RISOLUZIONE IN TEMA DI SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

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1 VI Commissione Consiliare Ambiente e Protezione Civile PROPOSTA DI RISOLUZIONE N. RISOLUZIONE IN TEMA DI SERVIZIO IDRICO INTEGRATO 1

2 IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA VISTO l articolo 14 dello Statuto d autonomia della Lombardia; VISTO l articolo 38, comma 2, del Regolamento generale del Consiglio Regionale; CONSIDERATO che la proposta di risoluzione è diretta a manifestare orientamenti o a definire indirizzi su specifici argomenti di competenza della Commissione; VISTO l articolo 109 del Regolamento generale del Consiglio Regionale, ed in particolare i seguenti punti: comma 1), lettera a), che prevede che il Comitato paritetico di controllo e valutazione, istituito dall art. 45 dello Statuto d autonomia della Lombardia, possa proporre l inserimento nei testi di legge di clausole valutative; comma 1) lettera c), che prevede che il Comitato paritetico di controllo e valutazione verifichi il rispetto degli obblighi informativi nei confronti del Consiglio regionale e delle Commissioni previsti da clausole valutative ed esamini le relazioni ad esse conseguenti; comma 2) lettera a), che prevede che il Comitato paritetico di controllo e valutazione promuova iniziative in collaborazione con le Commissioni e con la Giunta regionale per l esame delle relazioni di cui al precedente comma 1, lett. c); VISTA la clausola valutativa contenuta nell articolo 51 bis della L.R. 26/2003 (introdotto dalla L.R. 21/2010), così come aggiornata dalla risoluzione n. 22 approvata dal Consiglio Regionale in data , in base alla quale la Giunta regionale, attraverso una relazione annuale, informa il Consiglio sugli esiti progressivamente ottenuti dalla riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato; PRESO ATTO che il Comitato paritetico di controllo e valutazione: nella seduta del 27 novembre 2014 ha completato l esame della relazione annuale (Anno 2013) sullo stato di attuazione della L.R. n. 21/2010, che, modificando la legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha determinato un nuovo assetto di governo del Servizio Idrico Integrato; in data 28 novembre 2014 ha trasmesso alla VI Commissione Consiliare, competente in materia, il documento contenente l esame della Rel. n. 28; CONSIDERATO che, come evidenziato dal documento del Comitato paritetico di controllo e valutazione, dalla Rel. n. 28 si evincono le seguenti informazioni: 1) per quanto riguarda la realizzazione del nuovo assetto di governo del servizio idrico integrato, gli Uffici d Ambito sono tutti costituiti dalla fine dell anno 2012 ma una parte degli stessi non ha ancora un assetto organizzativo tale da garantire lo svolgimento di alcune attività, tra queste le funzioni di controllo e vigilanza; 2) in merito all attuazione delle principali azioni cui sono chiamati i nuovi Uffici d Ambito: a) durante l anno 2013 e nei primi mesi del 2014 sono 4 gli ATO in cui si è proceduto all adozione o revisione dei Piani d Ambito, per un totale complessivo quindi alla data del 30 giugno 2014 di soli 6 ATO su 13; b) sono 4 gli ATO (Brescia, Como, Mantova e Varese) che non hanno ancora individuato il gestore unico d ambito; 2

3 c) per gli ATO che hanno un Piano d Ambito aggiornato e completo si stima che la tariffa, sommata ai finanziamenti derivanti dall Accordo di Programma Quadro, copra gli investimenti prioritari [la tariffa media civile Euro/mc risulta contenuta in tutti gli ATO lombardi (da un minimo di 0,71 ad un massimo di 1,42), anche dove è stato adottato o revisionato il Piano d Ambito]; d) la funzione di controllo e vigilanza sulle attività poste in essere dai gestori del Servizio Idrico non è ancora stata attivata e solo 5 Uffici d Ambito (Como, Milano Città, Milano Provincia, Pavia e Sondrio) hanno approvato il programma annuale di controlli sull attività di rilascio delle autorizzazioni allo scarico industriale in fognatura; 3) circa l integrazione del servizio idrico: a) permane una situazione di notevole frammentazione delle gestioni con 96 ulteriori soggetti operanti negli ATO oltre al gestore d ambito (a fronte dei 13 previsti dalla normativa regionale) e 569 Comuni che gestiscono il servizio in economia; b) solo gli ATO di Milano, Lodi e Lecco sono caratterizzati dalla presenza di un gestore unico per l intero ATO e per tutti i tre segmenti del servizio idrico (acquedotto, fognatura e depurazione); 4) per quanto concerne gli investimenti in corso ed i loro risultati in termini di miglioramento dei servizi e delle infrastrutture: a) lo sviluppo infrastrutturale e gli investimenti programmati sono ancora insufficienti rispetto alle prescrizioni normative europee (14 agglomerati sono stati coinvolti dalla prima sentenza di condanna in relazione alla procedura di infrazione n. 2009/2034 e altri 109 agglomerati sono oggetto della nuova procedura di infrazione n. 2014/2059); b) la realizzazione dei 697 interventi finanziati con l Accordo di Programma Quadro stipulato nel 2002, che ha mobilitato nel suo complesso un totale di risorse finanziarie pari a 635 milioni di euro, procede con uno stato medio di avanzamento pari al 77% e gli interventi completati sono solo 23; 5) in tema di diritti degli utenti dal monitoraggio e dall indagine condotta dalla DG Ambiente su un campione delle società operanti negli ATO è risultato quanto segue: a) tutti i Gestori d Ambito hanno adottato e pubblicato la Carta dei Servizi, mentre la bolletta trasparente è stata adottata, tra le società monitorate, solo dal Gestore di Milano provincia; b) alto grado di disponibilità e tempi brevi di risposta degli sportelli telefonici, ma nel 23% dei casi l operatore non è in grado di rilasciare l informazione richiesta, l accessibilità e la funzionalità dei siti web viene ritenuta pienamente soddisfacente solo nella metà dei casi indagati. PRESO ATTO che: la Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti ha mantenuto una costante attività di supporto a Province e Uffici d Ambito, nonché di coordinamento del monitoraggio e della ricognizione del fabbisogno infrastrutturale; l incertezza normativa che ha contraddistinto l ultimo decennio ha contribuito tuttavia a rendere complesso lo sviluppo di un settore che, nonostante gli sforzi e pur registrando qualche segnale di miglioramento, fatica a superare i notevoli ritardi nell attuazione degli adempimenti 3

4 e nella programmazione e realizzazione delle opere di primaria importanza, tra cui quelle indispensabili a superare la non conformità alle direttive europee; la mancata attivazione dei controlli in merito alle autorizzazioni rilasciate per lo scarico di acque reflue industriali in fognatura, rappresenta una ulteriore lacuna da colmare con rapidità, la cui importanza è particolarmente evidente se rapportata al problema della qualità delle acque: dai reflui industriali derivano maggiori difficoltà per i processi di depurazione oltre ad un potenziale apporto di sostanze inquinanti veicolate dagli scarichi dei depuratori nei corpi idrici ricettori; PRESO ATTO inoltre che: non è più possibile non considerare le evidenti interrelazioni esistenti tra servizio idrico integrato e qualità delle acque, tra qualità delle acque e dissesto idrogeologico, tra sviluppo urbanistico e pianificazione del servizio idrico integrato: lo sviluppo infrastrutturale del servizio, per sua natura, non è infinitamente flessibile e non riesce ad inseguire incondizionatamente lo sviluppo urbanistico laddove sia mancata un azione coordinata; per attuare politiche di gestione delle acque e del servizio idrico integrato più efficaci e sostenibili, occorre un approccio intersettoriale e coordinato non solo dei settori che utilizzano le risorse idriche, ma anche e soprattutto delle norme regionali che disciplinano la materia; RITENUTO quindi necessario, in considerazione dell importanza che il tema ricopre per la comunità e per il territorio regionale, proseguire nel percorso intrapreso di analisi dell attuazione della riforma introdotta con la L.R. 21/2010 promuovendo nel contempo il ruolo attivo del Consiglio Regionale attraverso la formulazione di proposte concrete utili a favorire una accelerazione dei processi in tema di servizio idrico integrato e qualità delle acque; ATTESO che la Commissione VI nella seduta del ha preso atto della Rel. n. 28; IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE 1) A rafforzare il supporto di Regione Lombardia agli Uffici d Ambito; 2) A favorire in questa fase di riordino degli enti locali il potenziamento dei servizi e delle attività inerenti il servizio integrato a tutti i livelli (regionale, di area vasta e comunale) integrando il personale in organico con ulteriori professionalità con esperienza maturata sul tema proveniente dalle Province, da destinare anche presso gli Uffici d Ambito, affinchè: a) Pervengano al più presto alla revisione o approvazione dei Piani d Ambito, completi in tutte le loro componenti, quale condizione imprescindibile per il più efficace governo del Servizio Idrico Integrato; b) Provvedano all individuazione del Gestore Unico e accelerino il processo di integrazione del Servizio Idrico; c) Stimolino le società operanti negli ATO ad un pronto adeguamento delle azioni alle previsioni in materia di trasparenza e diritti degli utenti; ed inoltre: d) Svolgano effettivamente l attività di controllo e vigilanza; e) Approvino e attuino il Piano annuale dei controlli delle autorizzazioni allo scarico di acque reflue industriali in fognatura; f) Accelerino lo stato di avanzamento e conclusione degli interventi programmati e cofinanziati attraverso l Accordo di Programma Quadro del 2002; 4

5 3) Ad intervenire con particolare urgenza e stimolo nei confronti di quei Comuni (569) che ancora gestiscono il servizio idrico integrato in economia; 4) Ad integrare le prossime relazioni annuali con approfondimenti legati ai seguenti aspetti: Lo stato di avanzamento degli interventi programmati nei 14 agglomerati oggetto di sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea (causa c 85/2013); Lo stato della programmazione degli interventi di cui necessitano i 110 agglomerati oggetto della nuova procedura di infrazione n. 2059/2014; Monitoraggio e aggiornamento in tema di diritti degli utenti e obblighi di trasparenza; 5) Ad accelerare il percorso intrapreso con Finlombarda, soggetto individuato da Regione Lombardia come possibile intermediario per l accesso ai mutui BEI dedicati al settore, al fine di favorire un incremento dell accesso al credito che permetta di mettere in cantiere in tempi rapidi le opere utili a sopperire alle gravi carenze infrastrutturali, in particolare nei segmenti fognatura e depurazione; 6) A rinnovare la volontà di proseguire l attività legislativa in tema di risorse idriche, affinchè si giunga, all interno del gruppo di lavoro istituito presso la Commissione VI, alla predisposizione di un progetto di Testo unico sulle acque, allo scopo di razionalizzare e rendere organico il quadro normativo, regolatorio e di competenze e anche di priorità da affrontare sul tema. 5

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