PRIMO SEMINARIO. Martedì 15 aprile L ICF nella scuola della complessità. Approccio ICF nell'ottica dell'inclusione: esempi di buone prassi.
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- Leone Cappelletti
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1 Proteo Fare Sapere Basilicata SEDE POTENZA Associazione Professionale Proteo Fare Sapere Soggetto Qualificato per la formazione Decreto MIUR nr. 177/00 e DM del 8/6/05 PRIMO SEMINARIO Approccio ICF nell'ottica dell'inclusione: esempi di buone prassi. Martedì 15 aprile 2014 L ICF nella scuola della complessità Relatrice: Docente referente Progetto ICF Istituto Comprensivo "AMANZIO RANUCCI ALFIERI" Marano (NA) 1
2 Ogni io dovrebbe continuare a portare dentro di sé un noi così da lasciare uno spazio capace di poter comprendere la diversità (Morin, 2001). 2
3 Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute Dal modello ICF dell OMS alla progettazione nella scuola Progetto in rete IO CI SONO...NOI CI SIAMO I.C AMANZIO RANUCCI ALFIERI D.S. Prof.ssa Antonietta Guadagno 3
4 4
5 L'APERTURA AL TERRITORIO DI UNA RETE COMPOSTA DA: 7 scuole 3 associazioni ASL Servizi sociali del Comune Università 5
6 Il coinvolgimento nella sperimentazione ICF di: 8 classi per la Scuola Primaria per un totale di 295 alunni di cui 20 D.A. e, la partecipazione, seppur non in rete, di una Scuola Secondaria di II grado, ha fatto sì che tutti, ma proprio tutti si mettessero in discussione, ciascuno con le proprie peculiarità al fine di raggiungere quegli obiettivi prefissati, nonostante il notevole impiego di energie in termini di risorse umane, di tempo, di spazi per: 6
7 Gli obiettivi del progetto Consolidare sul territorio una rete di supporto alle politiche dell inclusione; Sostenere modelli formativi che sappiano collegare il mondo della scuola agli altri mondi vitali: famiglia, tempo libero, società nella prospettiva di una reale evoluzione dal Piano Educativo Individualizzato al Progetto di Vita, facendo fruttare costruttivamente le intese e le alleanze con le realtà e le Istituzioni locali. Trasferire agli insegnanti le competenze necessarie per programmare secondo i bisogni specifici degli alunni, attraverso l'utilizzo di procedure e strategie innovative cognitivocomportamentali. Sintonizzare culturalmente e operativamente le azioni di tutti i soggetti (genitori, insegnanti, terapisti, assistenti sociali, ecc.) che operano con i diversamente abili, sviluppando un collante metodologico e finalizzato a comuni obiettivi di vita del soggetto. 7
8 ICF Per fornire una base scientifica per classificare le conseguenze delle condizioni di salute stabilire un linguaggio comune per migliorare la comunicazione Dal modello medicalizzato alla CULTURA DELL ESSERE 8
9 ICF Un modello innovativo al tema dell Inclusione scolastica di tutti gli alunni Analisi dei fattori contestuali FACILITATORI E BARRIERE Intervento Opportunità Aspetti Positivi 9
10 PARTNERS 10
11 1 CIRCOLO DIDATTICO. SCUOLA CAPOFILA DS: Prof.ssa Antonietta Guadagno II CIRCOLO DIDATTICO DS: Dott.Francesco D Angelo III CIRCOLO DIDATTICO DS: Dott.ssa Silvana Noviello IC SOCRATE DS: Prof.ssa Teresa Formichella IC SAN ROCCO DS: Dott.ssa Ernesta Salvatori SMS M.D AZEGLIO DS: Dott.ssa Antonietta Maglione SMS V.ALFIERI DS: Prof.ssa Maria Micelisopo UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Prof. Filippo Gomez Paloma COMUNE DI MARANO DI NAPOLI Dott. Mario Cavallo - Sindaco del Comune di Marano Dott.Gaetano Bonelli - Assessore all Istruzione e alla Cultura Dott.ssa Claudia De Magistris - Assessore alle Politiche Sociali ASL NA2 - MARANO DI NAPOLI Dott. Domenico D Ambra - resp.uomi ASL NA2 Dott.ssa Patrizia Montepaone - NPI ASL NA2 COOPERATIVA SOCIALE - LA VELA Dott. Angelo Cioffi - Psicologo ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO - S.E.A. Dott.ssa Erminia Savino - Psicologa ASSOCIAZIONE ONLUS - MARANOSOLIDALE Anna Dott. Antonio Di Palma Mastrolonardo 11
12 C O M U N I C A R E C O N E D M O D O Codice gruppo: hh4cez 12
13 WORK PACKAGES (WP) FASI DI REALIZZAZIONE 13
14 WP 1 - FORMAZIONE SULL ICF Resp. Prof. F. Gomez Paloma (Università di Salerno) WP 2 - PEI E PROGETTO DI VITA SECONDO IL MODELLO ICF Resp. Dott.ssa P. Montepaone (ASL NA2) WP 3 - RICERCA-AZIONE Resp. Dott.ssa M. Cerullo (Docente 1 C.D. Marano) WP 4 MONITORAGGIO, RIFLESSIONE SULL ESPERIENZA, DOCUMENTAZIONE E PUBBLICAZIONI Resp. Dott.ssa A. Di Palma (Docente 1 C.D. Marano) 14
15 GANTT 10/10/11 01/11/11 01/12/11 01/01/12 01/02/12 01/03/12 01/04/12 01/05/12 01/06/12 31/07/2012 WP 1 X X X X WP 2 X X X X X X X X WP 3 X X X X X X X X WP 4 X X X X 15
16 CONOSCERE E UTILIZZARE L ICF NELLA SCUOLA 16
17 PEI E PROGETTO DI VITA SECONDO IL MODELLO ICF RICERCA-AZIONE 17
18 PROGETTO ICF STEP N.1 ANALISI DEL CONTESTO CLASSE 18
19 PROGETTO ICF STEP N.2 SCHEDA DI OSSERVAZIONE 19
20 PROGETTO ICF STEP N.3 20
21 SCHEDA SOCIO-AMBIENTALE A cura dei Servizi Sociali del Comune di Marano di Napoli Dott.ssa Russo Dott.ssa Lippolis 21
22 SCHEDA DF E PDF 22
23 MODELLO PEI 23
24 24
25 CONCLUSIONI Una buona prassi non è una ricerca scientifica nel senso metodologico corrente: è senz altro più vicina alla ricercaazione, e spesso non ha le caratteristiche di precisione e oggettiva misurazione delle variabili in gioco che qualifica la ricerca scientifica. Ma è una forte base operativa su cui può maturare la necessità di valutare più a fondo l incidenza di alcune componenti della prassi attraverso specifici disegni sperimentali. A quel punto non è più soltanto buona prassi: è anche buona ricerca, ricerca di una validazione più fondata e generalizzabile di alcuni aspetti vissuti operativamente come importanti. (Andrea Canevaro e Dario Ianes, Buone prassi di integrazione scolastica) 25
26 Per questo tutti hanno collaborato alla elaborazione e pubblicazione del testo: 26
27 C.T.I. - Centro Territoriale per l'inclusione Istituto I.C. AMANZIO RANUCCI ALFIERI Piazza Trieste e Trento, 1 - Marano di Napoli Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali (Don Milani) 27
28 28
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