INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE NEL 2013 Eventi di gravità straordinaria in cui il sistema è stato ripetutamente attivato.
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- Carmelo Morandi
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1 INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE NEL 2013 Eventi di gravità straordinaria in cui il sistema è stato ripetutamente attivato. 11 Febbraio evento meteorologico: le precipitazioni nevose hanno interessato le zone di pianura tra Astigiano, Cuneese e Torinese. La sala operativa ha seguito l evoluzione dei fenomeni, preallertando il sistema di protezione civile, contribuendo a minimizzare i disagi patiti dal territorio. Per quanto le copiose nevicate abbiano inciso significativamente sulle vie di comunicazioni viarie e ferroviarie (nella giornata sono state segnalate limitazioni al traffico pesante con Ordinanze prefettizie - su 27 tratte della rete viaria di ANAS e la cancellazione di 24 treni, da parte di Rete Ferroviaria Italiane - RFI) non si sono avuti interventi diretti di uomini e mezzi del sistema regionale della protezione civile, in quanto tutte la criticità risolte con interventi delle strutture locali e provinciali di protezione civile Aprile evento idrogeologico: la sala operativa ha complessivamente gestito, nelle tre giornate, 24 segnalazioni di situazioni di criticità sul territorio, in particolare riguardanti le province di Biella, Verbania e Torino Maggio evento idrogeologico: nel corso dell evento ricorrente sulle aree del precedente intervento, la Sala Operativa Regionale ha raccolto complessivamente 158 segnalazioni provenienti dagli enti istituzionali e dalle componenti operative presenti sul territorio. I comuni coinvolti dall evento sono stati complessivamente 77, concentrati nel torinese e biellese. Per gli eventi di aprile e maggio 2013, i danni calcolati ammontano a circa 52milioni di euro. A seguito di richiesta da parte della Regione è stato dichiarato lo Stato di emergenza per il territorio colpito e stanziata la somma di 5 milioni, destinati agli interventi urgenti conseguenti all emergenza. 8-9 Agosto evento idrogeologico: Questo evento ha colpito le pianure del cuneese, del torinese e, nella fase finale, i territori del Verbano, determinando rialzi localizzati ma improvvisi di alcuni corsi d acqua a regime torrentizio nella Valle Anzasca, con fenomeni localizzati di trasporto in massa di detriti (in particolare nel Comune di Vanzone con San Carlo). I danni calcolati ammontano a circa 500mila euro. 10 Ottobre evento grandigeno: una grandinata particolarmente intensa ha interessato Borgomanero (NO): le precipitazioni hanno provocato l'occlusione dei tombini ed il conseguente allagamento delle strade principali con livelli idrometrici che, negli abitati, hanno raggiunto valori dell ordine dei 50 cm. Nel corso del breve ma intenso evento, la Sala Operativa ha seguito l evoluzione dei fenomeni e degli effetti sul territorio, in contatto con le Istituzioni locali (Prefettura di Novara, Provincia di Novara e per il loro tramite, rispettivamente le Forze dell Ordine e le Amministrazioni comunali coinvolte). Gli interventi organizzati sul territorio per affrontare le situazioni di crisi hanno richiesto l intervento di squadre di volontari di protezione civile e del corpo regionale A.I.B.. Sono intervenuti complessivamente un centinaio di volontari che si sono impegnati principalmente per ripristinare velocemente le attività presso l Ospedale di Borgomanero,
2 rimasto isolato causa allagamento delle rampe d accesso e della viabilità circostante, oltre ad aver subito localizzati allagamenti interni. Attualmente la conta dei danni è ancora in fase istruttoria. 11 Ottobre evento temporalesco: precipitazioni particolarmente intense associate a forte vento hanno causato il crollo di parte di un molo del porto di Verbania. Sono interventi volontari specializzati in interventi subacquei per scongiurare il pericolo di inquinamenti e facilitare il ripristino della funzionalità, minimale del molo in preparazione dell intervento di recupero dei natanti affondati. Per consentire ed organizzare una pronta risposta in caso di evento, risulta fondamentale il ruolo di Arpa Piemonte che attraverso il Centro Funzionale Regionale assicura la previsione di eventi idro-meteorologici e dei loro effetti sul territorio regionale, la sorveglianza ed il monitoraggio attraverso un servizio continuativo per tutti i giorni dell'anno. Durante le fasi di dell emergenza fornisce con continuità h24 la stima dell evoluzione dei fenomeni in atto a supporto delle decisioni del sistema di protezione civile chiamato ad intervenire nelle azioni di contrasto e soccorso. Tali attività rivestono grande importanza anche con riferimento alla previsione del pericolo di incendi boschivi, di quello prettamente estivo connesso agli effetti sulla salute delle ondate di caldo, del servizio di valutazione e previsione delle situazioni di scarsità idrica, al fine di consentire l anticipazione delle operazioni di gestione della risorsa. ATTIVITA DI PREVENZIONE E PIANIFICAZIONE DI EMERGENZE Parallelamente all attività di sala operativa, è stata seguita con grande attenzione l attività di prevenzione e di pianificazione di emergenza. In tale ambito si segnalano: Coordinamento dei gruppi di lavoro per la redazione dei Piani Speditivi di Protezione Civile del Nodo idraulico d'ivrea e dello Stura di Lanzo: l'attività ha richiesto l'elaborazione degli scenari di rischio più significativi, la valutazione dell'impatto sul territorio in termini di conseguenze e necessità, nonché l'individuazione del Modello d'intervento che consente la verifica della disponibilità di risorse umane e materiali e la programmazione delle azioni necessarie al loro impiego sul territorio; Coordinamento delle attività relative alla Pianificazione di Emergenza per la Diga del Moncenisio effettuato congiuntamente al Settore Dighe Regionale: l'attività, tutt'ora in atto, prevede il coinvolgimento di numerosi enti ed organismi istituzionali (Comuni, Province, Prefetture) e componenti operative (Vigili del Fuoco, 118, Forze dell'ordine, Forze del Volontariato, Gestori dei Servizi Essenziali). La pianificazione, che interessa una diga in territorio francese, e' considerata di livello nazionale ed e' seguita in stretta collaborazione con dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, che ha dato mandato alla Regione Piemonte di guidarne e seguirne lo sviluppo. ANTINCENDI BOSCHIVI Nel 2013 non sono state registrate particolari criticità, essendo la situazione di grave pericolosità limitata a pochi giorni sul finire dell inverno, ma anche in questo settore l attività di organizzazione e miglioramento del sistema è stata assidua. Nel complesso, sono stati eseguiti circa 800 interventi su 132 incendi che hanno interessato 342 ettari di aree boschive, e 237 ettari di
3 aree non boschive. Sono stati oltre 300 gli interventi di prevenzione diretta, pattugliamento preventivo. L obiettivo principale che sta per essere attuato in materia di antincendi boschivi è il varo della nuova legge Regionale con il prossimo all esame definitivo del Consiglio Regionale. Il nuovo testo, redatto con la consultazione e collaborazione di tutti gli operatori istituzionali, Regione, CFS, Corpo AIB, VVF, prende atto di un Sistema operativo regionale che dal 1994, anno di approvazione della normativa regionale tuttora vigente è profondamente cambiato, cresciuto, maturato. La legge riconosce nelle procedure operative lo strumento per l organizzazione e la gestione del Sistema operativo antincendi boschivi, prevedendo azioni specifiche a tutela della salute di coloro che intervengono nella lotta agli incendi boschivi, nello specifico per quanto concerne la componente Volontaria. Con la Collaborazione dell Università di Torino si è curata la realizzazione di un Manuale ad integrazione dell attività formativa ed addestrativa già svolta nei confronti degli operatori antincendi boschivi istituzionali e volontari. Si è svolta un esercitazione dimostrazione sul fuoco prescritto presso la Caserma forestale di Ceva: evento che ha riunito rappresentanti regionali, del mondo accademico, operativo da tutta Italia, dalla Francia e dalla Svizzera. La componente Antincendi boschivi è fondata sulla partecipazione di oltre 5000 volontari organizzati in 237 squadre dotate di oltre 600 mezzi. ATTIVITA DI ASSISTENZA SOSTEGNO E COORDINAMENTO DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Occorre dare rilievo all attività di assistenza, sostegno e coordinamento del Volontariato di Protezione Civile ed Antincendio boschivo. I volontari in Piemonte sono oltre , raccolti in oltre 450 associazioni e 400 Gruppi comunali. E stato creato un nuovo Database del Volontariato, nato da una collaborazione con il CSI, gestito via WEB ed aggiornato in tempo reale da tutte le associazioni e gruppi comunali accreditati. Con questo nuovo strumento sarà possibile ottimizzare la gestione amministrativa delle organizzazioni di volontariato, nonché alla gestione del volontariato nelle emergenze, arrivando al dettaglio del censimento dei singoli volontari impiegati, attraverso schede contenenti dati anagrafici, professionalità, formazione,disponibilità ed anche riferimenti lavorativi per agevolare i rimborsi. La piattaforma è dotata anche di un modulo riservato alle aziende che permetterà di velocizzare i rimborsi ai datori di lavoro così come previsto dal DPR 194/01. L operatività del sistema è prevista entro la fine dell anno. E proseguita infine con grande interesse l attività formativa: sono stati organizzati 11 corsi con oltre 300 partecipanti sulle novità legislative ed organizzative del sistema di protezione civile, con moduli rivolti, quest anno, a categorie professionali (geologi, medici e infermieri), a funzionari ed amministratori pubblici, con particolare attenzione ai Sindaci (lo specifico modulo dedicato ai sindaci della provincia di Torino non ha potuto soddisfare tutte le richieste, limitando a 37 i partecipanti), ed un Modulo di aggiornamento formativo nei confronti dei Disaster Manager (DIMA) regionali. Un corso è stato dedicato a scuole e insegnanti (oltre 500 ragazzi coinvolti)
4 I numeri del Volontariato in Piemonte : n. 8 Coordinamenti Provinciali del Volontariato più il Corpo degli A.I.B.; n. 450 Associazioni presenti sul territorio; n. 400 Gruppi Comunali di Protezione Civile; Complessivamente circa n. 850 raggruppamenti per circa ,00 Volontari; 5 Presidi regionali (Druento, San Michele, Vercelli, Fossano, Verbania) Colonna Mobile regionale: 70 tende PI88 e 1300 posti letto 90 tende pneumatiche 6/10 posti 10 cucine da campo 20 servizi igienici mobili 52 gruppi elettrogeni e torri faro 3 potabilizzatori mobili metri di barriere antinondazione pneumatiche 9000 metri di barriere antinondazione riempibili con sabbia 5 autovetture 4 fuoristrada 4x4 2 furgoni 7 autocarri dotati di gru 7 rimorchi e semirimorchi 9 macchine movimento terra (minipale, miniescavatori) 2 sollevatori telescopici di grande portata ESERCITAZIONI Il 22 aprile si è svolta a Verbania un esercitazione transfrontaliera di Protezione civile, in collaborazione con le autorità di Protezione civile del Canton Ticino della Confederazione Elvetica e con la partecipazione di tutti gli operatori italiani sul territorio, il Servizio Protezione Civile e il Servizio Difesa del Suolo della Provincia di Verbania, la Prefettura e il Comune di Verbania, il Coordinamento regionale del volontariato di Protezione civile, il Corpo Volontari Anti-incendi Boschivi, il Gruppo Comunale dei Volontari di Protezione civile di Verbania, il Servizio di Emergenza sanitaria 118, la Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco e Forze dell ordine, oltre alle strutture tecniche regionali competenti ed ai fornitori di servizi essenziali. L esercitazione simulava uno scenario di emergenza determinato dall innalzamento progressivo del livello del Lago Maggiore, in condizioni di precipitazioni intense analoghe a quelle verificatesi nell autunno del 2000, con l'allagamento di estese fasce rivierasche urbanizzate del territorio del Comune di Verbania, nonché nell interruzione della viabilità transfrontaliera a causa di in un fenomeno franoso sulla SS. 34, in Comune di Cannero. L esercitazione ha quindi rappresentato la capacità di risposta del sistema di Protezione civile regionale di fronte alle calamità causate dai fenomeni naturali, rafforzando il rapporto di collaborazione con le autorità di protezione civile del Canton Ticino nella gestione delle emergenze nel contesto territoriale transfrontaliero.
5 Il Piemonte, coinvolto nelle attività del Progetto Europeo PICRIT, sulla valutazione delle possibili problematiche derivanti dalla presenza di infrastrutture sensibili in ambito transfrontaliero Italia Francia, ha partecipato nei giorni 2 e 3 ottobre all esercitazione conclusiva in territorio francese, presso il villaggio di Chaussetive in Alta Provenza. L evento coordinato dalle autorità francesi simulava una forte scossa di terremoto. Il sistema della Protezione civile piemontese è intervenuto con l allestimento e la gestione del modulo di assistenza alla popolazione da evacuare, stimata in circa 50 persone. La configurazione della Colonna Mobile Regionale contava 6 mezzi pesanti per il trasporto delle attrezzature e 7 mezzi leggeri per il trasporto delle persone addette all esercitazione, 52 volontari coordinati da 5 funzionari del Settore Protezione civile e Sistema Antincendi Boschivi (A.I.B.) della Regione Piemonte, oltre a 3 automezzi dei VV.F. con 11 operatori per supportare una unità USAR.
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