chiamato moto Browniano.

Dettagli

Capitolo 16 L energia si trasferisce

Capitolo 16 L energia si trasferisce Capitolo 16 L energia si trasferisce 1. L «ABC» dei trasferimenti energetici 2. Le reazioni scambiano energia con l ambiente 3. Durante le reazioni varia l energia chimica del sistema 4. L energia chimica

Dettagli

Fisica per scienze ed ingegneria

Fisica per scienze ed ingegneria Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 19 Temperatura e principio zero della termodinamica I nostri sensi non sono affidabili per definire lo stato termico dei corpi. Ocorre un metodo

Dettagli

LA MATERIA ED I SUOI STATI

LA MATERIA ED I SUOI STATI LA MATERIA ED I SUOI STATI GAS COMPOSIZIONE DELL ARIA 1. I gas ideali e la teoria cineticomolecolare Nel modello del gas ideale le particelle 1. l energia cinetica media delle particelle è proporzionale

Dettagli

dn # Poiché il sistema è in equilibrio e T e p sono costanti, allora dovranno essere

dn # Poiché il sistema è in equilibrio e T e p sono costanti, allora dovranno essere 8 Equilibrio tra fasi estese Consideriamo un sistema termodinamico costituito da un singolo componente con due fasi estese α e β all equilibrio Per fasi estese si intende che la superficie di separazione

Dettagli

Perché è importante la stabilità dell atmosfera? Stabilità moti verticali

Perché è importante la stabilità dell atmosfera? Stabilità moti verticali Perché è importante la stabilità dell atmosfera? Stabilità moti verticali I moti verticali in atmosfera permettono il trasporto di energia e influenzano il ciclo idrologico Senza moti verticali non avremmo

Dettagli

Programma svolto a.s. 2015/2016. Materia: fisica

Programma svolto a.s. 2015/2016. Materia: fisica Programma svolto a.s. 2015/2016 Classe: 4A Docente: Daniela Fadda Materia: fisica Dettagli programma Cinematica e dinamica: moto circolare uniforme (ripasso); moto armonico (ripasso); moto parabolico (ripasso);

Dettagli

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K.

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K. 2.00 moli di un gas perfetto di volume V 1 = 3.50 m 3 e T 1 = 300 K possono espandersi fino a V 2 = 7.00 m 3 e T 2 = 300 K. Il processo è compiuto isotermicamente. Determinare: a) Il lavoro fatto dal gas;

Dettagli

Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo

Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo 1 Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo Limitazioni della prima legge della termodinamica 2 E = q + w E universo = E sistema + E ambiente E sistema =

Dettagli

I fenomeni pericolosi per il volo (ghiaccio e temporali)

I fenomeni pericolosi per il volo (ghiaccio e temporali) TURIN FLYING INSTITUTE I fenomeni pericolosi per il volo (ghiaccio e temporali) Meteorologia Carlo Molino 1.1 Volare con sicurezza: Volare in condizioni avverse è uno dei maggior problemi che affligge

Dettagli

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!! Ultima verifica pentamestre 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!) 2) gruppi dal IV al VIII 3) differenza tra massa atomica e massa atomica

Dettagli

Introduzione alla Chimica. Paolo Mazza

Introduzione alla Chimica. Paolo Mazza Introduzione alla Chimica Paolo Mazza 2 aprile 2013 Indice 1 Introduzione 2 2 Le teorie della materia 4 2.1 Teoria atomica.................................... 4 2.2 Teoria cinetica.....................................

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 19 L energia si trasferisce 3 Sommario (I) 1. L «ABC» dei trasferimenti energetici 2. Durante le reazioni varia l energia chimica

Dettagli

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 I Sistemi termodinamici Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che

Dettagli

CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - Le Correnti a Getto

CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - Le Correnti a Getto CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - DEFINIZIONE - ANALISI - GETTO POLARE GETTI A BASSA QUOTA - GETTO SUBTROPICALE GETTO TROPICALE DA EST C.A.T. - CLEAR AIR TURBULENCE Dr. Marco Tadini meteorologo

Dettagli

LA MATERIA E IL MODELLO PARTICELLARE

LA MATERIA E IL MODELLO PARTICELLARE LA MATERIA E IL MODELLO PARTICELLARE - Gli oggetti che ci circondano sono costituiti di materia. - Come possiamo definire la materia? La materia è tutto ciò che possiede una massa e occupa un volume. -

Dettagli

L ATMOSFERA TERRESTRE classe I sez. C allievo Gallo Giuseppe

L ATMOSFERA TERRESTRE classe I sez. C allievo Gallo Giuseppe L ATMOSFERA TERRESTRE classe I sez. C allievo Gallo Giuseppe L ATMOSFERA TERRESTRE E UN INVOLUCRO CHE CIRCONDA LA TERRA, E COMPOSTA DA AZOTO,OSSIGENO,ARGON E ANIDRIDE CARBONICA. GLI STRATI DELL ATMOSFERA

Dettagli

LE PROPRIETA DELLA MATERIA

LE PROPRIETA DELLA MATERIA LE PROPRIETA DELLA MATERIA Gli aspetti macroscopico, microscopico e particellare della materia La materia è tutto ciò che possiede una massa e occupa un volume, cioè una porzione di spazio Un campione

Dettagli

I PASSAGGI DI STATO T R AT TO DA:

I PASSAGGI DI STATO T R AT TO DA: I PASSAGGI DI STATO T R AT TO DA: I P ro b l e m i D e l l a F i s i c a - C u t n e l l, J o h n s o n, Yo u n g, S t a d l e r Z a n i c h e l l i e d i t o r e La F i s i c a di A m a l d i Z a n i

Dettagli

Dinamica delle reazioni chimiche (attenzione: mancano i disegni)

Dinamica delle reazioni chimiche (attenzione: mancano i disegni) Dinamica delle reazioni chimiche (attenzione: mancano i disegni) Primo principio della termodinamica L energia non si può creare o distruggere, ma solo convertire da una forma all altra. Questo significa

Dettagli

Entropia, energia libera ed equilibrio

Entropia, energia libera ed equilibrio Entropia, energia libera ed equilibrio Processi chimici e fisici spontanei Una cascata cade verso il basso Una zolletta di zucchero si scioglie in una tazza di caffé Ad 1 atm, l acqua ghiaccia sotto 0

Dettagli

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI TERMODINAMICA Termodinamica: scienza che studia le proprietà e il comportamento dei sistemi, la loro evoluzione e interazione con l'ambiente esterno che li circonda. Studia le trasformazioni dei sistemi

Dettagli

Cambiamenti di stato

Cambiamenti di stato Cambiamenti di stato Equilibri tra le fasi: diagrammi di stato per un componente puro diagrammi di stato a due componenti 1 Equilibri tra fasi diverse fase 3 fase 1 fase 2 FASE: porzione di materia chimicamente

Dettagli

Fisica dell Atmosfera: composizione e struttura

Fisica dell Atmosfera: composizione e struttura : composizione e struttura giuliano.vitali@unibo.it Indice 1 Indice 1 dell Atmosfera Cos è l Atmosfera Terrestre Involucro gassoso che avvolge la Terra, sede dei fenomeni meteorologici di varia natura

Dettagli

Unità 11: DIANMICA E TERMODINAMICA DELL ATMOSFERA FENOMENI PERICOLOSI PER IL VOLO

Unità 11: DIANMICA E TERMODINAMICA DELL ATMOSFERA FENOMENI PERICOLOSI PER IL VOLO Unità 11: DIANMICA E TERMODINAMICA DELL ATMOSFERA FENOMENI PERICOLOSI PER IL VOLO 1. Le meteore e le nubi Per meteora si intende un fenomeno osservato nell'atmosfera o sulla superficie terrestre. Tale

Dettagli

Il prodotto della pressione per il volume di una determinata massa gassosa è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta: PV = KT

Il prodotto della pressione per il volume di una determinata massa gassosa è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta: PV = KT ESERCITAZIONE 5 LEGGI DEI GAS Le leggi che governano i rapporti che si stabiliscono tra massa, volume, temperatura e pressione di un gas, sono leggi limite, riferite cioè ad un comportamento ideale, cui

Dettagli

Diagramma di fase f(p,v,t)=0

Diagramma di fase f(p,v,t)=0 Diagramma di fase f(p,v,t)=0 Taglio P(V) (per diversi valori di T) Prospetto P(T) Prospetto P(T): variazione di volume alla fusione Congelando si contrae Es: anidride carbonica Congelando si espande

Dettagli

Eventuale post-riscaldamento se la necessitàdi deumidificazione ha comportato una diminuzione eccessiva di temperatura

Eventuale post-riscaldamento se la necessitàdi deumidificazione ha comportato una diminuzione eccessiva di temperatura La scelta delle condizioni termoigrometriche di immissione in Ideve essere fatta in modo tale da compensare le qt e gli apporti di mv. Si utilizza ti pari a 30-35 C. Cmq in modo da avere nell embinete

Dettagli

Gli stati di aggregazione della materia.

Gli stati di aggregazione della materia. Gli stati di aggregazione della materia. Stati di aggregazione della materia: Solido, liquido, gassoso Passaggi di stato: Solido Liquido (fusione) e liquido solido (solidificazione); Liquido aeriforme

Dettagli

Lo stato gassoso e le sue proprietà

Lo stato gassoso e le sue proprietà Lo stato gassoso e le sue proprietà Dr. Gabriella Giulia Pulcini Ph.D. Student, Development of new approaches to teaching and learning Natural and Environmental Sciences University of Camerino, ITALY 1

Dettagli

H - STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA

H - STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA H - STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA SOLIDO LIQUIDO AERIFORME STATO SOLIDO LA MATERIA E' COSTITUITA DA MOLECOLE MOLTO VICINE TRA LORO, DISPOSTE IN RETICOLI ORDINATI

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTA DI INGEGNERIA LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI ED ELIPORTUALI LECTURE 08 METEOROLOGIA NELLA PROGETTAZIONE

Dettagli

Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria Chimica. Scambio di materia (II)

Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria Chimica. Scambio di materia (II) Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria himica Esercitazione 6 (FI) - 1 Gennaio 016 Scambio di materia (II) Esercizio 1 Evaporazione di acqua da una piscina Stimare la perdita

Dettagli

GAS IDEALI E MACCHINE TERMICHE. G. Pugliese 1

GAS IDEALI E MACCHINE TERMICHE. G. Pugliese 1 GAS IDEALI E MACCHINE TERMICHE G. Pugliese 1 Proprietà dei gas 1. Non hanno forma né volume proprio 2. Sono facilmente comprimibili 3. Le variabili termodinamiche più appropriate a descrivere lo stato

Dettagli

Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore

Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore Legge di Stevino La pressione in un liquido a densità costante cresce linearmente con la profondità Il principio di

Dettagli

Elementi di meteorologia. Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado

Elementi di meteorologia. Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado Elementi di meteorologia Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado 1 BOLLETTINO METEO Il sole riscalda la terra 2 Come si crea il tempo meteorologico? 3 Il sole riscalda la terra

Dettagli

Troposfera: strato dell atmosfera in cui la temperatura diminuisce con l altitudine. È dove avvengono quasi tutti i fenomeni metereologici.

Troposfera: strato dell atmosfera in cui la temperatura diminuisce con l altitudine. È dove avvengono quasi tutti i fenomeni metereologici. L atmosfera terrestre ionosfera mesosfera Stratosfera Troposfera ( 10-15 km ) Troposfera: strato dell atmosfera in cui la temperatura diminuisce con l altitudine. È dove avvengono quasi tutti i fenomeni

Dettagli

Le soluzioni e il loro comportamento

Le soluzioni e il loro comportamento A. A. 2016 2017 1 CCS Scienze geologiche CCS Biologia Le soluzioni e il loro comportamento PERCENTUALE IN peso (% p/p) PERCENTUALE IN volume (% v/v) PERCENTUALE IN peso/volume (% p/v) MOLARITA (M) moli

Dettagli

Corso di Meccanica, Macchine e Impianti Termici CAPITOLO 5 TERMODINAMICA

Corso di Meccanica, Macchine e Impianti Termici CAPITOLO 5 TERMODINAMICA Anno Scolastico 2009/2010 Corso di Meccanica, Macchine e Impianti Termici CAPITOLO 5 TERMODINAMICA Prof. Matteo Intermite 1 5.1 LEGGE DEI GAS I gas sono delle sostanze che in determinate condizioni di

Dettagli

Entropia, energia libera ed equilibrio. Capitolo 17

Entropia, energia libera ed equilibrio. Capitolo 17 Entropia, energia libera ed equilibrio Capitolo 17 Processi chimici e fisici spontanei Una cascata cade verso il basso Una zolletta di zucchero si scioglie in una tazza di caffé Ad 1 atm, l acqua ghiaccia

Dettagli

ESERCIZI ESERCIZI. 1) L equazione di stato valida per i gas perfetti è: a. PV = costante b. PV = nrt c. PV = znrt d. RT = npv Soluzione

ESERCIZI ESERCIZI. 1) L equazione di stato valida per i gas perfetti è: a. PV = costante b. PV = nrt c. PV = znrt d. RT = npv Soluzione ESERCIZI 1) L equazione di stato valida per i gas perfetti è: a. PV = costante b. PV = nrt c. PV = znrt d. RT = npv 2) In genere, un gas si comporta idealmente: a. ad elevate pressioni e temperature b.

Dettagli

Esploriamo la chimica

Esploriamo la chimica 1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 6 Le leggi dei gas 1. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 2. La pressione dei gas 3.

Dettagli

MASSE D ARIA E FRONTI. Prof.ssa C. Agizza

MASSE D ARIA E FRONTI. Prof.ssa C. Agizza MASSE D ARIA E FRONTI Prof.ssa C. Agizza 1 Porzione limitata di atmosfera. Si può estendere verticalmente fino al limite della troposfera. Massa d aria Caratterizzata da temperatura e umidità. Può coprire

Dettagli

Fiocchi di neve. temperature di -40 C. 1 nelle nubi la densità e la pressione possono essere tali da mantenere l acqua allo stato di vapore anche a

Fiocchi di neve. temperature di -40 C. 1 nelle nubi la densità e la pressione possono essere tali da mantenere l acqua allo stato di vapore anche a Fiocchi di neve C è tutto un mondo di forme diverse di cristalli nascosto nella neve. I fiocchi che scendono, a seconda di molteplici fattori fisici e chimici, sono costituiti da cristalli che assumono

Dettagli

Lezione 14 Termologia Cambiamenti di stato. Dilatazioni termiche. Trasmissione del calore.

Lezione 14 Termologia Cambiamenti di stato. Dilatazioni termiche. Trasmissione del calore. Lezione 14 Termologia Cambiamenti di stato. Dilatazioni termiche. Trasmissione del calore. Cambiamenti di stati di aggregazione Gli stati di aggregazione della materia sono: solido, liquido gassoso (e

Dettagli

Le idee della chimica

Le idee della chimica G. Valitutti A.Tifi A.Gentile Seconda edizione Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 6 Le leggi dei gas 1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione

Dettagli

L umidità atmosferica: misura

L umidità atmosferica: misura L umidità atmosferica: misura L aria è una miscela di gas che contiene sempre una certa quantità d acqua allo stato di vapore. Il contenuto in vapor acqueo dell atmosfera si può esprimere in vari modi:

Dettagli

Esploriamo la chimica

Esploriamo la chimica 1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 15 La termodinamica e la cinetica 1. Le reazioni producono energia 2. Il primo principio della

Dettagli

Club Alpino Italiano Sezione di Viareggio NOZIONI DI METEOROLOGIA

Club Alpino Italiano Sezione di Viareggio NOZIONI DI METEOROLOGIA Club Alpino Italiano Sezione di Viareggio NOZIONI DI METEOROLOGIA Viareggio 21/10/2010 Cos'è la meteorologia? La meteorologia è quella scienza che studia l'atmosfera e i suoi fenomeni, gli agenti atmosferici,

Dettagli