*** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III
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1 Informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi al 31 dicembre 2014 *** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III Ifitalia - International Factors Italia Spa Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di BNP Paribas S.A. Parigi - Capitale ,00 i.v.- Codice Fiscale e n. di iscrizione nel Reg.Imprese di Milano Partita IVA Iscrizione nell elenco generale intermediari finanziari n e nell elenco speciale n Sede Legale: Via Vittor Pisani, MILANO - Tel.+39 (0) Fax. +39 (0) C.P MI info@ifitalia.it
2 SOMMARIO Premessa 1 Adeguatezza patrimoniale 2
3 Premessa La Banca d Italia, in qualità di Autorità preposta alla vigilanza sui soggetti autorizzati all esercizio dell attività bancaria e finanziaria, sulla base delle indicazioni previste dall accordo internazionale pubblicato dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel giugno 2006 (Accordo di Basilea II) successivamente modificato dalla circolare n. 285 del 17/12/2013 (Accordo di Basilea III), stabilisce precisi obblighi di trasparenza in tema di diffusione tra il pubblico di informazioni utili a orientarne i giudizi e le scelte economiche (informazioni rilevanti). La disciplina dell informativa al pubblico (c.d. Pillar 3 o terzo pilastro ) trova riscontro nella codifica di contenuti standard (c.d. tavole informative), sia di carattere qualitativo sia quantitativo, riguardanti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione ed alla gestione di tali rischi. Lo scopo del Terzo Pilastro è pertanto quello di integrare i requisiti patrimoniali minimi (Pillar I) e il processo di controllo prudenziale (Pillar II), attraverso l individuazione di un insieme di requisiti di trasparenza informativa che consentano agli operatori del mercato di disporre di informazioni rilevanti, complete e affidabili circa l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Al fine di individuare il perimetro degli adempimenti informativi previsti dalla normativa vigente in capo ad Ifitalia, poiché gli stessi sono differenziati in relazione ai diversi status aziendali contemplati dalla norma, va specificato che Ifitalia si qualifica a tale scopo come intermediario finanziario controllato da un soggetto comunitario sottoposto ai medesimi obblighi di informativa al pubblico e pertanto, presentando i requisiti previsti da Banca d Italia, deve pubblicare su base individuale soltanto le informazioni concernenti l adeguatezza patrimoniale. Per gli intermediari finanziari italiani, l Informativa al Pubblico (Pillar3) è disciplinata dalla Sezione XII, capitolo V Vigilanza prudenziale della Circolare Banca d Italia n. 216 del 5 agosto 1996 Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell «Elenco Speciale» come modificato dal 7 aggiornamento del Sulla base di quanto previsto dalla normativa, le informazioni sono pubblicate con cadenza annuale e tale pubblicazione avviene mediante il sito internet della società. 3
4 1 Adeguatezza patrimoniale a. Informativa qualitativa L adeguatezza patrimoniale viene misurata in ragione dell esistenza di un patrimonio di vigilanza che sia almeno pari agli specifici requisiti patrimoniali previsti a fronte dei rischi tipici dell attività dell intermediario. I metodi di quantificazione dei principali rischi (rischio di credito, di mercato, di controparte e operativo) sono definiti dalle specifiche normative emanate dall Autorità di vigilanza (Accordo di Basilea II Pillar 1). I rischi rilevanti per Ifitalia sono il rischio di credito, il rischio operativo ed il rischio di concentrazione. Il requisito di capitale per il rischio di credito, calcolato con il metodo standard, è determinato nella misura dell 6% delle attività creditizie ponderate per il rischio (coefficiente minimo obbligatorio per il rischio di credito). Il rischio operativo è valutato secondo il metodo TSA Traditional Standardized Approach. Il requisito a fronte del rischio di concentrazione è valutato in base alla normativa prevista dalla disciplina transitoria emessa in data 11/12/2012 da Banca d Italia divisione Intermediari Finanziari - che prevede il calcolo di uno specifico requisito a fronte del superamento per ogni singola posizione di rischio del limite individuale del 25% del patrimonio di Vigilanza ed entro il limite del 40%. I rischi di mercato e di controparte non sono significativi per Ifitalia. Pertanto, Ifitalia, ai fini regolamentari, applica i seguenti metodi: STANDARD per il rischio di credito; STANDARD per il rischio operativo (TSA) La Banca d Italia, in qualità di autorità preposta al controllo prudenziale sugli intermediari creditizi, richiede che sia costantemente verificata l esistenza di un patrimonio di vigilanza non inferiore al requisito patrimoniale complessivo. Quest ultimo è dato dalla somma dei requisiti patrimoniali prescritti a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato e operativo. Al 31 dicembre 2014 l eccedenza del patrimonio di vigilanza di Ifitalia rispetto ai requisiti patrimoniali di cui sopra è pari a circa 216 milioni di euro; pertanto Ifitalia considera che i propri rischi di Primo Pilastro siano adeguatamente coperti dal capitale regolamentare. 4
5 In relazione ad altri rischi riconosciuti, essi sono gestiti a livello consolidato attraverso appropriate modelli interni. Questi modelli prendono in conto gli effetti di diversificazione e mitigazione assicurati dalla struttura del Gruppo BNP Paribas. Su queste basi, la valutazione del Gruppo BNP Paribas non evidenzia fabbisogni di capitale aggiuntivi in relazione al Secondo Pilastro. Di conseguenza, nessuna aggiunta (add-on) di capitale deve essere applicata ai requisiti di capitale direttamente derivati dai calcoli regolamentari. Il processo di valorizzazione della rischiosità, attuale e prospettica e di verifica dell adeguatezza del capitale effettivamente disponibile è parte integrante, in tutte le sue dimensioni, dell attività di pianificazione della società. La misurazione del livello di rischiosità è condotta in ottica sia prospettica sia storica e si compendia nei momenti fondamentali del processo di pianificazione operativa (budget e forecast) e del processo di consuntivazione annuale. Sulla base della ripartizione dei ruoli interni ed in coerenza con le missioni specifiche delle funzioni coinvolte, il processo si articola in fasi funzionali, attraverso le quali l attività di pianificazione degli RWA si traduce nella definizione del livello di capitale destinato alla copertura dei rischi stessi. 5
6 b. Informazione quantitativa Capitale TAVOLA 4 - Adeguatezza patrimoniale RWA Regolamentare dati in migliaia di euro 31/12/ /12/2014 B Requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito C Requisito patrimoniale a fronte del rischio di mercato - - i) rischio di posizione ii) rischio di regolamento iii) rischio di controparte iv) rischio di concentrazione v) rischio di cambio vi) rischio di posizione in merci D Requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi Metodo base 2. Metodo standardizzato Metodo avanzato E Altre requisiti prudenziali Totale /12/2014 E Patrimonio di vigilanza i) Patrimonio di base ii) Patrimonio supplemetare iii) Patrimonio di vigilanza complessivo /12/2014 F Coefficienti patrimoniali totale e di base (tier 1 capital ratio) Coefficiente Patrimonio di base/attività di rischio ponderate 9,77% Coefficiente Patrimonio totale/attività di rischio ponderate 9,87% 31/12/2014 G Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3 livello - 6
7 Al il requisito di capitale per il rischio di credito, operativo e altri rischi ammonta a 351 mln (320 mln per il rischio di credito, 25 mln per i rischi operativi e 6 mln per altri rischi prudenziali); i RWA relativi sono pari a mln.. Il decremento dei requisiti di capitale, passati dai 369 mln di del 2013 ai 351 mln di del 2014, è dovuto alla diminuzione degli RWA connesso alla diminuzione dell ammontare dei crediti alla clientela. Milano 28 aprile 2015 Ifitalia - International Factors Italia Spa Il Presidente 7
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