PROGETTO DI RELAZIONE

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1 PARLAMENTO EUROPEO Commissione per gli affari esteri /2001(INI) PROGETTO DI RELAZIONE sullo stato delle relazioni UE-Russia (2015/2001(INI)) Commissione per gli affari esteri Relatore: Gabrielius Landsbergis PR\ doc PE v04-00 Unita nella diversità

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3 PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO sullo stato delle relazioni UE-Russia (2015/2001(INI)) Il Parlamento europeo, considerando la sua risoluzione del 13 dicembre 2012, recante le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui negoziati per il nuovo accordo UE-Russia 1, del 12 settembre 2013 sulle pressioni esercitate dalla Russia sui paesi del partenariato orientale (nel contesto del prossimo vertice del partenariato orientale a Vilnius) 2, del 6 febbraio 2014 sul vertice UE-Russia 3 e del 18 settembre 2014 sulla situazione in Ucraina e lo stato delle relazioni UE-Russia 4, viste le conclusioni e le dichiarazioni del Consiglio europeo Affari esteri e dei leader del G7, rilasciate nel corso degli ultimi 18 mesi, sulla situazione in Ucraina e le relazioni con la Russia, visti gli accordi raggiunti a Minsk il 5 settembre 2014 e il 12 febbraio , viste le risoluzioni adottate dall'assemblea generale delle Nazioni Unite il 27 marzo , e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 17 febbraio , visto l'articolo 52 del suo regolamento, vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0000/2015), A. considerando che l'unione europea si è adoperata per decenni per costruire un partenariato strategico di mutuo beneficio con la Russia, fondato su valori e principi condivisi e su interessi comuni; considerando che l'unione europea continua ad essere disponibile nei confronti di tale partenariato e del dialogo che a esso conduce, e auspica una ripresa di relazioni di cooperazione con la Russia; B. considerando che, malgrado l'aggressione della Russia nei confronti della Georgia e la violazione dell'integrazione territoriale di quest'ultima nel 2008, e in risposta a ciò, l'unione europea ha scelto un modello di cooperazione rafforzata per placare la Russia; che, coerentemente con tale approccio, anziché avviare misure restrittive ha lanciato o approfondito una serie di generose iniziative per una cooperazione approfondita, quali gli spazi comuni, il partenariato per la modernizzazione, la negoziazione di un nuovo accordo UE-Russia e il dialogo sui diritti umani; 1 Testi approvati, P7_TA(2012) Testi approvati, P7_TA(2013) Testi approvati, P7_TA-PROV(2014) Testi approvati, P8_TA-PROV(2014) "Protocollo sui risultati delle consultazioni del gruppo di contatto tripartito", firmato il 5 settembre 2014, e "Pacchetto di misure per l'attuazione degli accordi di Minsk", adottato il 12 febbraio Risoluzione UNGA A/RES/68/262 sull'integrità territoriale dell'ucraina. 7 Risoluzione UNSC S/RES/2202(2015). PR\ doc 3/7 PE v04-00

4 C. considerando che la Russia annettendo illegalmente la Crimea e conducendo una guerra non dichiarata contro l'ucraina, con la partecipazione diretta di unità militari russe, e destabilizzando deliberatamente questo paese sovrano e indipendente suo vicino ha danneggiato profondamente e in modo duraturo le sue relazioni con l'unione europea, mettendo a repentaglio i principi di base dell'ordinamento di sicurezza europeo e violando i suoi impegni internazionali, nella fattispecie quelli assunti in virtù della Carta delle Nazioni Unite, dell'atto finale di Helsinki e del Memorandum di Budapest; D. considerando che la Russia ha istigato e partecipa direttamente o indirettamente a una serie di "conflitti congelati" nelle regioni vicine Transnistria, Ossezia meridionale, Abcasia e Nagorno Karabakh che ostacolano seriamente lo sviluppo e la stabilità dei paesi vicinanti interessati; E. considerando che, in risposta all'invasione militare occulta dell'ucraina, l'unione europea ha decretato una serie progressiva di misure restrittive; che simili sanzioni sono state imposte da altri paesi in risposta all'aggressione della Russia; F. considerando che queste misure restrittive mirate non sono rivolte contro la popolazione russa, ma mirano a stimolare un cambiamento della politica e degli interventi russi nel vicinato comune; che le sanzioni potrebbero essere sollevate, integralmente o parzialmente, non appena la Russia si sarà impegnata ad attuare pienamente e in buona fede le disposizioni degli accordi di Minsk e a restituire la Crimea all'ucraina; che le sanzioni saranno inasprite se la Russia deciderà di fare altrimenti e non prenderà provvedimenti positivi per cambiare politica; G. considerando che l'unione europea ha appoggiato fermamente l'adesione e la partecipazione della Russia a diverse organizzazioni e consessi internazionali quali il G8, il G20 e l'omc; che questa strategia di includere la Russia negli organismi decisionali internazionali non ha dato i risultati che ci si attendeva, ma creato invece tensioni, a causa dell'abitudine della Russia di violare le regole ad esempio non conformandosi alle norme e obblighi dell'omc (con l'introduzione di una serie di misure discriminatorie nei confronti di singoli Stati membri dell'ue e di altri paesi vicinanti), con la mancata attuazione di oltre un migliaio di sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo, ecc.; H. considerando che la Russia ha sviluppato politiche e strumenti per una nuova tipologia bellica ibrida, della quale si serve attivamente, che deliberatamente sfuma le linee di demarcazione tra attività militari e paramilitari e l'attivismo politico, si serve dell'informazione come arma (diffondendo informazioni deliberatamente alterate per danneggiare le strutture sociali, politiche e istituzionali) e di agitatori professionisti per causare insurrezioni in paesi esteri, si rivolge in modo mirato ai gruppi linguistici minoritari all'estero a fini di destabilizzazione, controlla lo spazio dell'informazione e combina la guerra informatica con risorse militari; I. considerando che l'intrusione di aviogetti da combattimento russi nello spazio aereo di Stati membri dell'unione europea e della NATO mette a repentaglio la sicurezza dei voli civili; J. considerando che l'indice mondiale della libertà dei media classifica la Federazione PE v /7 PR\ doc

5 russa al 148 posto su 180; che il finanziamento degli organi di informazione controllati dallo Stato è stato ampliato e potenziato; 1. ribadisce che, alla luce del coinvolgimento diretto e indiretto della Russia nel conflitto in Ucraina, che costituisce una violazione deliberata dell'essenza dei principi e valori democratici sostenuti dall'unione europea e ampiamente condivisi a livello internazionale, l'ue non può considerare un ritorno a uno scenario del "non è successo niente"; chiede che le relazioni dell'unione europea con la Russia siano riesaminate in modo critico e che sia elaborato al più presto possibile un piano di persuasione ("softpower") d'emergenza per contrastare le politiche aggressive e divisorie condotte dalla Russia nei confronti dell'unione europea e dei suoi partner; 2. sottolinea che a questo punto la Russia, alla luce del suo operato, non può più essere trattata o considerata come un "partner strategico"; che il partenariato strategico è concepibile solo con paesi che non mettono a rischio l'ordinamento internazionale, che si fonda sulla democrazia, la sovranità nazionale (compresa la scelta dell'ordinamento costituzionale interno e dell'orientamento di politica estera), l'inviolabilità dei confini di Stato, il rispetto dello Stato di diritto e dei principi del commercio internazionale e della fiducia reciproca; 3. esprime profonda preoccupazione per il fatto che la Russia si posiziona e agisce ora non come un partner, ma come un rivale della comunità internazionale democratica, mirando a sfidare l'ordinamento internazionale vigente, ed è intenta a ridisegnare i confini in Europa; esprime estrema preoccupazione per la tendenza delle autorità russe a denigrare sistematicamente la democrazia liberale e a considerare i paesi vicinanti democratici come una minaccia al loro dominio; 4. sottolinea che le relazioni UE-Russia dovranno essere d'ora in poi basate sullo Stato di diritto e il dialogo condizionato, in base al quale l'unione europea sarebbe disposta a rilanciare la cooperazione con le autorità di Mosca a condizione che la Russia assuma, senza ambiguità e falsità, le proprie responsabilità e attui pienamente gli accordi di Minsk; sottolinea che per assicurare che un tale dialogo, se sarà rilanciato (il che sarebbe subordinato alla restituzione della Crimea all'ucraina) non si svolga a detrimento dei valori, delle norme e degli impegni internazionali europei, occorre precisare molto chiaramente cosa l'unione europea si attende dalla Russia e quali misure di ritorsione prenderebbe se la Russia non rispettasse i propri impegni; 5. loda la solidarietà e l'unità dimostrate dagli Stati membri nel contesto della guerra non dichiarata condotta dalla Russia contro l'ucraina, che hanno consentito l'adozione e l'ulteriore estensione delle misure di risposta; esorta gli Stati membri a considerare il mantenimento di questa unità come una priorità assoluta; ribadisce che l'unità e la solidarietà tra Stati membri, oltre che tra l'ue e i paesi del vicinato orientale, sono essenziali per assicurare l'efficacia delle politiche unionali e la capacità dell'ue di contrastare le sfide e le pressioni esterne; 6. sottolinea a questo proposito che il rafforzamento delle politiche interne, segnatamente attraverso una più stretta integrazione, è la chiave per la riuscita di una politica estera efficiente dell'unione europea; esorta pertanto gli Stati membri a portare avanti e intensificare i propri sforzi volti a eliminare concretamente le strozzature dei processi PR\ doc 5/7 PE v04-00

6 decisionali e a consolidare le politiche comuni, per minimizzarne le vulnerabilità e massimizzarne la resilienza, in particolare nei settori del commercio, dei servizi e delle transazioni finanziari, della migrazione, dell'energia, della gestione delle frontiere esterne, dell'informazione e della sicurezza informatica; 7. sostiene pienamente la rapida creazione di un'unione europea dell'energia, nella fattispecie l'interconnessione delle reti energetiche nazionali, al fine di ridurre considerevolmente la dipendenza di singoli Stati membri da fornitori energetici esterni; esprime la propria ferma convinzione che le sfide alla solidarietà europea e le vulnerabilità di quest'ultima, così come l'esposizione di alcuni singoli Stati membri all'illecito ricorso all'energia quale moneta di scambio politica e diplomatica, possono essere combattute in modo efficace solo attuando integralmente il terzo pacchetto sull'energia e completando un mercato interno europeo dell'energia che sia trasparente, integrato, sincronizzato e resiliente; 8. sottolinea la rilevanza della sospensione della cooperazione con la Russia nel settore della difesa; esorta gli Stati membri a evitare di prendere decisioni che possano mettere a repentaglio questa posizione unitaria; ritiene pertanto che, nonostante il loro carattere indiscutibilmente bilaterale, gli accordi nel settore della cooperazione di difesa tra alcuni Stati membri e la Russia dovrebbero essere valutati attentamente a livello unionale, per definire un approccio appropriato e coerente; chiede che sia ulteriormente consolidata la cooperazione dell'ue con la NATO; 9. esprime profonda preoccupazione per le crescenti restrizioni imposte ai media liberi, il rafforzamento dei controlli nei confronti dei media online, il ricorso alla coercizione per mettere un freno al giornalismo imparziale e l'erosione degli standard del giornalismo in Russia, nonché per il crescente monopolio degli organi di informazione di proprietà statale sull'informazione disponibile per il pubblico russofono all'estero; deplora che i media russi controllati dallo Stato siano divenuti parte della sfera dell'informazione UE senza rispettare le norme del giornalismo indipendente, compreso il rifiuto dell'incitamento all'odio; 10. rinnova la sua richiesta di sviluppare le capacità di individuazione dell'uso dell'informazione come arma e di elaborare piani d'intervento sull'informazione che comprendano il potenziamento delle capacità di analisi e di monitoraggio, soprattutto in russo, al fine di poter identificare tempestivamente le informazioni deliberatamente faziose e rispondervi celermente e in modo appropriato; invita la Commissione a prevedere senza indugi finanziamenti adeguati per progetti concreti volti a contrastare la propaganda russa all'interno e all'esterno dell'ue; invita la Commissione e gli Stati membri a definire inoltre un meccanismo per la raccolta, il monitoraggio e la pubblicazione dell'assistenza finanziaria, politica o tecnica fornita dalla Russia a partiti politici e altre organizzazioni all'interno dell'ue, al fine di valutarne la partecipazione e l'influenza nella vita politica e nel dibattito pubblico nell'unione; 11. esorta l'ue a sostenere progetti di base volti allo sviluppo di elevati standard giornalistici, della libertà dei media e di un'informazione imparziale e affidabile in Russia, nonché allo smantellamento della propaganda nell'ue e nei paesi del partenariato orientale; appoggia l'iniziativa di sviluppare canali di comunicazione PE v /7 PR\ doc

7 russofoni al fine di fornire un'alternativa credibile e accessibile alle informazioni faziose fornite alle minoranze russofone nell'ue e nei paesi del partenariato orientale; 12. ribadisce che il rispetto incondizionato dello Stato di diritto è un principio essenziale e fondamentale dell'unione europea e respinge i tentativi passati di interpretare le norme in modo pragmatico per conciliare la Russia quale partner commerciale; chiede pertanto un'applicazione rigorosa, rapida e incondizionata dello Stato di diritto in caso di violazioni delle regole, e il rispetto del principio della concorrenza libera ed equa, anche nel procedimento contro Gazprom; 13. esprime profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia e condanna fermamente il giro di vite nei confronti della società civile indipendente e la persistente e multiforme repressione di attivisti, oppositori politici e critici del regime, che ha portato in alcuni casi al loro assassinio (Anna Politkovskaya, Natalya Estemirova, Boris Nemtsov, Sergey Magnitsky, Alexander Litvinenko e altri); chiede che tutti gli assassinii di attivisti politici, giornalisti e denuncianti siano indagati adeguatamente e in piena indipendenza; ribadisce la sua esortazione al Consiglio di mantenere l'impegno che ha assunto di difendere questi principi e adottare misure restrittive nei confronti dei funzionari coinvolti nel caso Magnitsky, che è ben documentato; 14. sottolinea l'importanza di continuare a fornire sostegno politico e finanziario agli attivisti, ai media e alle ONG indipendenti della società civile; esorta l'unione europea a incoraggiare i funzionari e le organizzazioni della società civile russi che abbiano tendenza a sviluppare una visione alternativa delle relazioni politiche e diplomatiche con l'ue; 15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al governo e al parlamento della Federazione russa e ai governi e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale. PR\ doc 7/7 PE v04-00