(al 1 luglio 2007) SETTORE RISCHIO IDRICO - CENTRO FUNZIONALE CENTRALE. Servizio Rischio idro-geologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero

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1 SETTORE RISCHIO IDRICO - CENTRO FUNZIONALE CENTRALE Aggiornamento sulla situazione idrologica in Italia e sintesi delle attività di gestione della crisi idrica nei bacini delle regioni centrosettentrionali (al 1 luglio 2007) Servizio Rischio idro-geologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Roma, 6 luglio 2007

2 Indice Sintesi...3 Precipitazioni...6 Bacino Fiume Po e bacini romagnoli Attività del Gruppo tecnico per la prevenzione della crisi idrica 2007 nel bacino del Po Bacino Fiume Adige Bacino Fiume Arno e bacini toscani Bacino Fiume Tevere Regioni meridionali ed insulari In copertina: Il Ticino a Pavia (foto Protezione Civile Provincia di Pavia). 2

3 Sintesi Nell ultima settimana di maggio e nella prima metà di giugno significativi afflussi meteorici hanno interessato in modo particolare le regioni nord-occidentali del Paese (fig. 1) determinando nel fiume Po un rilevante aumento delle portate fluenti in alveo che ad oggi però sono in fase di rapido esaurimento (fig. 7). Nelle aree nord-occidentali del territorio nazionale tali contributi, pur non annullandolo, certamente hanno mitigato il deficit pluviometrico complessivo cumulato a partire da settembre Tale deficit dopo una riduzione significativa indotta dalle precipitazioni dei primi quindici giorni di giugno, attualmente si attesta mediamente su valori dell ordine del 10-20% (fig. 5). Le suddette precipitazioni hanno portato inoltre benefici effetti sia per le attività produttive, che per i cicli colturali irrigui, nonché per il riempimento degli invasi alpini ed hanno altresì consentito il raggiungimento dei valori massimi di regolazione dei laghi ed in alcuni casi il loro superamento, previa deroga, come nel caso del Lago Maggiore. Ancor oggi il deficit pluviometrico rimane sensibile in diverse aree del Paese, tra cui buona parte delle regioni nord-orientali, l Emilia Romagna orientale, l Umbria ed il versante adriatico delle Regioni centrali. Anche se attenuata in modo significativo, permane pertanto nel bacino del Po e nelle aree centrali e nord-orientali, la situazione di carenza idrica richiamata nel D.P.C.M. 4 maggio 2007 che ha dichiarato lo stato di emergenza nei territori dell Italia centrosettentrionale e ravvisato la necessità di misure di carattere straordinario ed urgente finalizzate a governare in modo unitario e maggiormente incisivo l utilizzo delle scarse risorse idriche disponibili per i diversi usi....

4 A seguito della citata dichiarazione dello stato di emergenza, con l Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del , il Direttore dell Ufficio Previsione, Valutazione, Prevenzione e Mitigazione dei Rischi Naturali del Dipartimento della Protezione Civile è stato nominato Commissario delegato per la realizzazione di tutte le iniziative di carattere straordinario ed urgente finalizzate a fronteggiare la situazione di emergenza. I Presidenti delle regioni interessate concorrono all attuazione di tutte le iniziative di carattere straordinario ed urgente che abbiano effetti sui singoli ambiti territoriali regionali. Per garantire il necessario raccordo, coordinamento, concorso ed indirizzo in tali iniziative, l Ordinanza istituisce un apposito Gruppo istituzionale di coordinamento nazionale, presieduto dal Commissario delegato e composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e regionali interessate. Prosegue pertanto l azione di monitoraggio, iniziata nel mese di gennaio 2007, i cui risultati sono stati raccolti e pubblicati in diversi rapporti, di cui il presente costituisce il 7 aggiornamento. Le suddette valutazioni sono effettuate dal Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della protezione civile (in collaborazione con le Regioni e le Autorità di bacino), che attua con continuità il monitoraggio dei dati idropluviometrici e delle disponibilità idriche a livello nazionale, evidenziando i contesti territoriali caratterizzati dalle criticità più rilevanti. A seguire si riportano alcuni indicatori, aggiornati al 1 luglio 2007, che descrivono la situazione idrologica e la disponibilità della risorsa idrica a livello dei principali bacini dell Italia centrosettentrionale, con particolare riferimento al bacino del Po. Particolare attenzione va ancora prestata al bacino dell Adige per la sua vulnerabilità alla risalita del cuneo salino alla foce che si manifesta quando le portate risultano inferiori a 80 m 3 /s. Tra gli altri grandi bacini nazionali, quelli dell Alto Adriatico, del Tevere e dell Arno, non presentano situazioni di crisi acuta, ma una criticità latente e diffusa, per la quale, ed al fine di prevenire e 4

5 fronteggiare tempestivamente la manifesta insorgenza, è comunque necessario continuare l attività di vigilanza e coordinamento preventivo di tutti i soggetti interessati. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, anche gli ultimi dati confermano situazioni di disponibilità idrica superiori, o per lo meno pari, alla media storica. Appare infine utile sintetizzare quanto emerso nel corso dell ultima riunione del Gruppo Tecnico scientifico per le previsioni meteorologiche stagionali istituito presso il Dipartimento, tenutasi in data 19 giugno u.s., dove sono stati rappresentati i risultati di diversi modelli che mostrano una convergenza generale nell indicare per il trimestre luglio-agosto-settembre un segnale di debole anomalia positiva di temperatura e precipitazioni non significativamente differenti rispetto alle medie climatiche stagionali (fig. 6). Secondo alcuni modelli meteorologici che consentono una previsione a scala mensile, il mese di agosto sarà caratterizzato da una accentuata instabilità atmosferica. In conclusione, stante la situazione in atto ed alla luce della emanazione della dichiarazione dello Stato di emergenza e della successiva Ordinanza, si ritiene che la situazione di disponibilità idrica, benché migliorata, vada comunque sorvegliata e governata in un quadro di insieme unitario e coordinato, attraverso metodologie omogenee, che consentano di seguire l evoluzione del bilancio idrico, in quanto è da ritenersi che il mese di luglio possa essere un periodo critico da gestire in modo da minimizzare le ripercussioni sia per le produzioni idroelettriche, che soprattutto per le colture irrigue di Emilia Romagna e Veneto. In tale direzione sono indirizzate le azioni che il Commissario delegato sta portando avanti in attuazione della succitata Ordinanza. 5

6 Precipitazioni Per quanto riguarda le precipitazioni, le analisi effettuate sui dati relativi al mese di giugno ed al periodo settembre 2006 giugno 2007 hanno messo in luce i seguenti aspetti: - il mese di giugno 2007 è stato caratterizzato nelle regioni nordoccidentali da precipitazioni dell ordine di mm maggiormente concentrate nella prima metà del mese. Nell Italia centro-meridionale sono state registrate precipitazioni dell ordine dei 50 mm (fig. 1). - i corrispondenti scarti percentuali medi del mese di giugno 2007 risultano positivi nelle regioni nord-occidentali, nella Sardegna nord-orientale ed in gran parte del Mezzogiorno d Italia (fig. 2); - se si esamina quindi l evoluzione degli scarti percentuali cumulati mensili da settembre ad oggi risulta evidente che i deficit massimi si sono registrati nei mesi di ottobre, novembre e gennaio, che l evoluzione positiva del deficit nei mesi di febbraio e marzo non ha interessato significativamente l Italia nord occidentale, mentre nel mese di aprile gli scarti sono stati nuovamente negativi in maniera rilevante nell Italia centrosettentrionale. Nei mesi di maggio e giugno gli apporti meteorici nel Nord Italia hanno determinato una significativa inversione di tendenza (figg. 3 e 4); - complessivamente nell intervallo temporale settembre 2006 giugno 2007, gli scarti percentuali cumulati nel territorio nazionale registrano un deficit variabile nelle diverse zone del paese fino al 30-40%, con l esclusione della Sicilia, ove gli scarti percentuali medi risultano positivi. Per quanto riguarda il bacino del Po, se si confronta il deficit relativo al periodo settembre 2006 maggio 2007, con quello di settembre 2006 giugno 2007, risulta evidente come le precipitazioni della prima metà 6

7 del mese di giugno hanno ridotto il deficit attestandolo mediamente al 10-20% (fig. 5). 7

8 Fig. 1 8

9 Fig. 2 9

10 settembre 2006 ottobre 2006 novembre 2006 dicembre 2006 gennaio 2007 Fig. 3 10

11 febbraio 2007 marzo 2007 aprile 2007 maggio 2007 giugno 2007 Fig. 4 11

12 Fig. 5 12

13 Fig. 6 13

14 Bacino Fiume Po e bacini romagnoli Alla data del 2 luglio le portate fluenti nel Po alla stazione di misura di Pontelagoscuro (FE), rappresentate nel grafico che segue (fig. 7), ammontano a 573 m 3 /s. Tale valore è al momento poco inferiore all omologo valore del 2003 e superiore a quello del 2006 (pari rispettivamente a 688 e 244 m 3 /s), e si sta ancora riducendo dopo le precipitazioni avvenute nella prima metà del mese di giugno che avevano determinato un significativo aumento di portata, con un valore massimo di circa 2520 m 3 /s, registrato il giorno 11 giugno. Il valore medio della portata riferito al mese di giugno 2007 è di circa 1664 m 3 /s, di poco inferiore al valore medio storico ( ) del mese di giugno, pari a 1800 m 3 /s. Po a Pontelagoscuro Dati Regione Emilia Romagna mc/s /1 15/1 Fig. 7 29/1 12/2 26/2 12/3 26/3 9/4 23/4 7/5 21/5 4/6 18/6 2/7 16/7 30/7 13/8 27/8 10/9 24/9 8/10 22/10 5/11 19/11 3/12 17/12 31/12 Tale andamento dei livelli idrometrici è esteso all intera asta principale del Po anche a monte di Pontelagoscuro e si registra nelle stazioni di Isola S. Antonio, Piacenza, Cremona, Boretto e Borgoforte (fig. 14). 14

15 Le precipitazioni degli ultimi giorni di maggio e dei primi quindici giorni di giugno hanno determinato un notevole aumento dei livelli idrometrici del lago Maggiore, del lago di Como e del lago di Iseo. Nell ultima decade di giugno, i livelli idrometrici dei predetti laghi hanno registrato un significativo decremento. Il lago di Garda, pur evidenziando ancora oggi un livello idrometrico inferiore alle medie storiche, è in linea con i livelli registrati nel Se si confrontano poi i valori delle altezze idrometriche e degli afflussi ai laghi con i livelli di riferimento, in particolare con le serie storiche e con i valori degli anni 2003 e 2006 (fig. 8), la situazione al 2 luglio 2007 è la seguente: Lago Maggiore: i livelli idrometrici a Sesto Calende sono superiori ai valori medi; gli afflussi al lago sono quasi coincidenti con i valori medi (figg. 9a-b). Il livello ad oggi è pari a 123 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a -18 cm e nel 2003 a 22 cm. I valori attuali sono superiori ai valori massimi di concessione, pari a 100 cm, a cui evidentemente è stato necessario derogare al fine di garantire un maggiore accumulo preventivo. Lago di Como: i livelli idrometrici a Malgrate sono inferiori ai valori medi; gli afflussi al lago al momento sono superiori ai valori medi (figg. 10a-b). Il livello è pari a 74,9 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 6,5 cm e nel 2003 a 30 cm; Lago d Iseo: i livelli idrometrici a Sarnico sono inferiori ai valori medi, con tendenza ad un rapido decremento, gli afflussi al lago sono compresi tra valori medi e minimi (figg. 11a-b). Il livello è pari a 61,7 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 13 cm e nel 2003 a 8 cm; Lago di Garda: i livelli idrometrici a Peschiera sono superiori ai valori minimi; gli afflussi al lago mostrano oscillazioni molto ampie, ma al momento sono compresi tra i valori minimi e 15

16 quelli medi (figg. 12a-b). Il livello è pari a 44,9 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 68,1 cm e nel 2003 a 55 cm. 16

17 Fig. 8 17

18 Fig. 9a Lago Maggiore a Sesto Calende: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi 2007 Fig. 9b Lago Maggiore a Sesto Calende: afflussi al lago (valori storici ). Minimi Medi Massimi

19 Fig. 10a Lago di Como a Malgrate: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi 2007 Fig. 10b Lago di Como a Malgrate: afflussi al lago(valori storici ) Minimi Medi Massimi

20 Fig. 11a Lago di Iseo a Sarnico: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi 2007 Fig. 11b Lago di Iseo a Sarnico: afflussi al lago (valori storici ) Minimi Medi Massimi

21 Fig. 12a Lago di Garda a Peschiera: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi 2007 Fig. 12b Lago di Garda a Peschiera: afflussi al lago (valori storici ) Minimi Medi Massimi

22 L invaso di Ridracoli, nel territorio comunale di Santa Sofia (FO) che garantisce l uso idropotabile di 47 comuni della pianura romagnola, oltre che della Repubblica di S. Marino, per circa 1 milione di residenti, attualmente dispone di un volume utilizzabile di circa 20 milioni di m 3, pari al 60% circa del volume invasabile. Dal grafico si può rilevare la riduzione dei volumi invasati alla fine del mese di giugno 2007, rispetto a quanto registrato l anno precedente. (fig. 13). Fig. 13 Il perdurare della situazione caratterizzata da scarse precipitazioni nell area romagnola ha inoltre determinato un regime di magra nella grande maggioranza dei corsi d acqua a carattere torrentizio del territorio del bacino del fiume Reno. Le misure di portata effettuate dall Autorità di bacino del Reno hanno messo in evidenza che sono stati raggiunti i livelli critici corrispondenti alla portata di un terzo del minimo deflusso vitale (DMV) idrologico in alcune sezioni dei torrenti Samoggia, Lavino, Savena, 22

23 Idice, Sillaro, Santerno e Senio. La Regione Emilia Romagna con Determinazione n del , ha quindi emesso un provvedimento di sospensione del prelievo dai suddetti corsi d acqua. 23

24 Attività del Gruppo tecnico per la prevenzione della crisi idrica 2007 nel bacino del Po Si ricorda che nella riunione svoltasi a Milano il 31 maggio u.s., è stata portata a termine l istruttoria del Gruppo Tecnico di cui fanno parte i rappresentanti di Dipartimento della Protezione civile, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Ministero dell Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Autorità di bacino del fiume Po, Regioni Valle d Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento, Terna s.p.a., ANBI, AIPo, Consorzio del Ticino, Consorzio dell Adda, Consorzio dell Oglio, Commissario regolatore del lago d Idro. L obiettivo principale è stato quello di individuare e assumere tutte le iniziative possibili al fine di evitare che a Pontelagoscuro (sezione di chiusura del bacino del Po) la portata scenda al di sotto di 250 m 3 /s: tale portata consente sia alle centrali termoelettriche di Sermide e Ostiglia di prelevare l acqua per il raffreddamento, sia di contrastare, almeno in parte, la risalita del cuneo salino nel Delta del Po. Inoltre, in base all esperienza pregressa, tale portata dovrebbe garantire anche i livelli minimi necessari per l esercizio delle derivazioni per gli altri utilizzi lungo il fiume Po a monte di Pontelagoscuro (fig. 14). Per raggiungere tale obiettivo, in prima approssimazione si è valutato necessario che, nei mesi di giugno e luglio 2007, defluiscano nel Po a Pontelagoscuro 130 Mm 3 di acqua in più rispetto al 2006, quando sono transitati 1465 Mm 3 circa. Per cercare di raggiungere la disponibilità di tale volume d acqua aggiuntivo, nel periodo aprile maggio 2007 è stata condotta una gestione degli invasi idroelettrici e dei grandi laghi volta a conservare quanta più risorsa possibile negli invasi stessi, da rilasciare nel periodo 1 giugno 12 agosto 2007, ove del caso, secondo programmi concordati di gestione dei grandi laghi, delle grandi derivazioni e degli invasi ad uso idroelettrico. 24

25 Nella riunione svoltasi a Parma il giorno 15 giugno 2007, nel prendere atto dell evolversi positivo della situazione di disponibilità della risorsa si è valutato opportuno: a) stabilire due scenari di generale riferimento in relazione alla tendenza manifestata dalla portata di Po alla sezione idrometrica di Pontelagoscuro tali che la crisi è assunta avere: 1. criticità moderata per portate comprese tra 500 e 330 m 3 /s, comportando azioni di vigilanza nonché di contrasto, anche impositive, ed in deroga alle norme vigenti; 2. criticità elevata che per portate comprese tra 330 e 250 m 3 /s, comportando certamente l assunzione di azioni impositive preventive relativamente alle diverse comunità di utenti; nonché per portate minori di 250 m 3 /s, comportando altresì azioni di soccorso anche all uso idropotabile e destinate a limitare i danni conseguenti alle possibili crisi ambientali e di approvvigionamento energetico; b) sulla base degli indirizzi di cui al suddetto programma già concordato, di procedere alla gestione della risorsa su base settimanale, almeno per i successivi quindici giorni, tempo minimo stimato di esaurimento degli effetti delle precipitazioni dell ultimo periodo; c) proseguire il monitoraggio continuo dell evoluzione della situazione al fine di rimodulare il programma di utilizzo della risorsa sulla base della situazione in atto. In data 5 luglio il Commissario delegato ha presieduto una riunione tenutasi a Milano presso la sede dell Autorità di bacino del Po, dove, preso atto dalla situazione descritta dal monitoraggio che indica una generale riduzione delle portate lungo l asta del Po con valori di circa 520 m 3 /s alla stazione di Pontelagoscuro, è stato stabilito che: a) i Consorzi di bonifica seguano, a partire dalla seconda settimana di luglio, i programmi di uso già presentati dalle rappresentanze dell ANBI e discussi con i diversi soggetti interessati; b) si proceda ad un rilascio regolato soprattutto dai laghi Maggiore, 25

26 Como ed Iseo, al fine sia di sostenere i precedenti programmi che di rialimentare la disponibilità di acque sotterranee, la quale oggi appare approssimarsi ad una ordinarietà solo nell area piemontese e lombarda; in tali aree infatti è stato constatato il riattivarsi delle risorgive; c) venga intrapresa l attività di vigilanza e controllo sia delle concessioni singole autorizzate che dei possibili prelievi abusivi; tale attività sarà effettuata a cura delle Regioni, sia in forma singola che associate nell AIPO, con il concorso del Corpo Forestale dello Stato; d) possa essere evitata per il momento qualsiasi azione impositiva rispetto ai bacini montani per la produzione di energia elettrica. 26

27 Fig

28 Bacino Fiume Adige Per quanto riguarda il bacino dell Adige, sulla base dei dati forniti dall Autorità di bacino, il volume invasato all interno dei serbatoi artificiali è di poco inferiore ai valori medi di riferimento del periodo (fig. 15). Fig. 15 Nell ultimo mese all interno del bacino si è instaurato un regime di instabilità pluviometrica. In particolare, nelle ultime due settimane gli apporti pluviometrici si sono per lo più localizzati nella parte altoatesina del bacino. Tali precipitazioni hanno apportato significativi benefici in ordine ai deflussi idrici registrati in tutto il bacino: attualmente la media mobile a 30 giorni della portata defluente alla sezione di Boara Pisani è abbondantemente superiore al valore minimo registrato nell ultimo decennio (fig. 16). In sintesi, sulla base delle elaborazioni effettuate dall Autorità di bacino, pur non essendo stato ancora colmato il deficit di precipitazione dei mesi autunnali ed invernali dalle recenti 28

29 precipitazioni, i valori della portata registrati in tutto il bacino si stanno mantenendo stabilmente al di sopra dei 100 m 3 /s per cui non vi sono, al momento, problemi di risalita del cuneo salino. Fig

30 Bacino Fiume Arno e bacini toscani Dai grafici resi disponibili dal Centro Funzionale della Regione Toscana si evidenzia che le portate ad oggi registrate alla stazione idrometrica di Nave di Rosano a monte di Firenze, dopo l aumento rilevato a seguito delle precipitazioni verificatesi nella prima metà di giugno si sono nuovamente attestate su valori dell ordine di 5 m 3 /s (fig. 17), confrontabili con quelle medie di giugno, relative al periodo E comunque opportuno sottolineare, come si evidenzia anche dal grafico seguente, che le portate fluenti in Arno sono quasi completamente regolate dai rilasci degli invasi idroelettrici di Levane e La Penna e del serbatoio del Bilancino. Dall analisi delle disponibilità idriche dell invaso del Bilancino nel Mugello resa possibile sulla base dei dati della rete di monitoraggio della Regione Toscana e del gestore dell invaso Publiacqua, risulta che i volumi invasati sono attualmente pari a 62,9 Mm 3, quindi 6,1 Mm 3 al di sotto del volume di massima regolazione (69 Mm 3 ) (fig. 18). Fig

31 La situazione del bacino dell Arno viene monitorata dal 1998 dalla Commissione Tutela delle Acque che si riunisce periodicamente con il coordinamento dell Autorità di bacino al fine di individuare, se necessario, strategie di gestione della risorsa straordinarie per contrastare eventuali carenze idriche. Fig. 18 Per quanto riguarda i deflussi negli altri bacini della Regione, il generale abbassamento delle falde sotterranee risultante dal monitoraggio operato dal Centro Funzionale Regionale ha portato a valutare possibili ripercussioni sulla disponibilità idrica per l uso idropotabile in tutte le province, ad eccezione della piana di Firenze, garantita comunque dall invaso del Bilancino, tanto che in data 16 maggio 2007 è stata approvata in Consiglio Regionale della Toscana una legge che dichiara lo stato di emergenza idrica regionale per il 2007 e modifica la norma regionale L.R. 81/95 che recepisce la legge 36/94 c.d. legge Galli. In particolare, secondo quanto segnalato dal Centro Funzionale della Regione Toscana, per quanto riguarda il fiume Ombrone Grossetano, sono state registrate nel periodo settembre 2006 giugno 2007, portate inferiori a quelle medie, con un deficit complessivo valutato pari a circa l 80%. Invece, il fiume Serchio ha 31

32 registrato un sostanziale equilibrio sulla media complessiva dei nove mesi (-3%). 32

33 Bacino Fiume Tevere La relativa scarsità di precipitazioni che emerge dai dati sopra riportati, fa registrare portate inferiori alla media stagionale anche nel bacino del Tevere con associata scarsa ricarica delle falde acquifere. In Umbria i dati resi disponibili dalla Regione (fig. 19) indicano che dopo la quasi totale assenza di precipitazioni nel mese di aprile 2007, il mese di maggio è stato caratterizzato da piogge leggermente superiori alla media ma in giugno le precipitazioni hanno nuovamente registrato un sensibile deficit. Nei primi 6 mesi del 2007 mediamente in tutta la regione sono stati registrati 357 mm di pioggia anziché i 426 mm della media storica per lo stesso periodo (deficit di 69 mm, superiore al 16%). La carenza di precipitazioni ha comportato una consistente diminuzione delle portate erogate dalle sorgenti appenniniche ed un sensibile abbassamento dei livelli piezometrici dei pozzi. In particolare, nelle sei stazioni di riferimento delle sorgenti appenniniche le portate registrate alla fine di giugno sono state inferiori mediamente del 50% rispetto allo scorso anno, ma sono state complessivamente superiori del 50% alle portate registrate nel 2002, anno caratterizzato da una crisi idrica (fig. 20). Per quanto riguarda i livelli piezometrici dei pozzi, è stato registrato un abbassamento rispetto ai valori dell anno scorso dell ordine del 20%; in questo caso i livelli piezometrici sono superiori del 15% a quelli del 2002 (fig. 21). Quale ulteriore indicatore dello stato idrologico del bacino del Tevere si riporta nel seguito il diagramma delle portate alla stazione di Ripetta nel centro storico di Roma, registrate nel mese di giugno dalla rete dell Ufficio idrografico della Regione Lazio. Si rileva che a giugno si è registrato un deficit idrico caratterizzato da portate medie di circa 104 m 3 /s, contro i 174 m 3 /s che costituiscono la media storica del mese ( ) Tale andamento era stato già registrato nell anno 2006 e conferma un trend negativo delle portate medie decennali del Tevere (fig. 22). 33

34 Fig. 19 Fig

35 Fig Portate alla stazione di Ripetta m 3 /s /6/07 6/6/07 11/6/07 16/6/07 21/6/07 26/6/07 1/7/07 Fig

36 Regioni meridionali ed insulari Per quanto riguarda le regioni meridionali, che nel 2002 erano state interessate da una grave crisi idrica, sono stati presi in considerazione i volumi di invaso di alcuni bacini artificiali presi a riferimento. Nel Mezzogiorno sono stati rilevati volumi di invaso compresi tra quelli registrati nel 2002 e quelli degli anni (Sicilia, Basilicata, invaso dell Occhito in Puglia). In Sardegna i valori dei volumi invasati sono in linea con i valori massimi registrati negli ultimi anni. Quindi, tenendo conto degli afflussi meteorici registrati nel mese di giugno, si conferma come poco probabile l innesco di situazioni di criticità di particolare gravità ed estensione (figg ). Sicilia: volumi di invaso Confronto tra i volumi invasati negli anni e la media dei volumi mensili d'invaso (Regione Siciliana - Servizio Tecnico Idrografico Regionale) Milioni di metri cubi (Mmc) media gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig

37 Sardegna: volumi di invaso Sardegna - volumi di invaso (Dati Regione Sardegna) Mmc Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig. 24 Basilicata: volumi di invaso Confronto tra i volumi invasati negli anni (Dati Autorità di Bacino della Basilicata) Mmc Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig

38 Puglia: volumi di invaso del Fortore-Occhito Confronto tra i volumi dell'invaso del Fortore - Occhito negli anni (Dati Regione Puglia) 250,00 200,00 Mmc 150,00 100, ,00 0,00 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig

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